i racconti erotici di desiderya

Rock and roll.

Autore: Alto Volume
Giudizio:
Letture: 827
Commenti: 2
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" Hey vaffanculo, abbassa un pò il volume!"

"Vacci tu affanculo, e chi non te lo dice"

Una immediata serie di "fanculo" partì dalle bocche degli altri membri della band. Stavamo facendo il soundcheck davanti ad un piccolo pubblico di 5 o 6 persone vicinissime al palco; avremmo dovuto suonare più tardi alle 22,00 e stavamo perfezionando volumi e posizioni da assumere sul palco. Le mie dita volavano leggere sulla tastiera della mia fida LesPaul e l'affiatamento del nostro gruppo era evidente fin dalle prime note. Ognuno si dedicava con maniacale cura a regolare al meglio il proprio strumento,incurante di quello che gli altri stavano facendo. Dopo circa una decina di minuti di suoni sconclusionati ed aver concluso le regolazioni e le necessarie accordature, decidemmo di eseguire un pezzo, giusto per dare modo al tecnico del suono di stabilizzare e bilanciare il volume d'uscita delle

enormi casse che stavano ai lati del palco. Stavo per iniziare l'attacco della solita "highway to hell" quando,girandomi per controllare per l'ennesima volta le regolazioni del mio ampli, vidi la morettina riccioluta proprio sotto il palco. Stava, con gli occhi sbarrati, guardando qua e là, come cercando qualcosa. Non so quale fu il motivo che mi spinse a cambiare pezzo; vorrei dire che fu la mia anima, catturata dalla visione della morettina, ad imporre alle mie mani di attaccare "babe i'm gonna leave you" un classico blues spezzacuori.

Gli arpeggi,la potenza del vocalist e la suggestiva bellezza del pezzo, resero superba l'esecuzione; e pensare che era un brano non compreso nella nostra scaletta!

Stavo compiacendomi di ciò che sentivano le mie orecchie quando notai la morettina, ancora davanti al palco nonostante il gran volume, che se ne stava a testa bassa. Sembrava soffrire le pene dell'inferno.

Terminato il pezzo ed avuto l'ok del tecnico del suono, posai la chitarra ed incuriosito mi avvicinai alla moretta. Non appena le fui vicino, notai che i suoi occhi verdastri erano lucidi; brillavano per i riflessi delle luci variopinte del palco, nei fui stregato senza esserne consapevole.

Al mio approccio verbale lei rispose con un sorriso della bocca sulla quale riluceva quel rossetto con dentro i brillantini. In breve, e grazie ad una buona dose di jack daniel, ci stavamo scambiando racconti e sorrisi, come fossimo stati vecchi compagni di liceo.

Venni così a sapere che Emy, questo era il suo nome, era stata lasciata da poco dal suo ragazzo e non sapeva ancora farsene una ragione. Feci il buffone per farla ridere ma devo avere esagerato a far versi idioti perchè il coro "scemo,scemo" che intonarono gli altri della band mi riportò alla serietà.

Emy era veramente carina. Vent'anni circa, altezza media, bel fisico mediterraneo dai larghi fianchi ma dalla vitina esile e due tette che sembravano dire "hey scemo,cosa aspetti?"

Dissi ad Emy che gli altri stavano facendo troppo gli stupidi, cosa d'altro canto vera, e la invitai nel motorhome col quale ci spostavamo durante i tour; ella accettò e questo mi diede agio di pensare che forse avrei combinato qualcosa.......

Appena entrati nel motorhome mi tolsi la camicia, con gesto automatico datomi dall'abitudine di ripeterlo almeno 2 volte a serata, restando così a petto nudo. Non appena mi resi conto di ciò che poteva essere un gesto fraintendibile mi apprestai,scusandomi, a rivestirmi.

Emy mi disse: "lascia,sei a casa tua, e poi c'è caldo qui..."

Restammo per un pò così, a chiacchierare ancora, seduti alla dinette

del camper.

Che gambe stupende,pensai, e che labbra e che occhi e che.......insomma Emy era desiderabile e bellissima. Quei riccioli mi facevano impazzire letteralmente.

Mi alzai con la scusa di prendere ancora qualcosa di fresco da bere; restando Emy seduta, inevitabilmente si ritrovò con il volto all'altezza del mio ventre. Vidi che i suoi occhi si posavano sul rigonfiamento evidente dei miei jeans ed una piccola contrazione della sua guancia mi fece capire che la cosa non era passata indifferente. Le misi le mani sulle spalle ed iniziai a massaggiare il suo collo e la base della nuca; sentivo i suoi morbidi riccioli tra le mie dita e la pelle tenera scivolava via sotto le mie mani. Il massaggio sta sortendo effetti insperati: Emy è percorsa da brividi che conducono i suoi capezzoli a spingere sul top giallo che indossa; sono capezzoli prepotenti, tendono il tessuto come fossero due piccole dita nascoste sulla sommità delle tette. Il mio massaggio si fa via via più lieve, ora le sfioro la pelle sotto la gola, le accarezzo le braccia e nel contempo le appoggio il mio cazzo indurito contro la schiena. Emy non si sposta di un millimetro e le mie mani scivolano da sotto la sua gola a dove le tette di dividono, poi le prendo in mano i seni, come a soppesarli.

