{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- io lui e la trans il mio incontro più trasgressivo che ho vissuto fino ad ora è stato che una sera su una chat, ho contattato una trans molto carina, parliamo mi chiede delle foto e senza problemi gli mando qualche foto via mail. Il giorno seguente la ricerco su questa chat e gli faccio una battuta che se voleva potevo dormire da lei. mi risponde dopo un oretta assolutamente si. Wooow mi da indirizzo, ora e numero di cellulare. chiudo tutto vado a cena torno nella mia cameretta mi preparo perizoma una tuta (che durava poco) scarpe scendo saldo in macchia e via. Arrivo a Loano di fronte al supermercato D...........O parcheggio attraverso, e in tanto l'agitazione saliva. Gli faccio uno squillo come d'accordo mi apre piano terra prima porta a destra.... entro la vedo ancor più bella che in foto (anche se in foto era più alta...) indossava un paio di calze a rete stretta un perizoma chi gli copriva appena il cazzo e scarpe d'orate con zeppa non aveva nient'altro addosso, si gira mi accompagna in una stanza noto un tatuaggio sulla chiappa una rosa rossa un po sbiadita. Arrivati in stanza mi da un bacio con la lingua e mi dice di spogliarmi, che andava un attimo in cucina, cosi mi spoglio via la tuta via scarpe e calze rimango in perizoma, rientra in stanza e con un tono più brusco mi dice che mi dovevo spogliare totale cosi rapidamente levo il perizoma. Mi prende per mano mi porta in una stanza di fronte in quella che eravamo buia non si vedeva poco niente riesco a intravedere una sagoma di una persona mi sa salire sul letto la terza persona mi inizia a succhiare il cazzo riconosco che e un uomo, anche lei sale e affianco a me ci baciamo come fossimo due fidanzati mentre lui ci succhia a entrambi. Passati una decina di minuti (almeno sembrava) lei scende con la testa sul cazzo di lui lo inizia a spompinare per non rimaner a bocca asciutta e in disparte succhio il cazzo di lei noto che da mollo e molto grosso bho mi do da fare intanto le massaggio il buchetto. Finiti questi preliminari ed eccitati più che mai lei mi prende x i capelli mi mette al centro del letto e lei si mette davanti a me a gambe larghe sento il lui che e dietro di me, sputa nella mano mi lubrifica il buchetto appoggia sul buco il suo cazzo e piano piano entra tutto, mi inizia a dare dei colpetti lenti nel frattempo lei mi prende la testa e mi fa succhiare il suo cazzo lui aumenta la velocità sento che dopo un po inizia ad ansimare più forte tira fuori il cazzo sento che gode sulle mie chiappe sento che cola lei si alza va dietro e in meno di un secondo sento il suo cazzo entrare (porca troia se e grosso mi faceva male dopo che uno mi ha scopato) urlo un po di dolore e piacere; intanto lui si riveste la saluta e se ne va continua per un bel pò scende dal letto mi prende per il braccio e mi porta nella stanza iniziale dove c'erano i miei vestiti e soprattutto la luce, mi fa sdraiare a pancia in giù lei e sopra di me sento che rientra con quel cazzo enorme mentre mi da dei colpetti prende il pc lo mette davanti a me e carica un video porno di 2 gay che uno pisciava nell'ano dell'altro mentre lo guardavo mi dava dei baci e mi sussurra nell'orecchi se volevo provare non mi andava e cosi rifiuto sposta il pc e continua con più ferocia mi mette a pecora 3 colpi secchi leva il cazzo mi dice che sta per venire e lo vuole far di gran classe, va in cucina sto giro sul serio (nella mia testa penso che va a fare) torna subito dopo con un imbuto di plastica rimango a pecora me lo infila nell'ano e poco dopo sento caldo giro leggermente la testa x chiedere cosa stava facendo lei mi risponde " NON DOVEVI RIFIUTARE ADESSO TI PISCIO IN CULO POI TI LEVO L'IMBUTO E TI SCOPO TANTO HAI UN CULETTO STRETTO E NON NE PERDI UNA GOCCIA (SORRIDENDO)" finito di riempirmi da come aveva detto e promesso leva l'imbuto si masturba un po per far tornare l'erezione e giù dentro il suo cazzo mi scopa come un martello dopo svariati colpi si ferma e senza togliere il suo cazzo dal mio culo ci giriamo mi trovo sopra di lei a smorza candela continua alla grande a scoparmi finchè non arriva il momento tanto atteso con molta calma leva il cazzo mi mette 3 dita per tappare mi porta in bagno sul wc e mi f scaricare il piscio mentre lei e davanti a me, si masturba gode da matti sborra sul mio petto mi prende mi fa inginocchiare mi dice di masturbarmi mi massaggia le palle con il piede arriva anche per me il momento di godere sborro le lavo il piede si sborra mi guarda sorridendo mi dice " ops e finita la carta quindi lecca e ripulisci il piede" la lecco tutta finito mi do una scicaquata al petto guardiamo l'ora e si e fatta l'una torniamo in camera mi dice sta notte dormi con questo ( un butt plug largo 3-4 cm) cosi se scende qualcosa non mi macchi il letto me lo mette con dolcezza mi da un bacio con la lingua buona notte. Al mattino seguente ci svegliamo assieme mi sfila il plug mi da il buon giorno si alza tutta nuda prepara il caffe e me lo porta a letto, preso il caffe mi rivesto e la saluto. QUESTO RACCONTO E VERO. 3795 1 11 anni fa
- Come ho perduto la mia verginità Sono sempre stato etero. Mi sono sposato a 34 anni, dopo dieci anni di matrimonio abbiamo avuto una figlia. Come và la vita matrimoniale? Mah, forse non meglio e non peggio di tante altre situazioni. Ma non divaghiamo. Come dicevo sono etero, mi piacciono moltissimo le belle donne: no, non sono un donnaiolo, sono un uomo tranquillo e, almeno cerco di esserlo, abbastanza equilibrato. Calma piatta, fino a quando ho iniziato ad avere strani sogni. Una volta ho sognato di avere il pene intercambiabile…. Proprio così, non avete letto male: ho sognato di avere un pene non fisso, ma rimovibile con innesto a baionetta, come una fotocamera reflex, gli appassionati di fotografia possono capirmi bene: avevo uno zoom 28-180 asportabile dal corpo (non macchina, ma uomo) Sogno invece molto ricorrente, quello di essere nudo e di riuscire a prendermelo in bocca e a succhiarmelo con un profondo piacere. Svegliandomi, rimango deluso, perché nella realtà non riesco in questa operazione… Contestualmente con l’inizio di questi sogni, ho iniziato ad avere curiosità e desideri nei confronti del pene maschile, attenzione, non dell’uomo nella sua totalità, ma solo del particolare anatomico. Altro desiderio sessuale è rivolto verso il mio stesso corpo. Non sono giovanissimo, ma sono giovanile, snello, non muscoloso ma con muscoli ben definiti e con poco grasso sopra: mi eccita e mi soddisfa accarezzarmi a lungo da solo, e qui forse nasce il desiderio di essere accarezzato da un uomo. Solo che, non piacendomi il corpo maschile, sento il desiderio di ricevere carezze, senza ricambiare: io chiudo gli occhi e tu fai tutto quello che vuoi. Da qui la ricerca tra gli annunci di un rapporto di questo tipo, finchè trovo quello che mi sembra adatto: “Eseguo massaggi gratuiti a maturo over 60”. Prendo il coraggio a due mani, rispondo all’annuncio, e organizziamo l’incontro. Profonda sensazione di curiosità-timore-eccitazione per qualcosa di proibito, qualcosa di assolutamente nuovo: nessun uomo mi aveva visto nudo, tanto meno toccato! La mia eccitazione nasceva dalla consapevolezza di essere sverginato! Grande giorno. Mi reco a casa sua, zona Guidonia. È un ragazzo giovane, sui 30,molto educato, cordiale, non male fisicamente. Mi mette a suo agio, parliamo un pò, mi offre un amaro che mi rilassa e amplifica il piacere dell’attesa. Finalmente, il letto. Mi spoglio, mi trovo nudo di fronte a lui. Provo un profondo, sottile, quasi torbido piacere nella consapevolezza di perdere le mie verginità una ad una: un uomo mi osserva nella mia nudità. Mi stendo sul leto in posizione prona. Gli chiedo di scattarmi delle foto che voglio tenere e che poi ho inviato anche a lui. Finalmente inizia ad accarezzarmi partendo dai piedi, arriva ai glutei che massaggia vigorosamente, ma senza entrare, per ora, nella zona più intima: seconda verginità perduta, un uomo mi sta toccando. Arriva alla schiena ed alle spalle. A questo punto si inginocchia sul letto (lui è rimasto in pantaloncici e maglietta) con le ginocchia a cavallo delle mie, comincia a percorrere con le mani il mio corpo posteriormente, mentre io mi rilasso e provo sempre più piacere. Ad un certo punto, sempre percorrendo il mio corpo dalle ginocchia alle spalle, spinge le mani verso la parte anteriore: io reagisco inarcandomi leggermente, lui ne approfitta e sposta le sue carezze verso il mio petto, scendendo poi verso il basso, urtando quasi casualmente e ripetutamente il mio pene: altra verginità perduta. Ora mi prende le gambe e me le divarica con decisione, si sdraia ance lui prono sul letto, mi agguanta i glutei …… sento qualcosa guizzare velocemente e premere contro il mio buchetto: la sua lingua, a cui seguono rapidamente le sue dita, che si insinuano prepotentemente dentro di me, procurandomi un grande piacere. Finalmente si alza e dice: “Ora girati”. Ricordo con eccitazione il momento in cui mi sono girato supino, offrendo al suo sguardo tutta la mia zona inguinale. Mi dice: “Piega la gamba destra così” (ad angolo retto rispetto al corpo col ginoccchio piegato). Si stende sul letto appoggiando la testa sul mio ventre, con il viso praticamente a pochi centrimetri da mio arnese ormai turgido. Comincia ad accarezzarmi i testicoli, stringendoli ripetutamente (io a questo punto non capisco più nulla…). Percorre senza fretta il mio cilindro con un tocco leggero che mi manda in estasi (vi giuro, non stò esagerando…). Io sono ad occhi chiusi, mentre mi accarezzo il petto e i capezzoli. Ad un certo punto ho la sensazione che il mio pene non si trovi più in una cavità formata da cinque dita, ma in qualcosa di più caldo ed umido, che oltretutto vibra ed emette come un mugolio di piacere. Sono al massimo dell’eccitazione, vicinissimo all’orgasmo, in questo momento me lo maneggia con due dita e con una lentezza che mi porta al parossismo. Gli chiedo: “Come vado?” lui risponde: “Alla grande!” e provo di nuovo quella sensazione di caldo umido, mentre odo un “MMMM!!!!!” Sto per venire, ma mi astengo dall’esercitare quell’azione di contrazione di quel muscolo che, se azionato volontariamente, accelera l’orgasmo e che usiamo anche per espellere le ultime gocce di urina. È un’azione che richiede un certo autocontrollo, ma ne vale la pena! L’orgasmo sembra retrocedere, ma continuando la stimolazione, sento in breve che sta tornando. Questa volta, l’orgasmo diviene irrefrenabile e non più rimandabile. Mentre mi accarezzo il petto e le costole, ansimo con voce roca: “ Sto per venire, non riesco più a trattenermi…”, lui mi dice: “Vieni, non trattenerti più” (e chi ci riuscirebbe!) Un profondo piacere si scatena con violenza nel mio ventre, penso: “Ecco, davanti ad un uomo!” , sento eruttare da me un fiotto di sperma, mentre non riesco a trattenere un “AAAAAAAAh!!!” liberatorio. Rimango almeno cinque minuti steso ed ansimante sul letto, mentre mi sento percorso dalla fronte ai piedi da un formicolio talmente intenso da farmi pensare di essere stato sul punto di perdere i sensi per il piacere. Giaccio ancora, mentre lui mi deterge l’inguine bagnato del mio sperma con dei salviettini. Qui finisce la mia storia. Dimenticavo di dirvi che ovviamente ho una foto di me immediatamente dopo l’orgasmo: a volte riguardo queste foto del prima e dopo, spesso con una conseguenza facilmente immaginabile… Posso affermare senza ombra di dubbio e senza voler fare un torto alle partner che ho avuto nella mia vita, di aver provato l’orgasmo più profondo, soddisfacente, direi estremo, di tutta la mia vita. A tutt’oggi non ho avuto esperienze simili, sebbene abbia qualche volta cercato di farlo. Spero sempre di incontrare un uomo, o magari una coppia, che voglia interessarsi al mio corpo come è avvenuto quel giorno. 31 1 11 anni fa
- Una cena perfetta Ci eravamo contattati via desy, poi scambiati i cellulari e Aldo mi aveva invitata a cena. Mi aveva detto di essere bravissimo a cucinare e che lo eccitava moltissimo corteggiare una donna a cena. Sono partita vestita di tutto punto per fare bella figura e non deludere il mio nuovo amico. Era una serata piovosa e un poco per vanità femminile e un poco per prudenza sono arrivata all'appuntamento decisamente in ritardo. Lui era ad aspettarmi come d'accordo sotto casa... è salito in auto e pur rimproverandomi mi ha subito baciata... e che bacio! Ho cominciato a eccitarmi.... abbiamo posteggiato e da vero cavaliere mi ha riparato con l'onbrello tenendomi a braccetto. Mi ha conquistato! Quando siamo entrati in casa era tutto uno spettacolo con candele ovunque. Mi ha offerto subito un aperitivo e mentre ero alla finestra l'ho sentito arrivare dietro, accarezzarmi e alzarmi la gonna. Ho cominciato a fremere e spingere indietro il culetto. Lui allora me lo ha appoggiato tra le natiche mentre mi baciava sul collo. Ero un lago! Mi ha spostato le mutandine e ha cominciato ad aprirmi con un dito, due, tre! Godevo e mugulavo come una cagna in calore... Ho cominciato a pregarlo di prendermi e di sbattermi come più gli sarebbe piaciuto,,,, l'ho sentito entrare piano piano e mentre continuava a baciarmi ii collo io ansimavo e venivo nelle mutandine come una baldracca. Poi ha cominciato a sbattermi da vero signore... con parole dolci e colpi decisi.... io continuavo a venire sentendo il suo cazzo sempre più dentro e sempre più su. Poi mi ha girata e mi ha baciato a lungo. Mi sono inginocchiata e ho cominciato a farlo godere con la bocca... L'ho sentito arrivare con un getto enorme e un rantolo da vero porco che mi ha reso felice. La cena è poi stata squisita, ma l'aperitivo e il dolce che è arrivato dopo decisamente superlativi! 28 2 11 anni fa
- Il gioco delle " S " Agosto 2013 " Croazia "Il gioco delle "S": ....sole...sassi...scogli...salsedine...spogliarsi...spiare...sfiorarsi...spalmarsi...suoni...sapori...sensazioni forti...simpatie.....sorrisi...sguardi suadenti...segnali soft...seduzione...sensualità...sesso....eeee.....non solo sesso,ma anche di più............Cerchiamo sempre l'infinito e a volte lo troviamo...... 3508 0 11 anni fa
- Quella fila interminabile di cazzi Era una sera piuttosto noiosa e calda, ero nuda e giravo per casa cercando di farmi un pò d'aria per smorzare l'afa di un estate in preda alla morsa del caldo. Avevo voglia di qualcosa da mettere sotto i denti ma non sapevo esattamente cosa. Aprii la porta di casa e mi sedetti sui gradini di ingresso a gambe aperte per raccogliere nei punti intimi tutto il fresco che potevo, ad un certo punto mentre ero a gambe aperte passò un ciclista e si fermò di colpo vedendomi li aperta e disponibile. Si fermò a parlare chiedendomi che facevo, parlammo per un pò e mi disse che aveva sete ed se gli potevo offrire un bicchiere d'acqua che stava aspettando i suoi amici che erano rimasti indietro. Lo fece entrare in casa e gli preparai un bicchiere fresco di acqua poi mi sedetti sul tavolo della cucina mentre lo guardavo così bello scolpito e muscoloso ad un certo punti si tolse la tuta per asciugarsi dal sudore della corsa e io mi avvicinai a offrire il mio aiuto, cominciò a baciarmi infilandomi la lingua da tutte le parti io mi stavo dilatando sia davanti che dietro, sentivo qualcosa di duro sbattermi sulla coscia e subito si impossesso di tutti i miei fori senza tregue, mentre sentivo giugere delle voci dall'esterno. Qualcuno si era fermato davanti a casa mia. Erano più di uno. Lui mi assicuro che i suoi amici lo avevano raggiunto e gli vociò di entrare... anche loro avevano molta sete e si spogliarono per asciugarsi dal sudore. Era pieno di corpi scolpiti che mi toccavano e mi leccavano, mi succhiavano e mi possedevano ripetutamente e io mi sentivo piena come non mai. 12450 0 11 anni fa
- La ragione del sesso Preferisco definirmi uomo singolo, altri termini sono inutili clichè. Non aderisco alla teoria dannunziana del super uomo, poichè mi sento uomo tra gli umani. Il sesso, per me, è un impulso che nasce dal cervello e si raffina tramite la fantasia che porta alla eccitazione che a sua volta porta all'orgasmo, il corpo col suo apparato sessuale è solo il mezzo usato dal cervello per raggiungere l'orgasmo. Io gioco col cervello, ed ogni donna o situazione me lo stuzzica in maniera diversa pertanto non tutti gli incontri sono uguali ed alcuni riescono meglio dell'altro. Usando il cervello e non solo il corpo nel sesso, non scopo e vengo a comando come un attore porno, non sono un super uomo, e non assumo pose artistiche nelle foto. Adoro le foto che riprendono momenti vissuti nella scopata. Non amo definire, in un semplice aggettivo, il mio orientamento sessuale; per me, l'unico aggettivo utile che può essere usato in sessualità è "passivo" o "attivo". Sono sempre attivo, con qualche donna che mi affascina particolarmente mi posso alternare ad essere dominato in un gioco di ruoli. Secondo me la sessualità è un aspetto dell'individuo fondamentale sin dalla nascita poichè sempre presente e talvolta condizionante insieme ad altri fattori, tutti gli altri aspetti dell'essere tipo carattere, sensibilità, egocentrismo, introversione o estrosità ecc. La mia sessualità è orientata al poliamore infatti penso che essa è vissuta in completezza quando un uomo o una donna riescono a stabilire interazioni sessuali con gente dello stesso sesso, del sesso opposto e di qualsiasi orientamento e fantasie sessuali. Penso che dentro ognuno di noi ci siano molteplici sessualità, ma per natura e sopravvivenza della specie, siamo abituati a rapporti etero e quindi tutte le altre sessualità restano regredite, ma se vengono stimolate annullando barriere pregiudizievoli, provando anche per gioco, in noi la loro manifestazione diventa naturale. Per me il vero uomo, completo,è colui che riesce da attivo a scopare, nello stesso letto, insieme, la sua donna e l'altro uomo passivo. La mia prima esperienza con una donna l'ho avuta a 16 anni. Successivamente, a 19 anni, ho avuto il primo pompino da un uomo. A 20 anni, la mia sessualità si è evoluta con l'esperienza delle coppie. Molto sinteticamente, in una coppia cuck bsx pass trovo, tra molteplici altre cose, oltre al fascino di entrare nella intimità di una coppia sposata, la possibilità di giocare in completezza con i due sessi. Sempre sinteticamente, poichè il discorso è lungo, in una coppia etero, trovo il fascino di stare con la donna di un'altro uomo, e per qualche ora farla mia, entrando nella loro intimità. A 24 anni, ho incontrato il primo trans poichè ho voluto provare in una unica persona i due sessi, differentemente dalla coppia cuck bsx pass dove i due sessi sono separati in due persone differenti. Mi interessa qualsiasi esperienza e me le vivo tutte, rigorosamente da attivo, con curiosità e difficilmente mi tiro indietro. Come tutti posso avere preferenze. Mi affascinano moltissimo le coppie mature interessate a giocare con un giovinotto su un letto, sotto le lenzuala, con decisione e serietà poichè mi eccita immaginare un corpo giovane in intimità con un corpo maturo, c'è un senso di trasgressività forte; durante il rapporto si crea una atmosfera particolare, raffinata, peccaminosa, maliziosa, che ti prende dentro e ti porta via e diventa straordinario baciarla, abbracciarla, accarezzarla con intensità differentemente da come accade con una coetanea. Non si possono spiegare quei momenti, vanno solo vissuti. E' affascinante incontrare anche una coppia coetanea, ci si sente alla pari e data la stessa età si crea una forte complicità. Poi nel rapporto, noi giovani trasgrediamo forte ma con una ingenua e inconsapevole maliziosità, difatti soprattutto nei preliminari abbiamo maggiore sensibilità; noto che la lei di coppia giovane mi abbraccia maggiormente, mi bacia con delicatezza, cerca il contatto di pelle, insomma è meno diretta al punto; invece la lei matura è più diretta e preferisce meno "dolcezza" nei preliminari. Mi è capitato che una lei matura è rimasta quasi imbambolata, sorpresa sotto l'effetto delle mie mani che l'accarezzavano tutta con delicatezza e dolcezza, anche i capelli, e sotto l'effetto dei miei baci iniziali zelanti. Credo che successe poichè non c'era più abituata da anni. Ma fu proprio questa dolcezza e delicatezza che approcciai nel primo contatto che la spinse a richiamarmi in molteplici incontri durati a lungo, diceva che ritornava giovane e si ricordava dell'adolescenza. Quelle che seguono sono delle mie fantasie che mi girano nella testa in questo periodo, poichè le mie fantasie sono in continua evoluzione. Mi piace vedere durante l’incontro la coppia che mentre si spoglia manifesta sicurezza, decisione, esperienza rafforzata dalla consapevolezza di incontrare una persona più giovane. Mi piace immaginare di sentirmi a disagio e mi piace pensare che di li a poco io scoperò con dominanza quei corpi e loro scoperanno me. Mi piace fare una serie di incontri, dove il giovinotto è il complice della coppia e ogni incontro è una occasione per fare un passo avanti nel mondo dell’eros, fino a spingersi oltre il limite e vedere dove si arriva e cosa succede, per ritornare a casa col cervello scopato. Magari raggiunto il limite gli incontri possono pure cessare. Mi piace scoprire e farmi scoprire poco alla volta. Durante gli incontri mi interessa scivolare nel peccato più libidinoso e nella lussuria più oscena e nella “perversione” più nascosta. Mi piacciono gli incontri che durano un intero pomeriggio o una intera nottata in una stanza buia, chiusa a chiave, con il mondo fuori, scordare la routire e scivolare nel girone dei lussuriosi con l’intendo di scoparsi il cervello seriamente. Mi piace usare e farmi usare dalla lei matura. Mi piace giocare col cervello e sfidarlo. Mi piace immaginare un corpo giovane abbracciato ad un corpo maturo che si scopano a vicenda, che si usano a vicenda, che si sporcano la pelle e il corpo d’umori a vicenda quasi a volersi violare, con una passione lussuriosa, e vedere gli umori maturi di lei mescolati agli umori giovani di lui che colano dalla vagina e sporcare il lenzuolo bianco e assaporarli insieme. Mi piace una donna matura che in presenza del marito fa la perversa con il giovinotto, con me. Mi piace giocare col cervello tipo lei che cerca di mettermi cerebralmente sessualmente a disagio grazie all'esperienza dovuta alla differenza di età e sfidarla a vedere se ci riesce a mettermi sotto mentalmente scivolando sempre più in là con i limiti...tipo lei che mi fa la doccia di pioggia dorata..cercando di mettermi sotto...se ci riesce. Una lei matura di coppia che si diverte a farsi scopare ripetutamente e riempita come una troia da un ragazzo sotto gli occhi del marito. Mi piace essere approfittato, mi piace cercare di controllare la testa di lei decidento io quanto e come farla approfittare di me. Mi piacerebbe, ogni tanto durante l'incontro, essere punzecchiato anche dal lui di coppia, cercando di mettermi in difficoltà cerebrale grazie all’esperienza per la differenza di età....sfidarlo a vedere se ci riesce. Mi piace una coppia con lui bisex passivo che si travesta da donna per essere trattato da schiavetta da me in complicità con la moglie; ed in complicità con la moglie fistarlo e scoparlo. Fare una uscita in tre con lui travestito da donna. Sarebbe interessante trovare il lui di coppia bsx passivo e travestito che mi colpisca fortemente col suo fascino e il suo cervello e quindi gli darei la possibilità di approfittarmi in un gioco di ruolo dove da dominante divento per qualche istante dominato e sottomesso, senza perdere l'essere attivo. Insomma mi piace chiudermi in una stanza buia chiusa a chiave con una coppia e farla davvero sporca soprattutto con i cervelli e rasentare il limite della perversione sessuale psicologica inteso sempre come gioco. 38 0 11 anni fa
- Chi può mai essere luaway Sono un ragazzo normalissimo, potrei essere quel giovane che ieri per strada ti ha guardato con piacere. Potrei essere quel ragazzo che stamane ha preso il caffè accanto a te in un bar. Potrei essere quel ragazzo che l’altro giorno, nonostante il brutto tempo, faceva una passegiata per il corso. Potrei essere un ragazzo che nel passato a subito delusioni d’amore. Potrei essere un ragazzo che ha avuto qualche donna, ma che mai nessuna lo ha amato sul serio. Potrei essere un ragazzo che ha imparato a non amare e che ora non sa più amare. Potrei essere un ragazzo che conosce il dolore della vita. Potrei essere un ragazzo che sa che neppure di un prete ci si può fidare perchè anch’egli è pronto a farti un pompino. Potrei essere un ragazzo che ha i suoi complessi. Potrei essere un ragazzo che cerca di essere sincero perchè ti dice in faccia quello che pensa nel bene e nel male, leale perchè anche nel male non ti tradisce, serio perchè ti rispetta, si assume le responsabilità e mantiene le parole. Potrei essere un ragazzo che sa che sul lavoro non si può essere sempre sincero e leale perchè il lavoro bisogna mantenerselo e guadagnarselo come in una lotta per la sopravvivenza. Potrei essere un ragazzo difficile da conoscere a primo impatto ma che se lo conosci sul serio non vai più via. Potrei essere un ragazzo con cui ti conviene fartela perchè se le hai prese dalla vita con lui ti rifai. Potrei essere un ragazzo che sa cosa vuol dire vivere sulla lama di un addio. Potrei essere un ragazzo che conosce la superficialità e la stranezza della gente. Potrei essere un ragazzo che intende la bellezza come la prerogativa di essere belli. Potrei essere un ragazzo goloso della sua dolcezza. Potrei essere un ragazzo che si scassina da se per entrare di giorno in sogno e vedere come si muove e come si cuoce un uovo. Potrei essere un ragazzo che s’irretisce curioso nel buon uso del proprio sosia. Potrei essere un ragazzo la cui lacrima sta come una arancia nell’aranceto. Potrei essere un ragazzo a cui è stato fatto del male gratuitamente tanto per. Potrei essere un ragazzo che è uscito per caso un sabato pomeriggio ed è rientrato per caso lunedì sera. Potrei essere un ragazzo che sogna un suo volteggio umano da gabbianone. Potrei essere un ragazzo che vuole mai perdere nessuno e che nessuno perda mai lui. Potrei essere un ragazzo che pensa che in questo mondo i pazzi sono diventati i saggi e viceversa ormai. Potrei essere un ragazzo che ti dice che siamo vivi e che dobbiamo restarlo poichè programmare la vita in un giorno vuol dire morire quel giorno con te. Potrei essere un ragazzo qualunque, ma che qualunque non lo è perchè ognuno di noi è qualcuno con una storia da raccontare. Io la mia non la racconto ma la faccio vivere a chi mi conosce. Luaway. 30 1 11 anni fa
- Era lei nel fumo di una sigaretta L’attesi davanti un cinema alla periferia di Napoli, e come ogni volta l’emozione mi scoppiava dentro. La vidi arrivare e come prima cosa cercai, con i miei, i suoi occhi per carpirne la profondità e capirla. Facemmo conoscenza, stesso lì, in un bar, davanti due caffè e un martini. Lei, loro, mi parlavano, mi domandavano, ma il mio unico interesse era ammirare lei, la sua bellezza, i suoi capelli cascanti d’oro, le sue labbra, i suoi seni pesanti, il suo sorriso, le sue mani curate, il suo corpo di donna fatta, e mi perdevo nel pensiero che ben presto tutto quel ben di dio, orgoglio dell’anima e del sano, per una notte, sarebbe stato mio. Ogni tanto inspirava del fumo dalla sigaretta, e la sua immagine di donna statuaria in un vestito nero , scarpe col tacco e col bocchino della sigaretta in bocca, dava idea di donna viziosa e morbosa di sesso, mostrava sicurezza, esperienza, e quasi mi sottometteva la sua presenza, nella mia mente rividi la scena di un film dove un lui maturo intraprese una relazione illegale con una giovanissima lolita. Entrammo in camera e preparammo l’atmosfera, con goduria, poichè sapevamo cosa ci spettava quella notte. L’imbarazzo c’è sempre ma il calore lo scioglie subito; così mi avvicinai a lei per farle sentire che l’avevo già duro ma anche per sentire il suo odore di donna , mentre le mie mani erano già nei suoi capelli. Ma quanto mi piacciono i suoi capelli!!!, godevo ad accarezzarli. La baciai e il mio corpo era già stretto al suo, finalmente sentivo il suo calore entrarmi dentro. In quell’istante proiettai il pensiero fuori dal mio corpo immaginando di vedere dall’esterno il suo corpo maturo vicino al mio giovane. Ero sul letto e stavo attento a vederla spogliarsi, poichè proprio in quei gesti così semplici manifestava il suo essere matura, sicura di se e padrona della situazione e a me piaceva immaginare di sentirmi imbarazzato, intimidito, piccolo, sentirmi mentalmente sottomesso e proprio in questa condizione mentale volevo scoparla con dominanza. Ad un tratto era spogliata e potevo ammirare la sua biancheria sexy, nera, tale che i pubici erano in chiaro- scuro. L’immagine incantò la mia mano che in un istante si trovò a frugare quella vagina umida sconquassandola. Sul letto cominciò, da viziosa qual’è, a toccarmi, alla ricerca del mio cazzo che ben presto fu accolto tra le sue mani. Passò quasi subito a prenderlo in gola, la sua lussuria non poteva attendere così come non poteva attendere la sua fica ad essere leccata. Gliela leccai per molto, assaporandola come potevo anche col spumante; mi venne in bocca mentre la leccavo. Il mio pensiero era avere i suoi umori dentro di me. Il suo desiderio maggiore era prenderlo a pecora da dietro mentre spompinava il cazzo dell’altro. Mi alternai a leccargliela e a farmi spompinare per tutta la notte; mentre ogni tanto inspirava fumo dalla sigaretta. 29 0 11 anni fa
- Il ciclo Il"ciclo" è un delirio erotico, da scopare il cervello, esso rappresenta la fertilità, rappresenta il ciclo della vita e della natura, il ciclo è donna. Solo una lei di coppia mi si è data completamente col ciclo, e quella notte, nel buio della camera, entrammo in un mondo surreale, entrammo nel girone dei lussuriosi. La stanza era completamente buia, c'era un silenzio di attesa con ansia di iniziare per la voglia e la curiosità di sapere cosa sarebbe successo. Ci volevamo pazzamente a vicenda, come sempre; il marito seduto su una poltrona a guardarci diceva che era sbalorditivo vederci assieme, godeva a farlo senza nemmeno toccarsi. Lei era sotto di me al centro del letto, guardavo i suoi occhi ed erano lucidi, rilassati, persi nei miei, come una persona in estasi completamente abbandonata e arresa al corpo in passione, nn poteva farci niente. Per me era lo stesso. Gli spostai la biancheria intima senza toglierla, gli tolsi invece l'assorbente; il mio pene duro usciva fuori al lato del boxe; il ciclo usciva fuori ad ondate; sul letto mettemo inutilmente delle asciugamano. La penetrai in un rapporto pelle a pelle, stavo male dal piacere, avevo dei sussulti piacevoli allo stomaco per quanto la volevo, sentirla per intero sotto di me in tutta la sua piena e completa essenza di DONNA. Sentivo i suoi movimenti del bacino che mi scuotevano leggermente, per sentirsi meglio il mio pene dentro, sentivo che mi voleva più di ogni altra cosa al mondo in quel momento ed io volevo lei pazzamente, ero perso, mi sembrava di essere insieme a lei sospeso nel vuoto, come una nuvola nel cielo. Era una passione che bruciava ardentemente. I nostri sessi si accopiavano con calma ma decisione, per sentire meglio il contatto delle nostre pelli sfregarsi, lubrificati da miele alle fragole; il mio viso era appogiato al suo e le mie labbra sfioravano le sue, sentivo i suoi gemiti tranquilli ma pieni di voce dura a tono basso, ed io gemevo insieme a lei, sentivo il suo respiro sul mio viso ed ogni tanto la baciavo delicatamente. Era tutto svolto con calma, con i cervelli connessi da un feeling estremo per vivere ogni istante di quel rapporto che mi è rimasto dentro come un ago nelle vene. Era inevitabile godere io e lei nello stesso istante, e in quel magico momento i sessi si cercavano con più decisione e la penetrazione era più profonda e lei mi cercava di più col bacino, era la magia dell'orgasmo. Alla luce, al ritorno dal girone dei lussuriosi vidi il mio pene e il mio bacino completamente fradici di sangue così come il bacino e i pubici di lei. Le lenzuola bianche avevano ricevuto i segni indelebili di quel rapporto. Ci sedemmo al centro della macchia sulle lenzuola e ci abbracciammo seduti, completamente avvolti l'uno all'altra. Ad un tratto lei fa scivolare il suo dito sul mio pene per raccogliere i residui "rosso fragola" di quel rapporto, portò il suo dito alla mia bocca che accolse quel frutto formatosi in lei. Io feci lo stesso facendo scivolare il mio dito dalla sua vagina alla sua bocca. 54 2 11 anni fa
