i racconti erotici di desiderya

Perversione ... maledetto demone


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L’uomo tiene le bretelline del suo reggicalze come briglie per domare la sua lussuria, mentre il suo membro la possiede selvaggiamente senza attimi di sosta. Non ci sono pensieri … non c’è il tempo. La sua bocca vorace intanto si riempie di un altro pene color ebano e il suo corpo è tutto un sussulto ...

Finalmente avevo realizzato il mio sogno di marito perverso. Abbandonato su una poltrona, concupisciente spettatore, mi eccitavo nel vedere l’amore della mia vita essere scopata da due perfetti sconosciuti. Il corrosivo desiderio di “guardare” mi aveva travolto e lei aveva voluto accontentarmi … per il mio piacere. Nel mio stato di “malato terminale” stavo assumendo la mia dose di morfina fatta di penetrazioni senza pudore. Lei era impegnata nella recita della sua vita, perfetta attrice di una parte che non c’entrava nulla con la sua vita. Mi sporgo sul bordo della seduta per riempirmi lo sguardo ... la stanno possedendo assieme. Uno la scopa da sotto e l’altro tenendo con la mano teso il suo cazzo nero si avvicina inesorabile al suo ano. Lo poggia, sembra con innaturale delicatezza, con le mani le dilata le natiche e poi lo spinge con forza fino a strappare un grido di dolore a mia moglie. Del seguito non ho più ricordi nitidi. A distanza di tre settimane l’unica cosa che ho impressa indelebilmente nella memoria è quel suo grido di dolore, messaggero della ferita dell’anima.

Lei se n’è andata, ma il mondo non si è fermato. La Terra gira lasciando che il tempo scorra su quell’interruttore che accende albe promettenti e spegne speranze in crepuscoli gremiti da gemiti.

Lo specchio mi rimanda occhiaie livide, barba lunga e sguardo assente. Ho tutto ciò che prima non possedevo e ho perduto ciò che credevo avrei posseduto per sempre.

Non si muore per amore ma si agonizza volentieri, rotolandosi con masochismo ebete su pensieri spiacevoli ed erezioni da ricordi follemente seducenti.

Sono sicuro che tornerà, non può essere altrimenti. E’ per questo che tengo le mie finestre eternamente spalancate nell’illusione che il mio lamento si apra un varco nel buio delle notti prive di luna, fino a raggiungere i suoi sogni allo scopo di impietosirla.

Sono sicuro tornerà.

Una volta mi ha voluto, quasi fossi il suo miraggio nel deserto dopo giorni di patimenti e stenti di ogni genere. E’ giunta nell’oasi dei suoi sogni, ha bevuto alla mia fonte, è stata all’ombra delle mie palme e poi, una volta rifocillata, se n’è andata … uccidendo me.

Per lei all’improvviso tutto ha cambiato aspetto e dimensione, colui che era un amante appassionato che la faceva inarcare e gridare dal piacere è divenuto un volgare guardone e un frustrato impotente. L’uomo passionale e protettivo si è trasformato in morboso e possessivo. Il bello è diventato brutto, il bianco si è trasformato in nero.

Appena ventuno giorni or sono, trentamiladuecentoquaranta minuti, lei mi ha semplicemente detto quattro parole: NON TI AMO PIU’.

Il prosciutto che avevo sugli occhi me lo ha fatto ingoiare in un sol boccone, annaffiandolo con lacrime d’annata che nulla hanno scalfito nel suo cuore diventato ormai di pietra.

E io sono qui sotto un cielo di stelle a contemplare la mia sconfitta, in attesa di vittorie di cartone.

Ma lei verrà e sara ancora mia, solo mia.

Non può essere diversamente, perché sono un uomo che ha perso tutto e per il quale tutto ha perso importanza.

Mi stendo sul nostro letto e con la mano sento la sua camicia da notte trasparente che giace sotto il cuscino. Ne respiro il suo odore che si fa sempre più lieve e lontano con il passare dei giorni. Mi alzo e vado in bagno, prendo il suo spazzolino da denti e lo uso per illuderni di baciarla nel mio immaginifico mondo fatto ormai di apparenze e non di sostanza.

Mi distendo nuovamente e con lo sguardo che trafigge le mura, la mente mi proietta ancora le scene di morboso delirio di qualche tempo prima. Il suo corpo arrossato dallo sfregamento dei membri. Lo sperma dei due partner sparso sul suo pube, tra le sue cosce, sui glutei, sul seno. Le sue mani impegnate forsennatamente a far tornare nuovamente turgidi e voglio quegli strumenti per il mio piacere e il suo dolore.

Ma sono sicuro che lei tornerà. In fondo le donne restano pur sempre un enigma, ma l’essenza del loro fascino si riduce a questo: non si sa ciò che vogliono poiché neppure loro ne hanno coscienza.

Il campanello suona. C’è posta per te … direbbe qualcuno. Mi consegnano una lettera ma nessun invito. Taglio la busta e mi sembra di sentire lacerate le mie carni. Apro un foglio bianco dove ci sono scritte solo alcune righe:



Cercami,

nella pioggia sui vetri d’inverno che accarezza senza scalfire.

Cercami,

quando la forza di un sogno ti sveglia e la notte ti incute timore

Ti sentirò,

ma non starò sveglia ad aspettare.

Addio per sempre



Mia moglie ha sempre amato la poesia.

Alzo lo sguardo, mentre il foglio rimane incollato alle mie dita. Il mare stasera è uno specchio e vedo riflesse le nuvole bianche e il sole che tramonta verso luoghi lontani. Qualcuno, dall’altra parte del mondo, sta per cominciare un nuovo giorno dopo la tregua notturna. La Terra gira, ignara dei tanti fardelli, mentre il mio sguardo soccombe su visioni precarie.

Mi sento di passaggio, impossibilitato a metter radici come il sole che ora sorge ora va a morire, seguendo sempre la stessa via senza potersi fermare per un attimo a contemplare ciò che è, a meditare su ciò che è stato o a sperare inutimente su ciò che sarà.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Sexydeep Invia un messaggio
Postato in data: 12/11/2015 17:16:30
Giudizio personale:
racconto molto distinto. cmq sembra preso da 1 racconto erotico nn c vedo personalita cmq rimane sempre 1 ottimo racconto

Autore: Peter_Ray Invia un messaggio
Postato in data: 12/04/2010 14:44:19
Giudizio personale:
Finalmente qualcosa scritta in italiano!! Bello! Non che abbia nulla contro la solita pornografia che usualmente abita questa parte del sito, ma fa piacere vedere qualcosa di meglio e, in effetti, più credibile di tante altre storie pur nella (presumo) finzione

Autore: Mysterx Invia un messaggio
Postato in data: 11/04/2010 21:28:08
Giudizio personale:
A me è successo qualcosa di simile. dopo una similare esperienza mia moglie mi ha accusato di averla usata e violentata, il nostro rapporto è peggiorato molto stiamo assieme ma la complicità è finita schiacciata da quelle parole e dai suoi stati d\'animo.
Spero di sapere che tua moglie torni però sicuaramente tutto sarà molto diverso


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