i racconti erotici di desiderya

Mi racconto - 1 parte

Autore: Ladylovegangbang
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Commenti: 4
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Con il sesso sono stata abbastanza precoce. Quando ho fatto il primo pompino avevo poco più do tredici anni. Frequentavo la terza media e lui faceva il quarto ginnasio. Mi venne quasi immediatamente in gola ed io mi trovai ad ingoiare la sua cremina. Mi piacque il sapore. Dopo un anno persi la verginità ad opera di un amico di diciotto anni. Contrariamente a molte ragazze, io non avvertii alcun dolore quando mi penetrò e riuscii a godere. Il culo me lo aprì un ragazzo olandese durante l’estate tra il penultimo e l’ultimo anno delle superiori. All’università ebbi moltissimi uomini e conobbi quello che sarebbe diventato mio marito. Mi innamorai immediatamente di quel ragazzo taciturno, intellettuale, elegante. Dopo poco scoprii che a lui piaceva esibirmi. Mi regalò il primo reggicalze e me lo fece indossare con una gonna lunga con un lunghissimo spacco sul davanti. Andammo a cinema e mentre ero seduta la gonna lasciava vedere il reggicalze e, dato che non mi aveva fatto mettere le mutandine, la patatatina . I maschi mi guardavano vogliosi, ed io ero eccitata da morire. A casa scopammo con passione furibonda. Da allora spesso cominciammo a fare esibizionismo sempre più spinto, io ero arrapata da impazzire e lui mi propose di farlo con un altro davanti a lui che avrebbe guardato. La cosa mi lasciò esterrefatta, ma piano piano lui mi convinse, e così mi ritrovai a letto con uno sconosciuto che mi stantuffò per bene in tutti i buchi davanti al mio fidanzato, facendomi urlare dal piacere.

Fu poi facile passare alle gangbang nelle quali molti maschi abusavano di me in ogni modo, sempre davanti al mio lui e sempre con mio grandissimo godimento.

Ci siamo sposati ed abbiamo continuato come da fidanzati, organizzando gangbang e bukkake.

Un giorno per caso su internet scoprimmo un sito francese di un organizzatore di gangbang alle quali speso partecipavano maschi di colore. Guardavo spesso le foto di quelle gangbang e dentro di me nacque la voglia di una gangbang di colore.

Ne parlai con mio marito che si entusiasmò all’idea che io fossi montata da maschi di colore. Non perse tempo: inviò una mail all’organizzatore descrivendogli cosa cercavamo.

Lui, Laurent, fu molto gentile e ci rispose subito, chiedendo una mia foto. Mio marito gli inviò una foto nella quale ero ritratta con addosso un reggicalze e a cosce aperte.

Laurent rispose facendomi i complimenti e ci disse che la cosa si poteva organizzare. Alla sua proposta di inviarci le foto dei neri che mi avrebbero scopata rispondemmo di no: volevo una sorpresa.

Prendemmo gli accordi per il nostro viaggio a Parigi e sul numero dei maschi: ne volevo otto.

Il 27 dicembre prendemmo da Roma il volo per Parigi. Sia io che mio marito eravamo emozionati.

Arrivammo ad Orly e lì trovammo Laurent ad attenderci con in mano un mazzo di fiori per me. Faceva molto freddo ed io fui contenta di avere addosso la pelliccia. Ci accompagnò in albergo e ci disse che sarebbe venuto a prenderci quella sera alle otto.

Dopo pranzo riposai nel comodo letto, poi mi preparai per la serata. Mio marito mi depilè accuratamente la fica e le ascelle, feci un bagno e poi comincia a vestirmi. Indossai un bellissimo reggicalze di pizzo nero con calze velatissima con la riga. Poi misi un abito lungo, nero, scollato e trasparente: non indossai né perizoma né reggiseno, ma misi un paio di scarpe con il tacco altissimo e sottile.

Laurent arrivò puntualissimo e mi fece i complimenti per come ero vestita. Ci portò con l’auto all’appartamento dove era fissato l’incontro, in pieno centro della città, a due passi dalla Torre Eiffel.