- L'esame Vivo in una piccola città in provincia di Caserta. In questa prima metà di luglio, nelle mie zone, quasi ogni pomeriggio c’è stato un temporale estivo. Era domenica sera, aveva piovuto anche quel pomeriggio, c’era un profumo di bagnato e fresco per strada, camminavo per il corso, da solo, facevo una passegiata. All’improvviso sulla mia strada mi trovai difronte una bellissima ragazza, che portava a spasso due cagnolini di piccola taglia. Lei si rivolse a me esclamando che il cagnolino nn voleva camminare. Io le dieti una sorta di risposta ed entrambi proseguimmo nel nostro cammino. Arrivai alla fine del corso e decisi di tornare indietro, per andarmene a casa, ma sulla strada del ritorno me la ritrovai difronte poichè bloccata dallo stesso cagnolino che nn voleva proprio saperne di camminare. Ci furono una serie di battute tra di noi alchè lei mi invitò a passegiare con loro. Entrammo subito in confidenza, lei era di vedute molto aperte infatti era stata a lungo tempo a vivere all’estero, ma dovuta rientrare per problemi familiari, perciò non l’avevo mai vista in giro e chiacchierando scoprii pure che aveva 39 anni, ne dimostrava 30. Tra le tante cose al quanto personali, che non sto qui a scrivere in pubblico, mi disse che era stressata per due esami che doveva sostenere all’università fra qualche giorno. Finimmo per mangiare una pizza e poi l’accompagnai a casa. Da quella sera ci furono uno scambio di sms molto dolci, si sentiva sola ad affrontare lo stress degli esami e in me trovò un appoggio psicologico sincero, un confidente, un amico, una compagnia, una persona su cui poter contare in qualsiasi momento senza chiedere nulla in cambio. Dopo tanti inviti ad uscire andati a vuoto con la scusa che doveva studiare, due giorni prima dell’esame raggiunse il massimo dello stress e per svagarsi mi invitò a cena. Ci ritrovammo senza nemmeno accorgercene a casa sua seduti ai bordi del letto ed iniziò tutto con molta delicatezza e dolcezza come è mio solito fare, ci abbracciamo dolcemente, la baciavo con calma e passione, le accarezzavo i capelli. Lei rispondeva con interesse a tutto ciò ed io capivo che le piaceva, rendendomi sicuro di me. La distesi sul letto, le accarezzavo tutto il corpo mentre lei mi guardava negli occhi con uno sguardo appagato. Infilai la mia mano tra le sue gambe per massagiarla, nel mentre presi la sua mano e la infilai nei miei pantaloni. Il mio pene fu avvolto tra le sue mani e lei ebbe come un sussulto, cominciò a scuotersi dicendomi di volermi, improvvisamente si erano accesi tutti i suoi sensi. Sfilò la mano dai miei pantaloni per spogliarmi con frenesia, io rimasi per qualche secondo immobile sorpreso da quel suo improvviso accendersi, ma subito mi ripresi ed iniziai a spogliarla. Eravamo finalmente nudi, io sopra di lei, con le sue braccia avvolte attorno al mio collo a stringermi forte sul suo corpo e quasi senza accorgemene il mio pene era dentro di lei, non avevo avuto nemmeno il tempo di pensare al profilattico. Stretto a lei mi sussurava nell’orecchio di volermi e che non aveva un uomo su di se da parecchio tempo, perchè tutti gli uomini conosciuti l’avevano delusa sentimentalmente e quindi voleva stare da sola. Le sue parole mi entravano nel cervello e me lo solleticavano facendomi venire il pene più duro ancora. Il mio pene entrava bene dentro di lei ed era avvolto dalla sua fica con tanto calore e umidità. Lei si scuoteva col bacino sotto di me a scatti. Ad un tratto iniziò a scuotere la testa sul cuscino. Non apriva bocca e non gemeva. Durò per qualche minuto, poi all’improvviso di sorpresa, si aggrappo al mio corpo abbracciandomi molto stretto e con le labbra vicine al mio orecchio udì il suo gemito di piacere accompagnato da un sussulto del bacino. Era venuta. Quel momento mi prese il cervello e con uno stimolo improvviso portai il mio pene fuori dalla sua vagina per venirle sulla pancia, mi raccomandò di non venirle dentro, era fertile. Ci messagiammo dolcemente fino al giorno dell’esame. Superò entrambi gli esami, ma da quel momento i suoi sms divennero spenti, mi rispondeva a stento, fino al silenzio. Così capii che ero stato solo un appoggio psicologico in un momento di stress da esame. Si servì di me per sostenere la situazione ed io in cambio ebbì qualche ora di sesso. 27 0 11 anni fa
- La casa di Davide Ormai era qualche mese che mi frequentavo con Davide e tutto procedeva per il meglio. Dopo qualche incertezza a livello sentimentale,nel senso che avevamo dovuto chiarire bene la nostra relazione, tutto si era risolto per il meglio; entrambi pensavamo che l'altro si stesse affezionando cercando magari qualcosa di più, ma la conclusione fu che il nostro rapporto era solo di sesso e come tale andava vissuto. Mi divertivo da matti con lui, il feeling sessuale era alle stelle ma quando pensavo ad un qualcosa in più, non lo vedevo come l'uomo che sarebbe potuto stare al mio fianco e a parole sue nemmeno io avrei potuto svolgere quel ruolo nella sua vita; entrambi volevamo solo divertici insomma. In più il fatto che in questi mesi di frequentazione c'erano anche state da parte mia un paio di avventure extra senza il benchè minimo rimorso, mi confermava che il collante era solamente sesso. Quella sera eravamo usciti per mangiare un sushi prima di una delle nostre serate ormai diventate certezze; nonostante fosse novembre inoltrato non era freddissimo; io indossavo un vestitino di cashmere color tortora che mi fasciava morbidamente il corpo fino a poco meno di mezza coscia, una giacchina di pelle nera e un paio di stivali aderenti neri fin sotto il ginocchio con il solito e immancabile tacco 12. La cena passò in tutta tranquillità, senza il benchè minimo accenno ad un dopo. Solo dopo aver pagato Davide mi chiese se mi andava di vedere casa sua; non eravamo mai stati da lui perché abitava fuori città e risultava scomodo al mattino per me recarmi al lavoro; acconsentii a patto che mi avrebbe fatto arrivare puntuale in ufficio. Una mezz'ora di auto dal ristorante e ci trovammo di fronte ad un cancello in piena campagna. Il cielo era limpidissimo e la luna illuminava i contorni di una boscaglia tutta intorno; non si vedevano luci di altre abitazioni nelle vicinanze. Quando il cancello si aprì un vialetto in mezzo agli alberi ci condusse sotto un portico dove ci fermammo con l'auto; "benvenuta a casa di Davide" mi disse sorridendo. Spenta l'auto il buio ci avvolse; solo una fievole luce appesa al muro vicino a quella che presumevo essere la porta d'ingresso in fondo al portico disegnava a malapena le forme di quello che ci circondava. Appena scesi dall'auto mi prese e mi baciò; ecco il momento, tutto stava partendo, come sempre, al meglio; il bacio in un istante mutò in un groviglio di corpi ; le lingue subito curiose si carezzavano vorticosamente mentre le labbra ne nascondevano i movimenti. Le mani di entrambi presto cominciarono a cercare il corpo altrui, le sue s'infilarono sotto il vestito che si sollevò e mi palpavano le natiche, le mie sulla sua schiena cercavano uno spiraglio sotto la camicia per raggiungergli la schiena. Ero in un luogo totalmente sconosciuto e questo non faceva altro che accelerare la crescita del mio eccitamento; in più sentivo il mio intimo carezzato dall'aria non fredda ma pungente di quella sera in contrasto con il calore umido che andava formandosi proprio li sotto. Quando la sua mano passò davanti sul mio intimo, carezzandomi mi disse "ormai ti conosco da tre mesi e non ti ho mai visto con un paio di mutande, sei fantastica!" sorridendo gli risposi "un giorno ti farò una sorpresa allora!" e rincominciammo a baciarci. Ad un tratto mi prese il vestito ed in un sol movimento me lo sfilò insieme alla giacchina gettandoli su di una panca li vicino; incredibile, ero nuda, con solo gli stivali, all'aperto in un posto sconosciuto in una notte di novembre; ebbi un brivido, che era più tensione ed eccitazione insieme e non di freddo; sentivo il suo pene turgido spingermi sul ventre, le sue mani passarmi sulla schiena e i glutei provocandomi dei brividi, ero completamente distaccata dalla realtà. Poco dopo entrammo in casa; provavo una sensazione strana, quasi un disagio, non tanto per essere nuda mentre lui era vestito, quanto per esserlo i un luogo sconosciuto, in una casa che non conoscevo; un misto tra disagio ed eccitazione che durò solo qualche istante, giusto il tempo di vedere appena parte della casa. Appena aprì la porta e accese la luce, mi trovai nel grande salone, un divano moderno nel mezzo, un tavolo di cristallo poco più in la, ed una grandissima vetrata che dava su di un giardino pieno di piante appena illuminato dalla luce attraverso la vetrata; alla mia destra si sviluppava un bancone con tre sgabelli di metallo e pelle che divideva la cucina dalla sala. Giusto qualche istante per notare tutto prima di essere rapita nuovamente dalle attenzioni del mio compagno; ora ero appoggiata di schiena al bancone, ci stavamo baciando mentre lui con una mano accarezzava il mio sesso ormai viscido, scorrendovi con le dita fino a tuffarle in vagina; mi baciava e masturbava stupendamente allontanando quel disagio iniziale e la carica erotica in quella grande stanza stava salendo rapidamente; mi fece sedere su uno degli sgabelli girandolo verso di noi, e accovacciatosi tra le mie gambe cominciò a leccarmi la vulva; la sua lingua esperta passava tutto il mio sesso soffermandosi a stuzzicare il clitoride mentre le mie mani subito si posarono sulla sua testa come a tenerlo li. Lo sentivo spingersi oltre, cercando di raggiungere il mio ano ma non riuscendoci. Ad un certo punto si alzò e mi disse di girarmi; mi fece sedere a cavalcioni dello sgabello davanti a lui e cominciò a baciarmi la schiena; dei brividi percorrevano tutto il mio corpo eccitato, in attesa che quei baci si avvicinassero alla zona calda e vogliosa, socchiusi gli occhi per godermi appieno quel momento. D'un tratto sentii una benda fasciarmi gli occhi e legarsi dietro; la vista mi si era completamente oscurata, il buio mi aveva circondato; " come ti avevo promesso quella sera, ti restituisco il favore" la parole di Davide risuonarono nella stanza mentre un'altra benda mi bloccava le mani davanti a me allo schienale dello sgabello che già afferravo. Paura, tensione ed eccitazione subito mi fecero tornare in mente quella sera di settembre in cui io lo avevo legato alla colonna. Poi aggiunse " non dire nulla e goditi questo momento" e con un nodo strinse la mia caviglia contro la gamba dello sgabello legandomi fino a metà polpaccio e ripetendosi infine con l'altra gamba. Ero completamente immobilizzata allo sgabello con il sedere fuori da esso, sentivo il mio sesso aperto all'aria come anche l'ano; non vedevo nulla, solo percepivo dei rumori dai quali intuivo che Davide si stava spogliando. Ecco che sentii nuovamente la sua lingua appoggiarsi sul mio corpo, alla base della schiena e lentamente scendere tra le natiche spalancate; istintivamente inarcai la schiena e mi chinai in avanti, unico movimento che mi era permesso, fino ad appoggiarmi col seno sul freddo schienale di metallo tra le mie mani legate agli estremi, porgendo così il mio sesso alle sue attenzioni. Sentivo il clitoride schiacciato sul bordo della seduta di pelle mentre la sua lingua mi passava dall'ano alla vagina; era stupendo, sentirmi immobile, impotente, in totale balia di quell'uomo che mi stava facendo impazzire. Tentavo di muovere le mani ma i nodi le tenevano saldamente in quella posizione; non potevo fare nulla se non subire. D'un tratto lo sentii infilarsi dentro la mia vagina, in un solo e deciso affondo, riempiendomi di piacere; ormai sapeva esattamente quanto entrare senza farmi male e poggiate le mani sui miei fianchi cominciò a penetrarmi con un ritmo sempre crescente. Il non potermi muovere, il non poter vedere limitavano tutto al tatto; potevo solo sentire quel membro riempirmi ogni affondo e la sua presa sui fianchi; era la prima volta che mi trovavo totalmente impotente, subivo godendo, mi piaceva da impazzire. Presto due dita si appoggiarono sull' ano e forzandolo lo violarono; le sentivo muoversi dentro, mentre lo sfintere velocemente allentava la morsa; non ci volle molto perché potessero scivolare liberamente dentro e fuori, con un movimento che si alternava con quello del pene infilato davanti. Ero in estasi totale, anche la mia mente ormai si era lasciata andare in quella situazione di sottomissione forzata e mi godevo appieno quegli istanti. Fui riportata momentaneamente alla realtà quando sentii appoggiarsi quel grosso pene sul mio ingresso posteriore; era lí, il glande poggiava forzando leggermente come per farsi sentire; ecco che un brivido mi passò per tutto il corpo, aprii gli occhi ma ancora il buio totale, nemmeno uno spiraglio di luce passava dalla benda; gli unici indizi arrivavano dal mio corpo e dall'udito che ormai si era intensificato percependo anche i minimi rumori. La forzatura aumentò ed il pene cominciò a scivolare molto lentamente nel retto; sentii lo sfintere dilatarsi e l'intestino lentamente riempirsi; in quella posizione, accovacciata sullo sgabello la sensazione era amplificata e quel lento affondo sembrava ancor più possente ed invasivo del solito; una sensazione incredibile, il mio corpo lasciava spazio adattandosi a quel pene fino ad accoglierlo tutto; io gemevo soffocatamente finché non lo sentii come in mezzo all'addome e il suo ventre si appoggiò ai miei glutei tesi e duri. Una scarica violenta mi passò per tutto il corpo ed un "siiiiiiiii" rauco e forte espresse il mio piacere. Davide cominciò a retrocedere velocemente per poi riaffondare sempre con delicatezza; il ritmo aumentava divenendo presto rapido e deciso; lo sentivo infilarsi e sfilarsi fin quasi ad uscire, sbattendo deciso ad ogni affondo contro le mie natiche; il clitoride schiacciato sulla seduta ad ogni affondo mi produceva brividi di piacere. Cominciai a sentire il corpo tendersi, sapevo che ancora qualche minuto così e sarei esplosa in un orgasmo poderoso; ma d'un tratto si fermò e si sfilò; conosceva ormai il mio corpo e lo sapeva leggere molto bene: "non è ancora il momento, siamo solo all'inizio" mi sussurò nell'orecchio e lo sentii allontanarsi. Rimasi qualche istante sola, immobilizzata ed il senso d'impotenza tornò immediato; sentivo il mio ano spalancato come una caverna, riempisi di aria fresca ad ogni mio respiro; non potevo fare nulla se non attendere. Ecco poi di nuovo lo scricchiolio del pavimento sotto i suoi passi, mi era nuovamente vicino in silenzio, immobile, ma lo percepivo, sentivo il suo sguardo addosso, mi stava guardando, scrutando, ammirando. Ero emozionata, eccitata, e compiaciuta da quegli sguardi segreti che sicuramente mi stava regalando. Un brivido improvviso mi percorse quando della saliva silenziosamente cadde tra i miei glutei colando verso il basso dentro il mio posteriore che istintivamente ma invano tentò di richiudersi; subito dopo una lingua ripercorse la stessa strada spalmandola per bene e proseguendo sulla vulva; qualche morbida e umida leccata che mischiò gli umori vaginali con la saliva e l'umido rettale poi rialzandosi mi disse " apri la bocca" e sentii una cosa fresca appoggiarsi sulle mie labbra; appena lo accolsi nella cavità orale, percepii le forme e dimensioni di un grosso fallo di silicone; " bagnalo bene, tutto" mi disse; e così feci, cospargendolo di saliva fino alla base; lo sentivo grosso, quasi come il suo pene ma sicuramente meno lungo. Qualche leccata e ciucciata e poi lo allontanò dalla mia bocca per appoggiarmelo sulla vagina; lentamente lo fece scivolare al suo interno come nel burro e cominciò a muoverlo dentro e fuori; la cosa mi piaceva, era la dimensione perfetta, si infilava facendosi decisamente sentire allargandomi fino a sfiorare appena la cervice per poi sfilarsi e ripetere l'affondo. " ti piace vero?" mi disse. " si molto anche se mi piaci di più tu....... ma non smettere" sussurrai. Come risposta sentii il suo glande riappoggiarsi sull'ano per affondarvi subito tutto; un mio gemito pazzesco e lungo accompagnò quella sensazione di riempimento totale. "così ci hai entrambi" concluse prima di piazzare tre affondi decisi e possenti che mi fecero scivolare in avanti sulla seduta; ora il fallo appoggiava sulla seduta rimanendo infilato completamente dentro di me, mentre lui appoggiate le mani sui miei fianchi cominciò con affondi lunghi e decisi nel mio retto. Non riuscivo a trattenere i gemiti, era pazzesco, di nuovo quella sensazione di pieno, ora più intensa per dimensioni, che avevo provato l' anno precedente con i miei due amici; certo, era diverso, ma altrettanto stupendo, mi sentivo piena e la violenza che mi stava penetrando dietro si ripercuoteva su quel corpo estraneo facendolo vibrare dentro la mia vagina. Ero totalmente persa nelle sensazioni, gridavo di continuare, gemevo, respiravo affannosamente; le mani stringevano con forza la sbarra dello schienale su cui erano legate, il seno schiacciato e spinto su di esso quasi doleva ma le braccia non riuscivano a contrastare quegli affondi sempre più forti. Cominciai a tremare, i muscoli tentarono di tendersi, ed un orgasmo mai provato mi travolse; scoppiai in un gemito anomalo, forte, fortissimo, ed un "siiii" lo seguì violento. Davide non si fermò, lo sentivo sbattere rumorosamente contro i miei glutei Infilandosi prepotentemente; continuò per alcuni, lunghi interminabili minuti, cominciando a sudare ma senza rallentarne il ritmo; io sentivo il mio ano ormai aperto, il retto violato e dilatato, percepivo la presenza ma solo in fondo, ero come anestetizzata; avrebbe potuto continuare all'infinito, solo avevo il desiderio di essere slegata, liberata da quella immobilizzazione che ormai durava da quasi un'ora, glielo chiesi ma la risposta fu negativa. Continuò ancora, sempre più forte finché ecco il suo getto caldo colpirmi in fondo ed il calore espandersi. Quando si sfilò, subito sentii il suo sperma colare fuori da quell'ano che ormai non aveva più forza di richiudersi. Mi liberò cominciando a slegarmi i polsi mentre continuavo a sentire il suo piacere che usciva dal mio retto per cascare rumorosamente in terra. Quando per ultima mi tolsi la benda dagli occhi la luce mi accecò per qualche istante; ero devastata e quando mi alzai dallo sgabello il fallo, di cui avevo dimenticato la presenza, si sfilò da me cadendo in terra;a fatica mi reggevo in piedi in attesa di recuperare una mobilità normale. Poi uscii dalla porta d'ingresso per recuperare i vestiti e la borsa e, quando rientrai, Davide mi disse" sei veramente una ragazza stupenda, e vederti così, nuda con gli stivali, entrare dalla porta di casa mi ecciti terribilmente, quasi rincomincerei il tutto" e mi porse un bicchiere con dell'acqua; lo guardai, gli sorrisi e gli risposi " dammi una tregua, quasi non mi reggo in piedi, poi ne riparliamo" e mi sedetti sul divano guardando il giardino attraverso la finestra; li mi appisolai appoggiata alla sua spalla. 2529 0 11 anni fa
- Al mare solo per un bagno...... salve, cio che vi racconto è una storia veramente accaduta! io e mia moglie decidiamo un pomeriggio di andare al mare in un posto dove non va mai nessuno. per arrivare a questo posto bisogna fare un bel tratto di strada un po sconnessa ma credetemi è veramente delizioso. sicuri di non essere disturbati ci denudiamo e cominciamo a farci il bagno.Vuoi l'acqua salata , vuoi la giornata afosa o meglio il senso di trasgressione ci kmettiamo a scopare sulla battigia. una parola tira l'altra e mia moglie in uno stato di eccitazione massima mi svela un suo desiderio erotico mai pronunciato: la zoccola voleva fare sesso con un ragazzo di colore. Dapprima ci rimango un pò male , poi in un attimo di eccitazione la sfido a trovarne uno che la potesse soddisfare. niente passano un paio d'ore e fra una pompa e una trombata vediamo all'orizzonte un ragazzo di colore che vendeva cianfrusaglie. io allora la istigo a realizzare il suo desiderio dicendole che quella era l'unica possibilita che le concedevo. lei con aria di sfida mi minaccia di farlo davvero. intanto il ragazzo si avvicina sempre di piu e mia moglie con fare da gran troia invece di coprrsi si mette giu con le gambe divaricate come a dirgli...spaccami sono tua. il ragazzo, fisico statuario credetemi, non appena arriva si ferma con la scusa di vendere qualche cazzata e non ricevendo risposta ma vedendo mia moglie che non fa una piega ci chiede un po d'acqua. mia moglie nemmeno si muove e io a mo di sfida gli propongo di sbattere mia moglie in cambio di un bicchiere d'acqua. Lui dapprima fa il finto tonto(si vedeva che il cazzo gli stava scoppiando) poi facendo segno verso mia moglie come a chiedere il permesso, comincia a scaricare la merce in terra e spogliarsi. Ragazzi mi sembrava un bronzo di riace. perfetto in tutto con un cazzo da paura , ed io un po impaurito e tanto eccitato gli faccio segno di farsi prima un bel bagno. a questo punto lui accetta e mia moglie comincia a farmi un pompino mai sentito prima. Lei come a cercare una giustificazione , bagnata come una troia, mi fa cenno di volerlo a tutti i costi. Arriva il ragazzo, con fisico ancora piu bello di prima, prende mia moglie per le mani e la fa alzare. Sembrava come se non avesse mai fatto sesso, impacciato senza nemmeno l'idea di come si facesse. Allora io gli spiego cosa dovesse fare e nel frattempo mia moglie senza esitare ingoia quel pezzo di marmo sempre piu mostruoso e io preso dalla foga comincio a masturbarmi davanti a quella visione. Vengo in un nulla. Passata l'eccitazione , mi assale un senso di gelosia indescrivibile. Cerco di farla smettere ma lei come fosse indemoniata mi mette a tacere . Mi dice quasi impazzita che mi stava bene e che ora se lo sbatteva come voleva. Ad un tratto , il bronzo comincia ad anzimare, e mia moglie con fare da gran puttanone lo esce fuori e si fa sborrare in faccia e sui seni.Io in quel momento volevo morire ma in fondo la colpa era pure mia:mai scommettere con chi vuole scommettere. Credendo che la mia lei fosse appagata mi giro per raccogliere le niostre cose e vedo che mia moglie lo invita a fare un bagno in mare.Ragazzi il neretto ci prese gusto e me la scopo ancora non so quante volte.Nel tragitto di ritorno dapprima ci fu il silenzio , poi piano piano cominciò a rompere il ghiaccio dicendomi che si chiamava moamed, aveva ventannni e che al pensiero sarebbe tornata anche il giorno dopo. poi la troia per farsi perdonare , a casa mi fa una pompa mostruosa e si fa prendere il culo che non mi aveva mai concesso in 5 anni di matrimonio. 39 7 11 anni fa
- la seconda volta al privè ciao. mi presento per chi nn ci conosce,anna io e mio marito marco.quello che vi sto raccontando è successo a roma , ci trovavamo x alcuni giorni,una sera marco mi propone di andare in quei posti dove si fa sesso e scambio , mi dice che conosce l'indirizzo di un privè che ne ha parlato bene un nostro amico giovanni.ok gli dico, il tempo dii prepararmi , cosa mi metto? dice lui, lo sa,i quel vestitino che mi piace e che tutti quando lo dossi ti guardano.E' un vestito cortissimo e molto scollato che mi mette in risalto le curve. con autoreggenti e un paio di scarpe con un tacco 12, rossetto e unghie rosso fuoco .ok pronta. marco mi dice, stasera gli uomini nn ti staccano gli occhi di dosso.arrivati sul posto,all' entrata troviamo un tizio ,forse uno dei gestori e ci spiega le regole del locale.ok entriamo e ci avviciniamo al bar, prendiamo 2 bicchieri drink cn ghiaccio, e ci sedemmo in poltrona in un angolino tutto appartato a gustarci il drink da dove vedavamo chi ballava c'erano molte persone.Dopo un po mi alzo x ballare mentre marco rimane seduto a guardarmi .sulla pista mi infilo in mezzo ,gli uomini nn esitavano a toccarmi pero nn piu di tanto,mentre io facevo l' indifferente guardando marco come mi guardava eccitato .lui sa che mi piace provocare . dopo un po ritorno da marco lo tocco nell' intimità e vedo che il suo cazzo è duro e dico ti piace vedendomi fare così vero?lo bacio con la lingua e lo porto in pista a ballare io salgo sul cubo e mi aggrappo al palo a ballare in un modo provocante.dopo io e marco ci spostiamo ,camminando in una stanza vediamo delle coppie che facevano sesso ,ci soffermiamo un po a guardare e poi decidemmo di andare anche noi in una stanza a fare sesso solo noi due , marco si è assentato x andare al bagno , nel frattempo mi sdraio sul letto e decido di togliere le mutandine già tutte bagnate, noto che si avvicina un uomo alto con un tatuaggio sulla spalla e un fisico da atletico intorno ai 40 anni e con il suo bel cazzo a mano che se lo menava e guardandomi si avvicina e mi mette quel ben di dio in bocca io subito nn esito a prendilo ,era talmente grosso che facevo fatica a metterlo in bocca ,nel frattempo arriva marco e mi dice: vedo che nn sei rimasta sola e girandomi alla pecorina me lo infila senza problemi x quanto era umida la patatina intanto io continuo a lavorarmi quel bel cazzone. nel frattempo si erano avvicinate altri e io godevo come una troia infatti marco se ne era accorto e dopo un po viene .neanche aveva fatto il tempo a togliersi che subito ha preso il suo posto un altro, quella sera ho goduto tanto ma ho fatto godere tanto.ritornando in albergo abbiamo rifatto di nuovo l amore mentre ci raccontavamo i migliori momenti. 3375 2 11 anni fa
- Il maestro ed il mozzo (segue-1) Il mozzo si appoggio’ su un cuscino ed offri’ le terga. Il Maestro guardava la pelle bianca, sentiva come un vuoto nella mente, una mancanza di consapevolezza. Il capitano gli aveva dato uno scudiscio, quasi una frusta, ma piu’ corto, aveva un aspetto scuro, sinistro; altre volte il Maestro quando era piu giovane aveva punito allievi indisciplinati e la cosa non gli era mai dispiaciuta. Ma usava una bacchetta, o a volte le mani nude. Mai uno schiavo pero’, frustare uno schiavo era altro, poteva essere ridotto in fin di vita e comunque usciva segnato e sanguinante da queste punizioni. Ora non sapeva come comportarsi, in realta avrebbe voluto posare lo scudiscio, avvicinarsi a quelle terga bianche, aprirle, separarle, insinuarsi in quell’anfratto morbido e caldo. Fu questo pensiero che lo fece decidere, scaccio’ via il senso di vuoto che lo aveva preso, all’improvviso comincio’ a colpire, ma era quasi come frustasse se stesso. Il mozzo cerco’ di trattenersi, ma poi dopo il quinto o sesto colpo comincio’ a gemere prima e poi a gridare quando i colpi cominciarono a cadere sui segni gia’ fatti. Dopo un ventina di colpi il mozzo aveva le terga a strisce rosse di varie tonalita’ dal rosa al bruno e qualche gocciolina di sangue che appariva qua e la. Basta cosi’ disse il Maestro e poso’ lo scudiscio sul pavimento della cabina. Prese il mozzo che giaceva singhiozzante e tenendolo sotto le ascelle lo spinse prono su un divano e gli assesto’ le vesti in modo da lasciare scoperta solo la parte segnata. Poi mise la testa fuori dalla cabina e chiamo’ il primo marinaio che passava. “Vieni dai un’occhiata” gli disse e quando fu entrato gli fece guardare la carne del mozzo segnata e palpitante. Quello non si curo’ d’altro, rimase come impietrito. Il maestro quasi lo spinse fuori, “vai gli disse riferisci al capitano che il ragazzo e’ stato punito, e digli che lo terro’ da me per rimetterlo in condizione di lavorare il piu’ presto possibile”.”Come desideri Maestro“ Disse il marinaio con un pizzico di ironia convinto che il Maestro si sarebbe tenuto il mozzo per i suoi gusti piu’ segreti. Intanto ando’ via ed il Maestro tiro’ la tenda che chiudeva la cabina. Si avvicino’ al mozzo. Questi alzo’ gli occhi “Saro’ il tuo servo” gli disse ” se vuoi il tuo discepolo e a tua disposizione per tutto quello che vorrai, grazie per avermi frustato, se vuoi potrai farlo di nuovo anche senza alcuna ragione, solo per il tuo piacere”. Il Maestro non sapeva cosa rispondergli, come se il Mozzo avesse intuito la sua eccitazione mentre lo segnava. Intanto il mozzo gli prese una mano e se la porto’ sul seno, appoggiandosi sopra con tutto il corpo, trattenendola forte quando il Maestro cerco’ di ritirarla. Poi quando senti’ che il Maestro aveva smesso di provare a muoverla, ma anzi aveva cominciato a sentire con le dita il suo capezzolo irrigidito, finalmente si rilasso’ e chiuse gli occhi. "Come ti chiami?" chiese il Maestro "Nahil o Nahila, come preferisci, per te saro' uomo o donna, come mi vorrai" rispose il mozzo 26 1 11 anni fa
- A te dolce passionale francy Non lascerò il tuo corpo senza desiderio, lo riempirò di magie mentali e corporali, il mio corpo diverrà una frusta di piacere per il tuo, la mia mente sprofonderà radici nella tua anima, le mie mani scivoleranno su tutte le curve del tuo corpo, i tuoi desideri di essere posseduta saranno alimentati e poi soddisfatti; i tuoi più intimi e sensuali desideri vedranno le mie labbra e la mia lingua scorrere nel tuo intimo amplesso nascosto, si fonderanno col calore dei tuoi dolci e profumati umori, di esso si nutriranno diffondendo sensazioni spasmodiche di piacere. Il mio tocco sarà delicato ma deciso, passionale ma non frettoloso, attento e pizzicante, desideroso e seducente, possessivo e godereccio. Il mio corpo si poggerà sul tuo, e mentre il mio desiderio ti possiede con delicata forza e sconfigge i tuoi desideri e le tue resistenze, ti stuzzico i morbidi e sodi seni con pizzichi di dolore, che ti danno intense sensazioni di piacere, mentre il tuo melograno d’amore si apre a me e mi invita a nutrirmi ed a soddisfare i nostri appetiti. Il tuo corpo è mio, la tua mente è tutt’una con la mia, le tue resistenze sono ormai piacere, le tue voglie sono le mie, il tuo corpo e la tua mente mi appartengono, sono delizie da me gustate e sottomesse. .....a te dolce e passionale Francy.....sai sempre come stupirmi.......un bacio Luca. 27 0 11 anni fa
- LA GARA DI POM...NO Tutto è cominciato per POMPINELLA TRAV. quando una mia sorellina VANESSA mi disse che era in programma in un privè di un sexy shop di Venezia una gara di pompino dove potevamo partecipare come trav.Il premio era allettante, una vacanza in egitto tra le piramidi .Avremmo avuto di fronte le migliori pompinare trav. d'Italia e non solo, anche la campionessa olimpica del pompino una certa Bokkinengo di Kiev, Ukraina, espertissima nel lavorare in punta.L'iscrizione prevedeva una inculata a pecorina da parte dello staff organizzatrice e il versamento di una cauzione di 50 euro.Non esitammo un attimo, eravamo già trav. preparate e decise e dopo l'inculata di rito per la verità un po dolorosa per via di un paio di cazzi magrebini finalmente ci assegnarono il posto e membro da spompinare io avevo il numero 18 la mia amica il 22.Eravamo seduti davanti ad un buco ricavato su una parete in legno in quanto era rigorosamente vietato guardare il soggetto da spompinare.Prima di iniziare la gara si poteva fare un breve "allenamento" in una stanza attigua a quella di gara spompinando singoli all'uopo convocati.Ero tesa, la concorrenza agguerrita in tutto 10 pompinare di alto livello, tra esse, Vanessa da Bologna giunta al terzo posto nella gara del mese precedente, Cinzia da Imperia miss pompinara ligure, Tatiana dalla Capitale istruttrice e battona espertissima, e come detto la campionessa Olimpica Bokkinengo.Ad un fischio tutti i membri rigorosamente selezionati per avere le stesse misure e consistenza vengono introdotti nel buco, la misura 20 cm. duro come il marmo.Tutte le concorrenti appoggiano con perizia e anche un po tesi le morbide e umide labbra sulle rispettive cappelle, parte tutto da li e al segnale convenuto inizia il pompaggio.Purtroppo Lory una trav bocchinara di Vigevano viene squalificata per falsa partenza avendo inziato con notevole anticipo la fase di pompaggio e il membro ritirato dal buco.Il soggetto sapompinato ha un pulsante collegato ad una luce rossa e al primo schizzo di sborra deve premere per accendere la detta spia che segnala l'avvenuto eiaculazione fermando il tempo.La gara è intensa il rumore delle labbra che scorrono sul cazzi duri danno una eccitazione a tutti i presenti.Si succhia, si tiracchia si mordicchia tutti i metodi sono buoni per far raggiungere l'orgasmo al partner sconosciuto che si dimena dal piacere, grida e si agita come un ossesso.Tutti trepidano per la loro concorrente trav. preferita incoraggiano esortano incitano a viva voce molti se lo menano in sintonia con il pompaggio in corso e gli skizzi in sala solo numerosi.Concentrata al massimo con intense suckki e risukki del cazzo di colore che mi era capitato finalmente riesco a farlo sborrare e accendere la luce rossa che fema il tempo.Non è un tempo eccezzionale che mi consente di vincere in quanto al primo posto si è qualificata cone da pronostico la Bokkinengo facendo sborrare il cazzo a lei assegnato in due minuti e trenta secondi, al secondo posto la sorpresa della gara la Campana Sonia Boccadoro di Caserta in tre minuti netti, al terzo posto la sottoscritta POMPINELLA TRAV. con tre minuti e venti secondi. Male è andata alla mia amica trav. VANESSA giunta penultima quasi soffocata dal un getto enorme di sborra da parte del suo partner di colore.Ritirato il premio consistente in un set di 1000 profilattici e la coppa di rito ripartii con la mia amica per fare ritorno a casa, proponendomi per la prossima gara di arrivare prima non senza migliorare il pompino in fase di partenza che è il mio punto debole e controllare di più il membro in gara.Dopo alcuni giorni di riposo ho iniziato gli allenamenti per la gara del mese successivo facendo pompini in cax sex in area di parcheggio.Nota dolente la mia amica trav. non ne vuole più saperne di partecipare a gare di pompino dopo la brutta figura rimediata in gara e si è iscritta alla gara di inculata selvaggia dove va fortissimo avendo un buco di culo rotto da tempo e una ventosa stratosferica risistentissima e dove ha molte più possibilità di salire sul podio. 10412 0 11 anni fa
