CAPITOLO X° IL VICINO
………………Sentii un rumore a me familiare, che mi fece rientrare nella mia realtà, la stanza, era un fragore inconfondibile quello che squarciava quel silenzio assoluto, il cassettone che scorreva, aspettai che la stanza venne illuminata e incuriosita andai a vedere, rimasi piacevolmente sorpresa, dentro c’era un vassoio colmo di cibo, un primo un secondo, un contorno, e persino un dolce e della frutta, ed una caraffa di fresca acqua!
Pochi istanti dopo si accese un monitor sulla parete, e la luce si spense, ma quella dello schermo mi bastava per mangiare, apparvero due immagini con sotto l’indicazione due e tre, capì che stavo per vedere i mie vicini di sventura. Mi spuntò prima lei era con le mani e la testa in una gogna, portava un cappuccio nero di lattice stretto intorno alla gola da una catenella provvista di lucchetto, aveva un foro in prossimità della bocca dove era inserito un tubo che gliela teneva aperta. Dall’audio aperto la sentivo boccheggiare, non poteva parlare e di tanto in tanto emetteva suoni gutturali più o meno intensi, le sue gambe erano bloccate in piedi, su di un palo con degli anelli di ferro che gli permettevano di scorrere, due al’altezza delle cosce, e due alle caviglie, le gambe erano molto aperte, e all’estremità del palo verticale che era posto sotto la sua figa c’era un cono arrotondato sulla punta infilzato nella sua vagina, che si allargava decisamente verso la base. Lei era in punta di piedi, e come si abbassava sui talloni per riposarsi, con il peso del suo corpo, premeva sopra il cono di legno che si conficcava nella sua fessura aprendogliela, procurandole dolore, il cono era bagnato in più punti, ciò faceva intendere che si era abbassata più volte e anche se non era eccitata, aveva lasciato i segni come una lumachina! La mia parte sado-maso mi fece apprezzare quella posizione ed ero curiosa di vedere anche quella del maschietto, s’illuminò anche l’immagine della stanza tre, la posizione era identica alla due, l’unica differenza stava nel fatto che lui non avesse un cono tra le gambe, ma una fettuccia di pelle gli cingeva la base del cazzo e all’altra estremità erano agganciati dei pesi che gli tiravano il cazzo verso il basso, e doveva stare in questa posizione, perché come si abbassava dalle punte dei piedi, per far toccare le piante e rilassarsi, delle piantine di cactus con piccole ma acuminate spine, poste sotto il suo cazzo dall’enorme cappella lo pungevano in zone del corpo molto sensibili!
Mentre vedevo i due poveretti combattere con la resistenza del loro corpo, e con la sadica malvagità della “Voce”, continuavo a mangiare, curiosa di vedere come si comportavano i due compagni di sventura!
Allora mi chiesi, perché ero in quella posizione agiata? Che cosa avrei dovuto, poi pagare? Mi accorsi che ogni supposizione che avrei fatto ed ogni risposta che mi fossi data sarebbe stata, com’era successo sino ad allora, annientata da quello che la mente dell’aguzzino pensava!
Dovetti, guardando i due sullo schermo, dargli atto che la fantasia non gli mancava!
Finì di mangiare vedendoli più volte rilasciare i loro muscoli e lanciare mugugni per il dolore, di più da quel tubo non potevano fare, lui aveva delle spinette conficcate sulle palle, il cazzo quasi viola dalla trazione, lei molto meno evidente, ma avevo visto il ceppo aprirgliela sino in profondità, doveva stare costantemente a culo alzato!
Mi ricordai quando dovetti tenere io quella posizione per tanto tempo in una prova d’iniziazione datami da Elena, una fatica immane!
Mi accorsi solo alla fine che, almeno i loro culi erano liberi, non avevano più plug-in inseriti, ma specialmente il maschio avevo visto che era arrivato ad una bella misura e immaginai che solo per toglierlo il dolore impensabile aveva dovuto subire, e poi il nostro, quello di noi femminucce è molto più elastico, sempre insegnamento della mi stress, e se ben allenato ed eccitato può contenere cose che vanno al di fuori della …normale immaginazione!
Sentì un certo friccicorino nella topa ripensando alla mia iniziazione!
Poi lo scorrevole che si apriva, mi ripiombò nell’attualità del momento, mi avvicinai carponi, preferivo camminare così per non forzare sulle dita dei piedi doloranti, e misi tutto quello che mi era stato dato dentro il cassettone dove era poggiata una catena provvista di un lucchetto aperto e assicurata al fondo!
- Ora, la “Voce”, interrompendo quel lungo silenzio, andrai a fare una passeggiata e sarai la mia mano, dovrai come al solito, ubbidire cecamente, e se non lo farai ……ti scambierò con uno dei miei violentati! -ora aggancia la catena all’anello che hai al collo, e chiudilo con il lucchetto, come avrai fatto, si aprirà un passaggio, dove raggiungerai a mio piacimento uno dei miei prigionieri, e comincerai a giocarci, mi devo divertire, mi raccomando devi stare in piedi, voglio che anche tu sia in disagio dal dolore dai piedi!
Ubbidii come al solito, mi alzai presi in mano quella catena e lo agganciai all’anello al collo, era molto grossa e pesante, i piedi mi facevano già male costretti in quelli stivali, si aprì un passaggio tra la mia stanza e la vicina, un passo d’uomo 60X60, strisciai dall’altra parte, e vidi la scena che avevo guardato a pranzo dal monitor, era nella tre la stanza del maschietto!
Mi ricordai subito della sua enorme cappella, quella da cui avevo tratto piacere, e da quanto lo avevo dovuto spampinare per fargliela alzare, e che mi ero anche presa, per colpa sua, in dildo più grosso!
Mi chinai sotto di lui, e alzai i pesi che gli spingevano il cazzo verso il basso, mi eccitava la voglia di farglielo indurire ora! Lo presi in bocca, cominciai a ciucciare sino a che non lo sentii reagire, poi la cappella mi s’ingrosso in bocca sino a quasi esplodere, questa volta era stato veloce il porco, mi ritirai continuando a leccare per farlo rimanere dritto, poi lo lasciai, misi in tiro il suo cazzo, lasciando scivolare i pesi, ora la sua cappella, anche se rimaneva tirato su, inevitabilmente, strusciava sulle punte acuminate del cactus, e lui che si dimenava dal dolore non faceva altro che peggiorare la sua situazione, le spinette lo colpivano e rimanevano conficcate, il suo cazzo non si ammosciava, la cinghietta alla base gli chiudeva i vasi sanguini lasciandolo in una ….atroce erezione, mentre emetteva suoni incomprensibili dalla bocca ……intubata!
- Brava, bella fantasia, io non avrei fatto di meglio! Con tono eccitato si congratulò la “Voce”!
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97437
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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