{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- Un trio indimenticabile - prima parte Io sono Luca, e mia moglie, Virginia, ci siamo incontrati tanti anni fa, nella città dove viviamo. Abbiamo avuto sempre una grande complicità, e questo in tutti i settori, nessun segreto e tabù per noi. Così abbiamo costruito un rapporto di ascolto, di rispetto, di comprensione, in modo naturale. Istintivamente, la nostra vita sessuale si basa anche su questa grande complicità. Abbiamo iniziato a parlare delle nostre fantasie molto presto nel nostro rapporto, parlando liberamente dei nostri desideri, senza cercare di nascondere, di mentire, o di sopprimere i nostri desideri. Eravamo d'accordo che parlare di fantasie erotiche non significasse necessariamente che le avremmo realizzate, così abbiamo capito che potevamo dirci tutto senza timore del giudizio dell'altro. Un giorno, ci riposavamo tranquillamente sul letto, lei tra le mie braccia ha iniziato o rievocare il precedente incontro avuto con Francesco. Io, di conseguenza, confermavo il piacere che avevo avuto da quella situazione in tre, e che da tempo avevo immaginato una situazione simile, una donna ben circondata e assecondata da due uomini e che, il vero trio, era proprio quello in cui i tre protagonisti fanno l'amore insieme, mescolandosi senza distinzioni, in fondo quello che era successo con il nostro amico Francesco. Virginia ama queste mie attenzioni nei suoi confronti, e dopo qualche esitazione, sussurra nel mio orecchio una sua grande fantasia: «Mhhhh ... amo questa idea di essere circondata, di essere il motore erotico di un trio. Sono super eccitata all’idea che tre persone si mescolano, si leccano, si succhiano, accarezzano l'altro senza limiti. Mi bagno solo a pensarci ...» A quel punto dopo un sospiro aggiunge: «E tu, tesoro, preferiresti provare di nuovo con un altro uomo o con un'altra donna?» Sento nelle sue parole l'aspettativa di conoscere i miei gusti e i miei desideri, esitando a sviluppare i suoi pensieri. Virginia prende in mano il mio sesso e lo accarezza sul palmo della mano. La sua gamba è piegata sulle mie gambe, si strofina il cavallo contro il mio bacino, lentamente, come volesse prepararmi a penetrarla. «Oh sì, - risposi io – rifare un incontro a tre, mi piacerebbe molto. Devo confessare che nei miei sogni erotici sono davvero emozionato quando ti immagino circondata da due uomini. Il fatto di soddisfare intensamente la donna, le posizioni che permette, ha sempre eccitato il mio pensiero erotico. Quindi Sì, non mi dispiacerebbe di rifarlo con un uomo.» La vedo sorridere e comprendo che lei è sollevata ... capiamo allora che abbiamo la stessa fantasia. Lei sospira e si avvicina sempre più verso di me, prendendo con tutte e due le mani il mio cazzo. Io gli accarezzo i capelli, e le dico in un orecchio: «Immaginati, ora, un bell'uomo dietro di te che ti bacia sul collo con me, mentre masturbi entrambi …» Lei risponde: «Ohhh … questo mi farebbe impazzire!!! …» facendo scorrere il cazzo tra le sue dita ... e continua: «nei miei sogni, spesso mi vedo con due uomini, tu e il nostro amante, mi vedo totalmente immersa tra voi due, sentendo il vostro desiderio per me, ma anche tra voi ...» Lei, prendendomi la mia mano, bagna il mio dito media nella sua bocca, poi, lo fa scivolare nel suo sesso già abbondantemente bagnato. «Continua …» gli dico. E lei: «Mi sento presa tra te e lui, mi sento totalmente donna, per ricevere il tuo sesso in bocca, in me, e, allo stesso tempo, sentire la sua bocca sul mio seno, il mio sesso, il mio piccolo buco...» poi aggiunge, quasi nascondendo le parole tra brevi gemiti per via del movimento del mio dito sul suo clitoride «mi farebbe impazzire molto vedervi che vi masturbate a vicenda …. ti piacerebbe anche questo, masturbare il sesso di un altro uomo?» Continua a godere del movimento delle mie dita sul suo sesso, aspettando la mia risposta, ma io la lascio attendere un po'... «Ahhhhhh …. continua la mio caro, mi piace quello che fai!» Lei dice Dopo qualche attimo rispondo: «Penso che non mi dispiacerebbe farlo …. anzi, credo che mi piacerebbe masturbare un altro uomo, sentire la sua verga tra le dita... questo anche perché so che ti farebbe eccitare …» E lei, di rimando: «Assaggiare un po', leccare? Passare la lingua sul suo pene?» … aggiunge poi con un sospiro: «Ahhhh …. sento che sto per arrivare … non fermare la tua mano!!!» Io dopo un attimo, senza pensarci su molto, eccitato dalla situazione, risposi: «Sì mi piacerebbe baciare il suo sesso, passare la mia lingua, prenderlo lentamente in bocca .… farlo reciprocamente fino a farlo godere …. » Il corpo di Virginia trema tutto ... risponde con un tremore al movimento delle mie dita che le causano piacere. Sta prendendo una specie di intensa febbre sessuale ... Virginia aggiunge: «Ohhhh, e se lui ti dice che godrà .... quando lo pompi, cosa fai?» Lei aspetta le mie parole ... ma io le lascio immaginare la risposta perché sento che si sta trattenendo nel godere …. Quindi mi giro e ci mettiamo nella posizione del 69 … lei mi succhia vigorosamente, prendendo in bocca tutta la mia verga, con una intensità che non accadeva da qualche tempo, forse per darmi una consulenza su come fare e, quindi, mostrarmi la possibile estensione di sensazioni che possono fornire una bocca nel succhiare. Io le solletico il clitoride con la mia lingua e ho messo un dito nel suo sesso, accarezzando delicatamente il suo ano allo stesso tempo. Immagino il sesso di un uomo dietro Virginia che scorra tra le natiche, venendo a diffondere le sue piccole labbra e toccando passando le mie labbra. E quindi, risposi: «Se il nostro amante mi avverte che godrà mentre è nella mia bocca, penso che lo lascerei eiaculare senza ritirarmi. Vorrei lasciarlo versare nella mia bocca e vorrei ingoiare tutto senza dimenticare una goccia». È in questo momento, quando finisco la mia frase, lei scoppia in un godimento insolito, come non gli avevo mai visto e sentito fare. Le lacrime scorrono sulle sue guance. L'ho lasciata riguadagnare la sua compostezza, sembrava totalmente stravolta dal piacere. Lei, dopo un attimo, ritorna con la bocca sul mio cazzo, io sono sul punto di godere. Lei pompa con vigore, e dice: «mio caro, impara da me, impara a succhiare come faccio io, tu stai arrivando a darmi tutto il tuo sperma …» La sua lingua gira intorno al mio glande, poi va il più giù possibile, quando improvvisamente, con un gemito, il mio seme viene schizzato nella sua bocca. Quattro lunghi schizzi ... lei non si ritira, mantenendo tutto in bocca, quindi, sale a cavalcioni su di me e mi fa cenno, con la bocca piena di sperma, di mettermi di fronte a lei. Il mio sesso è contro di lei, io tengo le sue natiche da dietro, lei si avvicina e poi mescoliamo le nostre bocche, condividendo il mio seme. Così abbiamo "giocato" con questa idea per un lungo periodo facendo sesso. Avevamo realizzato, anche con persone conosciute in rete, incontri ma mai con una tale modalità di complicità e di scambio. Niente del genere era mai successo. Pensavamo, se fosse successo, allora sarebbe il risultato del caso e l'opportunità di coglierla sarebbe stata attivata al momento senza premeditazione. La nostra vita continuava il suo corso, con gioie e dolori, come sempre. Nessuno nel nostro gruppo di amici, nonostante il fatto che la maggior parte di loro sono molto intimi, sembravano di condividere con noi questa idea di amore a tre. Le nostre discussioni sul sesso, nei nostri incontri, erano sempre molto generali. A tutti piace parlare e scherzare su di esso fino a quando non rivela nulla dei loro desideri intimi. Un episodio, nato da una situazione di uno dei nostri amici più intimi, Antonio, con cui abbiamo forti legami, la separazione dalla moglie mi ha portato a confidenze sempre più personali con lui. Qualche volta parlando tra di noi, la discussione si spostava sul sesso, ma sempre in modo generale, senza rivelare troppo. Un giorno, parlando al telefono, mi ha detto che si sentiva molto solo dopo la sua separazione e che non aveva avuto l'opportunità di incontrare altre donne. Gli ho confidato che invidiavo la sua condizione in quanto poteva approfittarne per sperimentare qualsiasi cosa o situazione e, confidenza per confidenza, gli ho chiesto cosa avrebbe voluto provare. Lui, rispondendo alla mia sollecitazione, mi disse, tra le altre cose, che l'idea di essere invitato da una coppia lo avrebbe interessato molto, ed era una situazione che stimolavo molto le sue fantasie erotiche. Io colsi la chance al volo, dicendogli che in effetti la sua è una bella idea e che, probabilmente, prima o dopo avrebbe potuto incontrare una coppia aperta a tale situazione. E lui, di rimando: «Mi piacerebbe crederti, ma come si fa a incontrare una coppia talmente libera? In box Swingers, in una discoteca o altro, non credo che sia facile …» ha detto scherzando. Ed io: «Beh ci sono annunci online sui siti specializzati, su alcuni giornali ... non lo so, credo che li si possa avere una chance.» Antonio: «è difficile in ogni caso» e continuando, «ho tentato di osservare e sondare le persone che conosco... ma sembra quasi impossibile realizzare questa mia fantasia... nessuno dei nostri amici e delle persone che frequento sembra interessato o è connesso a siti del genere.» Ed io: «è un po' particolare come situazione, non è comune comunque o facile da confessare anche se piacerebbe farlo ... ci vuole una intimità superiore alla semplice conoscenza o amicizia.» Antonio: «sì certamente, non è facile confessarla, e poi presuppone una buona ed indistinta comunione sessuale tra le tre persone, deve essere una situazione sorprendente ed eccitante. Beh io preferisco non pensarci, se troverò la situazione giusta, bene … ma probabilmente sarà difficile se non impossibile realizzarla.» Quella sera, ho parlato con Virginia circa la conversazione avuta con Antonio. Lei ha trovato questo, naturalmente, molto interessante. Ci siamo detti allora che avremmo potuto invitare il nostro amico per una cena, e che se la discussione si fosse ripresentata … qualcosa sarebbe potuto accadere o no, ma senza preordinare nulla, tutto sarebbe rimasto aperto. Pochi giorni dopo, invitammo a cena il nostro amico, cosa che era già accaduta più volte dopo la sua separazione. Virginia si era preparata un vestito particolarmente sexy, ha messo su un bel vestito nero, molto aderente, con una scollatura molto aperta che metteva in evidenza il suo seno. Il vestito era spaccato su un lato, e lasciava intravedere le calze nere autoreggenti. Inoltre, si era messa un perizoma davvero piccolo abbinato ad un reggiseno in pizzo. Nel vederla vestire in quel modo sexy, non ho potuto fare a meno di accarezzarle le natiche e i suoi bei seni. La mia mano, poi, è scivolata già per accarezzare il suo piccolo ciuffo di peli sul pube, masturbandola per qualche secondo, ci siamo baciati, la tensione ha cominciato a salire... Abbiamo lottato per resistere alla voglia di fare sesso prima che arrivasse Antonio a casa nostra, ma abbiamo concordato che fosse meglio aspettare ... Continua ……… 51 0 6 anni fa
- Tutto per caso Erano mesi che nei nostri rapporti esisteva nell'immaginario il terzo da inserire nel nostro letto. Siamo una coppia sposata da una vita e volevamo provare nuove esperienze. Mia moglie quando ne parlavamo pareva le piacesse l'idea ma quando era il momento di mettere in pratica ciò che fantasticavamo si tirave indietro e io rimanevo con la dannata voglia di vederla posseduta da un altro uomo. Siamo un coppia matura io 60 e 55 mia moglie e spesso giocavamo in auto con la speranza di essere spiati da qualcuno ed era un bel vedere perchè mia moglie è una bellissima donna che ama vestire in modo sexy, sempre in autoreggenti, capelli biondi ricci, quarta di seno e per mio piacere non depilata. Spesso andavamo a cinema con la voglia di giocare e io sempre speranzoso di mettere in pratica il mio sogno. La stuzzicavo parecchio, le scoprivo le gambe mettendo in mostra le sue gambe fasciate da bellissime autoreggenti. Col passare del tempo avevo perso le speranze di sentirmi finalmente cornuto perchè era risoluta solo quando immaginavamo o che stavamo solo io e lei. Ma una sera nel vedere un film di Tinto Brass tutto si avverò come per incanto. Entrammo in sala con le luci ancora accese, c'erano pochissime persone poichè il film lo davano già da un paio di settimane. Mia moglie indossava un gonna leggerissima un dito sopra le ginocchia, una camicia bianca che metteva in mostra il suo bellissimo seno (quarta taglia) ovviamente le immancabili autoreggenti e scarpe tacco 10 nonostante la sua altezza 174 cm. Un leggerissimo spolverino la copriva in parte, infatti nel momento che ci sedemmo, mi accorsi che la sue gambe rimanevano scoperte da far intravedere le sue calze. Di questa cosa ne fui contentissimo. Il film cominciò e vuoi le scene eccitanti vuoi la voglia di giocare, cominciai a toccarle le gambe, sembrava piacerle parecchio perchè mi agevolava nei movimenti delle dita che piano piano s'intrufolavano sotto il perizoma. Volevo farla perdere qualsiasi freno inibitorio perchè ero eccitatissimo solo al pensiero che qualcuno potesse toccarla e che potesse giocare con un altro cazzo. Aveva le gambe scoperte sino all'inguine, le sfilai il perizoma rendendomi conto che era bagnatissimo. All'orecchio le commentavo le scene del film invitandola ad immedesimarsi, a lasciarsi andare. Finito il primo tempo ci ricomponemmo alla buona e in fretta ma lei rimase con le gambe scoperte in quella posizione. Si vedeva che stava senza perizoma ma con mio piacere non si coprì incurante di essere vista da qualcun altro. Fu in quel momento che mi accorsi che un coetaneo si era seduto a quattro o cinque poltrone distanti da mia moglie. Il cuore mi batteva forte forse si stava avverando il mio sogno. Mi avvicinai all'orecchio di mia moglie e le dissi di quel tizio ma lei mi disse che se ne era accorta e questa cosa la eccitava parecchio. Si spensero le luci e cominciò il secondo tempo il tizio a fianco non guardava più lo schermo ma le gambe di mia moglie che aprendo le gambe cominciò a toccarsi guardandolo, e fu li che vide che poverino ormai eccitato si stava masturbando.Non proferii parola restai in silenzio senza muovere un dito lasciandola libera di fare quello che voleva. Poco dopo il tizio si alzò si avvicinò a mia moglie e senza proferire parola le mise due dita nella figa ormai in attesa da molto di quella mossa. Le aprì la camicetta e tirò fuori il capezzolo durissimo cominciando a succhiarlo poi prese la sua mano e se la portò sul suo cazzo. Stavo impazzendo senza nemmeno toccarmi venni copiosamente. Il tizio comandava tutta la situazione si abbassò e cominciò a leccarla facendola venire diverse volte poi la prese per il collo e cominciò a farselo succhiare. All'improvviso il tizio si alzò e guardandomi negli occhi mi disse " cornuto ricomponiti e portamela fuori ho voglia di chiavarla" gurdai mia moglie per avere il suo assenso ma non feci in tempo perchè si era già alzata per raggiungerlo. Uscimo poco dopo, lui che ci stava aspettando, si avvicinò e con autorevolezza mi disse " la troia viene con me seguici con la tua auto" ubbidii senza proferire parola. Vidi mia moglie allontanarsi dando la mano a quell'uomo che tirandola a se le mise una mano sul culo. Salirono in auto e cominciai a seguirli...........ma questa è un altra storia 35 14 6 anni fa
- Avventura in belgio Storia vera Sono un tecnico, per lavoro andiamo in Belgio in una ditta, come a volte capita c’è in ditta un italiano e con me altri 5 tecnici venuti dal Italia, divento molto amico di Mario e una sera ci invita tutti a casa sua per una spaghettata. Conosciamo la sua compagna, una italiana mista olandese che ha vissuto in Inghilterra, la serata va a meraviglia, noi portiamo il vino in abbondanza e gli spaghetti sono favolosi, serata bellissima con la compagna sempre un po in disparte, io riesco a fine serata a parlare con lei, non parla molto ma io riesco a metterla a suo agio e con me dialoga, mi racconta un po la sua vita. Non è bellissima, ma ha un bel fisico, non magra ne grassa, un bel seno e bionda, per avere 50 anni è una bella donna, Serata finita e andiamo a casa. Il lavoro finisce e io per contratto devo rimanere in Belgio per 2 settimane, con Mario diventiamo molto amici e lavorando insieme vuole che gli racconti tutti le mie avventure erotiche avute in giro per il mondo, e si diverte da matti ad ascoltarle. Un giorno dopo l’ennesima storia erotica raccontata mi dice “stasera la racconto a Tina, si ecciterà di sicuro” al che io dico “ma sei matto ?” (sto sintetizzando il piu possibile, cerco di essere breve) mi spiega che loro applicano lo scambio di coppie e ogni tanto vanno nei club privè, io sono uno che quando ero a Londra frequentavo dei circoli fetisch (potrei raccontare decine di storie qui anche molto interessanti) quindi non mi scandalizza la cosa. Mi dice con naturalezza “ dai stasera vieni a casa mia che scopiamo la Tina, a lei tu gli piaci…” dico “ok vengo…voglio vedere !”. Arrivo alle dopo cena, suono e viene ad aprirmi Mario nudo “ Giusto in tempo, dai entra che noi abbiamo iniziato” entro in camera e in effetti c’era Mario e Tina nudi nel letto, mi guardano, io calmo mi avvicino a Tina, la saluto baciandola in bocca, lei noto è eccitata e la cosa noto le piace molto, poi dico “ ok voglio vedervi un po, io rimango seduto e vi guardo un po, voi continuate, decido io quando entrare” (ricordo e faccio capire che io sono un Dom, decido io quando e come) lei guardandomi annuisce, si sdraia e invita Mario aprendo le gambe a penetrarla, , Mario esegue, lei chiude gli occhi e comincia a godere, io guardo, e aspetto, ad un certo punto, e io lo sapevo, Tina apre gli occhi e mi fissa, come a dirmi, dopo voglio te, si instaura tra me e lei un colloquio di sguardi, di sfida, mi fa capire “poi mi scopi ?” e io “certo che ti scopo !, te lo metto anche in bocca…” lei interrompe Mario, prende il cazzo di Mario e inizia a succhiarlo, e dopo un po mi guarda e mi fa capire “ guarda come succhio il cazzo, va bene cosi ?” naturalmente faccio capire a lei che va bene, chiude gli occhi come se avesse capito, è eccitata, si muove sinuosa, fa di tutto per provocarmi e far in modo che io mi spogli, ma io resisto, mi fa vedere tutto il suo repertorio, tutti i sui movimenti sono lenti, studiati, il cazzo è di Mario ma guarda sempre me, e anche a Mario la cosa piace. Resisto ed aspetto, giocano fanno di tutto, usano un vibratore, si sputano e si leccano , io mi alzo solo per offrire lo champagne, naturalmente lo verso sui seni e sulla figa di Tina e per l’eccitazione di tutti e due iniziano a leccarsi, torno a sedermi e noto la delusione di Tina, Mario dopo averle provate tutte e eccitatissimo fa girare la Tina e cerca di incularla, sapevo da Mario che lei non amava tantissimo la cosa, e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento, Tina prima cerca di resistere ma poi troppo eccitata accetta, timorosa si blocca e lascia fare a Mario, vinta, a questo punto arrivo io già nudo vado da Tina, le prendo la faccia e la bacio, la lingua in bocca, le dico “ ci sono io ti aiuto io, con me vicino non sentirai dolore” Tina vede il mio cazzo duro e si eccita ancora di più, non gliene frega niente del culo, vuole il mio cazzo, mi sistema sulla spalliera e nello stesso momento che gli metto il cazzo in bocca Mario da dietro la incula, ma lei è concentrata sul mio cazzo, le prendo la testa e con forza gli sbatto il cazzo in fondo alla gola, Mario fa lo stesso con il culo, in fondo, io gli sbatto le palle in faccia, gli strizzo le tette e gli accarezzo la figa, le gode e rantola come una pazza…Mario gli sborra in culo e esce esausto, lei continua a sbocchinare, la fermo, e dico “pulisci il cazzo a Mario che adesso tocca a me scoparti” lei annuisce buona e ubbidiente, basta dare gli ordini giusti e tutte ubbidiscono, si gira verso Mario e incomincia a pulirgli il cazzo con passione, si mette volutamente a pecorina, il culo ancora aperto e sporco di sperma, la prendo per i capelli, la aiuto a sbocchinare Mario, poi tirando i capelli la penetro con forza, quando ha finito con mario si concentra su di me, gode come una pazza, finalmente un cazzo in figa, la prendo con forza e gli sussurro “ sei una troia fantastastica…adesso fammi venire “ a queste parole si eccita ancora di piu aumenta il ritmo del bacino, sa come fare venire alla svelta un uomo, prima di venire esco il cazzo la giro e spriccio in modo esagerato sulle tette, sul collo, lei si agita mi prende il cazzo e lo slinguazza, mi fa vedere lo sperma che gli cola dalla bocca, è contenta eccitata , sudata e felice, urla…”cazzo che scopata !!!” Mario è felice e gli appoggia il cazzo in bocca, lei succhia tutto quello che si muove, lecca anche il vibratore, poi si butta su di me sfinita. Dopo un po mi dice “ Sir tu qui devi venire più spesso…promettimelo…” io non posso far altro che dire “ Sicuro “ 21 0 6 anni fa
- Esibizionismo al Lago .... Premetto che questo non e' un racconto di fantasia, ma e' tratto da un'avventura realmente accadutami qualche settimana fa.Ho iniziato a messaggiarmi con questa coppia, lei 40 anni e lui 47 anni. Erano alle primissime esperienze sui siti, infatti mi dicevano che loro amavano tantissimo l'esibizonismo fatto nella quotidianeita', soprattutto nelle uscite fuori porta..si ..lei amava mostrarsi e provocare altri uomini davanti al suo uomo, infatti mi raccontavano di uomni increduli nel vederla mentre si provava le scarpe senza intimo, in spiaggia con il costume leggermente spostato o, adirittura, al ristorante dove i camerieri godevano di una meravigliosa vista..con scollature vertiginoseche mettevano in mostra i confini delle aureole dei suoi capezzoli...Tutto cio' senza mai programmare nulla...Ormai pero',nelle loro fantasie, c'era anche l'idea di andare oltre... di avere qualche "contatto" fisico con un'altro uomo e, cosi', l'idea di contattare qualcuno su questi siti .Un giorno , una domenica pomeriggio, mi arriva un loro messaggio:" noi tra un po' andremo a Desenzano per far shopping e per bere qualcosa...lei vestita molto leggera...magari potrebbe essere l'occasione per ammirarla di presenza e per sfiorarla con tocchi quasi casuali" Quale migliorre occasione, pensai io, e, Cosi', ci demmo appuntamento ...ma non ci si doveva presentare, avrei dovuto seguirli e giocare inzialemnte solo con gli sguardi, rimanendo sempre in contatto via messaggio con lui...si, perche' voleva sapere "live" cosa pensassi degli atteggiamenti della moglie.Eccoli...sono loro seduti davanti ad una gelateria ..lei indossa scarpe con tacco alto, mini di jeans e un top molto largo e scollato....!Come d'accordo gli mando un messaggio, ho la conferma che sono l'oro...lei mi guarda e mi fa un sorriso e il marito mi scrive:" adesso guarda cosa fa Claudia"... come per magia', scavalla le gambe.....e voila..si mette in un modo da regalrmi la visione del suo perizoma bianco retato.... con evidente trasparenza...Io gli scrivo:" Niente di piu' paradisiaco"Lui risponde:" E questo e' solo l'inizio..."Si alzano si incamminano verso la piazza...io li seguo e vedo che entrano da Yamamaylui mi scrive:"entra e fai finta di povarti qualcosa.." cosi' faccio finta di scegliere qualcosa a caso e noto che lei entra in camerino, prendo al volo una canotta e mi dirigo anche io verso i camerini mettendomi in fila e rimanendo dietro il marito.Lei, molto spudoratamente, ha lasciato la tedndaun po' aperta e assisto al suo strip...si toglie tutto e rimane solo con quel perizoma, molto trasparente, che lascia...davvero poco all'imaginazione. Ecco.. adesso si prova un corpetto.. e noto che mentre lo fa si sfiora le tette..., il ventre..mettendo anche le dita dentro quel perizomino e giocandoco con il suo corpo con dei movimenti molto ma molto sensuali... ma purtroppo mi tocca entrare nell'latro camerino che nel frattempo si e' liberato.Esco per primo e nel passare vedo che lei ormai si e' rivestita, quindi metto giu' la canotta, che nenahce mi ero provato, ed esco dalnegozio decindendo di aspettarli fuori. Ariva cosi' un messaggio:" sono Claudia...prima in camerino mi sono "coccolata" solo per te.."Escono anche loro... vedo che lui sta scrivendo e mi arriva il messaggio: " andiamo a bere qualcosa...mi raccomando siediti di fronte a lei" e, cosi' , dopo che si sono accomodati, in un locale all'aperto, mi siedo anche io di fronte...fortuna vuole che siamo molto vicini. Eccola....lei comincia a muovere le gambe in tuti i modi facednomiammirare ancora quel perizoma...ma non solo...con un gesto quasi molto causale fa in modo che un capezzolo faccia capolino nella scolllatura, si... e' ben in vista... e devo dire che e'stato davvero eccitante vedere la faccia del cameriere, come dai loro racconti precedenti, che ha preso l'ordinazione....!Ormai i nostri sgaurdi divorano i nostri corpi, anche lei nota, e me lo scrisse, che dai miei jeans, molto stretti, si vedeva quanto la desiderassi... , l'eccitazione era alle stelle...Vedo che lei prende il telefono del marito e comincia a scrivere, arriva il messaggio: "adesso vado in bagno, con modo molto garbato seguimicosi' ci presentiamo...ma voglio che tu mi tolga gli slip perche' mio marito vuole annusarli per senire quanto sono eccitata". Si alza e va verso il bagno, io la seguo...siamo nell'antibagno..lei di frontelo specchio che si lava le mani cosi' le vado dietro,la stringo e le bacio sul collo...lei sospira... le giro un po' la testa cosi le nostre labbra vengono a contatto..si anche le ligue adesso... e le mie mani cominciano a percorrere il suo corpo, prima entrando all'interno della scollatura e poi lungo i fianchi... lei mi dice che ha tantisimavoglia di mema che li potrebbe essere pericoloso,potrebbe entrare qualcuno e cosi' .. mi inginocchio dietro di lei, le alzo la mini... le sfilo quel perizoma... al tatto bagnatisimo...consegnandolo a lei...ma non prima di aver affondato la mia bocca fra le sue natiche.....e sentendo con le labbra la sua voglia....!! Mi alzai,diede un bacioe mi disse che era stata la situazone piu' ecccitante ed intrigante mai vissuta......! Io Uscii dal bagno, pagai e andai, ma dopo un po' arrivo' il messaggio del marito che diceva:" grazie di avermela fattabagnare cosi'... il suo perizoma sapeva di sesso...Adesso Caludia ha voglia di te e non vede l'ora di proseguire cio' che avete inizato in quel bagno..ed io voglia di ammriarvi mentre la fai bagnare ancor di piu'"E' stato un incontro molto soft ma, credetemi , e' stata un "orgia olfalmica" che ha mandato in tilt i miei sensi..Adesso continuiamo a sentirci e prospettiamo un altro incontro altamente eccitante..ma con un finale ben diverso....e , magari, ve lo raccontero'.....!!!Marcoilary 4112 0 6 anni fa
- master L’uomo la fece spogliare completamente, verificandone compiaciuto la totale rasatura del pube, eseguita in modo integrale così come le era stato richiesto, quindi le fece indossare un corpetto formato da un insieme di strisce in cuoio che, cingendole il busto, strizzandole i seni e comprimendole la vagina, le ponevano in ulteriore risalto le intime labbra, solcandogliele profondamente. Soddisfatto da ciò la fece rivestire, ordinandole di indossare obbligatoriamente sotto gli abiti quella singolare struttura, sino a quando si fossero nuovamente incontrati, osservandola allontanarsi con passo incerto a causa della cinghia che le strofinava la clitoride ad ogni movenza. Mostrandosi al compagno, nella costrizione in cui era stata posta, recependone l’inevitabile turbamento al pensiero di quanto avveniva, si predispose ad uscire non senza provare un sottile senso di eccitazione al pensiero delle persone che avrebbe incontrato, del tutto ignare della condizione in cui si trovava. Trascorso il periodo convenuto, ed ormai assuefattasi al bustino che le fasciava il corpo in maniera così succinta, si ripresentò all’uomo che l’aveva obbligata ad attenersi scrupolosamente a quell’insolito rituale. Egli, consegnandole un paio di lunghi guanti in lattice, le fece poi indossare, direttamente sulla nuda epidermide, un abito da sera, quindi uscirono assieme verso una destinazione a lei del tutto ignota. Giunti nella località prestabilita si trovò a contatto con numerose altre persone a lei sconosciute con le quali si intrattenne restando inconsapevole se queste ultime potessero mai essere al corrente di quanto il proprio accompagnatore avesse preteso da lei. La serata trascorse con apparente normalità senza che nulla di particolare potesse modificarne lo svolgimento se non fosse stato per l’insospettabile condizione in cui sapeva di trovarsi. Ancora una volta venne congedata dall’uomo, il quale pareva attratto più dal fatto di vederla con indosso quella struttura, nella quale l’aveva obbligata sotto ai vestiti, che dal volerla possedere realmente come in molti avrebbero di sicuro desiderato alla sola visione della sua nudità integrale. Lo stesso compagno di lei pareva molto stupito che in seguito ad eventi così particolari non avesse dovuto anche concedersi alla persona che l’aveva coinvolta in un gioco nel quale lui stesso si era lasciato trasportare emotivamente, se pure relegato al ruolo passivo di complice. Altre serate ebbero eguale decorso prima che l’uomo si decidesse a confermarle quanto trovasse estremamente eccitante avere imposto ad una donna come lei il giogo che la faceva apparire quale propria schiava disposta ad accettare di sottomettersi a qualsiasi altra prova avesse stabilito di imporle. Solo allora la attrasse a se, sollevandole l’orlo dell’abito e scoprendola sino alle reni, allentandole il corpetto in modo da poterla possedere dopo averla posta piegata in avanti, penetrandola con veemente determinazione senza più alcun altro indugio, profanandola con perentoria determinazione in entrambe gli orifizi. Con le braccia protese contro ad una parete G. si lasciò invadere senza opporre alcuna resistenza, incurante che i propri gemiti potessero raggiungere coloro che, nelle stanze adiacenti a quella dove si trovavano, avrebbero potuto coglierne l’ansimare mentre, in preda ad un piacere così dissoluto, si abbandonava all’orgasmo. Solo allora ebbe la certezza che stava iniziando per lei un nuovo percorso, al quale avrebbe dovuto scrupolosamente attenersi se non voleva essere severamente punita come l'uomo le aveva preannunciato nel caso si fosse opposta alle ulteriori richieste che le avrebbe fatto di volta in volta pervenire. 2621 0 7 anni fa
- una volta mi piace raccontare di piccole storie realmente accadute,le stesse che tiro fuori dai ricordi quandomi sego il cazzo pensando a quanto sia troia la mia adorabile compagna.una volta eravamo a mare dalle parti nostre,puglia adriatico tra polignano e monopoli,era una domenica primaverile , faceva caldo e avevamo voglia.si decise di mettere un annuncio online di cornuto che cerca bull per sfondare la sua giovane compagna quello stesso pom.a corredo dell'annuncio inseriamo una bella foto scattata al momento in una caletta appartata con il suo maestoso culo a pecora in attesa poggiata ad uno scoglio e qualche indicazione per risalire alla zona.pubblicato l'annuncio continuiamo a camminare sul litorale non pensando a quanto internet certe volte sia veloce .....ed efficiente.fatto sta che un ora dopo tornando verso la macchina ci accorgiamo di un giovane uomo che ci guarda con insistenza e sorridendo si avvicina e ci chiede se siamo quelli dell'annuncio e nello stesso momento senza neanche attendere la risposta tira fuori un cazzo grosso per davvero,uno di quelli larghi che riempiono la mano a stringerli.eravamo in una zona appartata sul mare ma non troppo e quel grosso cazzo li davanti a noi era una tentazione irresistibile sopratutto perchè cosi improvvisa.lei senza nessun indugio gli si avvicina e lo prende in mano davanti a me,lo guarda negli occhi,mi guarda negli occhi e lentamente si inginocchia e si riempie la bocca fino in gola.io adoro guardarla alle prese con i cazzi in generale,ma quelli molto grossi(diciamo piu grossi del mio ) mi fanno impazzire e da cornuto semplice divento cornuto e sottomesso in un istante.lei che mi conosce e questo lo sa bene,dopo averlo succhiato un po mi prende per mano,mi fa inginocchiare e li davanti al mare e allo sguardo probabile di qualcuno li nei dintorni,mi spinge la testa sul cazzo e me lo infila in bocca.e io lo prendo tutto in ginocchio,mentre loro si baciano con la lingua sopra di me e lui le infila subito due dita in fica e poi,subito dopo due dita nel culo.questo lo so perchè mentre continuo a succhiare il cazzo in ginocchio,lei parla col bull del suo cornuto che lo prende in bocca e poi dice"amore mi ha messo due dita nel culo,che faccio?" mentre mi sorride con la lingua in bocca al bull e la sua mano che mi spinge il cazzo fino in gola 4487 0 7 anni fa
- Tracy Come al solito dopo tre ore di riunione la noia ha preso il sopravvento sulla maggior parte dei partecipanti, ed io non faccio eccezione, l’abbiocco è in agguato. Cerco di tenere viva la mia attenzione scarabocchiando sul block notes che ho davanti. Finalmente il mio interesse si riaccende quando il direttore della mia divisione prende la parola e spiega agli astanti che presso la nostra filiale Statunitense si è presentata un’emergenza. In pratica il progetto su cui stanno lavorando si è bloccato per le dimissioni improvvise, improrogabili e immediate dell’unica risorsa che lo stava portando avanti. Urge trovare entro pochi giorni qualcuno che prenda un aereo e si rechi presso la nostra sede d’oltreoceano e si dia da fare per portare a termine il lavoro rimasto in sospeso giusto il tempo necessario ad assumere un sostituto. Del mio reparto sono il più papabile in quanto ho quasi terminato il mio progetto, rimangono solo dei dettagli che posso gestire tranquillamente anche da un ufficio americano. Mi ritrovo, così, investito della trasferta fuori programma ma che non disdegno, cambiare aria ogni tanto fa bene, poi tutto è a carico della compagnia, auto, hotel, telefono per quindici giorni da passare in USA. Arrivo di notte e ho qualche difficoltà a trovare il mio hotel, l’auto prenotata, sebbene richiesta con navigatore mi è stata consegnata senza e così devo affidarmi alla cartina gentilmente fornitami in aeroporto dalla compagnia di noleggio. Alla fine lo trovo, era nascosto dietro un ristorante davanti al quale sono passato e ripassato almeno quattro volte. Prendo possesso della mia camera e punto un paio di sveglie prima di abbandonarmi al meritato riposo ma solo dopo che una doccia ristoratrice si è portata via una parte del peso accumulato nelle quindici ore, tra voli e scali, spese per il viaggio. La prima suoneria mi riporta alla realtà ma mi sembra di avere chiuso gli occhi solo da pochi minuti, quando la seconda attacca mi faccio violenza e metto le gambe fuori dal letto, qualche minuto per prendere possesso delle facoltà minime che mi consentono di posizionarmi sotto la doccia e che la giornata abbia inizio. Arrivo presso la sede Americana della mia compagnia in perfetto orario. Ad accogliermi, dietro il bancone della reception c’è Sandy, giunonica e sorridente, sui quaranta, con due notevoli bocce strizzate dentro un reggiseno push up a sua volta fasciato dalla maglia attillata provvista di un generoso décolleté, il suo nome è serigrafato sulla targhetta appuntata sulla sua tetta destra. - “Sono Carlo (taldeitali) “ - mi presento. - “Ben arrivato! Scott la sta aspettando. “ – mi informa, mentre sulla tastiera del telefono digita il numero del mio collega yankee con cui devo incontrarmi. La giornata passa abbastanza velocemente. Torno in hotel dopo avere mangiato qualcosa e fatto quattro passi digestivi. La doccia mi restituisce un po’ di vigore ma appena mi accomodo nel letto King Size la palpebra cala e perdo letteralmente i sensi. Il fuso orario ha avuto la meglio, quando riapro gli occhi sono le quattro del mattino, in Italia sono le dieci, non ho più sonno. La televisione mi aiuta a tirare l’ora di alzarmi. Scendo nella sala dove servono la colazione, mi districo tra salsicce, uova strapazzate, bacon e altre prelibatezze tipicamente americane e infine trovo il caffè, il latte e le marmellate. Mentre sono intento a nutrirmi consulto la posta elettronica. Sono concentrato nella lettura quando la mia attenzione viene catturata da due scarpe di vernice rossa che vestono due piedi dalla pelle liscia e chiara, le caviglie sottili proseguono verso due polpacci torniti. La gonna del tailleur cela, dal ginocchio in su, le cosce che immagino proporzionate e toniche. Dalla mia posizione posso apprezzare la rotondità del lato B di questa femmina che si muove con atletica leggiadria padroneggiando l’equilibrio offerto dall’esile appoggio dei tacchi che definirei importanti. I capelli castani sono raccolti sulla nuca e fermati da due bastoncini che ricordano le bacchette utilizzate nei ristoranti asiatici. Quando passa sul lato opposto del bancone posso rimirare anche il lato A. Il seno è discreto né piccolo né grande, giusto, come piace a me. Il viso è grazioso ma non riesco a cogliere il colore degli occhi che rimane celato dietro i riflessi delle lenti degli occhiali che le danno un’aria autorevole. Mi lascio trasportare dalla fantasia cercando di immaginare che lavoro fa, da dove viene, cosa le piace e cosa no, ma anche che lingerie indossa e come possa essere senza tutte quelle bucce, nature, come mamma l’ha fatta, insomma, nuda. Mi passa vicino per andare a sedersi poco più in là a consumare la sua colazione, non mi degna di uno sguardo. Ha un buon profumo. La vibrazione del mio smartphone mi riporta alla realtà avvisandomi che è ora di andare, mi alzo cercando di dissimulare la mia erezione tenendo il tablet ad altezza inguinale. La mattinata lavorativa inizia con una riunione che finisce verso le dieci e trenta, ci prendiamo una pausa caffè, ed è nell’angolo ristoro che mi attende la sorpresa. La Femmina con le scarpe rosse è lì davanti a me con un bicchiere in mano sta parlando con un’altra donna che i miei colleghi americani salutano e così partono le presentazioni. La donna misteriosa che qualche ora prima ha solleticato la mia fantasia si chiama Tracy, è una collega inglese, lavora nella sede di Birmingham e si occupa di risorse umane. - “Carlo, piacere di conoscerti, sono della sede di Milano.” – le dico afferrando la mano che lei mi sta porgendo. - “Questa mattina ti ho vista fare colazione in hotel” – aggiungo. Mi sembra anche di arrossire un tantino ripensando all’effetto che la sua visione mi ha procurato. Se lei se ne è accorta non lo dà a vedere. - “Ah bene, allora probabilmente ci rincontreremo.” – afferma lei. Io e tutto il mio ego lo speriamo vivamente. Finalmente arriva sera, torno in hotel. Tracy è al banco della reception, mi avvicino. Lei si volta mi riconosce e mi sorride, l’impiegata dell’Hotel le allunga una cartina sulla quale ha tracciato qualche cerchio con la penna. - “Ciao, giornata pesante?” – le chiedo. - “Abbastanza, ma ora è passata.” – mi risponde lei. Così parliamo per qualche minuto di lavoro e vengo a sapere che lei si fermerà sino a fine settimana. - “E’ quasi ora di cena, ti va di mangiare qualcosa assieme?” – chiedo con un po’ di azzardo. - “Volentieri, mangiare sola non mi piace.” – risponde accettando l’invito. Ci accordiamo per vederci dopo un’ora, il tempo di cambiarci mettendoci qualcosa di più comodo. Arrivo nella hall per primo mi accomodo in uno dei divanetti e attendo. Dopo cinque minuti le porte dell’ascensore si aprono e Tracy appare in tutto il suo splendore. Indossa un giubbino di pelle, nero, sopra ad un tubino grigio, le scarpe rosse sono state sostituite con più confortevoli scarpe da tennis bianche. - “Andiamo?” – chiede. - “Sono pronto.” – le rispondo e ci avviamo alla macchina. Lascio a lei il compito di decidere dove cenare, mi elenca i consigli che ha ricevuto dai colleghi, opta per una steak house vicino al centro cittadino. Ceniamo divorandoci due bistecconi con contorno di patatine e diamo fondo ad una bottiglia di vino. Conoscendo la rigidità delle regole americane in merito alla guida in stato di ebrezza mi limito ad un bicchiere e mezzo di Cabernet il resto finisce a piccoli sorsi nella pancina della mia nuova amica. Passiamo così un paio d’ore rilassanti ridendo e scherzando, la mia collega si rivela essere una compagnia piacevole, è dotata di ironia e intelligenza, l’alcol poi si sa, aiuta a lasciarsi andare. Usciamo dal ristorante e optiamo per fare una passeggiata. Il centro cittadino è popolato, ci sono molti locali aperti con tavolini all’esterno e musica country a manetta. Entriamo in uno di questi bar dove un gruppo suona dal vivo. Tracy si spara due bicchieroni di Moijto, io un paio di birrette. Mentre torniamo in hotel mi rendo conto che La mia collega è alquanto alticcia non ubriaca ma decisamente su di giri. Mi chiedo mentalmente “ma quanto bevono sti Inglesi”. Arrivati a destinazione mi premuro di accompagnarla alla sua camera non tanto per un innato senso cavalleresco ma più che altro per assicurarmi che entri nella stanza giusta. - “Grazie per la serata.” – le dico, mentre lei inserisce la chiave elettronica nel lettore sopra la maniglia. - “Sono stata bene.” - mi risponde, sporgendosi mi bacia su una guancia e mi augura una buonanotte. Quindi si gira e perde per un attimo l’equilibrio, riacquista la stabilità appoggiandosi allo stipite, mi sorride e sparisce nella sua camera, la porta si chiude dietro di lei. La mattina seguente scendo per la colazione nella sala semideserta, di Tracy nessuna traccia. Mi propongo di andare a cercarla qualora ritardasse più del dovuto. La vedo apparire dopo una decina di minuti, è in perfetta forma. Indossa un bell’abito a fiori e si muove con sicurezza sopra tacchi alti quanto quelli del giorno precedente, avanza senza esitazioni con le sue belle gambe che poggiano su di un paio di scarpe colore blu cobalto in perfetto coordinamento coi motivi floreali del vestito. - “Buongiorno, dormito bene?” – le chiedo con curiosità. - “Benissimo, grazie.” – risponde lei. - “Andiamo al lavoro insieme?” – chiedo offrendole un passaggio dal momento che lei si sposta in taxi. - “Certo, volentieri!” – risponde, sorridendomi. Il tragitto