Sono come apparivano,sodi e pieni e leggermente sudati ove appoggiano allo sterno. Il mio cazzo pulsa come un metronomo impazzito, dai Emy, prendimelo in mano!

Lei mi tira giù i jeans nervosamente,a strattoni, piano baby, ho solo questi puliti. Appena il cazzo è libero, Emy se ne impossessa e parte, senza carezze, senza moine, con una sega violenta con dei colpi verso il basso a scappellarmi dolorosamente. Glielo lascio fare per un pò, poi le tolgo la mano dal mio cazzo, sposto il tavolo della dinette e mi inginocchio davanti a lei. Delicatamente le allargo le cosce; non porta calze (siamo in estate) e la vista dei suoi peli neri che spuntano dalle mutandine mi eccita ancora di più. Le sfilo le mutandine ed Emy mi asseconda alzando le gambe e permettendomi la visione della sua figa pelosa; come lingua a sbeffeggiare, tra le grandi labbra spunta il più grande clitoride che io abbia mai potuto vedere. Non so come, mi ritrovai completamente nudo, in ginocchio con la faccia ad un centimetro da quella boscosa figa. Odorava di caffè, me ne è sconosciuto il motivo, forse aveva bevuto un espresso che aveva lasciato traccie di sè l'ultima volta che Emy era andata a far pipì. Mi sorpresi a chiedermi se anche il gusto era di caffè.

La mia lingua entrò dritta nella sua figa, come fosse parte del mio cazzo, e la possedetti letteralmente con la lingua che saettava velocemente dentro e fuori. Emy sospirava e cercava di piegarsi per raggiungere il mio cazzo con una mano. Decisi di saggiare la consistenza del clitoride. Ebbi uno scatto di sorpresa non appena lo feci.

Emy, non appena percepisce la mia lingua sul clitoride, emette un mugolio e viene nella mia bocca! E' un liquido caldo,mucoso, che mi bagna le labbra; è ambrosia, nettare degli dei.

Le sfilo il top per scoprire le tette e ritrovo capezzoli neri come la pece e duri come granito. Emy sei veramente una gran figa! Lecco un pò i capezzoli un pò le tette mentre lei riesce a reimpossessarsi del mio cazzo e ricomincia una sega a piena mano,veloce ed impietosa.

Sento la marea crescere dentro di me e sveltamente mi divincolo; non voglio mica sborrale in mano, voglio prima fotterla,che cazzo!

Conduco Emy per mano al letto mansardato sulla cabina del motorhome; è uno spettacolo vederla salire la scaletta che porta al letto. Il suo culo sporge ed è impossibile per me non infilarle una mano fra le gambe mentre sale; lei ride e rapida giace sul letto.

Io salgo ed infilo ogni millimetro di cazzo che ho nella sua figa. Non sto nemmeno a sentire il calore che mi infonde; affondo con forza e dopo qualche colpo la sento ancora mugolare e fuoco liquido sento scendere sulle mie palle! Con quel minicazzo come clitoride che si ritrova,Emy è una vera multiorgasmica!!!

E allora forza, su e giù, dosando con attenzione i colpi per non terminare, abbiamo fatto l'amore così a lungo, così a lungo.......

Emy mi ha travolto d'estasi sicuramente almeno 4 o 5 volte, alla fine persi il conto. Quando anche io mi lascio andare e sto per uscire da lei per non correre rischi, Emy incrocia le gambe dietro alla mia schiena, mi trattiene in sè spingendomi il più a fondo possibile e mi sussurra all'orecchio che prende la pillola fino dai 16 anni.

Ed è una marea di sborra,calda,bianca,densa quella che le riverso nella sua figona pelosa; sborro in così grande quantità che ad ogni pompata successiva la sua figa ne spruzza parte contro di me.

Senza uscire dal suo ventre, ci giriamo di fianco, a baciarci , a carezzarci, a grattarci la schiena a vicenda.

Il sonno ci coglie così,ancora con me dentro di lei.

Ed ancora così ci svegliano i colpi insistenti alla porta del motorhome.

Emy, devo andare, devo andare a suonare. Emy aspettami, non andare via, dopo torno. Emy, ora dormi, aspettami.

The show must go on.

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Due ore dopo,concerto finito, corro al motorhome.

Emy non c'è più. Dove lei era stesa, solo un vago odore di caffè.

Imbracciai la chitarra e partii con uno dei soliti blues spezzacuore.



" ti ho avuta per due ore,baby, ed è stato un battito di ciglia

ed ora mi trascino per la stanza,baby,

anche il tuo odore mi ha lasciato con un battito di ciglia

ma baby, quando ti ho amata hai svuotato tutta la mia mente

ed ora ho sete di te"





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Morloc Invia un messaggio
Postato in data: 16/02/2010 17:25:10
Giudizio personale:
complimenti!!!!!

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 07/08/2007 23:52:10
Giudizio personale:
Bella la vita del rokkettaro ... eh? bella storia, scritta bene.


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