i racconti erotici di desiderya

Una mia avventura

Autore: Antonio35
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Vi racconto una mia esperienza con un cuck.



La storia è tutta vera e risale a qualche tempo fa, i tempi nel racconto sono compressi, in realtà si sono svolti nell’arco di quasi un anno, ed è iniziato tutto con la ricerca sui siti specializzati in inserzioni di mariti che vogliono vedere la propria moglie scopare con altri.



Dopo innumerevoli tentativi riesco convincere tramite mail, un 40enne, ad approfondire la cosa su msn, abbiamo chattato spesso, e il mio fare garbato e le lunghe descrizioni della mia famiglia e della mia professione lo hanno convinto che effettivamente sono una brava persona esattamente come lui. Iniziammo a sentirci anche telefonicamente ed entrammo subito in sintonia, avevamo gli stessi hobby e alcuni interessi in comune.



Passo poco tempo che organizzammo un’incontro per un caffè in un ipermercato, il mio piacere fu di trovarmi una persona di bella presenza alto come me e ben vestito, il che mi faceva sperare che la sua consorte nn fosse da meno.



Parlammo di tutto e di più e sembrava che sia io che lui avevamo paura di entrare nell’argomento che ci aveva fatto conoscere.



Mi decisi e ruppi gli indugi parlando dei miei desideri e di vedere qualche foto che mi aveva promesso x tel. Senza farselo ripetere ( penso nn vedesse l’ora) tirò fuori dalla giacca foto normalissime che ritraevano la moglie vestita e in costume, rimasi estasiato, alta bella mora



Capelli lunghi e lisci alla Bellucci, penso di aver valutato una terza di seno e un culo eccezionale, lo dedussi da una foto che la ritraeva con un’abitino estivo aderente scattatagli da dietro sicuramente a sua insaputa. Di foto più spinte nn ne aveva spiegandomi che nn era mai riuscito a convincerla e mi confermava che nn sarebbe stato facile raggiungere l’obbiettivo.



Concordammo che sarebbe stato opportuno che sarebbe stato meglio una presentazione casuale e successivamente frequentarsi spesso per entrare in confidenza . Avendo un’hobby in comune (il Tennis) iniziammo a giocare con cadenza settimanale, sapendo che prima o poi lei sarebbe capitata al circolo e li avrebbe colto l’occasione di presentarmela. Così fù tre settimane dopo con abile maestria, sua, riuscì a far coincidere gli orari della nostra partita con la sua, e forse rischiò di mandare tutto all’aria, poiché i campi, capitarono a fianco e io nn riuscivo a staccare gli occhi da lei. Monica si accorse che la guadavo e lo seppi in seguito da Angelo , ma lui furbescamente nn diede seguito alla discussione e morì li.



Finita la partita ci incontrammo al bar del circolo e finalmente mi presentò la moglie, scherzammo molto sulle doti tennistiche e sui soliti argomenti familiari. Avendo simulato varie sconfitte a suo sfavore, colse l’occasione, Angelo, di fissare il giorno x il pagamento della cena. E tra un tira e molla, Monica cadde nella trappola e disse ,che se andava bene per mee, la cena l’avrebbe preparata lei.



Concordammo la data e ci vedemmo dopo un paio di giorni, con mia grande delusione quando arrivai a casa l’oro ad aprirmi fu il loro figlioletto di 4 anni,e li capii che nn sarebbe stata quella la sera per osare. MI venne incontro anche Angelo che mi portò in sala dove ci raggiunse Monica vestita in modo semplice ma incredibilmente arrapante, pantaloni neri aderenti a vita bassa e maglietta aderente che metteva in risalto il sui splendido seno.Mi chiese come mai nn avessi portato la moglie, e dicendo la verità, dissi che avevamo problemi a lasciare i figli e che si scusava .Lei aggiunse che nn sarebbe stato un problema portare anche i figli, avrebbero fatto compagnia al loro bambino, risposi che la prossima volta li avrei portati. La casa era molto bella una villetta in periferia con giardino a due livelli, zona terra c’era tutta la casa e piano interrato tavernetta e garage. Iniziammo la cena verso le 21.00 molto gustosa a dire il vero, la conversazione fu molto gradevole, e spesso venivo interrogato da Monica sulla mia attività e sulla mia famiglia , verso le 23.00 Monica portò il bimbo a letto, già dormiva sul divano, e ci accomodammo in sala continuando a sorseggiare il limoncello e a parlare del più e del meno. Essendo venerdì riuscimmo a fare un po’ più tardi e questo ci permise di entrare ancora più in confidenza, mi accorsi che l’iniziale diffidenza di Monica nn c’era più, e in un paio di occasioni mi sembrò che mi osservasse in modo diverso, forse complice il limoncello a tutte le mie battute rideva.