dall’hotel alla ditta è alquanto breve, ci impegna per una ventina di minuti scarsi che trascorriamo parlando del più e del meno. Non perdo l’occasione però per chiederle di cenare ancora con me. Tracy accetta. Ci incontriamo nella hall, lei è splendida. Abbandonati gli abiti consoni all’ambiente lavorativo si trasforma nella ragazza della porta accanto e libera un fascino magnetico. Mentre mi avvicino noto che gli sguardi di tutti i presenti appartenenti al genere maschile e anche quelli di un paio di signore sono calamitati dai glutei della mia collega, messi in evidenza dagli aderentissimi leggins grigi che, come una seconda pelle, avvolgono le sue rotondità, insinuandosi senza pudore nel solco che divide quelle chiappe modellate alla perfezione. Ceniamo in un ristorante che offre cucina messicana. Durante la cena, da alcuni atteggiamenti di comunicazione non verbale, ho la netta sensazione di non esserle indifferente, sta decisamente flirtando con me. - “Facciamo una passeggiata?” – le chiedo. - “Prendiamo un dessert?” – controbatte. - “Se il dolce sei tu, non posso rifiutare.” – azzardo io con le palpitazioni accelerate. Lei mi guarda per qualche secondo piegando la testa di lato, si ravviva i capelli con la mano e mi sorride. - “Spero che tu noi sia diabetico.” – risponde maliziosamente fissandomi coi suoi occhi ammaliatori. Mi alzo porgendole la mano che lei afferra lasciandosi guidare verso l’auto. Prima di uscire mi fermo, le cingo i fianchi e l’attiro a me, le nostre labbra si uniscono, la mia lingua si fa strada nella sua bocca, ad impedire che arrivi a toccarle le tonsille c’è la sua che sembra avere le stesse intenzioni, faccio scivolare una mano che termina il suo percorso su una chiappa della mia collega. Noto gli sguardi delle persone sedute nella sala. Alcune infastidite esprimono il loro disappunto con smorfie malcelate, altre fanno commenti sottovoce ma buona parte degli sguardi maschili non riesce a dissimulare ammirazione e una punta di invidia. Deve essere chiaro a tutti che lo splendore che stringo tra le braccia è mio territorio, con buona pace per il mondo. Arriviamo in hotel in un lampo, ci fiondiamo nell’ascensore, Tracy pigia il pulsante che ordina al mezzo meccanico di portarci al suo piano. Dentro la cabina mi inchioda contro la parete e mi bacia appassionatamente strusciandosi contro la mia prepotente voglia di lei. Entriamo nella sua camera e i nostri vestiti schizzano in tutte le direzioni. Finalmente siamo nudi, uno di fronte all’altra, contempliamo a vicenda i nostri corpi. Il suo è meraviglioso, la desidero e il mio ventunesimo dito, il più grosso di tutti quelli che ho in dotazione rigidamente puntato verso il suo corpo sembra dire, impertinente: “ti voglio”. Lei si avvicina, si impossessa con salda presa delle mie chiappe mi attira a se facendo aderire il suo ventre al mio schiacciando la mia erezione nel mezzo, le sue labbra cercano le mie le lingue si intrecciano, la tengo per la nuca e le spalle. Le sue dita mi sfiorano l’ano, mi contraggo, non smetto di baciarla avidamente e sento il mio cazzo pulsare ardente. Le afferro la parte alta delle cosce e la sollevo, il mio uccello liberato si appoggia contro la sua figa, stringe le gambe attorno ai mie fianchi, non mi molla mentre la sua lingua continua a strusciarsi contro la mia. Mi giro verso il letto e la adagio sopra, stacco a malincuore le mie labbra dalle sue e scendo a baciarle i seni, i suoi capezzoli sono due piccole dita puntate verso il soffitto. Ne saggio il turgore con la lingua, voglio entrare nella sua intimità. La prendo per i fianchi, la sua mano afferra la mia manifesta mascolinità guidandola all’imboccatura del suo sesso, entro nella sua passera lentamente, lei mi accoglie con facilità dischiudendosi alla mia timida pressione. E’ così bagnata. Sono dentro di lei, così, fermo, sento le pareti della sua bernarda contrarsi stringendo il mio rigido pennacchio. La mia cappella pulsa in quell’accogliente fiore del piacere. - “Dai scopami.” – mi incita Tracy ansimando. Inizio a muovermi avanti e indietro, lei inarca il bacino accompagnando i miei affondi. Quanto è bella questa donna che sta sotto di me, vedo il suo piacere e ne godo anch’io. Il ritmo si fa più intenso così come i mugolii, il suo corpo è un tempio consacrato al sesso, percepisco le sue contrazioni i suoi movimenti che assecondano le mie spinte. Il suo orgasmo si manifesta con l’inarcamento della schiena, la sospensione del respiro e le sue dita contratte a stringere le mie chiappe, spingo a fondo più che posso e libero dentro di lei il mio piacere. Faccio per uscire ma lei me lo impedisce agganciando, tra loro, le caviglie dietro la mia schiena. - “No. Ti voglio ancora.” – mi comunica. Faccio scivolare le mani dietro di lei e la attiro a me, ci ritroviamo in una posizione scomoda, io inginocchiato e lei seduta sulle mie cosce ancora trafitta dalla mia banana. Sostenendola mi giro e mi sdraio sulla schiena, ora lei è sopra di me, ha il pieno potere della situazione, inizia a cavalcarmi con crescente intensità io le afferro i seni. Sono sodi e i capezzoli sono turgidi, lei ansima aumentando il ritmo, mi sta possedendo prendendo dentro di se tutto quello che ho da offrirle, sono alla sua mercé col timore che la mia erezione ceda. Non succede. Tracy è in preda ad un frenetico su e giù sopra il mio paletto di carne, inarca la schiena senza smettere di cavalcarmi furiosamente e i mugolii diventano ansimi che sfociano in un liberatorio urlo di piacere. Si adagia su di me, la sua bocca cerca la mia e torniamo a baciarci mentre le mie dita trovano il suo ano ed inizio a giocarci mentre le pareti della sua passera si stringono attorno alla mia erezione che va scomparendo. Mi tocco il bassoventre e lo trovo fradicio, non è il mio sperma e non sono gli umori della sua lubrificazione è qualcosa di diverso che mi infradicia il pube colando sulle palle, è la sua eiaculazione. Lei me lo conferma. Rimaniamo abbracciati, appagati ma non sazi. Infilo una mano tra le sue cosce, lei le spalanca lasciandomi libero di esplorare la sua figa. E’ così bagnata. Voglio assaggiarla. Mi accovaccio tra le sue gambe ed inizio a leccarla. I suoi umori sono colati sino al buco del suo culo, li raccolgo con la lingua hanno un sapore asprigno, il suo ano si contrae. Risalgo leccandole le labbra esterne e mi soffermo a succhiarle il clitoride, lei muove il bacino e mi afferra i capelli attirandomi a se. Insinuo la lingua tra le labbra interne, carnose, le esploro poi scendo ancora un poco e cerco di penetrarla per quanto possibile con la lingua. Succhio e lecco avidamente sentendola ansimare, poi torno a dedicarmi al suo turgido clitoride. Lo solletico con la punta, lo succhio, lo libero, ci gioco lei mi invita a non smettere. L’accontento. Mentre mi inebrio dei suoi umori, infilo un dito là dove poco prima il mio uccello scivolava avanti e indietro, poi ne infilo un altro e la scopo così, con le dita, mentre continuo a leccarle il grilletto. I movimenti del bacino accompagnano le mie pratiche e il suo orgasmo si presenta prepotente. Mi sollevo le sue gambe divaricate mi consentono di ammirare le contrazioni della sua figa dalla cui apertura cola un liquido traslucido. Ho una erezione imperiosa, prendo una mano di Tracy e la guido verso il mio battacchio, lei lo afferra saldamente ancora preda del piacere appena provato ed inizia a massaggiarlo su e giù. Poi si solleva sulle ginocchia, io mi sdraio sulla schiena. La mia collega abbassa la testa e prende tutto il mio uccello dentro la sua bocca. Lo succhia da vera esperta, le sue labbra scivolano lungo l’asta dalla base sino alla punta. La sua lingua sa come accarezzare una cappella gonfia e pulsante. Un pompino maestoso, delicato ed intenso allo stesso tempo. Le sue mani giocano coi miei testicoli. Sono rapito dalla sua arte così raffinata e esplodo in un orgasmo galattico riempiendole la bocca di sborra. Ci abbandoniamo soddisfatti nel grande letto. Abbracciati, ci coccoliamo sino a quando il sonno ci raggiunge. La sveglia del mio smartphone suona implacabile, la spengo, Tracy ha gli occhi chiusi, dorme. Mi alzo e vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Mentre mi sto insaponando sento una mano scivolare tra le mie chiappe e afferrarmi le palle, la mia collega si è svegliata. Entra anche lei nella doccia, ci baciamo. - “Buongiorno.” – le sussurro. - “Sei già sveglio?” – chiede, stringendo con la mano la parte di me che è più pimpante. Ci insaponiamo a vicenda arrivando alle parti più remote e intime dei nostri corpi, la passione si riaccende. Lei si volta piegandosi in avanti, appoggia i palmi alle piastrelle e struscia le chiappe sul mio battacchio più pronto che mai. - “Prendimi!” – mi ordina. Punto la cappella all’imboccatura della sua figa, la afferro per i fianchi e scivolo dentro di lei con estrema facilità. Lei Incoraggia i miei affondi spingendo all’indietro il suo magnifico culo, capisco che vuole essere sbattuta con più vigore, l’accontento. Glielo spingo dentro con forza fino in fondo, la sento gemere sempre più forte, ansimo anch’io, sento arrivare il culmine del piacere, si espande dall’inguine, le gambe si fanno molli ma spingo come se volessi trapassarla col mio cazzo. Esplodo dentro di lei tutto il mio sperma e la sento emettere un urlo sommesso e prolungato, il suo corpo si rilassa, smetto di spingere rimango lì dentro di lei, percepisco le sue contrazioni. Che donna stupenda. I restanti giorni passano in un baleno, di giorno in ufficio di notte in un letto, nudi, scopando come se non ci fosse un domani. La trasferta perfetta. Ma come tutte le cose belle e piacevoli arriva velocemente il momento della separazione. Dopo l’ennesima notte di passione l’accompagno all’aeroporto, ci siamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di rivederci. Sono passate tre settimane dal mio rientro in Italia, è un venerdì ed è quasi ora di pranzo, sono impaziente perché ho preso mezza giornata di ferie, alle 15 ho un aereo che mi porterà in Inghilterra. Ho un appuntamento per cena con Tracy, ho da dedicarle tutto l weekend, spero lo apprezzerà. 22 2 7 anni fa
- Prime corna a treviso Cp matura, io, coniuge da 35 anni di una donna sexy bella e sensuale, ma asp. cuck fin da poche settimane dopo le nozze, perché attizzato ed arrapato dal constatare che la mia consorte è un bocconcino desiderato dai maschi, miei e suoi amici, dai colleghi di lavoro di entrambi e da buona parte di quelli che incontriamo per strada e più ancora al mare. Uomini smaniosi di corteggiarla con palese intendo di montarla ed alcuni sono così sfrontati da chiedere il mio consenso e aiutino per realizzare la loro sospirata scopata con l’avvenente moglie che mi ritrovo. Molti dei medesimi sono convinti e certi che io non la soddisfi a pieno sessualmente e provano a circuirla per potersela chiavare per via di diceria che mi danno essere mini dotato, vale a dire sotto i canonici 13,5cm della media dei cazzi maschili nazionali. In tutti questi anni non è accaduto nulla, sono sempre stato il solo maschio che mi sono chiavato la mia moglie e l’ho ingravidata 2 volte. Diversi anni fa le ho dichiarato di avere ardente voglia di vederla fottere con dotati bull, anche di colore. L’ho pressata spesso perché si decidesse a farmi assistere alla monta di un dotato maschio di suo gradimento. Quando siamo stati in viaggi di piacere ho creato sempre favorevoli condizioni perché camerieri, amici di viaggio o avventori dell’hotel potessero spingerla e convincerla a farsi scopare da loro medesimi. In agosto scorso a Treviso avviene il sospirato ed atteso evento. In un bar poco distante dall’hotel dove alloggiavamo, ad un avventore, mio coetaneo, fisico atletico, alto 190,asciutto e bel viso, chiedo informazioni sulla città e lo invito ad accomodarsi al tavolo. L’uomo posizione una sedia accanto a mia moglie, quasi a contato fisico e si accomoda. Parla forbitamente, è uomo di classe, che a volo ha intuito ciò che io vorrei che lui facesse con mia moglie, cioè che la concupisse e la menasse a letto con lui. Vedo mia moglie per la prima volta essere attratta, interessata e disposta ad accettare i cortesi galanti complimenti dello occasionale avventore, rapportandosi con lui in un amabile discorrere. Io do lena ad entrambi di fare una più intima conoscenza dei reciproci interessi culturali e non, anzi acconsento che con libertà di accompagnarla in giro per le vie della Città. Per mia moglie è ovvio che io, asp. cuck, sarei stato ligio ad ogni suo capriccio o gioco. Escono dal bar uno accanto allo altro e sbirciano la merce esposta nei negozi, soffermandosi sempre a lungo avanti a quelli di biancheria intima, confabulano sotto voce tra loro sui modelli molto sexy e spinti. Il presunto bull sa di dover saggiare la disponibilità di mia moglie per ciò che vuole proporle. Il pensiero del maschio, che mi si accosta, è accertarsi se voglio che si scopi mia moglie, anzi me lo chiede esplicitamente. E’ evidente che da gran signore quale si considera vuole un preventivo mio assenso ad essere più audace e lascivo con mia moglie, toccarle le parte intime del corpo al fine di centrare l’obiettivo, cioè la piena e totale sua partecipazione a soggiacere con lui sessualmente. Il bull si tranquillizza quando reclino innanzi il capo per dire si, cioè che mi piace essere gravato da tante pesanti corna, così passa a via di fatto. Ritorna accanto a mia moglie, la prende sotto braccio come fosse moglie sua. Si ferma in disparte in un angolo del caseggiato e messola spalle a muro le liscia e carezza cosce e seni, sottolineando quanto è bona e come starebbero bene addosso a lei i sexy abiti in esposizione, anzi vuole farle una sua attenzione e le propone di accedere al negozio per scegliere ciò che più le piace. Offerta che mia moglie con fare civettuolo, schernendosi rifiuta, ma acconsente e lo invoglia a procedere i contatti fisici, tanto che lui ficca tra cosce la mano e lesto le tocca la fica. Mia moglie trasale di gioia. Vedo, spero e mi convinco che è la volta buona che sarò reso cornuto e lascio fare. Li seguo a debita distanza sul marciapiedi opposto e giunti avanti hotel mia moglie preso per mano lo sconosciuto si dirige alla reception, prende la chiave ed entra in ascensore con lui. Quando a mia volta dopo alcuni minuti entro in camera, loro sono già nudi e assai avanti nello scambio di lascive effusioni a bordo letto e disinvoltamente entrambi mi ignorano. Alquanto sorpreso vedo mia moglie piegare la testa tra le cosce di lui e preso il cazza in bocca repentinamente comincia a leccare cappella e prepuzio. Cazzo che pende non proprio verticalmente dall’inguine del maschio anche se non segna mezzogiorno, cioè no è ritto verticalmente. Cazzo che nella boccuccia di mia moglie cresce rapidamente in consistenza fino a divenire grande giusto il doppio del mio e che mia moglie spalancata a dismisura le mascelle se lo fa scendere in gola fino alle palle. Senza sosta lei succhia avidamente i 25cm e passa del lungo cazzo che è anche molto grosso ed è sormontato da una larga cappella a testa di fungo tonda 20cm, che lo rende ancora più mostruoso. Lui spinge e ritira il cazzo dalla bocca di mia moglie per poi ricacciarcelo prepotentemente in fondo alla gola con immensa sua goduria, di mia moglie ed ancor più mia. Contorsione e spasimo di piacere sono un tutt’uno nel bull per l’inaspettato famelico pompino che mia mogli gli sta propinando con la bramosia della neofita. Bucchino che lui apprezza e se lo gode quale esperto fruitore di tante monte di cp. A sentir lui quello che mia moglie gli fa è il migliore fino ad ora ricevuto. È molto ghiotto perche praticato da un assatanata succhia cazzi in astinenza da sempre, anzi golosa per non avere avuto prima a sua disposizione un vero cazzo, cosa che lei attende da una eternità. Fare una pompa come Dio comanda non era in lista. Quindi, il bull rivolto a mia moglie le dice “sai vorrei farti un complimento molto spinto, però, temo che mi fraintendi e ti offendi ”. Rispondiamo all’unisono che siamo gente di mondo, dica pure in libertà quel che gli frulla in testa. “Cara signora, (attacca a dire il bull), ti confesso che sei una eccellente pompinara, mi fai un bocchino e dei succhiotti di alta ed eccelsa qualità, mostri una esperienza e pratica di gestione del cazzo che supera ampiamente quella delle centinaia di mogli di cuck che mi sono chiavato nella mia lunga vita di gaudente gigolò e ti assicuro che la tua boccuccia sta dando una goduria al mio cazzo come non ha mai provato neppure con le centinaia di mignotte scopate, alle quali tu fai degna straordinaria emulazione. Ti prego di continuare, voluttuosamente e con impegno a poppare in modo che gradisco lo tua pompa come effettuata da boccuccia molto allenata a farlo e concludi con ingoio totale del mio seme che tra qualche istante ti inonderà la gola. È palese che hai un’abilità e maestria degna di esperienza paragonabile a quella di una prostituta in attività da prolungato tempo, cioè una sublime ed elevata bravura nel praticare il bucchino che acquisiscono solo le mignotte dopo tanti, tantissimi cazzi spompinati. Penso e temo che benché lo neghi hai già fatto voraci pompe a centinaia di cazzi di dotati maschi senza che tuo marito ne sia venuto a conoscenza” Sono teso come una corda di violino per una prevedibile reazione di mia moglie, che invece si lascia scappare una formidabile risata. Poi, a sua volta dice al bull “ ti confermo e mi devi credere che ho succhiato solo il mini pene di mio marito, se mi reputi esperta il merito non è della mia bocca ma del cazzo che possiedi, che a confronto del cazzettino di mio marito mi costringe a spalancarla per accogliere un vero pulsante pene che mi da la giusta ispirazione oltre il consueto di come va fatto un bocchino ad un magnifico simile attrezzo, il tuo invidiabile pene”. Capisco e giustifico che mia moglie non mi cerca con i suoi occhi intenda come è a procedere di godersi la imprevista grazia di Dio, una manna non dal cielo, ma di un lungo e ritto cazzo che sporge enormemente dall’inguine del bull, un qualcosa che lei da sempre ha rifiutato di conoscere e di cui ora si pente di averlo fatto. Intanto il bull ha i suoi occhi appuntati e ben fissi nei miei per avere conferma di poter continuare a godersi la piacevole e imprevista pompa di mia moglie. Nel contempo mi esprime, sempre con gli occhi ora sfavillanti e vittoriosi, la sua pseudo stima di avere una assatanata sessuata moglie nonché gratitudine e riconoscenza per il mio comportamento da perfetto sottomesso contento cornuto, quale lui a momenti mi renderà con una lunghissima forsennata formidabile chiavata con cazzo a pelle nella fica di mia moglie ch’egli presume stretta, anzi molto stretta, che si appresta a compiere, versandovi dentro il copioso seme dei suoi grossi coglioni colmi come uova sode, con piacevole goduria di noi tre partecipanti. Spogliatomi a mia volta prendo in braccio mia moglie e l’adagio in mezzo al letto a gambe aperte con in bella mostra il taglietto della sua depilata farfallina che sino a quello istante solo il mio cazzettino ha violato. La mia mogliettina con dito indice mi indica che vuole dare la precedenza al cazzo del maturo ospite che è già duro a sufficienza, rispetto al mio ancora flaccido. Il cazzo del bull si ingrossa a vista d’occhio a dismisura. Lei capisce che il mio mini pene aumenta lentamente e meno dello abituale per la soggezione che ho nel vedermelo osservato dai luminosi, spavaldi e gaudenti occhi del bull, che mostra palese meraviglia che sono ancora aspirante cornuto, cioè che mia moglie si è accontentato incredibilmente del mio cazzerttino e non ne ha cercato di più consistenti per cui si ritrova una vagina per niente slabbrata, allargata e sfondata, una fica quasi intatta, cioè semivergine che lui, il fortunato bull, avrà tutta a sua completa disposizione per un coito da favola, da sogno e da mille e una notte. È spettacolare la visione che mi è data godere, cioè la maestria del bull che, lubrificatosi il pene a pelle, insalivato con una lenta leccata o la fica di mia moglie, compreso l’insinuazione della sua lunga lingua a fondo vagina, molto meglio di come da sempre io ho fatto, roteato il dito medio a bordo grandi labbra vulva. Poi, tolto il dito medio pone la cappella del suo cazzo sulle labbra della fica e inizia a strusciarci sopra, fa fare capolino in vagina del solo mezzo prepuzio e lo fa tante volte con mia moglie che inarca il sedere per farlo entrare di più, ma il bull non è pronto ad accogliere la sua maldestra perorazione. Continua imperterrito a sollecitare la bocca vagina per alcuni minuti fino a che mia moglie calda abbastanza le pone le mani sui glutei per tirarlo a se. è il segnale che il trevigiano attende per inizia la chiavata vera e propria, una metodo a me sconosciuto, lunga preparazione alla penetrazione in fica ambita e voluta dalla femmina. Lui ha costretto mia moglie a segnala di essere pronta a prendersi il grosso attrezzo tutto intero dentro la vagina, quindi, si inarca sui ginocchi e spinge progressivamente e lentamente i 25cm di cazzo in fica fino a sentire le palle strusciare sulle labbra vulvari e la punta del cazzo essere giunta a contatto del fondo dell’utero, il punto che fa sobbalzare mia moglie, che avverte ed apprezza la novità alzando per la prima volta il culo onde godersi il contatto del pene tutto dentro fino dove mai prima era entrato altro cazzo. Il bull è certo che mia moglie è sessualmente sua, l’afferra per i fianchi e se la tira sotto di se per iniziare una furiosa violenta veloce cavalcata che fa sobbalzare di continuo mia moglie che a sua volta gli si avvinghia alla sua schiena con le unghia ficcate nella carne. Il bull pur intensamente occupato nella libidinosa e lussuriosa chiavata, non si esima dal fissare prepotentemente i suoi occhi nei miei perché vuole che io sia a perfetta totale conoscenza e coscienza di quanto mi sta accadendo. Vuole che mi renda conto di come mia moglie partecipa alla monta con un entusiasmo che a suo avviso non ha mai fatto prima così. Vuole che io prendo nota che mia moglie gode assai e che risponde con colpi in su del suo bacino ai continui affondi del cazzo in fica, agevolando le penetrazioni per facilitare e rendere fattibile che con i possenti colpi di pistone del cazzo si fonda e si forgia la corona che sarà da entrambi a breve calata ed assestata sul capo mio quale emblema che sono stato reso un perfetto, lieto e contento cornuto. Il bull ha intrinseche caratteristiche sessuali di resistente e duraturo chiavatore, ma è certo che egli ora con mia moglie vuole e sta dando il meglio di se. Desidera vederla godere a go go sotto di se e avanti a me e farmi costatare che egli le dona i suoi primi orgasmi plurimi. Sempre il bull incrocia e fissa i suoi sfavillanti e vittoriosi occhi, fuori orbita, nei miei, increduli per quel che vedono, smorti e bassi perché mia moglie con netta soddisfazione mi sta rendendo cornuto. Inoltre il bull ha il chiaro intendo di comunicarmi che ho una moglie bona, sexy e sensualissima, apparentemente frigida, ma in realtà nel suo intimo di insoddisfazione sessuale, è molto, troppo troia e lui si arrapa meravigliosamente. Poi, che io non mi distragga, ma segua a puntino i singoli successivi flessi del coito. Vedere come egli si inarca sui ginocchi e con un colpo secco dei reni velocissimamente cala a fondo fica di mia moglie il suo cazzo e svuota dentro tutto il seme dei gonfi coglioni colmi come uova sode. Seme che egli vuole che accerto essere depositato li dove il mio mini pene mai è giunto. Sentirgli dire sotto voce a mia moglie di confermargli che mai pria di ora lei ha goduto tanto e avvertito copiosa sborra a fondo utero. Di sputarmi in faccia il suo disprezzo per essere poco dotato e quindi predestinato ad essere cornuto, cosa che sarebbe dovuto avvenire anni addietro, magari a 40-45 anni, quando era più fresca e pimpante. Il gioco continua per ore e mentre io mi scopo mia moglie, lui il bull si lava nel bagno il pene e lo ficca nuovamente e prepotentemente nella spalancata accogliente boccuccia di lei, che con fatica ed occhi sbarrati se lo lascia scivolare tutto in fondo alla gola. Mia moglie riprende a succhiare e smanettare avidamente il cazzo fino a farlo rinvigorire completamente con la inusitata sua lena e ardore e smette solo ingoiando il totale residuo sperma dei coglioni di lui che con grugnito da gorilla seguito da infinito sospiro si abbatte sul letto esausto, ringraziando ed elogiando mia moglie di averlo appagato come mai prima. Assistendo all’eccitante coito anche il mio si rizza e arrapo e gongolante di letizia sborro sui suoi seni della moglie e con caldi baci ricambio la piacevole sorpresa regalatomi. Il bull seduto a sponda letto chiede a mia moglie se è proprio vero che lui è il primo maschio, a parte il coniuge, che loro due hanno reso, oggi, “cornuto”di fatto e di nome, che l’ha scopata, se la chiavata l’è piaciuta, se si sente disinibita al punto giusto di volergli concedere il bis, pur dopo essersi soddisfatta facendosi montare da altri maschi, magari dotati quanto lui o anche di più, visto che lei ha fattezze di gran troia. Avuto risposta affermativa, si ringalluzzisce e coricatola a sponda letto a gambe alzate sulle sue spalle reintroduce il cazzo in fica, dopo aver tentato più volte di ficcarlo in culo. Vedo le braccia di mia moglie stendersi ed abbrancare il bull avvinghiandosi con le mani alle sue spalle e ficcando l’unghie nella pelle delle terga re e languidamente baciargli il collo ed un gelido fremito mi percuote la schiena da capo a pie, m’ha reso cornuto!!! Scopa per altri 20 primi, tempo nel quale mia moglie lieta e felice gode più volte. Poi, tira il cazzo fuori dalla fica lo scappella velocemente un attimo e lo dirige in modo da schizzare in facci a me le residue grumose gocce di seme degli svuotati coglioni, ed è l’atto conclusivo della duratura seduta di sesso, circa 4 ore. Non abbiamo scambiato cellulari ne indirizzi per cui lo sconosciuto che mi ha disinibito la moglie non avrà il mio futuro grazie quando mia moglie farà bis e sarò vero cornuto. 32 2 7 anni fa
- Prima volta in SPA Durante l’inverno del 2013 siamo venuti a conoscenza che in provincia di Verona avevano aperto delle terme e una Spa, una location molto bella, struttura nuova, molto spaziosa e bella, la zona SPA su due livelli con saune e bagno turco di diverse dimensioni e caratteristiche. Incuriositi e bisognosi di un po’ di relax abbiamo deciso id regalarci una giornata intera presso questa nuova struttura. Così un mercoledì mattina, partiamo per le terme intenzionati a rilassarci e ritemprarci. Una mattinata magnifica passata tra piscine piene di idromassaggi e grotte con diverse caratteristiche, cromoterapia, aromaterapia e per finire grotta del sale, il tutto con musica di sottofondo. In qualche occasione complice l’acqua e la penombra, siamo riusciti a coccolarci più volte, anche con carezze molto profonde. Nel primo pomeriggio rilassati e un pochino eccitati decidiamo di salire nella SPA. All’ingresso una commessa ci informa che all’interno della SPA è vietato l’uso del costume, per noi è la prima volta, ma decidiamo comunque di entrare lo stesso. Muniti di accappatoi e teli entriamo nella SPA, inizialmente siamo soli poi subito dopo arrivano altre persone….. imbarazzo palpabile i primi momenti, poi ci si scioglie. Ci godiamo le saune di gruppo, dove insieme ad altre persone ci crogioliamo al caldo secco, poi passiamo ai bagni turchi, dove complice la grande umidità, inizio pian piano a massaggiare lentamente la schiena di Barby, per poi passare alle spalle e infine al suo magnifico seno. Massaggio che si protrae per alcuni minuti, mentre nel frattempo sento sguardi di invidia da parte dei maschietti presenti. Successivamente passiamo alla doccia emozionale, un box di cristallo al centro della zona SPA dove completamente nudi ci si lascia accarezzare da spruzzi colorati e profumati di acqua, vedere molte persone (uomini e donne) sedute lateralmente che ti scrutano e osservano le nostre nudità, è piacevolmente eccitante…….. leggeri brividi corrono lungo la schiena e………… si concentrano lì…… Al piano superiore della Spa ci sono saune e bagni turchi per una, massimo due coppie, ci rechiamo e lì con un po’ di apprensione e molto guardinghi diamo sfogo ai nostri desideri, dita che si incrociano, dita che penetrano, lingue che baciano e leccano, e poi … il pericolo di essere sgamati non fa altro che aumentare l’adrenalina, sino a che in piedi nel bagno turco avvolti in da una nuvola di vapore e bagnati dai nostri stessi umori giungiamo al godimento per entrambi. Un piacere nuovo per noi, in quanto era la prima volta che ci mostravamo senza veli davanti a tante persone. Questa nostra prima esperienza in una SPA, non è altro che il preludio di quello che ci è successo quest’anno. Un giorno sulla mia mail arriva un’offerta di Groupon per l’ingresso ad una SPA naturista + privè che aveva aperto nella nostra città. Incuriositi dalla “SPA naturista” e allettati dal prezzo effettivamente molto basso, abbiamo acquisto il coupon. Un pomeriggio di fine marzo abbiamo deciso di sfruttare il nostro coupon e provare questa nuova SPA. All’ingresso una cortese e gentile signorina ci fornice di teli e ciabatte e ci accompagna verso gli spogliatoi, mentre ci spiega che il coupon dava diritto sia all’utilizzo della SPA sia all’accesso al privè (cosa questa che, per la verità, per il momento non ci interessava più di tanto). Ci siamo trovati in un ambiente molto raffinato ed elegante. Una volta spogliati, con i nostri teli ci siamo recati nella zona SPA, dove una serie di comodi lettini facevano da contorno ad una piscina con idromassaggio, completavano il tutto due saune a diversa temperatura, un bagno turco e una doccia scozzese. Due coppie, già presenti, erano distese sui lettini completamente nude intente a esplorare i loro corpi. Io e Barby ci siamo subito precipitati nella piscina a godere il piacere dell’idromassaggio, l’ambiente molto soft ha fatto sì che i nostri corpi iniziassero ad avvinghiarsi tra loro, nel frattempo una delle due coppie si è alzata e entrata in acqua vicino a noi, lei una ragazza dall’aria esotica e con un culo spettacolare si è seduta sul suo uomo e ha iniziato a mimare, quella che nascosta dall’acqua e dalle bolle dell’idromassaggio, era una vera propria smorzacandela. Spettacolo bellissimo e molto eccitante. A quel punto guardandoli negli occhi anche noi abbiamo iniziato a fare il nostro show……. baci, leccate e scopate nelle più svariate posizioni, sempre con gli occhi fissi negli occhi dell’altra coppia, che eccitata dalle nostre performance si dava sempre più da fare. Ma la cosa più bella e più eccitante è stata quando io, in piedi al centro della piscina, ho dato il mio cazzo in bocca alla Barby, che inginocchiata davanti a me e gli occhi fissi sulla coppia, mi ha deliziato di un meraviglioso pompino. Successivamente usciti dalla piscina ci siamo recati in una delle due saune per beneficiare del caldo abbraccio che esse danno. Anche lì è stato un continuo sfiorarci e baciarci alla continua ricerca dei nostri sessi sempre più eccitati. Quando dopo circa 10 minuti siamo usciti dalla sauna, ci siamo accorti, con non poca sorpresa, che da piccole finestre rettangolari, poste alle spalle dei lettini, si poteva sbirciare la sottostante sala privè. Sorpresa gradita e spettacolare, proprio in quel momento due coppie su un lettone al centro della sala davano sfogo a tutta la loro passione….. scopate, leccate, pompini, un susseguirsi di posizione erotiche, il tutto condito dalla presenza di un paio di singoli che in disparte osservavano e se lo menavano, in attesa che qualche signora donasse loro un briciolo di piacere. Ci siamo guardati negli occhi……… la libidine e l’eccitazione era ai massimi livelli, avevo il cazzo che stava per scoppiare, allungo la mano a toccare la figa depilata di Barby……… un lago…… La prendo per mano e …. lentamente la conduco nella sala sottostante. L’aria era intrisa di sessualità, il profumo di sesso aleggiava intorno a noi…… I singoli appena ci hanno visto si sono avvicinati, ma un gesto della mia mano li ha tenuti correttamente a distanza. Ci siamo stesi su uno dei letti e abbiamo dato sfogo a tutta l’eccitazione e l’adrenalina che avevamo in noi….. Essere osservati da uomini e donne in quel frangente, ha fatto cadere gli ultimi tabù che ci portavamo dentro. Scopare come ricci, in tutte le posizioni che si voleva, sotto lo sguardo eccitato e eccitante di tante persone, ha portato il nostro piacere a vette inaspettate. Godere nel e…. sul corpo di Barby in maniera così intensa è stato un completamento al nostro rapporto. Questo è SESSO ……… divertimento trasgressione, fantasia, complicità. L’AMORE invece lo teniamo per noi due, al chiuso della nostra camera da letto, dove a tutto quello di cui sopra ci aggiungiamo dolcezza, delicatezza e sentimento. Sperando di non avervi annoiato, vi invitiamo a provare. Ciao Miky e Barby 7304 1 7 anni fa
- Martedì mattina al bar Stamane, martedì, io ed Amanda a metà mattina ci fermiamo al caffè un po' più "in" della nostra città. Quando Amanda scende dall'auto con i suoi capelli biondi freschi di parrucchiera, un giacchino corto, tacco moderato ma significativo, leggins blu di classe ma incollati al suo corpo, non sono riuscito a non guardarmela per bene e, perchè no, orgoglioso di lei... Una volta che mi rigirai dopo aver chiuso l'auto Amanda stava andando verso una vetrina di abbigliamento (....) e ciò mi diede l'occasione per guardargli il culo ben scolpito dai sottili leggins. La raggiunsi e nel momento in cui si rigirò verso di me notai che i leggins scolpivano perfettamente anche le forme delle grandi labbra tra le sue cosce ! La cosa mi fece piacere, non so se Amanda ne era consapevole o fosse un disguido dovuti all'intimo sottile sotto i pantaloni ancor più sottili !! La abbracciai per quei pochi metri fino ad arrivare all'entrata, quando mi girai per aprirgli la porta e farla educatamente entrare per prima. La signora era così ben presentata agli altri presenti nel locale. Il barista, che guarda abitualmente con interesse Amanda, l'ha accarezzata con uno sguardo da capo a piedi... Sempre al bar un pò più avanti c'era un bel ragazzo donnaiolo che ben conosciamo ed ho notato il dolce tono di voce col quale ha salutato Amanda....lui aveva già notato quel che c'era da notare... A dir la verità anch'io notai che, a sua volta, lui era in dolce compagnia di una bella ragazza con un bel fisico interessante... Lui è spesso in compagnia con belle ragazze: è bello, single e benestante. Visto che Amanda dava spettacolo gli proposi di prendere il caffè al banco con la scusa di sciogliermi un po' le gambe. A me fa' sempre piacere esibirla, e a lei non spiace di certo ! Restammo lì in piedi un po' più del necessario visto che il barista si mise a parlare del più e del meno con noi (il corpo di Amanda gli intratteneva lo sguardo dei clienti). Due cinquantenni su di un tavolino accanto a noi non staccarono mai lo sguardo dalla vita di Amanda. Altre signore belle e distinte mostravano indifferenza verso l'esibizionista, ma era solo apparente. Amanda parlando con me e col barista continuava a girarsi dando così modo a chi faceva piacere di guardarla bene e di "rifarsi gli occhi" ! Il suo sorriso malizioso mi fece pensare che era consapevole di essere al centro dell'attenzione (e gli faceva piacere). Così finché pagai alla cassa Amanda si girò per scambiare due parole con una commessa ed io per richiamarla senza interrompere il dialogo gli appoggiai dolcemente la mano sul culo per girarla verso di me e sospingerla leggermente verso l'uscita. Mano che tenni orgogliosamente finché non mi servì ad aprire la porta. Altra sfilata della signora fino all'auto e poi via nel mio ufficio...dove i miei collaboratori non hanno disdegnano di guardare la mogliettina del capo....... 2846 3 7 anni fa
- Quando per caso ti scopri esibizionista. Quando per caso ti scopri esibizionista. La scorsa estate, in una bellissima giornata di sole, io e Barby decidiamo di passare una mattinata al lago, avevamo bisogno di staccare un po’ e di dedicare qualche ora a noi stessi. Andavamo in cerca di una spiaggia tranquilla, lontana dal trambusto e dalla gente. Così mentre si ragionava su dove andare, in agosto non è facile trovare posti così, mi viene in mente che sulla sponda veronese del Garda ci sono alcune spiaggette che facevano al caso nostro. Era molto tempo che non mi recavo più in quelle zone, un pò per pigrizia un pò perché negli ultimi anni le spiagge erano superaffollate. In tarda mattinata partiamo per la meta prefissata, passato il centro di Garda e punta S. Vigilio scendiamo verso le scogliere e le spiaggette sottostanti. Pace assoluta, nessuno in giro……… acqua limpida e piatta, tutto lasciava presagire una mattinata calma e rilassante. Stendiamo i teli e iniziamo a spogliarci, restando in breve tempo in costume, poco dopo, constatando l’assenza assoluta di persone, Barby con un lento e sensuale movimento si toglie il reggiseno, mettendo in mostra il suo magnifico seno. Stesi al sole ci godiamo la carezza calda del sole agosto, ogni tanto qualche singolo passa e fugacemente dà una rapida occhiata al seno di Barby, sarà stato il sole, oppure gli sguardi di apprezzamento di quelli che passavano, fatto stà che i capezzoli iniziano a svettare imperiosi, uno spettacolo arrapante. Sarà stato il caldo, oppure l’essere mezzi nudi, fatto stà che iniziamo a baciarci e a carezzarci, sempre in modo abbastanza soft, del resto siamo su una spiaggia normalissima. Dopo circa un’ora vediamo scendere dalla statale una coppia dall’età apparente di circa 50/60 anni, in cuor nostro ci auguriamo che vadano a stendersi il più lontano possibile e, invece……… dopo qualche minuto arrivano e si posiziona a pochi metri da noi. Il primo pensiero è stato “che rottura, stavamo così bene, adesso dobbiamo stare fermi”. Mai pensiero fù più sbagliato, questi due con fare molto naturale con calma e molta naturalezza si spogliarono completamente restando nudi. La cosa detto tra noi, ci ha fatto piacere, perché aldilà dell’età, bisogna dire che fisicamente stavano proprio bene, alti, fisico atletico, ambedue completamente depilati e abbronzati. Dopo qualche minuto, in cui ogni tanto sbirciavamo, Barby sorridendo e provocandomi mi chiese se avessi avuto il coraggio di togliermi il costume……. Detto fatto, non l’ho fatto ripetere due volte e oplà anche io ero nudo, girandomi verso la coppia, ho intravisto sul loro volto una sorriso di apprezzamento. A quel punto sono stato io a provare chiedendole se avesse avuto il coraggio di spogliarsi completamente, ed anche lei, in un attimo è rimasta completamente nuda, con la sua fighetta completamente depilata. Uno spettacolo, una sensazione di libertà e di piacere unica. I nostri occasionali amici, nel frattempo continuavano a lanciare occhiate di apprezzamento e sorrisi maliziosi. La situazione si faceva molto eccitante perché nel frattempo essi avevano incominciato a giocare con i loro corpi, carezze e baci per niente velati, anzi molto espliciti… Il vedere quei corpi nudi esposti al sole e al nostro sguardo, ha fatto crescere in modo esponenziale, come ce ne fosse stato bisogno, la nostra eccitazione. Come si dice “lo spirito è forte ma la carne è debole” e così, mentre loro continuavano a toccarsi e leccarsi, io e Barby li abbiamo seguiti a ruota, non si contavano più i baci su tutto il corpo, le dita che frugavano e le mani che impugnavano……. tutto per la gioia di un singolo che ogni tanto faceva capolino da dietro una siepe. Era scoppiata in noi una frenesia, una voglia di mostrarsi e di trasgredire che non sapevamo di avere. Un sottile brivido di piacere scorreva lungo la schiena, quando i nostri sguardi si sono incrociati, e più ci si guardava, più i giochi diventano audaci, sino al punto in cui mi sono alzato in piedi e la Barby ha iniziato a leccare e ingoiare il mio cazzo. Un pompino su una spiaggia, di giorno davanti ad un’altra coppia, con il pericolo di essere visti da altra gente……………. cavolo un piacere incredibile……adrenalina allo stato puro…….. Un fiume di adrenalina e libidine scorreva nei nostri corpi…… Ogni tanto poi per calmare i bollenti spiriti, ci si tuffava in acqua completamente nudi…… anche quel semplice gesto di alzarsi nudi e fare quei pochi passi sino a immergersi nell’acqua, sotto lo sguardo di altri, era eccitante, sentire gli occhi addosso che ti scrutavano era piacevolmente eccitante. Purtroppo, nel primo pomeriggio, per motivi lavorativi siamo dovuti andare via, senza portare a termine quello che sarebbe stato l’epilogo naturale della giornata. Carichi da adrenalina abbiamo salutato con un sorriso i nostri casuali amici e siamo andati via. Adrenalina e libidine che è esplosa quando siamo tornati a casa …… neanche il tempo di chiudere la porta che appoggiati al frigo abbiamo dato sfogo alla nostra passione…. Una giornata che difficilmente dimenticheremo, anche grazie a quella coppia ignota, che inconsciamente ci ha avviati verso questo nuovo mondo. Nel caso si riconoscessero in questo racconto, li invito a contattarci. Ciao e grazie ancora. graditi commenti 4818 1 7 anni fa