- Con davide, w.end al mare cap.2 La sveglia di quella domenica mattina fu una di quelle che non si dimenticano; il caldo della sera prima era sparito ed una leggera brezza correva nella cabina attraverso l'oblò sul soffitto dietro la tendina oscurante e la porta aperta; il riflesso del sole sul mare invece entrava dagli oblò laterali regalando una luce stupenda alla cabina; ma tutto questo lo notai solo dopo essermi svegliata. Ero immersa nel sonno, a pancia in su, mezza attorcigliata nel lenzuolo che ben poco copriva del mio corpo, quando sentii dei baci e una lingua occuparsi delicatamente del mio intimo; lentamente presi coscienza e vidi Davide con la testa tra le mie gambe. Mi stava leccando meravigliosamente ed il solletico iniziale presto divenne piacere; allargai ulteriormente le gambe, cominciai ad accarezzargli la testa, e con gli occhi socchiusi continuai a godermi quel momento, accarezzata dall'aria fresca e illuminata dai riflessi del mare. Le sue mani presto raggiunsero i miei seni e cominciarono a palparli mentre, tenuto dalle mie mani, continuava a leccarmi e mordicchiarmi il clitoride; incrociai le caviglie dietro la sua schiena tenendolo così più saldamente in quella posizione. I brividi cominciarono a percorrermi tutto il corpo, il bacino cominciò istintivamente a muoversi seguendo e accentuando le sue leccate mentre dei gemiti uscivano soffocati dalla mia bocca; sentivo che l'orgasmo era prossimo, molto vicino e volevo solo godere; il battito aumentò, il respiro pure, i muscoli cominciarono a contrarsi, brividi correvano per tutto il corpo, ed ecco che finalmente supraggiunse quel piacere infinito, in un'esplosione stupenda. I brividi e gli spasmi continuarono finchè non smise di leccarmi ed il cuore sembrava uscire dal petto. Solo un'altra persona riusciva a regalarmi orgasmi con rapporti orali, una donna; ma quella volta Davide ci mise solo una decina di minuti, era stato veramente unico e stupendo. Quando alzò la testa dalle mie gambe mi disse "buongiorno princi, ora siamo pari, non mi piace avere debiti" e sorridendo si sdraiò accanto a me. Mi girai verso di lui, gli diedi un bacio e sorridendo risposi solo con un "buongiorno". Restammo lì un poco prima di indossare i costumi ( io solo un perizoma particolarmente ridotto) ed uscire in coperta a consumare una buona colazione a base di caffè e croissant. Passammo tutta la giornata lì in rada tra sole e mare, con quella sua erezione che spesso compariva sotto il costume aderente. Non ci fu nulla però, nemmeno un bacio o una carezza che indicasse un qualcosa. Verso le 17 io mi annodai un pareo sopra il seno e, salpata l'ancora tornammo verso Lavagna; ormeggiata e lavata la barca, alle 19.30 eravamo pronti per il viaggio di ritorno a milano; io ero stata costretta a vestirmi come la sera prima non avendo il vestito nero a disposizione, quindi minigonna cortissima di jeans, maglietta aderente rosa e zeppa alta. Saliti in macchina la gonna era praticamente inutile, il mio intimo,se non accavallavo le gambe era all'aria, ma dopo un po' di inutili tentativi vi rinunciai. La fame sopraggiunse quasi subito così ci fermammo a Recco per mangiare qualcosa; conoscevo un ristorantimo dove facevano anche la famosa focaccia ripiena di formaggio. Entrammo e ci diedero l'unico tavolo disponibile, piccolo e talmente incastrato in un angolo che Davide dovette sedersi alla mia sinistra perchè di fronte non ci stava. Ovviamente il discorso subito cadde su quello che avevamo fatto nel w.end soffermandosi sui ripetuti rapporti, specie quello della sera precedente; non ci volle molto per scaldare di nuovo i nostri animi e riaccendere quel desiderio fisico che ormai ci legava. Ad un tratto mentre parlavamo sentii la sua mano sulla mia gamba salire e forzare l'incrocio delle gambe; lo guardai con fare interrogativo, ma lui sorrise e non insistette continuando però a carezzarmi. Parlava e sentivo la sua mano correre sulla mia pelle nascosta dalla tovaglia; sentivo quel nervoso nelle gambe che é il preludio di uno stato di eccitamento e le mie intimità cominciare a risvegliarsi; era incredibile, con lui non riuscivamo a passare più di un tot di ore come normali amici, senza che quell'attrazione fisica quasi incontrollabile non prendesse sempre il sopravvento. Stavamo aspettando gli spaghetti ed ero talmente distratta dalle sue carezze che nemmeno ascoltavo quello che stava dicendo; Il desiderio di sentire una sua carezza era tanto, ma così in pubblico in un locale pieno ero un po' a disagio. Alla fine cedetti e decisi di vedere fin dove si sarebbe spinto; scavallai le gambe tenendole leggermente divaricate, e la sua mano subito si tuffò sulla vulva; ebbi un lieve sussulto, il suo dito medio subito si fece strada tra le labbra ormai fradice e dopo un paio di passaggi s'infilò in vagina. Lo fissai a occhi spalancati e lui mi sorrise dicendo " come non ti piace?" e cominciò ad affondarlo dentro. Ero tesissima, ma eccitatissima, combattuta dal fargli togliere quella mano o farlo continuare. Ero immobile, con le gambe che tremavano, in uno stato di tensione mai provato, incapace però di fermarlo, ma ecco che il cameriere arrivò con i nostri piatti interrompendo forzatamente quel momento. Eccitata ma tesa come una corda di violino, mi allontanai dallo schienale per affrontare quel piatto di spaghetti allo scoglio che mi avrebbe per fortuna distratto; ma in quella nuova posizione la mia vulva ormai aperta era appoggiata direttamente sulla sedia ed era talmente ricettiva che ogni piccolissimo movimento mi riportava a pochi istanti prima. La cena terminò, ma l'eccitazione e la voglia non era calata, anzi. Risaliti in macchina rapitamente prendemmo la strada per Milano, entrambi desiderosi di arrivare in fretta. Da dopo Serravalle la sua mano si fissò su di me, spostandosi dalla coscia all'intimo; io ero tra le nuvole, non capivo più nulla, sentivo gli umori, colare tra le natiche fino al sedile, mi sarei masturbata lì in macchina. Finalmente sotto casa mia, gli dissi " tu stanotte resti qui, dopo il viaggio che mi hai fatto fare non ti ritiri" e aprii il cancello dei box. Non replicò. Tutto il viaggio di 8 piani dell'ascensore fu un unico bacio; le labbra non si volevano staccare e le lingue nemmeno, le sue mani sulle mie natiche nude, e le mie sulla sua erezione nei pantaloncini. Appena entrati gli dissi " aspettami i sala, mettiti comodo intanto, io ci metto un secondo". La foga di saltargli addosso era tanta ma avevo in mente un giochino, così andai in camera, mi spogliai restando solo con le zeppe, presi dei foulard di seta e tornai in sala; Davide era seduto sul divano, nudo, il pene che sembrava ogni volta più grosso, perfettamente dritto ed eretto appoggiato al suo ventre; da dietro gli misi un foulard sugli occhi e lo legai dietro la testa. " che fai" mi chiese. "ssshhhh" fu la mia unica risposta. Lo presi per mano, lo feci alzare portandolo alla colonna vicino alla porta aperta sul terrazzo; appoggiato di schiena, con un'altro foulard gli legai le mani dietro la colonna; " che stai facendo?" chiese. " non ti preoccupare e goditi questo momento..." risposi. Girava la testa come per cercare di vedere qualcosa, un segnale, un indizio per capire la situazione; Io mi accovacciai di fronte a lui seduta sui talloni e le gambe divaricate; sentivo il mio intimo spalancato e bagnato, fissai quel pene che puntava poderoso dritto verso di me, lo presi con una mano e mi ci avvicinai con le labbra. Lentamente cominciai a baciarlo, poi a leccarlo ed infine, accoltolo in bocca, a succhiarlo; la mano rimasta libera subito raggiunse il mio intimo aperto e bagnato; subito due dita cominciarono a correre tra le labbra, per poi tuffarsi all'interno, mentre il palmo strusciava con decisione sul clitoride; più su continuavo a carezzare, succhiare e leccare quel pene imponente e quelle due dita si sfilarono per spostarsi poco più in la, sul mio ingresso posteriore, bagnandolo di umori, carezzandolo ed infine violandolo, subito in coppia. Lo sfintere si abituò immediatamente alla nuova misura e le dita vi scivolavano dentro e fuori stupendamente, mentre il palmo continuava a strusciare sul clitoride sempre con più decisione; dei brividi di piacere cominciarono a percorrermi, sentivo il battito che aumentava, tutti chiari sintomi di un piacere che si stava avvicinando; ma io non volevo concludere in quel modo, bensì unita a lui; d'altro canto le due dita infilate nell'ano mi regalavano una sensazione a cui non volevo rinunciare, così le sfilai per rinfilarle subito ma passando da dietro, senza quindi più toccare la vagina. La situazione non cambiò molto e la voglia di sentire quel pene ormai ben cosparso di saliva al posto delle mie dita era tantissima; mi alzai in piedi, mi girai con la schiena verso di lui a gambe leggermente divaricate, bagnai abbondantemente di saliva il mio ano, presi il pene con una mano e lo puntai al mio sedere appoggiandomici; ero tesissima, sentivo quel coso spingere sul mio posteriore pronto ad entrare e con la mano ne percepivo il diametro smisurato; ma nello stesso tempo pensavo a quanto fosse stato bello la sera prima e rassicurata dal non aver sentito dolore inarcai un poco la schiena e cominciai a spingere le natiche indietro. Sentivo lo sfintere lentamente allargarsi aprendo la strada a quel membro; eccitazione e tensione si mischiarono quando senti il glande tutto dentro ed il mio corpo che lentamente si stava abituando; mollai la presa con la mano, le gambe mi tremavano e una tensione percorreva tutto il mio corpo; restai immobile qualche istante, appoggiai le mani indietro sulle sue anche, socchiusi gli occhi, feci un respiro profondo e rincominciai ad indietreggiare con le natiche. Davide bravissimo rimase immobile lasciando che fossi io a decidere come fare; lento ma 'prepotente' lo sentivo farsi strada dentro di me; anche se il mio corpo si adattava perfettamente a quell'intrusione vigorosa, quella tensione-eccitazione ormai era alle stelle. Ad un certo punto feci uno scatto indietro infilandomelo tutto dentro, le mie natiche colpirono rumorosamente il ventre di Davide ed un gemito fortissimo scappò al controllo rimbombando nella stanza. Le gambe tese sui tacchi, il mio corpo a contatto con il suo, la testa appoggiata indietro su di una sua spalla, le mie mani ancora sulle sue anche e quel pene enorme che riempiva il mio retto e mi pareva di sentirlo perfino in pancia, un attimo indimenticabile, meraviglioso in cui sentivo la totale unione dei nostri corpi e percepivo l'impotenza del sesso solitamente dominante ora immobile dietro di me. Lentamente cominciai a muovermi su di lui aumentando ogni affondo fino ad arrivare a sfilarmi quasi completamente per poi tornare indietro mentre lui col bacino seguiva i miei movimenti. Vedevo riflesso nel vetro della porta della camera di fronte a noi il mio corpo davanti al suo, nudo ma con le scarpe, i muscoli tutti in tensione che seguivano il ritmo, il seno che ad ogni affondo si scuoteva, la mia espressione di piacere, vedevo una scena eccitantissima. Una mia mano si spostò tra le gambe e cominciò a carezzare vigorosamente il clitoride; mi carezzavo seguendo il ritmo crescente degli affondi, ero in estasi. Pochi secondi per sentire i muscoli tendersi al massimo prima che un'orgasmo esplose vigoroso e potente, accompagnato da gemiti quasi animaleschi. Mi appoggiai a lui con il cuore che batteva tanto forte da poterlo vedere, il respiro affannato e vi rimasi qualche istante. Avrei voluto continuare per lui, ma non ne avevo la forza; mi sfilai da quel membro, mi girai, gli presi la testa con le mani e lo baciai; poi lo slegai e lentamente mi diressi sul terrazzo a prendere un po' d'aria. Non feci in tempo a mettere il piede fuori che mi sentii prendere con vigore ai fianchi da dietro; " e così ti piace tanto prenderlo dietro!!" la sua voce risuonò nella stanza e senza avere il tempo di nemmeno girarmi con una penetrazione decisa mi spinse contro lo stipite della porta; cominciò subito a stantuffarmi con forza e decisione mentre inutilmente mi tenevo con le mani al muro; sotto quegli affondi ero letteralmente e dolorosamente schiacciata sullo spigolo; lentamente riuscii ad arrivare al terrazzo e appoggiarmi al bracciolo del divano subito li. Erano talmente forti le sue spinte che mi trovai il ventre appoggiato al bracciolo sul quale infine mi lasciai andare. " ti piace così vero? Deciso e forte?" mi diceva mentre con decisione s'infilava nel mio retto stringendo la presa ai miei fianchi. Era come un animale eccitato e sicuramente doveva sfogare tutta l'energia e il vigore che da legato non aveva potuto esprimere; la cosa mi piaceva, e anche se mi sentivo come anestetizzata, la mente era appagata da tutta quella forza. " più forte.... Ancora più forte!!!!" dissi mentre, piegata a 90 gradi, inerme su quel bracciolo, respiravo rumorosamente al ritmo degli affondi e subivo quello stupendo sfogo da primate. Qualche minuto ed il suo piacere sprigionò un calore che lentamente si espanse nell' addome. Ero esausta, distrutta, sfinita, ma felice ed appagata; quando si sfilò per sedersi sul divano sudato e senza forze, sentii un frescore spingersi verso l'interno, segnale che il mio sfintere era ancora dilatato ed aperto. A fatica, dopo qualche istante, riuscii ad alzarmi gli diedi un bacio e dicendogli "ti aspetto di la" mi diressi in camera dove, tolte le scarpe, mi coricai a letto. 2117 2 11 anni fa
- La moglie in vacanza 2 (finalmente la ho raggiunta Finalmente la ho raggiunta. Ulltimi giorni di lavoro devastanti, ma finalmente sono in vacanza anch’io. Mare splendido, caldo bestiale. Gonfio il gommone, riavvio fuoribordo dopo un anno di fermo, ritrovo dotazioni sicurezza, sono a pezzi, ma eccoci, salpiamo per il primo bagno. Io tutto incriccato lei fresca come una rosellina, ma ora mi sciolgo, mi sento rilassato, il ricordo delle trasgressioni dell’anno scorso mi sembra lontano, magari quest’anno potremo fare del sesso normale, come tutti, forse riuscirei a fare qualcosa di piu’ e di meglio, chissa’. Comunque adesso tutto questo e’ via, i miei ruoli di sottomesso non mi appartengono. Sono io che ho saldo il timone del fuoribordo, ahime’ solo di quello come vedrete ben presto. Ehm. Girelliamo al minimo per una rada poco affollata, qualche barca all’ancora, occhieggio qualche signorina in topless che prende il sole, lei e’ a fianco a me, praticamente nuda, davvero in forma smagliante, sembra innamoratissima, mi tocca, si guarda intorno curiosa, guarda quello che succede sulle barche. Avvicinati a quella – mi dice piano - e con gli occhi mi indica una barca ad un cento metri dove un bel signore sta facendo la doccia, nudo come mamma lo ha prodotto. Normale in queste rade non troppo affollate fare la doccia nudi, le barche sono distanti, la cosa non infastidisce nessuno, anche se in genere la ho vista fare piu’ agli uomini che alle donne. Comunque mi avvicino mentre lui continua tranquillo. Gia’ da lontano si vede che ha dotazione super, non giovane, neanche bello, ma per quanto a quel particolare, niente da dire, peloso quanto basta, tipo normalissimo insomma. La sua lei, morbidamente semisdraiata legge invece con un pareo ben legato forse per proteggersi dal sole. “Avvicinati ho detto” mi fa sottovoce – “ma come, non vedi che e’ nudo? “ rispondo, ma so che quando parla con questo tono, l’unica e’ obbedirle. Lui ci guarda, accenna un sorriso, un po’ a denti stretti, non ha nulla nei paraggi con cui coprirsi, voltarsi sarebbe darci il culo in faccia anche peggio, aspetta evidentemente che invertiamo la rotta. A questo punto anche la sua lei avverte la nostra presenza e ci guarda da sopra gli occhiali. Io ho capito, sto al gioco, obbedisco, oramai non sono piu’ io, quello normale di tutti i giorni, sono il suo schiavo, il suo sottomesso, in questo momento soltanto quello che la porta in gommone dove preferisce. E ho capito molto bene dove e cosa preferisce. Se lui aveva sorriso stretto, lei gli sorride con tutto il corpo, “Salve” gli dice, oramai siamo vicinissimi, “anche noi abbiamo questa barca, percio’ mi vede cosi’ incuriosita, ma la nostra sembrava diversa, non e’ vero caro?” e mi guarda, Intanto ci siamo avvicinati ad un paio di metri e poiche’ il gommone e’ molto piu’ basso siamo praticamente al di sotto del suo splendido scettro, che fortunatamente e’ rimasto educatamente floscio data l’atmosfera salottiera. “Ma si vedi la nostra e’ diversa, guarda il portello d’ingresso, senta, ma mi scusi non vorrei essere importuna, non e’ che potrei dare un’occhiata?” A me e anche a lui sembra che non stia guardando il portello d’ingresso ma piuttosto qualcos’altro. Lui comunque e’ del tutto lusingato, ovvio, la sua lei dimenticata immobile, mentre lui aiuta la mia a salire a poppa e si avvia in coperta sempre tenendola per mano in teoria per darle appoggio, che gentile. Io lego il gommone, salgo anche io a bordo come se non ci fossi, e infatti non ci sono. Loro intanto sono un po’ piu’ avanti verso il portello di ingresso sottocoperta e devo dire sono piu’ avanti in tutti i sensi lei gli sta vicinissimo, come se lui fosse in doppio petto e come se la presenza di quell’affare nudo li a venti centimetri fosse la cosa piu’ naturale del mondo. Do uno sguardo e mi sembra che l’aggeggio stia avviando una trasformazione, guarda sempre verso il basso, ma pare acquisire una maggiore consistenza e aumentare un po’ di diametro. “Scusi” sento la voce cristallina che ben conosco, “non mi consideri impertinente, ma non non e’ che me la farebbe vedere dentro? Sa sono cosi’ curiosa”. “ Ma certo come no! Si accomodi” e lo vedo scendere dietro di lei, mi sembra di vedere che il coso gli si e’ irrigidito, ma e’ un attimo, loro spariscono sotto, si sentono solo le voci, un po’ confuse. Intanto mi ero seduto di fronte alla sua lei e le facevo un sorrisino tirato, buongiorno come quando in treno ti siedi di fronte a qualcuno gia’ seduto con cui non vuoi assolutamente scambiare parola. Intanto le loro voci si spengono, poi il rumore di una porta che si chiude dolcemente. La sua lei di fronte a me si leva gli occhiali scuri, mi guarda, “e lei “ mi dice” non vuol vedere niente su questa barca?” E apre un lato del pareo, mostrandomi un pube candido, perfettamente depilato. Guardo, come uno scemo “Non vorrei far torto alle sue grazie rispondo , ma la situazione sarebbe assai imbarazzante per me e deludente per lei”. “Ah imbarazzo, capisco”, mi dice con un risolino e poi mi guarda con aria di schifo, come uno scarafaggio. Richiude il pareo e si rimette a leggere. Intanto da sotto dopo un periodo di silenzio arrivano un po’ di rumori, colpi sordi e poi un “Aaargh!!” inequivocabile. Io guardo le altre barche all’ancora, la sua signora legge, poi dopo dieci minuti si ricominciano a sentire le voci . “Davvero bella dentro, sai caro, molto piu’ della nostra, grazie grazie per avercela fatta vedere e a lei signora complimenti, grazie anche a lei, vieni caro andiamo, e voi, proseguite il viaggio? Noi no, siamo qui fissi, giriamo di giorno con il gommone, grazie ancora, arrivederci”. E intanto siamo scesi dalla barca stacco il gommone, avvio e in moto, un ultimo saluto di lei con il braccio. Lui risponde guardandola. Lei mi ignora, rotta verso casa. “Non vuoi fare un bagno?” le chiedo. “Oh noo!” Risponde, non capisco perche’ con tanta enfasi. Comunque torniamo, ecco siamo a casa. “Vai in camera da letto” mi fa, poi entra anche lei si stende a pancia sotto. “Sai mi ha aperta come mai sono stata, era enorme, mi ha inculato quasi tutto il tempo, me l’ah messo nella fica solo una volta, forse per farmi capire che ero sua dovunque, poi e’ ritornato dietro, guarda come e’ aperto mi brucia ancora, adesso leccami leccami bene infila la lingua dentro pulisci bene tutto, tanto stasera non mi lavo, voglio sentire il suo odore tutta la notte e impregnarne le lenzuola, cosi’ lui dormira’ con noi tutti questi giorni. Che c’e’ perche’ mi guardi ? A te pensero’ un altro giorno stasera penso solo a lui.” 74 2 11 anni fa
- Con Davide, w.end al mare, cap.1 Ormai era qualche settimana che frequentavo Davide e le cose andavano per il meglio. Non eravamo una coppia ma amici intimi, per lo meno cosí ci consideravamo. Quel weekend, visto il tempo che continuava ad essere decisamente buono, avevamo deciso di passarlo al mare; era venerdì e io uscii un po' prima dal lavoro per andare a casa a preparare la borsa. Il solito sms mi avvisò che mi stava aspettando sotto casa. Io, vista la cena programmata in un posto molto carino, mi misi un vestito nero non scollato ma aderente fino alla vita che seguiva e risaltava alla perfezione le curve del mio seno, per poi allargarsi in una gonna comoda e corta davanti, ma un po più lunga dietro; stivaletto nero basso ma con tacco 12 e infine giacchina di pelle nera. Total black insomma. Presi la borsa e scesi; Davide mi aspettava davanti alla Lotus, ci salutammo, ci baciammo e mi passò le chiavi dicendomi " guida tu". Non me lo feci ripetere 2 volte e salii al posto di guida facendo la solita attenzione che una donna in gonna necessitava nel salire e scendere da quell'auto. Certo gli stivaletti con quel tacco non erano proprio una scarpa da guida ideale, ma dopo poco mi ero già abituata; la posizione era fantastica, gambe distese, volante piccolo e vicino, molto piacevole insomma; soprattutto quando cominciarono le curve in Serravalle. Mi divertii talmente tanto che fin da subito mi dimenticai del vestito che davanti era decisamente corto, e che sicuramente regalò qualche scorcio delle mie intimità al mio copilota; ragione probabile che mi portò durante il viaggio a scostare più di una volta la sua mano curiosa dalla mia coscia. In poco più di un'ora di guida spedita, ma non spericolata, giungemmo a Sestri, dove Davide aveva prenotato in un ristorantino con terrazza sul mare; non era pieno e la signora ci fece accomodare in un angolo con una vista spettacolare. La cena a base di pesce passò molto piacevolmente tra una chiacchiera e l'altra, tra un bicchiere e un altro, ed in conclusione con un bel mirto; insomma ero un po' brilla. Quando ci alzammo ero in quello stato meraviglioso in cui sei perfettamente cosciente e cammini ancora dritta ma senza inibizioni; appena fuori lo presi e lo baciai dicendogli di sbrigarsi a guidare che avevo voglia di lui. " si ma non so dove devo andare, sei tu che dovevi scegliere l'albergo" mi rispose ed io subito replicai " nessun albergo, porto di Lavagna, molo N, la barca di mio padre che ce la presta per il weekend". I suoi occhi si illuminarono e subito salimmo in macchina; guidava lui, e con la sua mano destra mi accarezzava la coscia salendo fino a sfiorarmi l'intimo senza però toccarlo; le mie gambe istintivamente si erano allargate e un calore umido cominciava a farsi sentire li in mezzo; aspettavo una carezza che però non arrivò, innalzando così il mio stato d'eccitazione. Giunti in porto mi sentivo un fuoco, prendemmo velocemente le borse e ci dirigemmo alla barca; ero talmente eccitata che nemmeno mi tolsi le scarpe per salire ( se lo sapesse mio padre) e subito, nella penombra del porto cominciai a baciarlo; le lingue subito s'intrecciarono nervosamente mentre le mie mani esploravano il suo corpo e carezzavano quella turgidità che già si era presentata nei suoi jeans; glieli slacciai e con gran sorpresa notai che non indossava intimo; subito quel grosso pene saltò fuori dai jeans ed io feci per inginocchiarmi davanti a lui che subito mi fermò dicendo " andiamo di sotto, stiamo più tranquilli". Aprii la piccola porta che dava alla dinette, scesi e subito mi diressi nella cabina di prua; lui subito dietro di me mi prese e mi spinse sul letto, mi divaricò le gambe e cominciando da una caviglia, lentamente cominciò a baciarmi. Ci mise qualche minuto per arrivare al mio intimo; fu un'attesa incredibile, ma quando le sue labbra sfiorarono il mio sesso ebbi un sussulto, seguito da altre scosse quando la sua lingua cominciò a stuzzicare il clitoride. Ero in estasi, le mie mani presero la sua testa per tenerla li; avrei voluto che continuasse fino alla fine, ma volevo anche sentirlo dentro di me, ovunque! Si quella sera avrei anche ceduto alla tentazione di concedere il mio di dietro a quel membro enorme. Ma lui si alzò, si liberò dei vestiti e si sdraiò su di me infilandosi nella mia vagina. Il pene scivolò subito nel mio orifizio umido e caldo riempiendomelo in modo meraviglioso; cominciò a stantuffarmi con dolcezza e nemmeno un minuto dopo un orgasmo sopraggiunse violento e inaspettato, accompagnato da gemiti soffocati. Lui imperterrito continuò ad affondare dentro di me per un bel po' mentre io inerme subivo le sue penetrazioni; ecco che infine un getto caldo mi colpì dentro, e poi un'altro; mi sentivo invasa da quel calore che lentamente si spargeva in tutto il mio ventre. Si mosse ancora un poco prima di sfilarsi e sdraiarsi accanto a me; sentivo il suo piacere colarmi fuori dal corpo e correre tra i glutei fino a bagnare il vestito, ma non mi mossi, non feci nulla, e così ci addormentammo, io ancora vestita. Al mattino mi svegliai abbracciata a lui, con ancora il vestito, tutto imbrattato di sperma sulla gonna e con le scarpe che furono la prima cosa che mi tolsi; era prestissimo, la luce filtrava dalla porta della dinette rimasta aperta, uscii a recuperare le borse che stavano ancora fuori; tornata dentro mi spogliai e tornai sul letto con Davide che ancora dormiva. Lo guardavo ammirandone le forme; ancora non mi ero abituata e quel membro che, anche se non in erezione, era oggetto continuo di ammirazione. Intanto pensavo alla sera prima, a quello che forse avrei voluto, ma in quel momento, sobria, pur incuriosendomi, mi intimoriva; ero curiosa delle sue misure, cosa che non mi aveva mai importato tanto prima, ma che ora mi stuzzicava parecchio. Tra questi pensieri mi riaddormentai e fu lui a svegliarmi un paio d'ore dopo con un bacio sulla guancia. Indossato lo slip di un costume, un pareo legato sopra il seno e una zeppa con poco plateau davanti ma il solito 12 dietro ci recammo al bar del porto per la colazione. Verso le 11, dopo una veloce spesa e i preparativi, mollammo gli ormeggi; il mare era calmissimo, la barca vi planava veloce e con pochi sobbalzi, e per mezzogiorno giungemmo nella baia di Portovenere; poche barche in rada e non fu difficile trovare un posto tranquillo dove gettare l'ancora. Il sole era caldissimo, e sdraiati sul prendisole di prua non durammo molto prima di tuffarci in mare; la giornata stava passando stupendamente ma pur non facendo nulla di particolare notavo spesso un'erezione nel suo costume, forse causata dal mio topless e dalla brasiliana rossa un po' ridotta con una cucitura centrale che la passava da davanti a dietro seguendo come una seconda pelle l'intimo e quel poco di glutei che copriva. La cosa mi eccitava, e i miei pensieri erano sempre a sfondo sessuale; durante la merenda, comodamente seduti sul divanetto di poppa, ancora notavo quella erezione,nal che non resistetti più e gli chiesi "quanto è grosso?" "cosa scusa?" mi rispose; "quanto è grosso? L'hai mai misurato?" replicai indicandolo con lo sguardo. Davide scoppiò in una risata e mentendomi sicuramente mi rispose di no, ma aggiunse che se volevo avrei potuto misurarlo di persona. Sorridendo risposi "ok" e scesi a cercare un metro; ne trovai uno nel set da cucito di mia madre, lo presi ed uscii, mi inginocchiai di fronte a lui e dicendogli " per misurarlo deve essere in forma perfetta" lo presi e lo tirai fuori dal costume; era già eretto ma lo portai comunque tra le labbra e cominciai a succhiarlo e leccarlo. La fellatio è una pratica che mi è sempre piaciuta,e farla a Davide in particolare, ne apprezzavo inoltre quel salato che il mare gli aveva lasciato; dopo solo un minuto mi fermai, presi il metro flessibile e lo appoggiai sopra il pene, dalla base alla punta; misurava 24 cm e mezzo e poi la circonferenza arrivava a 18!!!! Ero stupita, e sorridendo dissi " caspita, mi sembrava enorme infatti, ma non pensavo così!!!"; solo un'altra volta ne avevo misurato uno che già mi sembrava grosso ma a fatica arrivava a 20 cm. Il suo era davvero enorme!!!! Non resistetti, lo ripresi in bocca e rincominciai a succhiarlo mentre con una mano ne massaggiavo l'asta; ero eccitata ma in quel momento volevo solo dare piacere al mio compagno, tenendo la mia carica per la sera; in più ora che ne sapevo le misure l'idea di succhiarlo mi piaceva più del solito. Continuai instancabile mentre Davide mi carezzava i capelli; ci volle un po' di tempo prima che cominciasse a emettere lievi gemiti; il suo bacino cominciò ad accompagnare i miei affondi e la mia mano strinse maggiormente l'asta; cominciai a succhiare con più vigore ma senza cambiarne il ritmo; i gemiti si fecero più decisi e d'un tratto uno schizzo mi colpì il fondo del palato seguito da altri sempre meno copiosi; la bocca era piena del suo caldo piacere, lo ingoiai e dopo aver succhiato e leccato ancora un poco il pene, gli sorrisi e dicendogli " ora sei in debito con me" mi allontanai tornando sul prendisole di prua. Il sole scaldava la mia pelle e il lieve rollio della barca cullava il nostro relax; ma il suo sapore che persisteva in bocca mi manteneva eccitata e solo i continui bagni riuscivano a placare un poco e momentaneamente le mie voglie. La sera saremmo scesi a terra per un aperitivo e la cena, così verso le 7e mezza cominciai a prepararmi; non mi ero portata dietro molto ed in più il vestito della sera prima era inutilizzabile; mi misi una maglietta aderente manica a tre quarti rosa e una minigonna in jeans larga ma molto corta, praticamente appena sotto i glutei; mai l'avevo indossata senza nulla sotto, ma quella sera decisi di azzardare più del solito. Le solite zeppe tacco 12 e la giacchina di pelle e la mise era fatta. Giunti a terra con il piccolo tender passeggiavamo per il paese in cerca di un bar dove bere un drink prima di recarci a cena. Seduti a chiacchierare guardando i colori che il sole, ormai sceso dietro la montagna, creava nel cielo ci gustavamo il nostro drink accompagnato da qualche stuzzichino; la gonna era talmente corta che sentivo le mie intimità a diretto contatto con il freddo alluminio della sedia e questo non faceva altro che stuzzicare i miei pensieri e presto un leggero umido si ripresentò nelle mie parti più nascoste appoggiate sulla seduta. Cercavo di muovermi il meno possibile per non far spostare la gonna tenuta appena sotto i glutei; certo, non era la mise più comoda, ma ero così eccitata fin dal pomeriggio che avevo azzardadato un pochino troppo. Presto fummo seduti a tavola, gustandoci la cena di pesce, tutto era stupendo, ma i pensieri, credo anche di Davide, erano sempre su quello che sarebbe successo dopo e presto cominciarono frecciatine anche un poco azzardate. I discorsi tra un sorriso e l'altro si erano fatti caldi, entrambe sicuramente desiderosi l'uno dell' altra non ci dilungammo molto e dopo un paio di immancabili mirti lasciammo il ristorante; il paese, pur non essendo più stagione piena, era molto frequentato, i locali tutti aperti e gente che passeggiava; appena fuori e girato l'angolo, Davide mi prese e mi baciò totalmente noncurante dei passanti; era dalla sera prima che pur stando insieme non ci baciavamo e subito le nostre lingue s'intrecciarono in una vorticosa e appassionata dimostrazione di desiderio reciproco. Io ero appoggiata al muro, con lui davanti a me, in questo angolo appartato e sentivo la gente passare poco distante da noi ma, forse anche grazie all'alcool e al suo potere disibinitorio, non mi importava molto e pensavo solo a quanto lo desiderassi in quel momento. Solo quando sentii le sue mani infilarsi sotto la maglietta e raggiungere i miei seni per palparli spalancai gli occhi per vedere se qualcuno ci stesse guardando; nessuno in vista e così mi abbandonai a quel momento magico. Sentivo la sua erezione pressarmi insistente sul ventre, sentivo il mio intimo ormai bollente, la voglia cresceva inesorabilmente; delle voci attirarono la mia attenzione e riaprendo gli occhi vidi un gruppo passare dietro di noi senza notarci; lo bloccai e gli