La serata si concluse così, ne seguirono altre con le rispettive famiglie e senza nessun progresso, anzi sembrava che tutto si fosse complicato.



Passò ancora un altro mese e nn sapendo come fare avanzai l’dea di una scommessa, sapendo l’orgoglio di Monica e di donna , proposi di provocarla sulle sue doti di tennistiche e come volevasi dimostrare abboccò sfidandoci a singolar tenzone. In pratica ci sfidò entrambi e sosteneva che ci avrebbe battuto in due partite consecutive. Facemmo un po’ gli attori ma poi accettammo, chiaramente la posta in palio era alta, lei ne avanzò un paio un po’ pesanti, tipo pulire casa per un mese compresi panni e piatti e cucinare, e noi ribadimmo che se i suoi interessi erano quelli i nostri di uomini erano sicuramente altri, lei con malizia chiese quali, noi rispondendo tra un sorriso, e un, scusa stiamo scherzando, che avrebbe dovuto soddisfare la classica fantasia di ogni uomo, essere serviti a cena da una sexy cameriera. Lei per tutta risposta disse, e tutto qui, tu (rivolgendosi ad Angelo) mi conosci bene, e tu mi hai vista un sacco di volte al mare, contenti voi per me nn ci sono problemi. Ci guardammo in faccia esterrefatti, dopo mesi di progetti di aspettative, in meno di dieci minuti si risolse tutto o quasi.



Senza battere ciglio dissi che il vestito da cameriera, nel caso di sconfitta, l’avrei portato io,e che nn si sarebbe dovuta tirare indietro. Monica accetto e aggiunse che si stava divertendo molto, sembrate due bambini a cui promettono Euro Disney , disse, e aggiunse tanto nn vincerete.



Per farla breve, vincemmo e dopo qualche tentennamento di Monica, stabilimmo il giorno, il classico venerdì successivo. Al vestito da cameriera ci pensai io, come da accordi presi, lo comprai in un sexy shop , le calze autoreggenti e le scarpe tacco 12cm a completare il tutto un perizoma bianco con il davanti trasparente. Quando lo dissi ad Angelo ebbe un sobbalzo e disse, vedrai che appena vedrà questa roba si tirerà indietro. E così fu.



Il venerdì mi presentai alle 21.00 in casa di Angelo e dopo i soliti convenevoli lei disse, ma nn penserete mica che quella scommessa sia valida? Se volete vi preparo una cenetta coni fiocchi ma di indossare cose strane nn se ne parla proprio. A quel punto sia io che Angelo tirammo fuori tutte le nostre doti di ciarlatani, e tra un , nn è giusto le scommesse si pagano, e l’hai detto tu stessa , che vuoi che sia mi avete vista in costume, o tanto e solo per ridere siamo tutti adulti e vaccinati, iniziò a tentennare. Angelo aggiunse, dai nn farmi fare questa figura e poi nn ti ho mai chiesto nulla, questo lo considero un regalo, ci tengo molto a trascorrere una serata un po’ più eccitante, o vuoi che vada in un localino dove si fanno gli streep.



Monica nn lo fece finire di parlare che gli disse, se ci vai ti ammazzo, ti basto io e ti avanzo, a quel punto mi intromisi dicendo con tutta la serietà del mondo, Monica scusa devo dire una cosa importante, quello che avanza lo prendo volentieri io.



Mi guardò e scoppio a ridere tanto che gli uscirono le lacrime, e forse fu questo che la liberò per un attimo da quell’alone di serietà che la cosa aveva assunto.



Il peggio venne quando vide il vestito, siete pazzi esordì, a occhio e croce mi copre le mutandine e poi quei tacchi sono troppo alti nn sono abituata, rischio di rompermi una caviglia. E nn aveva ancora visto autoreggenti perizoma (nn avendoli mai indossati ) e soprattutto nn aveva capito che il reggiseno nn era compreso nell’abbigliamento. Ci fu un’altra buona mezzora di tira e molla, ma piano piano riuscimmo a convincerla, unica richiesta e che avremmo cenato in tavernetta a luce di candela, almeno cossi sarebbe sentita più protetta dall’osurità.



Andò a indossare l’artiglieria e Angelo provvide a portare il bambino a letto, e io a sistemare le candele nei quattro angoli della sala e a portare giù il cibo, seguirono minuti interminabili, ci guardavamo a vicenda e ridevamo dei rispettivi cazzi duri sotto i pantaloni, Angelo mi disse, nn mi sembra vero, anche se nn dovesse succedere nulla sono contento ugualmente,e tu? Gli dissi che per me la sola visione di una donna cosi bella, e con un vestito così in dosso, valeva mille scopate. Continuò dicendo, mi sembra di vivere questi momenti come se Monica nn fosse mia moglie, ma una donna che deve essere conquistata da due uomini in cerca di un’avventura, nn so come spiegartelo.