- Cinema a luci rosse Era una piovigginosa giornata invernale, essendo solo a casa, mia moglie era andata a trovare i suoi e sarebbe tornata dopo due giorni , mi sono al- dato sul tardi e con una noia infinita . Mi sono tolto il pigiama ed ho rimira- to il mio nudo corpo statuario e mi sono piaciuto. Mentre mi rimiravo ho pensato che non era giusto che fossi solo io a guardarmi ma che le mie fem- mine fattezze fossero rimirate anche da altri . Premetto che sono completamente depilato e quindi guardandomi da dietro è difficile capire il mio sesso. Mi sono dato un leggero trucco , ho messo un paio di autoreggenti a rete nere ( che mi stanno una meraviglia ) mi sono infilato pantaloni della tuta , naturalmente senza slip , con cintura elastica ( così scivolano meglio ) e mi sono messa una maglietta con la zip davanti in modo da poterla aprire fino in fondo x fare vedere le mie deliziose tettine. L'unico luogo dove avrei potuto avere qualche incontro immediato era sicuramente un cinema a luci rosse e quindi mi sono incamminato per andarci. Appena entrato l'oscurità totale non ti fa vedere nulla e quindi a tentoni mi sono diretto verso un angolo della sala dove sapevo che vi era una rientranza molto frequentata. Mi sono messo in una posizione tale da lascia- re un po di spazio detto di me per.......... Ho aspettato n bel po e , quando avevo perso tutte le speranze, sento una mano che comincia a palparmi le natiche e poi mi abbassa i pantaloni e comincia a lavorare con le dita nel mio buchetto.Non potete immaginare che meravigliosa sensazione si possa provare quando nel buio di un cinema qualcuno comincia a palpare.Ad un tratto sento qualcosa di molto grosso che sostituisce le dita ed incomincia a strofinarsi nel mio buchetto.Sento una vampata di calore al viso e capisco che finalmente avrò quello che cercavo. il mio occasionale amico incomincia a forzare l'entrata dapprima lentamente ma non appena la cappella è dentro, con un colpo siccome lo infila tutto dentro. Per il dolore non ho potuto fare altre che gridare anche se attutito dalla mia mano che avevo messo davanti la bocca , ma naturalmente era stato sentito e questo aveva fatto avvicinare altre persone. Mentre era alla pecorina che stavo godendo come una troia con quel cazzo che entrava ed usciva con violenza, sento un altro cazzo che si fa largo nella mia bocca ed io incomincio a succhiarlo avidamente con immenso piacere. Mentre stavo godendo come non mai si era radunata un po di gente e tra questi ho notato un extracomunitario che si stava segando un cazzo enorme ( penso ameno 24 cm e molto grosso ). Ad un tratto sento che i miei trom- batori stanno per godere ed ad un tratto mi trovo la bocca ed il culo pieni di sborra che colava da tutte le parti ed io mi dimenavo come una gran troia, la troia che mi sentivo in quel momento. A questo punto sento che il cazzo che avevo in culo si affloscia , ma non era ancora uscito del tutto che un urlo pazzesco ( sicuramente sentito in tutta la sala ) esce dalla mia bocca , l'extracomunitario aveva sostituito il mio primo occasionale amico e, dato che il buco era ancora aperto e lubrificato dalla sborra , me lo aveva infilato con un colpo secco che mi aveva spaccato in due. Dopo i primi momenti di dolore , non appena il cazzo ha incominciato ad en- trare ed uscire dal mio culo con colpi possenti , il piacere che provavo è stato indescrivibile e più stantuffava più il piacere aumentava. Penso che mi abbia sodomizzato x più di un'ora e mi ha sborsato dentro per tre volte senza mai uscire il cazzo dal culo e naturalmente il mio buco non potendo trattenere tutto quello sperma , ha incominciato a colarmi lungo le mie lunghe cosce. ( N.B. Io godo con il culo non con il cazzo,quello che provate voi quando sborrate io lo provo durante tutto il tempo che un cazzo entra ed esce dal mio culo.) Durante tutto questo tempo chi mi spompinava ,chi mi succhiava le tette e chi me lo metteva in bocca, praticamente ero diventata la troia di tutti. E stata un'esperienza bellissima e fantastica, è indescrivibile il piacere che si prova ad essere inculati da diverse persone nel buio di una sala e mentre altre persone ti guardano. P.S. Il racconto è vita vissuta è realmente accaduto tutto quanto descritto, la fantasia riguarda le sborrate in bocca ed in culo, il tutto è avvenuto con la massima protezione ( non sono i tempi di farsi sborrare dentro , farsi sborrare dentro è fantastico ma solo da persone conosciute ). Sono stato un po in ansia quando mi ha inculato l'extracomunitario che avendolo molto grosso e lungo avrebbe potuto rompere il profilattico ed infatti controllavo in continuazione). Mi piacerebbe sentire i vostri pareri e se qualcuno ha avuto esperienze del genere, gradisco anche vostri messaggi) Un 👄👅da Ninetta23 28 3 7 anni fa
- Che meravigliosa sorpresa. Sono giorni che il mio amante non viene a trovarmi , il troppo lavoro che lo porta fuori città spesso, l'influenza una prima volta, la ricaduta, poi una fiera, ci hanno impedito di vederci per un po'. Sono vogliosa e desiderosa di vederlo come non mai. Ceno e sparecchio, poi lavo i piatti, sono emozionata ed eccitata tanto da avere un leggero tremolio alle mani. Per l'occasione mi sono travestita proprio bene, calze trasparenti velatissime, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, ai piedi un paio di ciabattine nuove che porto spesso in casa anche quando non aspetto lui. Sopra una gonna nera che mi fascia i fianchi e una camicetta che mi disegna le forme e mi fa davvero assomigliare ad una vera donna. La casa in penombra, ho solamente la luce sul lavello accesa, musica in sottofondo. Lo sento arrivare, apre la porta ed entra, mi raggiunge in cucina e mi abbraccia da dietro. mi sfila subito la camicetta dalla gonna, mi bacia il collo, i lobi delle orecchie e mi spinge la lingua dentro, procurandomi dei brividi di piacere. infila le mani sotto la camicetta, poi solleva il reggiseno e cerca i capezzoli che inizia a solleticare con le mani, sa come toccarmi per rendermi disinibita e porca. Mi solleva la gonna, mi accarezza le gambe nella parte dove finiscono le calze, le gambe liscie, i glutei, sono andata dall'estetista ed ho fatto una ceretta completa. , mi sculaccia e mi apostrofa come la sua troietta. Mi solleva una gamba per farmela appoggiare sul top della cucina, lascio che la ciabattina si sfili dal mio piede, lo appoggio e lui si china, mi sposta il perizoma di lato e inizia a leccarmi la fichetta, la chiamiamo così , mi procura un piacere immenso, le sue mani mi accarezzano su tutta la lunghezza velata delle calze. Ora complice la fica tutta bagnata dalla sua lingua inizia a spingerci dentro un dito, ho un brivido di piacere, anche perchè lui continua a leccarmi e a spingere su e giù il dito che ben presto diventano due. Sono così eccitata che non capisco più nulla , si alza in piedi ma lascia le dita dentro di me e le fa scorrere su e giù, mi bacia in bocca, sono così eccitata che non mi accorgo che non è solo e che adesso c'è un'altra lingua che mi lecca la fica mentre lui sfila le sue dita e lascia il mio buchetto , si fa per dire, tutto libero e aperto per la lingua del suo amichetto, che in ginocchio dietro di me ha preso allegramente il posto suo. Ho un sobbalzo di paura perchè non me lo aspettavo e non mi ero accorta che non era da solo. Era da molto tempo che ne parlavamo e che mi sarebbe piaciuto fare sesso a tre con un altro maschio oltre a lui ma non me lo aspettavo . Ora mi prendono mi piegano in avanti facendomi appoggiare al tavolo , mi divaricano le gambe e il mio lui mi solleva la gonna e mi sposta di lato il perizoma, iniziano a penetrarmi con le loro dita, prima uno poi due, tre e infine quattro , sono così sincronizzati che quando uno spinge le sue due dentro, l'altro le fa scorrere in giu, è una sensazione nuova per me ed eccitantissima, mi dice che sono un troia, si abbassa i pantaloni tira fuori il membro turgido e inizia a spingermelo dentro, mentre il suo amico mi tiene ferma la testa sul piano del tavolo e inizia a sfiorarmi le labbra con la punta del pene, me lo fa ingoiare e mi scopa la bocca come fosse una fica. Vanno avanti così per parecchio, la mia fica oramai è bella rilassata e dilatata il mio amante entra ed esce con il suo membro molto facilmente procurandomi un piacere intenso, ma sento che anche a lui sta piacendo dai gemiti che emette. Si ferma, esce e si cambia di posto con il suo compare. Mi rigira facendo appoggiare la schiena al tavolo, mi solleva le gambe afferrandole per le caviglie , me le apre, poi se le appoggia alle spalle e mi spinge dentro un fallo enorme che poco prima facevo fatica a tenere in bocca. Mi strappa un gemito di dolore ma che piano piano diventa di piacere, quando mi rilasso e la mia fichetta si abitua al calibro. il mio amante mi mette il pene sulle labbra e io inizio a leccarglielo , lui mi gira la faccia e me lo mette in bocca e inizia a scoparmi . Poi mi sbottona la camicetta e va a cercare i capezzoli, è così bravo a stimolarli che temo non durerò molto senza raggiungere un orgasmo intenso, cosa che avviene tra le mie grida di piacere subito dopo. Anche a loro non deve mancare molto perchè mi fanno mettere in ginocchio, mi fanno aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi sbattono il loro membri duri sulla bocca si masturbano all'unisono fino a inondarmi la bocca del loro nettare. Che magnifica serata abbiamo trascorso. Spero solamente che il mio uomo lo inviti di nuovo a giocare con noi. magari assieme alla sua compagna, donna avvenente e disinibita da quel che si dice. 45 2 7 anni fa
- Un trio in una calda serata di luglio Dopo le belle serate trascorse con i nostri cari amici di scorribande sessuali, Elena e Giuseppe, incontri sempre più intensi e trasgressivi. Volevamo, io e Virginia, passare oltre, trovare nuovi stimoli per evitare la “monotonia” di situazioni già vissute. La ricerca di una nuova coppia, però, risultava sempre molto complicata. Spesso non si riusciva a trovare la situazione giusta e, soprattutto, coinvolgente. Qualche altro incontro lo avevamo realizzato, anche molto bello, ma ha sempre richiesto molto impegno nell’organizzarlo ed è stato sempre complicato da gestire nel tempo. Dal momento che la nostra voglia di sesso di gruppo era sempre viva, e non volevamo continuare solo a sognarlo, in alcune chat abbiamo accettato di condividere l’amicizia anche con singoli in cerca di coppie. Accettammo, effettuando una certa selezione tra le innumerevoli richieste, le proposte di amicizia di alcuni singoli. Nella vastità di Internet, ci capitava di chiacchierare con persone, spesso molto simpatiche e cordiali. Con alcuni di loro c’era anche una certa affinità di idee. Con uno in particolare, tutti questi aspetti collimavano quasi perfettamente con le nostre. Francesco (così si faceva chiamare in rete), viveva vicinissimo a noi, non nella stessa nostra città (condizione favorevole per noi) ma ad una distanza chilometrica colmabile con pochi minuti di viaggio. Quindi situazione quasi ideale. Abbastanza presto, l’idea di organizzare un incontro per conoscerci meglio e, soprattutto di presenza, divenne operativa. Dopo esserci incontrati in rete, scambiando le nostre idee, passammo alla fase successiva, contattandoci per telefono, abbiamo discusso i dettagli di un eventuale incontro. Per telefono abbiamo parlato liberamente sia dei nostri desideri sia dei nostri tabù (anche se in realtà non ve ne erano troppi di tabù). Quando il nostro interlocutore ci ha confessato la sua inesperienza, abbiamo esitato un attimo. Ma dal momento che era soprattutto Virginia interessata all’incontro, in qualche modo, l’inesperienza di Francesco l’attirava e, quindi, abbiamo finalmente concluso che l'incontro poteva realizzarsi e prendemmo un appuntamento. In quella calda serata di luglio, dopo esserci vestiti adeguatamente per l’incontro. Ci siamo diretti verso il punto d'incontro concordato. Arrivati all’appuntamento, Francesco era già lì ad attenderci, sicuramente molto emozionato ed eccitato anche lui. Dopo una breve presentazione, lo abbiamo fatto salire in auto, per poter parlare più tranquillamente. In brevissimo tempo, la nostra discussione, aveva preso una piega molto “eccitante”, parlando delle nostre esperienze e, lui, ribadendo la sua quasi completa inesperienza, si diceva totalmente convito di voler avere un rapporto di amicizia con una coppia, anche non solo per il sesso. Con la nostra discussione, sincera e cordiale, abbiamo posto le basi di un rapporto positivo tra di noi. Sembrava quasi che ci conoscessimo da tanti anni, la confidenza nasceva anche dalla capacità di Francesco di essere totalmente esplicito ma, allo stesso tempo, molto rispettoso ed educato. L’idea di un possibile rapporto di amicizia “particolare” maturava sempre più tra di noi, la convinzione di tutto ciò non modificava, però, per nulla l’idea di Virginia, che il primo incontro doveva essere solo per fare conoscenza, magari “particolare”, ma senza nulla di più. Infatti, dopo una bella chiacchierata in macchina, una lunga passeggiata a piedi e un buon momento ricreativo in un bar del posto, ci siamo salutati, prendendo, però, appuntamento per il sabato successivo a casa nostra. Virginia era stata molto attenta nel fornire tutte le indicazioni per raggiugere la nostra casa, si capiva che aveva molta voglia di rincontrare Francesco. Gli aveva spiegato nei minimi particolare come raggiungerla ed aveva fissato più volte l’ora in cui ci saremmo rivisti. Dopo esserci salutati con Francesco, ritornammo a casa. Nessuno dei due, lungo il tragitto aveva detto nulla sull’incontro. Rientrati in casa, Virginia, però, ha iniziato a sondare la mia sensazione. All’improvviso, con voce ferma disse: “Cosa ne pensi di Francesco? Sembra un bravo ragazzo!!!”. Gli risposi, sorridendo, intuendo le sua vere intenzioni: ”Perché mi fai questa domanda, …. hai intenzione di fidanzarti con lui?” E Virginia: “Dai … non scherzare … lo sai cosa volevo dire.” Ed io: ”Si sembra tranquillo, educato e molto … impacciato. Si vede che non ha esperienza. Ma a te è piaciuto?” Virginia: ”Si, non è male, mi piace l’idea di essere io a poterlo condurre nel gioco. Sembra eccitante come situazione. Ma a te l’idea che io possa essere posseduta da un altro uomo ti va? Risposi con un tono sarcastico: “Beh, è già successo, non sarebbe sicuramente la prima volta, non è vero?” Virginia: “Si, ma questa volta è diverso, non ci sarebbe una lei che ti trastulla e soprattutto ti distrae da me.” Dopo aver pensato per un attimo, risposi: “Si vedrà, non saprei darti una risposta adesso. Credo di no. Non mi dovrebbe dare fastidio, infondo siamo sempre insieme. Ci sei tu, ed io con te voglio fare sesso anche se ci sarà Francesco, lo faremo in tre, non solo voi due da soli…… certo sarai molto impegnata tu …. e penso che la cosa ti dispiaccia molto …. vero?” Virginia: “Certamente … lo sai, sarà un peso enorme per me .....” con una risatina si allontana da me per andare in cucina per preparare la cena. Per il resto dei giorni ne parlammo solo saltuariamente, ma senza aggiungere nulla di più a quanto detto. Senza farci caso, Il sabato era già arrivato, era tutto pronto per l’incontro. La casa ben profumata, il grande schermo della tv pronto a diffondere un bel film porno. Per l’occasione, avevo scelto un film molto particolare che avevamo già visto, tempo prima, con Virginia. Un film dal titolo “Patricia Petite in a threesome double penetration”, molto particolare ed eccitante. Era pronto e posizionato in standby. Virginia si era attrezzata bene per l’incontro. Nel suo negozio preferito di lingeria aveva comprato un body nero molto sexy che lasciava intravedere tutto. Delle autoreggenti con una balza di pizzo chiusa con fiocchetti. Nell’insieme una visione molto “cattiva” e sofisticata. Aveva scelto un miniabito nero a fascia elasticizzato, una via di mezzo tra una canotta lunga o un tubino molto corto. Molto sexy e provocante, soprattutto perché lasciava intravedere tutte le sue forme, dai seni ai fianchi, fino giù al pube. Nell’attesa, io e Virginia, in quel tardo pomeriggio, avevamo bevuto un drink, come diceva sempre lei: “è il modo migliore per sciogliermi, l’alcol che gira nel mio corpo mi fa questo effetto.” All’ora concordata, con estrema puntualità che sicuramente faceva trasparire una certa ansia, Francesco ha suonato al nostro campanello. Ho chiesto a Virginia: “Vuoi aprire tu, per metterlo a proprio agio o vuoi che vada io?” Lei rispose, con un’aria compiaciuta: “No, no vado io, tu aspettaci qui, voglio parlare con lui per un attimo prima di venire da te.” Risposi: “Ok. Ti aspetto qui!!!” Non so cosa si sono detti Virginia e Francesco di la, all’ingresso, ma l’impressione che ho avuto, dopo qualche minuto, quando sono entrati nella stanza, è stata subito positiva. Si vedeva che era ancora teso ma, sicuramente l’aver incontrato prima Virginia, lo aveva tranquillizzato. Francesco era vestito in modo casual, con una camicia e jeans. Appena entrato nella stanza mi ha salutato calorosamente, manifestando il suo gradimento per l’accoglienza informale che avevamo messo in atto. Entrambi, Virginia e Francesco, quando sono entrati nella stanza, hanno dato l’impressione di aver superato il momento iniziale di timidezza e che la simpatia di entrambi abbiamo avuto un forte impatto nello sciogliere tutti e renderci molto cordiali e socievoli. Soprattutto, guardando attentamente Francesco, i suoi modi e il suo vestito davano una forte sensazione, rendendolo molto attraente. Ci siamo accomodati nel salotto e abbiamo iniziato a parlare un po' di cose "normali". Seduta sul divano con lui, bevendo qualche bicchiere di vino bianco freddo, ascoltando i brani di un cd di Tracy Chapman, l’atmosfera ben presto si scaldò. Virginia era seduta accanto a Francesco, sul divano, io ero di fronte, ad una certa distanza ma non lontano, seduto su un altro divano del salotto. La discussione era diventata sempre più piccante, ed ho notato, che se non avessi preso io l’iniziativa, Francesco non avrebbe avuto mai il coraggio di proporsi. Quindi dissi a Virginia: “Perché non fai vedere a Francesco il completino che hai comprato in suo onore?” E lei: “Se vi va, vi faccio uno strip tese.” Francesco non rispose, ma dall’espressione del volto si capiva che gradiva la cosa. Io gli dissi: “Certamente …. Mi piace l’idea!!!” Virginia si alzò dal divano e, mettendosi tra noi due, iniziò a muoversi in modo sexy. Cominciò a danzare al ritmo della musica. Il vestito, molto stretto, pian piano si alzò sempre più sulle gambe, rivelando, prima le cosce cerchiate dall’autoreggente, e poi, pian piano, le parti intime ancora coperte dal body. Il volto di Francesco era completamente catturato dai movimenti di Virginia e dal suo corpo. Virginia con fare molto “sensuale”, mentre ballava, a volte si avvicinava così tanto, quasi ad avere involontari contatti con lui. All’improvviso con movimento sinuoso, si sfilò il vestito, restando con il solo body e le calze. Ora Francesco, poteva fantasticare meglio sul corso di Virginia, quasi completamente visibile vista la trasparenza dei body. Quei pochi minuti di ballo avevano fatto diventare sempre più caldo l’ambiente. Sia io sia Francesco, sognavamo di assaporare quei fianchi snelli e il suo culo perfetto. A quel punto mi ricordai del film che avevo impostato nella TV, chiesi se avessero voglia di vederlo. Il consenso fu unanime, quindi attivai, con il telecomando il film. Le scene, molto esplicite di sesso a tre, scorrevano sullo schermo catturando parzialmente i nostri sguardi. Quando Virginia notò i nostri sguardi, da dove trasparivano tutti i nostri pensieri, ci sorrise e bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino, ci disse: “Vedo che il mio ballo vi piace, ma quello che fanno quei tre forse di più. Appena finisco lo strip vi sottoporrò ad un controllo fisico lì sotto … i vostri uccelli non mentono ….” Con un sorriso riprese a muoversi. Anche io ho alzato il bicchiere in segno di consenso, poi ho rivolto la mia attenzione a Francesco, dicendogli: “Non ti sentire obbligato al solo guardare, se ti va, puoi interagire con Virginia, massaggiarla per tutto il corpo, a lei piace avere certe attenzioni.” Francesco, sentendo le mie parole, si alzò immediatamente dal divano, ed andò da lei e la baciò appassionatamente sul collo accarezzandola e massaggiandola. Le mani di Francesco, sempre più esigenti, alla fine scomparvero sotto il suo body. Virginia, a questa iniziativa di Francesco da me stimolata, rivolse uno sguardo lussurioso nella mia direzione. Lasciò che le mani di Francesco vagassero sul suo corpo, sotto il body. Lui le toccò i seni, poi tornò indietro sul ventre. Lentamente le massaggiò la schiena, sganciando il fermaglio che teneva il body, lo spinse decisamente verso l'alto, rivelando tutto il suo sesso. Quando finalmente la liberò dal body, lasciandolo cadere a terra, lei si accoccolò vicino a lui, e i due, muovendosi lentamente, al ritmo della musica, si strusciavano uno contro l’altro. Mentre danzavano così intensamente davanti a me, lentamente la sollevò delicatamente e, mentre mi voltava le spalle, ho intravisto uscire dai suoi pantaloni, il cazzo di Francesco. Evidentemente Virginia aveva iniziato a fare quella esplorazione che aveva accennato prima. Ora tutte le "dighe mentali" erano state infrante e, sicuramente Francesco aveva acquisito una certa sicurezza. Il video che andava nella grande TV, sicuramente stimolava le nostre fantasie sessuali. Mi sono liberato del mio pantalone e sono andato dai due. Quando Virginia notò il mio sguardo lussurioso, con il quale indubbiamente la guardai, si voltò verso di me e con uno sguardo seducente e per provocarmi cominciò a massaggiarsi i seni. Quella vista mi ha fatto impazzire e, quindi, mi sono unito al loro movimento. Virginia si inginocchiò davanti a me. Come in un film, ha strisciato tra le mie gambe, si è arrampicata su di me ed ha iniziato a infilare le mani nei miei boxer. non senza toccare le mie palle e il mio cazzo già duro. Per un momento si fermò, e solo allora ho notato il suo respiro ritmico, ed ho visto accovacciato dietro di lei Francesco, il quale, evidentemente, aveva appena cominciato a rovistare la figa di Virginia con le dita. Almeno questo è quello che immaginavo non avendo la visione libera, vedevo, però, la lussuria nei suoi occhi. Virginia, senza preavviso, improvvisamente, afferrò il mio cazzo e cominciò a “massaggiarlo” su e giù con la lingua, mentre mi accarezzava le palle con una mano, sentivo che il mio cazzo si stava facendo sempre più duro. Solo per un po' lo massaggiò poi, cominciò a succhiarlo e infilarlo in bocca. Era una sensazione bellissima, non perché non l’avesse mai fatto, ma la situazione diversa amplificava le mie sensazioni. Per la prima volta, la mia donna ha avuto l’opportunità di avere due uccelli a disposizione ma, con mia sorpresa, aveva preso per primo il mio in bocca. Lei mi succhiò, mi lecco, con una intensità tali, da pura lussuria: ero stravolto, avevo gli occhi che vagavano per la stanza, sono caduto, quasi in trans, sul divano e l’intensità delle sue labbra sul mio cazzo erano entusiasmanti. Mentre giacevo sul divano con le gambe divaricate e ho alzato lo sguardo, ho sentito la sua lingua girarmi delicatamente attorno al mio glande - non senza pizzicare occasionalmente anche il mio scroto. Lì ero particolarmente sensibile e così, senza accorgermene, mi uscirono dei brevi suoni incomprensibili dalla bocca. Mentre lei mi succhiava, tuttavia, il nostro amico non era rimasto inattivo, dopo essersi liberato degli abiti, continuava ad accarezzarla da dietro, la cosa non dispiaceva per nulla a Virginia. Poco dopo, Virginia si fermò e i ci suggerì di andare in camera da letto, sicuramente saremmo stati più comodi. Andando nella stanza, lei camminava, facendo strada, davanti a Francesco, il quale lasciava che i suoi occhi scivolassero sulla sua schiena e sul suo culo perfetto. Il mio cazzo era ancora rigido, come quello di Francesco, camminando, passo dopo passo, ballonzolavano da sinistra a destra. Virginia sembrò averlo notato, perché, ad un certo punto, si fermò per un momento e ci guardò mentre ci avvicinavamo a lei. Quando ci fermammo di fronte a lei, tutti e due, istintivamente allungammo le mani per toccarla, lei ci ha afferrato per i cazzi e ci ha trascinato in camera da letto. Una volta lì, si gettò a letto con il suo nuovo amico ormai nudo e lo baciò di nuovo appassionatamente. Dopo un po', si inginocchiò con le gambe aperte, si sporse in avanti e cominciò a baciare, leccare e succhiare il cazzo di Francesco, a quel punto, con stupore, si accorse che era circonciso, non lo avevamo notato nessuno prima. Con curiosità chiese a Francesco: “Ma per te e meglio o peggio essere circonciso, voglio dire, hai sensazioni diverse rispetto ad uno non circonciso?” Francesco, tirandolo su, rispose: “Guardalo, cosa ha di verso da quello di Luca, nulla solo una piccola pelle in meno. Alcuni dicono che è meglio, probabilmente per il fatto che è meno sensibile essendo sempre scoperto. Se fosse così, ci devi lavorare di più per farlo godere, ci stai?” L’inziale timidezza di Francesco era sparita completamente, ora sembrava. E forse lo era veramente, totalmente a proprio agio con noi. Virginia, con un sorrisetto malizioso, disse: “Certo che ci sto, e ti farò vedere come godrai tra poco, ci darò dentro alla grande …..” poi guardando verso di me, aggiunse: “Bada bene anche tu, non ti trascurerò, anzi ….” Io annui con un cenno del capo, quella situazione, la presenza di Francesco, il loro rapporto avevano in me fatto sviluppare un senso di tranquillità che allo stesso tempo, oltre ad essere rassicurante, era molto eccitante. Virginia si girò di nuovo verso Francesco, e con un gesto armonioso si distese su di lui, gli afferrò il cazzo, e con movimenti prima rotatori e poi dalle palle fino alla punta, lo lecco per bene inumidendolo col la saliva. Con quella posizione che aveva assunto Virginia per succhiare Francesco, mi mostrava il suo culo perfetto e io feci scorrere con cura la mano sulle sue curve. Mi sono fermato, un attimo, per godere di quella vista perfetta. Tuttavia, sono stato rapidamente riportato alla realtà dal suo respiro e dal suo forte schiocco che lei esercitava ogni volta che tirava fuori dalla bocca il cazzo di Francesco. Così ho fatto scorrere lentamente la mano verso la sua figa e l'ho masturbata con attenzione, come piaceva a lei. Tuttavia, dato che non era molto bagnata nonostante il massaggio intimo avuto prima dal nostro amico, mi sono chinato e ho provato a leccarla con la lingua. Dal momento che non sono riuscito davvero ad arrivare alle sue labbra per via della sua posizione, sono tornato al suo culo. Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse sulle sue natiche. Mentre mi avvicinavo all'ano perfettamente rasato con la lingua, lei mi guardò in un modo sensuale. Le restituii lo sguardo ed ho continuato con il mio trattamento. Quando sono arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente. Quando ho notato una contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva. Mentre stavo cercando di possedere con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le gambe ed ho accarezzato la sua figa e il suo clitoride. La sollevai di più, quindi, mi stesi sulla schiena e strisciai tra le sue gambe. Lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa ora bagnata. Io, lentamente, cominciai a stuzzicare il suo clitoride con la lingua, prima delicatamente e poi sempre più intensamente. Alternando movimenti veloci con leccate più intense e profonde con tutta la grandezza della lingua. Sapevo che Virginia amava essere leccata in quel modo e, con enorme felicità, la senti gemere dal piacere. Lei, allo stesso tempo, con la sua calda bocca, stava “lavorando” Francesco, con movimenti, una volta più veloce, una volta più lenti. Si sentivano e si capiva quando aumentava il ritmo, dai segnali che l’amico rilasciava con i suoi gemiti, dicendo: “Si, si …. così, no, no … non ti fermare … continua ti prego!!!”. Mentre io "impastato" con la mia lingua e le guance dagli umori di Virginia, continuavo a “massaggiare” le labbra della sua figa e il clitoride. Lentamente le sue labbra si aprirono e così presto la penetrai con la lingua, massaggiandola dentro. Movimento ritmico, dentro, fuori, clitoride che la condusse a godere in poco tempo. La sentii vibrare, la sia figa, appoggiata sulla mia faccia, si contraeva. Lei gemette rumorosamente e mi versò un torrente di umori in faccia. Strisciando fuori da sotto di lei, ho notato che Francesco, dopo aver preso un preservativo che si trovava sul comodino. Si avvicinava, da dietro, a Virginia. Anche lei lo notò, allora mi tirò in avanti, verso la sua faccia, e prese il mio uccello in bocca, lasciando a Francesco il suo bel fiore oramai molto umido dagli umori suoi e dalla mia saliva. Francesco si posizionò dietro Virginia e, con un movimento rapido ma allo stesso tempo leggero, la penetrò. Io potevo vedere tutto essendo inginocchiato sul letto davanti a Virginia. Lei era in ginocchio sul letto, appoggiata sugli avanbracci, in una posizione tale da dare l’intera figa libera a Francesco. Lui la stava montando con movimenti lenti ma profondi. Movimenti che inducevamo Virginia a riproporli, con la bocca, sul mio cazzo. Una movenza così armoniosa e così sensuale da stimolarmi all’inverosimile. Avrei voluto avere a disposizione una telecamera per riprendere tutto, così da poter dire dopo, è successo veramente, era tutto così bello. Sentivo il cazzo di Francesco che, entrando ed uscendo dalla figa di Virginia, emetteva un suono particolare, molto singolare ed eccitante. Non ci avevo mai fatto caso a quei rumori nei precedenti nostri rapporti, forse erano creati dalla particolare posizione che aveva assunto Virginia o dalla consistenza del cazzo di Francesco, non sicuramente molto lungo ma, estremamente grande di circonferenza. Un vero e proprio stantuffo. Lo sentivo ansimare e lodare Virginia per le belle sensazioni che ci stava regalando. Mi guardava negli occhi con una espressione di compiacimento e di gratitudine per aver concesso a lui quelle ore di passione sfrenata con mia moglie. Sentivo Virginia ansimare dal piacere ma, allo stesso tempo, non abbandonare neanche per un attimo il mio pene, leccandolo e succhiandolo con una energia tale da farmi sentire al centro delle sue attenzioni. Non avrei mai immaginato che quella situazione, così particolare, potesse piacermi in quel modo. Quando, con enorme soddisfazione e piacere, prima Francesco e poi io siamo venuti, alternativamente Virginia, prese in bocca i nostri cazzi, leccandoli e gustandosi tutti i nostri umori. Era una situazione molto intima e molto coinvolgente. Ma, soprattutto eccitante, infatti, visibilmente i nostri cazzi riprendevano vigore. Lei, accorgendosi della situazione, si strinse di nuovo il cazzo del nostro amico tra le mani, poi si fermò e mi guardò e disse: “Vi andrebbe di continuare … a me piacerebbe provare altre posizioni”. La risposta fu una e una sola, formulata da noi due all’unisono: “Siiiiii!!!, Certamente.” Affascinato da quella situazione che si era creata, molto coinvolgente e sensuale, mi sono coricato sulla schiena sul letto, offrendo il mio cazzo a Virginia. Lei mi salì sopra e spinto il mio sesso tra le sue gambe, lo adagiò alle labbra della sua figa. Poi con un leggero movimento del ventre verso il basso, lo fece entrare, per tutta la sua lunghezza, dentro la figa, iniziando un movimento “su e giù” con una intensità e una forza da stravolgermi e farmi genere. Francesco, nel frattempo era rimasto calmo. Ho lasciato il mio sguardo verso la sua direzione e ho scoperto che mi guardava con pura lussuria, così ho tirato indietro il mio cazzo un po' e poi, lo ho spinto lentamente di nuovo dentro Virginia. Lei gemette e subito, richiamando a sé Francesco, prese il suo cazzo nella bocca. Lentamente, iniziai a muovere il bacino avanti e indietro, il che evidentemente non era abbastanza per lei. Infatti, lei ha iniziato a premere il bacino contro il mio a un ritmo più veloce. Mi fermai di nuovo per un momento. Mi piaceva e mi divertivo a sentire lei che scopare il mio cazzo, ma dopo un breve momento ho iniziato a spingerlo di nuovo, trovando rapidamente il ritmo giusto, afferrandola dai fianchi. Stare sotto è una delle posizioni che mi piace di più, ho scopato lei (o lei me?), distribuendo momenti veloce e profondi, con momenti lenti e superficiali, estraendo il mio cazzo, ogni tanto, strofinando, brevemente, il mio pene sul suo bocciolo, per poi spingerlo velocemente dentro di lei. Il suo ansimare stava diventando sempre più veloce e intenso, stava diventando sempre più difficile, per lei, tenere il cazzo del nostro amico in bocca. Quindi lo lasciò scivolare fuori. Vidi Francesco, dopo aver recuperato un profilattico, posizionarsi per prenderla da dietro, lo osservai raddrizzarsi e posizionarsi in ginocchio sul letto, superando le mie gambe. Senza tirare il mio cazzo fuori da Virginia, le ho chiesto di piegarsi in avanti appoggiando suo seno sodo su di me. Questo per dare la possibilità a Francesco di posizionarsi proprio in corrispondenza del buco del culo di Virginia. Lui capì la mia mossa e la assecondò, ora era dietro di lei, intento a massaggiare il suo buco del culo con l’olio che avevamo comprato per l’occasione. Poiché era molto resistente alla penetrazione il buco di Virginia, vista la posizione e la presenza già del mio cazzo nella figa, Francesco trovava molta difficoltà a penetrarla. Quindi, accontentandosi, lasciò scivolare il suo cazzo lungo le chiappe ma, fuori da lei. L’inesperienza di Francesco, si manifestò in modo evidente in questa situazione. Io, tuttavia, dopo essermi fermato bruscamente per aiutarlo, ho iniziato di nuovo a scoparla. Virginia ansimava e respirava sempre più velocemente. Era evidente che era molto eccitata, vicina a raggiungere di nuovo l'orgasmo. A quel punto Virginia, comprendendo la situazione, disse a Francesco: “Non ti preoccupare se non ci sei riuscito, mettilo dentro la figa. Dai che ti aiuto anche io….. Mi piacerebbe sentire il calore del tuo cazzo dentro di me, dai prova!!!” Poi, rivolgendosi a me, con un sorrisino malizioso, disse: “Lasciagli il posto, non essere egoista, non te ne farò pentire….” Lui, senza aspettare altro, si riposizionò meglio dietro Virginia e, si ripropose con il suo cazzo nella figa ormai ben oleata da me. Questa volta, anche se con difficoltà, riusciva a penetrare Virginia, la quale, con un gridolino, manifestava la sua approvazione. Ora era invasa dal cazzo di Francesco, che si muoveva ritmicamente dentro di lei, l’espressione del suo volto faceva trasparire la sua forte goduria. Con movimenti alternati, avanti – indietro, Virginia accompagnavano quelli di Francesco. Tutto questo dava il senso del piacere che lei provava. Bastarono pochi minuti, soprattutto per l’enorme spinta erotica che sprigionava Virginia, e Francesco, con un vigoroso urlo, venne. Francesco si allontanò da Virginia togliendosi il preservativo, era evidentemente molto soddisfatto. Quando si allontanò, per lasciare la stanza e ci guardò, noi eravamo ancora intenti nella nostra cavalcata e ci stavamo godendo quei momenti. Ci ha sorriso e poi è scomparso nel corridoio. Attraversandolo in cerca del bagno. Noi continuammo a scopare fino dopo il suo ritorno nella stanza da letto, raggiungendo l’orgasmo in simultanea. Virginia gemeva ed urlava per il piacere e l’eccitazione mentre sentiva il mio sperma caldo nel suo corpo. Restammo abbracciati mentre il mio cazzo si stava ammosciando in lei, entrambi guardavamo Francesco, nudo e seduto accanto a noi, che accarezzava dolcemente le spalle di Virginia. Virginia volle ringraziare Francesco per i bei momenti avuti insieme, si alzò da me ed avvicinandosi a lui, lo baciò in modo passionale. Cosa che colpì Francesco. Eravamo tutti esausti ma molto soddisfatti. Il tempo era passato così velocemente, che non ci eravamo accorti che si erano fatte quasi l’una di notte. Dopo essersi rivestito, Francesco, ci salutò per fare rientro a casa, ribadendo il suo grande desiderio di voler consolidare la nostra amicizia appena nata. La nostra risposta fu di un assoluto consenso, confermando, la nostra volontà di voler approfondire i nostri rapporti di amicizia, proprio perché avevamo molto gradito il suo comportamento, molto educato e rispettoso ma, allo stesso tempo, molto sensuale. Avevamo fatto una nuova amicizie ed una nuova esperienza particolare, eravamo sicuri che avremmo sperimentato molti altri incontri, anche più belli e arrapanti, con il nostro nuovo amico. 30 1 7 anni fa
- Mitologia perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - Gran finale (trovate le parti precedenti sul nostro profilo!)8. A quel punto Narciso era davvero convinta che fossero arrivati alla fine. In fondo era stata la conclusione pressoché perfetta di un’esperienza travolgente, l’estasi estrema vissuta in piena condivisione e complicità con il suo Eco, portandoli un ennesimo -enorme- passo più vicini uno all’altra. Alla fine, tutto sommato, le era anche andata bene. Nel retro della sua mente, in attesa di questa serata così misteriosa, aveva già iniziato a farsi pensieri anche più estremi, soglie che non era nemmeno sicura di poter o voler superare, dove il peso di quella leva ricattatoria forse avrebbe avuto un ruolo ancor più determinante. Invece tutto quanto aveva fatto in quella lunga serata, lo aveva svolto diligentemente come una brava schiavetta, sicuramente con qualche momento particolarmente tosto ma nulla che in fondo non era poi anche curiosa ed eccitata di far succedere. Per questo motivo non capì subito cosa stesse facendo Eco, mentre la aiutava a rialzarsi, facendole bere un bicchiere d’acqua e poi uno di vino, accarezzandola e parlandole dolcemente di quanto fosse stata brava fino a quel momento, di quanto l’avesse fatto impazzire, ma anche di come ora fosse giunto il momento di ripagare quegli stalloni che per tutta la sera, diciamolo, le avevano regalato un orgasmo dopo l’altro. Insomma, non sarebbe proprio stato carino mandarli a casa con i coglioni ancora pieni. Lei chiaramente non avrebbe proprio voluto sembrare maleducata ed egoista, nonostante la sua fama mitologica, e in realtà quindi era volentieri prontissima a far scorrere sborra a fiumi, sul suo corpo e nella sua bocca. Ma qualcosa le stava suggerendo che forse non le sarebbe bastato fare 7 semplici pompini in sequenza per pareggiare quanto quel gruppo le aveva fatto provare finora. E in effetti, visto che di soldi ovviamente nessuno voleva sentir parlare, nella fase organizzativa Eco si era accordato con loro su una equa ricompensa, che soddisfacesse pienamente i loro istinti più beceri senza le limitazioni che un uomo coinvolto anche emotivamente avrebbe posto per forza a un certo punto. Narciso di colpo comprese con una punta di terrore che Eco la stava per lasciare in completa balìa di quella gang. NO! Aspetta! Vuoi davvero andartene!? Non voglio, in realtà. Ma devo. Non credo riuscirei ad assistere a tutto questo. E poi… E poi!? E poi non possiamo rifiutarci. Ormai siamo entrambi ricattati. Tutte queste foto e video di stasera..non ci possiamo permettere che vengano rese pubbliche..nessuno di noi.. No! ti prego, non mi lasciare..! Su, dai. Sarò di là, ad ascoltare. E non lo farei se non pensassi che, sotto sotto, più sotto di quanto puoi forse razionalmente ammettere, non vedi l’ora anche di quest’ultimo livello. Narciso non disse niente. Non sapeva se piangere o arrabbiarsi, se resistere o lasciarsi andare. Ci pensò Eco a risolvere il dilemma, una volta ancora. Prese a baciarla, sul collo, su tutto il volto e poi sulle labbra. Intanto, senza che lei lo notasse, agguantò le manette costrittive da dietro il tavolino e le infilò rapidamente sulle mani di Narciso, senza smettere di baciarla. Lei spalancò gli occhi, provò a divincolarsi, ma lui la immobilizzò e strinse ancora più forte, fino a farle congiungere le mani strette una contro l’altra. Subito dopo le strinse ulteriormente il collare che ancora aveva addosso, facendole mancare per un secondo il respiro. Era sicuramente la condizione che lei temeva di più, la limitazione di movimento era ancora più determinante e pervasiva della vista negata. Ora il suo tremolio iniziò ad aumentare sensibilmente. Era pura paura, ma non si stupì nemmeno più di tanto quando si rese conto che aveva, di nuovo, la figa tutta bagnata. Eco le aveva messo dentro un dito, solo uno, velocemente, proprio per darle la prova che erano di nuovo esattamente in sintonia. Lo leccarono e succhiarono insieme, quel dito, per condividere il suo sapore di sesso, ma anche tutte le emozioni che a entrambi passavano per la mente in quell’istante. Con un ultimo sguardo negli occhi, un buffetto a metà tra uno schiaffo e una carezza sulla guancia, e senza dirle più nulla, Eco si girò e si avviò verso la porta, da dove erano già usciti il fotografo e Boccadoro. “È tutta vostra”. Disse solo agli uomini rimasti nella stanza, uscendo senza voltarsi. 