dissi "torniamo in barca". Il tragitto non era brevissimo, il molo su cui avevamo ormeggiato il tender distava quasi 10 minuti a piedi. Camminavamo rapidamente tenendoci per mano ma ad un tratto venni tirata in un'altro angolo semibuio; subito rincominciò a baciarmi e le sue mani a correre per il mio corpo; ora era lui contro il muro, io non vedevo chi passasse dietro di noi, potevo solo sentirlo. Eravamo in un angolo abbastanza riparato, ma comunque sentivo passare la gente a pochi metri da noi, al di la delle macchine parcheggiate. Sentii un brivido quando le sue dita sfiorarono il mio intimo, senza però fermarsi; volevo correre in barca ma non riuscivo nemmeno ad interrompere quel bacio e quelle carezze; totalmente incuranti dei passanti continuavamo a baciarci, sentivo i suo membro eretto pressare attraverso i vestiti, le sue mani palparmi ovunque fino ad arrivare ai glutei; sentii il vestito sollevarsi e le natiche scoperte in balia delle sue mani decise; era incredibile, ci stavamo baciando ed io ero praticamente seminuda in pubblico ma l'ultimo pensiero era di essere vista; mi sentivo incredibilmente eccitata, ero come staccata dalla realtà, come se li ci fossimo solo noi due. Sentii una sua mano scendere ulteriormente, tra i glutei, superare l'ano e raggiungermi la vulva ormai completamente bagnata da tempo; due dita s'insinuarono tra le labbra e subito mi penetrarono in corpo strappandomi un gemito soffocato dal bacio che non s'interrompeva. Quelle stesse due dita, completamente bagnate dei miei umori, presto si spostarono a stuzzicarmi l'ano per qualche istante, prima che uno di loro si spingesse a violarlo; quando lo sentii infilarsi fu una sorpresa, stavo impazzendo e la voglia di sentire lui dentro di me in quel momento superava tutte le paure che in precedenza mi avevano frenato; ed in più quel gesto mi comunicava il suo desiderio. Non riuscivo a trattenere gemiti soffocati, mentre lui muoveva il dito dentro di me e allargava i glutei con le mani palpandoli. Mi feci forza e lo fermai dicendogli di tornare a bordo; mi riabbassai la gonna e mi allontanai qualche centimetro; " andiamo" gli dissi. Salimmo sul tender e subito mi tolsi le scarpe onde evitare di non farlo dopo; una volta a bordo non passò un secondo che rincominciammo a baciarci, a palparci; subito gli slacciai i pantaloncini che caddero a terra mettendo a nudo quel pene enorme, privo di peli ed eretto, lo presi in mano e stringendolo, cominciai a carezzarlo; lui mi aveva sfilato giacchina e maglietta in un sol colpo e mi palpava il seno nudo con decisione; intanto con l'altra mano gli slacciavo la camicia per poi accarezzargli il petto. Mi strinse a se, le sue mani di nuovo sui glutei, il suo dito ancora a violare il mio buchino ancora bagnato dagli umori che ormai erano ovunque, il mio seno schiacciato al suo petto liscio; lo volevo, lo desideravo, subito! Scesi in cabina tirandolo per mano, lo spinsi sul letto, e gli salii a cavalcioni infilandomi subito su quel pene che in un sol affondo dilatò la mia vagina violentemente; lanciai un forte gemito di piacere, ogni volta mi sembrava sempre più grosso. Scendendo ancora lo sentii picchiare violentemente sulla cervice provocandomi una scossa di dolore; subito risalii di un po' e cominciai a muovermi, eretta su quel pene guardandolo negli occhi e massaggiandomi i seni; sentivo i capezzoli turgidi solleticarmi i palmi. Era bellissimo, ma quella sera volevo di più, non mi importava di sentire dolore, lo desideravo dove ancora non era mai stato, ormai ne ero certa. Mi chinai verso di lui spostandomi anche un pochino in avanti; appoggiata con le mani sul letto accanto alla sua testa, muovevo il bacino cavalcando quel pene e strusciando il clitoride sul suo ventre. Mi avvicinai e lo baciai, poi, con le labbra a pochi centimetri dalle sue e con voce tremolante, gli sussurrai "ti voglio dove non sei mai andato" e bagnando abbondantemente tre dita di saliva ,le portai sul mio ano, la spalmai per bene tutta intorno e vi penetrai con indice e medio; sentivo attraverso la sottile parete il pene scorrere dentro di me, ed io muovevo le dita dentro e fuori, mentre lo sfintere rapidamente mollava la sua stretta. Mi sollevai per mettermi a carponi tra le sue gambe divaricate, presi il pene in bocca e cominciai a leccarlo bagnandolo bene di saliva fino alla base; vedendolo e sentendolo con la bocca mi tornò nuovamente il timore di quelle misure, ma dall'altra parte ero tanto eccitata dall'idea che non mi fermai ; dopo un po' mi coricai su di un fianco dandogli la schiena a gambe leggermente piegate, portai ancora della saliva sul mio posteriore lubrificandolo ulteriormente e, girando la testa guardandolo negli occhi, gli dissi " fai piano..." Lui si tolse la camicia che ancora indossava, si mise dietro di me, spostò la gonna scoprendomi del tutto le natiche e vi appoggiò la punta del glande in mezzo; In quel momento un brivido mi percorse, chiusi gli occhi e aspettai pronta al dolore; quando cominciò a spingere sentii lo sfintere allargarsi e allargarsi ancora; lentamente si dilatò come non mai fino ad accogliere tutto il glande; era incredibile, non sentivo alcun dolore, ma mi scappò un leggero gemito quando Davide si fermò ed io mi rilassai; lo sentii arretrarsi, subito presi con una mano la sua anca e gli dissi " no che fai.... Continua" . Molto lentamente rincominciò il suo affondo; lo sentivo farsi strada dentro di me riempiedomi; era tanto stupendo che d'istinto diedi una spinta secca indietro infilandomi completamente su di lui fino a sbattere con i glutei sul suo ventre; un gemito incontrollabile risuonò violento nella cabina; era pazzesco, quel coso enorme che non ci stava in vagina, era tutto infilato nelle mie viscere. Lo sentivo fino al centro del mio addome, era una sensazione strana, di incredibile pienezza, ma non appena cominciò lentamente a muoversi decine di scariche percorsero il mio corpo; era fantastico, tuttto era perfetto. Presto il ritmo aumentò e gli affondi divennero più lunghi; il mio corpo si era adattato alla perfezione a quell'enorme intruso ed il piacere cresceva. Senza sfilarmi mi misi a pancia in giù, a gambe divaricate e lui sopra di me affondava completamente nel mio retto schiacciandomi sul letto; il clitoride strusciava leggermente sul lenzuolo aumentando il piacere che già era alle stelle. Il caldo in quella piccola cabina era divenuto insopportabile ma nessuno dei due, pur essendo bagnati di sudore, accennava ad interrompere quell'idilliaco momento. Presto i brividi aumentarono, il piacere aumentava e cominciai a gemere rumorosamente chiedendogli anche di fare più forte; lui non fece che obbedire aumentando la forza e il ritmo, ma sentivo di volere di più e continuai a chiedere " più forte...... Più forte!!!" e i gemiti aumentavano e ad ogni affondo venivo schiacciata sul letto. Cercavo di contrastare le spinte alzando il sedere ma ormai non era forte, era violento, affondando deciso fino a sbattere rumorosamente contro i miei glutei. Io non resistevo più, i muscoli si irrigidirono, strinsi con le mani il lenzuolo e mi lasciai andare in un orgasmo incredibile, lunghissimo, fortissimo. Il cuore batteva forte, il respiro affannato diventava rumoroso ad ogni affondo di Davide che dopo il mio orgasmo non si era fermato ma anzi continuava imperterrito con lo stesso ritmo fino ad espodere qualche minuto dopo in fondo al mio retto; un calore divampò dal centro del mio addome, violento, era il suo piacere che segnava la fine di un amplesso fantastico. Si fermò, mi diede un bacio alla base del collo e lentamente si sfilò sdraiandosi accanto a me; io ero come inerme, immobile, bagnata del mio e del suo sudore, pienamente appagata; il respiro lentamente tornava normale e sentivo il mio posteriore, ancora aperto e dilatato, tentare lentamente di tornare alla posizione originale. Mi girai verso di lui, con una mano lo accarezzai, lo baciai e dicendogli che avevo bisogno di aria, lentamente mi alzai, mi tolsi la gonna che ancora indossavo e, nuda, uscii. L'aria fresca non era sufficiente e senza nemmeno pensarci un attimo mi tuffai in mare. L'acqua era decisamente fredda ma piacevolissima, e in breve portò un refrigerio generale; rimasi sdraiata qualche istante a pelo d'acqua, carezzata ovunque da quel fresco che s'infilava perfino nel mio sedere ancora aperto, la brezza che soffiava fredda a pelo d'acqua stuzzicava i miei seni i cui capezzoli ergevano dritti e duri; la luna illuminava il cielo e le luci del paese a qualche centinai di metri coloravano la collina e si rispecchiavano in mare; a completare questo quadro meraviglioso c'era Davide, nudo, ad attendermi alla mia uscita e avvolgermi in un asciugamano. Ci rilassammo un poco sul divanetto di poppa prima di ritirarci in cabina e addormentarci abbracciati. 3118 0 11 anni fa
- Scommessa con mio cugino Un giorno per scommessa persa . con mio cugino un ragazzone di campagna, ho dovuto vestirmi da donna per lui ,la cosa mi sembrava più che altro divertente ma mentre mi vestivo sentivo una strana eccitazione, qualcosa di nuovo. Lui ha poi come d'accordo iniziato a fotografarmi, nel frattempo mi sentivo sempre più coinvolto, quindi mi ha chiesto di fare uno strip, in campagna,all'aria aperta, così per gioco ha detto lui...Mentre mi denudavo sentivo i suoi sguardi e il fuoco della macchina andare sempre più verso il mio sedere, come bramoso. "lo trovi divertente? ti piace gli chiesi ?" mentre mi abbassavo le calze era ormai chiaro che volevamo la stessa cosa... "Certo!"mi rispose "e guarda quanto!"Mentre ero di spalle aveva abbassato i pantaloncini rimanendo nudo con un cazzo tosto di oltre 20 cm e puntato verso di me, quindi mi volle alla pecorina e inizio' a sputarmi dentro. " Non avrai in mente quello?" chiesi,ma lui aveva ormai stretto le sue mani sui miei fianchi, mi sentivo sua e la cosa mi eccitava da morire. Presto inizio' a spingere così continuamente che sentivo ormai le sue palle calde e piene urtarmi sulle natiche, mi sentivo davvero porca mentre mio cugino muggiva come un toro, poi disse:"non muoverti sto venendo,sborro,sborro" Senti un fiume di fuoco scorrere giù dall'ano . poi delle pause e ancora a getti la sua sborra viva su tutto il mio culetto , prima dell'ultimo scatto. 37 1 11 anni fa
- Gangbang-bukkake party Ciao a tutti sono marika una splendita porcellina che insieme al suo lui dario ama trasgredire alla grande..!! Non amiamo le definizioni cuck,sweet,schiava ecc ecc ecc...ci definiamo una coppia porcellina complice che amiamo realizzare le fantasie di entrambi. Una sera il mio lui mi propose di realizzare un bukkake numeroso,cosa molto difficile sia x la location che x reclutare i ragazzi. Pensavamo di realizzare un bukkake con circa 20 ragazzi...allora ci siamo subito messi in moto x cercare una location spaziosa.....trovammo un ragazzo disposto a prestarci il posto, un bel locale in zona Assago tipo disco.....cosi' nel suo giorno di chiusura un martedi' fissammo la data del bukkake....fino a qui il locale c'era...adesso la cosa difficile era trovare e selezionare i ragazzi...!!! Allora io marika mi sono messa subito al lavoro mettendo annunci,last,contattando singoli,gruppi formati ecc ecc ecc Alla fine riuscii a contattare un centinaio di ragazzi....molti mi confermarono la loro presenza....ma come ormai succede da tanti anni i pacchi alla fine te' lo tirano....quindi non sapevamo fino alla fine in quanti sarebbero venuti(in tutti i sensi)....hahaahahaha Bene.....il giorno del bukkake arrivo...io tutta eccitata pensando a come mi avrebbero inondata di sperma mi preparai al peggio....la cosa che piu' mi eccitava e che non sapevo in quanti sarebbero venuti. Arrivati al locale e concordato gli ultimi dettagli e preparato la stanza x il bukkake...dario si mise all'ingresso aspettando i ragazzi mentre io mi preparavo e mi vestivo da porca x la serata. Alla fine siamo rimasti di stucco....contammo 35 ragazzi...non pensavamo minimamente che sarebbero stati cosi' tanti.......benissimo.....allora dario preparo' videocamera e fotocamera perche' non voleva perdersi neanche 1 minuto di questa serata. Scelgo 2 ragazzi x giocare un po' e farmi eccitare e far eccitare sopratutto il gruppo che mi circondava....mi sentivo tutti gli occhi addosso....la cosa mi eccitava da morire.....sentivo il fiato di tutti....sentivo i loro membri eccitati nel vedermi......io eccitatissima iniziai a farmi scopare dai 2 ragazzi che avevo scelto...ero cosi' eccitata che non capivo piu' nulla.......dopo circa 20 minuti...che mi facevo scopare in tutti i buchi....iniziai a spompinare anche i ragazzi in piedi davanti a me'....erano cosi' tanti che non riuscivo neanche a vedere i loro volti.....non facevo in tempo a spompinarne uno che ne' trovavo a decine davanti a miei occhi...!!!! La serata era appena iniziata e io ero gia' al settimo cielo.....dario con la videocamera trovava difficolta' anche nel riprendermi...la calca davanti a me' era numerosissima.....io non riuscivo a fermarmi ero eccitatissima e continuavo a farmi scopare e spompinare....alla fine dopo circa 40 minuti....decido di farmi scopare da tutti...mi giro verso dario e gli dico che voglio essere scopata da tutto il gruppo.....li voglio tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Lui allora mi mette il guinsaglio e mi affida ad un nostro complice e nostro amico di giochi FABER.... e lui molto esperto e conoscitore del gioco inizia a farmi scopare da tutti.....comincia a farmi sbattere in tutti i modi....mi teneva x i capelli e mentre mi faceva prendere da dietro.....1,2,3,4,5,6,7,....ormai avevo perso i conti...non capivo piu' nulla.......la cosa mi piaceva da morire......alla fine un Bukkake party si' trasformo' in una Mega Gangbang.....35 ragazzi e io marika unica donna a soddisfarli tutti.......!!!! Alla fine dopo circa 2 ore che mi scopavano in tutti i modi il nostro complice mi ordina di mettermi in ginocchio al centro della location....io gia' immagginavo come mi avrebbero inondato di sperma...allora decisi di farmi bendare..... e di ricevere a bocca aperta tutto lo sperma che i ragazzi erano pronti a donarmi..!!! Inizia la mattanza.....io in ginocchio su' un materasso e a bocca aperta....aspettavo tutto lo sperma che i ragazzi avevano nelle palle......!!!! Faber da' il via mentre dario si' fa' spazio in prima fila x riprendere bene il Bukkake.......io in ginocchio apettavo il gran finale........viaaaaaaaaaaaaa.........iniziano a sborrarmi tutta.....schizzi assurdi......avevo la bocca cosi' piena che mi usciva fuori.....mai visto tutto questo sperma messo insieme....ero piena.....tutto il volto inondato di sperma.....mi colava dalla bocca e mi scorreva sul seno......percorrendo tutto il mio corpo e arrivando fino in figaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...............ero' cosi' eccitatissima che non mi rendevo neanche conto che avevo appena svuotato le' palle a 35 ragazzi............bellissimo.........non vedo l'ora di ripeterlo.......a presto marika e dario...kisssssssssssssss 60 1 11 anni fa
- che sorpresa..... Era un sabato sera come tanti....decidemmo io e mia moglie di passare la serata in un prive nella ns città. mentre curiosavamo all interno delle stanze la mia lei notò la presenza di un nostro caro amico ( ai nostri occhi insospettabile) che con disinvoltura camminava per il locale tenendo per mano una donna a noi totalmente sconosciuta (visto che conoscevamo molto bene la sua vera compagna)..passato l iniziale sgomento e rendendosi conto che anche lui ci aveva notato decidiamo di non nasconderci e di salutarlo (per via del motto che vige in quel tipo di locale per cui "come ci siamo noi ci sei anche tu")....un attimo di imbarazzo(piu nostro che suo) che lui esordisce dicendo " quanto tempo ho desiderato di toccare le tette a tua moglie"....passano pochi istanti e lui per niente scioccato dalla ns presenza....infila la mano e comincia a toccare la mia lei...che dopo un attimo vedo inginocchiarsi e dopo avermi chiesto un cenno d intesa..inizia a spompinarlo con avidità fino a farlo venire ....mentre la compagna di lui faceva altrettanto con me...........é stata una serata eccitantissima...........che ci ha fatto capire che nessuno è immune...e che non esiste una tipologia di persone ben precise che frequenta questo tipo di locali....quindi...aspettatevi di incontrarci chiunque.....grazie dell attenzione ed un bacio a tutte le coppie del sito......... 3416 1 11 anni fa
- Lei in vacanza, poi la raggiungo, storia vera Lei’ e’ già in vacanza, io la raggiungerò la settimana prossima, tipico. Erano due giorni che mi mandava sms “non vedo l’ora di qualche trasgressione”, non sai quanta voglia” era subito dopo il ciclo e’ sempre caldissima in quei giorni, tipico anche questo Ieri pomeriggio mi dice che usciva con un suo amico che conosco anche io, tipo normale abbastanza insignificante. Ieri sera lascio passare un po’ di tempo poi le mando un sms verso le 11, tutto strumentale, giusto per capire. Non risponde. Faccio passare un'altra oretta, mando sms “buonanotte”. Niente. Ok due + due fa quattro. Passa altro tempo non mi da sms di buonanotte. Va bene ho capito. Te lo sei scopato, ok. Era già successo, ma non succedeva da quasi un anno. Prima ci sono rimasto male. Pensavo alle rappresaglie che avrei messo in moto. Poi continuavo a pensare e piu’ pensavo piu’ mi eccitavo. Purtroppo devo dire purtroppo la cosa mi piaceva e piu ci pensavo piu’ immaginavo piu’ mi piaceva. Adesso so che mi vorra’ raccontare tutto, nei minimi particolari e sicuramente mi fara’ incontrare quel suo amico, perche’ io lo guardi e lo saluti facendogli capire che so tutto e che se vuole puo’ anche rifarlo. Ma lei e’ anche un po’ sadica, so che se comincia cosi’ in vacanza tirera’ fuori la sua anima dom. Nella vita normale non lo fa piu’, non ci riesce, non e’ possibile, praticabile. Ma in vacanza si. Casa isolata in campagna, tra gli ulivi. Le piace portarmi fuori al tramonto per una passeggiata. Poi quando la penombra comincia ad avanzare mi fa spogliare completamente. Mi fa appoggiare ad un albero e mi frusta. Fin che vuole, fin che resisto. Mi impressiona sempre il suo gusto nel darmi dolore. Poi devo farle venire uno squirting e magari farmi bagnare tutto. Gia so come andrà e gia so che accettero’ tutto, con lei non so fare altro. Penso a quell’altra cosa che mi ha fatto fare l’anno scorso. E già mi emoziona. Mi fece spogliare completamente in una spiaggia non proprio naturista si, forse quasi, ma nessuno camminava nudo sui sentieri dietro la spiaggia. Tutti andavano sul ma re esoltanto li si spogliavano. Lei vestita mi teneva per mano e mi faceva passeggiare finche’ non incontravamo qualcuno, vestito ovvio, io unico nudo completamente. Erano coppie piu’ divertite che imbarazzate che facevano finta di niente, sorridevano, magari dando un’occhiata al mio pene gia’ minimo, ancor piu’ ridotto per l’imbarazzo e l’emozione. Un'altra volta che avevo ancora i segni della sera prima mi fece stendere nudo a pancia sotto a non piu’ di tre metri da una coppia che prendeva il sole nuda. Non potevo spostarmi finche’ loro non avessero visto e capito bene. Capito quello che sono. E ora gia’ immagino. Immagino che quando mi raccontera’ della sua scopata di ieri sera sara’ l’inizio di tutto, o magari quest’anno avra’ qualche nuova fantasia. Io aspetto, gia’ so che accettero’. Da lei, qualunque cosa. 38 2 11 anni fa
- La mia fantasia che spero diventi realtà Una delle mie fantasie, e ritengo che non sia solamente la mia ma anche di tanti altri maschietti, è di conoscere una donna (se in coppia con il marito anche meglio).. Direte fin qui tutto "normale".. Ma quello che più mi eccita della cosa e raggiungerla a casa sua, o loro, e trovare lei vestita con l'abito nuziale.. Dopo esserci conosciuti meglio, magari davanti ad un buon bichiere di vino, il gioco degli sguardi e degli ammiccamenti inizia a farsi avanti, lasciandosi alle spalle l'imbarazzo iniziale e con modi garbati (sempre se voluto da tutti ovviamente), lasciarsi andare senza limiti abbandonando il pudore e la razionalità che spesso purtroppo rimane.. Avvolte mi viene da sorridere quando una coppia esamina un singol come un extra terrestre, non badando al fatto che non sono tutti "tori da monta" rudi, volgari e rozzi.. spesso e volentieri l'educazione porta ad essere esclusi da certe tipologie di giochi.. Tanti chiedono ma sei bsx? Domanda secondo me un po strana in quanto neppure ci conosciamo.. probabilmente dopo una prima conoscenza (non vuol dire essere patiti di pizze o infinite mail) una persona o una coppia valuta cosa fare solo nel momento in cui si trova in intimità.. Spero che questa mia fantasia e riflessone faccia si che chi mi contatterà abbia le idee un po piu chiare su come la penso e magari, riesce ad esaudire una fantasia che oramai ho da tempo.. Un abbraccio a tutti coloro che mi manderanno commenti sul quanto. 28 0 11 anni fa
- Ultima avventura Ieri sera mi è venuta voglia di una trasgressione mai fatta, ho voluto provare, sono andato in un luogo in puglia località di mare, dove di solito gironzolano i bx, mi sono messo un bel vestitino corto rosso, sotto perizoma e autoreggenti (esattamente quello in foto). Sono arrivato sul posto, ho parcheggiato in un angolino un pò nascosto ma in modo da intravedere per chi passa con la macchina, ho aperto lo sportello, mi sono messo a semipecora, in modo da mettere bene in mostra il mio splendido culetto, e so rimasto li, dopo circa 5 minuti, mi sono sentita inumidire il buchetto, si e avvicinato uno, senza neanche dire ciao o guardarci in faccia, a scostato il perizoma e mi sono sentita una meravigliosa lingua che frugava tra le chiappe e interno ano, me la sono ben gustata per un pochino, quando a un certo punto, mi son sentita aprire dietro, aveva un bel cazzo. Ho contato solo 5 bei colpi duri veloci e violenti, e poi mi dice nell’ orecchio alla prossima puttana. Sono rimasta un po’ delusa dall’eiaculazione veloce, pero e andata cosi. Cerco di rimettermi in sesto, e riprendo la mia posizione, mi eccita molto questa cosa, ecco che arriva un altro, ma questo va subito al dunque, sposta il peri e infila dentro, mi sbatte con molta furia,ma anche lui finisce presto, mi da uno schiaffetto sulle chiappe e mi saluta. Mi risistemo un pò, mi fumo una sigaretta, esco dall’auto, passeggio un pò li vicino, cerco di sculettare al passaggio di qualche macchina, e riprendo la mia posizione, si avvicina uno che comincia a palparmi il culetto con delicatezza, me lo massaggia, e molto delicato, io allungo una mano da dietro la metto sul suo pacco, che e moscio e se lo sta toccando da solo, cosi mi giro, e comincio a leccarlo piano con dolcezza, e moscio sembra minidotato, ma mentre lo lavoro lo sento indurirsi e ingrandirsi in bocca, una sensazione stupenda, e quando e bello pronto tutt’altro che mini, ma nascondeva una bella mazza, gli infilo il profilattico, mi giro, metto bene le chiappe spalancate e lo invito ad entrare, e bello va lento me lo fa sentire tutto, è duraturo, mi da un pò di bei colpetti, e, alla fine si e tolto il preservativo mi ha girato, messo in bocca e me l’ha riempita di sborra, e stato fantastico sentire tutto quel seme bello caldo e denso, mi sono eccitato al punto che sono venuto senza toccarmi come una vera troia, lui se ne andato senza dire nulla, io ho sputato tutto sciacquato la bocca con l’acqua , mi sono rimessa a posto e andata via. Non ho dormito per tutta la notte, dal pensiero di come e stato bello, sentirmi cosi puttana e senza essere a pagamento, mettersi a disposizione per far godere gli altri. Un esperienza stupenda, lo rifarò più spesso. 24 1 11 anni fa
- Una serata insolita Un martedì sera di qualche settimana fa, decidiamo di concederci qualche momento di relax nell'area benessere di un privè.Arriviamo verso le 23 e dopo un drink ci dirigiamo verso la zona interessata. Attraversando il locale incrociamo solo una coppia: la classica lei giovane e d il lui molto stagionato. Dopo aver lasciato i ns indumenti negli armadietti ci dirigiamo verso una vasca idro dalla quale si vedeva un video cn il classico filmetto dell'infermiera ed il paziente black ed il lettino dove il massaggiatore stava ungendo una lei di altra coppia.trascorriamo del tempo in vasca, intervallato da docce, transiti in sauna e bagno turco. Durante il periodo di ammollo nell'idro, le ns coccole si sn fatte sempre più maliziose e sia i capezzoli di S sia il mio pisello avevano raggiunto un elevato grado di consistenza.In genere quando ci rechiamo lì e ci viene voglia andiamo a giocare nel letto a fianco della piscina per poter fare una doccia e tornare in vasca dopo la lunga fatica. Martedì le propongo di rivestirci ed andare nella sala cinema del locale. Non siamo mai andati lì a giocare per il semplice motivo che in altre serate è sempre troppo affollato e quindi nn conforme alle ns esigenze diciamo "più intime".Giunti nella saletta, deserta, puntiamo alla seconda fila. S si siede, iniziamo a baciarci e le ns mani già ci frugano pronte a cercare i sintomi della ns eccitazione. S appoggia le gambe sugli schienali della fila anteriore e la visione dei suoi piedini calzanti quelle scarpette nere mi eccitava ancor di più.La bacio e le infilo la mano sotto il vestito. le mutandine ovviamente nn erano state rimesse dopo la piscina ed il reggiseno era rimasto a casa prima di uscire. Non è stata una sorpresa trovarla così bagnata ma è stato pazzescamente intrigante vivere quel momento con una passione ed un trasporto così inaspettato. Mi slaccia i pantaloni ed inizia a stringermi il pisello che pulsa sempre più forte fino a farle sentire il gonfiore del glande dentro il suo palmo.Mentre siam lì a goderci questi momenti entra una coppia, lui un bell'uomo abbronzato, alto sul biondo e lei una splendida ragazza mora sui 35 anni. Vedendoci, si fanno avanti e si mettono in piedi dietro alla ns fila. Lui si eccita guardando S e la brunetta si precipita a slacciargli i pantaloni e parte cn un prolungato e sonoro soffocotto. S si accorge della loro presenza ma nn è infastidita e quindi anche lei pensa di dare il suo contributo ed inizia ad avvolgermi il pisello con la sua lingua. Faccio veramente fatica a controllarmi e dopo un po' la invito a sedersi nuovamente come prima, cn le gambe appoggiate agli schienali. si tira su il vestito ed inizia ad accarezzarsi la patata, il lui che era dietro inizia a massaggiarle i seni ed io mi dedico a massaggiarle labbra e clitoride cn la mia lingua. I movimenti del bacino sono inequivocabili: lo vuole dentro! L'invito ad avanzare davanti e ad appoggiarsi cn le mani agli schienali si tira su il vestito e ... sento il mio pisello venir inghiottito dalla sua patata calda e grondante. La coppia ci segue, scala di una fila e si mettono difronte a S, la lei porge il pisello del suo uomo a S che lo afferra ed inizia a baciarlo ritmata dal movimento che le sto trasmettendo con il mio ritmo posteriore.La brunetta si bagna le dita e mentre lui tocca le tettone a S, lei le massaggia il clitoride allungando le sue dita sul mio pisello in transito alternato.Beh, il resto ormai è scontato, ma fin qui la scena e la situazione insolita, almeno per noi, che ha contribuito ad un altra bella serata. 3124 0 11 anni fa
- Mai prima d'ora. Finalmente era arrivata la sera del 1° appuntamento!Dopo alcuni contatti dei soliti inconcludenti che si eccitano solo davanti al pc stavo per incontrare una coppia vera e decisa (certo... che poi si concludesse qualcosa era ancora tutto da vedere...).Niente foto del viso, niente webcam, solo un contatto telefonico per la conferma; ci vediamo per la 1° volta sulla soglia del mio appartamento. Lui è un 55-enne, 1,70, capelli brizzolati, e mi stringe la mano vigorosamente, Lei è una 50-enne, 1,65, bionda, e mi sorride con cortesia e pudore.Ci accomodiamo in sala e cominciamo a fare quattro chiacchiere mentre sguardi reciproci di studio non nascondono il naturale imbarazzo tra persone per bene ed evidentemente non abitudinarie.Lui non è certo Brad Pitt, ma del resto anch'io so bene di non esserlo... Lei è piuttosto in carne, non assomiglia ad Angelina Jolie, ma ha un viso dolce: forse per strada non la noterei nemmeno, ma sapendo il motivo dell'incontro tutto assume una prospettiva diversa... e così anche delle cosce con un po' di cellulite, ben in vista sotto la gonna corta, mi eccitano (per non parlare dei sui piedi...).Beviamo due bollicine parlando amichevolmente delle precedenti esperienze (rare e poco significative) ma non riesco a capire se sono interessati a giocare con me o se non vedono l'ora di andarsene...Allora con una scusa li lascio soli per un paio di minuti perché decidano di comune accordo come proseguire la serata o come congedarsi cercando di non offendermi...Appena torno in sala Lui si alza prontamente."Ecco... se ne vanno!" penso deluso, e mi preparo a fare buon viso a cattivo gioco quando invece Lui tira fuori repentinamente dalla patta l'uccello, non ancora in tiro, e Lei mi dice "Non ho mai visto un uomo fare un pompino ad un altro uomo...".Ripensandoci adesso forse è stato un modo per verificare subito se ero un contaballe (di quelli che si fingono bisex per poi scopare solo la donna), ma in quel momento, senza pormi domande, mi inginocchio sul tappeto davanti a Lui, glielo prendo in bocca e comincio a succhiarlo cercando lo sguardo di Lei, che comincia a toccarsi attraverso i vestiti con una mano mentre con l'altra accompagna il movimento della mia testa...Il cazzo di Lui è ormai duro e allora propongo di trasferirci in camera da letto dove ci spogliamo tutti velocemente.Lei si stende ed allarga le gambe, io mi tuffo sulla sua figa senza farmi pregare e comincio a lavorare di lingua; ce l'ha piuttosto pelosa (ma questo non è un problema... non sono schizzinoso!) e si bagna subito.Intanto Lui vede la crema lubrificante che avevo messo sul comodino e con un dito birichino comincia a trafficare col mio buchetto...Cambiamo posizione, faccio un 69 con la Lei e ci infiliamo a vicenda un dito nel culo..."Ci sarei anch'io..." scherza Lui, e allora nuovo cambio di posizione: Lui supino sul letto, io mi metto a 90° e riprendo a spompinarlo.Mi accorgo che è più peloso di me e ha un po' di pancetta (ma neanche questo è un problema: a me piacciono le donne, dalla testa ai piedi, dei maschi mi interessa solo il cazzo...) e che il suo uccello è bello tosto ma fortunatamente non super: insomma, sembra "giusto"!Con la coda dell'occhio vedo la Lei che si avvicina alla sua borsetta e ne tira fuori un fallo con cintura (perfetto, perché io ne ho sol uno "manuale") e se lo allaccia alla vita.Attrezzati ed affiatati... forse hanno un po' più esperienza di quanta ne abbiano dichiarata!Sento il fallo che spinge contro il mio buchetto, ma come prevedibile il dolore è forte e chiedo di utilizzare altra crema...Stavolta le dita sono due... e affondano più facilmente mentre Lui dice che glielo sto succhiando come una troia in calore e incita la moglie ad incularmi per bene!Lei per fortuna procede prudentemente e senza fretta; dopo 2 o 3 minuti di lavoro paziente riesce a riempirmi il culo infilando l'intero fallo con molta dolcezza e sensibilità e cominciando poi a stantuffarmi piano.Nonostante l'eccitazione sia a 1000 la mia erezione si indebolisce, come se immedesimandomi nel ruolo della donna il mio uccello sentisse di non dover partecipare: ho un cazzo vero in bocca ed un cazzo finto nel culo... il 1° sandwich della mia vita!Dopo alcuni minuti indescrivibili Lui dice "Ora voglio far godere un po' io questa troietta!".Detto fatto: si mette il preservativo mentre io mantengo la posizione a 90° e la Lei si dispone davanti a me.La penetrazione ora è molto più facile, ma comunque un po' dolorosa e lo diventa ancora di più perché il suo ritmo è più incalzante: non ero mai stato inculato davanti ad una donna!Oltre che con la lingua faccio godere la Lei anche con le 4 dita che le infilo nella figa.Vorrei tanto provare ad infilare la mano intera (il sogno della mia vita) e penso che ci riuscirei, ma non oso... e se poi chiedessero di fare altrettanto nel mio culo?Lei sta sbrodolando e ormai anche Lui sta per venire.Lui mi chiede se mi piace la sborra... a freddo la risposta sarebbe "Certo che no!"... ma nell'eccitazione del momento le parole che pronuncio, con mia stessa sorpresa, sono: "Si, porco, riempimi la bocca di sborra!"Lei assiste quasi estasiata alla scena e prima che io abbia deciso cosa fare del liquido... non si trattiene e mi bacia avvolgendo la sua lingua attorno alla mia!Siamo tutti soddisfatti; io non sono venuto, ma il piacere fisico e mentale che ho provato valgono molto di più dei pochi secondi dell'orgasmo.Ci rilassiamo sul letto, io mi sento irresistibilmente attratto dai piedi della Lei e comincio a leccargieli succhiando avidamente ogni suo dito; Lei ride divertita.La serata è stata decisamente piacevole e sembra volgere al termine.Chiedo ai miei ospiti se gradiscono ancora qualcosa da bere... Lei mi guarda con aria estremamente porcella e risponde: "Se il tuo annuncio è veritiero al 100% potremmo offrirti noi qualcosa da bere... ma credo che il bagno sarebbe più adatto del letto...".La seguo come ipnotizzato; Lei si siede sul bordo della vasca, io ci entro e mi accuccio sotto la sua figa... e per la 1° volta nella mia vita assaporo la pioggia dorata di una donna!Che dire... certo la birra è un'altra cosa, ma non riesco a descrivere la sensazione che ho provato nel bere quel nettare amaro e salato se non con i termini "inebriante" e "fantastico".Non riesco a bere tutto ma quasi, e ancora sbalordito per l'esperienza rimango letteralmente a bocca aperta...Lui lo prende come un invito (e credo che lo fosse!) si avvicina e a sua volta mi inonda la bocca con un getto caldo e violento che sembra interminabile.Adesso sono veramente sazio e appagato!Peccato solo che il culo mi farà un po' male per qualche giorno... 27 2 11 anni fa