Ma lo tranquillizzai dicendogli che capivo benissimo.



Passò circa un’ora e finalmente sentimmo i tacchi accarezzare i gradini delle scale, quello che si parò davanti ai nostri occhi fu la donna più bella e sensuale del mondo, la gonnellina sfiorava il bordo delle autoreggenti indossate da due paia di gambe chilometriche i tacchi contribuivano a renderla ancora più alta di quello che era, penso 1,80, i capelli sciolti neri e lunghi che le accarezzavano le spalle truccata e profumata come se dovesse uscire per un matrimonio.



Questo faceva intuire che comunque la sua vanità di donna era emersa e che stava aumentando quel desiderio che ogni donna ha nel far eccitare gli uomini e farsi ammirare provando piacere. Unico neo in tutto questo era un enorme scialle posto sulle spalle che copriva completamente il seno. Esordì dicendo, so che mio marito è un po’ malato ma da te nn me lo sarei aspettato, ammettilo questa roba l’hai comprata tu? Io ammisi, e ribadii dicendo che se suo marito era malato allora lo ero anch’io. Ma aggiunsi ,che rientra nella normalità, i desideri degli uomini sono questi e che le mogli che li soddisfano rendono il marito felice e soprattutto aumenta il legame e l’amore.



Rimase un’attimino a riflettere e riprese a lamentarsi ancora del vestito troppo piccolo, chiese se poteva lasciare lo scialle sulle spalle.



Noi guardandoci rispondemmo, nooooo nn se ne parla nemmeno, Angelo aggiunse, ci vuoi togliere il piacere della parte più bella di te?



Che vuoi dire che il resto nn va bene?



Va bene, va bene, aggiunsi io, nn vediamo l’ora di vedere tutto, dissi ridendo.



Monica con fare indeciso e un po’ incazzata lo tolse e si parò davanti lo spettacolo che ogni marito davanti ad un’alto uomo vorrebbe vedere, il vestito era così piccolo che copriva per metà le tette che trasbordavano dai lati, rimanemmo a guardare come due fessi e nn sapevamo che dire e che fare.



Fu lei a sbloccare la situazione dicendo, allora si comincia? Così prima finiamo e prima chiudiamo questa specie di night che avete approntato, e grazie per i complimenti, nn vi affannate a farli.



Ci guardammo ancora più increduli, nn capivamo se era una provocazione o se volesse essere invogliata a proseguire il gioco.



Da quel momento i complimenti li sprecammo e Angelo si avvicinò baciandola sulla guancia dicendole, che aveva reso l’uomo più felice del mondo.



Lei lo guardò dicendo, ma sei felice che un altro goda nel vedere tua moglie semi nuda vestita come una poco di buono? Angelo rispose baciandola ancora, di si, e che se si fosse rilassata si sarebbe divertita anche lei. In seguito mi disse che nn sa neanche lui come abbia avuto il coraggio di dire certe cose, e che si era pentito subito dopo averle dette, temendo una sua reazione.



Si ma se mi diverto io, poi a voi viene il sangue alla testa o vi viene un’infarto, regolatevi.



A quel punto nn dicemmo più niente e lasciammo che Monica iniziasse a servire la cena, i movimenti erano molto impacciati, cercava di nn piegarsi per nn far vedere il sedere e se si metteva di lato gli usciva una tetta di fuori, nn c’era speranza qualcosa ad ogni movimento doveva essere esposto. Poiché il tavolo con il cibo era sulla parete opposta era costretta a fare una passerella ad andare e venire, e di conseguenza dandoci le spalle si doveva piegare, esponendo il magnifico culo alla nostra vista. Inizio servendo l’antipasto, e avvicinandosi potevo sentire l’intensità del profumo e nn sapevo se guardarla esplicitamente o abbozzare. Le tette erano a un palmo da essere leccate, e nn so come feci a resistere, servendo Angelo, Monica ebbe una leggera dimenticanza, alle sue spalle lo specchio rifletteva perfettamente tutto il suo culo visibile per una buona metà. Le feci un complimento per sondarla un po’, Monica hai proprio un gran bel sedere, facendo segno allo specchio. Si girò e disse, hai proprio ragione, ed è anche molto sodo, vero Angelo?



Si, Si, confermo io nn smetto mai di toccarglielo.



Lo fa anche davanti alle persone , disse Monica, facendomi fare delle figure…



A quel punto nn so se era un’invito o un rimprovero. Lo invitai a toccarglielo appena si avvicinava,



lui mi faceva segno con il capo, di no, forse per paura.



In poco tempo Monica aveva preso in mano il gioco, essendo donna di forte carattere e dominatrice, impose lei a noi un supplizio a cui tutti gli uomini del mondo avrebbero voluto partecipare.