Io e mio marito prendemmo l’ascensore per arrivare al secondo piano, suonammo il campanello e venne ad aprire la porta un nero molto bello. Si presentò e mi baciò sulle guance. L’appartamento era adibito a ufficio, era molto spazioso e aveva un divano-letto già aperto. In quella stanza c’erano gli altri sette ragazzi, tutti bellissimi e neri come il carbone. Mi vennero incontro e mi baciarono, ci offrirono dello champagne e poi mi fecero sedere sul letto. Uno di loro infilò la mano nella scollatura del vestito e iniziò a carezzarmi le tette, stringendo delicatamente i capezzoli. Un altro mise le mani sotto il vestito e cominciò a carezzarmi la fica. Fu l’inizio. Mi tolsero il vestito lasciandomi nuda con le calze, il reggicalze e le scarpe, poi si spogliarono. Rimasi sbalordita: i loro cazzi, anche se ancora mosci erano enormi. Mi ritrovai a succhiarli mentre mi facevano fremere con le loro carezze. Mi scoparono uno per volta nella fica, facendomi godere, poi mi incularono a turno e poi ancora cominciarono a possedermi contemporaneamente nella fica e nel culo, con doppie penetrazioni che mi fecero godere molte volte. Vedevo mio marito fotografare e filmare mentre quegli otto maschioni abusavano di me. Finirono di usarmi dopo tre ore, scaricando il l,oro sperma nella mia bocca assetata. Ero esausta ma felice. I ragazzi si rivestirono ed andarono via. Quando poco dopo arrivò Laurent, io ero ancora nuda, con le cosce spalancate e il uco del culo oscenamente aperto. Sorrise nel vedermi in quelle condizioni e mi chiese se ero soddisfatta. Mi alzai dal letto e lo abbracciai. Gli abbassai pantaloni e mutandine e gli feci un pompino con ingoio.

Laurent mi chiese se volevo lavarmi, ma io risposi di no, Senza indossare il vestito, che mise nel borsone di mio marito, indossai la pelliccia e chiesi di tornare in albergo.

Arrivarti in albergo, mi tolsi le scarpe e la pelliccia e così, ancora piena degli umori dei maschi mi buttai sul letto e mi addormentai di colpo.

La mattina successiva, quando uscii nuda dal bagno dopo aver fatto la doccia vidi che arrivato Laurent che stava chiacchierando con mio marito. Lo salutai con un bacio sulla bocca e nuda com’ero mi sedetti al tavolino per fare colazione. Mio marito mi chiese che Laurent aveva proposto di andare a pranzo in un locale particolare a S. Denis, un locale molto trasgressivo. Accettai con entusiasmo. Chiesi cosa dovevo indossare e Laurenti mi rispose “il meno possibile”. Così misi una guepierre azzurra, con calze a rete larga, stivali con tacco a spillo e mentre stavo mettendo il perizoma Laurent mi fermò. “Va bene così”, mi disse. Indossai la pelliccia e uscimmo.

Arrivammo a S. Denis, e ci avviammo a piedi verso il locale. Mentre camminavo la pelliccia si apriva e mostrava le gambe avvolte dalle calze con la guepierre. Sentivo i commenti pesanti dei maschi che mi vedevano e la cosa piaceva sia a me che a mio marito.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Lupotto70 Invia un messaggio
Postato in data: 12/12/2007 12:57:04
Giudizio personale:
hai molta fantasia!

Autore: Zoro Invia un messaggio
Postato in data: 17/03/2006 17:45:40
Giudizio personale:
Una bella storia, ma ho i miei dubbi nel crederla tutta vera.
Cmq !!!

Autore: FRENK65 Invia un messaggio
Postato in data: 04/03/2006 11:59:43
Giudizio personale: -
HO LETTO IL TUO RACCONTO E SE E\' VERO TI FACCIO I MIEI COMPLIMENTI PER QUANTO SEI TROIA , E MI PIACEREBBE TANTO CONOSCERTI ANCHE A DEGLI AMICI MIEI . BACIONE

Autore: Attanasio Invia un messaggio
Postato in data: 01/03/2006 14:49:55
Giudizio personale:
E\' un bel racconto.Invidio molto tuo marito che ha una donna come te. Vorrei tanto che anche mia moglie facesse quello ce fai te.Ciao Paolo


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