- Caro diario... Caro diario è qualche giorno che mi sento strana quando sono in compagnia della mia amica Serena, la guardo con occhi diversi e spesso mi ritrovo a fare fantasie erotiche su di lei anche se tu ben sai che a me sono sempre piaciuti gli uomini. L’altro giorno eravamo in un centro commerciale a fare delle spese e mentre lei si provava dei vestiti nel camerino insieme a me, ho iniziato a pensarla in modo strano, pensavo alla sua pelle calda che sfiorava la mia in quel camerino così stretto, le mie mani che cercavano i suoi seni la mia bocca affamata di lei e del suo sapore ed i suoi occhi…non ti dico come mi guardavano, con che ardente desiderio ma allo stesso tempo scoppiavano di una dirompente provocazione…solo il rumore di qualcuno che ha bussato al camerino mi ha distratta e purtroppo riportata alla realtà. Per fortuna Serena non si è accorta di questa eterna pausa che mi sono presa fra un commento sul vestito nero e quello rosso. La stessa cosa mi è successa questa notte passata, l’ho sognata, era così bella e così provocante, giocava con me con gli sguardi, mi stuzzicava e mi ignorava nello stesso tempo, è stato bellissimo! Ora ti racconto il sogno…eravamo in discoteca, più belle ed arrapate che mai, volevamo fare follie quella notte, ma alla fine le follie le abbiamo fatte insieme…abbiamo iniziato a ballare, a sudare e come al solito a ballare molto vicine per godere nel vedere la reazione dei ragazzi che ci circondano, sento le sue mani sfiorarmi delicatamente la pelle ma cerco di non dare molta importanza alla cosa in quanto mentre si balla è solito toccare chi ti è vicino, ma non è così, lei mi ritocca e la mia pelle sotto e sue mani brucia di desiderio, la voglio toccare, ma ho paura della sua reazione…e se mi stessi sbagliando? Ok io tento, al massimo darò la colpa al cocktail in più che mi sono bevuta! Inizio a sfiorarla, lei ricambia, sento la pelle delle sue braccia così liscia sotto le mie mani, ma voglio di più, inizio a sfiorarle il viso, poi il collo delicatamente, e giù lungo i seni dimenticandomi di tutto ciò che mi circonda, la voglio, la desidero come non mai, mi sento accaldata, ho voglia di spogliarmi, di farle sentire il mio corpo sul suo…lei mi tocca, mi guarda con quegli occhi che mi fanno impazzire e mi dice: ”Andiamo in bagno”, “non mi piace in bagno” le rispondo io e la conduco in macchina. Iniziamo a baciarci, le sue labbra sono dolcissime e morbide ma avide di passione non meno delle mie; le mani ormai viaggiano in modo autonomo, lei mi tocca ed io rispondo, sento che le sue mani scendono giù lungo le mie cosce, le apro per facilitarle la strada, mi sento eccitatissima e non vedo che se ne accorga anche lei. Sento le sue dita lunghe e calde insinuarsi nelle mie mutandine, ormai la mia fighetta è impazzita, ha voglia solo di godere e la accontentiamo subito facendole provare un orgasmo molto intenso che mi lascia senza forze per un attimo, ma che mi da allo stesso tempo la forza di ricominciare a giocare con Serena. “Ora tocca a te” le dico sorridendo e nella penombra vedo i suoi occhi illuminarsi di gioia e di desiderio…ma io non voglio farti godere subito, ti voglio fare impazzire di desiderio penso fra me ed infatti mi abbasso ed inizio a leccarle le cosce risalendo poi verso la sua bellissima e depilatissima fighetta…è calda, bagnata e mi piace da morire il suo sapore, è dolce e salata allo stesso tempo, la lecco fino a quando non la sento venire nella mia bocca…è bellissimo ed è soltanto l’inizio di una fantastica nottata a base di sesso che dopo la discoteca trascorreremo a casa mia. Ora riflettendo mentre ti scrivo, caro diario, mi sa tanto che andrò a fare una visita a sorpresa a casa di Serena, chissà che il sogno non riuscirà a diventare realtà! 107 1 11 anni fa
- In quella serata piovosa Era sera, le 21:00 se non sbaglio, ed ero qui a casa che non sapevo cosa fare, quando sentii squillarmi la posta elettronica... Dopo averla aperta, mi ritrovai un messaggio, con l'ora e delle indicazioni per raggiungere un noto parcheggio della città e la macchina da identificare, con si presume all'interno una donna molto affamata=) Mi son sentito subito emozionatissimo, del parksex finalmente, presi e mi diedi una bella lavata, infilai un comodo paio di pantaloni della tuta, e presi il mio furgone alla volta del park, arrivai in anticipo, ed eran già lì... Per non invadere gli spazzi degli altri e come da istruzione, controllai che non ci fosse già qualcuno in prossimità o in direzione della macchina ed andai. Pian piano mi avvicinai fino arrivarci appresso, con fare timido, ed imbarazzato la salutai, lei era bendata col seno fuori stretto da una magliettina bianca, che da abbassata le spingeva verso l'alto il seno, quasi da formare un naturale bavaglino, e non sporcare la maglietta... trovai il finestrino abbassato, e lei era pronta a ricevarmi, abbassai i pantaloni e via... gnammm gnammm gnammm mi divorò e succhio tutto mi sa che il bavaglino era li solo per bellezza ritirai su tutto e me ne andai a casa che dire se non che ora almeno oltre che essere nei miei pensieri tra i ricordi più belli ed eccitanti, è anche tra i vostri 27 1 11 anni fa
- L'inizio dei giochi da qui cominciò tutto... sono a casa ed è inverno, il lavoro scarseggia, e la noia e la curiosità, in braccio al mio computer, mi spingono ad entrare per la prima volta, in una chatrolette molto famosa. Mi vergogno non voglio mostrarmi in volto, accendo la mia cam, e comincio la navigazione... Dentro un mare di ragazzi ed uomini che si toccano, e di tanto in tanto compare qualche ragazza che sembra poco considerarmi. Visto che dalla cam si vede solo il petto, mi faccio coraggio e la rialzo un po. Ora mi si vede in volto, mi guardo mi sistemo e riparto la navigazione. Sono qui è un ora ormai che giro, ed apparte qualche ragazza che ogni tanto si ferma, per poi scappar via nel più bello, non ce nulla. Chiudo scontento del sito e me ne vado a dormire... Sto dormendo, o quasi, insomma faccio fatica ad addormentami, ho ancora in mente qualche ragazzetta del sito, cavolo son molto curioso ma devo dire di aver avuto pochissimo successo, forse è la cam penso, così il giorno dopo, dopo essermi alzato e lavato, son andato al supermercato, per vedere se trovavo una cam mobile, magari da mettere sotto la scrivania, che mi riprenda per bene tutto=)... Si l'ho trovata è lei auto messa a fuoco, risoluzione ottima e sopratutto pochi schei, La compero e me ne torno di corsa a casa, con l'entusiasmo di un bimbo, la installo e rientro nel sito. Waooo sembro un altro, mi connetto e via. Oggi va già meglio, nel sito non ci son tante donne, ma quelle poche sembrano già prestarsi di più, quando ecco fermarsi una signora, wooo, bella, riccia, sorridente con degli occhi stupendi, mmmm che donna, ed è anche di padova dice qui...mi sta osservando, neanche il tempo di scriverle ciao che mi cambia, noooo, ho il cuore che batte a mille son agitato uffa mi piaceva, perche è scappata? passa mezz'ora e non compare, non la trovo più, stanco ed abbattuto chiudo tutto. passado dei giorni ed ogni tanto ritorno nel sito, con una fissa, la signora di padova, ma niente da fare, non la trovo. Giorno dopo giorno le mie speranze sembravano svanire, nel sito ci son delle ragazzette, ma nulla in confronto alla signora di padova, sono stanco ed abbattuto, mi allontano un attimo dal computer, lasciando la chat accesa, ora son in piedi che cerco le sigarette, la cam punta la mia poltroncina, in alto sopra la mia immagine, per non sbagliare lascio scritto, cerco donna meglio se matura. quando buttai l'occhio mi vedo un signore con la cam puntata nel torace addosso una camicia, e mi scriva ciao... mi risiedo e mi faccio vedere meglio quando vedo comparirgli affianco la moglie, cavolo è lei, tutto agitato gli rispondo ciaoooo, grazie per esservi fermati, che donna stupenda complimentoni per la moglie... e siiiii mi risponde lui grazie. Continuai a parlargli per un ora, fino a salutarci contenti e d'accordo di rivederci nelle sere seguenti, nella stessa chat. da li ci fu un continuo scambio di pareri, nel tentativo di conoscersi meglio, dopo settimane di chiacchere e sexcam, arrivato ormai ad aver consolidato un buon rapporto con entrambi, mi arriva una proposta da loro... ti va di incontrarci al parco citta ad anconetta? per le sei di sta sera? va bene gli rispondo alle sei lì. Arrivo e son sotto i portici, davanti pittarello e mi arriva un messaggio siamo qui, ti vediamo ora mio marito ti viene in contro, aspetto ed eccolo arrivare è lui, con fare da boss mi dice seguimi e monta in macchina, seguito le sue istruzioni alla lettera monto dietro, e sento da davanti ciao enrì, è lei siiiii, non mi prendevano in giro. Partiamo ed andiamo a fare un giro in macchina fino a lisiera, li ci fermiamo e lei salta dietro e comincia a mangiarmelo, con la bocca è fantastica continua a mugognire, con la voce, non so se fa a posta, ma le vibrazioni, della voce stessa mi provoca un piacere incredibile, smbra un vibropompino, una cosa magnifica, allungo le mani mentre lei è in ginocchio nei sedili posteriori fianco a me, è in gonna con le mutandine abbassate, le infilo subito un dito davani e uno dieto, e guardo il marito davanti che ci guarda e lo ringrazio, elogiando la moglie e il suo magnifico corpo. Passano dei miuti e le vengo in bocca... Da li ci son stati altri incontri uno dei quali a casa mia, dove il lui al comando del mio computer, mi porta a visitare tutti questi siti a cui ora sono iscritto, insomma grazia ad una coppia in particolare, (la codesta) son entrato in questo magico mondo, grazie a questa coppia particolare ho pouto allargare i miei orrizzonti e crescere in ogni esperienza insieme a tutti voi... GRAZIE F&M e tutti voi da enrico 28 0 11 anni fa
- History of violence 13 Venerdì mattina. L'ultimo venerdì mattina da nubile. Domattina io e Rodolfo ci sposiamo, tutta la baracca è pronta, gli invitati sono sui blocchi di partenza, chiesa e ristorante ci aspettano per l'indomani. Vuoi o non vuoi la mia vita sta per cambiare ed il passo è importante. Starò innegabilmente al centro dell'attenzione di amici e parenti e anche questo mette un po' di adrenalina addosso. L'emozione c'è, insomma. Mi girano ancora per la testa e per il corpo sensazioni legate al martedì sera più osceno della mia vita, sono trascorsi solo tre giorni, ma ci penso poco ed ora ho testa solamente per le nozze di domani.E' da poco passato il mezzodì quando il cellulare squilla. E' Sergio. Un velo di rabbia mi passa davanti agli occhi, non sto proprio nella predisposizione d'animo per relazionarmi con lui, non ora e non oggi. Rifiuto la chiamata. Mi chiama ancora, più e più volte, ma mi rifiuto di rispondergli.Dopo un quarto d'ora risquilla il cellulare, è mia madre."Francesca, senti ha chiamato a casa un certo Sergio, mi pare un matto... ha detto che deve assolutamente parlarti o succede un casino, poi ha buttato giù. Ma chi è questo tizio, lo conosci?"Mi cade un velo blu davanti agli occhi. Non posso credere che questo maledetto stro@@o si metta a perseguitarmi in questo momento, addirittura. Dico a mamma di non preoccuparsi, è uno del ristorante del pranzo di domani che non sta troppo bene di testa. Non ho scelta, mi tocca chiamarlo."Ma brutta troia, vuoi rispondere al telefono o no?".Riesco a mantenermi glaciale."Ma pezzo di bastardo che non sei altro, come ti viene in mente di chiamare a casa mia? Ma lo sai o no che domattina mi sposo? E come hai potuto lasciarmi l'altra sera per la strada in quel modo? Potevano. Sei un pezzo di ma e ho deciso che devi sparire dalla mia vita." E butto giù il telefono.Mi richiama immediatamente. All'idea che se non rispondo lui richiamerà a casa non resisto.Mi investe come una furia bestemmiando oscenamente e minacciando mi venire a prendermi a schiaffoni davanti a tutti durante la cerimonia nuziale. So che ne sarebbe capace, è un malvivente che non ha nulla da perdere, purtroppo."Che cosa vuoi da me, Sergio".Improvvisamente la sua rabbia scompare e il mascalzone torna mellifluo."Mi serve una sciocchezza, bella mia. Ti ricordi il vecchietto di Corso Rinascimento? Mi chiede di te e devi vederlo stasera, ti accompagno io... una o due ore al massimo e ti riaccompagno a casa, tutto facile facile..."."Sergio, ti prego, domattina mi sposo... lo vedrò il tuo vecchietto, ma non stasera... quando torno dal viaggio di nozze lo incontrerò ma, ti scongiuro, lasciami tranquilla almeno per stasera....".Sergio non si scompone."Lo vuoi fare questo viaggio di nozze? Ti vuoi sposare domani il tuo impiastro? Fai questo piccolo piacere al tuo Sergio e domani ti sposi. Anzi verrò pure alla cerimonia con dei fiori bellissimi e mi congratulerò col maritino-cesta-di-lumache. Due orette dalle 19.00 alle 21.00, che vuoi che sia?".Non ho scampo, mi tocca assecondarlo.Mi viene a prendere alle 18.00 sotto casa, ho inventato una scusa con i miei pregando Iddio che ci credano, mi sento completamente avvilita ed impotente.Salgo in macchina, Sergio è taciturno."Mi stai facendo prostituire, vero? Quanto ti paga il vecchio per potermi incontrare?"."Ma non dire stro@@ate e non rompermi i co@@@oni, che non capisci un ca@@o di quello che stai dicendo. Fai quello che dico io e stai zitta".Proseguiamo il tragitto in silenzio finchè mi scarica davanti al portone. Salgo le scale, trovo la porta aperta, proprio come l'altra volta. Chiedo permesso, entro. L'uomo anziano di cui ancora non so il nome mi viene incontro, gentile come l'altra volta."Ahhh Francesca, ma quanto sei bella, non sai quanto ti ho sognata".Sorrido educatamente, l'uomo mi invita ad accomodarmi. Mi siedo in poltrona, mi offre da bere, accetto un cognac veramente squisito.L'uomo si alza in piedi e mi guarda, la sua espressione è torbida, se ho imparato a conoscerlo un momentino credo che debba aspettarmi qualche avance entro pochi secondi."Insomma... che mi racconti di bello.... ho saputo che ti devi sposare domani, ma è proprio vero?""Si, è proprio vero, mi sposo domattina".A queste parole una smorfia laida si dipinge sul volto del vecchio che perde un po' il controllo e mi si avvicina velocemente."Allora dai sposina, succhiamelo un po', fammi vedere quanto sei brava".Non faccio in tempo a posare il calice di cognac che mi ritrovo il pisello moscio del vecchio vicino al viso. Senza entusiasmo lo afferro con una mano, lo lecco un po' poi glielo prendo in bocca. Sa di pulito, per fortuna."Senti ma ti sposi con l'abito bianco, lungo, e con il velo?".Mi tiro fuori il cazzo dalla bocca lo stretto necessario per rispondere un "si", poi riprendo a succhiare."Che brava... e ti sposi in chiesa, vero?".Stavolta annuisco senza rispondere."Mi piacerebbe che me lo succhiassi con l'abito bianco indosso, sai?". Non rispondo."Ma come fa una schifosa puttanella come te a giurare eterna fedeltà ad un marito, eh?".Continuo a pompinarlo senza ribattere, si sta eccitando a parlare, spero che venga presto così posso tornare a casa... Ora gli meno l'uccello leccandogli le palle mentre lui continua a produrre fantasie ingiuriose sul mio matrimonio, mi auguro trovi la faccenda abbastanza arrapante da sborrare il prima possibile."Dai, mettimi le dita nel culo..." mormora il vecchio.Insinuo le dita tra le chiappe dell'uomo, mi faccio strada, trovo l'ano. Lo titillo con indice e medio poi piano piano entro.Il vecchio comincia a gemere, il pene gli si irrigidisce leggermente, è quasi un miracolo."Dai, che adesso ti chiavo, sposina".L'uomo si affanna ad indossare un preservativo alla bell'e meglio mentre io mi tolgo gli slip. Mi addosso allo schienale della poltrona, apro le cosce e gli offro la fica già abbastanza aperta.Il vecchio sbava letteralmente, mi viene sopra ansimando visibilmente. Mi appoggia il pisello sulla passera che nonostante la mia scarsa partecipazione si è comunque discretamente inumidita. Che zoccola che sono!!! Dopo un paio di tentativi a vuoto il cazzo del vecchio mi entra dentro. E' piccolo e mezzo moscio, lo sento appena.L'uomo mi dà tre o quattro colpi in tutto, poi mormora biascicando:"Allora ti sposi domattina ehhhhh.... ahhhh".Alla faccia dell'eiaculazione precoce, in nemmeno quindici secondi il vecchio mi viene dentro. Si ricompone, si tira su i pantaloni, sembra improvvisamente tornato lucido."Va bene... va bene..." sembra che parli più a se stesso che a me."Bene, Francesca, brava, quindi ti sposi domani..."Mi rimetto le mutandine e mi sistemo in silenzio."Beh, allora ti faccio tanti auguri, sai... di felicità... bene, bene, adesso vai che è tardi".L'uomo esce dalla stanza, capisco che si è accommiatato.Prendo la borsetta e mi avvio all'ingresso. Il vecchio è sparito. Meglio così.Mi chiudo la porta alle spalle, scendo in strada e chiamo Sergio con il cellulare."Tutto a posto, è stata veloce questa volta" gli faccio."Bene, aspettami cinque minuti che vengo a prenderti".Incredibilmente Sergio è di parola, esattamente sei minuti e mezzo dopo salgo sulla sua macchina.Sergio prende la strada per riportarmi a casa, poi effettua una deviazione.Lui spegne il motore e mi si butta addosso, io lo colpisco con uno schiaffo poco convinto e gli dico che mi fa schifo, mentre in realtà non vedo l'ora di accogliere il suo membro dentro di me. Sergio mi immobilizza le mani nella sua stretta d'acciaio, mi denuda le tette con l'altra mano. Continuo a protestare con finta rabbia finchè le sue dita non mi entrano nella fica, stimolandola come solo lui sa fare. E chi ci riesce più a ribellarsi, anche se solo per finta? Il braccio di Sergio gira dietro la mia schiena, con una mano mi sgrilletta la fica da dietro, con l'altra mi abbassa la testa e mi obbliga a prenderglielo in bocca. La pianto con la commedia e gli succhio il membro avidamente con tutta l'abilità di cui sono capace. Quando la sua erezione raggiunge una consistenza lignea, il che accade molto presto, mi afferra letteralmente per i fianchi, mi solleva e mi trascina sopra di sè. Per quanto precaria sia la posizione riesce a piazzarmi il membro tra le natiche."Adesso la brava sposina lo prende in culo dal suo amichetto Sergio, sentilo tutto". Mi abbandono su di lui ed il cazzo di Sergio si sprofonda nel mio sfintere anale fino alle palle. Non ha nemmeno il preservativo, il maledetto. Prende a martellarmi selvaggiamente mandandomi in paradiso in mezzo a tutti i santi."Lo senti tutto in culo, Franceschina? Ti gusta questo palo, vero?".Gli rispondo frasi smozzicate dal piacere, comunicandogli alla meno peggio la sensazione che mi sta spaccando in due, semplicemente e divinamente. Ha un cazzo meraviglioso e lo usa da maestro."Voglio che domani metti la fede al dito con il culo ancora pieno della mia sborra, hai capito?".Questa sua ultima frase mi scatena l'orgasmo, inizio ad urlare una serie di "Si" sconnessi quanto indecenti, mentre lui a sua volta rompe gli argini e finalmente mi riempie l'intestino di latte caldo... 26 7 11 anni fa
- Per piacere scopa mia moglie ( terza parte) Al ritorno lui è più sereno. Carlo lo nota e velocemente gli spiego il motivo. Lui approva subito la scelta del genero, e si offre per aiutarlo a convincere la figlia, anche se entrambi siamo convinti che non ve ne sia molto bisogno. Stefano ne parla con Luisa in presenza della madre. Luisa guarda la madre che la esorta a provare, anzi li consiglia di andarsene dopo pranzo a casa loro e di fare un primo tentativo. A pranzo l’atmosfera è divertente, si scherza e si fanno battute allusive specie fra madre e figlia. Poi dopo i ragazzi mi chiedono se sia possibile andare da loro, vorrebbero fare un viaggio dalle mie parti e vorrebbero sapere quali sono i posti più belli. Ovviamente è una scusa, ma tutti recitano la loro parte, poco dopo entro in casa loro. Un bellissimo appartamento in una zona nuovissima. Appena dentro l’imbarazzo è totale, devo stemperare la tensione. “Ragazzi, deve essere chiaro che io sono qui per darvi un aiuto, non per dividervi. Io posso stare fermo, guardarvi, nascondermi, o fare tutto o non fare nulla, l’importante che voi due siate ben convinti che io sono un amico fidato, e discreto. ” Lei ascolta, guarda lui, poi con decisione lo prende per mano e mi fa cenno dio seguirla. “Se questa è la soluzione del nostro problema lo voglio scoprire adesso, andiamo in camera e dicci cosa fare.” Entriamo dentro una bellissima e ultra moderna camera. Chiedo a lui se la sente di lasciare che lei lo ecciti. Lui scuote il capo. “ non lo so, la prima cosa che mi vieni in mente sarebbe quella di scappare via.” Mi avvicino a lei gli chiedo se ha delle corde. Mi risponde che ce ne sono in un armadio in un sacco, lui è alpinista. Mando lei a prendere la corda. Nudo lo leghiamo al letto. “ adesso lei ti farà provare del piacere toccandoti, poi tu farai a lei la stessa cosa. ” Lei si spoglia, è veramente bella, Matilde da giovane, ne resto così affascinato che ho una violenta erezione. Anche lui ha un’erezione, è ben messo, direi la metà del mio, lei ha gli occhi lucidi dall’eccitazione. Lentamente lei lo accarezza, lo tocca, poi si avvicina al cazzo e lo sega piano. Lui ha lo sguardo fisso su di lei. Quando gli afferra il cazzo duro lui tende le corde, poi si rilassa, lei lo masturba con calma, poi lentamente, spinta da me, che non ho resistito al piacere di accarezzarle la schiena, si avvicina con la bocca alla cappella e lecca. ……..aaaaaaaaaaaaahhhhh…………………nnnooooo……………………….uuuuuuummmmmmhmmm… Per un momento ha il corpo teso. Poi lentamente si rilassa, incomincia a godere del più bel e sontuoso pompino che abbia mai visto. Lo lecca tutto, scorrendo la lingua e succhiando l’asta, le palle, certa, di averlo in suo potere adesso si scatena. Lo succhia gli provoca un’improvvisa sborrata. …………aaaaaaahhhhhhhh……sborrroooooooo!!!!!............vatteneeeee…….. Ma lei non si perde una goccia. Lo succhia e lecca sempre facendo in maniera che lui non si perda lo spettacolo. Sfinito lui crolla disteso, si rilassa. Ma lei è di tutt’altro avviso, si avvicina lui e lo bacia in bocca. Lui non si sottrae. “ Quello che hai appena avuto è un bocchino con l’ingoio che non vedevo l’ora di farti. Adesso ascolta e guarda come fa Luca e poi imitalo. Se vuoi ti slego. ” Lui non vuole essere sciolto. Preferisce ancora restare legato, si sente più sicuro. La faccio distendere a gambe aperte, lei si masturba facendosi guardare da lui. Io gli spiego casa farò a sua moglie, poi mi abbasso egli lecco la fica assolutamente fradicia. Lei incomincia subito a godere. ……..UUUMMMMMMMMHHUUUUmmmmmm …………….. bellissimooo…vengoooooooo….. Esplode. Deve essere così piena che mi sono bastate appena tre colpi di lingua per farla godere. Si rigira, mi sposta di lato per offrire a lui una maggior visuale poi incomincia succhiarmi il cazzo in un 69 da infarto. Gode e succhia come una furia umana. Lui osserva, ha il cazzo in tiro, lei non resiste, dopo l’ennesimo orgasmo mi sale sopra e se lo infila dentro. Giro lo sguardo verso di lui. Ha un’aria felice, contenta. “ Dai Luca fa che goda. Si scopala che poi lo faccio anch’io.” – mi grida al colmo della felicità. Lei incomincia una lunga cavalcata fatta di orgasmi in rapida successione. Non avevo mai scopato una donna così eccitata e vogliosa. Pere un tempo indefinito lei mi pompa in continuazione, poi sfinita si accascia sul mio petto. ……Amore, ti amooooo……. Adesso voglio teeee…… Scende, gli sale sopra e si scopa anche lui. Godono molto, lui mi chiede di scioglierlo, e a mani libere lo vedo impacciato. Gli spiego dove come accarezzarla per farla godere. Lei gode lui impara velocemente. Poi lei si gira, mi guarda, mi afferra il cazzo e lo porta alla bocca, lui osserva compiaciuto. Dopo averlo succhiato un poco mi guarda e mi fa capire che lo vuole nel culo. Mi abbasso dietro di lei lo lecco, infilo due dita che scorrono bene, lo lubrifico poi infilo entro la cappella. Lei si ferma con lui dentro, poi lo infilo tutto di colpo. ……….aaaaaaaaaaahhhhhhhh…..sssssiiiiii….amoreeeee………..ssssiiiiiii fatemi godereee….. Mi muovo lentamente. Lui non ha esperienza, quindi lascio muovere lui che ora la sbatte con colpi fortissimi, lei impazzisce di piacere e lo bacia. Le limo lentamente il culo, è fantastico. Sono entrato relativamente bene, segno che la ragazza lo ha usato molto, la cosa mi eccita ancora di più. Lui non regge l’emozione del momento, sborra dentro di lei, io mi fermo e resto immobile dentro di lei. Dopo aver goduto la trascino su di me. Le ho sempre il cazzo in culo, cosa che lei gradisce molto. Le apro le cosce, lei si accarezza la fica da cui esce la sborra del marito. “ dai toccala, leccala tutta.” – lo incito io. Lui incomincia con i seni, lei gli indica dove come fare, lui è raggiante dalla felicità. Poi lentamente scende verso il basso. Sento la sua lingua scorrere lungo il taglio della fica e arrivare a leccare anche il mio cazzo. Luisa intanto gode anche dal mio cazzo in culo. …….ddddaaaiii pompamiiiii……sssiiiii…..daiiiiiii…sborrammiiiii…in culoooooo…….. La sbatto con più impeto e le inondo il culo. Resto un momento fermo, lei si rigira mettendo sotto di se Stefano. Poi lentamente si sfila il mio dal culo, si distende e incomincia un bellissimo 69 con lui. Sicuramente è la prima volta, li osservo contento, non intervengo, voglio che sia un momento loro. Si leccano a vicenda lui si scatena e lecca tutto, la fica, il culo e gode. Lei intanto gli succhia così bene il cazzo che gli torno di nuovo duro. Lei si rigira e lo esorta ad incularla, cosa che lui fa con impeto. …..aaaaaaahhhhh……..pianooooo….mi sfondiiii……… Gli grida, ma il suo sguardo tradisce una diversa realtà. Mi afferra il cazzo e lo succhia, lui ci sorprende incitandola. …….ddaaiiii….succhialooooo………bocchiaraaaaa……..daiiii..ingoialoooo….tuttooooo…… Ci scambiamo un’eloquente occhiata, è guarito o sta per esserlo. L’incula di brutto. Le dai dei colpi tremendi. Mi invita sfondarle anche la gola. Lei mi guarda compiaciuta, mi succhia ben presto sono di nuovo in tiro. Se ne accorge lui, la solleva e mi consente di stendermi supino, poi la impala su di me, si rimette dietro di lei che sta già godendo di nuovo con il mio davanti. Improvvisamente sento che anche lui vuole entrare davanti. ……Dai Luca che le riempiamo la fica. Questa troia deve impazzire!!!.......... Le sue parole mi eccitano, ma lasciano lei letteralmente basita. Lo stupore sul suo volto è totale. Mi fermo, lo agevolo, lei apre la bocca per urlare quando lui entra con impeto insieme a me davanti. …….aaaaaaaaahhhhhhhiiiiiii……… miiiii……. Sfondateee…………sssssssiiiiii….amore…………… Gode urla e lui si muove con la cieca furia di un toro scatenato. Le slabbriamo la fica facendola godere diversi orgasmi, poi non pago, esce, e mi esorta a ripetere il gioco in culo. Lei sfinita ci guarda stupita e rassegnata. La mettiamo di nuovo in mezzo a noi e con qualche difficoltà le sfondiamo in due il culo, anche se sono convinto che questo giochetto per lei non sia la prima volta. …..aaaaaahhiiiii…..sssiiii……sfondatemiiiii tutttaaaa……. “ Ti piace troia!!! Lo sapevo che eri sfondata. Lo avevo scoperto casualmente alcuni mesi fa. Uno al bar ti ha riconosciuto e diceva d un altro che un pomeriggio ne avevi presi sei, tutti a due per volta in fica e culo. Adesso godi, ti amo e voglio sempre sentirti godere, sei la mia troiaaaaa, la mia puttanaa…” Si muove sempre più forte mi rendo conto che nemmeno io resisterò molto, lui mi guarda e lo intuisce. ..dai schizziamole in bocca!!!.... Eseguo, le inondiamo il viso la bocca i capelli. Lei è sconvolta, lui ora e determinato. Il timido ragazzo ha lasciato il posto ad un vero toro. Sfiniti restiamo distesi. Loro si baciano, si scambiano tenerezze. Mi rivesto li saluto, me ne vado. “aspetta che fretta hai?, e poi almeno grazie te lo dobbiamo.” “Non mi dovete nulla, adesso avete tutto quello che serve per essere veramente felici, non avete certo più bisogno di me. Tu sei esperta, e sai cosa insegnare a lui. Quanto a te hai fra le braccia una donna meravigliosa, fanne tesoro , io non ho una simile fortuna.” “Non è esatto, mi risulta che spesso e volentieri tieni mia madre, con la complicità di papà, fra le braccia e da quello che mi ha detto con molto reciproco piacere.” Mi ribatte Luisa con un sorriso che ci contagia tutti. Torno a casa, sono stanco. Mi suona il cellulare, è Matilde. “Grazie. Mi ha telefonato Luisa, mi ha detto che hai fatto un miracolo, e che ora sono veramente uniti. Sperano di averti ancora nel loro letto, mi ha detto che non te la cavi così, ne vuole ancora, finirà che ti dimenticherai di me.” ”Mai, di te non posso farne a meno lo sai. Quanto a loro credo che ne hanno di cose da sistemare, tua figlia è decisamente molto più troia di te, ma con un po di buon allenamento potresti arrivare al suo livello.” Scoppiamo a ridere e ci diamo la buona notte. L’indomani Carlo si complimenta con me per l’ottimo risultato ottenuto. Passano alcuni giorni, e le cose hanno ripreso il normale corso. Matilde continua ad ospitarmi nel suo letto, mentre mi racconta che i ragazzi vanno alla grande. Stefano è diventato un perfetto porcellino, anzi un maiale come suo padre, lo definisce Luisa. Sabato mattina andiamo insieme al centro commerciale, Matilde desidera un nuovo costume. Improvvisamente mi sento due mani che mi coprono gli occhi. Cerco di capire chi sia e alla fine intuisco che si tratta di Luisa. Mi abbraccia, e dopo un attimo di euforia si gira, c’è anche Stefano. Luisa mi chiede dove sono finito. “ Non ti sei più fatto vivo.” – Mi rimprovera scherzando. Anche Stefano è molto felice di vedermi, mi racconta che la vita è diventata decisamente bella, ma ha ancora tante cose da chiedermi. “Quando vieni a cena di nuovo da noi?” - mi chiede. Poi mi racconta che fra loro adesso hanno raggiunto un bellissimo momento di complicità, lei lo spinge sempre più avanti nella ricerca del piacere, e lui ha trovato molto eccitante vedermi scopare sua moglie. Parliamo dell’imminente arrivo delle ferie, loro avendo già fatto il viaggio di nozze, per quest’anno ne hanno rimaste ben poche. “Domani, andiamo al mare, Luca ci ha fatto scoprire un posticino veramente fantastico, venite anche voi con noi?” – Propone Matilde. Il giorno successivo siamo distesi sulla sabbia della nostra solita spiaggia nudista. Non conoscendo bene quale poteva essere la loro reazione ci siamo spostati un poco più in fondo alla baia, dove la duna fa un mezzo arco e dei grossi massi ci ripara dalla visuale della maggior parte della gente e ci offre maggior intimità. Solo due singoli che ci hanno visto arrivare si distendono vicino a noi. Consapevoli che con la signora, la volta precedente, hanno avuto un bello spettacolo degno di una sega, oggi, ancora meglio, che di donne sono due. Discreti e mai invadenti, noi, tolleriamo la loro presenza. Visto con quanta disinvoltura si spoglia nuda Matilde e noi, anche gli sposi, non hanno un attimo di esitazione, ci distendiamo al sole. Stefano si complimenta con la suocera per il bellissimo corpo, in considerazione che ne ha sposato la figlia il futuro lo fa ben sperare. “Devo però precisare che se tua figlia continua fare così tanto la zoccola, credo che lo sciuperà presto.” – esordisce lasciandoci tutti muti. Matilde e noi lo guardiamo mentre Luisa ride. Poi lui si spiega. “ Devi sapere, che durante il periodo che ha passato a fare la specializzazione si è anche divertita specializzarsi nell’uso e consumo del cazzo. Non solo si è fatta sbattere da molti maschi, ma una volta anche da sei che l’hanno presa anche in doppia sia in fica che nel culo.” Matilde la guarda stupita, lei ride e Stefano non sembra affatto risentito. “Figlia mia, io mi sono divertita tanto, da quando mi faccio scopare da Luca, con lui ho provato molte emozioni, piacere a cose decisamente fuori dal normale. Siamo stati anche con lui e tuo padre in un privè, dove mi hanno scopato anche in tre riempiendomi tutti buchi, ma sempre uno per buco, se è vero quello che dice tuo marito allora sei veramente una zoccola!” Scoppiamo tutti a ridere e andiamo e fare una bella nuotata. Ci distendiamo di nuovo, Luisa di lato rivolta verso la madre con dietro, Stefano, mentre Carlo sta dietro Matilde. “ Non voglio mettere in dubbio quello che ha detto tuo marito, ma mi spieghi come si fa finire in mezzo a sei maschi che ti scopano in doppia?” - chiede Matilde. “è stato tutto per caso. Tornavo in metro dall’università, avevo dato un esame ed era andato benissimo. Vestivo il completo scuro, quello con le spalline rosse, una camicia bianca, auto reggenti e stivaletti non troppo alti. Mi tenevo al sostegno con la destra, mente nell’altra mano avevo un mazzo di fotocopie. Ad una fermata salgono sei ragazzi tutti ben vestiti, parlano di lavoro, e improvvisamente la metro fa una brusca frenata, uno perde l’equilibrio e mi cade addosso. Subito mi soccorrono tutti mi raccolgono i fogli, e per farsi perdonare m’invitano a pranzo. Li guardo, mi piacciono, sono in astinenza da cazzo da venti e più giorni, mi sento umida sotto, accetto.” Mentre parla, Stefano le accarezza il corpo, i capezzoli sono tesi e duri la stessa cosa fa Carlo con Matilde che si sta eccitando anche lei, io li guardo in silenzio. “Durante il pranzo sono estremamente carini, poi all’uscita m’invitano a casa loro che dista poco sia da lì, che da casa mia. Appena dentro preparano il caffè, poi li ritrovo tutti intorno a me, quello che mi è caduto addosso parla per tutti.” “Siamo consapevoli che noi siamo troppi, e che non vorremmo darti l’impressione di volerti saltare addosso, ma se non fosse troppo ti vorremmo chiedere di farci divertire un poco, magari con le mani o la bocca, naturalmente sei libera di andartene quando vuoi.” “ Li guardo tutti, sono così dolci e carini, che non mi sembra giusto rifiutare. Gli dico che accetto, e che a quello che solo io, deciderò, che mi risulta più interessante lo farò scopare, mentre gli altri dovranno accontentarsi del resto. Per non perdere tempo li invito a spogliarsi. In un momento erano tutti nudi. Meravigliosi, fisici stupendi che cazzi, mamma!!!, nella media di Luca. In un momento mi sono resa conto che li volevo tutti. Mi hanno portato in camera e disteso su di un matrimoniale, poi, immagina che, sei bocche ti leccano e succhiano dappertutto, sei cazzi ti si strusciano e vogliono essere succhiati in fila con calma, dodici mani ti fanno tante di quelle carezze che tu impazzisci. Per un tempo indefinito mi hanno eccitato da morire, poi sono stata sollevata e messa sopra uno disteso supino con il cazzo dritto, impalandomi. Subito un altro si è messo dietro e in un attimo mi ha fatto il culo, gli altri a turno mi infilavano i cazzi in bocca mentre alcuni mi toccavano il seno, mi masturbavano. Ho incominciato a godere, mi hanno fatto sborrare almeno tre o quattro volte, poi anche loro mi hanno inondato i buchi. Usciti loro sotto altri due. Il tizio sotto è entrato bene, mentre l’altro, quello dietro non ci riusciva. Improvvisamente per errore ha infilato il suo cazzo insieme a quello dell’amico davanti.