Si muoveva come una pantera, e nn si curava più se la gonnellina saliva o se le tette uscivano dal vestito. Complice forse l’ottimo vinello bianco frizzante che accompagnava la cena.



A questo punto sotto mia insistenza, Angelo appena Monica si avvicinò per sparecchiare, la cinse con il braccio e la fece chinare per baciarla, lei si lascio baciare, la mano Angelo cominciò a toccarle il culo scoprendolo ancora di più alla mia vista. Fu uno dei baci più appassionati che Monica diede a suo marito, lo guardò negli occhi senza dire nulla. A quel punto capii che la situazione si stava sbloccando, senza dire nulla mi alzai per andare in bagno, Monica cercò di divincolarsi, ma lui la cinse con maggiore forza. ne approfittò e le portò una mano sul suo cazzo, dicendo, hai visto l’effetto che ci fai?



Anche ad Antonio, rispose lei.



Penso di si. Con mossa fulminea Angelo tirò fuori il cazzo le lo mise nella mano a Monica.



Lei disse, che fai? Dai su nn resisto fa finta che Antonio nn ci sia.



Senza perdere tempo gli spinse la testa sul cazzo e inizio a succhiare, penso che a quel punto lei nn stava capendo più niente tra alcol ed eccitazione, obbedì e inizio a spompinarlo con una foga incredibile. A quel punto rientrai e postomi dietro a Monica iniziai a toccarla con delicatezza la testa poi le spalle e infine il culo, li ebbe un sussulto, ma rimase in quella posizione.



Iniziai un lento palpeggiamento, mi chinai per osservare più da vicino il culo presi coraggio e affondai la testa tra le gambe, iniziando una leccata sopra lo slip, era talmente bagnata che se anche avesse detto nn voglio nn le avrebbe creduto nessuno.



Angelo alternava il cazzo alla sua lingua nella bocca di Monica, io ormai ero proprietario di quella magnifica figa e del suo culo, penso venne tre volte. Si alzò che nn sapeva che dire, nn persi tempo e le porsi il mio cazzo tra le mani, rimase un’attimo a guardarlo e date le dimensioni disse, però nn sono tutti uguali. E si feci io, e la tirai verso il divano, mi sedetti e la feci inginocchiare portandole la testa sopra il cazzo, iniziò un timido pompino, ma appena suo marito si posizionò dietro con il cazzo in tiro, iniziò uno dei suoi migliori pompini, più Angelo pompava più lei succiava.



A quel punto iniziai a baciarla anch’io e con il permesso di suo marito la feci sedere sopra di me, lo affondai con delicatezza, lei nn si muoveva, pian piano quando lo sentì tutto dentro iniziò un lento su e giù, e li Angelo nn resistette più e sborro sulla sua schiena e sui capelli, dicendo nn resisto è troppo eccitante.



Monica allora disse, riposati un po’ a me ci pensa lui, fu una frase dura quasi a dire te la sei cercata.



Le dissi in un orecchio, facciamo partecipare anche lui. Comè?



Girati cosi te la può leccare.



Si girò e mi si parò davanti il più bel culo mai visto, in quella posizione era ancora più grosso, si distese sopra di me, Angelo le tolse le scarpe e le fece poggiare i talloni sopre le mie cosce. La posizione era oscena, inizò a leccarla, e di tanto in tanto quando Monica si muoveva, sentivo la lingua di suo marito sul mio cazzo e sulle palle. Venne ancora, dicendo voi siete pazzi ma che sto facendo, come avete fatto, mi state rovinando e altre cazzate del genere.



Angelo riprese vigore e volle scoparla, la sdraiò sul tappeto e la penetrò in maniera canonica, fecero l’amore inun modo talmente appassionato, che mi sentì quasi un’intruso. Li lasciai fare fino a quando lei si accorse di me e mi invitò ad avvicinarmi.







Continua


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Maurizio121_c Invia un messaggio
Postato in data: 06/07/2008 14:57:59
Giudizio personale:
un bel e piacevolissimo racconto.complimenti.

Autore: Maurizio121_c Invia un messaggio
Postato in data: 06/07/2008 14:49:04
Giudizio personale:
un bel e piacevolissimo racconto.complimenti.

Autore: Fadabo Invia un messaggio
Postato in data: 05/07/2008 14:06:30
Giudizio personale:
molto bello e ben descritto
aspetto il seguito complimenti

Autore: Nerone03 Invia un messaggio
Postato in data: 05/07/2008 12:36:11
Giudizio personale:
bello,coinvolgente, non triviale, spero di leggere presto la parte successiva.

Autore: Coppia43 Invia un messaggio
Postato in data: 04/07/2008 16:25:19
Giudizio personale:
un polungo ma ben descritto


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