9. “Puttana!” “Cagna!” Narciso sentì in meno di un secondo che il clima era cambiato. Senza freni inibitori imposti dall’alto, sette uomini che avevano per ore assistito una donna lasciarsi andare così tanto, godendo di e con tutta la l’irruenza possibile, non potevano che finalmente sfogare tutto quello che pensavano di lei. Quasi nemmeno concepivano razionalmente, figli del sistema culturale patriarcale in cui erano sempre vissuti, che una donna consapevole delle proprie perversioni non è certo vittima né tantomeno colpevole, ma è in realtà in pieno potere di sé e del proprio corpo. Qualcosa di strano però lo percepivano: gli orgasmi di Narciso erano inequivocabili, come già tutti i suoi vicini di casa sapevano da tempo. E quindi se una godeva di tale apparente degradazione, non avevano altri termini con cui inquadrarla. E non potevano che degenerare ulteriormente. “Sei proprio una troia, vero!?” “Adesso ti facciamo vedere cosa si fa alle troie” Uno di loro la tirò per il guinzaglio e la avvicinò a sé. Senza il suo uomo presente, poteva finalmente infilarle 10 centimetri di lingua in bocca. Narciso reagì quasi schifata, ma si prese subito uno schiaffo, e quindi senza pensarci troppo ubbidì, accogliendo quel bacio estraneo e invasivo, mentre quello le strizzava i capezzoli e toccava il culo. Quando ne ebbe abbastanza, il tizio la spinse letteralmente via, fino a capitare nelle braccia di un altro di fronte a lui. Lei si rese conto che erano tutti in piedi in circolo, nudi e con il cazzo in tiro, e se la stavano per passare come un pallone da basket. Provò a reagire, implorando pietà, quasi più per inerzia che per reale convinzione. Stava già montando dentro di lei la sensazione di abbandono ultimo e definitivo, ma cercava ancora di aggrapparsi con le unghie a quel pezzo di sua identità, comunque fieramente indipendente e volitiva. Il circolo di uomini reagì con scherno e furia: iniziarono in effetti a spingersela avanti e indietro, da uno all’altro, non senza elargire a ogni possesso schiaffi, manate sul culo, dita nella figa, nel culo, sputi addosso, qualcuno le mordeva le tette, i capezzoli, senza che lei potesse nemmeno allontanarli con le mani, inesorabilmente legate. Il tutto mentre continuavano a menarselo, pronti finalmente a esplodere. Narciso a un certo punto capì, o forse decise, che se la cosa doveva finire così, tanto valeva accelerarla e -dal suo punto di vista- paradossalmente dominarla. Si rese conto, come fece subito dopo la prima sessione, che il suo lato esibizionista le stava solleticando la mente. Immaginare che, oltre a letteralmente “farsi scopare” quasi del tutto passivamente -com’era stato il gioco, divino, finora-, poteva mandare in estasi quegli uomini navigati anche dimostrando una certa iniziativa, le aprì un mondo tutto nuovo, una luce su di sé e il suo modo di vivere il sesso che la riempì di euforia. Appena venne spinta verso l’ennesimo uomo, anziché arrivargli tra le braccia, si accasciò a terra finendo in ginocchio davanti a lui, all’altezza proprio perfetta. Dal basso verso l’alto lo guardò con quegli occhioni che Eco non riusciva ogni notte a togliersi dalla testa, e con quel suo tono implorante perfezionato negli anni, mormorò le magiche parole: “Posso succhiarvelo? Dai, vi prego…fatemeli succhiare tutti..voglio la vostra sborra addosso…” Prevedibilmente, e meravigliosamente, questa frase gettò nello scompiglio totale ciascuno di loro. Le saltarono immediatamente addosso e iniziarono a contendersela per infilarle il cazzo in bocca. Narciso diligentemente spalancava il più possibile la mascella, tirava fuori la lingua per leccare qualsiasi cosa le arrivasse davanti, ma non doveva nemmeno fare la fatica di muovere la testa avanti e indietro e succhiare: ognuno di loro le stava letteralmente scopando la bocca, tenendole ferma la testa, fino ad arrivare con la cappella il più possibile giù nella gola, provocando riflessi faringei e conati di saliva che non facevano altro che rendere tutto il più bagnato, vischioso e godurioso possibile. Poco dopo fu chiaro che, avendo una bocca sola e nemmeno potendo usare le mani, non era in grado di soddisfare abbastanza velocemente quegli uomini sempre più impazienti. Fu un attimo quindi che qualcuno la sollevò da dietro, e dopo uno sputo ben calibrato, la penetrò nel culo. Narciso lanciò un urlo di dolore, ma ormai era una cavalcata in discesa sempre più veloce, e il punto di non ritorno anche mentale si stava avvicinando inesorabile. Era piegata a novanta gradi, senza nemmeno più il conforto del letto, con le mani legate e un guinzaglio al collo che la strattonava ogni pochi minuti, aveva cazzi che le entravano costantemente in gola che la soffocavano, la scopavano da dietro e da davanti con quelli che sembravano pali di marmo, stava veramente per perdere di nuovo e del tutto il controllo. Si dimenticò di ogni possibile ricatto: ogni remora era finalmente abbattuta e nulla la poteva fermare. “Sìììì! Oraa!! Voglio la sborra! Venitemi in faccia! Riempitemi tutta!” Non finì neppure la frase che il primo getto caldo le arrivò in fronte, senza nemmeno che lei si accorgesse da che direzione, colando subito sulle guance da dove cercò di leccarselo via avidamente con la lingua: “Ancora! Ancoraancoraa!!” Aveva davanti alla faccia tre cazzi con i loro proprietari che se lo menavano furiosamente. Lei spalancava il più possibile la bocca, pronta ad accogliere tutto. Stavano per venire da un momento all’altro ma lei era impaziente, ne prese uno dei tre in bocca leccandone a velocità spropositata la cappella, fino a quando quello finalmente esplose. Accolse il primo fiotto in bocca ma poi si allontanò per farsi gocciolare il resto sulla faccia, e vedendo questa scena anche gli altri finalmente la inondarono tutta con nuovi schizzi densissimi. Lei li guardò riconoscente e ringhiosa, mentre si passava le dita sulla faccia e portandosi in bocca ogni goccia che vi trovava. Intanto dietro di lei altri due continuavano a scoparla insieme nella figa e nel culo, con un ritmo sempre più vorticoso: “Sì, sì..scopatemi, più forte!! Più forteee!” Con un urlo e una serie di insulti, dopo qualche pompata ben assestata, entrambi quegli amanti sconosciuti si tirarono fuori di colpo. Lei si girò velocemente capendo il momento e entrambi le vennero simultaneamente e copiosamente addosso, uno sulle tette e uno sul culo. Narciso, anche se con le mani legate, prese a spalmarsi quella sborra calda sul resto del corpo, e succhiarsi le dita con lo sguardo infuocato. Era tutta bagnata e appiccicosa, completamente fuori di testa, ma non aveva mancato di accorgersi che all’appello ne mancava ancora uno. Il mandingo nero, oltre ad essere quello più dotato, evidentemente era anche quello più resistente. Si era seduto sul bordo del letto a menarselo, sempre più grosso e duro, mentre assisteva a quello spettacolo clamoroso di Narciso in calore. Lei lo guardò, lo fissò, non negli occhi ma solo e soltanto quell’enorme cazzo. Quasi solo d’istinto, animale, si avvicinò a lui lentamente gattonando. Arrivatagli davanti, non pretese neanche lontanamente di poterlo accogliere tutto in bocca come aveva fatto con quegli altri. Iniziò quindi a dedicarsi al suo altrettanto grosso sacco scrotale, quei coglioni così proporzionati al resto, che quando leccati sono tra le zone più erogene di ogni maschio, di qualsiasi etnia sia. Quell’uomo nero stava godendo come mai prima d’ora, ma decise di fare un passo in più. Spinse, senza troppi complimenti, verso il basso la faccia di Narciso che le stava leccando così avidamente le palle, fino a farla arrivare davanti al suo buco del culo. Lei capì l’antifona, e ormai non le serviva più nemmeno un ordine verbale: si tuffò a leccargli l’ano come se fosse il sapore più irresistibile della sua vita. Lui continuava intanto a menarsi il cazzo su e giù, su e giù, svettando imponente sulla sua faccia. Narciso non ce la faceva più: stava accumulando tutte quelle sensazioni ed energia dentro di sé che iniziò a toccarsi il clitoride quasi aggressivamente. Passò dal suo culo alle sue palle di nuovo fino alla sua cappella, succhiava e leccava e si toccava, vedeva la scena da di fuori, riavvolgendo il nastro fino a inizio serata, e le sembrava il miglior film porno mai messo in scena, di cui era sfolgorante protagonista, pensava al suo Eco nell’altra stanza che l’ascoltava urlare e gemere e poteva solo immaginare in che stato si trovasse. Le sembrava il massimo concepibile piacere che un essere umano potesse toccare. Finalmente, con le ultime stoccate di bocca e lingua, anche quel settimo uomo era pronto a farle assaggiare il suo nettare. Questa volta però non voleva perdersene nemmeno una goccia: quando lui iniziò a imprecare con il suo “succhia, troia, sto venendo!”, lei accelerò ulteriormente il movimento senza smettere di aspirare. Quella sborra calda le riempì di colpo la bocca, fece in tempo a sentirne il sapore sulla lingua prima di ingoiare voracemente. Qualche goccia ne cadde comunque fuori e quasi ci rimase male. Si stava tuttora toccando la figa, e ora dopo aver accontentato tutti poteva infine dedicarsi al suo ultimo orgasmo, giustamente meritato e fieramente auto-generato. Il problema è che aveva ancora sete, quel tipo di sete non di acqua fresca ma di altri liquidi umani, caldi e pungenti. Si guardò intorno, con ancora quegli uomini sopra di lei, e cercò ovunque gocce di sborra da leccare via: ne trovò sulle loro gambe, sui piedi, sui cazzi, per terra. Prese a succhiare e leccare ancora, compreso il pavimento, sempre con le mani tra le gambe. Quegli uomini erano quasi più increduli che eccitati, ma quando si resero conto dell’animale che avevano davanti, uno ebbe l’intuizione: “Hai proprio sete, eh!? Cagna! Allora perché non ti prendi anche questa, che è bella saporita!?” Di colpo direzionò il suo cazzo ancora mezzo in tiro verso la sua faccia, e partì un getto di liquido dorato. Lei ebbe un, ennesimo, sussulto. Era esattamente quello che le mancava, di cui aveva forse bisogno. Il suggello ultimo di sottomissione e piacere, di degradazione e godimento, di umiliazione e estasi. Aprì la bocca, pronta ad accogliere tutta la sua piscia, mentre si stava avvicinando pericolosamente all’orgasmo più forte mai provato in vita sua. Iniziò a emettere un suono profondo, montante, costante, mentre con le mani accelerava sempre di più il contatto con il clitoride. In pochi secondi anche gli altri diedero sfogo a quell’istinto primordiale e lei si ritrovò di colpo sotto multipli gettiti di uomini che le stavano pisciando addosso su tutto il corpo. Le urla erano a un livello talmente alto, che di colpo si spalancò la porta e vi entrò Eco, più incuriosito ed eccitato che realmente preoccupato. Narciso non aveva più bisogno di altro: il suo sguardo che si rifletteva nel suo, quella scena vista con gli occhi di lui, lei coperta di sborra e piscia di altri uomini, il sentimento e la complicità che li univa, le esperienze passate e future che li avrebbero visti protagonisti. Fu un terremoto: il decimo orgasmo della serata, il primo del resto della sua vita. 3566 0 7 anni fa
- “l’autostrada ed il casello bagnato” PRECISO CHE NON SONO UN PROFESSORE E L’HO SCRITTO SENZA RILEGGERLO, AL SOLO SCOPO DI RACCONTARE UNA VECCHIA ESPERIENZA REALMENTE ACCADUTAMI. Anni fa una coppia mi contattò tramite un sito di annunci. Veniva in vacanza nel catanese e mi chiese di organizzare qualcosa di molto intrigante e trasgressivo. Allora contattai alcuni miei amici fidati, spiegai loro la situazione ed ovviamente erano entusiasti! Sfido..... La coppia arrivó nel mio bel paesello. Una macchina di grossa cilindrata si parcheggia, un sms con scritto: “siamo arrivati” li aveva preceduti di qualche istante. Dall’auto scende lui, uno sguardo attorno i ns sguardi s’incrociano e come accade in questi casi, un accenno comune per capire che siamo noi. Lui, rassicurato che fossimo persone ok, si gira verso di lei e gli fa cenno che può scendere. L’adrenalina scorreva dentro i ns corpi, regalandoci emozioni indescrivibili. Mille domande ci ponevamo: “saremo capaci di soddisfarla, appagarla, ecc. ecc.). Lei scende, una donna sui 45/50 anni, ben vestita, alta sul metro e settanta circa, con le curve giuste al posto giusto. Un bel viso, labbra carnose, occhi grandi e luminosi. Ricordo ancora quella gonna nera appena sopra il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino all’inguine, tuttavia temuto chiuso da un accessorio a specchio che lasciava intravedere quel tanto per far viaggiare le menti di tutti gli astanti. Ci avviciniamo presentandoci e dopo i convenevoli, chiedo se volessero un caffè conoscitivo. Loro annuiscono e come precedentemente accordati tra noi quattro amici, due andammo al bar a prendere un caffè, gli altri due andarono a preparare la location. Giunti al bar in pieno centro, ci accomodiamo; lei con stile, classe ed eleganza si siede, lasciando ben poco alla ns immaginazione. Infatti, sedendosi, ci regalò la prima visione di quella meravigliosa fica, completamente depilata! In quel periodo avevo 28 anni ed era la prima volta che mi accingevo a queste esperienze. Pertanto, vi lascio immaginare come il sangue mi ribolliva nelle vene. Ordiniamo e lei sorseggiando il caffè, mi chiese: “Ma questo paese è famoso per certi vs prodotti, vorrei acquistare qualcosa, dove mi consigliate di andare?”. A questa domanda, mille pensieri mi pervasero la mente, tranne quello corretto. Ci guardammo negli occhi col mio amico, vedendoci sfumare tutto in pochi istanti; in quanto pensammo: “Vuole fare shopping, senza andare oltre”. Da persone educate e rispettose, annuimmo e accompagnammo la coppia di amici nel più grande negozio di prodotti tipici. Uno spazio di circa mq 1000 nel cuore del centro storico, pieno di tanti prodotti artistici e fatti a mano. Entrammo e tutto potevamo aspettarci, tranne che....dopo alcuni minuti di girare tra i corridoio, mentre lei ammirava quelle opere d’arte; lui mi avvicina da dietro e mi sussurra: “Se vuoi toccala!”. Nella mia mente pensai: “Ho sentito bene? Forse la voglia di possederla è talmente tanta che ho sentito male”. Lui mi guarda e mi annuisce di palparla. Alche parte una palpatina di culo a mordi e fuggi. Pensai che qualcuno potesse vederci essendo dentro un grande locale pubblico pieno di gente e turistiche. Lui mi rincara la dose, facendomi segno di essere più deciso. Alche pensai: “Ma cu si ni futtiiii!” e feci scivolare la mano sotto la gonna, tra le gambe. Mi girai attorno, in quel corridoio non c’era nessuno e feci salire la mano su tra quell’autostrada liscia e vellutata, fino a giungere in quel casello bagnato come se cadesse acqua a catinelle. Lei non aspettava altro che qualcuno la toccasse. Nel sentire tutta quella lussuria, vi lascio immaginare la mia reazione..... Intanto il mio amico era incredulo e mi fece cenno di fare attenzione che qualcuno poteva vederci e che siamo persone molto conosciute nel ns paese. Figuratevi in quel momento, quanto stavo pensando a tutto ciò! Ad un certo punto c’era un ripostiglio con accesso unico e un po’ riparato, entrammo li e non so come ci ritrovammo con lei chinata e con i ns membri in mano mentre il marito faceva il palo e godendosi quello spettacolo della moglie che spompinava due dei quattro ragazzi conosciuti mezz’ora prima. Esplodemmo nella sua bocca ed avidamente non lascio perdere neanche una goccia. Ci ricomponemmo, lei scelse alcuni oggetti e si avvicinò alla cassa. Feci cenno al cassiere che avrei pagato tutto, quindi lei si giro e partirono i soliti convenevoli. La rassicurai che era un omaggio fatto col cuore e senza nessuna intenzione di essere mercimonio. Girandomi, vidi che negli uffici dove c’era la moglie del titolare c’era un impianto di video sorveglianza con una telecamera puntata anche in quel ripostiglio. Lì per lì non dissi nulla a nessuno in merito ma questa è un’altra storia. Alche ci avviammo verso la location dove ci aspettavano gli altri due. Sorvolo sul fatto che durante il tragitto il marito guidava con accanto il mio amico ed io dietro con lei che continuò quanto aveva iniziato nel ripostiglio. Lui ci guardava dallo specchietto mentre il mio amico mi sussurrava: “Bastardo che culo!”. Giunti a destinazione, inutile scendere nei particolari siamo scesi e ci siamo ritrovati a fare sesso in cinque con una donna. Tutti assieme, tanto da pensare che forse stavo sognando. Invece era pura realtà. Aveva tutti e tre i buchi pieni e le due mani occupate. Una visione a dir poco estasiante, eccitante che magari vi racconterò in seguito. 30 0 7 anni fa
- Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 3° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)7. Era quasi tutto pronto per l’ultimo e più alto livello, anche se forse era più corretto definirlo il punto “più basso” a cui potevano arrivare. Eco decise però di dare prima una sorta di tregua rigeneratrice a Narciso, quasi un premio fuori programma. Alla fine se l’era meritato per come aveva tenuto duro, e prima dell’ultimo passo verso il baratro, era giusto farle delle coccole. Lei era sdraiata sulla schiena, cercava di prendere fiato e massaggiarsi le parti più colpite, togliendosi i resti di cera, passandosi le mani su tutto il corpo dolcemente, ancora bendata. Senza la vista, aveva naturalmente tutti gli altri sensi maggiormente acuiti: non le fu difficile quindi riconoscere un odore nuovo e diverso che si stava avvicinando al suo volto. Quando le fu proprio sopra, le bastò allungare di istinto la lingua per sentire subito il sapore acre, la consistenza morbida e la calda umidità della figa dell’unica altra donna presente in sala, Boccadoro. Ne fu letteralmente estasiata, non si aspettava proprio un regalo del genere. Tra l’altro questa femmina così bollente aveva passato le ultime ore, anche mentre spompinava Eco e suo marito, a contemplare quanto quegli uomini facevano a Narciso, con un misto di invidia, ammirazione, infinita eccitazione, ma anche di tenera preoccupazione. Ora poteva finalmente prendersi un po’ cura di quel corpo maltrattato, come solo una donna sapeva fare. Si mise in ginocchio a cavalcioni del suo viso, rivolta verso le sue parti basse. Iniziò ad accarezzarle le tette e a piegarsi piano piano fino a far entrare tutta la faccia di Narciso nella sua passera bagnata. Narciso si mise a leccare e succhiare come da un’oasi nel deserto, e con le mani se la tirava sempre di più a sè. Intanto Boccadoro finì di prostrarsi fino ad arrivare anche lei all’altezza della figa di Narciso, ormai letteralmente incandescente, per la più classica e godereccia delle posizioni complementari tra donne. Era una davvero una manna per Narciso: continuavano a toccarsi e leccarsi dappertutto, a strofinarsi tette su tette, pelle su pelle, con dolcezza ma anche con una voglia tutta nuova, come se non fosse appena stata scopata a ripetizione da 7 grossi cazzi. Sentiva che stava per arrivare un altro, ennesimo, orgasmo. Ovviamente diverso da tutti gli altri, più graduale, consapevole, viscerale. Le donne, solo loro, le facevano quell’effetto. Le mancava giusto quella componente psicologica, quella spina mentale che toccasse la sua perversione, per proiettarla ancora su un altro livello. Fu incredibile quindi quando si rese conto, di nuovo innanzitutto grazie all’olfatto, che qualcosa di familiare si stava insinuando tra le sue labbra e quelle altre, grandi, labbra in cui aveva trovato caldo rifugio: esatto, era proprio il cazzo di Eco. Non era la prima volta che si trovavano in quella posizione, era anzi tra le loro preferite. Ma c’era qualcosa di ancora più pungente del solito nell’idea che -dopo tutto quello che le aveva fatto passare- lui volesse comunque penetrare un’altra donna proprio a un centimetro dalla sua bocca. Eppure, sarà stato tutto l’insieme, sarà stato che intanto Boccadoro dava pieno significato al proprio nome continuando a succhiarle divinamente il clitoride, sarà stato che in fondo a quel suo bastardo gli voleva proprio bene, non fece altro che eccitarsi ancora di più. Continuò quindi a fare il suo dovere e il suo piacere, leccando avanti e indietro tra la figa e il cazzo che ne stava entrando e uscendo, fino a inglobare le palle come sapeva piacere da morire a lui, il tutto senza sosta e con sempre più ritmo, mentre con le mani spingeva la testa di Boccadoro e con le cosce la stringeva e immobilizzava sul suo sesso. L’orgasmo che stava montando era davvero quello più profondo di tutta quella interminabile esperienza: tre corpi che si muovevano e godevano all’unisono, alzando ogni secondo il tono delle urla, scopando, succhiando, leccando, pelle, sudore, odore, sesso, cazzo, figa, peli, palle, bocca, labbra, lingue, godo, godo, godoooo..!! Le due donne, tremando dalla testa ai piedi, si inondarono la bocca a vicenda nello stesso preciso istante, e pochissimi secondi dopo Eco si sfilò dalla figa di Boccadoro per menarselo una sola volta: il fiotto di sborra calda che ne uscì fu il più grosso e denso di forse tutta la sua vita, finì in pieno sulla faccia di Narciso, sulle sue tette, sul suo addome. Lei si tolse istintivamente la benda, e immediatamente si ritrovarono occhi negli occhi, stravolti e raggianti. Si stavano ancora fissando, quando Boccadoro non potè fare altro che gettarsi sul volto di Narciso, come nella migliore tradizione dei migliori film porno, per baciarla finalmente profondamente, leccandosi di dosso a vicenda quei resti di liquido viscoso bianco. Sorridevano ansimanti, tutti e tre, e non si erano nemmeno quasi accorti degli applausi spontanei degli altri presenti, che non potevano fare altro che omaggiare il giusto tributo a quella perfetta sincronia di orgasmi, a quell’equilibrio di corpi in subbuglio e soprattutto, come i peggiori maschi allupati, a quelle due gnocche clamorose che slinguavano tra loro accarezzandosi le tette e passandosi copiose gocce di sborra da una bocca all’altra, senza esimersi ovviamente di ripulirne insieme tutte le ultime tracce dal cazzo che ancora duro si erigeva tra i loro volti. 343 0 7 anni fa
- Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 2° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)5. Narciso si accasciò spossata sul letto. Sembrava un’eternità, ma non erano passate nemmeno due ore dall’inizio di tutto. Stava cercando di tornare in sé, mentre gli uomini sembravano concederle una tregua, avvicinandosi al tavolino delle bevande. Si chiese per un secondo se fosse tutto finito, ma immediatamente si rese conto che forse il clou ÂÂ doveva ancora venire. Era stato quasi fin troppo facile, finora. Non le avevano nemmeno fatto troppo male, di certo non più dei suoi standard. Sì, l’avevano strapazzata ben bene, sfondato figa e culo che ora pulsavano incandescenti, non lesinato schiaffi, insulti e sputi. Ma per qualche motivo non avevano ancora usato nessuno di quegli attrezzi di piacere e tortura che erano così in bella vista, e soprattutto pareva che nessuno di quegli straordinari amanti fosse già venuto, a parte forse uno che a un certo punto mentre la soffocava con il cazzo in gola e strozzandole il collo, tra tutti i conati di saliva le era sembrato di percepire in bocca un altro liquido caldo dal sapore familiare: nel dubbio ovviamente aveva ingoiato tutto, ubbidiente ed assetata. Era sorpresa, almeno in parte: dentro di sé sapeva che, nonostante le remore espresse, avrebbe in fondo goduto di un’ammucchiata del genere, anche -o forse soprattutto- con tutta questa violenza. Ma in realtà non si aspettava di prenderci così tanto gusto, anche mentalmente. Essere al centro della scena di una piccola folla, unico oggetto dell’attenzione di occhi e corpi e istinti di diverse persone insieme, per lei così generalmente apparentemente riservata, era un’esperienza nell’esperienza. Un nuovo livello di eccitazione, che toccava -fino ad abbracciarlo in pieno- il concetto di esibizionismo, con tutto ciò che di perverso ne consegue. Ed era davvero solo l’inizio. Finalmente Eco si avvicinò a lei, le prese tra le mani il volto sfatto e stravolto, la baciò dolcemente fino a morderle le labbra e poi le strizzò la bocca tra pollice e indice impedendole di parlare: Ti è piaciuto, eh? Mhhhh! Non si capiva se era un mugolio di approvazione o di fastidio, ma proprio non importava. Pensavi sarebbe stato così semplice? Lo sai che ti meriti “ben di peggio”… Allentò la stretta sulla sua bocca per farla parlare: Lo so, devo essere punita ancora. Ne voglio ancora, ti preego.. Si lascio scappare un sospiro di piacere, mentre con la mano si avvicinava alla sua figa ancora bagnata. Lui le diede un altro schiaffo, le fermò di colpo la mano. Non toccare! Hai goduto abbastanza, ma ora è il momento di soffrire sul serio. Lei fece finta di protestare, era il gioco delle parti, in realtà fremeva già all’idea della prossima fase. Non si immaginava però neanche lontanamente che nemmeno quella sarebbe stata l’ultima. 6. Tra gli oggetti che le era parso di scorgere sul tavolo, aveva sicuramente individuato tre vibratori di varia forma e dimensione, due fruste, una più morbida a 9 code e una apparentemente più rigida, e altri oggetti non meglio definiti. In realtà non aveva visto quali altre cose erano state volutamente nascoste, e non le avrebbe viste -insieme a tutto il resto- fino a molto dopo. Narciso non se ne ricordava nemmeno più, ma aveva ancora addosso il guinzaglio e quando si sentì tirare su da dietro, non si accorse subito che Eco le stava per mettere una benda sugli occhi. Immediatamente pensò che sarebbe stato eccitante essere in balia di tutti questi uomini, ma senza poterli vedere. Non aveva però idea di a che punto sarebbero arrivati. Decise di affidarsi a Eco, in fondo non poteva fare altro. Si sentì aprire la bocca e scivolare dentro la sua lingua. La baciò e la succhiò. Si appoggiarono la fronte una sull’altra, un modo per salutarsi, ribadirsi fiducia, prima dell’incognita imminente. - Sei pronta?! Lui aveva già un tono diverso, non sembrava nemmeno la sua solita voce Non lo so, ho paura.. Cazzi tuoi! Le arrivò uno schiaffo, secchissimo. Rimase del tutto sbalordita: non vedendolo partire, sentì il dolore mentre la testa le si ribaltava di colpo, prima ancora di capire cosa effettivamente fosse successo. Si rese conto solo in quel momento che qualunque cosa le stessero per fare, l’avrebbe sentita subito sul corpo, senza avere il tempo per prepararsi mentalmente. Era tutto un altro gioco. Non aveva ancora capito se e quanto le piaceva. Iniziò a tremare, impercettibilmente. Eco diede uno strattone al collare, e Narciso finì per terra di colpo. Sentì quattro, cinque, sei braccia che la sollevavano di peso, per poi ributtarla sul letto. Qualcuno le tirò i capelli sollevandole la testa, fino a quando si mise a quattro zampe. Aveva aperto automaticamente la bocca, convinta -e già contenta- di dover fare un altro pompino. Ma c’era un silenzio irreale, cercava di capire cosa stava accadendo intorno a sé, cosa volevano farle, quando le arrivò la prima frustata sul culo. Potente, dolorosa, bruciante. Ma il fatto che arrivasse dal nulla la fece gemere soprattutto di piacere. Subito dopo ne arrivarono altre 2, veloci, una dopo l’altra, sulla schiena. Per ciascuna un urlo. Taci, ho detto! Cercò di ubbidire, ma le frustate continuavano ad arrivare. Cinque, sei, dieci. Aveva la sensazione che fossero di mani diverse, per l’intensità e l’altezza. Non riusciva proprio a smettere di urlare, anche perché intanto aveva preso a toccarsi tra le gambe. Voleva godere, ancora e ancora. Taci, e stai ferma! Era Eco, sicuramente. Le tirò il collare e finalmente le diede da succhiare il cazzo che lei conosceva meglio di tutti, non il più grosso che avesse mai assaggiato, ma quello che le dava così tanta soddisfazione da tenere in bocca e sentirne i gemiti che generava. Tolse le dita dalla figa, fradicia, e se le leccò avidamente. Voleva usare su di lui anche le mani, accarezzargli le palle e toccarlo dappertutto, quasi dolcemente, nonostante tutto quell’impeto dietro di lei. A un certo punto però le frustate si interruppero: qualcuno le allargò il culo, dando prima un morso fortissimo a ciascuna chiappa, e ci infilò dentro senza troppi complimenti quello che sembrò essere un dildo gigante. Un secondo dopo gliene infilarono un altro davanti, ancora più grande, e subito iniziarono entrambi a vibrare velocissimi all’unisono. La sensazione fu sconquassante. Perse la presa sul cazzo di Eco e iniziò a tremare tutta. Oddiodiodioddiomuoiooooooo!! Stava venendo letteralmente a fiumi, quando…SBAM! Il tremore e l’invocazione alle divinità furono interrotte da una scudisciata di qualcosa che non poteva che essere una durissima paletta di legno. Narciso ne aveva solo sentito parlare o vista in video, ma sentirsela sbattuta sul culo così potentemente le fece per la prima volta uscire delle sincere lacrime di immenso dolore. No, no, no. Vi prego, basta!! Cosa?! Eco faceva finta di non capire. Non la parola, ma il senso. Basta, fa male! Pensavo ti piacesse soffrire… È troppo, ti prego.. Mi spiace, dovevi pensarci prima. Nessuna safeword ti salverà, ormai. Di nuovo stava affiorando quella sensazione quasi disperata di non avere nessun controllo, e di nuovo inaspettatamente questa stessa consapevolezza la fece abbandonare all’estasi massima di piacere. Era nelle sue, nelle loro, mani. Non poteva ribellarsi, non tirarsi indietro. Era ricattata e senza nessun potere. Doveva obbedire, e soffrire. E, quindi, godere. La sessione di frustate e battute andò avanti ancora, anche se non avrebbe proprio saputo dire quanto. Culo, schiena, gambe, ma anche piedi e mani. Per ogni colpo un grido. Poi, d’un tratto, si fermarono tutti, in silenzio. Narciso tese le orecchie per capire la prossima mossa, ancora immersa nel buio, cercò di alzarsi dal letto ma qualcuno la ributtò giù violentemente. Ferma, immobile! Obbedì, ovviamente. Si trovava a pancia in su, gambe aperte, sesso esposto, corpo già tutto arrossato. Il silenzio era ancora irreale, ma sentì di colpo un profumo strano, piacevole. Stava ancora cercando di associarlo a un ricordo, quando sentì una goccia bollente arrivarle appena sopra il pube. Urlò, per l’ennesima volta, ma ora era difficile non percepire quanto godimento ci fosse in quel suono smorzato. Le gocce di cera continuavano ad arrivare, sparse per tutto il corpo, dalla testa ai piedi ma indugiando ovviamente sui capezzoli, sulle cosce, sulle tette più sensibili. Lei cercava di dimenarsi e liberarsi, o almeno faceva finta, ma era gioco facile per quelle forti braccia tenerla bloccata. Un paio di loro non resistevano alla tentazione di schiaffeggiarla con il proprio cazzo duro, sbattendoglielo sulle labbra aperte o infilandolo dentro brevemente. Lei aspirava di dolore e piacere, non distinguendo più la differenza tra uno e l’altro. Era una sorta di orgasmo continuo e strisciante, mentale più che fisico, anche perché nessuno le dava la soddisfazione nemmeno di sfiorarle la figa, figuriamoci di scoparla come in quel momento avrebbe voluto. Anzi, ogni volta che provava ad avvicinare la propria mano a quel clitoride capriccioso e viziato, quegli uomini glielo impedivano senza pietà, provocando in lei una frustrazione totale ma di conseguenza regalandole l’intensissimo piacere della privazione. Non c’era tregua, per lei: tornarono fuori di nuovo le fruste, la girarono di nuovo a quattro zampe, e la giostra ricominciò. Le attaccarono a un certo punto delle mollette di ferro ai capezzoli. Anche quelle dovevano fare parecchio male, ma ormai Narciso sembrava quasi anestetizzata. Urlava e gemeva, godeva senza soste, ma forse il dolore aveva già raggiunto la più alta soglia possibile. Eco se ne accorse, e in fondo ci contava. Era decisamente giunto il momento di passare alla terza e ultima fase. Fece un gesto agli uomini, come concordato, che si fecero indietro per prepararsi al gran finale. 4326 0 7 anni fa
- Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 1° parte (trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)3. Arrivarono nello studio del contatto di Eco che era ancora presto, nemmeno le 22.30. Ma gli invitati c’erano già tutti: 7 uomini ben piazzati tra i 30 e i 50 anni, tra cui uno più alto e grosso di tutti, implacabilmente nero, che già lasciava presagire cosa avesse tra le gambe. Narciso ebbe un sussulto solo a vederlo, e strinse forte la mano di Eco, che non aveva ancora lasciato da quando erano scesi dalla macchina. Si fecero avanti il padrone di casa e sua moglie, una donna di una bellezza particolare, non appariscente ma sensuale come poche, con tette sodissime che spuntavano dall’ampia scollatura. A Narciso piacque subito moltissimo, ma le era già stato fatto chiaro che una delle condizioni della sua sessione punitiva era che non l’avrebbe nemmeno toccata: le donne la facevano godere troppo, e lei oggi era lì soprattutto per subire. Non solo: nei momenti topici, quando Narciso avrebbe cercato Eco per un qualsiasi supporto, avrebbe anche dovuto guardare a distanza mentre quella donna glielo succhiava e risucchiava, e mentre suo marito voyeur fotografava e filmava tutto e tutti. Anche questi erano i patti, anche questo era il (prossimo) ricatto. Narciso era vestita come lui la preferiva: calze autoreggenti, niente mutandine, gonnellina svolazzante corta e nera, camicetta bianca trasparente, niente reggiseno, capelli raccolti. Poco trucco, niente profumo. La sua pelle emanava già tutto ciò che serviva. Erano sull’uscio della stanza, guardavano dentro dove in mezzo c’era il grande divano bianco aperto e intorno i 7 uomini, già mezzi nudi. Di fianco un tavolino con alcuni promettenti attrezzi, che luccicavano sinistramente, e un piccolo buffet. Mentre lui le chiudeva il collare intorno al collo, Narciso aveva quello sguardo così fintamente innocente che fin dalla prima volta che l’aveva vista nuda con quegli occhi imploranti l’aveva fatto uscire di testa. Si trovava in uno stranissimo stato d’animo, quasi dilaniata a metà tra la paura e la voglia, a metà tra il bisogno primordiale di proteggersi di fronte all’incognito e la curiosità estrema di scoprire quei corpi e tutto quello che potevano farle, a metà tra le tracce di personale pudore che ancora conservava e la necessità vitale di esplorare ogni possibile perversione che aveva dentro di sé. Su tutti questi dilemmi, in ogni caso, non aveva nessuna possibilità di scelta ormai. Poteva solo affidarsi al suo Eco, che si mostrava così sicuro e determinato, e che soprattutto la teneva in pugno. Ti prego…È davvero quello che vuoi? Sì, eccome. E tu? Non lo so. Ho ancora un po’ paura.. Lo so, ma ci sono qui io. E ci sarò anche dopo. E soprattutto, sai cosa succede se ti tiri indietro…… Bastardo, ti odio! Sappiamo entrambi che non è vero. La prese per la nuca, si baciarono a lungo senza smettersi di guardarsi negli occhi.Lui di colpo le infilò due dita nella figa: come volevasi dimostrare, era già bagnata fradicia, la porca. 4. Eco diede un segnale, si abbassò l’intensità della luce, e partì una musica soffusa, quella giusta, da film porno, ma d’alta classe. I 7 uomini videro entrare una donna a quattro zampe, che gattonava lentamente tenuta al guinzaglio dal suo complice e amante, che aveva deciso di condividerla e concederla a loro fino a quando non ne avessero avuto abbastanza. Lui la condusse fino al gruppo, e davanti a ciascuno si fermò per strofinarle la faccia sul loro pacco, su quei cazzi che ancora nelle mutande stavano già irrorandosi di sangue e indurendosi pronti a esplodere fuori. Lei si riempiva la bocca e già leccava sopra slip e boxer, si riempiva le narici di odore di maschio, sentendo salire sempre più la voglia. Quando Eco la strattonava con il collare per portarla davanti al prossimo uomo, emetteva un gemito come se già non volesse staccarsi da quel contatto appena creato, salvo poi rituffarsi con la stessa sete su quello successivo. Lui le premeva forte la faccia contro ogni cazzo, contro ogni palla ancora nascosta, lei quasi già soffocava, lo guardava negli occhi, implorando e cercando aria. Cosa c’è? Abbiamo appena iniziato. Ti prego, no.. Taci! Le diede uno schiaffo in faccia, uno solo, forte. La buttò sul divano a pancia in giù, con il collare ancora stretto che le impediva di allontanarsi. Due pacche secche sul culo, lei girò la testa sorpresa e lui pronto le sputò in faccia, con un ringhio. Si mise davanti a lei, cazzo già eretto, e glielo ficcò in gola senza esitare. Lei, a bocca piena, alzò gli occhi già lucidi. Si guardarono per un secondo che sembrò elettrico, poi lui senza staccarle le occhi di dosso fece il cenno che gli uomini aspettavano. Si avvicinarono da dietro, e iniziarono tutti insieme a toccarla, a strizzarla, la pelle, le tette, il culo. I pochi vestiti che indossava volarono via in un secondo, e lei per la prima volta nella sua vita sentì cosa vuol dire avere 14 mani sul corpo contemporaneamente, mentre succhi il cazzo del tuo uomo. Era in estasi. Ma era ovviamente solo l’inizio. Eco fece un passo indietro per ammirare la scena, e il gruppo ne approfittò. Il primo assalto fu brutale. Narciso non capì quasi niente: di colpo si trovò 3 cazzi duri davanti alla faccia, mentre qualcuno le metteva contemporaneamente 2 dita nella figa e 2 nel culo. I capezzoli le vennero strizzati entrambi con forza, lei cacciò un urlo e ricevette immediatamente uno schiaffo. - Zitta! - Zitta e succhia! Obbedì subito, spalancò la bocca e ci accolse dentro il primo cazzo, mentre con entrambe le mani ne segava altri due. Era a quattro zampe su quel letto, e stava intanto cercando di capire cosa stavano facendo gli altri intorno a lei, quando sentì la prima penetrazione, secca, profonda, violenta. Le mancò il fiato, perse per un secondo il ritmo del pompino che stava facendo, ma quando quello dietro di lei iniziò a stantuffarla velocemente e regolarmente riprese anche a succhiare, alternando ogni pochi secondi i 3 cazzi che aveva a pochi centimetri dalla faccia, leccando dalle palle alla cappella per poi risucchiare tutto fino all’ugola. Era già quasi completamente partita di testa, ma con un briciolo di lucidità rimasto cercò con lo sguardo dove fosse Eco. Era a pochi metri del letto, nudo, che se lo stava menando lentamente avanti e indietro, duro come poche altre volte, con un ghigno strano in volto. Si incrociarono di nuovo gli occhi, partì un’altra scarica elettrica di adrenalina. Di fianco aveva la moglie del fotografo, già nuda anche lei, che si stava per inginocchiare davanti a lui e al marito, ma entrambi non staccavano gli occhi di dosso da Narciso, un animale che si dimenava nelle mani di altri animali. In quella posizione durò un tempo indefinito, con i 7 uomini che si alternavano in circolo intorno a lei per scoparla a pecorina o a smorza-candela, senza soluzione di continuità, mentre altri se lo facevano succhiare e segare, tirandola per i capelli e strozzandola quando le volevano far assaggiare il proprio diverso sapore, e il resto intanto continuava a palparle il resto del corpo, schiaffeggiando le tette, il culo, le cosce. Le sputavano addosso, in faccia soprattutto. Le era sempre piaciuto, ma in questo modo, con questi numeri e intensità, era tutta un’altra cosa. Non serviva provocarli, questi, per farsi inondare di saliva: avevano una foga spontanea, una grinta rabbiosa che non poteva che essere stata istruita a puntino da Eco. Sembrava non avessero limiti, tranne il solito irrevocabile paletto dei baci in bocca. Nessuno poi le dava della “troia” o della “cagna”, perché lui lo aveva espressamente vietato, ma era comunque un continuo ordinare ed eseguire: Succhia, schiava! Godi, porca! Girati! Ferma! Zitta! Il tutto mentre cercava di soffocare urla, altrimenti partivano altri schiaffi sempre più forti. Narciso venne 2 volte solo in questo primo giro, in fondo era bagnata fin da quando era uscita di casa quella sera, e probabilmente aveva gocciolato per tutta la stanza fin da quell’entrata scenografica a quattro zampe. Ma non era certo finita. Se la girano e la rigirarono più volte: la scoparono nel culo, prima uno, poi l’altro, poi l’altro ancora. Passarono alla doppia penetrazione, che poi in fondo era una tripla, perché per la prima volta -dopo le diverse doppie in coppia con Eco- ora aveva anche la bocca piena, mentre due cazzi entravano e uscivano da una figa sempre più bagnata e un culo sempre più largo. Era un’orgasmo dopo l’altro, un urlo dopo l’altro. Erano tutti più dotati di Eco (lui li aveva scelti apposta), ma il pezzo grosso in tutti sensi doveva ancora farsi strada nei suoi buchi. Fino a quel momento era stata in grado di inglobare in bocca solo quasi la metà di quell’enorme cazzone nero, ma dopo l’ennesima doppia penetrazione era tempo finalmente anche per lui di prenderla a dovere. Si sedette sul divano, la sollevò con due mani con una facilità disarmante, e se la fece calare di spalle fino ad appoggiarsi la figa sulla cima di quella gigante cappella. Narciso spalancò gli occhi rendendosi conto di cosa stava per accadere, lanciò un urlo che era una preghiera, cercò il suo Eco che l’aspettava al varco, proprio come aveva previsto: era esattamente di fronte a lei, con una testa bionda che si muoveva avanti e indietro tra le sue gambe e la sua mano che ne accompagnava i movimenti, con il volto tirato in una smorfia di piacere, gustandosi la scena di Narciso pronta a essere impalata come mai prima d’ora. Lei avvertì un’ondata di rabbia, di paura, ma anche di fastidioso enorme piacere. Ti prego, basta! Davvero? Vuoi che lo fermo? Sì, ti prego, ti scongiuro! Allora vuoi che faccia vedere le tue foto al mondo? …… Ci fermiamo, va bene, non è un problema. Aspetta allora che invio… Eco fece per avvicinarsi al suo cellulare. NO, aspetta! Era in trappola. Lì, appesa tra le braccia di un mandingo, circondata da altri uomini nudi che si erano appena approfittati di lei a turno, piena di lividi e macchie rosse, bagnata di sudore e liquidi non solo suoi, era completamente alla mercé di Eco. Lui le aveva tolto qualsiasi potere di scelta, e questo pensiero improvvisamente le fece sciogliere mente e corpo. Si abbandonò di colpo su quei 25 centimetri di lunghezza, e quelli che sembravano 25 anche di circonferenza, gridò senza ritegno per il dolore, e dopo pochissime pompate potenti inizio a venire e squirtare nell’orgasmo forse più profondo della sua vita, con un urlo singhiozzante che sembrò durare minuti interi.(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/bondage-bdsm-sadomaso/2938-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-2-parte ) 3163 1 7 anni fa
- Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - INTRO (trovate le parti successive sul nostro profilo!)1.Narciso non si aspettava proprio che lui sarebbe potuto arrivare a tanto. E forse nemmeno Eco si sarebbe immaginato che lei l’avrebbe portato a varcare quella soglia. Tremavano i polsi solo a pensarci. La proposta e la conseguenza di un rifiuto. Erano entrambe di un altro livello, più serio e pericoloso di quanto finora sperimentato. Tremavano, i polsi, di paura, rabbia e inevitabile incontrollabile fermento di piacere. Ma come c’erano arrivati? Dopo i primi mesi di vorticose montagne russe, tra fughe e riacciuffamenti, vette di intensità e abissi di incomprensione, sembrava che ormai fossero riusciti a trovare un equilibrio, finalmente la giusta misura tra “tranquillità e complicità”. Avevano avuto quindi esperienze letteralmente sublimi di scambio e giochi a quattro, conosciuto altre coppie sorprendentemente affini, esplorato e soddisfatto ampiamente tutte le fantasie che entrambi si portavano dentro da tempo: doppie penetrazioni, doppi pompini, tette e fighe e cazzi sempre nuovi divorati con voglia spasmodica, sempre occhi negli occhi, violenze e dolori e dominazioni sempre più efficaci ed eccitanti, sintonia sempre più totale. Fisica ed emotiva, carnale e spirituale. C’era quasi da osare chiamarla felicità, quella follia clandestina che li vedeva uniti al di fuori del mondo. Eppure. Un piccolo tarlo rodeva da tempo nel cervello mai domo di Eco. Era successo pochi mesi prima, un commento quasi casuale all’interno di uno dei tanti discorsi da letto, in cui ciascuno cercava di affermare e ribadire la propria identità, spiegare la propria interpretazione di questo loro rapporto così complesso e particolare. Non ci si capiva sempre, anzi. Ci si faceva male, a volte, senza volerlo o forse anche senza accorgersene. Parole in leggerezza che diventavano macigni, rivelazioni apparentemente innocue che provocavano maremoti interiori. Bisogna avere molta cautela quando due persone sanno, e ammettono, di non essere esaustivi uno per l’altro. La gelosia, l’insicurezza, la fottuta competizione: possiamo anche rigettarli come concetti, ma sono sentimenti umani ineludibili e inesorabili, e loro due inesorabilmente umani lo erano. Avrebbero voluto, per certi aspetti, assomigliare davvero a quelle figure mitologiche da cui prendevano il nome, affascinanti sì ma anche così mono-dimensionali. In realtà invece qualcosa ci dice che Eco -seppur di certo innamorato delle sue infinite parole e teorie- non sarebbe mai finito ad ascoltare la sua stessa voce ripetutamente da solo in una caverna buia, e Narciso -seppur non proprio avvezza all’empatia altruista- non si meritava in fondo di soccombere nel riflesso di un fiume. Certo, l’incomunicabilità sembrava un ostacolo del passato, ma quel tarlo di dover in qualche maniera sempre eguagliare qualcosa o qualcuno, con cui a quanto pare tuttora succedevano cose “anche peggiori” (ovvero, per chi gode in quella direzione, tradotto in “anche migliori”), quel tarlo che paradossalmente lo aveva in realtà aiutato a sigillare -quasi con uno scatto secco- anche i suoi necessari compartimenti stagni emotivi come già spontaneamente faceva lei, quel pensiero strisciante e sotterraneo che altrove lei vivesse almeno le stesse identiche intensità, insomma, alla fine proprio non se ne andava. E così, serviva solo l’occasione giusta, quella coppia con qualche conoscenza in più, qualche telefonata organizzativa, e la definitiva esperienza che sarebbe stata indimenticabile e finalmente completamente impareggiabile, era pronta da essere vissuta. Mancava solo da convincere Narciso. 2. Fin dall’inizio, da quella scintilla esplosa clamorosamente sui divani di un circolino di provincia, lei non aveva mostrato remore di nessun tipo verso perversioni considerate generalmente estreme. Sigle di quattro lettere non rendono sufficientemente l’idea della voglia viscerale di morsi, schiaffi, frustrate, umiliazioni e sottomissioni. Lui ne fu quasi sconvolto all’inizio, ma non quanto lo fu successivamente quando scoprì dentro di sé quel corrispondente istinto di dominazione che non si sarebbe mai immaginato di possedere. Quei primi sguardi di fuoco che lei gli generava quando aveva il culo in aria, ansiosa di ricevere la sua dolorosa punizione, erano solo il preludio di ben altre intensità che avrebbero poi toccato. Durante quelle sessioni di sesso spinto e forsennato, si stimolavano poi ulteriormente a vicenda descrivendo scenari immaginari di fantasie incompiute, esagerando dettagli e spingendosi anche oltre i limiti, sull’onda dell’abbandono di ogni remora quando il suo cazzo pulsava dentro di lei ed entrambi non capivano più il confine tra realtà e desiderio. Ma una volta tornati nell’alveo della lucidità post-orgasmica, l’idea di superare alcune frontiere mettevano oggettivo timore, in particolare a Narciso. Aggiungere ai propri giochi un’altra coppia, un uomo e una donna, ovvero far godere e godere di altri 3 corpi, era un conto. Un meraviglioso conto. Gestire invece più uomini, magari ben dotati, magari 5/6 o anche 10 cazzi grossi e duri, tutti in una volta, magari tutti irruenti e senza pietà, doverli soddisfare e sottostare a ogni tipo di ordine, di degradazione e umiliazione, la faceva sì un po’ bagnare là sotto, ma anche parecchio inquietare e spaventare. Non ne avevano quindi neanche mai parlato più di tanto, e non aveva avuto -finora- senso forzare la mano. A questo punto allora a Eco serviva il giusto incentivo, la giusta leva, per portarla a fare questo ulteriore passo, che avrebbe finalmente ucciso quel tarlo roditore che masticava affamato nel retro della sua mente. Gli venne quindi in mente un’idea che poteva sembrare una misura estrema, del tutto fuori luogo, un accordo talmente ovvio e tacito che veniva rotto, che la prima inevitabile reazione di Narciso fu la rabbia cieca. Non poteva proprio immaginare che lui avrebbe minacciato di tradire così la sua fiducia. Avevano fatto quelle primissime foto soprattutto per gioco: fu il modo per dare il via all’avventura virtuale che poi realizzò la sfilza di soddisfazioni reali. Non ne fecero più altre, non ce ne fu semplicemente bisogno. Ma, nella loro versione originale, in un paio di quelle il volto di Narciso era ben riconoscibile e, per chi aveva familiarità con le sue terga o con i giocattolini custoditi nel suo cassetto delle meraviglie, anche quel culo da cui spuntava un originalissimo butt-plug rosa con criniera nera non lasciava troppo spazio a fraintendimenti. Non serviva farne chissà cosa, come spargerle ai quattro venti indiscriminatamente, con il rischio che si perdessero nella vastità della rete. Sarebbe bastato anche solo farle girare anonimamente su alcuni circuiti telefonici, e la possibilità di creare seri imbarazzi -e dover poi fornire impossibili spiegazioni- era quasi fin troppo facile. Nessuno dei due sapeva se Eco sarebbe stato davvero in grado di procedere con un gesto così folle e devastante. Razionalmente, sembrava proprio impossibile. Ma non si può mai sapere cosa può succedere nella testa di un uomo messo suo malgrado in una perenne gara al buio. In ogni caso la posizione di pieno -ed enorme- Potere in cui anche solo questa minacciosa ipotesi lo poneva nei confronti di lei, li proiettò entrambi in una dimensione di gioco di dominazione totale, e eccitante come non mai. Soprattutto, sotto questa spada di Damocle, lei non avrebbe potuto rifiutare più nulla, nemmeno un tabù come una gang-bang violenta, in cui Narciso sarebbe stata la schiava completamente nelle mani del suo uomo, e degli uomini con cui avrebbe scelto di condividerla. Le avrebbero fatto letteralmente di tutto, e ad ogni possibile remora o obiezione, le foto incriminanti sarebbero state spedite. Subisci, obbedisci, o altrimenti paghi le conseguenze.Questi erano i patti, questo era il ricatto. (continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/orge-e-gangbang/2937-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-1-parte) 1947 0 7 anni fa
- Finale di Champions 2017 Storia Vera scritta da Lei.(Quando si dice che lo sport unisce :)Finale di Champions 2017 .. ci siamo. Decidiamo di vedere la partita assieme, lui milanista, appassionato di sport, un bel moro, altissimo, abbronzato, simpatico.Arrivo a casa sua poco prima che la partita inizi, sono bianco nera dalla bandiera che lascio di fianco a me sul suo divano di pelle, al vestito, le scarpe e l'intimo.. cosa non si fa per augurarsi la vittoria. Lui pantaloncini e maglietta. Serata afosa, portafinestra completamente aperta e augurandoci una bella partita ci sediamo sul divano con una birra ghiacciata tra le mani.I minuti passano, le azioni, la tensione, le imprecazioni, i sorsi che rinfrescano la gola e l'alcool che solletica i pensieri.. siamo uno di fianco all'altro e ammetto che il diavolo milanista così vicino mi tenta parecchio. Sento il suo profumo, la sua mano appoggiata dietro la mia testa, tra il voler guardare la partita e cedere a lui passa il primo tempo. Il fischio che manda i giocatori negli spogliatoi dà inizio alle nostre bocche che si cercano subito. La sua lingua scivola veloce nella mia così come la sua mano sulle mie cosce.Ho caldo, mi tolgo il vestito restando in intimo e tacchi, lui si sfila la maglietta. Lo accarezzo, ci baciamo.. che voglia di lui, di noi! Sento tutto il suo desiderio sopra i pantaloncini in jeans che slaccio e presto, sdraiata sul divano a gattoni, mi ritrovo con la bocca sul suo cazzo.Lecco la sua pelle liscia che sento dura, prepotente affonda tra le mie labbra e la sua voce non fa che incendiarmi. Ne sono golosa, lo sente e mi lascia fare per poi scivolare lui con la bocca tra le mie gambe. Mi sfila gli slip e inizia a baciarla, leccarla, succhiarla senza sosta. Mi lascio trascinare dal piacere, mi lascio scopare dalla sua bocca, dalla sua lingua, dalle sue dita che non ancora sazi si muovono. Mi alzo e in ginocchio sul divano lui si abbassa sopra di me, entra dentro di me mentre mi bacia e mi fa sospirare, bocca su bocca..Sono così bagnata, il suo muoversi, spingerlo a fondo dentro, mentre mi tiene per i fianchi prima e il seno dopo.Le sue mani se ne impossessano abbassandomi il baby doll, le impastano, stringono, accarezzano, lasciando tra le dita i soli capezzoli. Sono sempre più calda e quando sento che mi accarezza le natiche mi appoggio al divano e lascio che entri anche lì. Eccitati sempre di più non ci accorgiamo nemmeno che la partita è ricominciata e che ci sono stati altri goal.Ora il nostro desiderio ci ha imprigionati uno contro l'altro, i suoi colpi, il suo corpo che sbatte contro il mio, i nostri gemiti e respiri.La sua mano lo accompagna nel mio buco più stretto, l'altra mi tiene forte a lui, mi fa impazzire, grondare di nettare e piacere.Mi abbasso in ginocchio sul suo tappeto, le spalle alla televisione (in segno di protesta, ovviamente..) e di nuovo a deliziarlo della mia bocca. E il diavolo milanista si gode questa immagine.. la mia bocca che si riempie lentamente della sua asta, la mia lingua che lo lecca ovunque, sentendolo sempre più eccitato.. impossibile non essere entrambi anche divertiti, una gobba e un milanista che stanno scopando mentre dalla finestra le urla degli spettatori ci fanno da sottofondo.Mi fa alzare e mi porta in camera sua, sul suo letto.. abbiamo ancora da soddisfarci.Prende qualcosa da un cassetto che sento scivolare dentro per poi sentire il suo cazzo appoggiarsi ancora sul sedere e ricomincia la danza.. il suo bacino, la sua voglia sono adesso animaleschi e non fanno che farmi mugolare, non resisto, gemo, mi muovo, mi sento piena, mi fa sentire il piacere in ogni centimetro del corpo fino a quando spostandosi in ginocchio verso il mio viso mi lascia bere, me lo lascia asciugare.Di là sono alla premiazione mentre il mio premio l'ho appena ricevuto e .. che premio! 2684 0 7 anni fa
- tropici Dopo una lunga escursione lungo la battigia deserta, cavalcando nella integrale nudità , il mio solerte accompagnatore locale, sicuramente ancor più stimolato dal riscontro di quella dimostrata disinibizione, volle proporre anche una gita in barca, manifestando intenzionalità neppure troppo recondite. Accettando tale invito non potevo che essere ben consapevole di ciò che si sarebbe anche potuto verificare una volta approdati nel punto ancor più isolato dove avrebbe desiderato condurmi. Tuttavia la mia innata voglia di sperimentare, senza preclusioni di genere, esperienze di ogni natura, non poteva impedirmi di aderire all’allettante proposta, lasciando al mio compagno l’onere di condividere quanto avevo stabilito di voler assecondare. Coperta solo da un velatissimo pareo, che ben poco lasciava all’immaginazione di colui che in fondo aveva già avuto modo di ammirare a lungo la mia completa nudità, presi posto all’interno dell’imbarcazione sulla quale prendemmo il largo, seguiti dagli sguardi non privi di eloquente apprensione di chi era rimasto sulla sponda in febbrile attesa del ritorno. Durante la navigazione, liberandomi del pareo, mi distesi lascivamente sul bordo della barca desiderosa di abbronzarmi in maniera integrale, confermando di non avere alcuna remora ad esibirmi alla presenza del mio accompagnatore. Ormai convintosi di poter cogliere l’opportunità per beneficiare di ciò che gli andavo elargendo in quella spudorata maniera, si propose di aiutarmi a cospargere l’epidermide con l’unguento solare che stavo utilizzando. Assentendo a che potesse svolgere quanto prospettato lasciai che quelle sue mani potessero indugiare sempre più nei punti nevralgici che molti uomini avrebbero ambito poter percorrere in modo altrettanto invasivo. In breve le sue dita si impadronirono dei capezzoli già ben turgidi di passione prima di scendere lungo il ventre per andare ad esplorare anfratti ancora più estremi, iniziando una abilissima danza attorno ad una clitoride ormai in preda a convulsive sensazioni mentali. Avvolta nella tribale morsa che mi rendeva epidermica schiava di ciò che in un solo istante si era subito trasformato nel mio nero padrone, mi ritrovai a soggiacere sotto a quella massa di scura antracite, penetrata con foga inaudita da un maglio di ebano puro. Cullata dal flusso ondoso la barca muoveva al ritmo delle percosse che andavo subendo, mentre il vento trasportava lontana la eco rantolante della totale sopraffazione che in breve mi stava conducendo all’orgasmo. Caduta nell’oblio artificioso di cui ero ormai preda, seguendo in ipnosi quell’ombra sino alla riva, inginocchiandomi ai piedi del nero stregone presi a venerarne la nerboruta protuberanza, accogliendola tra le labbra ubbidiente all’ordine che mi veniva impartito. Soffocando in fondo al palato gementi latrati, ed ingollando sino allo spasimo estremo l’intera lunghezza della turgida verga, mi apprestai a cibarmi dell’effluvio copioso e violento che lasciai potesse sgorgare scivoloso tutto giù nelle viscere. Trattenuta saldamente per i capelli venni condotta oltre la fitta vegetazione sino ad un capanno nel quale, legata per i polsi e per le caviglie, ed appesa ad un palo, ad ulteriore suggello di quell’assunto potere, subii la profanante penetrazione anale alla quale mi adeguai docile come esplicitamente preteso. Solo all’imbrunire, e finalmente liberata dal giogo di cui ero stata consenziente ostaggio, venni ricondotta da un compagno in morbosa attesa di poter finalmente apprendere i trasgressivi dettagli di quel mio avventuroso peregrinare. 2176 1 7 anni fa
- È così che tutto ebbe inizio …. (seconda parte) L’ambiente era strutturato con due ampie docce, non era una vera e propria stanza, ma una zona, molto accogliente, aperto al giardino, abbastanza grande da ospitarci tutti e quattro allo stesso tempo e per fornire spazio sufficiente anche per stare seduti su ampi divanetti.Ci siamo bagnati insieme, nelle due docce, sempre suddivisi per coppia. Virginia, è entrata per prima sotto la doccia chiedendomi di aiutarla. Ho versato un po' di gel doccia sulle sue tette, massaggiandole a fondo. Piacevole attività per me e, ovviamente, anche per lei. Ho visto e sentito i suoi capezzoli indurirsi e raddrizzarsi. Ho aggiunto un altro po' di gel doccia sulla mia mano e l'ho allungato il massaggio sullo stomaco, con movimenti della mano sempre più verso il basso. Arrivato alle cosce, non mi sono fermato ma ho raggiunto la sua figa. Ho massaggiato la pelle a fondo con il gel doccia. Tutto era liscio e scivoloso, così le mie dita entrarono, quasi senza sforzo, nel suo buco. È tutto molto bello e sensuale, cosa che non mi ha lasciato indifferente. Il mio cazzo era di nuovo in erezione e, essendo molto vicina a Virginia, percepivo un piacevole calore del suo addome. Virginia mi guardò e, vedendo la mia erezione, disse: “Che cosa abbiamo lì?" Si vedeva dall’espressione del suo volto che era felice di essere stata lei l’artefice della mia eccitazione. Poi, prendendo un po' di gel doccia, mi insaponò il cazzo. Lo massaggiò delicatamente con la mano scivolosa. Quindi, serrò la mano intorno al cazzo e la lasciò scivolare su e giù. La guardai negli occhi, continuando a massaggiare il suo corpo. Virginia disse, sorridendo: "Sento che sei di nuovo pronto!!!" Risposi: "Si, certamente …. le tue amorevoli cure mi fanno questo effetto …". Proprio come noi, Elena e Giuseppe si lavavano l'un l'altro. Anche il cazzo di Giuseppe non gli pendeva più tristemente, ma si era raddrizzato di nuovo. Non era duro come il mio, ma era già quasi completamente in erezione. Giuseppe stava insaponando il culo di Elena. La sua mano vagava sempre più a fondo, finché alla fine non l'afferrò da dietro e raggiunse la sua figa. Elena si sporse un po' in avanti per rendere più facile il lavoro di Giuseppe. Era visibilmente compiaciuta e si vedeva che le piaceva quello che le stava facendo. Aveva chiuso gli occhi e si dava completamente alle attenzioni che lui le aveva rivolto. Ma poi si raddrizzò di nuovo e come faceva Virginia con me, si concentrò suo cazzo di Giuseppe. Massaggiandolo, lo afferrò, lo insaponò e, quindi, si voltò verso l'asta che ora nuovamente turgida. Ma anche lei lo abbandonò presto. Dopo esserci abbondantemente sciacquati, ci sedemmo insieme nei salottini della stanza. Era totalmente un momento di rilassatezza, non abbiamo parlato molto. Ma ci siamo guardati. Virginia guardava Elena, sdraiata acconto a Giuseppe, con le gambe aperte che lasciavano intravedere il pube. Virginia mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Elena, e con un tono di voce calda disse: “Ci siamo calmati e rilassati tutti, bene ……. a me, però, piace molto quello che vedo, direi che mi eccita e mi attira." Elena alzò lo sguardo sorpresa. Poi, sorridendo, disse: "Quando vuoi, sarò felice di accontentarti!"Ci fu di nuovo silenzio. Dopo un po' Giuseppe mi disse: “Se ti va, andiamo dentro e prendiamo qualcosa da mangiare e da bere.” Io annuì e, quindi, ci allontanammo.Al nostro ritorno con snack e vino bianco freddo, notammo Elena e Virginia che si erano distese, una di fronte all’altra, per chiacchierare.Non ricordo il perché e il come, ma abbiamo avuto tutti, in quei momenti la consapevolezza del fatto che tra di noi quattro era maturata una forma di complicità, direi la chimica giusta, che ci faceva stare bene insieme. Questa consapevolezza deve sicuramente aver avuto inizio quando Elena ha fatto a mia moglie qualche complimento piccante sul suo corpo, soprattutto per il seno molto sodo e dalla tipica forma detta a “coppe di champagne”. La stessa, con parole molto esplicite, invitò sua marito, Giuseppe, a massaggiare il corpo di Virginia, dichiarando la sua bravura in tale operazione.Lui, alzatosi dalla sedia ed attraversato la piccola stanza verso Virginia, ha iniziato a massaggiarle, da dietro, il collo, le spalle. Poi, vedendo la risposta positiva di Virginia, continuò il suo massaggio scivolando sul petto, fin giù al pube. Allo stesso tempo, io, invitato da Elena mi distesi vicino a lei. Elena, a quel punto, con una voce sensuale, mi disse: "Guarda cosa stanno facendo i nostri sposi!"Avevo quasi evitato di guardare, in fondo era la prima volta che la mia Virginia, in mia presenza, veniva “toccata” (e non solo) da un altro uomo, anche se molto amico. Avevo paura di sentirmi geloso, soprattutto se fosse successo, come in realtà poi è successo, vedere mia moglie baciare appassionatamente un altro uomo. Ma ora che stava accadendo era eccitante e persino quasi naturale. Ho visto mia moglie "in azione" con un altro uomo, come se la stavo osservando esibirsi. E intanto, avevo la possibilità di baciare e toccare un'altra donna per la quale, spesso, avevo fantasticato. Quindi, mi girai verso Elena e senza alcun preambolo o discussione la baciai e la accarezzai su tutto il corpo. Dopo qualche attimo, con mia enorme sorpresa, lei disse: "Mi piace baciarti, ma vorrei baciare ed accarezzare anche tua moglie". E poi, guardando verso Virginia, aggiunse: "Non vuoi avere il tuo primo bacio con un'altra donna?" Giuseppe ed io li lasciammo libere, ci allontanammo un po' e guardammo mentre le nostre mogli si abbracciavano su un divanetto e si baciavano sulla bocca, accarezzandosi le labbra a vicenda. Virginia emise un leggero gemito che mi riempi di gioia. Disse: “Non posso credere che stia succedendo … non avevo idea che sarebbe successo oggi."Decidemmo di spostarci all’interno della casa, nel soggiorno con ampi divani dove la grande vetrata dava sulla piscina e sul prato del giardino. Durante il passaggio dalle docce esterne alla casa, io e Giuseppe scoprimmo che le nostre mogli non riuscivano, dall’eccitazione, a tenere le mani lontane l'una dall'altra. Si sedettero al centro del grande divano, e noi due, ci sedemmo alle estremità. Virginia e Elena continuarono a baciarsi e toccarsi facendo scorrere le loro mani sui loro corpi. Virginia, quasi, strisciando sul divano si pose tra le gambe di Elena, dicendo timidamente: "Non so come darti piacere!" Elena rispose: "Non ti preoccupare, fai quello che ti piacerebbe aver fatto". Io e Giuseppe eravamo elettrizzati, osservavamo le nostre mogli che stavano avendo la loro prima esperienza insieme. Elena gemeva e si contorceva: "Sei brava, veramente brava!!!" sussurrò. "Mi stai facendo morire …..!" A un certo punto, io e Giuseppe, completamente arrapati, ci siamo alzati dal divano per guardare meglio la scena.Virginia era inginocchiata sul pavimento e leccava Elena tra le sue gambe.A quel punto, avvicinandomi verso Elena, mi inginocchiai sul divano, proponendole il mio sesso, lei accettò e lo leccò avidamente. Vidi Giuseppe in ginocchio dietro Virginia, infilarsi tra le sue chiappe e iniziare a fotterla da dietro mentre lei era intenta a leccare la figa di Elena. Quella era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da un altro uomo in mia presenza e, contemporaneamente io stavo con un’altra donna. Non si distinguevano i suoni soffusi e lamentosi che stavamo facendo un po' tutti, ma la sensazione era che a tutti stava piacendo quello che accadeva in quel soggiorno.Sono riuscito, dopo un po', a distendermi sul divano e far salire a cavalcioni su di me, in posizione da cowgirl, Elena. Con grande entusiasmo, mi disse leccandomi l'orecchio: "Voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me, fottimi!!!"Ed io risposi: "E’ da tanto tempo che lo desidero, voglio assaggiare, fino in fondo, la tua figa." L'energia che si percepiva nell’area era incredibile.Elena iniziò a cavalcare su di me intensamente, mettendo in mostra gradi doti di scopatrice. Ad un certo punto, per potersi massaggiare il clitoride, si girò di spalle verso di me e, infilandosi di nuovo il cazzo dentro la figa, masturbandosi, continuò a pompare con vigore sul di me mostrandomi il suo perfetto culo che ho assaporato infilandogli un dito dentro.Idea che è piaciuta molto ad Elena, che con voce rotta dalla goduria, mi disse: “La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi piacerebbe averti dentro dietro, ti va?”“Caspita”, risposi, “certamente che mi va, sempre se Giuseppe è d’accordo”.Giuseppe non disse nulla, ma guardò negli occhi Virginia, mentre la trombava, come per dirle: “Se me lo dai anche tu il tuo culo, perché no”.Dopo una lunga cavalcata, abbiamo entrambi condiviso un orgasmo prolungato ed intenso, mentre Virginia e Giuseppe, ancora intenti nella loro azione, ci guardavano.A quel punto, Virginia era ora sul pavimento, inginocchiata davanti a Giuseppe, prendendo in bocca il suo sesso, disse: "Hai un bel cazzo, voglio godermelo un po' in bocca." Dall'altra parte del divano, Elena stava ancora lavorando sul mio cazzo. Faceva scorrere la testa su e giù in un movimento ritmico, muovendosi leggermente da un lato all'altro mentre raggiungeva la base del pene. All'improvviso mia moglie, vedendo cosa stava facendo Elena, ha deciso di unirsi a lei, inginocchiandosi accanto, le due donne si alternavano facendo scivolare le loro bocche bagnate per tutta la lunghezza della mia verga, di nuovo eretta. Si sono alternati a leccare la cappella, le loro lingue mi sfioravano e poi si toccavano tra di loro. Poi si baciarono a tra di loro. Ritornando su di me, Virginia disse: "Ti piace sentire le bocche di due donne su di te allo stesso tempo?" In effetti, molte volte, durante i nostri momenti di intimità, avevamo spesso fantasticato su una situazione del genere. Ora stava davvero accadendo. Qualcosa che avevo fantasticato così a lungo, e visto in così tante scene porno, stava realmente accadendo nella mia vita.È successo così tanto, così in fretta. Sembrava tutto immaginario e non raggiungibile, eppure stavamo vivendo questi potenti momenti di estrema goduria. Era estremamente eccitante vedere Elena leccare la figa di mia moglie. La prima volta che mia moglie riceveva il piacere orale da un'altra donna. Dopo che Elena ebbe finito di baciarla, la guardai, era molto eccitata e, sembrò leggesse nella mia mente: "Vuoi assaggiarla, su di me?" lei disse. Lasciai uscire qualcosa tra un grugnito e un gemito, e Elena e io ci baciammo profondamente, affamati, leccandoci le labbra e le lingue a vicenda. Assaggiavo gli umori di mia moglie sulle labbra di un'altra donna. Ricordo mia moglie che strisciava sul pavimento per mettersi di nuovo tra le gambe di Elena. Lei gemette e dal piacere si contorceva: "Sei veramente brava, mi fai impazzire," sussurrò "Continua, …. continua, mi stai facendo venire di nuovo!" Mi sono allontanato un attimo, avevo bisogno di bere qualcosa, ero troppo eccitato. Dopo aver bevuto un drink, sono tornato verso loro, la scena che mi sono trovato davanti era meravigliosa: Elena era inginocchiata sul divano a leccare la figa di mia moglie, mia moglie si era sdraiata sul divano, mentre Giuseppe, in ginocchio sul pavimento, leccava Elena da dietro. Dopo pochi minuti, Elena, con un grande urlo di piacere, venne di nuovo.Elena dopo un po', si allontanò, Giuseppe allora si coricò sul divano e chiese a Virginia di salirgli sopra. Iniziarono una nuova scopata. A quella vista del culo per aria di Virginia, mi è ritornato in mente una sua fantasia più volte detta, avere due cazzi in contemporanea che la fottevano. Mi sono infilato dietro di lei, lentamente, mi sono proposto con il cazzo teso verso il culo. Con l’aiuto di Elena, nel frattempo rientrata nel gruppo, abbiamo inumidito, con dell’olio, il buco e le pareti del culo di Virginia e, dopo aver lentamente appoggiato ed entrato il mio cazzo, ho iniziato a fotterla da dietro mentre lei stava seduta su Giuseppe. Elena a quel punto, con le gambe aperte, si era posizionata sulla faccia di Giuseppe, per avere la sua parte di attenzioni.Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da due uomini contemporaneamente, e io potevo distinguere dai suoni bassi e lamentosi che stava facendo nella sua gola che la sensazione le piaceva ed anche molto. Virginia ha iniziato a muoversi e a far entrare in profondità i due cazzi, poi sempre più veloce. Ogni movimento del suo corpo si riverberava nell’espressione del viso, come se stesse dedicando tutto ciò che aveva appreso da anni di esperienza nel piacere degli uomini in questo atto intimo. Sentì Giuseppe dire: "Sei meravigliosa, sto venendo!" e Virginia rispose un una sorta di grugnito: "Uhh-huh!" senza fermare il suo movimento, anzi aumentando la forza e la velocità. Giuseppe venne dentro Virginia urlando di piacere: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!”.Anche io ero quasi pronto e dissi, con un profondo sospiro e sussurrando: "Oh Dio .... sto vendo!!!" "Uhh-huh," disse Virginia. Avevo visto il marito di Elena scopare mia moglie, l'avevo vista mentre leccava la figa di mia moglie, ora volevo che Elena assaggiasse me. Volevo venire nella sua bocca, volevo possedere anche quell'aspetto di lei. Tirai Elena verso di me, e con grande piacere mi accorsi che lei aveva già compreso la mia idea. Infatti lei senza indugiare, iniziò a leccare ed a prendere in bocca il mio pene. Succiando e leccando dalle palle in su e poi agguantandolo per tutta la sua lunghezza dentro la sua calda bocca.Cominciai a tremare e gemere, la mia erezione esplose in tante pulsazioni, in una cascata di piacere, eiaculando con forza nella bocca di Elena. Lei rimase ferma, appoggiando la mano contro il mio scroto, la sentii deglutire senza staccare la sua bocca da me. "Oh Dio!!!!" dissi, senza fiato. "Stai bene?" lei disse. "Mi è piaciuto inghiottire il tuo sperma." "Sei grande!!!!" le ho detto. Era così ... intimo. Abbiamo finito la serata con un ultimo bicchiere di vino. Ricordo di aver visto mia moglie e Elena, nude, mentre si versavano da bere l'uno per l'altra, e proprio questa scena si rivelava ai miei occhi incredibilmente sexy. Mi piaceva la sensazione scaturita dal vedere mia moglie nuda con un'altra donna, anch’essa nuda di fronte a me e un altro uomo. Adoravo sapere che quest'altra coppia aveva avuto modo di sperimentare parte di ciò che amavo di più di questa donna. Mia moglie ed io ci vestimmo per andare a casa, e prima di andarcene ognuno di noi ebbe un ultimo bacio della buonanotte da Elena e da Giuseppe. Io e mia moglie siamo saliti in macchina e siamo ripartiti per casa, eravamo soddisfatti, ridevamo scambiandoci occhiate complici. Non sapevamo se la nostra esperienza con Elena e Giuseppe, da poco fatta, sarebbe finita per essere una cosa da fare una volta sola, o se ci sarebbero state altri incontri, ma ci ha dato, in ogni caso, un'enorme sensazione di sicurezza e avventurosità che, sicuramente, resterà e ci consentirà di portare avanti la nostra relazione. 27 3 7 anni fa
- Mike e zik amici di figa. cap 4 (ultimo) MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. IV Johanna porta Moane ad appoggiare sul tavolo il suo sedere... un sedere che Zik solo in quell ‘ intrigantissimo momento nota: un culo in fondo perfetto: un mandolino fatto da liutaio esperto. Tondo come Giotto solo avrebbe potuto fare. Morbido come … solo chi lo avrebbe toccato poteva capire. Zik era ammaliato: una donna sempre considerata modesta,quasi insignificante, con un corpo che era in realtà un vero ben di Dio, dolcissimo e armonioso, e in quel momento assolutamente perfetto! Una donna con una spontaneità sessuale che avrebbe eccitato un morto! E… non ultimo… con una VOGLIA… una voglia… ansimante! Da capogiro. Il culo di Moane aveva toccato il tavolo e lei vi ci aveva appoggiato ben bene le stupende chiappe sode e tonde. Inaspettatamente… Un suono umido, come se il tavolo fosse stato bagnato: sciaff! Eppure il tavolo era fuori dalla zona vapori … come poteva essere? Era Moane… , che era ormai un lago di piacere! Nonostante la sua non più tenera età Moane sta aumentando il ritmo del suo respiro, la voglia di contatto con il suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti, che hanno denudato le tette della bellissima amica vestita di lino… ma ormai poco vestita. Johanna infatti, a piedi nudi, con il sonaglio dolce della cavigliera indiana si ritrova con il top abbassato, ed è ora vestita solo della gonna di lino lunga. I capelli lunghi scuri e ramati e due capezzoli lunghissimi, danno piacere a Moane, sempre più eccitata. Johanna si sta totalmente concedendo al piacere naturalissimo che sente insieme alla quasi incoscia Moane. Abilissima nel multitasking: Segue Zik, asseconda Moane e… gode di suo! Johanna ormai si sente come fosse una protagonista del film ad altissimo contenuto erotico che si gira di fronte a Zik, e le piace sia quello che fa che quello che provoca in Zik, oltre al piacere che da a Moane. Quindi, da protagonista spontanea, con la sua dolcezza ed umanità, ma non senza un senso di eccezionale trasgressione che la fa sentire profondamente desiderata, e una bella troia, ma approvata da tutti, lentamente e dolcemente, prima sfila la gonna a Moane, e poi le mutandine… giù giù sulle gambe nude della dolcissima amica che non smetteva di ansimare e di baciarla. Moane si era seduta sul tavolo a gambe larghe, mentre sotto il pelo corto della sua fichetta (fresca e rasata da poco) spuntava l’angolo del tavolo. Le gambe quindi tendevano ad allargarsi. E quella fichetta dolcissima si mostrava sempre più aperta… E Zik non perse il comando: indicando la patatina fresca in vista, fece il gesto di leccare! Johanna a quel punto sta diventando sempre più presa dall’eccitazione e… sempre più porca. Non lo fa più per Moane, ma per la trasgressione e l’eccitazione che insieme alla naturale dolcezza e umanità, l’hanno conquistata. Quasi violentemente si stacca da Moane che ansimava, si mette davanti alla figa dell’amica, posa entrambe le mani sull’interno dellecoscie e…. tira fuori la lingua con un sorriso aguzzo e penetrante… come a dire “Guarda di cosa sono capace”! Moane si stupisce, come a risvegliarsi e a prendere coscienza di tutto ciò che ava fatto. E con la coscienza arriva il giudizio su se stessa: NO! Non era una soluzione quella… non avrebbe cambiato nulla tra lei e Mike… e non voleva più che Johanna continuasse. Scosse la testa per dire “NO…” Ma Johanna, la bellissima donna in stile indiano, ma italianissima, si china sedendosi sulle caviglie e ora non l’avrebbe fermata più nessuno! Sbatte via il braccio di Moane (che aveva ripreso coscienza e la stava fermando) e si tuffa nel morbido delle sue doppie labbra… E Zik… a bocca perta. *** Moane subisce il colpo sul braccio e quello sulla fregna ! … E si contorce sul tavolo sbattendoci sopra la schiena mentre si sdraia violentemente, ritornando nell’incoscienza del piacere più sublime!! Cade anche qualche cosa per terra. Qualche rumore in più oltre ai mugulii delle due femmine impazzite per motivi diversi. Forse anche delle posate o del ferro…? un colpo di un cancello che sbatte…? sembra di sentire di tutto in quel momento. La scena è perfetta per una masturbazione senza respiro! Moane sdraiata, a gambe larghe, piegate, colle scarpe sul bordo del tavolo, ha addosso solo (oltre alle scarpe) la maglietta bianca col collo di struzzo che è diventata trasparente per via del sudore. Gli enormi seni con aureola gigante fanno da ponte alla parte della maglietta che va da un capezzolo all’altro, unica parte rimasta bianca, mentre tutta la maglietta rimanente (aderente) ha preso la colorazione scura della pelle bagnata dal sudore. Scendendo, la scena non cambia: sudore che esce dai pori della pelle, umore che esce dalle labbra mai lasciate ferme dalla lingua dolce ma sempre più forsennata, di Johanna… sudore dai suoi capelli, sudore dalla sua schiena nuda… E…? Quello cos’era? Sudore che cadeva grondante sui piedi di Johanna e per terra? NO…! Anche Johanna adesso …. Gocciolava sui propri piedi! Ora però basta: Zik ha deciso di intervenire. Non ne può più di fare il guardone, come in crociera, anche se la cosa lo manda in estasi. Vuole scoperchiare il lato B a Johanna, e penetrarla da dietro in uno o l’altro degli orifizi. Johanna infatti sta godendo sì, ma solo nel cervello! Aveva bisogno di un grande cazzo tutto per lei. Le grandi spinte di cazzo le avrebbero anche dato il ritmo della leccata a Moane che ormai in preda alla sua ampia semplicità senza tabù prima con un filo divoce “Ah! Si! SII! NON SMETTERE, e poi grida: JOHANNAAAAAAAAAAAA!!! Johanna, sentendo URLARE il proprio nome da una Moane ESTASIATA, si eccita ancora di più e oltre alla leccata infila un dito nell’ano all’ANIMALE che aveva davanti, in estasi sul tavolo! Lo fa però….. da donna! Dolcemente! In pieno controllo del piacere dell’amica. Prima succhiando il dito e inumidendolo tutto. Poi… prima solleticando l‘ano (sempre senza staccare la lingua dalla fica), e poi spingendo il dito dentro mentre Moane stringe le chiappe e le rilascia… le stringe e le rilascia, e quando le rilascia il dito entra lento ma deciso… come attraverso una porta che si apre e si chiude… finchè… la porta è aperta. E sulla porta appare Mike! *** Mike, entrato mestamente per non essere riuscito a fare nulla (Nulla!) con la Berbera, … ora… è scombussolato …. ! Bocca spalancata, certamente preso in contropiede, … E il cervello si libera del pensiero della disfatta subita al porto… e il sangue dal cervello, scende al cazzo. NON AVEVA MAI VISTO MOANE in atteggiamento LESBO. Né MAI l’avrebbe sospettato. La lingua di Johanna lubrificava il lungo clitoride rizzo di Moane, sempre ad occhi chiusi, impazzita e senza controllo, che dall’agitazione e in preda al delirio di un piacere così semplice e spontaneo, per aumentare il suo piacere … ALZA i piedi da terra, e verticalizza le gambe al cielo: l’ano era tutto per Johanna. Mike non credeva i suoi occhi. La sua semplice Moane… era diventata una prima donna assoluta di un cast hard e soprattutto… godeva come una vacca! E tutto con assoluta spontaneità !!! Johanna era in preda anche lei al delirio della nuova esperienza bi-sex e desiderava solo far venire Moane… che era sempre più vicina a quel momento. Quindi non smetteva di leccare il clitoride di Moane, tenendo aperta la figa dell’amica con una mano e infilando dentro e fuori il dito dell’altra mano nel culo di Moane, grondante di piacere. Moane, che per istinto aveva sempre tenuto gli occhi chiusi sotto il suo caschetto biondo, assaporando così tutto molto di più, non aveva più modo di tornare alla ragione e ovviamente non aveva visto Mike. Ma godeva e godeva, urlando e tremando dal piacere. Unica cosa che indossava: le scarpe e le piume di struzzo, perché ormai la maglietta bianca bagnata non esisteva quasi più. La Donna che succhia si mette in ginocchio, vestita solo della gonna di lino e della cavigliera, e nel chinarsi fa sporgere il culo… Zik non ce la fa più: estrae il suo cazzo durissimo e come un aquila artiglia la gonna di lino con modi ruvidi, animaleschi e vuole penetrare con colpi duri quella figa ormai grondante. Johanna capisce cosa succede ed eccitandosi ancor più fa sporgere il suo gran culo desideroso senza smettere il cunnilingus. Zik che MAI pensava di avere una avventura del genere scoperchia al massimo le chiappe di Johanna e la incula senza chiedere permesso... Moane sente il ritmo diverso e le botte sulla sua fichetta: dal dolcissimo succhiarle il clitoride alle botte su di esso Moane esplode: Gira all’impazzata la testa a desta e a sinistra, aggrottando le sopracciglia e facendo uscire lacrime e Urla di godimento! AAAhh! AAAh!!! AAAHHH!!!!!!! E i piedi tornano a terra, poi salgono forsennatamente sul bordo del tavolo diventando quasi… prensili! Le braccia istintivamente buttate all’indietro… cosa voleva fare? O si sentiva di fare? Certamente non stava pensando… Le mani appoggiano sul tavolo e… SU il culo! Per istinto irrefrenabile Moane era ora nella posizione A PONTE, come un tavolino, ma con fica spalancata e protesa in avanti e testa e collo all’indietro, sempre roteanti a destra e a sinistra, ansimando violentemente. Mike impazzisce dal piacere nel vedere la sua Moane così in estasi in quel trio. Estrae finalmente l’uccello turgido sapendo che questa volta avrà tutto quello che voleva e anche molto di più. Con una decisione da comandante dei Marines si abbassa la cerniera, e vola alla bocca di Moane, che aveva sempre gli occhi chiusi. Con una mano sulla nuca le fa ingoiare il cazzo. Moane … non capisce… ma vede che Mike era tornato e…finalmente LA VUOLE! LA VUOLE CON UN ECCITAZIONE DA TORO. Si sente in paradiso…. E il suo godimento non conosce precedenti…. IN BOCCA IL CAZZO DEL SUO UOMO, LA FICA DITALIZZATA DA MANI INCANTATE, IL CLITORIDE SUCCHIATO E LECCATO COL RITMO DEI COLPI CHE JOHANNA PRENDE NEL CULO…… MOANE GODE …….E …….. S – Q – U – I – R – T – A !!!!!! **** Su tutto! UN IDRANTE !!!!!!!!!!!! Uno spruzzo apertissimo, amplissimo e fortissimo, che prende dalla faccia alle tette di Johanna, fino su alla faccia di Zik !!!! E a quel punto, faccia grondante di umore di donna, e sensazione mai provata da grandissima troia… anche Johanna mette la sua mano ad arrovellarsi la fica, mentre il culo è costantemente penetrato forsennatamente dal suo uomo, ormai diventato BESTIA URLANTE (QUANTO SIETE FIGHEEEEEE!!! QUANTO SIETE PORCHEEEEEEEEE!). E sulla la sua figona già grondante di umore passa in modo frequentissimo la mano aperta a destra e a sinistra a pendolo, strapazzando il suo grilletto: e in perfetta sintonia con la dolcissima amica SQUIRTA PURE LEI !!!! Johanna squirta a spruzzi discontinui, ad ogni spinta di cazzo di Zik. Vedere una bellezza della natura come Johanna squirtare fa venire Zik immediatamente, ma senza uscire dalla sorca della bellissima donna che sta scopando, e non si sa per quante volte, continua a scoparla e a venire. Mike attonito… vuole scoparsi Moane e strappa la figa dalla bocca di Johanna, bocca che, privata improvvisamente di un godimento, per difesa e in un attimo di deirio, usa i denti per trattenere il clitoride gigante di Moane riuscendo solo a pizzicarlo! Moane SPALANCA GLI OCCHI ululando!!! Mike in estasi alla visione di tutto ciò, punta al culo della propria donna…, culo mai provato prima, forse per mancanza di interesse. E Moane, la semplice Moane, genuina come il sole, quando nel culo, fino a quel momento scopato da un dito femminle, sente arrivare un cazzo superdotato in circonferenza, RI-SQUIRTA stavolta un getto senza fine mentre urlava: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! Un respiro e poi squirta ancora: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! respiro, poi: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Due stantuffate, e … SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ! La testa sbatte da destra a sinistra: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ansima intanto che Mike la sfonda e la schiena si inarca: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ! Per 8 volte …… un idrante… Negli occhi e nella bocca aperta degli osservatori! *** I quattro amici sono coricati tutti sul letto ampio di Moane e Mike nella stanza buia illuminata solo dalla luna. Luna che guardano fuori dalla finestra perta, nudi. Nessuno parla. Ancora gli occhi spalancati al pensiero di cosa era successo… Si addormentano tutti dopo poco, esausti…. Ed ancora increduli. I loro sogni non li conosciamo…. Ma a volte la realtà li supera. 22 0 7 anni fa