“ ……accidenti!!!!!.....ne ha presi due davanti… ragazzi è fantastica!!!!!...che troiana……… “Per un momento ho avuto l’impressione che mi stessero sverginando di nuovo, ma solo un attimo, quando si sono mossi e hanno incominciato a pomparmi ho cominciato a godere come mai avevo fatto in vita mia. Mi hanno fatto perdere il conto di quante volte ho urlato vengo. Poi anche loro sono schizzati dentro, ti assicuro mamma, che è stato meraviglioso sentire la loro sborra riempirmi la fica. Finito loro ancora altri due sempre davanti. Questi sono entrati meglio, io ho goduto subito, ero in preda a una vera frenesia erotica, mi facevano morire di piacere. I primi due che mi hanno scopato intanto si erano fatti succhiare il cazzo dicendo cha anche loro mi volevano venire dentro insieme. Completato il giro, avevo nel frattempo già gli altri tutti di nuovo duri. Mi hanno sollevato nuovamente e impalato di nuovo, credevo volessero un secondo giro, invece si erano già accordati, mentre mi mettevano giù, mi hanno girato e disteso sul petto del giovane che stava sdraiato. Il suo cazzo è entrato dietro facilmente, solo allora mi sono resa conto che lui aveva sotto di se due cuscini per far si che io rimanessi più alta. Appena dentro un altro si è inginocchiato davanti, ha afferrato il cazzo dell’amico e via dentro dietro insieme. Nel culo l’ho sentiti bene. Duri, mi sono scivolati con qualche difficoltà. Fortunatamente vi aveva già sborrato il primo. Per un momento ho creduto che mi avrebbero spanato il culo, invece sono scivolati molto lentamente, facendomi abituare. Quando li ho sentiti che erano entrati fino in fondo è cominciato il mio delirio. Ho goduto come una vera troia. Dopo un primo attimo loro mi hanno pompato da infarto. Mi masturbavano la fica e addirittura uno ha cercato di entrare davanti. Quando hanno schizzato dentro credo di aver perduto i sensi dal piacere che ho provato. Quando tutti si sono divertiti a fare il doppio giro, in culo mentre altri mi hanno anche sborrato in bocca, in faccia e sui capelli, le tette, io ero distrutta ma felice. Finito, mi hanno lasciato fare una doccia e uno mi ha portato a casa in auto, non mi reggevano le gambe. Per due giorni ho avuto il culo in fiamme, ma ne valeva mille volte la pena.” Madre e figlia si abbracciano, visibilmente eccitate. “ Tesoro mio, sei proprio una vacca, una zoccola che tuo marito dovrebbe tenere ben stretta.” Sono abbracciate, con la bocca a poca distanza finiscono per congiungersi in un bacio fantastico. Do colpo cade anche un altro taboo, l’incesto non è più un problema. Si accarezzano, si toccano sotto lo sguardo di noi uomini che siamo molto eccitati. Mentre loro si baciano e incominciano a toccarsi, dentro la mia testa prende forma una strana idea. Mi alzo guado in giro, vi sono solo i due singoli che ci osservano già con il cazzo in tiro e si segano. Guardo i miei amici, con un gesto eloquente del capo indico i due e le donne abbracciate, mimo con la mano il due e poi ancora due. Stefano intuisce subito, lo spiega a Carlo che mi guarda felice. “ Spostiamoci più sotto quei due grossi ginepri altrimenti arrostiremo al sole.” – propongo. Chiaramente è una scusa per toglierci ancora più dalla spiaggia. Mentre ci spostiamo. Faccio cenno ai due di avvicinarsi. Loro ascoltano le poche ma significative direttive che io gli impartisco, poi mettono i loro teli intorno ai nostri dove ora vi sono madre e figlia impegnate a leccarsi in un infuocato 69. Godono del reciproco piacere, Matilde è scatenata, lecca la fica della figlia facendola godere tantissimo. La prima ad accorgersi che il numero dei cazzi intorno è aumentato è Luisa. Mi guarda. Le indico la madre e il numero due. Lei guarda verso il padre e il marito inginocchiati intorno a noi con il cazzo duro, loro le sorridono facendo il segno si con il capo. Lentamente anche la madre si rigira, poi invitata da me incomincia a succhiare i cazzi inginocchiati intorno a lei. Carlo invece, dopo aver assaggiato con piacere la bocca di Luisa, si mette dietro la moglie e l’infila di colpo. La scopa eccitatissimo sotto lo sguardo del genero che intanto si sta assaporando le labbra della suocera. Carlo non regge il piacere che prova, e sborra gridando dentro di lei. Uscito lui, dalla fica cola la crema bianca del marito, è la volta di Stefano che si distende supino e con il cazzo dritto riceve la fica della suocera distesa su di lui. Si guardano lei è visibilmente felice, a lui sembra di vivere un sogno, scopare la suocera. Mi inginocchio dietro, Luisa afferra il mio cazzo e quello del marito, poi li spinge insieme dentro la fica della madre che si gira mi guarda con un viso raggiante di felicità. Entriamo lentamente. La sentiamo dilatarsi. La sua bocca si apre, il corpo si inarca e tende, ma dalla bocca esce solo un gemito. ………………………………………………………………………………………….aaaaaaahhhhhuuuuuhhmmmmm……. Dopo essere arrivati in fondo e resisi conto che ah già raggiunto un orgasmo incominciamo a pomparla velocemente. Lei gode, orla e trema scossa dal piacere. Carlo le fa succhiare ancora il cazzo durissimo, mentre Luisa sta leccando per averli ben in tiro gli altri due. La sbatto e sento Stefano spingere con forza il cazzo dentro. Il gioco lo eccita e ben presto viene. Sento distintamente i suoi getti inondare la fica di Matilde, e anche il mio cazzo che ora sciacquetta dentro di lei. Lascio anch’io il posto ai due ragazzi che la prendono anche loro insieme davanti. Entrano decisi, con la sborra che cola che la lubrifica. Gode, si scuote in preda a orgasmi sempre più devastanti che la fanno tremare in maniera incontrollata. Ben presto anche loro schizzano, mentre Luisa ha provveduto a far restare teso e duro sia il mio cazzo che quello degli altri. La sollevano, mentre io mi distendo con lei sopra rivolta verso di me. Luisa anche questa volta vuole che siamo noi a iniziare il servizio. Dietro si inginocchia ancora Carlo, incula la moglie che mi abbraccia e mi sussurra grazie, in un orecchio. Lui è eccitato e ben presto le schizza dentro, consapevole di averle solo lubrificato il culo. Poi si toglie e lascia il posto a Stefano che è molto impaziente di sfondare il culo della suocera. Entriamo anche qui molto lentamente anche se sento che lei è ben lubrificata. Quando Stefano le è tutto dentro, mi guarda e mi chiede di farla impazzire. La scopiamo in maniera devastante, senza nessun riguardo. Stefano viene, io sono al limite, lei mi chiede di sborrarle in bocca, quindi appena lui esce e i due ci sostituiscono mi presento davanti alle sue labbra e mi lascio segare da Luisa. Schizzo in bocca, sul viso delle due donne che si baciano e leccano da vere troie tutta la sborra che sgorga dal mio cazzo. Anche i due giovani le pompano i cazzi in culo facendola tremare di piacere, poi si svuotano in lei. Matilde rimane distesa in prede al piacere che l’ha stordita, i due raccolgono i teli, ci salutano e ci lasciano soli. Mamma e figlia piangono lacrime di pura gioia, sono abbracciate dai loro mariti, mentre io osservo compiaciuto quanto sono diventate zoccole e troie le due femmine. Da quel giorno sono passati cinque anni bellissimi ricchi di situazioni fantastiche, poi io sono tornato nella mia terra e sono diventato un direttore di una filiale di banca. Sono rimasto in bellissimi rapporti con loro. Luisa ha avuto un bel maschietto, che oggi ha quattro anni. Di recente ho saputo che è di nuovo incinta. Spesso vengono in vacanza giù da me, e allora torniamo e divertirci insieme. 27 2 11 anni fa
- Per piacere scopa mia moglie ( seconda parte) Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo. ……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm………… Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia. “ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.” Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi. ……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo………… Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore. “Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte. “Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.” Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo. “Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.” Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso. ……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm… Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire. “Usciamo da qui. Si soffoca.” Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende. ….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei. Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo. …….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo……….. Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco. ……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii…….. Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via. “Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde, Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia. “ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ” Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se. “ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.” Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira. “ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.” Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo. …………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii……… La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza. “ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.” Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti. “ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!” Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta. “Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica. Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa. “Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo. La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro. …scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii………. La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano. “ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce. “ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io. Matilde ci guarda. “Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ” Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta. “ scusa non sapevo che……………” Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre. Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita. “Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta. Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare. “ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando. “No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti. Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste. “ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io. “ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce. “ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ” Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla. “Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.” Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene. “La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema? Mi guarda depresso, deluso, sconfitto. “Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi. “ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente. Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato. “Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso. “ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato. “Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ” Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo. ……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm………… Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia. “ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.” Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi. ……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo………… Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore. “Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte. “Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.” Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo. “Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.” Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso. ……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm… Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire. “Usciamo da qui. Si soffoca.” Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende. ….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei. Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo. …….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo……….. Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco. ……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii…….. Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via. “Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde, Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia. “ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ” Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se. “ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.” Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira. “ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.” Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo. …………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii……… La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza. “ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.” Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti. “ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!” Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta. “Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica. Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa. “Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo. La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro. …scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii………. La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano. “ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce. “ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io. Matilde ci guarda. “Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ” Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta. “ scusa non sapevo che……………” Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre. Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita. “Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta. Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare. “ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando. “No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti. Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste. “ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io. “ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce. “ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ” Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla. “Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.” Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene. “La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema? Mi guarda depresso, deluso, sconfitto. “Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi. “ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente. Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato. “Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso. “ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato. “Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ” Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo. ……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm………… Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia. “ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.” Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi. ……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo………… Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore. “Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte. “Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.” Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo. “Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.” Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso. ……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm… Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire. “Usciamo da qui. Si soffoca.” Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende. ….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei. Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo. …….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo……….. Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco. ……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii…….. Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via. “Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde, Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia. “ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ” Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se. “ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.” Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira. “ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.” Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo. …………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii……… La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza. “ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.” Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti. “ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!” Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta. “Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica. Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa. “Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo. La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro. …scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii………. La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano. “ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce. “ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io. Matilde ci guarda. “Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ” Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta. “ scusa non sapevo che……………” Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre. Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita. “Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta. Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare. “ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando. “No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti. Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste. “ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io. “ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce. “ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ” Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla. “Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.” Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene. “La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema? Mi guarda depresso, deluso, sconfitto. “Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi. “ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente. Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato. “Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso. “ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato. “Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ” 28 2 11 anni fa
- I massaggi Era ormai diventato l'appuntamento fisso del mercoledì, accadeva tutto così naturalmente che non ne potevamo più fare a meno, né noi né lei. La prima volta accadde tutto per caso. E' l'amica della mia lei e quel giorno venne a trovarci solo per trascorrere qualche ora in compagnia, aveva mal di testa e così ebbe finalmente l'occasione per chiedermi di massaggiarle le tempie, per testare in prima persona quello che si diceva delle mie mani. Iniziai lentamente a strofinarmi le mani per riscaldarle e le posai sulla sua fronte disegnando dei cerchi con le dita spingendomi pian piano verso l'esterno, sulle tempie. E' stato quello il momento in cui ho capito che l'avrei potuta fare mia! Era completamente abbandonata nelle mie mani. Continua a scendere dietro le orecchie proseguendo fin sotto la nuca, seguendo l'attaccatura dei capelli. Dopo una ventina di minuti decisi di fermarmi, ma sapevo che quello sarebbe stato solo l'inizio. Infatti non mi sbagliavo, il mercoledì successivo la vidi arrivare, gli occhi maliziosi celavano una finta tristezza, lo sapevo, a breve mi avrebbe chiesto di far qualcosa per il suo perenne mal di testa, e così fu.. Potevo osare di più! Inizia come la volta precedente e questa volta alla testa e alla nuca aggiunsi le spalle. Non so perché, ma mi piaceva arrivarci gradualmente. Alla volta successiva arrivai alla schiena, ma ormai sapevo di poter andare ovunque avessi voluto e in tutto questo "ovunque" volevo con me anche la mia lei. Pensai e ripensai a come poter creare la giusta situazione e giunsi alla conclusione che la cosa più banale era massaggiarle entrambe contemporaneamente. In uno dei tanti mercoledì finalmente realizzai i miei pensieri. Eravamo in macchina tutti e tre a guardare le stelle e potevo toccarle insieme. Non persi tempo per farle mettere più comode possibile e iniziai quelli che sarebbero stati i massaggi più eccitanti di tutta la loro vita! Iniziai lentamente con una mano su una e una sull'altra.. Delicatamente sfioravo le loro schiene da sotto le magliette quando mi accorsi con stupore che nessuna delle due aveva indossato il reggiseno! Già questo aumentava il mio eccitamento! Continuai a scendere fin sul fondo schiena, con le mani leggere, sentivo e distinguevo perfettamente il battito dei loro cuori aumentare, i respiri essere più affannati, ogni parte che sfioravo mi trasmetteva uno stimolo al cazzo, ormai duro e pronto a qualsiasi tipo di penetrazione! Fu in quel momento che capii dai loro sguardi che non erano loro le mie prede ma io il loro giochino. Notai i loro sguardi incontrarsi e capirsi e senza quasi nemmeno accorgermene avevano sfilato le magliette e sbottonato i miei pantaloni. Le mani arrivavano ovunque, avrei voluto averne altre cento per poter dare loro ciò che stavano dando a me, un immenso piacere! Ero talmente inebriato da quelle mani che sapevano il fatto loro che non mi resi subito conto che qualcosa stava cambiando, la mia lei l'aveva preso in bocca e l'altra le leccava i seni arrivando con molta calma al suo pube, e più l'altra scendeva e più lei si eccitava e succhiava! Cambiarono i ruoli ma non cambiò l'eccitamento! Stavo ricevendo il bocchino migliore della mia vita e dovevo ricambiare nel miglior modo possibile, quindi le presi una ad una e le piegai davanti a me. Lo spazio era ridottissimo ma ormai avevo deciso, mi aggrappai ai fianchi di una e diedi la prima botta, poi presi l'altra e feci lo stesso, lo rifeci e sentivo i loro umori bagnare il mio cazzo e i loro respiri diventare gemiti! Si baciavano, si toccavano, lo ripresero in bocca, la mia lei saltò sul cazzo mentre l'altra se la faceva leccare, erano impazzite loro ma lo ero di più io! Era tardi ormai così proposi di scendere dalla macchina per stare un po' più comodi e non mi lasciarono finire la frase che erano già fuori, preparate per ricevere il mio cazzo, ormai pronto a sborrare! Mi sentivo pieno ma volevo far venire loro per poi ricevere il finale con i fuochi d'artificio! Le ripresi, questa volta una ad una e le feci venire! Le sentivo gemere, sentivo i corpi contorcersi dal piacere e stavo impazzendo, non ebbi il tempo di capire che l'avevano in bocca! Il mio seme fluttuava nelle loro bocche e più ne usciva e più succhiavano.. Sognavo da una vita un momento così e finalmente era successo! E quell'appuntamento del mercoledì divenne il nostro piccolo segreto per tantissimo tempo! SOLELUNA 21 0 11 anni fa
- History of violence 12 Sto in silenzio, è notte fonda, Rodolfo guida. Abbiamo appena lasciato Marisa e Marcello dopo essere usciti dal privè, ci ritroviamo soli dopo la primissima porcata fatta insieme. Il nostro addio al celi-nubilato ad una settimana esatta dal matrimonio. Rodolfo si è scopato un'altra donna, io mi sono fatta sbattere da un altro uomo sotto i suoi occhi. E' lui il primo a rompere il silenzio. "Come ti senti, amore mio?". Sospiro, gli rispondo che mi sento benissimo. Probabilmente qualcosa non gli torna, vista la facilità con cui ho preso l'iniziativa con l'altro uomo, seppur sotto la spinta della situazione. "Anche io... è stato bellissimo... sai?" mi risponde quasi imbarazzato. "Ti è piaciuto farlo con Marisa?" lo sondo un po'. Lui tace diversi secondi prima di replicare. "Beh, lo sai, sono tanti anni che non facevo sesso con una donna che non sia tu...". "Ed è stato bello?". "Si... molto... soprattutto per il fatto che tu eri d'accordo, nessun senso di colpa, solo piacere...". Rimane zitto per un po' poi aggiunge. "Ma tu... dopo il ballo, quando siete spariti per mezzora... cosa avete fatto?" "Vuoi dire mentre tu ti scopavi Marisa nella stanzetta?" lo guardo di traverso sogghignando. "Si..." Decido di andarci giù cruda. "Marcello mi ha portata nella dark room, mi ha alzato la minigonna e... me lo ha messo nel culo". Rodolfo tace, assorbe la notizia. Lui il culo non me lo ha mai fatto e per quanto ne sa lui prima di stasera era ancora vergine. "E' stato bello, non ho sentito mica dolore...". Faccio passare parecchi secondi tra una frase e l'altra, voglio che lui assorba bene ciò che dico. "Mentre Marcello mi inculava è arrivato uno sconosciuto che me lo ha messo in mano..." "Poi Marcello è... uscito da me quell'altro mi ha presa per mano, mi ha portato in una stanzetta... e io mi sono fatta scopare... sono venuta mentre lui mi scopava, sai?". La seconda parte non è vera, ma utilizzo la bugia per rompere quante più barriere possibile e per metterlo alle strette. Da stasera potrò essere un po' più vera con il mio uomo. Rodolfo tace. Resta da vedere se accetta la situazione pur di potersi fare qualche scopata con altre donne o se proprio gli piace che sua moglie sia una troia. Allungo una mano, lo tocco nell'intimità, è in erezione. E' proprio partito il mio Rodolfo, solitamente gliene basta una per sera. "Amore, ferma la macchina appena puoi" gli sussurro massaggiandogli il pacco. Rodolfo si ferma in una piazzola buia, spegne i fari. Mi chino fra le sue gambe, glielo prendo in bocca. E' in erezione completa. Allora sdraio il sedile e mi metto sul fianco. Rodolfo sdraia il suo, mi si avvicina. E' ora che io e Rodolfo consumiamo il nostro primissimo rapporto anale. C'è già passata una squadra di calcio nel mio culetto in questi ultimi tre mesi, ma lui non può saperlo. Spero sia un buon modo per fargli dimenticare la facilità con cui me lo sono fatto mettere in quel posto da Marcello. "Lo sai che ti amo da impazzire, vero?". Lui annuisce, è arrapato come un bufalo, in questo momento dell'amore gliene frega poco. "Fammi il culo anche tu amore, qui... subito...". Lunedì torno al lavoro, dopo una domenica pigra e casalinga passata a fare preparativi per le nozze. Il nostro addio al celibato non poteva andare meglio di così, Rodolfo appare tranquillo, l'avventura sessuale non sembra aver avuto conseguenze negative, anche se è presto per dirlo. Vedremo. Qualcosa non mi torna, mi pare strano che Rodolfo abbia accettato questo importante cambiamento così, senza quasi batter ciglio, tutto soddisfatto di essersi scopato un'altra donna con il mio permesso. Per parte mia ho trovato la cosa piacevole, ma mai stimolante come quando faccio queste cose senza Rodolfo. Rodolfo appartiene per me alla sfera affettiva ed in sua presenza l'animale che è in me stenta ad esprimersi. Mi è piaciuto andare al privè, ma mi sarei certamente divertita di più se fossi stata da sola o se mi ci avesse accompagnata qualcuno dei miei amici sporcaccioni. Stamattina ho sentito Matteo, uno dei due toscani. Mi ha chiesto se accetto di incontrarlo nel caso in cui lui debba passare per Roma. L'ho lasciato in forse, altrimenti il rischio che salti subito in macchina e si presenti qui tra due ore è elevatissimo... e ora non è il momento: sto lavorando in ufficio ma non ne ho la minima voglia. Devo sistemare diverse pratiche in vista dell'assenza di 20 giorni per il viaggio di nozze. Ecco che arriva una telefonata di Sergio sul cellulare. So per esperienza che non è prudente ignorarlo. Esco per una pausa caffè e lo richiamo. "Ciao stronzetta... allora ci siamo divertite al privè dell'amico di Enzo insieme al maritino, eh?". "Ciao bastardo. Si, non è stato male...". "Potevi dirlo a me di organizzarti la seratina no? Sarebbe stata più piccante". "Piccante lo è stata ugualmente... sei tu, micione bello, che dopo avermi fatto prendere tre giorni di ferie per stare ai tuoi comodi sei sparito". Sergio non si scusa nè dà spiegazioni. Si limita a manifestare ciò che vuole. "Senti, domani sera esci con me, ok?" "Domani sera? Sergio, oggi è lunedì e sabato mi sposo". "Embè? Ti sposi sabato, mica domani sera. Fatti trovare pronta che passo a prenderti. Mettiti carina e sexy". Butta giù il telefono senza nemmeno salutare. Con questo bastardo non c'è da scherzare troppo, a contrariarlo rischio qualche casino o di rimediarci qualche altro ceffone. Eppoi, a dirla tutta, non ho molta voglia di contrariarlo. Sicuramente ha in mente qualche maialata, ed io di voglia di cazzo ne ho proprio tanta... odio ammetterlo, ma sono felice che Sergio mi abbia cercato... mi dico pure che tra pochi giorni vivrò con Rudi ed uscire la sera da sola non sarà mica molto facile... uff... tanto vale approfittarne finchè posso... L'indomani sera mi preparo. Doccia, profumo, creme per il corpo, intimo sexy, minigonna, stivali, sono proprio carina. Soprabito sopra per ingannare i miei e via fuori nella fresca serata ad un dopocena "con le amiche". Sergio è giù ad attendermi. Salgo in macchina. Mi bacia in bocca, strano, di solito non lo fa. Avvia l'auto, non ho idea di dove stiamo andando. "E insomma ti sei fatta l'addio al nubilato insieme al maritino... sai che palle, eh?" "Non