i racconti erotici di desiderya |
Un giorno di ordinaria follia in una notte tempest |
L’inverno, tristezza dell’anima, gioia per il corpo, torpore dei sensi secondari. “Risvegliati o membra che turgidi ergete nello scettro supremo dell’effimera danza di corpi avvinghiati.” Da tempo immemore le fantasie dell’anima non trovano riscontro con la cruda realtà, la compagna di giochi e di vita, pudica e tradizionalista, non lascia spazio a divagazioni ed estrosità di intenti e fantasie. Ma una notte di gelido inverso avvenne la stranezza dell’evento. Unica concessione fino al momento consentita, la visione di porno non troppo porno, durante le effusioni di rito. Ma quella sera……..
Ciao sono liberalamenteg, fusione di libera la mente e Sig. g, e voglio raccontarvi una storia che mi ha riempito profondamente, ha soddisfatto in un sol colpo tutte le mie fantasie fino a quel momento riposte in un cassetto dei meandri del mio cervello. Una fredda sera d’inverno, mentre attendevo a letto la mia compagna, mi intrattenevo facendo zapping in tv. Lei uscì dal bagno dopo una doccia e mi accorsi subito che la sua espressione era diversa dal solito. Prese in mano il telecomando e lo posizionò sul canale AV dove ebbe inizio un film porno d’autore. Era la prima volta che senza neanche chiederlo e senza dover vincere le sue reticenze, mi trovavo a vedere un porno con lei. Da lì a poco, l’atmosfera si riscaldò a tal punto da non tenere conto del freddo invernale. Furore attimi di dolci effusioni e di languide carezze quando all’improvviso lei mi chiese di farlo in cucina e non sul letto. Mi trovai pienamente d’accordo con lei e, scese velocemente le scale, ci ritrovammo avvinghiati sul tavolo della cucina. Mentre leccavo felicemente la sua micetta grondante di umori, mi accorsi con la coda dell’occhio che lei allungò la mano e ritrasse a se, una splendita banana dalle dimensioni a dir poco esagerate. Mi aveva sempre eccitato la fantasia di poter utilizzare oggetti per procurarle piacere, ma ogni volta che affrontavo l’argomento erano chiacchiere prolungate e astinenze ad oltranza. Lei prese a leccare la banana, se la passo sulla sua micetta umida e “ flop”, la prese dentro in un sol colpo. A quel punto presi in mano la situazione e iniziai a gestire lo strumento di piacere roteandolo e stantuffando a dovere fino a procurarle un orgasmo da paura. Ero felice ma ciò che mi arrecava stupore, era la sua di felicità. Continuai a spostare la banana all’interno della sua vagina mentre lei, spostandosi di fianco, prese il mio membro in bocca cominciando un paradisiaco pompino. Raggiunsi in un sol colpo l’orgasmo più eccitante della mia vita e un po’ frastornati, un po’ eccitati, ci riportammo a letto. Il film continuava la sua riproduzione e noi, adesso eccitatissimi, ne iniziammo la visione. Ad un certo punto iniziò una scena con una doppia penetrazione e lei, con sorriso malizioso, mi disse: “ Hai mai avuto voglia di farmi fottere da un altro insieme a te”? La domanda fatta da lei in maniera così diretta mi disarmò, ma visto che era un’altra mia fantasia nella stesso cassetto della prima, le risposi con tono deciso: “ solo se me lo chiedessi tu, potrei prendere in considerazione l’idea.” Bè, te lo stò chiedendo mi rispose, se ti và vorrei vedere come reagiresti ad un intrigo del genere visto che sei così fantasioso. Risposi, potremmo provare. Mentre fuori continuava a piovere, lei mi passò il telefono e mi disse: “ chiama qualcuno che vuoi tu, ti farò vedere come sa essere troia una fedele e composta compagnia di vita”. Che fare? In un solo attimo mi attraversarono mille pensieri, tutte le mie fantasie nascoste che prendevano forma in una notte folle e se mi tirassi indietro? Presi il telefono in mano e chiamai un amico di vecchia data e dopo aver fatto due chiacchiere veloci, lo invitai a prendere una grappa da noi. Mi cambiai e riaccesi le luci del giardino intorno alla casa, accesi le luci del salone e preparai la grappa. Il nostro è un rituale per la degustazione di una buona grappa, ravvivare il camino, preparare i bicchieri, predisporre degli stuzzichini e…. preparare dei buoni sigari da compagnia. Quella sera ne avevo di quelli in confezione singola con le custodie in metallo. Dopo un po’ suonarono alla porta, era Luca che era arrivato. Entrò, ci sedemmo ,cominciammo amabilmente a chiacchierare, sorseggiammo la nostra grappa accendendo il nostro sigaro. Dalle scale sentimmo Silvia, che fino a quel momento si era defilata, sopraggiungere a tenerci compagnia. Sottoveste in raso blu cortissima, perizoma che si intravedeva rosso, pantofole con tacchetto. Fece finta che era stata svegliata dalle nostre chiacchiere e, dopo aver salutato calorosamente Luca, si sedette accanto alla mia poltrona. Luca era profondamente turbato dalla visione di Silvia, tanto che dai suoi pantaloni spuntò un evidente rigonfiamento……. Ma questa è un’altra storia. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | AndreaDem | ![]() |
Postato in data: | 08/10/2009 22:24:45 | |
Giudizio personale: | ![]() |
non è eccitante ma freddo e scarno |
|