- Mike e zik amici di figa. cap 3 MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. III Quella sera Zik e Johanna si presentano alla porta della casa di Mike e Moane. Sono molto in ghingheri. Moane va ad aprire, e Zik le fa una grande festa e le presenta subito Johanna. Moane si complimenta per il vestito di Johanna: bianco avorio, di morbido lino, schiena nuda e decoro di perline sul seno. Johanna è molto bella, magra, elegante, mora e… fresca di parrucchiera: i capelli bellissimi, lunghi, coi riflessi ambrati e col movimento a ricciolo alla fine. Zik ne è fiero, e si vede. Di “strano” Johanna ha che… non se la tira! Non si sente importante perché bella. E’ bella, punto. Come un'altra è meno bella. Per lei la bellezza non è così importante. E’ invece attenta e dolce. Un pezzo raro da vedere per un uomo. Ma non dimentichiamo il punto di vista della donna: Johanna, bella, seducente e talentuosa, e al contempo molto umana e quasi… semplice, è una amica che Moane avrebbe sempre voluto. Johanna è anche pratica. Mette in riga Zik quando questi non è abbastanza attento alle altre persone e si comporta “da orso”, come gli uomini spesso fanno. Johanna … poteva essere una suora con molto talento intelligente e bella. Difficile quasi da… immaginare. Le prime battute si svolgono all’ingresso e in salone, mentre poi, come sovente accade, il fornello chiama, e tutti si spostano in cucina. Johanna ha i tacchi con perline, in nuance colle perline che impreziosiscono la sua coppa B. Ma i tacchi dopo un po’ le fanno male ai piedi. Quindi, poco dopo chiede di poterle togliere e rimane a piedi nudi tutta la sera. Bei piedi. Magri. Smaltati di un blu scuro serio, molto elegante. Una cavigliera di argento indiano. Tribale, insieme ai quei suoi piedi nudi. Moane invece è apparentemente opposta: Capello corto biondo a caschetto. E’ sicuramente sempre stata una ragazza normale, magari nemmeno molto apprezzata, per la sua semplicità , tra la boy-scout e la insignificante. Ma ha una gran dote: la spontaneità, il candore, la profondità delle cose vere. Una “ragazza” attenta e dolce. Vestito semplice, nulla che ricordi il vestito di Johanna o le feste di gala. Solo le scarpe spiccano , molto femminili per l’occasione, di un camoscio color amaranto-fucsia. Gambe nude, belle, dolci. Una semplice gonna a scacchi, una maglietta bianca con scritta con brillantini, ma con una piuma di struzzo a bordare il decoltè, un bel seno abbondante, una 4a piena. Non era altissima, e non era magrissima. Le braccia però proporzionate, viso molto dolce e sorridente. Una persona equilibrata. Una persona buona, lontano un miglio. Piacevole, ma non intrigante. A prima vista. Poi, dopo i primi convenevoli e discorsi introduttivi, Moane, intanto che è ai fornelli, nell’ isola centrale della cucina, deve ammettere: “Mike non è ancora tornato, ma sarà qui a momenti…” Zik mangia subito la foglia e Johanna pure, perché glie ne aveva accennato Zik. Sono sempre tutti e tre in cucina, mentre ancora l’arrosto cuoce, che dopo un po’ sia la musica di sottofondo che le battute finiscono… e Moane dopo un lungo silenzio che prelude a qualcosa di importante, scoppia a singhiozzare e poi a piangere in preda alla tristezza. “E’ ….con un’altra… lo so! Non…. non mi vuole più… ! “ Colti di sorpresa dal pianto ma non dall’argomento, Zik e Johanna provano a ribattere: “Ma che dici? Dai…- prova a tranquillizzarla Zik… e Johanna, sorpresa, si avvicina a sostenere fisicamente l’amica. “Mike ha ragione! – continua Moane- Io…. non sono sexy,… non mi metto i tacchi a spillo e la guepiere… sono semplice…” “Dai… - partecipa umanamente Johanna – su…” e l’abbraccia, mentre Moane si lascia andare e non muove le braccia, penzoloni. Era letteralmente disperata…!!! *** Occhi chiusi e in pianto, Moane porta indietro la testa dalla disperazione, mentre Johanna evita che cada, prima spaventandosi un attimo e poi tenendola e sostenendola. Moane respira, ma non apre gli occhi tristi. “Non mi vuoleeeeee!”. Porta la testa in avanti e la piega in giù, ormai in una crisi depressiva. Zik è imbarazzatissimo, perché sa dove è Mike, e sentendosi vicino a Moane, viene quasi da piangere pure a lui, così come a Johanna, che però cercava di rimanere lucida, essendo una donna pratica. Abbraccia infatti Moane con tutto il suo cuore e porta la testa di Moane sulla sua spalla. Dondolandola un po’ come a calmarla. “Mike non ha mai apprezzato davvero nè me nè il mio corpo… - continua amara e con tono molto basso, Moane – non sono abbastanza donna….” e sudava, disperata, confusa. A quel punto, senza schifo del sudore, Johanna con una mano le prende la testa e l’altra la schiena, appiccicandola a sé. Zik non potè fare a meno di notare che il seno grande e il seno piccolo si erano incontrati e premevano attaccati, ma in quel momento non c’era godimento. Solo tristezza. Moane per l’abbraccio, sente un po’ di calore umano e girando la testa (sulla spalla di Johanna) verso l’interno finisce col naso e la bocca contro il collo di Johanna, anche lei dispiaciuta e sudata per il vapore della cucina, e l’emozione della tristezza. E senza sapere bene cosa fa, sudatissima, ansimando e singhiozzando Moane…. Si alza dal collo e si attacca alle labbra di Johanna, baciandola! Johanna… si irrigidisce immediatamente e spalanca gli occhi, così come Zik, sbalordito. Si passa in un attimo dai lamenti, le consolazioni e i singhiozzii, al silenzio. Alla pace…. di un bacio. Non importava che fosse saffico. Zik si intenerisce per la scena. Come una bimba che ha bisogno del bacio della mamma. Johanna con ancora gli occhi sgranati e con la sua umanità rimane immobile e non osa ribellarsi, anche se l’istinto… insomma, baciare una donna non era cosa per lei… Ma in quel momento… le capitava. Johanna nota nel silenzio che Moane insiste nel bacio perché trova finamente pace e piacere, e quindi anche Johanna si addolcisce. La lascia fare. Le vuole bene... è il bacio è dolcissimo. Le mani di Moane dolcmente prendono a carezzare il viso di Johanna mentre non smette di baciarla. Poi attraversano i suoi capelli dalla fronte al collo, e il suo bisogno di umanità… sale. Insieme al suo respiro ansimante, mezzo soffocato dal bacio dolcissimo… e lunghissimo. Le mani di Johanna che prima stringevano Moane e poi si erano irrigidite… riprendono a carezzare la maglietta sudata di Moane, vedendo che le faceva bene. Moane era felice in quel momento e Johanna per nulla al mondo l’avrebbe lasciata o avrebbe smesso di carezzarle la schiena. In fondo, pensava Johanna che doveva razionalizzare, un bacio delicato sulla bocca non era mica necessariamente da lesbica… …finchè Moane sempre più sudata e bisognosa di sentirsi amata… non ci mise la lingua! *** Una lingua davvero morbida… che si muove lentamente… avida di calore umano. Le mani di Zik… a quel punto sono sul cazzo. Moane è partita… in preda a una dolcezza mai provata prima. Si sente capita. Amata. Finalmente. Non sa più che sesso abbia. Ma non è più importante. La sua spontaneità ha preso il sopravvento. E’ lei al 1000 per 1000! Johanne ha riaperto gli occhi e senza togliere le labbra da quelle di Moane guarda supplichevole Zik come a chiedere: “ e ora che faccio?” E’ qui che Zik, per la prima volta con Johanna, diventa il leader e il regista assoluto: lascia il cazzo e scatta ad indicare a Johanna di non muoversi e, col palmo della mano rivolto alla fdanzata, Zik le fa cenno di calmarsi e di continuare… Ed è solo qui che, fidandosi di Zik, Johanna finalmente smette di preoccuparsi e… accetta completamente Moane! Moane intanto passava dalla dolcezza e dalla delicatezza ad una maggiore intensità, cominciando a baciare sul collo la sua amica, sotto i folti capelli lisci e ben pettinati e nel complice coinvolgimento del vapore della cucina… Johanna a questo punto chiude gli occhi e “sente” Moane. Che la stava leccando! Con dolcezza innata… Sul collo, sulle spalle, sul seno… e qui… Sotto alle perline una piccola erezione: il capezzolo duro di Johanna. Le due donne erano avvolte dal vapore, dal sudore, dalla sensazione di un massaggio così delicato che nessuna lingua da uomo avrebbe potuto creare. Ma prima ancora di capire questo… a Johanna sembra che il solletico del vapore che le gocciola addosso all’ esterno del corpo….. le stia scendendo, anche e copiosamente, in ….fica! Zik intanto non vuole che il “sogno sonnambulo” finisca e Moane si “svegli”. Quindi a gesti , senza emettere un suono (si sentiva solo l’ansimante Moane e … forse basta) indica il tavolo della cucina, libero dalle sedie che erano state usate in sala, dove far appoggiare Moane. Johanne ubbidì, accettando la regia di Zik, ma come ogni grande attore fa persino di più… ormai partecipe (come mai avrebbe pensato), in un desiderio che sta a metà tra la curiosità di un nuovo e inimmaginato godimento e il suo lato pratico che le dice di assecondare “tutto ciò che fa piacere a Moane”. Ma ormai… non solo a Moane! *** 27 0 7 anni fa
- Mike e zik amici di figa. cap 2 MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. II “Occazzo!....” esclama Mike, di nuovo eccitato. "L'americana si è abbassata in un attimo la gonna, ha fatto rientrare le tette ed era subito pronta... ad aprire! MA IO ERO SENZA PANTALONI, con la faccia LAVATA, la camicia pure e il cazzo ancora ABBONDANTEMENTE duro.... ho fatto giusto in tempo a fare un salto nascondendo la mia nudità dietro all'americana per non farmi vedere da chi bussava. E l’americana, incurante, ha aperto. Era l'ufficiale di bordo, incazzata per gli schiamazzi! Una donna alta e magra, bella, mora, capelli lunghi coi boccoli, labbra carnose, con la divisa scura, spinta appena in fuori dal seno piccolo, i pantaloni stretti che disegnavano le cosce e il culo leggermente ampio... e perfettamente tondo…. Ma stranamente portava delle scarpe colla zeppa. Un dettaglio femminile e non adeguato alla divisa. Lei una figa mostruosa… una venere. Dall’autorità che mostrava sembrava il capitano. Io sbirciavo da dietro, sempre un po’ nascondendomi, e non potevo toglierle lo sguardo di dosso…. era davvero figa. Lei nell' incazzatura per gli schiamazzi... E’ ENTRATA in stanza!"... All’ingresso di questo nuovo personaggio della storia Mike torna interessato e senza accorgersi, forse il fascino della divisa o la donna alta e bella, incazzata e da domare pure lei... si riporta la mano sul pene, ancora bagnato. Continua Zik:" Quella è entrata e... mi ha visto quasi nudo, ha abbassato lo sguardo e vedendo il mio LUI, ha sbattuto gli occhi INCREDULA…, eh, sai...," Mike oramai è infastidito, e Zik è prevedibile… "Poi – prosegue Zik – ha visto la vasca con la schiuma... non ci voleva un genio per capire che noi dovevamo….! E a quel punto sai che ha fatto? Si è calmata!!! Si… Ha abbandonato la rabbia… e con uno sguardo aguzzo da porcona ha detto all'americana di chiudere la porta. " “EHHHH?” Mike non ci crede: "NO!!!!! NON e' possibile...! NOn ci credo non ti puoi essere fatto anche l'ufficiale..." "infatti, - continua Zik - come ti dicevo, purtroppo no". “E come mai?” Zik cambiò tono e si fece serio. Sembrava... SINCERO! "MI ha guardato a lungo il cazzo. Sorrideva in modo infido. Poi guardava la passerona Americana. E rideva. L'Americana si mostrava forte e spavalda e le è andata incontro con la mano tesa dicendo: "Hello, I am Julie!" quali a scusarsi per lo schiamazzo precedente e proponendosi come amica, come nulla fosse... Ma l'ufficiale… aggrottando improvvisamente le ciglia le ha schiaffeggiato con notevole violenza la mano!" *** "NO!..." esclama Mike che davanti all introduzione delle seconda donna nel racconto già faceva fatica a tenere a bada la sua mano. Soprattutto da quando l'ufficiale aveva ordinato di chiudere la porta...! Allo schiaffo violento sulla mano, poi... a Mike era tornato di nuovo durissimo! "E... cosa ha fatto? Vai avanti!" incalza Mike. "Allora..- riprende Zik- io avevo ancora i miei 30 cm fuori..." “Seeeeeeeeh! Non esagerare! - fa Mike! – ora ce l’hai più lungo di Rocco?” "Va beh, ok, 25! ... che questa, dai pantaloni si è tolta.... la cintura! La vacca ... ecco cosa stava pensando divertita!" "Ma mi sembri serio, Zik.." chiede Mike. "Sì... questa parte non mi piace, perchè MI HA COSTRETTO A GUARDARE!" "Cosa????" chiede Mike sbalordito. “Sì, non ci crederai: Hanno fatto di tutto… e senza di me! Il "capitano" ha detto a Julie di entrare nella vasca schiumosa così com'era: vestita”. "Vestita? La troia!... - esclama Mike - Una lesbicona autoritaria e stupenda cui piace vedere la carne vogliosa attraverso un vestito intriso d'acqua!... e...?" Zik prosegue: "Julie era nella vasca posta al centro della stanza, inzuppata come un babà al Rhum ! la testa e le tette sporgevano dalla schiuma. Io non potevo muovermi se no prendevo una cinghata... ma non mi lamentavo della scena, a dire il vero. La cagna in calore, si è tolta la camicetta colle mostrine e ha esibito un seno spettacolare: alto, sodo, una terza perfetta. Abbronzato pure! Poi (bada bene) senza togliersi i pantaloni, si è avvicinata alla vasca e L’HA... CAVALCATA! mettendo le gambe aperte che penzolano fuori i bordi, il culo che si riempiva di schiuma e il corpo inclinato all'indietro con le mani appoggiate sul bordo. Ora una cosa che mi ha fatto quasi venire guardandole: la "capitana" … che fino ad ora era stata incazzata, autoritaria e a tratti violenta…. Vira di netto e… ha addolcito tutto il suo atteggiamento, quasi a ricordarsi di essere una dolcissima femme fatale. La voce quindi è diventata dolcissima, e la sensualissima donna guardava con dolcezza la faccia di Julie che sorrideva, intanto che fuori il cielo diventava blu…. Ci sarebbe voluta una musica sottile.... tutto diventava… romantico…. E appassionatamente…. lesbo. (E io guardo…) In quella dolce atmosfera colei che aveva assunto il comando sussurra dolcemente a Julie di abbassarle la cerniera... dietro la quale non c’erano mutandine.... La (ormai dolcissima e astutissima) comandante in capo VOLEVA essere leccata, e leccata, e leccata.... e per Julie probabilmente diventava sempre più chiaro che SOLO DOPO una lunga leccata, avrebbe potuto farle di tutto... tutto (!) quello che anche Julie voleva”. *** "MIIIIINCHIA..... !" Esclama Mike. "Certo che... non essere coinvolto... Col tuo cazzone...(!) deve far male... ma se è lesbica è lesbica!" Mike stuzzica un pochino Zik. "Secondo me non è lesbica. E' per punirmi! Perche non avevo scelto di trombarmi lei, ma Julie, che non era certo bella come lei". Conclude Zik. Ma sinceramente mi sembrava molto più zoccola….” Mike capisce che Zik non stava raccontando balle stavolta. La storia diventa profondamente intrigante poiché era una storia ... VERA! "OK... , e poi?" chiede Mike. "Eri arrivato alla figa del capitano, aperta davanti alla faccia di Julie... tra l'altro pelosa?" "Mike,... stavolta ti saresti fatto una sega davanti a loro, se fossi stato in me: era la fica più pelosa che avessi mai visto. Talmente pelosa che "la capitana" ha dovuto mettersi una mano dentro i pantaloni quando Julie ha tirato giù la cerniera, per non farsi strappare il pelo... e quando la cerniera era abbassata, il pelo usciva dalla patta come un cazzo. Avrà avuto 7/8 cm di pelo sporgente, o di più!" "Eeeeeh!" "Giuro! Credo la capitana fosse di nazionalità nordafricana troppo pelose per me... Algerina, o che. NO: Berbera! Ecco. Berbera! Comunque Julie era estasiata! Aveva gli occhi sgranati per la bellezza ammaliante di Atef" dice Zik. "Atef si chiama la “capitana”?" "Sì. Lo so perchè ho fatto indagini dopo... Avrei voluto scoparmela dopo aver visto tutta quella scena, ma... lei per il resto del viaggio mi ha guardato sempre sorridendo della serie: Zero, mio caro.... Zero chance! "Ma dopo tutta quella scena?-chede Mike. “Cosa è successo?” “Julie, tutta piena di schiuma e bagnata come una spugna imbevuta prima ha usato le dita e toccava la capitana con una delicatezza che prima non potevo nemmeno sospettare. Tra le sue dita che morbide allargavano il folto cespuglio nero e la schiuma bianca che lo ammorbidiva e pettinava… arrivava l’altra mano a toccare e fuggire, con tocchi sapienti e repentini, il clitoride di Afef, che se non sbaglio è diventato… il triplo!!! Non ci crederai: un cazzino ritto e turgido, che Julie sgrillettava allo stesso tempo con l’altra mano. lo spettacolo era unico. La capitana si contorceva… mugulava, sospirava… e dopo lunghissimi minuti, … un BALZO in avanti sulla vasca: la “capitana” voleva la bocca di Julie. E con una provocantissima delicatezza da lesbicona, con un sorriso complice e porco… la bocca di Julie… è arrivata!” *** Zik continua nel suo racconto: “Afef inarcava la schiena irrigidendosi e tremando “… AH!” A volte urlava. E Julie cambiava ritmo: ora più forte e poi la lingua succhiava… lentamente…. Poi d’improvviso, una sberla alla figa! La capitana scattava irrigidendosi per un secondo e godendo il secondo dopo…. E intanto Julie cercando delicatamente di scoprire i limiti del piacere di chi aveva di fronte, le infila, uno dopo l’altro, tre dita nella fregna! E al terzo….un profondo e diffuso AAAAAAAHHHHHHHH! pervade la cabina... Caro Mike… Avevo l’impressione che non fosse più il bianco della schiuma a scendere dalla figa della capitana….” Mike non ce la fa più e viene per la seconda volta… *** “E poi, mio caro Mike, la scena finale: Afef si avvolge lentamente un capo della cintura su una mano e poi sempre lentamente, l’altro capo sull’altra mano lasciando una cinquantina di cm di cintura tra le due mani e… violentemente ha agganciato il collo di Julie che aveva riperso a penetrarla colle dita. Così tirando il collo di Julie a sé, si scivolò avanti colla sua sorca fino alla bocca di Julie e…. un'altra ondata, anzi TZUNAMI di godimento, tra le dita che la fottevano forte, la lingua ora a sgrillettare pazzamente e Afef che si teneva stretta la cinghia e la testa di Julie… Eh, no. Non ce la facevo più… mi sono allora mosso ormai deciso a chiavarmele entrambe, col cazzone prorompente…!!! E…. SCIAFFFFFF ! La capitana aveva calcolato tutto: anche il mio movimento. E mi ha fermato con una CINGHIATA!!! Ho ancora il segno su schiena e culo… maledetta stronza troiazza! Voleva umiliarmi e lo poteva fare! Controllava tutto. Cavalcava la vasca, sferzava scudisciate allo stallone (me) e si gongolava dal piacere, alternando dolcezza e determinazione! Poi la cosa tra loro è ripresa e io buono a guardare, col mio cazzo in mano…” Mike comincia ad averne abbastanza di venire… ma non può staccarsi dal telefono. Il racconto è ancora lungo e questa incredibile Afef è diventata un sogno per Mike, che è abituato alla e prevedibile dolcezza della sua compagna Moane. Mike desidera ora trasgredire…. “Zik,- gli dice – la nave è ancora qui?” “Sì… perché?” Mike ha raggiunto quel momento della vita dove si prendono decisioni e la decisione era… che era arrivata l’ora di muoversi. “Vado al porto.Te la trombo io quella!!!” Detto fatto, Mike si fa dare l’ indirizzo esatto dall’esterrefatto Zik, ed esce. “Ma Mike! - Esclama Zik,- stasera venivamo a cena da voi io e la mia nuova tipa. Volevo presentarvela, che così mi dite,…” Ma Mike non è più al telefono. Se n’èa già andato: ormai nulla l’avrebbe più tenuto. Una volta nella vita quella Afef passa di lì. Deve provare a DOMARLA! E in un colpo vuole eguagliare e superare Zik. Troppi anni Zik aveva parlato delle sue imprese stimolando Mike. Stavolta Mike vuole emularlo. Anche lui ha diritto a provare la fica di qualcun altra. La sua donna è sempre dolce e mai aggressiva a letto… scopare la fantastica Afef avrebbe avuto un altro sapore!!! *** 27 0 7 anni fa
- Mike e zik, amici di figa cap 1 MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. I Mike è sempre stato un bravo bambino, suo cugino Zik un ragazzaccio. Eppure sia da piccoli che ancor oggi, a 30 anni passati da un po’, sono sempre molto amici. Da adolescenti, andavano in giro insieme ad abbordare le ragazze della loro età. Eh! A 15 anni... hai il massimo degli ormoni! Ma le ragazze… niente! Solo una o due, col fare molto più da troia delle altre, ci stavano per un po', ma poi mollavano divertite un due di picche. Quelle sere solo tante seghe. Mike e Zik oggi sono cresciuti e si raccontano ancora molto le loro esperienze. Molto diverse per la verità… Zik ha provato di tutto o quasi. Mike no. Ma non invidia Zik: non ha la convinzione che Zik sia realizzato perché è sempre agitato. Zik non è mai stato un ragazzo tranquillo e non si capisce se sia oggi un uomo appagato. Forse un valido motivo che spiega la cosa è proprio che Zik non ha mai avuto una compagna fissa, e questo lo rende ansioso… desideroso di apparire… mentre Mike non è come lui: è tranquillo e riservato, da tempo insieme a Moane,una sua coetanea. … Il nome ricorda la mitica Moana Pozzi, che fu una donna da capogiro… e che fece sognare il mondo dell’eros e… , a dire il vero, chiunque! Ma Moane non la ricorda per nulla. E’ anzi giudicata poco sexy, una donna senza malizia, acqua e sapone, modello “casa e famiglia”, solare e forse troppo semplice per Mike, che le vuole bene… ma invece ha la fantasia di donne sofisticate, che non te la danno “facile”, proprio come le sognava da adolescente, e quasi a farti impazzire, ti attizzano con vestiti e atteggiamenti da vere stronze di gran classe, maliziose, consapevoli, divertite, inarrivabili… I racconti piccanti tra i due sono ancora all’ ordine del giorno. Quelli telefonici di Zik sono sempre infuocati e... forse esagerati. Ma Mike sogna molto e... a dire il vero si eccita ascoltando storie e fantasie. La verità è che si masturba persino per i racconti telefonici di Zik. Mike vorrebbe… osare come lui. Avere il coraggio… ma non è pronto. Forse un giorno. Zik non lo sa, ma percepisce che a Mike piacciono i suoi racconti. E a lui peraltro piace raccontare e farsi bello, stando al centro dell’attenzione... Oggi è proprio un giorno di telefonata piccante... e Zik, al rientro da un viaggio, racconta a Mike di una porcellona ricca e formosa, sui 40, e molto stronza e porca. Una di quelle donne che non sono bellissime, ma forse anche per quello hanno un richiamo sessuale enorme, per tutto: la classe, i vestiti, il trucco, le scarpe, la faccia…! Insomma: i tanti soldi rendono una ricca donna matura col fare sprezzante, da volgare bagascia ad arrapante troiona di gran lusso... *** "Ero dunque in crociera - racconta Zik al telefono - e lei seduta al tavolino di uno dei bar della nave. Maneggiava whatsapp velocemente come avrei voluto che maneggiasse il mio cazzo. E ogni tanto socchiudeva gli occhi compiaciuta, probabilmente per un video o che. Io immaginavo che lo fosse per aver visto foto delle mie dimensioni mostruose." A Mike non piace quando Zik si vanta del suo uccello. Mike non ha grandi dimensioni. Lunghezza normale. Ha molta circonferenza invece. Sa che molte donne apprezzano molto e a volte preferiscono la grande circonferenza, ma la lunghezza per lui è importante e… invidia da morire Zik e tutto il suo mondo esagerato, il suo pene esagerato, le sue avventure esagerate. Lui non l’avrebbe mai avuto un pene enorme. Si tiene queste cose per sé, un po’ timido… ma enormemente voglioso. Voglioso di trasgredire con qualcuna diversa da Moane… una che solo a guardarti… vuole che tu capisca che lei è troia. "Mi sono alzato dal mio posto, a tre tavolini di distanza - continua Zik - perchè vedendo che era sola da un po', ho dedotto che non aveva nessun marito o uomo. E ho deciso di abbordarla". "Com'era fisicamente?" chiede Mike. “Una quarantina d'anni, forse poco meno. Grassa no… ma non magra, un po’ volgare, e con due tette enormi e mal contenute da un vestito fasciante, lungo, rosso scuro. Gambe magre, con cavigliera sottile d'oro. Scarpe di sicuro italiane, molto di lusso,... tacco 12, fatte di una garza nera traforata, con il buco centrale davanti, da cui uscivano grandi unghie rosse smaltate ... e tutto questo… era di giorno! Una puttanona di sicuro!" "E il viso?" Chiede MIke. "Ma checcazzo te ne frega?" "mi eccita il viso – replica Mike - hai detto stronza: si vedeva dal viso?" Zik ci pensa un po' e poi esclama: "Si ! Viso molto da stronza. Un viso presuntuoso con gli angoli della bocca all'ingiù, tipo da incazzata. Le sopracciglia da malefica che quando rideva nemmeno si alzavano... insomma: una “cattivona”! Ha ha ha…” "Non dirmi che sei riuscito a trombarti anche questa..." chiede Mike che già “assaporava” la cosa, visualizzando il vestito e le scarpe… "Certo! che ti credi?" "Racconta, dai...!" Zik procede: “Ho deciso l'approccio da "castigatore", pertanto mi son fatto una… carezzina in mezzo ai jeans guardando lei, me lo sono fatto rizzare subito, poi coi jeans attillati e il pacco gonfio che si vedeva benissimo, sono andato verso di lei deciso." Mike già si era portato la mano sul pene, eccitato. "Sono arrivato davanti a lei e lei mi ha guardato subito con disprezzo. Come dire CAZZO VUOI??..." "YES?" mi dice con faccia schifata. Poi vede il mio RAPACE gonfio ed esplode a ridere e mi fa: “SIT DOWN!" "Davvero? – esclama Mike - Perchè ha riso? E poi… Ti ha detto di sederti! Era inglese?" "Calma! …. Americana. Grandi scopatrici le Americane.... Si mangiano letteralmente il tuo cazzo, con una figa che ci manca poco abbia davvero i denti... Oh, non ci crederai, ma mi ha preso, nemmeno chiesto il nome, e portato in cabina." conclude Zik. "Così???? Senza che tu le chiedessi nulla...?" "Certo! Una troia affamata che secondo me si era messa i tacchi e il vestito per cuccare e... sapeva ci avrebbe messo ben poco!" MIke si smanetta già l'uccello perchè la situazione lo intriga molto. Zik contunua: "Non ci credevo: una scena come nei migliori film porno: abbiamo preso un corridoio riservato ai VIP, e con scheda magnetica che aveva tra le tette apre la porta borchiata e…. una cabina da sballo, grandissima, con una vasca da bagno imperiale in centro alla stanza, già con acqua e schiuma!!! Quella donna volgare e di certo troiona doveva essere una mafiosa, o una donna potente… o comunque una piena di soldi da fare schifo... abituata a prendere quello che voleva avere. Appena dentro la cabina dopo l’attimo di ammirazione per la vasca e la cabina, mi sono girato verso di lei che aveva chiuso la porta e le sono saltato addosso con grande mascolinità! E quasi violentemente l’ho schiacciata tra… la porta e il mio CONDOR!" Mike, sempre invidiosamente stizzito, non apprezza ma lascia correre. Vuol sapere il seguito! " insomma – continua Zik - lei si mostrava tanto sprezzante e decisa, ma poi ho preso io il comando e l'ho fatto con furore: attaccata, e subito stantuffata!" “Subito? Senza nessun preliminare?” "Ma vaffanculo i preliminari! Meritava di essere subito messa al suo posto la ricca americana tettona e troiona! E così faccio: la trombo, e la trombo, e la ri-trombo!" Mike ha una turgidità di uccello evidente... e prova gusto al più piccolo tocco… "Poi- prosegue Zik- dopo mezz’ora che la stantuffavo per bene, lei ha fatto una cosa fantastica: sopra la porta c'era un ripiano sorretto da due grossi sostegni di ferro, e LEI…. lei... si è appesa!!! Bella piena, con quelle tettone immense… sarà stata 80 kg ...! Eppure... agile!!!! Allora…. Ho fatto la contromossa: io ho messo i miei avambracci sotto le sue cosce, le ho alzato le gambe e l'ho penetrata da sotto, come se fossi io a sostenere tutto quel peso! HA ha ha!!! "Una posa piena di energia!" Disse MIke un po' invidioso... mentre, eccitatissimo, al contempo si smanettava ormai con decisione e rozzezza, e stava attento a non venire. “Lei – continua Zik - aveva gli occhi infuocati e guardandomi con possesso diceva" ITALIAN STALLION! YOU ARE FUCKING GOOD!" E poi il suo frequente YES ! YEEEEEES! Contraendo le sopracciglia in segno di evidente godimento. *** "Fantastico"- dice Mike - " te la sei scopata sulla porta!" E poi quasi a compensare, sminuendo l’amico, aggiunge: "Ma a me non piacciono le ciccione che di solito sono rasate e senza un pelo..." A Mike e Zik in realtà piacciono molto le donne più diverse, anche se a entrambi piacciono “tonde”, anche mature, e sicuramente delle gran porche, ma a Mike piace da morire il pelo. "Hei!- si indispettisce Zik - 80 kg non sono ciccione, sono solo piene e abbondanti, con tanta roba che si muove e... che TU muovi! E poi.... era pelosa!" "Davvero?" Mike sgrana gli occhi al pensiero. "Sì... biondo rossa... pelosissima! Non si rasava da mesi! Una selva bagnata!!! Quasi ispida!.... SCHERZO!” Mike stava per venire...! "ECCHECCAZZO, ZIK! Vaffanculo!" “Mi dispiace per te, caro Mike, ma quella donna di pelo nemmeno l’ombra. Aveva la pelle fantastica: tesa come un tamburo africano! E la patatina era depilatissima: liscia come la polpa di un AVOCADO, e avev labbra morbide e saporite come una.... MORTADELLA FRESCA! Dopo la stantuffata sula porta infatti, mi sono abbassato velocemente e con voracità, lei sempre appesa, mi sono messo le sue gambe in spalla HA HA HA! e ho cominciato a leccare! Lei... MMMMH! Ah... AH... AHHHH! godeva come una vacca,.... Io, ha ha ha!, non sapevo più in quale lingua parlasse e ... premevo nella fica colla lingua dura, poi col naso e la lingua e poi con tutto il mento e il naso e... ci affondavo quasi la testa! Una fica fatta apposta per il fisting!” *** Mike si ritrova le mani piene di sperma. "E Lei .... E' venuta ancora, ma a questo punto, emettendo un urlo da sirena dei pompieri, ha stretto le gambe e mi ha quasi spappolato la faccia! E' scesa da quella porta che mi guardava esausta e compiaciuta, ma, come se non ne avesse ancora abbastanza, sempre con le sopracciglia aggrottate e provocanti come per dire: SEI UN MAGO del piacere e mi hai fatto godere come una cagna…, ma non credere di aver finito!" "Fantastico..." dice Mike. Mike pensa che Zik sia un grande, ma gli pare che spesso ne approfitti e forse gonfi la cosa per farsi bello, con quel suo cazzo gigante, le donne super-troione, le situazioni intrigantissime, ecc... insomma non è al 100% sicuro che sia proprio tutto vero quello che racconta. "E non è mica tutto..." aggiunge Zik. "NO???" Mike era ormai venuto e non era interessato in altre probabili sbruffonate... Non ci credeva più tanto a quella storia. "Si è aggiunta un altra donna..." NO, Mike sta per dirgli che non ci crede... "…che però non sono riuscito a scoparmi". Mike si trattiene: qualcosa non gli torna nell’ipotesi delle balle del tutto inventate. "Continua!" gli disse quindi. “Certo. Appena finita la leccata e il “fisting” col naso e col mento e quasi con la testa, e mentre io avevo la faccia ancora lavata dal suo umore... bussano dannatamente forte alla porta: Una voce incazzata… di donna!" 28 0 7 anni fa
- È così che tutto ebbe inizio …. (prima parte) Un'estate calda e bella di tanto tempo fa. Mia moglie, Virginia, ed io (Luca) spesso ci ritrovavamo a parlare come sarebbe stato farlo con una coppia. Certo non sarebbe stato facile trovarne una che poteva soddisfare tutte le nostre esigenze, soprattutto quelle relative alla riservatezza. All’epoca non avevamo nessuna esperienza in questo campo, solo le nostre fantasie. In quel periodo avevamo stretto una solida amicizia con una coppia. Uscivamo quasi tutti i sabati sera, organizzavamo i nostri viaggi estivi ed invernali insieme, insomma, eravamo molto affiatati e, direi anche, complici. Infatti spesso, nei nostri momenti insieme, ci ritrovavamo a parlare di sesso. Loro erano più esperti di noi, avendo avuto alcune esperienze con altre coppie e, saltuari “visite” a club privé della nostra zona. I loro racconti ci incuriosivano sempre più, la nostra paura ricorrente era quella che se fosse successo qualcosa di sesso tra di noi, pensavamo che fosse possibile che si alterasse in nostro ottimo rapporto di amicizia. Le discussioni, le situazioni “strane” però si accavallavano sempre più, sempre più si parlava di sesso e di rapporti con partner diversi fino a raggiugere una sorta di accordo che si configurava nel fatto che tra noi poteva benissimo accadere senza che il tutto fosse preventivamente organizzato. I fatti dimostrarono come realmente la questione, tra di noi, fosse proprio realizzabile in questi termini. Ma, ritorniamo, a quella estate molto calda. Visto le condizioni particolari del tempo, la coppia di amici, ha avuto la buona idea di invitarci a trascorrere il sabato pomeriggio a casa loro per goderci con loro la nuova piscina che avevano fatto costruire nel parco della casa. Noi accettammo ben volentieri, quindi, nel primo pomeriggio, io e mia moglie ci siamo messi in viaggio, con la nostra auto, per raggiugere la loro casa. Seduta sul lato del passeggero, Virginia indossa un pantaloncino di jeans blu chiaro, il tipo di pantaloncini che scendono appena sotto la piega dei glutei e su cui gli uomini amano lasciare vagare gli occhi. Sopra indossava una piccola canotta nera sotto la quale nascondeva un reggiseno coordinato con il perizoma che indossava sotto i pantaloncini. Io indossavo un bermuda beige e una camicia in tinta. Dopo alcuni minuti di viaggio, raggiungemmo la casa dei nostri amici. Loro vivono in una bella casa di campagna con un terreno molto ampio tutto intorno all’edificio principale. Il tutto delimitato da alte siepi che non lasciano intravedere nulla dell’interno. Mia moglie, appena scesa dall'auto, si premurò di suonare il campanello posto alla destra del cancello, le rispose la voce femminile della nostra amica Elena, Virginia a quel punto disse: “Ehi, ciao, eccoci qui!” Aperto il cancello, ci avviammo lungo il viottolo che conduce alla casa e ci trovammo, dopo pochi passi, faccia a faccia con una grande piscina blu in cui i nostri amici già si stanno rinfrescando. “Ciao, come va?” ci chiese Elena, avvicinandosi a noi. Era evidente che era appena uscita dall'acqua della piscina. Il suo corpo brillava sotto l'effetto del sole sulle gocce d’acqua. Il costume da bagno nero con puntini bianchi di Elena si infilava sul suo cavallo e sul suo pube che, evidentemente, immaginavo fosse epilato. Sul petto, gli stessi motivi con piccole bretelle che si ergono sulle sue spalle. La forma dei suoi seni ha attirato subito la mia attenzione. “Sei già in equipaggiamento da combattimento!” disse Virginia, sorridendogli. “Perché dovremmo privarci di questo piacere?” rispose Elena, e si avvicinò a noi per darci un bacio. Le sue guance bagnate si sono appena incollate su quelle di mia moglie e mia. L'acqua ha sempre avuto su di me un potere molto erotico. "Ciao amici" disse Giuseppe, il marito di Elena “Come stai?” Gli risposi. “Eccellentemente!” disse avvicinandosi a Virgilia i cui occhi si spostarono rapidamente sul corpo di Giuseppe, anch'esso gocciolante d'acqua. “Vuoi farti un tuffo in piscina?” Giuseppe chiese a mia moglie. “Certo,” lei rispose “non prima di essermi messa in costume.” Entrambi si scambiarono un sorriso amichevole. “Potete andare a cambiarvi in casa.” ci disse Elena. Conoscevamo bene la casa, quindi, aprimmo la porta che si affaccia su una piccola stanza adibita a magazzino. Comincio o a spogliarmi, togliendomi i bermuda ed il boxer che indossavo. Il mio cazzo era, a quel punto, proprio di fronte in direzione di mia moglie che lo guarda. “Ciao”, disse sorridendo, venendo a stuzzicarlo con le dita. Il mio cazzo rispose con un piccolo movimento involontario. Ho sorriso a mia moglie che ha iniziato a togliersi la canottiera riponendola sulla mia testa. Poi si sgancia il reggiseno per liberare il suo petto, un piccolo scrigno con bellissime areole sormontate da un capezzolo che aspettano solo di essere accarezzate. Indossa la parte superiore del suo costume da bagno, un top che si allaccia sulla schiena facendo un piccolo nodo. Quindi rimuove i suoi pantaloncini di jeans e, inevitabilmente, mi appare il suo pube rasato che domina l'entrata della sua vagina. “Ehi, piccolo guardone!!!” mi disse, voltandosi. Sorrido e poi mi affretto a guardare i suoi glutei rotondeggianti. Un gluteo che amo toccare, guardare, massaggiare e sul quale ho già fatto molte cose “cattive”. Pensai: “Wow, il culo di mia moglie è troppo bello!” Lei lo nascose alla mia vista indossando il suo costume, tipo brasiliano, che lasciava intravedere la rotondità delle sue natiche per il piacere degli occhi maschili. Legandosi i lacci sui fianchi mi disse: “Allora, hai intenzione di restare qui dentro?” “E perché no!” Risposi con un sorriso. “Dai, mettiti il costume e uniamoci a loro.” ha aggiunto Virginia. Mi metto il mio boxer nero da bagno che modella il mio cazzo, non proprio a riposo ma neanche in piena rigidità, come risultato del suo solletico manuale. Usciamo per unirci ai nostri amici che ci aspettano vicino alla loro piscina. Virginia e io sentiamo i loro sguardi sui nostri corpi quasi nudi. "Dai, andiamo a nuotare." disse Elena, iniziando a entrare nell'acqua. “Eccomi!” dico io tuffandomi direttamente. Virginia, nel frattempo, in modo più tranquillo, entra a poco a poco con delicatezza della scala, prima di immergere completamente il suo corpo nell'acqua. “Ooooh, bellissimo!” Dico, sentendo la freschezza dell'acqua su di me. “Ne approfittiamo ogni giorno.” dice Giuseppe. "Hai ragione, è veramente bello." rispose Virginia. Nuotiamo un po' e siamo tutti e quattro nell'acqua. Dopo alcune decine di minuti trascorsi in piscina, Elena ci offre un drink. Esce dall'acqua vicino alla scala, momento magico perché non sono lontano e posso tranquillamente vedere le sue natiche e le sue gambe fuori, una scena super sensuale e molto eccitante. Ritorna qualche minuto dopo con un vassoio sul quale sono collocati quattro bicchieri e una brocca di sangria. Virginia, Giuseppe ed io usciamo dalla piscina e andiamo alle sedie, dove c'è la nostra ospite. Sediamo Virginia e io fianco a fianco su due sdraio mentre Elena e Giuseppe sono posti di fronte a noi. Giuseppe riempie i quattro bicchieri e ce ne offre due. “Salute!” esclama mia moglie, alzando il bicchiere. Tutti e quattro beviamo qualche sorso di sangria, leggera, poco alcolica. Gli sguardi vagano, di tanto in tanto, sui corpi seminudi l'uno dell'altro. Le gambe delle donne, i torsi degli uomini, i seni delle donne, l'inguine degli uomini. In breve, passiamo un buon pomeriggio. Una volta svuotata la brocca di sangria, ci sdraiamo sulle sedie per goderci il sole sulle nostre pelli discutendo tra di noi. Disteso sulla pancia, la testa rivolta verso Elena, i miei occhi la scrutano con discrezione. La visione del suo corpo mi dà una certa eccitazione. Poi mi giro per sdraiarmi sulla schiena, senza preoccuparmi del “gonfiore” del mio costume. Virginia mi guarda meccanicamente e dice: “Beh, baby sei eccitato?” Poi mette la sua mano tra le mie gambe, sul mio costume e accarezza il mio cazzo. Lei sorride stringendo nella mano il cazzo, dice: "È una buona cosa, ma non è il posto giusto per mostrarti.” Un po' imbarazzato, arrossisco, mentre Elena e Giuseppe ridono guardando la mano di Virginia accarezzare il mio cazzo. “Oh non preoccuparti, ne ho già visti altri!” disse Elena, mettendo la mano sulla coscia di Giuseppe. “Sì, lo immagino ….” aggiunse Virginia sorridente, “però questo è ancora il cazzo del mio uomo! Un bel pisellone.” La mano di Virginia sul mio cazzo non calma la mia eccitazione, anzi, stimola di più l’erezione. A quel punto sento le due donne parlare tra loro. “E tu, tu non dai retta a Giuseppe?” Virginia chiede a Elena, “mettigli una mano sul …..” Elena, non sentendo alcuna tensione nel suo costume da bagno, inizia ad accarezzare delicatamente il sesso di Giuseppe attraverso il costume. La sua mano si muoveva dolcemente, una carezza che sembra essere gradita dall’espressione del viso di Giuseppe. Virginia guardando anche le carezze che Elena dà a suo marito, imita i suoi movimenti su di me. Una certa atmosfera erotica è palpabile tra noi quattro. Giuseppe e io ci godiamo le carezze che le nostre donne ci fanno. I nostri sessi stanno crescendo entrambi. Dopo pochi minuti, Elena sposta il costume da bagno di suo marito e rivela il suo sesso ai nostri occhi. Virginia non si nasconde dal guardarlo. I suoi occhi sono inchiodati su di esso. Ma presto, lei può vedere solo la bocca della Elena che divora letteralmente il sesso di Giuseppe, il quale inizia a gemere di piacere. È come se io e Virginia stessimo guardando un film porno eccetto che, in questo caso, entrambi gli attori erano veri, in carne ed ossa, proprio di fronte a noi. Le mie mani non reggono più, li faccio scivolare sul retro di mia moglie per accarezzarla e farla eccitare. Dal basso verso l'alto, dall'alto verso il basso, mentre lei guarda i nostri amici, soprattutto Elena che sta facendo un bel pompino a Giuseppe. Poi, senza dire nulla a Virginia, tiro il nodo che allaccia la parte superiore del bikini che le cade sulle cosce. Giuseppe si gira a guardare il seno di mia moglie che ho appena scoperto. È elettrizzato e sorride a Virginia mentre sua moglie lo lecca dalle palle al glande. Virginia fa scorrere la mano sotto il mio costume da bagno e mi masturba, mentre io solletico i suoi capezzoli con il mio pollice e il mio indice. Accarezzo i suoi piccoli seni allegramente sotto gli occhi divoratori di Giuseppe. La mia mano segue le curve del corpo di Virginia, lei comincia ad ansimare e far uscire alcuni piccoli furtivi gemiti. Poi le mie dita scendono sul suo ventre e girano intorno all'ombelico, sentendo una piccola contrazione negli addominali, che non mi impedisce di immergermi sotto il suo costume per accarezzarla direttamente sul sesso. Elena gira la testa verso di noi mentre succhia ancora avidamente il suo uomo. Virginia chiude gli occhi e approfitta delle mie dita che iniziano a bagnarsi. Giro attorno al suo clitoride e gioco con le labbra del suo sesso inserendo di tanto in tanto una falange dentro per inumidire il mio dito della sua secrezione, in modo che scivoli meglio sul suo clitoride. Il corpo di Virginia ondeggia, lei se ne compiace. Poi si alza, voltando le spalle a Elena e Giuseppe. Si sporge in avanti per togliere il mio costume da bagno, lasciandomi completamente nudo di fronte ai nostri amici. Sale su di me, si sovrappone e allarga il suo costume. Giuseppe non si priva di guardare l'intimità di Virginia che prende il mio cazzo in mano e lo introduce all'ingresso della sua figa. Lei, a quel punto, si lascia cadere delicatamente su di me. Sento il calore della sua vagina che arriva a circondare il mio pene e, poi, la lunghezza del mio sesso. Ci stiamo baciando e scopando di fronte ai nostri amici. Questa è la prima volta che facciamo questo genere di cose. La situazione ci dà una grande eccitazione. Virginia ondeggia sempre di più su di me, i suoi piccoli seni al sole, mentre Elena si alza per togliersi gli slip del bikini e si pone sopra il cazzo di suo marito. Le donne si danno da fare con i nostri gingilli, provando piacere e ne danno anche a noi. Le mani di Giuseppe e le mie accarezzano i corpi delle nostre donne. Per liberare completamente il corpo, Virginia, scioglie il fiocco che lei aveva fatto per tener su lo slip del costume, lasciandolo cadere sul pavimento accanto a noi. Ore è completamente nuda, il che non dispiace per nulla a Giuseppe che accoppiandosi con la moglie non distoglie gli occhi da lei. Elena e Virginia si lanciano qualche sguardo complice e sorridono. Giuseppe si alza e mette Elena inginocchiata sulla sedia sdraio. Lui ora la prende da dietro. Mia moglie guarda quella sorta di film a luci rosse, scene che non la lasciano indifferente. Giuseppe irrompe nella figa della moglie che fa una smorfia di piacere. I suoi seni, ancora prigionieri del suo bikini, oscillano al ritmo della scopata di Giuseppe. Sono entrambi belli in questa posizione, carini da guardare. Virginia si alza, mi sorride, poi dice: “Dai, piccolo, sta a te lavorare ora.” Si sdraia sul lettino, guardandomi intensamente. Quindi, mi tolgo totalmente il costume da bagno per mettermi a mio agio. Sento lo sguardo di Elena su di me. Mi prendo del tempo per lasciarla guardare. Poi mi adagio tra le cosce di mia moglie che ha sollevato e, allargato le gambe per facilitare il mio accesso, metto il mio glande sulla sua vagina e spingo per entrare in lei. Lei urla di piacere: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh!” Iniziamo a scopare nella posizione del missionario accanto ai nostri amici che, allo stesso tempo, stanno scopando alla pecorina. Lo sguardo di Giuseppe è sempre su mia moglie, proprio come il mio su la sua. A questo punto sentiamo Elena dire: “Oh sì tesoro, mi sto divertendo, continua, continua ….” Giuseppe la sta scopando alla grande alla pecorina. Quindi Elena porge la mano verso Virginia, sorridendo, la quale accetta il contatto allungando la sua. Elena, dopo averla affetta, la stringe con forza mentre raggiunge l'orgasmo. “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!” Possiamo sentirla gridare. Allo stesso tempo, Giuseppe stringe le labbra e anche lui fa un gemito di piacere mentre, godendo, scarica tutto il suo sperma dentro sua moglie. Entrambi erano al settimo cielo. Cosa che non è diverso per noi, infatti sento la figa di Virginia che si contrae dal piacere, gli occhi chiusi, la bocca aperta, grida: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhh!” Anche lei è arrivata a godere sotto la forza del mio cazzo. La guardo godere, proprio come Elena e Giuseppe che si abbracciano. Dopo diversi lunghi secondi di estasi, Virginia riapre gli occhi e sorride. Mi spinge un po' a tirarmi fuori da lei il mio pene. Distesa sulla sdraio, inizia a masturbarmi sorridendo, mi dice: “Baby, ora è il tuo turno.” Mi crogiolo nella sua mano mentre accarezzo i suoi piccoli seni. La sua mano è attaccata al mio sesso. Bastano pochi secondi per farmi venire. Lo sperma esce dal mio pene e innaffiando la sua pancia. Mi sorride mentre le ultime gocce le colano sulla mano e sull'avambraccio. Restiamo alcuni momenti così, tutti e quattro, non sapendo cosa dire. Poi Elena, prendendo l’iniziativa, disse: “Farò una doccia prima di tornare in piscina.” Ridemmo tutti e quattro e, seguimmo Elena, tutti nudi, verso le docce. Continua ……. 29 1 7 anni fa