direi, siamo stati al privè..." "Marcello, il ganzo dell'amichetta di Enzo ti ha scopata, vero?". "Si... mi ha scopata sotto gli occhi di Rodolfo, te lo ha detto Enzo, vero?". "Ahahah insomma il maritino lo stai svegliando, eh? D'altronde è pure giusto che inizi ad abituarsi alle corna visto che moglie zoccola che si ritroverà". Non ribatto. Allora soggiunge. "Stasera te lo faccio fare io un addio al nubilato come si deve, poi mi dici la differenza, puttanaccia che non sei altro". Digerisco la frase e non posso fare a meno di bagnarmi a questo insulto. La voglia di sesso che provo in questo momento mi blocca lo stomaco. Rodolfo stia fuori dalle palle, stasera l'uomo giusto per me è Sergio... spero abbia in mente per me qualcosa di veramente porco. Ci fermiamo all'Eur. Scendiamo e andiamo in un bar con i tavolini. Sergio ordina da bere drink superalcoolici. Passiamo una mezzoretta seduti a chiacchierare, mi fa scolare ben tre drink. Mi alzo che mi gira la testa da morire, e comincio a ridere come una scema. Riprendiamo l'auto, ora ci si ferma in un grosso piazzale. Sergio dirige l'auto vicino ad un camper. Lo riconosco, è il camper di quei suoi due amici di cui fatico a ricordare il nome. Fuori del camper ci sono tre uomini. Uno lo riconosco immediatamente. E' Giorgio. E' il tizio che mi ha già scopata due volte proprio dentro quel camper. Gli altri due non li ho mai visti, sono due ragazzi più o meno miei coetanei, sui 25 anni. Ho una stupenda fitta allo stomaco al pensiero che tra poco questi quattro disgraziati mi faranno di tutto. Scendiamo dalla macchina, Giorgio stringe la mano di Sergio e mi presenta i suoi due amici. Ma sono troppo brilla per ricordarmi i loro nomi. Sergio e Giorgio salgono nella cabina del camper. "Tu vai dietro con loro", mi fa senza troppa galanteria. Dieci minuti dopo, quando il camper imbocca il Raccordo Anulare che riconosco dalle luci, minigonna e mutandine giacciono calpestate sul pavimento del camper e sto già scopando alla missionaria con il primo dei due tizi sul lettone matrimoniale del camper. L'altro è seduto alla dinette davanti a noi e ci guarda masturbandosi. Ha un grosso cazzo con una turgida cappella violacea, non vedo l'ora che i due inizino ad alternarsi per provare anche quella dentro di me. Il primo esce, non cambio nemmeno posizione ed il secondo si inserisce rapidamente tra le mie cosce ed inizia a fottermi con il suo pisellone turgido. Sergio è seduto a fianco del guidatore e di tanto in tanto si gira per vedere cosa succede. I due si sono già dati il cambio diverse volte. Sto in deliquio, penso sarebbe ora che Sergio e Giorgio si uniscano ai festeggiamenti, vorrei che mi maltrattassero un po'. Il camper si ferma e Giorgio spegne il motore. Sergio entra nella cellula del camper, mi fa rivestire e mi obbliga ad inghiottire una pillola arancione. I quattro uomini si siedono sulla dinette davanti al letto e mi ordinano di pompinarli di seguito. Inizio da Giorgio che evidentemente non vedeva l'ora, mi metto in ginocchio davanti a lui e mi picchia il membro eretto sul viso insultandomi e dandomi della vacca. Glielo afferro e me lo caccio in bocca. L'uomo comincia a gemere di piacere, lo sbocchino per tre o quattro minuti quando Sergio si alza in piedi. "Levati, ora ti faccio vedere come si tratta una mignotta come questa, tienila ferma" Mi prende le testa, mi fa aprire la bocca e mi infila il cazzo eretto fino in gola. Giorgio mi immobilizza la testa fra le mani e Sergio inizia a scoparmi la gola. E' doloroso, fastidioso, respiro a stento ed ho in continuazione conati di vomito. Ma godo da morire a questo trattamento, provo una sensazione di euforia mista a sensazioni di energia in tutto il corpo, mi rendo vagamente conto che la pillola doveva essere una qualche droga. Sergio insiste con violenza e accade un mezzo disastro perchè alla fine non riesco a trattenere il vomito. Rigetto parecchio liquido sul pavimento del camper ma non provo nemmeno imbarazzo. Mentre uno dei due pulisce la schifezza con dei rotoloni di Scottex Giorgio dà il cambio a Sergio che mi blocca la testa e ricominciano a violentarmi la bocca. "Dai che ora ha lo stomaco vuoto, dalle un'altra caramella che la prima l'ha vomitata". Cerco di rifiutarmi di prendere un'altra dose di non so che, ma Sergio mi molla uno schiaffo secco anche se non troppo forte. Inghiotto la seconda pillola. Giorgio continua per parecchi minuti a scoparmi la gola fino a scaricarmici dentro un'intera sborrata. Sergio mi mette a pecorina sul letto, mi infila un plug di lattice nel sedere. Mi fa aprire le cosce e mi chiava in fica incitando gli altri due a proseguire con quello che in seguito ho saputo chiamarsi deep-throating. I due ragazzi mi infilano entrambi il membro in gola divertendosi a tapparmi contemporaneamente il naso. Il senso di soffocamento unito al dolore della doppia penetrazione mi eccita profondamente. Mentre Sergio continua a pomparmi da dietro ed il plug mi sconquassa il sedere prendo entrambe le cappelle dei due ragazzi in bocca e le ciuccio per quanto la larghezza della mia bocca lo permette. Mi sembra di stare in un paradiso di goduria e sofferenza. Sergio esce da dentro di me e tira fuori da un'anta diversi falli in lattice dalle dimensioni inquietanti. Inizia dal più piccolo, che è già ben oltre le dimensioni di un pene medio. Non ho problemi a prenderlo prima in fica e poi in culo. Mentre Giorgio si gode la scena bevendosi una birra, Sergio passa al plug più grande. Credo sia largo il doppio di un cazzo normale. Con molto sforzo riesco a prenderlo tutto nella fica. Sergio è bravo e delicato nel procedere e la soglia del dolore non è mai troppo intensa. "Girati, adesso te la lavoro un po', tu lecca i ragazzi e Giorgio". Mi distendo supina, Sergio mi mette un cuscino sotto il bacino. Il plug, sapientemente maneggiato, scorre avanti ed indietro nella mia passera dilatandola. Prima Giorgio, poi i due ragazzi a turno si siedono sul mio viso. Non ho alcun problema ad esplorare i loro culi con la lingua, a questo punto sono veramente in grado di accettare tutto. "Ora ne prendi due insieme, Franceschina, vedrai come te la godi". A Giorgio è tornato duro. L'uomo si siede sul letto, mi fanno salire sopra di lui. Abbasso il bacino e mi impalo sul cazzo di Giorgio. Sergio si fa avanti e punta l'erezione a sua volta contro la mia povera passera. E' un po' doloroso all'inizio ma con un po' di spinte mi ritrovo dentro entrambi i cazzi dei due uomini. La posizione è un po' acrobatica ma la sensazione è sconvolgente. Sergio e Giorgio mi fottono per diversi minuti, poi propongono ai due ragazzi di dar loro il cambio. Stessa manovra, ora ho dentro la fica i cazzi dei due giovanotti che mi sfondano deliziosamente. Sergio li lascia divertire per un po', poi interrompe il doppio amplesso. "Ora rimettiti la mini e fatti una passeggiata, vai fuori dal camper". Raccatto le mutandine e faccio per infilarle. "Ho detto la mini, le mutandine lasciale" Obbedisco e scendo dal camper senza capire. Mi rendo conto che stiamo in una grossa area di parcheggio autostradale un po' lontano rispetto alle carreggiate. Non mi ero resa conto che avevamo imboccato l'autostrada e non ho idea di dove ci troviamo. E mi rendo anche conto che ci sono una dozzina di camion parcheggiati, alcuni a motore acceso. Scendo da sola dal camper, cammino a fatica a causa del plug infilato nel sedere. "Che devo fare?" chiedo a Sergio che si è messo al posto di guida. "Vai davanti al camper adesso". Lo guardo sconcertata. Improvvisamente Sergio accende l'autoradio del camper e una musica fortissima fuoriesce da tutti i finestrini aperti. La luce dei fari abbaglianti mi investe. Ho la testa piena di girandole, sono morbosamente eccitata dai trattamenti e dalle umiliazioni subite e sento tutto un fuoco che mi prende in tutto il corpo. Mentalmente sono del tutto scombinata. Le cabine di un paio di camion si illuminano, un tizio scende dal camion, altre due teste sbucano incuriosite da finestrini che si aprono. Capisco che mi hanno portata in questo sudicio posto per farmi violentare dai camionisti. I due amici di Giorgio mi raggiungono nel fascio di luce e prendono a baciarmi e toccarmi. Si muovono a tempo di musica, anche io inizio ad ancheggiare. Non ci vuole molto perchè un capannello di cinque o sei camionisti ci attorni. Mi rendo conto che non vedo l'ora che mi mettano le mani addosso e mi facciano di tutto. Interviene Sergio, mi fa appoggiare le mani sul cofano del camper, e mi solleva la minigonna. In mano regge il megaplug con cui mi ha allargata poco prima. Mi ordina di aprire bene le cosce. I camionisti si avvicinano. Sergio mi sputa un paio di volte sulla fica, poi mi infila l'arnese di lattice che entra senza soverchi sforzi. I commenti volgari, le risate sgangherate e i mugolii dei camionisti si sprecano. Il capannello si è stretto, posso sentire il respiro affannoso degli uomini intorno a me. Sergio estrae il plug e risale sul camper con gli altri. Sono sola e seminuda in mezzo ad un branco di camionisti arrapati. "Chi di voi ha il cassone vuoto, ragazzi?" fa uno degli uomini. "Venite" fa un grassone con una folta capigliatura rossa. I gruppo di camionisti mi attornia, mi tastano il culo a turno, mi sculacciano. Sono la loro ghiotta preda. Arriviamo davanti ad un grosso autoarticolato, il proprietario armeggia con il grosso sportello e lo apre. Gli uomini mi aiutano a salire. "Il camion è mio e me la fotto io per primo" dice il rosso. Mi dice di sdraiarmi su uno strato di copertacce, poi bestemmia ed urla agli altri: "Ehi, portate dei preservativi, forza". Aspettando che arrivi il condom l'uomo mi si avvicina con i pantaloni calati. Mi sfila la minigonna e mi toglie la camicetta buttandole in un angolo. Mi siedo sulla lurida copertaccia e glielo prendo in bocca. Sa di piscio e di sudore ma la cosa anzichè disturbarmi mi stimola. Gli passano un condom, lo scarta e lo indossa. L'uomo mi sale sopra e mi fa allargare le gambe. Mi fotte in un colpo solo, ma sono bagnatissima. Ho il viso a contatto con il petto peloso del camionista, le ascelle gli puzzano tremendamente ma non mi dispiace. Comincio a godere come una fontana sotto questo scimmione maleducato che mi martella di colpi. Sento gli altri tizi salire nel cassone e commentare volgarmente ciò che vedono. Mi sento in paradiso in mezzo a questo branco di maiali e vorrei che non smettessero mai, vorrei che ce ne fossero di più, tutti in fila fuori dal camion ad aspettare il loro turno. Il mio scimmione aumenta il ritmo, gli altri intorno fanno il tifo incitandolo a sfondarmi: mi concentro per trattenermi e prolungare così il piacere ma non ci riesco: vengo lamentosamente in un orgasmo sublime insieme al rosso che scarica nel preservativo una quantità industriale di eiaculato. L'uomo di toglie e i tre che stanno su cassone con noi mi si gettano addosso come avvoltoi. Hanno per le mani un'occasione difficilmente ripetibile e ne approfittano in tutti i modi possibili. Il primo mi preme il viso sui propri genitali maleodoranti mentre un secondo mi sistema alla pecorina e mi possiede brutalmente. Spompino e succhio le palle al primo mentre il secondo mi martella da dietro. Poco dopo l'uomo esce dalla fica e mi punta l'asta contro l'ano. Favorisco la manovra inarcando il bacino e lo prendo tutto dentro. "Questa zozza lo prende anche in culo!!!". Di rimando lo incito a sfondarmi e l'uomo mi artiglia le natiche quasi con rabbia. Il terzo si sistema laboriosamente sotto di te, esplorandomi la fica con una lingua deliziosamente rasposa mentre l'amico è impegnato a sconquassarmi il didietro. "Levatevi dal cazzo ora, forza" urla il camionista che mi sta possedendo. Gli altri si tolgono e lui mi afferra per i fianchi con ancora più forza e mi sbatte come un giocattolo. In non più di un minuto anche lui si svuota dentro di me, fortunatamente dentro il preservativo. Si toglie, mi giro e ho subito sopra quello di prima, a cui puzzano le palle. Faccio giusto in tempo a controllare che il mentecatto indossi il preservativo che me lo ritrovo in fica. L'uomo ci dà dentro per un buon quarto d'ora, poi esce, si toglie il preservativo e mi sale sopra. Si masturba sulle mie guance fino a sborrarmi in faccia e si toglie. Mentre cerco di detergermi la sborra dal viso ne arriva un altro. Apro le cosce e mi lascio violentare pure da lui. Dura non più di qualche minuto, anche lui si toglie il preservativo e mi sbrodola il suo piacere sulle cosce. Per quanto riesco a ricordare dopo di questo ne arriva anche un altro. Infine sono almeno in tre a volersi concedere il bis. Rimango nel cassone del camion circa un'ora e mezza nella quale vengo usata da tutti senza un solo attimo di sosta, con la piccola folla di camionisti fuori a fumare e bere birra in attesa della propria razione di fica. Quando scendo sono letteralmente coperta di sperma rappreso dopo aver soddisfatto sei o sette uomini. Due camionisti mi aiutano a scendere, gli altri applaudono sghignazzando. Sono sfinita e svuotata, mi reggo a malapena in piedi. Mi dirigo al camper, busso. Uno dei ragazzi mi apre la porticina. Entro. Hanno trasformato il lettone in una dinette con tavolino e i quattro stanno giocando pigramente a carte. Sergio si alza in piedi, mi squadra. "Togliti i vestiti, sei coperta di sborra che fai schifo". Rimango nuda davanti ai quattro bastardi. "Quanti te ne sei scopati? Dieci? Quindici?". Sergio mi prende per mano, mi porta nel bagno del camper. E' una cabina abbastanza piccola con water e piano doccia compresi nello stesso spazio. Mi invita a sedermi sulla tazza, poi si sposta e fa entrare uno dei ragazzi, Ha il cazzo dritto e si avvicina. Come per un riflesso condizionato glielo prendo subito in bocca. Spompino il ragazzo finchè lui mi viene addosso. Lo stesso accade con il secondo. Sono di nuovo inzuppata di sperma fresco. Anche Sergio si avvicina e si masturba. Mi viene sulle tette. E' il turno di Giorgio. "Ora una bella ripulitina, eh?" Il bastardo tira fuori il pisello ed inizia a pisciarmi addosso. Il getto di urina mi coglie sul viso, Giorgio con una mano mi tiene fermo il mento e con l'altro mi piscia sul naso, sugli occhi e sulla bocca che però tengo rigorosamente chiusa. Poi Sergio fa lo stesso. Mi afferra la testa, me la abbassa e mi urina sul viso fino a svuotarsi completamente. Rimango finalmente sola, chiudo la porta ed uso la doccia del camper per lavarmi. Mi sento a pezzi fisicamente ma anche profondamente appagata. Sento il camper mettersi in moto e partire mentre sto ancora finendo di lavarmi. Esco dal bagno avvolta in un accappatoio. Giorgio sta guidando, Sergio mi porge un abitino attillatissimo ed elasticizzato. La mia mini e la camicetta sono in una busta, sono zuppe di sperma, e le belle calze a rete sono da buttare, tutte smagliate. Con l'abitino di Sergio e gli stivali sono comunque un bello spettacolo. Dopo un po' il camper si ferma. "Bene Franceschina. Siamo sulla Tiberina, questa è una zona dove battono le puttane. Tu scendi qua. Il primo che si ferma digli che lo fai scopare gratis se ti riaccompagna a casa. Un consiglio, questa è una zonaccia, prima ti togli dalla strada da queste parti e meglio è. Buonanotte". Non ci voglio credere, Sergio mi vuole abbandonare vestita da battona sul ciglio della strada. E' mezzanotte passata e di macchine ne passano ancora tante. Protesto, lo insulto, gli giuro e stragiuro che questa è l'ultima volta che mi vede. Ma il camper si allontana. Sono abbastanza terrorizzata, ho sentito di storie di protettori che pestano le prostitute che provano ad invadere abusivamente la loro zona. Ho il cellulare ma non posso certo chiamare qualcuno che conosco per farmi venire a prendere. Non passano più di cinque minuti che una macchina si ferma. E' soltanto un chiacchierone che mi fa perdere tempo. Poi ho fortuna. Si accosta un cinquantenne dall'aria educata. Cerco di recitare la parte per risolvere il mio problema. Abbassa il finestrino e si sporge. "Ciao caro, ti piaccio?" gli faccio cercando di sembrare disinvolta. "Ah sei italiana" ribatte lui. Mi chiede quanto gli costa un giro con me. "Senti, io ho un piccolo problema..." gli faccio. "Se mi accompagni in centro facciamo tutto gratis, che ne dici?". L'uomo accetta ed io, salendo in macchina, tiro uno dei sospiri di sollievo più profondi degli ultimi mesi. L'uomo si dimostra carino e premuroso, anche se non fa che guardarmi le gambe. Chiacchieriamo subito piacevolmente. Si presenta, si chiama Aldo, ha 51 anni, divorziato. "Senti, sei veramente carina e varrebbe la pena portarti in motel, ma non ho molto contante, va bene anche in macchina?". Gli rispondo che va benissimo. Mi chiede dove vuole che andiamo ed io non ne ho la più pallida idea. "Fai tu, trova un posto appartato" gli ribatto. Ora che l'apprensione si è dissolta e l'aria fresca della notte mi ha ridato energie riesco persino a trovare la situazione molto eccitante. Sorrido tra me e me ed in fin dei conti mi rallegro che la serata non sia finita. E' una cosa molto porca ritrovarmi in macchina con un uomo dell'età di mio padre che pensa che io sia una battona. Sono di nuovo bagnata. Aldo parcheggia la macchina in una stradina nascosta, spegne il motore. "Senti, ma tu fai questo mestiere da poco, vero?". Rispondo che in effetti ho iniziato solo da qualche mese. "Sei favolosa... favolosa..." Aldo mi mette una mano tra le gambe, si accorge subito che non porto le mutandine. Mi abbasso le spalline del vestito per mettergli le tette a disposizione, lui me le bacia e morde con passione mentre le sue dita mi sgrillettano la passera sempre più bagnata. Ce l'ho decisamente irritata da tutte le porcate fatte ma mi piace lo stesso. Aldo mi ribalta il sedile, insinua la testa fra le mie cosce. Mi succhia la fica avidamente, leccando e bevendo i miei umori. Mi fa godere profondamente. Appena si stacca e ribalta il suo sedile tocca a me darmi un po' da fare. L'uomo si sbottona i pantaloni e si abbassa i boxer. E' molto peloso e la cosa non mi dispiace. Ha un membro abbastanza piccolo ma decisamente duro. Glielo prendo in mano mentre gli insalivo i peli delle palle. Passo la lingua a lungo lungo l'asta per poi accogliere il cazzo completamente dentro la mia bocca. Aldo ansima ed io moltiplico gli sciaquii con la saliva. Insinuo una mano tra le sue chiappe ed arrivo a titillargli l'ano. Lui favorisce la mia manovra allargando le gambe, capisco che la cosa gli piace molto. Lo faccio girare, la mia mano sotto di lui continua a stimolargli l'uccello, affondo il viso tra le sue natiche. Le separo. E' pelosissimo ma odora di pulito, a differenza dei camionisti di prima. Ho già leccato parecchi culi maschili stasera, uno in più non cambia nulla. Arrivo a penetrargli l'ano con la lingua, so che è una cosa che le puttane non fanno, ma voglio che gli resti un ricordo indelebile di me. Lo faccio girare, scarto un preservativo e glielo srotolo sul pene aiutandomi con la bocca. Quando la vestizione è completa mi giro sulla schiena disponendomi sull'altro sedile ed invitandolo a salirmi sopra. Aldo non chiede di meglio, si assesta tra le mie cosce spalancate e mi penetra velocemente. Ci facciamo una scopata memorabile come due fidanzatini con le bocche sempre incollate. Il ritmo è furioso e dopo quarto d'ora di galoppata arrivo ad un lungo, lento e sordido orgasmo. Mi piace fare sesso nei panni di una prostituta, non mi sono mai sentita così vacca. Lui esce da me ma non è venuto. Sono tremendamente rilassata mi giro sul fianco e lo invito a giocare con il mio culetto. Aldo si dimostra gentiluomo cambiando il preservativo. Mi appizza il membro tra le natiche, lo guido con la mano nel mio culetto, con un paio di spinte è dentro. Lascio che l'uomo si soddisfi. Dopo una decina di minuti Aldo accelera le spinte e mi viene dentro mugolando come un cucciolo. Mi riaccompagna a casa, sono quasi le tre del mattino. Lo invito a fermare la macchina a duecento metri da casa mia. Mi mette qualcosa in mano, sono due biglietti da 50 euro. Gli dico che non li voglio, che non ce n'è bisogno, glieli rimetto in mano dicendogli che lui mi ha riaccompagnato a casa e va bene così. "Una donna come te non l'ho mai incontrata e non la incontrerò mai più. Questo è il tuo lavoro e devi essere pagata". Non mi lascerà andare se non gli dò il mio cellulare, mi dice che deve assolutamente rivedermi in futuro. Io esito, ma alla fine glielo lascio, è una brava persona e si vede. Non mi permette di rifiutare i soldi e sono troppo stanca per continuare a discutere. Alla fine pur di andarmene li accetto. Cammino verso casa nelle strade silenziose. Dire che mi sento distrutta è un autentico eufemismo. Tra quattro giorni mi sposo in chiesa con l'abito bianco ed è abbastanza ironico che di tutto ciò che mi è capitato stasera la cosa più normale e pulita è stata una marchetta... 73 1 11 anni fa
- Con davide, cpitolo secondo Erano passati 2 giorni da quella fantastica serata con Davide; 2 giorni durante i quali ci eravamo sentiti e scritti ma non ci eravamo più visti. Quella sera invece mi aveva chiesto di accompagnarlo ad una inaugurazione; ne ero felicissima, non per la mostra ma perché ci saremmo rivisti. L'appuntamento era per le 8 ed io alle sei ero scappata dall'ufficio per correre a casa a prepararmi. Indossai un vestito bianco con una fascia nera a nascondere la cerniera sulla schiena, semplice e largo che lasciava le spalle scoperte e scendeva poco oltre metà coscia, un coprispalle in maglia di cotone bianco ed un paio di sandali neri ben allacciati alle caviglie con il solito tacco 12; pochette nera e la mise era completa. Quando scesi lo vidi accanto ad una mini cooper questa volta, auto decisamente più comoda, indossava un completo nero camicia bianca e cravatta. Ci baciammo e mi aprii la porta dell'auto per farmi accomodare. Il tragitto fu breve e presto ci trovammo in mezzo ad un sacco di persone di tutte le età all'inaugurazione della mostra di un giovane artista. Le pareti erano piene di quadri moderni decisamente piacevoli; lui si allontanò per parlare di lavoro con delle persone ed io continuai il mio giro; sentivo i suoi occhi sempre addosso e quando mi giravo per cercarlo incrociavo sempre il suo sguardo accompagnato da un timido sorriso. Dopo circa un quarto d'ora mi raggiunse nuovamente e mi disse "beviamoci un aperitivo, facciamo un altro giretto breve e poi scappiamo a mangiare qualcosa di serio"; mi prese per mano e ci dirigemmo al bar su per quella scalinata che portava ad una specie di soppalco che girava tutt'intorno seguendo il perimetro dello spazio; quel soppalco che avevo evitato fino a quel momento essendo completamente di vetro. Era uno di quei momenti in cui ti penti di avere certe abitudini, ma cercando di essere il più naturale e indifferente possibile salii al bar con lui. Con i nostri spritz in mano cominciammo a fare tutto il percorso di vetro speranzosa che nessuno avrebbe guardato su. Presto però, quello che all'inizio era imbarazzo divenne eccitazione, e mentre parlavamo dei quadri che ci si presentavano davanti io sentivo una sensazione strana pervadermi. Quel silenzioso e innocuo gioco per il momento solo mio, durò non più di 15 minuti; 15 minuti carichi di energia e erotismo personale; ero eccitata insomma! Giusto il tempo di bere il drink e silenziosamente fuggimmo dalla mostra per andare a mangiare un sushi in tutta tranquillità; si parlava del più e del meno, ma gli leggevo negli occhi, nel suo sguardo, le sue intenzioni per il dopo cena; ed erano le mie stesse intenzioni. Mi propose un' altro drink all'arco della pace ma io gli dissi che gli avrei offerto un mirto sul terrazzo; ovviamente accettò. Giunti sul terrazzo, la luce soffusa illuminava chiaramente Noi e tutto quello che ci circondava. Non bevemmo nemmeno un sorso che subito cominciammo a baciarci avvinghiati l'uno all'altra; subito le nostre mani curiose in cerca del corpo altrui correvano ovunque. Non ci volle molto per sentire, mentre ero sopra di lui, la sua carezza insinuarsi tra i glutei e scendere sul mio intimo; un "ma come, pure oggi?" accompagnò il suo tocco delicato che senza fermarsi si fece strada dentro il mio pertugio già umido. " non anche oggi..... ma sempre!!! spero tu non sia un amante dell'intimo" gli risposi. Intanto gli avevo tolto la cravatta, slacciato la camicia e gli stavo accarezzando il petto poco peloso; la voglia era talmente tanta che gli slacciai i pantaloni, gli tirai fuori il pene dai boxer e subito, senza alcun preliminare mi ci infilai sopra; un gemito accompagnò la mia discesa su quel pene tanto grosso che una buona parte restava fuori di me. Cominciai a cavalcarlo strusciandomi su di lui, solleticata dalla peluria. Mentre mi muovevo sopra di lui, mi prese la cerniera, la abbassò e mi sfilò il vestito lasciandomi solo con i sandali; lo cavalcavo e sentivo il mio seno seguire i movimenti quasi fastidiosamente così me lo presi con le mani per tenerlo fermo ed intanto me lo massaggiavo lentamente; sentivo i capezzoli turgidi spingere nei miei palmi mentre le sue mani mi palpavano i glutei. Poi mi prese e mi portò verso di se, a contatto col suo torace e mentre continuavo a cavalcarlo ci baciammo; le sue mani correvano decise in carezze instancabili sulla mia schiena, sui mie glutei e sui miei fianchi salendo fino al seno schiacciato tra i corpi; sentire quelle carezze insieme a quella penetrazione era meraviglioso; il mio bacino si muoveva su quel membro con un ritmo costante regalandomi brividi di piacere. Presto sentì un suo dito spingere delicatamente sul mio ano; questo mi fece pensare a quanto avrei voluto un rapporto anale in quel momento, ma anche a quanto fossi spaventata dalle dimensioni che sia in vagina che in bocca risultavano molto generose; mi avrebbe fatto male? O mi avrebbe regalato sensazioni più intense? Intanto sentivo quel dito forzare l'ingresso faticosamente; lo presi, portai la sua mano alla mia bocca, ciucciai indice e medio e li bagnai abbondantemente di saliva; a questo punto lui tornò sul mio ano e mentre ci baciavamo di nuovo, scivolò con il medio dentro di me. Mi muovevo su di lui e lui mi penetrava nel retto con un dito; sentivo il suo pene riempirmi la vagina e il suo dito solleticarmi le pareti rettali; quando infilò anche l'indice sentii lo sfintere dilatarsi ed una scossa giungermi diretta al cervello; era bellissimo ero stimolata da più parti. Cominciai ad accelerare il ritmo, sempre di più, a gemere e presto scoppiai in un orgasmo stupendo. Rimasi ferma su di lui che però subito mi prese e mi fece sdraiare a pancia in su; io mi stavo ancora riprendendo da quell'orgasmo, il respiro ancora affannoso, quando lui, spogliatosi rapidamente di tutti i vestiti, mi salì sopra infilandosi nuovamente in vagina; cominciò a stantuffarmi delicatamente mentre io lentamente mi riprendevo. Sembrava instancabile, continuò per interminabili e stupendi minuti; poi lentamente il ritmò aumentò, i colpi più decisi e gli affondi più profondi, fino ad essere dolorosi; non resistetti più, mi divincolai e subito lo presi in bocca; lui si sedette ed io a carponi sul divano, cominciai a succhiarlo con decisione mentre lo accoglievo il più possibile in bocca; con una mano gli accarezzavo l'asta e con la lingua coccolavo la corona del glande. Era stupendo, lo sentivo vibrare ed irrigidirsi ancor di più tra le mie labbra, le sue mani mi marezzavano la testa, e con il bacino assecondava le mie discese. Cominciai a sentire dolori alla mandibola, era ormai un po' che lo stavo succhiando, ma non volevo smettere, lo guardai, aveva gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta; ad un certo punto tolse le mani dalla mia testa come per lasciarmi, cominciò a gemere e il bacino accompagnava le mie discese con colpi secchi; io continuai a fissarlo, strinsi la presa della mano che accarezzava l'asta, e succhiai con ancora più vigore e decisione; i suoi gemiti divennero ancora più intensi, una sua mano mi strinse una spalla come per avvisarmi, al che io continuai imperterrita finché un getto caldo non mi colpì il palato seguito da altri schizzi meno potenti. Il suo corpo tremava sotto, io con il pene ancora in bocca ingoiai il suo piacere e lo succhiai ancora un poco prima di staccarmi e accostarmi abbracciata a lui. Sentivo ancora il suo sapore in bocca, e giocherellavo con il suo pene ancora parzialmente eretto, carezzandolo; quando giunsi alla base su quella peluria che lo circondava gli chiesi se non l'avesse mai tolta; mi rispose di no ed il discorso si spostò subito su altro. Eravamo ormai rilassati sul divanetto a guardare le stelle e lo invitai a restare per la notte. Poco dopo cli coricammo a letto e cademmo entrambi in un sonno profondo. Al mattino sentii dei rumori giungere dal bagno, guardai l'orologio ed erano le 7; Davide era già fatto lo doccia e quando uscì dal bagno nudo notai la totale assenza di peluria sul pube e sul petto; quel pene pur essendo a riposo sembrava ancora più grosso così. Fingendo di dormire e trattenendo un sorriso continuai ad ammirarlo mentre si vestiva. Infine mi svegliò con un bacio, mi salutò e se ne andò. 2217 3 11 anni fa