- Sul lungotevere Sul Lungotevere Era mezzanotte o poco più. Stavo percorrendo il Lungotevere direzione da S. Paolo verso il Flaminio. Ero giunto nei pressi di Castel S. Angelo e sentivo il bisogno di urinare. Mi ricordai che lì, dopo il ponte di Castel S. Angelo c’era un vespasiano. Rallentai, mi accostai sulla destra e posteggiai. Scesi ed attraversai la strada, poiché il vespasiano si trovava in prossimità del parapetto che dava sul Tevere. Dovetti fare qualche decina di metri nella direzione in cui stavo andando e… eccolo lì. C’era un tizio che bighellonava nei pressi ma, iniziando ad avere una vera urgenza di urinare mi avvicinai e vidi che il primo box (il vespasiano era fatto ad otto, con due box con le aperture verso il Tevere era occupato da un tizio che stava mostrando di masturbarsi con piacere, il secondo… era libero, ed era anche quello che rimaneva meglio nel cono d’ombra rispetto alle macchine che arrivavano da Sud. Vi entrai e mi affrettai a scaricare la vescica. Il tizio dell’altro box venne a vedere meglio chi fossi e, vedendo che stavo ancora pisciando, si avvicinò e mi posò una mano sul culo. A quel punto le cose erano due: o lo scacciavo in malo modo o… ci stavo a farmi accarezzare. Essendo bsex la cosa non mi dispiaceva per niente. Tra l’altro, venendo da una partita tra amici, giocata all’Eur, ero in tuta e questo facilitò il tizio che, accortosi del mio abbigliamento, risalì un attimo sino alla cintura e, verificato che era effettivamente il pantalone di una tuta, infilò la mano nell’elastico e, facendo scendere un po’ il pantalone, iniziò a massaggiarmi le chiappe a piena mano. Nel frattempo il tizio, che all’inizio si aggirava nei pressi, si era avvicinato e allungando una mano e prendendomi per la spalla mi aveva fatto ruotare di 90° e tirato verso l’ingresso del box. In questo modo ero completamente rivolto, con le spalle, verso il tizio che mi stava massaggiando il culo e che, in tal modo, si trovò avvantaggiato nel cercare di penetrarmi tra le chiappe e stimolarmi lo sfintere, riuscendo ad inserirvi due dita. Colui che mi aveva fatto ruotare si impossessò di uno dei miei capezzoli, torturandomelo. Ero tutto un brivido, vuoi per la situazione a rischio che scatenava l’adrenalina, vuoi per le sensazioni che mi stavano dando. Entro qualche minuto sentì quello che mi stava inculando con le dita smettere di masturbarsi, calarmi i pantaloni, sputarsi sulla mano e bagnarmi il buco del culo e, subito dopo, puntarmi il suo uccello sul buco e spingere per penetrarmi. Mi resi il più morbido possibile e…. mi penetrò con una certa facilità. Respirai a fondo, mossi un po’ il culo per assestarlo meglio e…. lasciai che iniziasse ad incularmi. Prese un ritmo lento, gustando ogni cm. del suo possesso. Ero in sollucchero ! Godevo da pazzi a sentirmi inculare in quel modo. L’altro, nel frattempo, aveva smesso di torturarmi il capezzolo, che ormai era super sensibile, ed aveva iniziato a masturbarmi al ritmo dell’inculata. Allungai la mano all’indietro per prendere in mano il suo e contraccambiare la masturbazione, cosa che gradì molto. Fui il primo a godere, schizzando sulla parete del vespasiano. Quello che mi inculava sembrava in grado di trattenersi a lungo. Cercai di stimolarlo contraendo lo sfintere e dandogli la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo. Gradì molto, ma ciò non lo portò a cambiare il ritmo né ad accelerare il suo godimento. Era una super inculata. Me la stavo veramente gustando ed ero tutto un brivido. Quello che stavo masturbando iniziò a godere mentre aveva ripreso a torturarmi i capezzoli. Ma colui che mi stava inculando con il suo ritmo mi stava distruggendo ! Riusciva a controllare il suo piacere ma ciò mi stava creando grossi problemi di equilibrio e di resistenza sulle gambe, semi piegate per dargli miglior angolo per l’inculata. Erano già più di venti minuti che mi stava inculando e… andò avanti ancora per una decina di minuti. Ma ogni cosa ha un inizio ed una fine e finalmente cedette ed iniziò a scaricarmi nel culo un torrente di sborra, facendomi nuovamente godere. E in un attimo il suo uccello si ridusse e scivolò fuori dal mio culo. Riuscì, così, a rialzarmi e stendere un po’ la schiena, stanza per la posizione, ma colui che avevo masturbato e che era ancora lì, presente, mi rigirò e mi baciò in bocca, in modo lascivo, lussurioso. Il bacio, per me, è da sempre motivo di grossa eccitazione. Gli concessi molto goduriosamente la mia bocca, contraccambiando in toto il suo bacio, ritrovando una erezione di cui il tizio si accorse e pertanto smise di baciarmi, si inchinò e me lo prese in bocca iniziando a farmi un pompino favoloso. Quello che mi aveva inculato, vedendo la posizione di colui che mi spompinava, gli posò le mani sul culo e gli abbassò i pantaloni iniziando a palparglielo in maniera possessiva, allargandogli le chiappe e cercando di violargli lo sfintere. Mi accorsi che glielo aveva infilato nel culo da come strinse la bocca sul mio cazzo. Rimase per un momento immobile… poi riprese a succhiarmelo. Gli presi la testa tra le mani per trattenerlo e cercai di controllarmi per dare al sodomizzatore tutto il tempo di godersi l’inculata. Prendemmo lo stesso ritmo. Fu così che, dopo un po’, godemmo insieme riempiendo il tizio in bocca ed in culo., una esplosione di sborra. Ripreso fiato… mi riassettai e me ne andai salutandoli. Che bella serata !! 20 2 7 anni fa
- IL CAMPER SULLA SPIAGGIA Avendo un giorno libero, decisi di andarmene sulla costa a fare una giornata di mare,da tanto non lo facevo. Così presi la mia moto, caricai il necessario e partii. In un oretta arrivai sul posto, scelsi una spiaggia libera delimitata da una piccola pineta e parcheggiai la moto in uno spiazzo che confinava con la spiaggetta. Mi spogliai rimanendo in costume e mi misi a prendere un po’ di sole. Nello spiazzo c’era anche un camper parcheggiato, ma nei dintorni non c’era nessuno…. Meglio cosi… Dopo un po’ mi buttai in acqua per rinfrescarmi un po’ e poi tornai all’asciugamano stendendomi a prendere il sole per asciugarmi. Notai che la porta del camper ora era aperta dalla quale usci un signore in costume, sui 55 anni, brizzolato, con una leggera pancetta, che si fermò a guardare nella mia direzione, e poi verso la moto. S’incamminò verso la spiaggia e poi nella mia direzione, finchè non mi fu vicino: “mi scusi se la disturbo,” mi disse “ prego… non si preoccupi” “ grazie, ho visto che ha il giubbino ed il casco sulla moto che si staranno cuocendo “ sorrise “ se vuole posso metterlo nel camper, saranno al sicuro e più freschi. “ Lo guardai sorpreso… “ Ma non si preoccupi, sono abituato” Lui si accucciò sempre più vicino: “ come vuole, sa, io sto qui da due giorni, non ho problemi… anzi sto facendo il caffè, se ne vuole un goccio, sarei contento di offrirglielo. “ Beh un caffè a quell’ora ci stava proprio bene. Decisi di accettare: “Grazie, è davvero molto gentile, lo accetto volentieri. “ Mi alzai e gli tesi la mano: “ Piacere Franco..” “Piacere mio Giovanni” Mi strinse forte la mano. Cosi ci avviammo verso il camper. Mi fece accomodare dentro, dove c’era un freschetto piacevole. Giovanni spense il gas versò il caffè eme lo porse e, seduti sul divanetto sorseggiammo un caffè: “Quindi state qui col camper?” chiesi per fare conversazione: “ Esatto ma non in compagnia, da solo…. “ “ ah Pensavo…. “ “ Sono single e amo passare i giorni liberi in camper da solo… che poi compagnia si trova sempre” “ Si vero, anche io vado in giro spesso da solo ed è piacevole. Io amo la moto, ma certo che un camper è sicuramente più comodo.” Lui mi guardò intensamente… “Comodissimo… per tutto, anche per…piacevoli incontri…piccanti…” “ eh già…” sorrisi “ chissà quante donne ci hai portato qui… “ “ Beh, “ fece lui, “ sinceramente donne no, preferisco bei maschietti… come te “ cosi dicendo mi posò lamano sulla gamba nuda…. Non mi scostai, anche se un po’ sorpreso dalla veloce avanche dell’uomo… “ Ah si? E cos gli fai a questi maschietti? “ “ amo farmelo succhiare e poi me li scopo…. “ Si alzò in piedi, abbassandosi il costume e mi venne vicino…. “ ti va? “ Aveva già il cazzo duro ed io oramai non aspettavo altro… Me lo mise in bocca tutto tenendomi la testa ed iniziai a succhiarglielo con gusto… La giornata era diventata immediatamente interessante. Mentre glielo succhiavo, mi sfilò il costume, iniziando a palparmi le chiappe, infilando un dito nel solco…. Fino ad arrivare al buchetto che iniziò a titillare con maestria…. Ci sapeva proprio fare ed aveva capito immediatamente che ero il tipo giusto… Mi fece alzare, voltare e poggiare sul tavolo prono…. Giocò un altro po’ con le mie chiappe poi, s’infilo il preservativo, sputò su mio buco e…. in un colpo solome lo mise tutto in culo, a fondo, facendomi gemere… Io m’inarcai verso di lui che iniziò a pompare…: “ che bel culo che hai….” Mi teneva per i fianchi, scopandomi a ritmo serrato, col suo cazzo duro che mi deflorava incessantemente, regalandomi piacere e goduria…. Venne copiosamente dando gli ultimo forti colpi che mi causarono una forte erezione che io accompagnai masturbandomi e sborrando poco dopo di lui…. “ Che bella scopata…. “ mi disse, “ se vuoi dopo un bel bagno e dopo pranzo replichiamo, “ mi disse ridendo . E così facemmo, dopo bel bagno in mare, cucinammo un pranzetto veloce dopodichè mi scopò ancora con gusto. Ripartii nel tardo pomeriggio, soddisfatto di quella bella giornata di mare e pesce. . 4399 0 7 anni fa
- Brezza marina Quella che ti sa regalare la brezza marina è una piacevole sensazione e quel giorno di un assolato agosto leggera soffiava dal mare verso la spiaggia. Sembrava un giorno come tanti, sole, mare, relax, insomma, tutto come sempre. Percorso il sentiero che precedeva il paradiso, mi accorsi che, nonostante fosse ancora mattino presto, c'era già un bel pò di gente; il mare era fantastico così come il sole, intento a baciare quei corpi vestiti solamente dei loro colori mentre quella leggerissima brezza dolcemente li accarezzava. Liberatomi finalmente del costume mi sdraiai, ci misi poco a chiudere gli occhi, la notte a lavoro e il viaggio mi avevano un pò frastornato. Ma purtroppo la quiete durò poco, una voce interruppe bruscamente il mio sonno.. sentii chiamarmi una, due, tre volte, mi voltai e la sagoma di Simone, un amico di vecchia data, mi si parò davanti.. Simo, più a destra, ecco, bravo. così va bene.. aprire gli occhi e accecarmi non sarebbe stato proprio il massimo. Ci salutiamo e si comincia a parlare del più e del meno. Nel frattempo, però, avevo bisogno di mettermi gli occhiali da sole.. troppo chiari i miei occhi per resistere ai suoi raggi.. quel sole che, col passare del tempo, si faceva sempre più intenso.. il caldo cominciava a farsi strada e con esso anche la temperatura della spiaggia, lievitata da qualche lei di coppia veramente interessante a cui lanciavo, di tanto in tanto, qualche occhiatina nei momenti in cui Simone era intento a fare altro, come lanciare qualche pietra in mare oppure rovistare nel suo marsupio alla nevrotica ricerca di qualche mini accendino che tanto amava collezionare. Mi ripeteva spesso, se scopassi tanto quanto fumo sarei l'uomo più felice di questo mondo. Ci salutammo promettendoci che una sera saremmo andati a bere qualcosa insieme; lo seguii con lo sguardo mentre andava via, mi accorsi che non era solo, con lui c'erano altre 2 persone che non conoscevo e, nonostante il suo invito ad unirmi a loro, preferii restarmene da solo, quel giorno mi andava così. Intanto, si era fatta già metà mattinata e un bel bagno era quello di cui avevo bisogno, anche per svegliarmi un po'.. l'acqua era bellissima e cristallina, un tuffo e di ritorno in spiaggia a lasciarmi asciugare dal sole; così pensavo io ma il movimento, a mio dire sospetto di una coppia, che avevo già notato appena arrivato in spiaggia, stravolse i miei piani. Niente da dire, gran bel stravolgimento; li seguo con la coda dell'occhio e vedo che s'incamminano verso la scogliera.. lui al collo portava una macchina fotografica, lei aveva addosso solamente un pareo che portava con eleganza, nonostante ai suoi piedi non ci fossero nè scarpe nè tacchi vertiginosi ma solamente un normale paio d'infradito. Aspetto qualche attimo, il tempo di saperli già dall'altra parte della scogliera e m'incammino anch'io verso quei grandi massi.. arrivato fino in fondo oltrepasso una grande siepe, mi arresto all'improvviso e mi ci nascondo dietro.. faccio per scorgermi quanto basta ed eccomi li, nel bel mezzo di un book fotografico, dove lei giocava col pareo, in pose sensuali ed ammiccanti, mentre il suo uomo era intento a non perdersi un solo attimo di quei momenti. Toh, eccolo lì, spettatore fortunato di un film che da sempre mi ero immaginato.. quel giorno, quella mattina di un ferragosto ormai alle porte, si stava avverando un mio sogno. Toccai la siepe, chiusi e riaprii gli occhi e realizzai che ero proprio io e, soprattutto, che mi trovavo a vivere quell'esperienza che tante volte mi ero immaginato nella mia testa. Qualche altro scatto e poi via verso quella galleria abbandonata.. appena un cenno istintivo di saluto e l'emozione che dentro di me sentivo farsi sempre più forte. Abbracciati e sorridenti, mano nella mano, s'incamminano verso l'uscita della galleria mentre io li seguo a debita distanza.. ma non vanno via, chissa', forse la voglia di qualche altro scatto, pensai, avrà preso, nel frattempo, il sopravvento; ed eccola li, a mostrare tutta la sua grazia e tutta la sua femminilità al marito fotografo e a me, spettatore fortunato. Di spalle e con le mani appoggiate alla ringhiera la sua bellezza volteggiava nell'aria, quel suo profumo e il suo visino da birbante mi avevano stregato.. l'emozione provata dalla siepe si era fatta più grande e sentivo crescermi dentro l'adrenalina.. un balbettante mio "posso avvicinarmi?", quindi un cenno con la testa di lei ed eccomi li, al suo fianco. Devo ammettere che da vicino era ancora più bella, con quel suo seno favoloso e quella sua pelle finemente abbronzata.. le diedi un bacio sotto l'orecchio e il suo profumo continuava a farmi impazzire; dolcemente le accarezzai il seno fino a baciarlo, mentre notavo che suo marito per un attimo si era arrestato, ben felice di contemplare la sua meravigliosa donna. E che donna.. afferrò il mio membro e si chinò mettendosi in posa, non poteva mancare uno scatto del genere.. felice il suo lui e felicissimo io.. uno, due e poi ancora un altro.. "brava così, non muoverti.. ferma così.. bravissima"; poi fui io ad inginocchiarmi verso il suo piacere mentre le sue mani afferravano i miei capelli.. "ancora un altro scatto, ferma così".. Si voltò, regalandomi il suo culo; ero eccitatissimo, il mio membro era sempre più duro.. le toccai le sue fantastiche natiche fino ad aprirgliele per poi avvicinarci prima la bocca e poi la lingua.. aveva un buon odore, si chinò leggermente appoggiandosi al cancello. Ti piace? Da morire le risposi.. continuai a leccarglielo, i suoi gemiti di piacere mi mandavano fuori di testa. All'improvviso mi fermo', adesso tocca a me! E la vidi lentamente avvicinarsi al mio piacere.. che bocca favolosa che aveva, cominciò a prenderselo in bocca, ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare, prima con le mani e poi senza continuava nel suo gioco, mentre ero io adesso ad accarezzare i suoi capelli biondi. Ogni tanto mi guardava con quei suoi occhi belli e blu, quando invece li richiudeva potevo ammirarne il suo viso intento a spompinarmi con passione ed energia alternate a qualche momento di dolcezza. Di tanto in tanto sentivo una voce che mi ricordava di non essere soli io e lei in quel momento; era il suo uomo che molto eccitato ci guardava estasiato. Intanto il mio piacere saliva sempre di più.. daiii che vengo.. sì mi disse, lo voglio tutto in bocca; non finì di pronunciare quelle poche parole che copiosamente le inondai la sua bellissima ed accogliente bocca. Speravo che fossero attimi senza fine quelli che stavo vivendo ma alla vista del pareo che aveva, nel frattempo, raccolto da terra, mi accorsi che il mio viaggio stava volgendo al termine.. "ci sono i bimbi in spiaggia ad aspettarci".. in quel momento, lo ammetto, ho maledetto l'apertura della scuola a settembre, anticiparla ai primi di agosto, no eh?! Ci fu un saluto e uno scambio di sorrisi; rimasi lì, fermo per un pò, mentre uno stridente frinire delle cicale accompagnava i miei pensieri che andavano ad infrangersi nella bellezza di quella piacevole brezza marina. 24 0 7 anni fa
- primo incontro Beh che dire di noi, oltre a quello riportato nel profilo....siamo sportivi, eta 36/39 anni, amiamo la buona cucina e un buon bicchiere di vino, culturalmente preparati e con una gran passione comune tra di noi, che ci tiene molto legati ed innamorati...il sesso..siamo una coppia in cui entrambe partecipiamo nei giochi, e non c'è ne cuck ne sweet, ma semplicemente un grande affiatamento reciproco, che ha portato negli anni a voler cercare qualche altra sfumatura del sesso. Ci siamo da poco affacciati a questo mondo, o meglio era gia un po che seguivamo il tutto, ma al di fuori, senza essere protagonisti. Tutto poi si é avverato, e il nostro primo vero incontro, é stato un confronto ed una chiaccherata con un giovane bull.. In noi la voglia é cresciuta giorno dopo giorno, cosi abbiamo deciso di richiamarlo, richiamare sempre lui, in quanto avevamo avuto modo di conoscerlo, e ci é parso fin da subito una persona vicina e consona alle nostre aspettative. E cosi é stato, dopo l incontro conoscitivo sono passate circa un paio di settimane, e ci siamo ritrovati al solito posto, ma questa volta decisi entrambe a mettere in pratica, cio che fino a quel momento rientrava nelle nostre fantasie....e cosi é stato, passato il momento di timidezza iniziale, abbiamo inziato a giocare, e siamo entrati in un turbinio di emozioni e voglie, che ci ha portato al settimo cielo..entrambi eccitatissimi abbiamo trascorso una serata molto piacevole, ma soprattutto consci, che ci é piaciuto, e con il tempo avremmo voluto riprovare...e cosi é stato dopo neanche un mese abbiamo incontrato il nostro secondo bull, e anche li é stato un vortice di emozioni ed eccitazione... Potevamo finalmente dire, bene, siamo approdati anche noi in questo mondo. Un salutone a tutti quelli che ci seguono, con i vostri piacevoli commenti, gli leggiamo tutti, ed un benvenuto a chi avremmo modo di conoscere nei nostri incontri futuri. A&D 3568 2 7 anni fa
- la ragazza dai lunghi e profumati capelli rossi È sabato sera e decidiamo di festeggiare halloween in un club swing veronese. Quando entriamo L atmosfera e già calda, alcune coppie si stuzzicano e si corteggiano al bancone del bar bevendo il loro cocktail preferito. chiacchierando tra loro si vedono le loro mani che sfiorano i seni della LEI per poi scendere nell’ interno coscia sul profilo della calza autoreggente .. Dopo aver ordinato 2 mojto c sediamo sui divanetti Rossi a bordo pista. La gente balla spensierata e noi cl gustiamo il via vai delle LEI di coppia con i loro vestitini troppo corti e i tacchi vertiginosi. A lato c’è un uomo vestito di bianco e nero che bacia una LEI dai lunghi capelli rossi ricci e dalle forme morbide. Stanchi di stare seduti M. mi prende per mano si alza e mi trascina all’entrata del PRIVE .. sposta le tende rosse e .. in un secondo siamo catapultati nel magico mondo delle meraviglie.. c’è un lungo corridoio con a lato le varie stanzette dove si può banchettare con ogni ben di dio.. uomini che spiano dalle finestrelle, che godono dello spettacolo che hanno scelto di guardare.. le coppie scopano duro, le LEI urlano e si bagnano giocando con le altre coppie, un intreccio di mani lingue e cazzi duri; uomini che invece stanno in corridoio e si eccitano semplicemente toccando il culo che si intravede dal vestito di chi passa accanto.. dopo aver fatto un giro lungo il corridoio M. decide che è arrivato il momento anche per noi di godere sul serio, il suo cazzo già gli pulsa nelle mutande. Entriamo nella zona riservata alle sole coppie sulla sinistra del prive. C’è una stanza con 2 grandi letti rotondi e su uno di questi ci sono delle coppie che scopano, sono completamente nudi e su un divanetto una LEI spompina il suo uomo eccitato dallo spettacolo. Ora ho le mutandine di pizzo completamente bagnate e il cazzo di M. sempre più duro. È arrivato il nostro momento. Ci spostiamo in un altra stanza dove c’è un letto rettangolare e li troviamo la ragazza dai capelli rossi già semi nuda con il suo LUI che la monta da dietro. Ci sediamo accanto sul bordo del letto. M. mi toglie la sua camicia bianca che indosso e le mutandine, mi fa sdraiare a pancia in su e con grande goduria inizia a toccarmi le gambe fino a arrivare dentro le cosce. Con La bocca mi assaggia e con la lingua lecca tutta la mia vagina che è fradicia ormai. Ho bisogno del suo cazzo dentro di me. Mi monta come solo lui sa fare lasciandomi senza fiato. Ho bisogno di nuovo di sentire la sua lingua nella mia vagina e così mentre lo fa L altro uomo sul letto sposta lentamente la ragazza dai capelli rossi vicino a me. Le sento le mani morbide e calde, la sua pelle e pesca, la sua bocca,che piano piano si apre prima un po’ timidamente poi sempre più vorace. Sento il profumo dolce dei suoi lunghi capelli. Non so che viso abbia ma è come se la vedessi al sole. La sento nella sua interezza. E la prima volta che sento una donna così. E la prima volta che sento lei. Ma LEI dolce e morbida ha fame.. fame di sentire che gusto ho. Mi mangia con la bocca il collo, il seno e finalmente si prende ciò che vuole. Tra le mie gambe ho una massa di capelli rossi e una lingua veloce che sa esattamente dove leccare e quando farmi godere. Le tiro i capelli e spingo più in fondo la sua bocca e godo. Godo come mai nessuna donna è riuscita. Con le gambe che tremano le prendo il viso e la bacio forte, ha il mio sapore sulle labbra. Grazie ragazza dai capelli rossi che profumano di dolce.sere# 3875 0 7 anni fa
- Anaizit, laragazza della chat Era una sera come tante altre, girovagavo per la chat senza riuscire ad aprire una conversazione con nessuno…quando “Anaizit” rispose al mio messaggio! Dopo le presentazioni di rito, iniziamo a discute del più e del meno, quando le chiedo da quale città della sicilia scrivesse…lei rispose “sono di catania!” e pensai: ecco dopo tanto tempo riesco a trovare una ragazza con la quale si riesce a discutere e dove stà?! A 200km da me! Ma comunque non mi lascio demoralizzare dai km e continuiamo a chattare, lei ragazza di 28 anni sposata senza figli, la discussione è molto varia…dall’attualità alla politica ai gusti personali e finalmente al sesso! Ci raccontiamo gusti esperienze e preferenze sessuali, lei mi racconta che non è mai stata fedele al suo attuale marito intrattenendo incontri a luci rosse con il suo migliore amico nonché testimone di nozze, ma che interruppe questi incontri in quanto si stava innamorando e preferì fermarsi li! Ad ogni modo, le nostre conversazioni continuarono a susseguirsi nei giorni e mesi seguenti instaurando un bel rapporto confidenziale al punto che ci siamo confidati cose che mai a nessuno avremmo detto! Lei mi disse pure che il marito non la baciava e non le laccava la figa! Nei mesi di conoscenza non mancarono foto intime e video di masturbazioni di entrambi e sopratutto videochiamate hot su skype Decisi che si doveva passare dal virtuale al reale…lei fu d’accordo e decidemmo di incontrarci a metà strada, ovvero ad Enna! Fissammo il giorno ed, arrivò! La andai a prendere alla fermata del bus e finalmente la vidi in carne d ossa! “Anaizit” è una ragazza alta circa 1.65, corporature nella norma, una 3° scarsetta di seno ma credetemi un culetto tondo da fare paura! Ci salutammo con un bacio sulla guancia, salimmo in macchina e ci spostammo sul lago di Pergusa, li entrammo in un parco e ci sedemmo su di una panchina di fronte il lago. Eravamo impacciati, ma passati pochi minuti iniziammo a parlare del più e del meno…trascorsa un’oretta per metterci a nostro aggio si passa ai discorsi hot e di li a poco la mia erezione si fece evidente in quanto, strategicamente misi un pantalone di tuta, lei la notò, io le passai un braccio attorno al collo e tirandola verso la mia bocca iniziai a baciarla portandole la mano sopra il mio pacco gonfio di desiderio di possederla! Dopo pochi minuti bi bacio salivoso e strizzatine di tette il pacco mi stava esplodendo….era indispensabile dare una svolta a quella situazione! Le dissi devo andare in bagno a fare la pipì, i servizi sono da quella parte andiamo….ci incamminammo e mentre ci si avviava verso alla toilette non facevo che altro che toccarle strizzarle il culo (cosa che per altro io adoro); Arrivati ai servizi ci dividemmo perché anche lei aveva bisogno di andare, entrato in bagno e tirato fuori il cazzo duro come il marmo, ebbi notevoli difficoltà ad urinare tanto che standoci più del dovuto sentii bussare alla porta: occupato risposi! Sono “Anaizit” tutto ok?! Si risposi, sgrullando il cazzo durissimo che non faceva cenno di volersi sgonfiare. Presi la palla al balzo…aprii la porta e la tirai dentro e chiudendo la porta e la sbattei contro iniziando a cacciare la mia lingua dentro la sua bocca e toccandole i seni ed appoggiando il mio durissimo desiderio di lei poco sopra l’ombelico, essendo lei alta 1.60 ed io 1.80, lei inizia e a dimenarsi come se fosse posseduta e cerca il mio cazzo con le mai. Io la fermai, mi fermai di baciarla e di esplorare il suo corpo con le mai. La fissai e senza dirle una parola le sbottonai i jeans e tirando giù in un solo colpo anche gli slip…mi si presentò uno spettacolo paradisiaco….gli slip erano praticamente fradici di umori vaginali e la fica totalmente depilata grondante di lussuria, mi inginocchiai e lei capendo i miei intenti si distaccò leggermente dalla porta, divaricò le gambe ed inarcò leggermente la schiena in modo da offrirmi una eccellente posizione per leccarle la fica….mi ci fiondai subito….quanto la desideravo quella fica, vista fin ora solo attraverso foto e video, e finalmente era mia! Ma bastarono poche passate di lingua a farla venire emettendo mugolii di piacere! Ritornata in se disse: è ora che ricambi il favore, e le posizioni si invertirono! Si inginocchiò davanti a me che appoggiato alla porta le puntavo il cazzo turgido e gonfio dritto in faccia, lo prese in mano e con una coordinazione mano-bocca eccezionale, dapprima lo scappellò e poi lo fece sparire tutto dentro la bocca iniziando un "suegiù" divino! Mai nessuna mi aveva fatto una pompa del genere, aveva una coordinazione assurda tra mano e bocca, quando affondava prima lo scappellava con la mano e poi affondava di gola, e quando si tirava indietro sentivo la sua gola scivolare via lasciando posto alla sua mano intrisa di saliva…che goduria….non potevo più resistere dove possederla! La allontanai, presi un preservativo dalla tasca, lo srotolai sull’asta, e la misi a pecora facendole appoggiare le mani sulla porta, e la penetrai…era bagnatissima ed il membro si face strada facilmente dentro di lei. Iniziai fin da subito a affondare colpi secchi e potenti…lei gemeva di piacere e mentre con una mano le strizzavo la 3° scarsa con l’altre le smanettavo il clitoride gonfio e turgido di piacere, la feci godere mentre la possedevo! Dopo pochi minuti che la trapanavo ero al limite non potevo resiste più…avevo necessità di esplodere, le sfilai l’asta dalla fica grondante e nel frattempo sfilandomi il condom le dissi: inginocchiati davanti al mio cazzo e guardami godere…detto..fatto! Diedi forse 1 o 2 scappellate alla mazza e le esplosi in faccia inondandole il viso con il mio sperma! Ci ricomponemmo e ripulimmo ed uscimmo dal bagno, le poche ore che rimasero da trascorre insieme passarono parlando del più e de meno. Poi la riaccompagnai a prendere il bus e salutandoci ci dicemmo….dobbiamo rivederci…..ma questa è un’altra storia. 25 0 7 anni fa
- FANTASTICANDO venerdi sera, intorno le 20.00 passeggiamo lungo le strade affollate del centro città illuminate da decori Natalizzi,dalle luci multicolor delle vetrine dei negozi, alle luci dorate dei monumenti e dell'albero centrale della piazza.Si sente un buon profumo di cibo proveniente dal mercato poco infondo la strada,cosi per levarci quella sensazione di appetito che si stava iniziando a far sentire, decidemmo di sederci in un pub ed ordinare 3 jaghermeister con ghiaccio, per iniziare a scaldare un pò l 'atmosfera.Si percepiva un leggero imbarazzo tra noi,ma tra un bocconcino e un altro del nostro tagliere,accompagnato da un sorso di amaro,la serata si andava facendo sempre più animata.Iniziammo a ridere tra noi,non so se le risate erano per mascherare l' imbarazzo ma sta di fatto che pian piano iniziarono le prime provocazioni.Iniziammo a stuzzicarci a vicenda con gli sguardi e con qualche battutina maliziosa.Fra me e me pensavo che non vedevo l'ora di arrivare a casa nostra e toglierci i vestiti di dosso per dar spazio alle nostre fantasie.Mi guardai intorno mentre il mio uomo e la nostra affascinante compagna di avventura chiaccherano,pensai,chissà se c'è altra gente che come noi finito di bere va a fare quello che avremmo fatto da li a qualche minuto dopo.Un pò ero infastidita a sentire la super sexy mora dalle curve prorompenti, filtrare in modo cosi sfacciato con il mio uomo,giocandosi tutte le sue migliori carte per iniziare a farsi desidera, dall'altra parte cercavo di studiarla,cosi avrei saputo usare i suoi metodi per un prossimo incontro.Si ancora non avevo fatto nulla,ma già desiderano e fantasticavo altre scene con altre donne.Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso,aveva un jeans super aderente che le fasciava il sedere sodo,sicuramente era una donna sportiva,e una maglioncino nero con tanti strass che percorrevano tutta la scollatura della maglia che si poggiava in modo armonioso sul seno. Non vedo l ora di leccarglielo pensai,era cosi grande,proprio come lo adoro io,e sicuramente anche il mio uomo lo avrebbe apprezzato.Vidi che lei mi appoggiò una mano sulla coscia e mi iniziò ad accarezzare la mia gamba nuda,ricoperta solo da un leggero strato di collant che mi permetteva di percepire il calore delle sue dolci mani.Mentre la sua mano esplorava la mia coscia desiderano che con la mano salisse un altro pò,giusto un pò sotto la gonna nera aderente in pelle che indossavo, ma sapevo che li dove eravamo non era possibile,e allora gli lanciavi uno sguardo malizioso quasi ansimante,lei lo capì, e mi sorrise..il mio uomo di fronte a noi capivo che iniziava a fantasticare su di noi e che si stesse eccitando. Lo si notava anche dal gonfiore che si formò nei suoi jeans. Dopo quache bicchiere di troppo, ci alzammo, il tragitto dal pub a casa non volevo finisse mai, amavo quella sensazione di eccitazione che percepivo fra le mie gambe. Il mio uomo guidava mentre io e la super sexy decidemmo di sederci dietro,non resistevamo più, era evidente che ci desideravamo, cosi in auto mentre iniziammo a baciarci con dei baci passionali, le nostre mani iniziarono a esplorare i nostri rispettivi corpi. Il mio uomo ci osservava dal vetro retrovisore,sono sicura che stesse impazzendo.Entrati in casa ci diriggemmo verso la camera da letto,e mentre io e la mia compagna continuavamo quello che avevamo lasciato a metà in macchina,iniziammo a spogliarci, prima le maglie ed i reggiseni, e osservai i suoi super seni rilassarsi dopo essere stati liberati da quel maledetto reggiseno nero in pizzo che non vedevo l ora di toglierle di dosso. iniziammo a leccarci i seni e a toccarci sempre più desiderose l una dell altra,quando ormai eravamo nude, e la sua mano sinistra passò fra le mie umide cosce, con l'altra fece segno al mio uomo di avvicinarsi.Sembrava quasi che il suo jeans stesse per scoppiare.Iniziammo a spogliarlo e baciarlo entrambe, dall'alto verso il basso,senza tralasciare nulla.Prima di iniziare a toccarlo lo spogliammo tutto,si percepiva la sua eccitazione dal suo dolce ansimare.Ci inginocchiammo e iniziammo a leccarglielo mentre lui teneva le mani poggiate sulle nostre teste e ci osservava dall'alto,era in estasi. Le sue mani iniziarono ad esplorare tutto il suo corpo dal grande seno alto e sodo,alle sue labbra,cosi la girò e la inizio a penetrare mentre lei inizio a leccarmi fra le gambe. percepivo che stesse godendo dal modo in cui mi leccava. Sono quasi sicura che non si aspettava di poter godere cosi tanto,ma io so di cosa è capace il mio uomo,e il suo modo di fare e di certo avvicente. Lo abbiamo fatto distendere e mentre lei gli sali di sopra io mi misi sul viso del mio uomo,deisiderosa di sentire la sua lingua fra le mie gambe, eravamo tutti fin troppo eccitaci che non sapevamo cosa voler provare prima. Io iniziai a baciare il suo seno mentre faceva sali e scendi su di lui. Dopo un pò era l'ora che io e lei ci prendessimo un pò cura di noi,così presa dall eccitazioni gli feci capire di voler fare una 69,era la prima volta che leccai una donna,ma la sua pelle era cosi liscia che non ci volle molto a convincermi ad assaggiarla. Io sotto e lei sopra, mentre il mio uomo ci penetrava un pò l'uno, aggiungendo anche un pò di anale, fu cosi eccitata di riceverlo che per il forte ansimare si fermo di leccarmi per un istante, ci invertemmo io passai sopra e lei sotto, e anche a me fece provare quella sensazione.Il mio uomo scese e venne ai piedi del letto dove io ero rivolta con la testa e mi fece cenno che voleva essere leccato e cosi lo accontentai mentre era con le ginocchia un pò chinate per arrivare a infilare due dita alla nostra compagna che era ancora sotto di me che mi leccava.Era una serata speciale finalmente tutti ci stavamo togliendo ogni fantasia,finalmente stavamo provando tutto quello che da mesi ci passava per la testa. Mentre io e lei eravamo in ginocchio sul letto ci baciavamo e leccavamo i seni,lui si distese ed intrufolò la sua testa tra le nostre gambe leggermente divaricate ed iniziò a leccare prima l'una e poi l'altra,mentre con le mani giocherellava con il clitoride dell altra di noi che attendeva ansimando di essere leccata.Era cosi bravo a leccarmi che non riuscì a trattenere un leggero urlo di godimento.Mentre mi penetrava a missionario sulla vagina,lei gli leccava il pene ogni qualvolta lui lo usciva e con una mano mi accarezzava dolcemente il clitoride e con l altra si toccava lei.Decidemmo di metterci entrambe a pecorina mentre lui ci penetrava un pò l'una e con una mano toccava il sedere di chi penetrava e con l altra ci accarezzava facendoci continuare a bagnare più di quanto non lo fossimo già.Adesso toccava a lei mettersi a missionario con il mio uomo,lasciai per un attimo che il mio uomo la penetrasse e gli leccasse il seno e poi mi misi in ginocchio con le cosce aperte sul viso di lei,mi inizio a leccare con una foga pazzesca,irresistibile,il e il mio uomo gli toccavamo un seno l'uno, si sentiva i capezzoli super tesi.Dopo qualche oretta passata cosi,si oretta,perchè nessuno di noi voleva che finisse tutto,meno male che prima andammo a bere qualche drink perchè non so se ero capace da lucida di fare tutto ciò,ero brilla al punto giusto per lasciarmi andare,e anche loro lo erano.Ci inginocchiammo a leccarglielo e lasciammo che venisse in bocca a lei,aveva un modo di leccarglielo cosi eccitante che quasi invidiavo il mio uomo poter provare quella sensazione cosi piacevole, lo sguardo di lui che godeva mentre lei lo leccava mi faceva eccitare ancora di più,ci iniziammo a passare lo sperma mentre ci baciavamo,sapevo che il mio uomo impazziva per questa cosa e lei lo degluti e io finì per farlo pure con quello che mi resto in bocca.Lui infine si distese sul letto lasciando le gambe cadere fuori dal bordo del letto in modo da lasciarci piu spazio, lei si mise a pecora sul suo viso in modo da poter essere leccata mentre con le dita la penetrava e io mi distesi pure sul letto e lasciai che lei mi leccasse e che mi penetrasse con le dita,finimmo con venire entrambe,prima lei e poi io,ci siamo distese entrambe sul letto e ci iniziammo a baciare dolcemente mentre il mio uomo ci lasciava fare,non so cosa stesse pensando,se avesse voglia di rifarlo, ma so per certo che gli è piaciuto,e che io non riuscivo a farmi passare l eccitazione perchè fantasticavo un altro rapporto del genere al più presto possibile. Una volta che lei andò via,io e lui ancora sul chiudere la porta di casa,iniziammo a baciarci e spogliarci,ancora pensando a quello che avevamo fatto con la super sexy mora che andò via, e finimmo per il farlo di nuovo. 2941 1 7 anni fa
- L’idea ….. particolare di virginia (seconda parte) Sin dalla mattina di sabato, dopo una nottata tranquilla, trapelava nell’aria una certa tensione. Già dalla colazione, Virginia, sembrava che volesse farsi perdonare, in anticipo, per qualcosa che avrebbe fatto solo nel tardo pomeriggio. Sicuramente emergeva in lei una certa sensazione di disagio nei miei confronti. Atteggiamento messo in atto per tutta la mattinata e per l’intero pomeriggio. Fino, quasi, all’ora dell’appuntamento. Avendo capito il perché di tale comportamento, la rassicurai, dicendogli: “Virginia, non essere né ansiosa né preoccupata per me, va tutto bene, in fondo se vedi che le cose non vanno per il verso giusto o che la situazione non ti piace o non piace a me, basta dire di no e fermare tutto. Siamo a casa nostra, anche per questo devi sentirti tranquilla, qui comandi tu.” Lei, facendo un gran sospiro, rispose: “Hai proprio ragione, sono tesa come le corde di un violino. Troppo agitata, soprattutto per te. In fondo io sono l’artefice di tutto ciò, l’unica responsabile e se le cose non vanno bene ….” Te lo ripeto, dissi: “Non preoccuparti, basta parlare o solo darci uno sguardo e se non ti va, o se ti senti a disagio, si blocca tutto, ok? …. Ora rilassati, fatti un bel bagno caldo tonificante e preparati per la serata.” Virginia per l’occasione aveva comprato un bel completino, molto sexy, reggiseno e tanga in pizzo nero, accoppiandolo ad una vestaglia di seta nera. Aveva voluto presentarsi così agli ospiti, senza abiti, senza l’ipocrita falsità della scena dei vestiti. Lo aveva anche detto a Johnny e Federico di non aspettarsi preamboli di discussione in salotto o di caffe o altro. Essendo lei sempre molto risoluta, puntava sempre all’obiettivo. A quel punto si erano fatte le 19, Virginia era pronta e sedeva sul divano in vestaglia. Io, vestito normalmente, sorseggiavo un bicchiere di vino bianco seduto accanto a lei. Sentimmo, con un sussulto, il suono del campanello di casa. Ci aspettavamo l’evento ma ci raggiunse quasi inaspettato. Guardai Virginia e le chiesi: “Vuoi andare tu, o vuoi che vada io ad aprire?” Lei rispose, con un filo di voce: “No, vai tu, sono troppo agitata e mi batte forte il cuore.” Le dissi: “Ok.” e mi allontanai per andare alla porta di casa. In qui momenti mi risuonavano nella mente le parole di Virginia: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!" Quelle parole di Virginia per me erano state (e lo sono ancora) pura lussuria e senza pensarci, dopo averli fatti entrare, condussi i due amici nel salotto di casa dove ci attendeva Virginia. I due sembravano aver già vissuto quella situazione, in pratica sapevano quello che sarebbe successo da lì a poco e sorrisero fiduciosi e si avvicinarono decisi verso Virginia. Lei si alzò dal divano e venne in contro a loro. Io pensavo: “Wow, che spettacolo, due ragazzi di bell'aspetto e la mia Virginia, sono così belli che non sembra reale”. Mi sono fermato un po' in disparte per guardare il tutto. Il mio cuore pulsava e ho notato come il mio pene stava già rizzandosi. Entrambi, senza preamboli, come avevamo concordato nelle lunghe discussioni in chat e Skype, si sono avvicinati a Virginia e hanno iniziato subito a toccarle le tette e il culo. Tutto il suo corpo è stato sondato da quattro forti mani. Virginia chiuse gli occhi e si lasciò andare. Potevo sentire un gemito sommesso che le usciva dalla bocca. Johnny, gli levò la vestaglia di seta nera, e il reggiseno, e si concentrò con un massaggio sui capezzoli di Virginia. Virginia mise le mani attorno alla testa di Federico, la avvicinò alla sua e lo baciò intensamente. Io, molto eccitato, ma al contempo, molto impaurito, a quella visione, mi sono chiesto: "cosa sta succedendo qui, cosa stiamo facendo, amo così tanto la mia Virginia da concedergli questo! È giusto quello che stiamo facendo? " La risposta è stata immediata, è bastato toccare il mio cazzo. Era così duro, che non ne potevo più, dopo averlo tirato fuori dai pantaloni, ho iniziato a masturbarmi. Johnny se ne accorse e sorrise. Anche Virginia mi guardò e sorridendo annuì. Johnny si tolse la camicia mentre Federico apriva la cintura e sbottonava i pantaloni. Virginia a quel punto disse a tutti noi: “perché non andiamo di là, nella stanza da letto, staremo tutti più comodi.” Arrivai nella stanza per primo, indicando a Johnny e Federico la strada. Quindi, mi sedetti sul letto per guardare loro. Virginia, raggiungendoci nella stanza, sembrava pienamente convinta e capace di gestire la situazione. Baciava entrambi toccandosi le sue tette calde. I suoi capezzoli erano ora molto duri. Federico si tirò giù i pantaloni e allo stesso tempo, la mia dolce piccola Virginia, cadde in ginocchio ai suoi piedi. Non potevo credere ai miei occhi. Ora il cazzo circonciso di Federico era diventato veramente grosso e duro. Senza pensarci troppo, Virginia aprì la bocca e iniziò a succhiarlo e leccarlo. Con la sua mano era intenta, inoltre, a massaggiare le palle. Dopo un poco, lo tiro fuori dalla bocca, per massaggiava il prepuzio con entrambe le mani. Cominciò a coccolare con la lingua il glande, era completamente fuori di testa. Non avevo mai visto Virginia così prima d’ora. Federico, dimostrando di gradire molto l’opera di Virginia, gemette. Si tolse anche la maglietta e le scarpe e rimase completamente nudo. Il suo corpo era armonioso e muscoloso. Anche Johnny ha iniziato a spogliarsi. Virginia si gustava, leccandolo e succhiandolo, lo scroto di Federico, mentre Johnny tirava giù i suoi boxer, tutti guardammo il suo cazzo. Ragguardevolmente più lungo di quello di Federico. La venatura del pene erano davvero incredibili. Erano così evidenti come se stesse facendo esercizi di forza con il suo membro. Virginia non ci pensò a lungo. Lasciando quello di Federico, ha immediatamente iniziato a succhiare il cazzo nero di Johnny. Gemeva per la pura lussuria, anche se non la toccavano nemmeno. Ora i due cazzi erano tesi e duri, leccati e succhiati entrambi da Virginia. Si sentiva un suono schioccante mentre rilasciava il cazzo di Johnny dalla sua bocca e prendeva quello di Federico. Lo stesso al contrario. Lei gemeva mentre veniva afferrata e palpeggiata dalle quattro mani dei nostri amici. Ad un certo punto, Federico, guardandomi, l'afferrò per i capelli e premette il suo viso verso di me. La spinse sempre di più nella mia direzione finché lei non arrivò con la sua bocca all’altezza della mia. Lei a quel punto, comprendendo le intenzioni di Federico, mi baciò. Sentii un sapore molto intenso e particolare. Una miscela della sua saliva di Virginia e il sapore dei due grossi cazzi che prima aveva succhiato. Nel frattempo, tutti i miei dubbi erano spariti, la conferma era data dalla possente erezione del mio pene. "Guardalo Virginia, ehi, a Luca piace!" disse Johnny sedendosi sul letto. Non mi importava nulla ora, i miei pensieri si erano dissolti. Di nuovo, ho spinto la mia lingua nella bocca di Virginia. Mi resi conto di come sorrideva e gemeva con lussuria e dissi in risposta a Johnny "Si amico, è fico. Virginia! Ti amo!". Virginia si sedette inginocchiata sul letto. Il pene di Johnny era proprio di fronte al suo viso. Ancora una volta, prese il suo cazzo in bocca e si lanciò in un andare su e giù selvaggio. Che spettacolo! Il culo si sollevò in modo che io e Federico avessimo una visione perfetta della sua fica esposta e arrapata e totalmente rasata, e del suo buco del culo anch’esso rasato. Mai prima d'ora avevo visto la figa di Virginia così bagnata, la sua secrezione addirittura colava con tante piccole gocce. Federico si avvicinò e si sistemò in ginocchio proprio dietro di lei, appoggiando il glande sulla fica umida di Virginia e, lentamente, lo infilò dentro. Virginia si fermò e gemette rumorosamente. Centimetro per centimetro Federico spinse il suo cazzo più avanti nel buco. Johnny aveva ora premuto la testa di Virginia contro la sua minchia, ed è per questo che si sentivano solo dei sommessi gemiti soffocati. Lei non riusciva a gestire le dimensioni del pene, ma fece uno sforzo. Dopo che Federico ebbe affondato il suo cazzo dentro di lei per diverso tempo, il gemito di Virginia si fece più forte e improvvisamente iniziò a godere come una matta. Virginia, liberandosi dal cazzo di Johnny dalla bocca, gridò violentemente per l’orgasmo raggiunto. In quel preciso momento, dalla emozione suscitata dalla sonora goduria di Virginia, sono venuto anche io, facendo cadere alcune gocce del mio sperma sul pavimento. I ragazzi nel sentire i geniti di Virginia e nel vedere la mia reazione, scoppiarono a ridere. Erano anche loro in estasi. Ho visto Federico spingere energicamente, di nuovo, il cazzo dentro Virginia, la sua galoppata continuava ritmicamente. Tirandolo, ogni tanto, interamente fuori, sulla sua asta ora era chiaramente visibile il muco della fica. Anche le sue palle, quasi penetrate dentro, erano piene di muco. Johnny si alzò. Ora voleva scopare Virginia da dietro. Federico, a quel punto, tirando fuori il cazzo, lasciò Virginia all’amico. Una figa completamente aperta si manifestò davanti ai miei occhi. Non ho potuto resistere e ho dovuto alzarmi e leccare quella meraviglia. Virginia non aveva mai assaggiato così bene la mia lingua. La mia faccia era completamente bagnata dagli umori. Virginia gemette e si contorse al minimo tocco del suo clitoride. All'improvviso, notai la verga di Johnny accanto alla mia faccia. Lui mi guardò, e, senza dire nulla, improvvisamente, mi prese per i capelli e mi ficcò il suo cazzo in bocca. Strana sensazione che però non mi diete fastidio, anzi, assecondandolo, cercai di infilare il suo caldo pistone più a fondo nella mia bocca. A Johnny la cosa piacque, lasciandomi fare, disse: “Hai visto che anche tu sei bravo a succhiare, non solo Virginia.” Virginia, sentendo queste parole, ha afferrato il pene di Federico succhiandolo voracemente. Dopo un poco, Johnny guardando Virginia, fu attirato dalla posizione che aveva assunto, quindi tirò fuori il cazzo dalla mia bocca e di girò verso di lei. Mi sedetti di nuovo sul bordo del letto per guardare la scena. Johnny era proprio dietro a Virginia, lei era ancora con il cazzo in bocca di Federico. Johnny la sollevò per i fianchi e avvicino il suo lungo pene verso il suo culo. Sentii Virginia lamentarsi, gemendo e ansimando, con un respiro sincopato. Dissi a Virginia: "Cosa ti sta succedendo?!" Lei non rispose, ma dalla espressione del suo volto, non sembrava nulla di negativo, anzi … Ho pensato guardando Johnny “Quel mascalzone ha davvero messo il suo enorme pene nel culo di Virginia?” Si, Johnny aveva infilato il suo mostruoso cazzo nel suo buco stretto. All'improvviso l'urlo di Virginia fu più intenso. Una miscela di dolore e lussuria attraversò il suo corpo. Johnny spinse il suo cazzo nero rasato sempre più nel suo buco del culo. Fino a quando non è stato completamente riposto in esso. I suoi testicoli ora toccavano la fica di Virginia. Virginia ha cominciato a vibrare di nuovo sotto i colpi di Johnny, scatenandosi in un gemito di godimento che non lasciava dubbi. Gli chiesi: “Sei venuta di nuovo?” Lei mi guardò senza rispondere. Aveva le lacrime agli occhi, ma sembrava enormemente felice. Johnny continuava a pompare nel buco del culo di Virginia. Ancora e ancora, tirava fuori il suo cazzo completamente, lo metteva nella figa di Virginia, per poi, tirarlo fuori e spingerlo di nuovo nel suo buco del culo ora completamente allargato. Ogni volta che lo tirava fuori, il suo ano era sempre più visibilmente aperto. Anche il mio cazzo era di nuovo duro. Ho guardato verso Federico. Si era appena alzato in piedi e, subito dopo, inginocchiato davanti a Virginia. Lentamente, Johnny iniziò a gemere più forte. Era arrivato il momento per lui? A quel punto, i tre interruppero brevemente il loro sesso. Federico si sdraiò sul letto di schiena. Fece segno a Virginia di salire su di lui. Virginia, afferrato il suo uccello, lo spinse dentro la sua fica ancora bagnata e gocciolante. Ora stava cavalcando su Federico. Johnny, tornando di nuovo di dietro, spinse il suo cazzo dentro il buco del culo di Virginia. Ora i suoi due buchi erano allargati fino all’inverosimile. Dopo alcune spinte, Virginia è arrivata a godere con un enorme orgasmo. Vidi le sue unghie scavare nella pelle di Federico. Virginia gemeva e tremava come non mai. Federico e Johnny, a quel punto, hanno aumentato il ritmo. Virginia li assecondava. Le loro palle si toccavano sbattendo tra di loro. Ansimando e gridando dal piacere, i due sono venuti allo stesso tempo. Sono venuti con forza nella mia dolce compagna. Entrambi hanno pompato il loro sperma nella mia Virginia, una volta così timida e pudica. Tirarono fuori il loro cazzo, ancora duro, dal culo e dalla figa di Virginia, lei era inondata di sperma, gli colava a tutte le parti. Virginia si voltò, scese da Federico e si sdraiò sul letto, immobile e ansimante. Il seme dei due ragazzi le scorreva tra le gambe. La seguii con attenzione, mi avvicinai e la baciai appassionatamente. Lei sollevò il bacino e mi strinse la testa con una mano. Sapevo cosa dovevo fare ora. Pieno di piacere ho leccato la sua figa. Una miscela di sapori, sensazioni e situazione estrema che mi ha fatto venire di nuovo. Con la faccia imbrattata, ho baciato di nuovo Virginia e mi sono sdraiato accanto a lei. Intanto Johnny e Federico erano spariti nel bagno. Dopo poco sono ritornati. Ci siamo seduti sul letto per parlare un po' dell’esperienza vissuta insieme, tutti eravamo molto soddisfatti, soprattutto Virginia che aveva avuto a disposizione tutto il necessario per soddisfare i suoi sogni più reconditi. Dopo circa 30 minuti, Johnny e Federico, si sono rivestiti e sono andati via, non prima di prendere l’impegno di rivederci ancora. Dopo che sono andati via, Virginia ed io ci siamo guardati e ci siamo abbracciati, eravamo ancora nudi e odonati degli umori di tutti. Ci siamo ripromessi che quell’incontro non avrebbe cambiato nulla nella nostra vita di coppia, ma che, sicuramente, andava rifatto. 28 3 7 anni fa
- L’idea ….. particolare di virginia (prima parte) L’altro giorno, a tarda sera, quando siamo andati a letto io e Virginia, ho notato nel suo volto una espressione del tutto inattesa, sembrava che sognasse a occhi aperti. Le chiesi cosa stesse pensando in quel momento. Lei mi diede una risposta evasiva, asserendo che non pensava a nulla. Risposta che non mi ha convinto, per cui ho insistito, precisando che poteva dirmi tutto, come al solito, senza nessun problema. Ha esitato un po' e, poi, mi ha fatto capire che aveva appena pensato a come sarebbe stato tra di noi se avessimo fatto sesso insieme con un ragazzo di colore. A quel punto gli chiesi: “Vuoi dirmi che non sono abbastanza per te? Forse l’idea di avere un cazzo nero tra le gambe ti è nata per via del film porno della sera prima?” Lei rispose: “Sei bravo a letto ma ho, dà qualche tempo, questa idea che mi gira per la mente.” Continua dicendo: “l’idea mi è venuta a causa di una cosa che mi è successa l’altro giorno mentre stavo camminando per il parco in una zona molto tranquilla ed isolata. Sono passata accanto a una siepe molto alta ed ho sentito un violento gemito. Non mi sono fermata e sono andata avanti, ma la curiosità era così grande che sono tornata indietro per capire chi e cosa fosse stato a generare quel gemito. Tra gli arbusti alti, allora, vidi cosa stava succedendo, una donna stava scopando con un ragazzone nero. Volevo allontanarmi, ma non lo feci. A quel punto, osservando di nascosto, ho visto tirare fuori dalla figa della donna l’enorme cazzo del ragazzo di colore, il quale, girando come un fuscello la donna, la impalava da dietro, credo nel buco del culo. I gemiti della donna diventarono veri e propri ululati di piacere, si vedeva e si sentiva che gli procurava un enorme piacere la sventola del ragazzo.” Dopo qualche secondo di pausa, Virginia continua il racconto: “… Andai via, ma quella vista mi aveva così catturato e turbato positivamente che avrei avuto voglia di ritornare indietro. Appena arrivata a casa ho preso il vibratore e mi sono scatenata.” A quel racconto, io risposi: “Cosa ti aspetti da me? Cosa vuoi che ti dica o che faccia dopo questo racconto.” Lei: “Io dico solo che mi andrebbe di provare con un ragazzo di colore, ma solo se tu vuoi farlo e sei partecipe.” Non era la prima volta che avevamo fantasticato con situazioni come quella che mi aveva raccontato Virginia. Sempre e solo fantasie mediate dall’uso di vibratori durante il nostro sesso. Qualche volta era capitato di fare sesso assieme ad una coppia di amici. Ma in quanto amici veri, il tutto era passato senza lasciare nessun segno particolare. In fondo ci conoscevamo così bene da essere quasi “normale” scambiarci i partener e fare sesso insieme. Quella sera però era tutto diverso, passò interamente discutendone senza fare sesso, restando d’accordo che il giorno dopo avremmo fatto una ricerca in rete sui siti specializzati per valutare meglio la cosa. L’indomani mattina, Virginia si sedette davanti al computer prestissimo e, navigando tra moltissime inserzioni di uomini neri che si proponevano per le coppie, ne ha selezionato alcune e me le ha proposte. Disse Virginia: “Spero che la cosa non ti turbi, lo so è un desiderio folle però, spero, che sia bello anche per te vedermi godere con un uomo nero dal cazzo enorme. In fondo è già successo che qualche altro mi fotta assieme a te, e la cosa ci è piaciuta molto.” Poi si gira verso di me, mi prende la mano e la spinge tra le sue gambe. Posso sentire quanto è bagnata dopo aver solo visto delle foto, la sua eccitazione era quasi incredibile. Non avevo mai visto così determinata Virginia, quindi che era assolutamente inutile oppormi a quella sua idea, conoscendola bene, l’avrebbe realizzata anche senza il mio consenso. Lei, senza aggiungere altro, mi diede un bacio, io la abbracciai e, quindi, continuammo ad andare avanti nella ricerca. Navigammo tra gli annunci e ne evidenziammo alcuni di singoli di colore. Quindi studiammo attentamente questi annunci un po' più in particolare. Io chiesi a Virginia: “cosa pensi che sia importante per te individuare in questi uomini.” Virginia: “dovrebbe avere un bell'aspetto, avere anche un lungo e grosso cazzo resistente, oltre ad essere molto serio e riservato. Non deve avere preclusione per la tua presenza.” Cercammo ancora fino a trovare un annuncio in cui si descriveva un ragazzo nigeriano: “ho 28 anni, pratico molti sport, sono alto 190 ed il mio cazzo è 22x5, vivo a (in sostanza molto vicino a noi), ecc.” Chiedo a Virginia: “Cosa ne pensi?” Virginia mi guarda con gli occhi scintillanti e dice: “Sì, potrebbe piacermi, il suo aspetto fisico si adatta a quello che avevo immaginato di avere”. Continua dopo qualche attimo: “Quindi, cosa ne pensi, scriviamo a lui e gli chiediamo altre foto e un incontro su Skype. Gli spiego meglio cosa intendiamo fare ed aspetto la sua risposta?” Gli risposi di sì, anche se non ero molto convinto, e le dissi: “Se per te è ok, scrivigli un messaggio”. Quasi immediatamente arrivò la risposta. Il suo nome è Johnny, accettava positivamente tutte le nostre richieste dichiarando di aver avuto, in precedenza, esperienze del genere altre volte. Chiedeva più notizie su Virginia, soprattutto rispetto a cosa si aspettava da questa avventura e ci dava appuntamento sulla chat del sito. Una volta fatto l’accesso alla chat, lascio la tastiera a Virginia e mi siedo accanto a lei. Dopo un'iniziale imbarazzo ed esitazione, lei si sblocca, e chatta liberamente. Quando i due sono totalmente d'accordo su tutti punti, prendono un appuntamento per il prossimo fine settimana. Ci diamo anche un appuntamento su Skype per il giorno dopo. Quindi ci salutiamo. Virginia è così eccitata che riesce a malapena a contenere sé stessa, lei mi prende tra le braccia, mi bacia e dice: “Tesoro, grazie per aver consentito di esaudire questa mia fantasia, vedrai sarà meraviglioso.” Poi lei tira la mia mano verso il suo addome, e dice: “senti come sono bagnata, è successo adesso”. Davvero lei era così bagnata che il suo umore usciva già fuori dalla figa. Potevo spingere, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così calda e vogliosa che, con un movimento delle mani sulla gonna per rimuoverla, mi invita esplicitamente a scopare. Sono un po' confuso, non avevo mai visto Virginia così, sicuramente l’idea di venire scopata da un cazzo nero l’aveva stimolata. Comunque, pensai, perché non approfittarne in fondo il mio attrezzo era già pronto, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere Virginia sul divano, lo infilai in profondità nella sua umida figa. Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Virginia si girò per farlo alla pecorina, posizione che le piaceva particolarmente. Quindi, con quel movimento, mi mostrò il suo culo perfetto, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella vista perfetta. Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue chiappe. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua (perfettamente rasato come lo teneva sempre Virginia), lei girò la sua faccia di colpo verso di me, e mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei, lentamente, a lubrificare il tuo culo.” Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”. Arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente ma intensamente. Ad un certo punto, notai la contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre allargavo con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzato il clitoride. Dopo alcuni colpi, la senti genere e godere con una intensità tale che aveva raramente provato prima, almeno per quel che io mi ricordo. Io mi stesi di schiena sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa già bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Ero così eccitato che non ci voleva molto prima che arrivassi. Infatti, è bastato la mano di Virginia, posta dietro la sua schiena, che mi masturbasse, ed io, con un sussulto di piacere, le spruzzai il mio sperma lungo la sua schiena. Eravamo tutti e due esausti ma felici, Virginia si abbassò su di me, e con passionalità prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo. A quel punto non ebbi più dubbi, era la volta di inculare Virginia per bene. La stuzzicai di nuovo con la lingua tra il clitoride e il buco del culo e, dopo averla lubrificata abbondantemente, la presi da dietro con delicatezza. La senti vibrare e genere sotto i miei colpi, senza pensarci su, anche con una certa violenza, la penetrai con il mio cazzo con un ritmo sempre più intenso. Lei diceva: “Si, è così che ti voglio. Dai continua … continua, mettilo tutto dentro, sto arrivando di nuovo.” E con la mano stuzzicava vivacemente il suo clitoride. Dopo alcuni minuti la sentì urlare dalla goduria, le vibrazioni e i sussulti del suo culo e della sua figa mi eccitarono così tanto che venni dentro di lei quasi all’unisono. Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati. Se tutto questo era nato solo dall’idea di avere tra di noi qualcuno, immaginavamo tutti e due, cosa sarebbe potuto accadere di più intenso con un cazzo reale in più tra di noi. Nei giorni successivi, prima dell’incontro, Virginia chatto più volte con Johnny, e più volte ci incontrammo su Skype, entravamo sempre più in confidenza, a tal punto che lo stesso propose qualcosa di molto trasgressivo. Parlando delle sue avventure, Johnny aveva citato alcune sue esperienze con coppie e un suo amico bianco, Federico. Anche lui dal pene ben messo e che aveva come caratteristica particolare di essere circonciso. Ne avevano parlato così tanto, nei minimi particolari, che Virginia era rimasta, prima, molto turbata, poi, confusa, ed in ultimo molto stimolata e catturata. Quella idea gli ha frullato in mente per tutta la settimana, parlandone ripetutamente con me. Io non sapevo cosa dirle, più volte ho tentato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di tale situazione, ma lei non riusciva a staccare la mente da quella idea dicendomi: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!". Non opposi più la mia volontà, raccomandando a Virginia di contattare Johnny per avere maggiori informazioni su Federico e, se fosse possibile di metterlo in contatto direttamente con noi per conoscerlo meglio. Virginia acconsentì e si mise subito in contatto con Johnny. L’appuntamento era rimasto inalterato come giorno ed orario, l’unica cosa che cambiava erano gli ospiti, sarebbero stati due invece che uno. …….. Continua ……. 36 1 7 anni fa
- Una esperienza .... travolgente Per un po', dopo la prima mia esperienza bisex, non sapevo davvero quale fosse la mia sessualità. Una sera, nel mio appartamento, mi sono trovato da solo (mia moglie era in viaggio per lavoro), con le mie domande e con le mie fantasie. Come al solito, invece di stare a guardare la tv, mi sono connesso a un sito di chat, erano già le 18, volevo chattare, solo chattare. Mi sono immerso, come al solito, in discussioni molto strane e spesso sconnesse quando, improvvisamente, un uomo di 55 anni, luigi (nome probabilmente inventato) mi ha contattato. Dai discorsi intrapresi, sembrava più “normale” di quelli con cui avevo chattato fino a quel momento. Un uomo davvero simpatico, che riusciva a intraprendere discorsi molto affascinanti, aperto mentalmente e capace di discutere di tutto. Dopo una buona mezz'ora di discussione, visto che vivevamo nella stessa città e molto vicini tra di noi, mi ha chiesto se avessi voglia di incontrarlo dal vivo, bere qualcosa insieme, e continuare a parlare. Ammetto che ero un po' spaventato ma accettai lo stesso l’invito. Concordammo di vederci ad un Bar che conoscevamo tutti e due, molto vicino casa mia, quindi, fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito da casa. Come concordato, vedo la macchina di Luigi posteggiata proprio davanti al Bar, ci presentiamo e, dopo, siamo entrati nel Bar per bere qualcosa e parlare un poco. Sin dal primo approccio si è dimostrato un uomo dall’aspetto molto curato e carino, con un modo di fare molto tranquillo, per cui, tutti i miei timori e paure svaniscono, mi rassereno e tranquillizzo. Dopo aver consumato l’ordinazione al Bar, Luigi mi invita a raggiugere la sua auto per continuare la nostra discussione a casa sua. Entrato nella sua auto, ci avviamo, come d’accordo. Arrivati siamo saliti nel suo appartamento, molto normale, in ordine, con un buon profumo. Non noto nulla di speciale a parte, con mio grande stupore, un film gay, piuttosto esplicito, che andava sulla sua TV. Lui nota che osservo il film e mi dice immediatamente: "Se ti dà fastidio, posso spegnere la TV". Gli dissi di no, d'altronde durante le discussioni online avevo parlato e fatto domande a lui soprattutto su quell'argomento. Quindi ci accomodammo su un ampio divano per chiacchierare, lui mi offre un drink che accetto molto volentieri. La discussione è normale, lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio. "Cosa fai nella vita, da dove vieni, ecc." All'improvviso inizia a parlare apertamente di sesso. Mi sento un po' a disagio, forse non mi sentivo ancora pronto ad affrontare quei discorsi, quindi ci tengo a precisare che ho poca esperienza e che la sodomia mi attrae molto ma che non so se potrei anche provare piacere. Dopo queste mie parole, cominciò a cambiare un po' il suo comportamento, mostrandosi sempre più apertamente interessato. Mi manifesta il suo gradimento nei miei confronti ed afferma che avrebbe avuto molto piacere ad aiutarmi a svelare la mia vera natura sessuale. Mi ritrovo improvvisamente rosso di vergogna ma molto interessato alla sua proposta. Il film porno gay era sempre in background e improvvisamente mi ha chiesto se la sua visione mi eccitava, ho confessato di sì. I tanti drink e la situazione particolare mi avevano sbloccato, riuscivo ad essere più sincero rispetto ai miei veri sentimenti. A quel punto lui disse: "Senti penso che tu sia molto bello, ti piacerebbe vedere il mio uccello dal vivo invece di vederli in TV?" Continua dicendo, con una voce rassicurante: “Rispondi di si solo se l’idea ti piace e ti può interessare.” Con qualche imbarazzo, ho acconsentito. E lui, senza perder tempo, ha tirato fuori il suo membro. Era già visibilmente eccitato. Nella mia mente mi sono detto: "wow, è davvero enorme!” Lui, vedendo il mio volto stupito, mi dice: "Quindi ti piace?" Ed io: "Sì, ammetto che è più grande di quanto pensassi." "Bene, ora che hai visto il mio cazzo, mi faresti vedere il tuo culo?" Non sapevo cosa dire, ma accettai, così mi alzai dal suo divano per sbottonarmi i pantaloni, appena abbassati, tirai giù anche i boxer, mostrandogli, inavvertitamente, il mio cazzo, già in erezione. E lui: "Wow, ma sei già eccitato!” Ero in una stanza, con i pantaloni e i boxer abbassati alle caviglie, davanti a un cazzo enorme, e tutto mi sembrava normale. Mi girai per mostrargli il culo, come mi aveva chiesto. A quel punto, lui prende l’iniziativa, mi afferra per i fianchi per avvicinare il mio culo al suo cazzo. Mi sono ritrovato senza accorgermi, con il culo per aria e con lui che lo allarga le chiappe per individuare meglio il mio buco vergine. Ero rosso di vergogna. Ma anche molto emozionato ed eccitato. "Bene, ora che sei qui che ne di ci di provare tutto quello che ci siamo detti?" Non ero in grado di rispondere. Lui mi ordina: "Mettiti a carponi sul divano." Istintivamente ho eseguito l’ordine. Mi sono ritrovato a quattro zampe, con il culo per aria, i pantaloni ancora alle caviglie e lui che stava già cominciando, dopo aver spruzzato del liquido oleoso, a spingere le dita nel mio buco senza chiedermi nulla ... Ero elettrizzato. "Ora ti apro il culo e ti fotto, vedrai ti piacerà", mi disse. "Sono vergine, sono spaventato dal possibile dolore", gli dissi a bassa voce. "Non preoccuparti, ci so fare, non è il primo che apro". La mi paura era tanta, lui sembrava ignorare tutto ciò che gli avevo detto, affondando il dito spingendolo nel culo, con l'altra mano mi reggeva per poter manovrare meglio, dicendomi: "Ti piace? Pian piano vedrai, prenderai tutto il mio cazzo dentro". "lo vuoi? Chiedimelo puttana" ha detto, io non ho risposto subito ... e lui ha spinto un secondo dito nel mio culo lubrificato. "Il cazzo, lo voglio" gli ho detto. Avevo due dita di uno sconosciuto nel culo, già pronto a sfondarmelo. Non sapevo cosa fare, più volevo fuggire più mi sentivo intrappolato. "Vuoi il mio uccello, avrai il mio caro tesoro!" Ero paralizzato, spaventato e con il desiderio di scappare, ma anche con un forte desiderio di andare fino in fondo alla mia fantasia, quest’ultima ha preso il sopravvento su tutti gli altri stati d’animo. Lui, intanto, allargava il mio culo con le sue due dita, e la cosa mi piaceva sempre più, ho iniziato a rilassarmi davvero. E più muoveva le dita, più mi sentivo eccitato. All'improvviso tolse le dita dal mio buco. L'ho sentito mentre cercava qualcosa nel tavolino del salotto. Non mi sono mosso, le natiche aperte. Vidi che appoggiava un pacchetto di preservativi sul divano. Non ci credevo, le cose che avevo immaginato pensavo che sarebbe sempre rimaste una fantasia, un desiderio latente, ma non che il tutto poteva accadere proprio ora. Stasera sarei stato sodomizzato. Mi sentivo in dovere di implorarlo, con una voce molto bassa: "Ho paura, farà del male?" "No, lubrificheremo tutto, vedrai, scivolerà dentro il tuo piccolo buco senza problemi" In quel momento, sempre a culo aperto, non vedendo nemmeno quello che Luigi stava facendo, immaginavo quello che sarebbe successo e lui, aggiunse: "Spero che tu sia bravo a scopare come sembra" mi disse in un modo che era quasi dolce quanto brutale. Come riflesso a tale considerazione ho messo in atto un movimento quasi incontrollabile, o inarcato il mio culo ancora un po'. E lui: "Hai capito velocemente come offrire il buco del culo al cazzo." Le parole che Luigi utilizzava, a quel punto, sono diventate molto volgari, ma anche terribilmente eccitanti. All'improvviso senti un liquido viscoso correre nel mio culo, e quasi immediatamente le sue dita tornarono a cercarmi il buco. "Ti fotterò mia cara", ha detto lui! Più durava questo momento, più mi vergognavo, e non cessavo mai di dirmi: "Ma cosa ti sta facendo!!! Perché lo vuoi così tanto!!!" "Dai, tesoro, adesso ti fotterò!" Il mio cuore batteva all’impazzata. Sono quasi entrato nel panico. Ho sentito il suo pene appoggiato sul culo ed una forte sensazione di piacevole calore. "Vedrai come ti piacerà" e cominciò a spingere delicatamente. Mio Dio, ho sentito che il mio culo che stava per strapparsi, ho tentato di emettere dei lamenti, ma le parole non mi sono uscite di bocca: "Io ... att ..." Non ho finito nessuno dei miei tentativi di parlare. "Zitto, concentrati sulla mia verga nel tuo culo!" ha detto autorevolmente. Mi bruciava tutto, ho avuto l'impressione di morire dal dolore e non provare piacere quando il suo membro mi ha aperto il culo. All'improvviso si fermò: "Ok, ora spingo un po' di più!" mi ha detto. Pensai: “Mio dio, ho capito bene, ora spingerà tutto il suo pene nel mio culo!” Sono entrato nel panico, cercando di discutere la cosa con lui, il quale, tenendo i miei fianchi saldamente, inizia a spingere il suo cazzo fino in fondo nel mio buco, troppo stretto per il suo cazzo enorme. Il mio culo era lacerato, mi contorcevo ma non osavo dire nulla per paura di deluderlo. In pochi istanti sentivo le sue palle contro il mio culo. Mi resi conto che aveva entrato il suo intero membro. Ho sentito un terribile calore nella mia pancia. "Ecco, mia cara, ora pensa che il mio cazzo è in fondo al tuo buco" mi disse. "Ugh! AAARGH! Sto soffrendo", gli dissi. "Ti abituerai, rilassati e sentirai con piacere il mio cazzo in fondo al tuo culo da troia", disse come se avesse qualche volta provato la stessa sensazione. Sapeva come farlo, il mio culo ha iniziato a tollerare quel cazzo, il dolore si attenuava piano piano fino a diventare piacere. Ecco, ho avuto un cazzo nel culo fino in fondo. Dovevo sapere se alla fine lo avrei amato o se mi fosse rimasto solo il dolore. Quindi, ho provato a dare dei piccoli colpi indietro con il corpo, nonostante il dolore. E lui: "Hai visto, hai capito come si fa, puttana" Il mio movimento Luigi l'ha preso come un invito a darci dentro. Ha iniziato a ficcare nel mio culo, andando avanti e indietro, il suo enorme cazzo. Il buco del culo sembrava in fiamme. Prima, tutto in fondo. Poi più movimenti brevi. Ripetendo innumerevoli volte la sequenza. L'ho sentivo ansimare: "Sì! YAAH! Sì! WOW! Sì!" Il dolore intenso è gradualmente scomparso senza che me ne fossi accorto e ho iniziato a sentire piacevolmente qualcosa che si muoveva nel culo. Senza accorgermene, non stavo più lamentando sotto i suoi colpi di cazzo ma gemendo. Quando se ne accorse, divenne quasi incontrollabile: "Ti sfondo il culo, non sarai in grado di camminare dopo", ha detto. Ma anche, con voce calda, si complimentò del mio culo stretto. Una volta che lui ha preso il ritmo, ho iniziato a sentire aumentare il piacere anale. Ma montava anche una terribile vergogna per aver offerto il mio culo a un completo sconosciuto. Mi sentivo eccitato come non lo ero mai stato prima. Cominciai a rantolare, ad amare questo cazzo, le sue spinte, ho allargato il culo come se mi fosse naturale. All'improvviso, lui, lo ha tirato fuori dal mio culo, dicendomi: "Guarda quanto è aperto quel culo vergine! Eccoti diventato una vera troia!" Con mia sorpresa, ricordo ancora la mia voce sommessa che diceva: "Oh, peccato, dai rimettilo dentro!" Non ci potevo credere! Come potevo trasformarmi da un uomo pieno di dubbi come ero, in un animale in calore. Ovviamente la risposta non si è fatta attendere per molto: "Ti vado a fottere mio piccolo frocio, apri il culo!" E ha conficcato il suo cazzo, senza timore, nel mio culo ancora aperto. Ha continuato a fottermi senza tregua: "Mi godrò la mia troietta preferita" disse. ho capito che gli piace tanto, spingendo fino in fondo il suo cazzo, sbattere le palle sul mio sedere. Insultarmi per Luigi era un vero e proprio divertimento, non ricordo le sue esatte parole, ma ovviamente era sempre molto oscene. Mi ricordo, però, perfettamente, quando stava per venire. Tirò fuori il cazzo, tolse il preservativo e con la sua mano finì l’opera. Sentì i suoi gemiti e la forza dirompente del suo caldo sperma che inondava il mio fondo schiena. Queste sensazioni intense, credo, non le dimenticherò più per il resto della mia vita. 43 6 7 anni fa
- Capodanno (cont.) tornai in casa, mia moglie sembrava molto indaffarata anzi agitata, mentre Gianni aveva l'aria pacifica, malgrado il suo pacco fosse ancora molto gonfio... li seguivo con gli occhi mentre giravano per la casa, tra il salone, il salotto, lo studio, il pranzo, la cucina, ma non era mai da soli... oramai si avvicinava la mezzanotte, saltarono i tappi di spumante, scambi di auguri, baci ed abbracci con tutti, Lalla fu molto dolce con me, ma quando lui l'abbracciò era tesa spasmodicamente, il suo corpo era una muta offerta al maschio che aveva saputo eccitarla al massimo... finalmente mi accorsi che scendevano e li seguii con gran cautela mentre andavano verso la cantina e lui la spingeva delicatamente con la manona posata sul suo splendido culo: si chiusero la porta alle spalle. Io entrai dal garage, al buio, da lì si passava nel ripostiglio per il giardinaggio che comunicava direttamente con la cantina vera e propria, e fu lì che mi acquattai nel buio per spiarli... e potevo vederli bene, perchè avevano acceso la luce nella cantina... si stavano baciando, ma già lui freneticamente le sollevava il vestito fino in vita e le sfilava l'esiguo slippino di pizzo rosso, aiutandola a sedersi sul tavolo da lavoro, con le gambe allargate... la testa di lui affondò immediatamente fra le cosce di Lalla, e lei emise un gemito prolungato, ora potevo sentire il rumore della lingua che lappava la fica di mia moglie mentre la porca fatti scivolare gli spallini tirava fuori le tette e bagnati i diti di saliva si umettava i capezzoli, grossi, duri... l'uomo si accorse della manovra, e continuando a slinguarle la fregna allungò entrambe le mani a strizzarle i capezzoli quasi con violenza, ed infatti lei ululava sordamente ma credo che il piacere superasse il dolore... la leccò a lungo fra le gambe passando poi anche al buchetto (cosa che a me la porca non voleva mai concedere)... finalmente, lui si sollevò, slacciò i calzoni e li lasciò cadere attorno alle caviglie, attirò mia moglie sul bordo estremo del tavolo e, stringendo in mano il suo grossissimo affare, lo scappellò appoggiandoglielo alla fica... lo sfregava lentamente contro le labbrone bagnate mentre le titillava il clitoride con il dito medio... certi di essere da soli, gridavano scatenati, sfogando tutta la loro lussuria... lei lo implorava di sfondarla, di farglielo sentire fino nella pancia, di inondarla di sborra... e lui la trattava da troia, lodando le sue magnifiche tettone, la figa bagnata, dicendole che era una vacca da soddisfare, da riempire di cazzo... la penetrò all'improvviso con un colpo secco che le tolse il respiro e quindi prese a cavalcarla con ritmo sicuro, accelerando man mano... ben due volte lei urlò tutto il piacere, da me mai - disse - era stata squassata da un orgasmo come quello che il porco le procurava e lui sghignazzava promettendole che l'avrebbe fatta godere ancora di più... tolse il cazzone sbrodolante dalla fica di mia moglie e si arrampicò sul tavolo, si inginocchiò sopra di lei, calandosi pian piano fino a posarle l'uccello fra le tette... la porca capì a volo e le strinse attorno al bastone nodoso, che lui strusciava mugolando... ogni volta che la cappellona spuntava fra i seni, lei allungava la lingua a leccarla con ingordigia... poi lui avanzò ancora e iniziò a chiavarla in bocca... sentivo i suoi lamenti sordi e qualche rigurgito, sembrava soffocasse... io, nel buio, mi masturbavo frenetico, impazzito dal piacere... lo stallone per qualche attimo si bloccò... scese dal tavolo e fece scendere pure Lalla, mettendola a 90°, le braccia appoggiate sul piano, le gambe leggermente divaricate e il culo offerto alle sue voglie... prese a passare lentamente il grosso cazzone nel solco dell chiappe sode di mia moglie e poi iniziò a spingere molto lentamente, ignorando i lamenti di lei, veramente assai deboli... potevo vedere l'enorme pezzo di carne dura che affondava nel suo corpo , fino a scomparire completamente... si fermò per un momento prima d'iniziare a penetrarla ritmicamente, stringendola per i fianchi e inculandola a lungo... i grossi coglioni pelosi sbattevano con un rumore sordo... e la porca godeva, godeva e glielo diceva ed ascoltandola godevo anch'io. Quando il maschio urlò che stava per venire, lei gli gridò di riempirle la fica, quindi lui estrasse il grosso manico dal suo culo e lo infilò in mezzo alle cosce di Lalla, chiavandola alla pecorina... con pochi colpi violenti si vuotò nel corpo di mia moglie... erano esausti tutti e due... io avevo già schizzato a terra, nel buio, da un bel po'... mia moglie raccolse da terra le mutandine e si asciugò le cosce lungo le quali scendeva il liquido del maschio che le aveva riempito la fica, poi si rassettò l'abito, mentre anche Gianni si rivestiva... scivolai in casa un attimo prima di loro, lei mi vide, si avvicinò e mi disse compiaciuta che la festa stava andando proprio bene e lei era molto contenta, io le risposi che il nuovo anno sarebbe stato certamente bellissimo... se ripensavo che lei sotto l'abitino elegante ora era nuda, con la fica ancora bagnata del succo del mio amico, mi tornavo ad eccitare... entrai nel salone, la festa continuava... 34 1 7 anni fa
- Capodanno è successo l'altro capodanno... il mio collega ed amico Gianni è un bell'uomo molto ben dotato e un grande porco, ama vantarsi con me delle sue conquiste e anche se mi racconta tutti i particolari, molto correttamente mai mi ha detto chi erano le donne - quasi tutte sposate - con cui compie le sue indescrivibili maialate... proprio un anno fa invitammo a casa nostra un foltissimo gruppo di amici per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo e naturalmente c'era pure lui (con sua moglie)... mia moglie era particolarmente attraente con un elegantissimo abitino mini dalla profonda scollatura, tanto profonda che non potè mettere il reggiseno, quindi sotto il leggerissimo tessuto indossava soltanto il doveroso slippino rosso benaugurale... c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi giocava, come la moglie del mio amico, ma con tanta gente che invadeva la casa, c'era naturalmente una gran confusione, però il mio amico per fortuna dava una mano a mia moglie tra la sala e la cucina mentre io mi occupavo delle bevande... ad un certo punto uscii sul terrazzo per prendere una cassetta di bottiglie e vidi che la cucina era illuminata, mi accostai alle persiane, le cui lamelle erano semiaperte e li vidi: lui con mia moglie... le stava carezzando le spalle, la schiena, la stringeva a sé e lei lo lasciava fare molto compiaciuta poi la lingua di lui prese a scorrerle sul collo, le mordicchiava l'orecchio (lo so che è una cosa che le fa perdere ogni freno) quindi si baciarono, a lungo, voluttuosamente, slinguandosi in modo osceno; intanto la manona di lui le carezzava le chiappe, per infilarsi sotto l'abito, sollevandolo in modo da poterle accarezzare il culo ed infilarsi sotto lo slippino mentre lei muoveva i fianchi lascivamente... accidenti... sentivo il bozzo che mi si stava gonfiando, non era possibile... stavo guardando mia moglie che pomiciava pesantemente con il mio migliore amico e l'uccello mi tirava... sì, ero eccitato come un porco... Gianni ora le palpava le tette e senza difficoltà riuscì a farne uscire una dalla scollatura di mia moglie leccandola e succhiandole il capezzolo mentre lei gettava la testa all'indietro e spalancava la bocca sospirando di piacere... pure lei però si dava da fare, vedevo le sue mani curate che massaggiavano il bozzo prorompente del maschio, per poi far scorrere lo zip infilandosi nella patta, fino a tirargli fuori la minchiona dai calzoni, ed era un arnese incredibile, grosso e duro, già in completa erezione che lei prese a menare vigorosamente... l'uomo le posò una mano sulla spalla premendola verso il basso e costringendola così ad abbassarsi fino ad essere accucciata con il viso davanti al grosso cazzone svettante: lei lo ammirò estasiasta prima di scappellarlo scoprendo il glande rosso-violaceo tutto imperlato di goccioline... naturalmente prese a baciarlo, a leccarlo con avidità, facendo scorrere la lingua rosea su e giù lungo quell'asta sontuosa... io non resistevo più, spiando mia moglie che leccava il cazzo di un altro maschio (e che maschio) mi tirai fuori l'uccello e presi a menarmelo... mi eccitavo come un matto guardandola succhiare quel manico eretto, e leccare le grosse palle pelose che il mio amico aveva tirato fuori strofinandole sul viso della mia signora... oramai stavo per scoppiare, ma in quel momento qualcosa o qualcuno li disturbò e si ricomposero con rapidità frenetica... ma io oramai avevo sborrato nella mia mano... oddio: avevo sborrato mentre mia moglie si faceva palpare da un amico e lo spompinava perdutamente...! 28 3 7 anni fa