- History of violence 11 Venerdì mattina. Il mio penultimo venerdì mattina da nubile. Anche oggi niente lavoro, giornata libera. Mi rigiro nel letto pensando all'avventura vissuta ieri sera con i due toscani. Niente male, niente male davvero. Accendo il cellulare, trovo diversi messaggi, uno da un numero sconosciuto. Lo apro, è di Matteo, uno dei due toscanacci di ieri sera: "ciao mia meravigliosa, ti ho sognato stanotte". Sorrido, gli risponderò più tardi, magari domani, non c'è fretta. Rispondo piuttosto al mio Rodolfo. Con un pizzico di perversione gli scrivo: "ciao mio meraviglioso, ti ho sognato stanotte". Sono proprio una troia. Non passano due minuti che il mio amore mi chiama al telefono. Mi chiede di passare da lui in pausa pranzo, sa che oggi non lavoro. Lo accontento e verso le 13 sono da lui nella tavola calda sotto l'ufficio. Rodolfo è imbarazzato, mi rendo conto subito che vuole chiedermi qualcosa ma gli manca la faccia tosta. Cerco di stimolarlo, o meglio di tirargli fuori con il forcipe quello che ha in testa. Interpretando faticosamente il suo lunghissimo giro di parole alla fine riesco a capire che vorrebbe fare qualcosa di trasgressivo prima del matrimonio, una sorta di addio al celibato in due. Trasecolo, questa proprio non me l'aspettavo. La seratina di mercoledì lo ha totalmente ingrifato ed ora il mio povero quasi-maritino è una pentola a pressione che sta per esplodere. Quando gli ho detto che so essere molto più porca di come mi conosce ho innescato una bomba... Alla fine gli chiedo apertamente cos'ha in mente, ma lui cambia discorso. Quando ci salutiamo con un bacio lo guardo di traverso, e gli mormoro che a questa cosa ci avrei pensato io. Lo lascio paonazzo e me ne vado in palestra, lezione di spinning. Mi immergo nell'idromassaggio e mi abbandono ai miei pensieri. Cosa posso proporre a Rodolfo di trasgressivo? Non ho idea di quali fantasie abbia nei miei confronti, di cosa desideri. Che voglia fare solo sesso con me in qualche maniera originale? Mmmmhh lo escluderei, sono anni che lo facciamo, indubbiamente ha in mente una situazione più spinta, qualche fantasia innescatagli dalla mia performance orale nella toilette del locale di Enzo... Già, Enzo... mi viene in mente che potrei chiedergli un consiglio che di certo sarà felice di darmi. Finito l'idromassaggio mi dirigo sui lettini relax con il cellulare in mano... ma sì, io lo chiamo. "Francesca bella, come stai, tesoro?" "Ciao Enzo..." gli spiego il desiderio del mio ragazzo e gli chiedo cosa può consigliarmi. "Ma bella mia, lascia fare allo zio Enzo che ti organizzo una seratina con i fiocchi a te e al tuo bello. Ho un carissimo amico che gestisce un privè, vi porto là e vi garantisco un addio al celibato che ve lo ricordate. Con la massima delicatezza si capisce, guarda che io non sono mica come quel pazzo di Sergio". Sinceramente non so nemmeno esattamente cos'è un privè. So che è un locale notturno dove le coppie vanno a fare scambi, ma non riesco a figurarmi un possibile contesto in cui io e Rodolfo possiamo inserirci. Eppoi, come ce lo porto Rodolfo in un privè? Gli dico che ci accompagna uno dei miei amici "particolari", che mi scopa più o meno regolarmente da tre mesi a questa parte? "Dai, che ti organizzo tutto in quattro e quattr'otto... fai un salto stasera al locale che ti spiego la faccenda". Stasera devo uscire con Rodolfo, ma mi inventerò un mal di testa o qualcosa del genere. Verso le 22, dopo essere "evasa" da casa mi presento al locale di Enzo. Sono vestita carina e ho messo dell'intimo piccante, non è escluso che ad Enzo venga voglia di scoparmi, e non mi dispiacerebbe affatto accontentarlo. Enzo mi conduce ad un tavolo dove ci attende una ragazza sui 32-33 anni. E' carina, biondo cenere, anche se un po' volgare. "Allora Franceschina, questa è Marisa, mia carissima amica che tra l'altro mi deve una fraccata di favori e vi farà da... spirito guida domani sera!!!". Una risata un po' sgangherata accompagna queste parole. Il cameriere ci serve dei drink. "Insomma lei sarà una tua collega di lavoro che tu sapevi un po' ballerina, sai di queste qua che... insomma, mi capisci. Tu le hai chiesto di fare qualcosa con il tuo uomo e lei ti ha proposto il privè di Antonio e ci andate tu, tuo marito, Marisa e e il suo compagno. Tutto semplice. Ma tu ci sei mentalmente a vedere Rodolfo insieme a Marisa? Dai che così gli dai una bella svegliata al tuo maritino!!!" L'esposizione così diretta mi spiazza un po', l'idea di vedere Rodolfo alle prese con un'altra donna mi sconcerta... ma è una cosa che mi metterà, anche se solo parzialmente, su un piano di maggiore parità con lui, cosa che ritengo sia decisamente auspicabile: prima o poi Rodolfo mi coglierà in castagna in qualche situazione con qualche uomo, e allora tutto sarà molto più semplice se avremo già compiuto insieme determinati passi... e poi insomma, la mia morale sessuale è da un bel pezzo che è diventata un tantinello più elastica. Insomma accetto. Enzo mi liquida fissando l'appuntamento per l'indomani, sabato sera. Scambio il cellulare con Marisa, che nel frattempo mi è diventata decisamente simpatica, e ci salutiamo. Arrivo a casa a mezzanotte, telefono subito a Rodolfo. "Amore ciao" "Tesoro, ciao.. come stai, ti senti meglio?" Rispondo con la mia miglior voce sensuale: "Amore mio, ti ho detto una bugia... non stavo male ma... volevo prepararti una sorpresa speciale... e l'ho fatto" Rodolfo rimane muto, è come se vedessi il suo turbamento. "Domani sera... si fa l'addio al celibato come si era detto". Cerca di riprendersi, il mio sprovveduto maschio. "Ma... cos'hai in mente... si.. io avevo detto... ma.." "Ho visto un'amica... una collega di lavoro che tu non conosci... di cui conosco però certe abitudini particolari... e le ho chiesto un grosso favore... insomma lei e suo marito hanno accettato di accompagnarci in un locale particolare..." "Un locale particolare??". Sento Rudy disorientato, ma lo sento anche mooooooolto interessato. "Eh, si... proprio particolare". Segue un silenzio di qualche decina di secondi. "Insomma, non vuoi vedermi ballare in minigonna sulla pista... una minigonna molto corta..." "Davvero amore?" lo sento sospirare di piacere: è fatta, e anche molto più facilmente del previsto!!! Rodolfo viene a prendermi alle 21, abbiamo appuntamento con Marisa e Marcello in un autogrill dalle parti della Tuscolana. La sera è fresca, ho il soprabito sopra la minigonna comprata due giorni prima, con la quale ho rimorchiato i due bei toscani. Sotto ho mutandine sexy e calze a rete autoreggenti, e per l'occasione mi sono finalmente procurata gli stivali neri col tacco. Rodolfo mi guarda un po' trasognato, durante il tragitto mi accarezza più volte le gambe godendosi lo spettacolo della sua fidanzata sexy, ma io respingo le sue avances con maliziosa determinazione. Arriviamo all'autogrill, la coppia di amici ci sta aspettando, è ferma in macchina con le luci di posizione accese. Io e Marisa recitiamo la parte da copione e ci abbracciamo con profusione di baci sulle guance come se ci conoscessimo da una vita. Rodolfo e Marcello si stringono cavallerescamente la mano. Ogni coppia torna nella propria auto ci rimettiamo in cammino. Guardo Rodolfo maliziosamente: "E' carina Marisa, vero?" faccio al mio lui. "Ehmm... molto, ma da quanto la conosci?" Non rispondo, proseguiamo in silenzio, siamo entrambi molto tesi. E' ovvio che tra me e Rodolfo stasera qualcosa cambierà. Deve cambiare per forza, perchè io stessa sono già troppo cambiata e lui deve adeguarsi a me. Altrimenti andremo incontro ad un futuro non felice... Arriviamo ad una villa in campagna circondata da un'alta siepe, Marcello scende, suona ad un citofono ed il cancello si apre. Entriamo e parcheggiamo in un piccolo parco accanto a qualche decina di automobili già presenti. Altri fari che percorrono la stradina sterrata ci fanno capire che altra gente è in arrivo. Entriamo nella grande villa. Mi ero accorta che Marisa aveva avvisato dell'arrivo con il cellulare, ed infatti ci viene ad accogliere Antonio, il gestore. Un uomo elegante, alto, ma dall'espressione furba e dura. Però ci sa fare decisamente. Si rivolge a noi quattro come se fossimo i suoi migliori amici d'infanzia. Anche Marcello è molto spigliato e dimostra di essere a proprio agio in queste situazioni. Chi invece è un autentico pezzo di legno è il mio Rodolfo. Mi stringo a lui e sento di amarlo proprio tanto. La villa è spettacolare: un ingresso tutto luci, vetrate e trasparenze, colonnine finemente decorate e sculture di nudo maschile e femminile. Ci registriamo e Antonio ci introduce nel salone principale dove la musica è alta. C'è un ampio spazio dove alcune coppie ballano, una zona con divani, un bar con i classici sedili girevoli. Antonio ci lascia alle cure di Marcello che mostra di conoscere il posto già alla perfezione. Facciamo il giro della villa che si articola su tre piani. E' tutto un susseguirsi di tendaggi, di salette, di spazi nascosti. Facciamo conoscenza con la dark room, una specie di piccolo labirinto dove l'oscurità evidentemente favorisce determinate situazioni. Ai piani superiori andremo dopo, suggerisce Marcello, e ci invita a seguirlo alla zona bar. E' ancora presto, spiega Marcello, non sono nemmeno le 23 e la serata non è ancora davvero iniziata. Altra gente sta arrivando. Ci sediamo sui sedili girevoli ed un gentile barman ci chiede cosa desideriamo. Alcoolici per tutti. Iniziamo a chiacchierare piacevolmente. Marisa tende a rimanere all'ombra del suo partner, che invece si dimostra un buon intrattenitore. Ci fa ridere di gusto e piano piano ci fa mettere a nostro agio. Perfino Rodolfo diventa presto allegro e ci facciamo un sacco di risate alludendo alla nostra inesperienza in situazioni simili. Intanto su un divano in un angolo poco distante da noi una donna si trova seduta tra due uomini che la palpano. Alternatamente bacia in bocca profondamente prima l'uno e poi l'altro. Rodolfo è calamitato dalla situazione, poi mi guarda, si accorge che lo stavo osservando. Gli mando uno sguardo da gatta in calore studiato ad arte e lo vedo irrigidirsi visibilmente. Marcello si alza dal proprio sedile, gira intorno al mio posto con noncuranza con la scusa di versarsi del ghiaccio nel drink e di prepararsi un piattino di snack. Sento improvvisamente la sua mano appoggiarsi con delicatezza sul mio sedere. L'uomo mi sta alle spalle, di tre quarti e mi rendo conto che Rodolfo dalla sua angolazione non ha alcuna possibilità di rendersi conto del gesto. Marcello continua a parlare scherzando a voce alta mentre contemporaneamente inizia a palparmi le natiche con una sfacciataggine inaudita. Dal suo sguardo divertito noto che Marisa è consapevole della manovra, mentre Rodolfo continua a guardarsi intorno, continuamente distratto dalla bella donna in balia dei suoi due amici e dalle ragazze del locale che girano seminude. Lascio che Marcello prosegua nella sua manovra, poi decido di sottrarmi, mi alzo e chiedo dov'è la toilette. Quando torno trovo Rodolfo solo ancora seduto al bar. Marcello e Marisa hanno approfittato del ritmo sudamericano per lanciarsi in pista a ballare. Prendo Rodolfo per mano e li seguiamo. Balliamo una ventina di minuti, poi il ritmo cambia, arriva un lento. Marcello è velocissimo e chiede con galanteria a Rodolfo se può ballare con me. Marisa si offre al mio lui. Il lento è sensuale, Marcello mi stringe a sè, io e Rodolfo ci guardiamo... sembra visibilmente turbato, io gli sorrido dolcemente e gli faccio un cenno che tutto va bene. Marisa si appiccica al mio lui e gli poggia la testa sulla spalla. Le mani di Marcello mi accarezzano i fianchi, l'uomo mi parla all'orecchio sottovoce. Non capisco tutto quello che mi dice perchè la musica è alta, ma si tratta di una serie di galanterie spinte dagli ovvii contenuti. L'atmosfera nel locale si è molto scaldata. Una coppia si struscia e si palpa apertamente durante il ballo, un'altra donna si ritrova a ballare con le tette di fuori grazie alle manovre del partner che cerca in tutti i modi di spogliarla. Decidiamo di riposarci. Marcello mi prende per mano e giriamo lentamente nel locale, passando accanto agli angoli seminascosti dai tendaggi. Una coppia si sta sbaciucchiando ed accarezzando reciprocamente le parti intime. Rodolfo è dietro di me, vedo che tiene Marisa per mano. Con un leggero sbandamento mi avvicino a Rodolfo, lo guardo negli occhi, con la mano gli sfioro il pacco, lo sento rigido e teso per l'eccitazione. Avvicino la mia bocca al suo orecchio a gli sussurro un "Ti amo". Lui mi risponde un "Ti amo" di rimando. Marcello ci porta su un doppio divano in una zona appartata, mi invita a sedersi ed invita Rodolfo e Marisa a sedersi dirimpetto a noi. Ci chiede cosa desideriamo da bere e si allontana verso il bar. Marisa mi guarda con occhi ammiccanti e appoggia la testa con fare disinvolto sulla spalla di Marcello. Lui si dimostra intraprendente perchè le appoggia un braccio sulle spalle ed inizia ad accarezzarle i capelli guardandomi maliziosamente, mentre lei continua a chiacchierare allegramente facendo finta di niente. Poi avvicina il viso a le odora i capelli facendole i complimenti per il profumo sensuale che emanano. Sono quasi allibita dal comportamento diretto di Rodolfo che sta iniziando a corteggiare apertamente Marisa davanti a me che gli sto seduta davanti. Ma guarda te che brutto str@@@o, tanto impacciato prima e ora... Marcello torna, Rodolfo si ricompone e con la scusa di prendere il bicchiere si stacca da Marisa. Altri beveraggi, altre chiacchiere, poi una mano di Marisa scivola sul ginocchio di Rodolfo che mostra di gradire il contatto rimettendosi ad accarezzare i capelli della donna. "Hai una moglie bellissima, Marcello". Marcello lo ringrazia divertito e Rodolfo affonda leggermente il viso tra i capelli di Marisa annusandoli vistosamente ad occhi chiusi, mentre con l'altra mano le accarezza una gamba. Vedo che ci vuole molto poco a trascinare un uomo tutto casa e fidanzatina in una situazione indecente... molto meno di quanto è stato necessario a Sergio ed Enzo per trasformare me in una troia... Continuando a guardare Rodolfo sdilinquirsi per Marisa mi avvicino a Marcello finchè le nostre gambe non entrano in contatto. Marcello non perde tempo, le sue mani corrono sulle mie gambe. Guardo Rodolfo negli occhi mentre socchiudo le cosce, rendendole disponibili alle carezze di Marcello. Rodolfo appoggia la bocca sul collo di Marisa, glielo lecca lentamente, lei lo lascia fare. La mia mano scivola sfacciata sul pacco di Marcello, glielo massaggio. L'eccitazione mi sta prendendo, finalmente posso fare la troia anche davanti al mio uomo. Rodolfo e Marisa finalmente si baciano, io armeggio sulla patta di Marcello finchè riesco a tirargli fuori il cazzo dai pantaloni. Rodolfo si stacca dal bacio profondo con Marisa, si volta mi guarda. Ricambio il suo sguardo, sto a cosce aperte, Marcello armeggia con una mano dentro le mie mutandine mentre io sego il suo membro già eretto. Senza staccare gli occhi da Rodolfo mi chino su Marcello continuando a segarlo lentamente. Poi abbasso la testa e glielo prendo lentamente in bocca. Provo una sensazione surreale a fare un pompino ad un altro uomo davanti al mio fidanzato che si gode la scena. Marcello mi accarezza i capelli mentre succhio e si rivolge a Rodolfo. "Certo che anche la tua di moglie non è niente male, carissimo... e quanto è brava". Poi si rivolge a me. "Fallo meglio, tesoro, mettiti in ginocchio". Scendo dal divano, mi inginocchio e riprendo a pompinare l'uomo. Non posso sapere come sta reagendo il mio Rudi vedendo la sua fidanzata comportarsi in questo modo. Starà guardando allibito ed incapace di reagire? Si starà dando da fare con Marisa? Marcello mi incita a succhiare, poi ad alta voce mi chiede di prendergli le palle in bocca ad una ad una. Eseguo volentieri, alternando massaggi con la lingua ai pelosi coglioni dell'uomo con lunghe leccate sull'asta rigida per poi lasciarmi riaffondare il membro fino in gola. Non so cosa stia accadendo alle mie spalle, sono troppo impegnata a darmi da fare tra i peli di Marcello. Credo di essere andata avanti almeno per una decina di minuti, finchè Marcello mi invita a smettere. Mi rialzo, mi rendo conto che Rodolfo e Marisa non ci sono più. Ci ricomponiamo, Marcello mi prende per mano, mi porta sulla pista da ballo. Il ritmo è veloce ma lo balliamo come fosse un lento. Ci sono una ventina di persone in pista. Marcello mi cinge da dietro e mi appoggia l'erezione sulle natiche, mi bacia sul collo e, ballando lentamente, inizia a denudarmi. Mi sbottona la camicetta e le tette sono le prime ad essere sottoposte all'attenzione del pubblico. Marcello mi pizzica i capezzoli con le dita. Mi guardo intorno, vedo solo sguardi di uomini e donne eccitati fissi su di me, di Rodolfo nemmeno l'ombra. Poi è il turno della minigonna, che mi viene sollevata per quel poco che c'è da sollevare, Marcello mi scosta le mutandine e lascia che l'intera sala possa guardare la mia fica. Mi appoggio a lui e apro leggermente le gambe per mostrarmi meglio. la musica si interrompe, ho la testa che mi gira. Marcello mi prende per mano, mi sussurra all'orecchio. "Ci divertiamo un po' da soli prima di raggiungere mia moglie ed il tuo maritino?". L'uomo mi porta nel labirinto scuro che avevamo intravisto prima. Ci addossiamo ad un muro, limonando con le lingue. Marcello mi sfila le mutandine, mi chiede di sbottonargli i pantaloni mentre lui scarta un preservativo. Lo indossa, si appoggia con le spalle al muro, mi ga girare, gli dò le spalle. Mi attira a sè, sento subito il membro premere contro il mio sedere. "Prima voglio farti il culo" mormora... Me lo appoggia, mi separo le chiappe con le mani. Sento la sua erezione contro il mio ano, lui spinge ma non riesce ad entrare. L'uomo si sputa sulle dita e me le inserisce nello sfintere. Sospiro di piacere e lo lascio fare. Sento le sue dita armeggiare per allentarmi il buco del culo. Ci riprova, stavolta entra senza troppe difficoltà. Spingo il bacino contro gli inguini di Marcello per farmi inculare profondamente. Lui è molto bravo, me lo spinge completamente dentro. Diverse figure sono in piedi nella penombra accanto a noi due, non occorre un genio per capire che si tratta di uomini soli. Marcello fa loro cenno di avvicinarsi. Piano piano ho le mani di due sconosciuti addosso. Uno mi palpa le tette, un altro mi accarezza le cosce, poco dopo i due uomini gareggiano nell'accarezzarmi la fica. Uno dei due si dimostra molto bravo a stimolarmi la clitoride, allora lo attiro a me respingendo l'altro. Mentre Marcello continua ad incularmi da dietro questo tizio mi masturba la passera in maniera meravigliosa. Ricambio prendendogli il membro in mano, segandolo allo stesso ritmo con cui Marcello insiste nel mio didietro. Mi basta una manciata di minuti di questo servizietto per venirmene lamentosamente in mezzo ai due uomini, stimolata dalle sapienti dita dell'uomo nell'ombra. Marcello esce lentamente dal mio culetto... vorrei rimanere lì e farmi scopare dallo sconosciuto che mi ha toccata così bene, ma Marcello con dolce fermezza mi prende per mano e mi porta via, il tizio sparisce nell'ombra. Ci dirigiamo nella parte della villa vicino alla reception ed entriamo in una stanza con sopra scritto "Riservato". Altre due porte e ci ritroviamo in una piccola stanza da letto separata dal resto del privè. Sul lettone centrale stanno abbracciati Rodolfo e Marisa, completamente nudi. Vedo che il mio uomo ha ancora indosso il preservativo, capisco che Marisa si è scopata il mio Rodolfo. La cosa non mi garba molto ma faccio buon viso a cattivo gioco. Marcello va a prendere da bere, Marisa mi si avvicina con fare inequivocabile. La cosa mi lascia interdetta, non so come reagire. Non che la cosa mi dispiaccia, ma in questo momento preferirei essere scopata da un maschio, magari proprio da Rodolfo. Vedo che ha ancora l'erezione, quindi quasi sicuramente non è ancora venuto. Marisa mi accarezza, mi dice parole dolci, si avvicina, mi bacia sul collo, prima dolcemente, poi con la lingua, infine passa a mordermi con delicatezza. E' la primissima volta che ho un contatto di questo tipo con una donna, la lascio fare. E' piacevole, è dolce... mi coinvolge, se non mentalmente, almeno fisicamente, ho i brividi, la pelle d'oca. Guardo Rodolfo e vedo che si sta facendo una sega guardandoci. Dio, che porco che è il mio Rodolfo, se penso che due settimane fa ancora non si sarebbe mai nemmeno permesso di usare il verbo "scopare" per chiedermi di fare sesso con lui... Io e Marisa arriviamo al bacio. Prima sulle labbra, ma lei è avida, la sua lingua mi entra in bocca il bacio diventa profondo, io ricambio anche se senza troppa convinzione. Subisco la cosa ma non mi esalta, sinceramente. Ci sdraiamo sul letto, lei senza troppe formalità mi scosta la minigonna, abbassa la testa fra le mie cosce. La sento mordicchiarmi i radi peli pubici con i denti, poi sento la sua lingua sulla clitoride. La lascio fare, purchè non le venga in mente che io debba ricambiarla, di leccarle la fica non ho davvero voglia. Sento Marcello rientrare nella stanza, porge un bicchiere a Rodolfo ed uno a me. Sto a cosce aperte sul letto lasciando che Marisa beva il nettare che cola dal mio sesso, ma ingoio il bicchiere di liquore in un sol fiato sospirando profondamente e restituisco il bicchiere a Marcello. Ora è lui che si avvicina. Si è tolto i pantaloni, sta in ginocchio sul letto, si avvicina... appena ho il suo cazzo a tiro glielo prendo in mano, lo attiro a me, lui si avvicina ancora. Mi porge il membro, glielo prendo in bocca senza remore mentre Marisa continua a darsi da fare al piano di sotto. Rodolfo si sta sparando una sega fantasmagorica davanti a noi tre, allora penso che sia meglio offrirgli uno spettacolo completo. Mi divincolo dalla presa di Marisa e trascino Marcello su di me. Vedo che ha ancora il preservativo. "Adesso voglio che mi scopi" pronuncio a voce alta perchè Rodolfo mi senta bene. Marcello non si fa pregare, mi sale sopra. Gli prendo il cazzo e lo guido nella mia fica. Un attimo dopo stiamo scopando alla missionaria. Ho Marcello sopra di me, mi rendo conto che Rodolfo dalla sua posizione vede solo le cosce aperte della sua fidanzatina con il deretano di Marcello nel bel mezzo che fa su e giù senza sosta. Marisa non rimane interte, ma anzichè occuparsi di Rodolfo ci accarezza. Marcello smonta parzialmente dalla posizione e continua a chiavarmi lasciando a Marisa lo spazio per insinuarsi. Lei cerca di avvicinare il viso ai nostri sessi ma non ci riesce. Allora Marcello mi gira su un fianco, mi viene dietro e me lo rimette in fica sollevandomi la coscia libera. Marisa ha così buon gioco e si mette a leccare avidamente la nostra scopata, concentrandosi soprattutto sulla mia clitoride. Guardo finalmente Rodolfo negli occhi. Ha la bocca semiaperta e mi fissa con espressione ebete masturbandosi lentamente. E' come se stesse sognando. Il mio sguardo felino lo riscuote, Marcello aumenta improvvisamente il ritmo. Marisa si toglie, Rodolfo può guardare il cazzo di un altro uomo dentro la donna che sabato prossimo diventerà sua moglie. Capisco che Marcello sta arrivando allora, per la prima volta in vita mia simulo un orgasmo. Ne sono assolutamente lontana pur trovando la situazione piacevole. Comincio ad articolare frasi smozzicate ad uso e consumo del mio uomo, incitando l'altro maschio a fottermi ancora più profondamente. "Dai, dai, come mi scopi bene...". Marisa servizievolmente va a segare con una mano il cazzo di Rodolfo, e quando mi rendo conto che Marcello sta venendo mi metto gridare provando una soddisfazione viscerale a mostrare a Rodolfo che come mi fa urlare Marcello lui non c'è mai nemmeno lontanamente riuscito. Urlo ad alta voce tutto il piacere fisico che non sto affatto provando, è la mia mente piuttosto che urla il sollievo di potere, da stasera in poi, essere maggiormente me stessa insieme alla persona che sto per sposare. Rodolfo eiacula poco dopo di noi, seduto sulla poltrona, inondandosi l'addome con un copiosissimo spruzzo di sborra. Marcello esce da dentro di me. Mi pare che il minimo che io possa fare è andare a leccare e bere lo sperma del mio uomo senza sprecarne nemmeno una goccia... 43 1 11 anni fa
- Il maestro e il mozzo Il Maestro e il mozzo Prologo Non si erano piu’ incontrati dall’inizio del viaggio Il Maestro era strano quella sera. Perduto, guardava l’orizzonte ripetendo mentalmente il versetto 24 della sutra 55 che aveva appena tradotto per lui, per quello strano ragazzo che tanto lo incuriosiva. -E sue sono le navi che veleggiano agevolmente attraverso i mari, alte come montagne E sue sono le navi che si mostrano sul mare, come vessilli E sue sono le navi come montagne sollevate in alto nel mare- Improvvisamente vide il mozzo che lo osservava seminascosto da un gruppo di botti assicurate all’argano di prua. Il Maestro avrebbe voluto recitargli quelle parole sante che racchiudevano tutta la precarieta’ e allo stesso tempo la forza del loro essere di quei giorni Mentre stava per iniziare si fermo’ di colpo. In che lingua avrebbe dovuto parlargli? Poi gli venne in mente quello che era successo la mattina, il mozzo aveva perso in mare una delle pentole del capitano mentre la puliva e questi aveva cominciato a picchiarlo, selvaggiamente, solo l’intervento del maestro lo aveva salvato Lo vuoi tu? aveva detto il capitano Fanne quello che piu’ ti piace , ma voglio vedere i segni della frusta e prima di domani. Il Maestro con il suo intervento lo aveva salvato, ma sapeva anche che a bordo la parola del capitano era legge; ora toccava a lui, avrebbe cercato di farlo soffrire il meno possibile, ma i segni dovevano esserci, e prima di domani Il mozzo era fermo, ad occhi bassi, non sembrava aver paura, come sempre era vestito bedu’ completamente coperto, si vedevano solo gli occhi neri vivissimi e un po’ del viso. -Vai di sotto- gli disse il Maestro -aspettami nella mia cabina, sei mai stato frustato prima d’ora?- -No Maestro- gli disse il mozzo sempre ad occhi bassi Il sole era tramontato e nella luce incerta il maestro scese in cabina, il mozzo era’ li che curiosava in giro, appena senti che il maestro arrivava, si raddrizzo’; adesso lo guardava, quasi con un senso di sfida. Il Maestro capi’, senti la sua fierezza, questo rendeva le cose piu’ facili. -Togliti la veste e inginocchiati- gli disse. Il mozzo si giro’, sciolse la cintura e lascio’ cadere la veste, aveva i capelli lunghi legati a coda e le pelle candida; si inginocchio’ teneva strette le gambe e le braccia conserte sul petto. Le natiche perfette, bianche sembravano solo aspettare i segni dello scudiscio. No, Il Maestro non aveva ancora capito, e meno che mai sospettato, il mozzo che tanto lo incuriosiva, era una fanciulla. -Terrai il mio segreto Maestro?- Gli chiese il mozzo senza guardarlo -Si-, rispose il Maestro -non saro’ io a tradirti- -Allora comincia - disse il mozzo - se mi sentiranno gridare non vorranno controllare altro - 25 0 11 anni fa
- Cuckold pain – la sofferenza di un cornuto Gli uomini "normali" sono gelosi del modo in cui le loro Donne vanno in giro, quasi svestite, gambe di fuori, magliette aderenti su capezzoli visibili, cavigliere inequivocabili, sguardi infuocati. Gelosi e magari rabbiosi con quelle Meraviglie al loro fianco, e carichi di fastidio e disprezzo per gli altri uomini che mangiano la loro Donna con gli occhi, che sbavano e si voltano senza ritegno al suo passaggio, e dei quali uomini conoscono molto bene i pensieri che passan loro per la testa in queste circostanze, e quelle sudicie fantasie in cui la vorrebbero coinvolgere. Questa dell'uomo geloso è una sofferenza stupida ed infantile, un dolore improduttivo, dannoso e poco solidaristico. Invece, l'uomo cuckold come me, voyeur convinto, cornuto per scelta superiore e logica, desidera, vuole ed incita affinchè la propria Donna vada in giro quasi fosse una "troia da monta" o una cavalla in calore, sebbene non abbia bisogno di suggerirle come vestirsi e cosa (non) indossare per richiamare l'attenzione dei maschi luridi, arrapati e maiali come me, dei quali maschi conosco bene i pensieri e le fantasie che vorrebbero applicare su quel pezzo di figa stratosferica della mia Femmina. Ed il fatto di non poter urlare a loro, a tutto il mondo maschile che sbava al passaggio della mia Dea, che io vorrei vederla tra le loro braccia, che io so cosa provano, quali desideri fortissimi hanno, quali reazioni sessuali scatena quella splendida Bagascia, e vorrei poter render condivisibile ad altri maschi il piacere della mente e della carne che Lei è in grado di donare ad essi, questo fatto alimenta quella che io ho chiamato, nel mio ultimo racconto, la sofferenza del cuckold - Cuckold Pain. Una sofferenza gioiosa, sensata, utile e solidaristica, che affraterna nel desiderio delle meraviglie femminili il mondo maschile, senza odio, rancori, lotte, invidie e gelosie. La sofferenza L’uomo cuckold come me gode come un pazzo ad osservare il modo in cui i camerieri, i commessi, i passanti, i camionisti, gli astanti, e gli osservatori maschi in generale divorano con sguardi allupati, sanamente viscidi, perversi, ossessivi e sbavanti la propria donna, e sa benissimo quali porci pensieri attraversano quegli uomini, e cosa farebbero quegli uomini alla sua donna, e magari quali maledizioni lanciano al legittimo consorte di quella Femmina così bona e magari così troia. In ciò sta la gioia ed il godimento dell’uomo cuckold. Ma la pena e la sofferenza di cui parlavo in precedenza? Essa risiede nell’impossibilità dell’uomo cuckold di poter far capire a quegli uomini che vorrebbero chiavarsi la sua donna che è proprio questo ciò che lui desidera, che lui stesso, il legittimo consorte di quella femmina così arrapante, vorrebbe tanto condividere con loro i piaceri della carne che quella donna sa regalare, l’uomo cuckold come me vorrebbe fermare quegli uomini, quei camerieri, quei commessi, vorrebbe trarli in disparte e dire loro che è eccitato dal modo in cui guardano la sua donna, che vorrebbe presentargliela, permettere loro di conoscerla, di condividerla nel desiderio porco e sublime che loro stanno investendo su di lei. Se l’uomo che guarda la donna del cuckold soffre di un desiderio che deve reprimere e contenere in pubblico, il marito cuckold di quella donna soffre perché, entrando in empatia con i pensieri inconfessati ed i desideri evidenti di quegli uomini, solidarizza idealmente con loro volendoli rendere compartecipi di quel piacere fisico e mentale. Vorrebbe urlare all’intero genere maschile che lo circonda e che sta divorando con gli occhi la sua femmina, le seguenti parole: venite, venite qui, allungate le vostre mani, fate come se fosse la vostra donna, baciatela e pizzicatele dolcemente i capezzoli, allungate le vostre mani luride sulle cosce di lei, insinuate una mano in mezzo alle sue gambe, lì dove calore, bollore e umido si fondono in un solo desiderio, siate gentili ma decisi, uomini maschi ma non lerci, prendetevela come ella merita ed abbiate un occhio di riguardo e di gratitudine per l’uomo che, entrando in empatia con voi, ha deciso di alleviare la vostra e la sua sofferenza ed ha deciso di condividere con voi questo piacere della bellezza incarnato naturalmente nella mia Femmina, affinché possa essere anche solo per una volta la vostra Femmina, la nostra meravigliosa Femmina. L’unica cosa che ho potuto fare, è stata quella di condividere questo mio pensiero e questa mia riflessione con la mia stessa femmina, la settimana scorsa, seduti al tavolo di un elegante bar, mentre tre camerieri facevano a gara per venirci a servire, ed appena dopo che uno di questi, per aver dimenticato di elencare tra i prodotti del locale proprio quella che la mia donna desiderava, per scusarsi le ha messo una mano sulla spalla a mo’ di scusa, me non presente essendomi allontanato per andare in bagno. Quando sono tornato Lei mi ha raccontato la scena ed io ho cominciato a soffrire per non aver visto questa scena e per empatia nei confronti di quel cameriere, ed allora ho lasciato venir fuori questo pensiero mentre la mia Donna mi guardava con un sorriso malizioso e difficilmente interpretabile, perché le Donne – anche quelle che crediamo di possedere e di conoscere totalmente – ci sfuggiranno sempre. 37 10 11 anni fa
- Che bel lavoro Dopo una decina di anni passati dietro una scrivania ho avuto il colpo di testa di lasciare un buon lavoro per dedicarmi a una passione... il giardinaggio. L'ho sempre fatto nei ritagli di tempo o al sabato mattina, la vicina aveva da potare la siepe, il vicino un frutto, il dottore un pratino e così mi sono detto perchè non farlo seriamente? Non dico di essere un professionista, ma la passione che metto nel lavoro mi ha fatto entrare un po' nel giro e così mi sono ritrovato a casa di Carlo e Alice. Carlo è un mio ex compagno di studi che abita in campagna, ha una bella villetta, una bella moglie e una graziosa bambina. Ho cominciato ad andare a fargli un po' di manutenzioni tra settimana mentre loro sono a lavoro e la bambina a scuola, normalissima routine. Un giorno Carlo mi chiede se posso andare da lui di Sabato, ha da togliere dei rami secchi da un Leccio vicino casa e preferisce esserci anche lui perchè dovendo salire sulla scala preferisce che non sia solo e così ci accordiamo. Mi presento verso le 9 per non disturbare troppo, Carlo mi porta la scala e mi dice di cominciare da solo poiché ha da sbrigare alcune faccende con Alice, così salgo sulla pianta e comincio il lavoro. Quando sono già a metà del lavoro all'altezza della finestra del primo piano mi accorgo che tipo di faccende urgevano a Carlo... Alice era sdraiata sul letto con una magliettina bianca, a gambe larghe e Carlo la stava leccando bene bene, poi lei lo butta giù di spalle verso di me e comincia un pompino da urlo, forse avrei dovuto scendere ma l'idea proprio non mi passò neppure lontanamente... Il pompino intanto continuava, Alice aveva una passione esagerata tanto che lasciò l'arnese per saltarci sopra, era lanciatissima... ad un certo punto alzò lo sguardo mi guardò, sorrise, si tolse la maglietta, prese le mani di Carlo e si fece strizzare il seno, cominciò così a dimenarsi sul pezzo come una forsennata, era un fiume in piena... Dopo 5 minuti esplose e si buttò su di Carlo. A quel punto tornai alla realtà, da lì a poco si sarebbero alzati, quindi scesi in fretta dalla pianta. Carlo arrivò dopo 5 minuti scusandosi per avermi lasciato solo, io feci finta di niente, gli feci vedere il lavoro da ultimare ma lui disse che dovevano uscire per fare la spesa e che si sarebbe finito un altro sabato, di quanto successo non una parola. Il sabato successivo tornai come da accordi, appena arrivato Carlo si dirige a prendere la scala, Alice invece mi chiama dalla porta, s'era appena fatta la doccia, aveva una maglietta larga che lasciava intravedere le belle forme del seno e un asciugamano avvolto intorno alla testa, mi chiama per un consiglio su una pianta da interni, le dico con tutta franchezza che ne so ben poco ma lei insiste tanto che anche Carlo mi dice quasi scocciato di andare a vedere di cosa si tratta così poi magari ci lascia lavorare in pace... La seguo al piano di sopra, era un bonsai, lei si china per prenderlo, era senza mutandine, mi mostra il suo bellissimo culetto e la sua curatissima passerina, rimango un po' interdetto, ma lei mi interrompe con un sorrisino“ti è bastato averla vista da lontano?”, a quel punto lascio ogni dubbio e mi fiondo su quel culo, lo accarezzo, lo bacio, comincio a passare la lingua su quelle labbra profumate, me la gusto proprio, le sfilo la maglietta lasciando cadere l'asciugamano, le lecco la schiena e poi ancora giù, la rigiro e comincio a d accarezzarle il clitoride, la lecco bene bene, poi con un'impeto lei si mette in ginocchioni davanti a me, mi apre i pantaloni e comincia a leccarmelo, è già in tiro... vuole che mi alzi in piedi, mi lecca le palle, le succhia, poi lo lecca per tutta la lunghezza più e più volte, io non capisco più niente, ora comincia una sega intanto succhia, succhia, io non posso più... le dico “mi fai venire...” lei per tutta risposta mi srtinge le chiappe e se lo tiene tutto in bocca come una ventosa... vengo, le gambe mi tremano ma lei rimane ben salda attaccata con quegli occhi che mi guardano soddisfatti. Mi giro e dalla finestra vedo Carlo sulla scala che mi accoglie con un sorriso beffardo e il pollice alzato. Ho capito tutto, erano d'accordo, ci sono arrivato tardi ma ora l'ho capito, ero entrato nel loro gioco dalla porta secondaria ma ero entrato... Che bello il mio mestiere 30 0 11 anni fa