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Lo schiavo illuso (storia vera)


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Non posso dire di essere schiavo di mia moglie, non mi interessa, e poi non interessa neanche a lei. Diciamo piuttosto che la mia ragione di essere e’ la ricerca del suo piacere. E a lei piace sottomettermi, umiliarmi. Devo essere io a cercare il suo piacere molto oltre quello che io le possa dare.

Comunque va bene cosi’. Accetto e vado avanti. Come succede ogni mese nel periodo di estro mi aveva chiesto di cercarle un incontro. Questa volta avevo trovato una coppia, lui Master alto possente dotatissimo, lei slave, almeno cosi’ si dicevano. Persone normali, tra virgolette, incontro possibile, ok, scambio foto, lui le piace, lei piace a lui, ovvio e’ bellissima, ci incontriamo.

Io nel mio solito ruolo, la spoglio, ma non faccio in tempo ad offrirgliela che lui la prende con violenza. In tanto la sua schiava mi fa sedere e mi lega su una sedia davanti a loro che scopano. Anche questo era nei patti, tutto regolare.

Loro scopano a lungo, godono, io seduto immobile anche la sua schiava resta vestita e si tiene un po’ in disparte. Finalmente sembra che ne abbiano abbastanza, mi slegano, si fanno pulire da me, penso che sia tutto sulla via della fine, quando “bene, ora ci divertiamo un po” dice lui “si, dai “ risponde mia moglie, come se si conoscessero da sempre.

“Cara, procedi” dice alla sua schiava.

Questa si spoglia completamente, mi si avvicina e mi fa cenno di spogliarmi, ero stato vestito fino ad allora. Quando sono nudo si avvicina a me fino a che le nostre facce sono quasi a contatto, e’ piu’ bassa la mia bocca sfiora la sua fronte. La situazione sarebbe piacevole, anzi piacevolissima, se non fossi incerto su quello che deve succedere.

Il master si avvicina con una serie di corde e comincia a legarci, stringendoci l’uno conto l’altra. Mi sento schiacciato contro il suo seno, poi aggiunge altre legature piu’ in basso, il ventre, le cosce sono perfettamente uniti.

Mia moglie si avvicina, “Ti piace?” mi dice, faccio cenno di si con la testa, ma sono troppo emozionato per parlare.

“Bene ora ti piacera’ di meno, cominciamo!” lei ed il master ci girano intorno, appare un frustino, cominciano a picchiare sui nostri sederi, se lo passano di mano, non sappiamo chi e’ a frustarci, ma ognuno sente il fremere del corpo dell’altro, siamo in una intimita’ assoluta, dopo un poco eccitatissimi entrambi.

“Bene e adesso il gran finale” dice lui, “dovete riuscire a stare fermi immobili, ognuno fara’ di sotegno all’altro, non dovrete muovervi.

Intanto ho visto mia moglie armeggiare con uno strapon, e poi avvicinarsi al master, leccarlo, faglielo venire duro. E’ chiaro quello che sta per succedere, non posso guardare negli occhi la schiava a cui sono legato, lei e’ piu’ bassa, siamo troppo vicini, ma e’ come se fossimo una cosa sola, sento che anche lei ha capito, sono imbarazzatissimo, nonostante il sedere che brucia.

Mia moglie ed il master si avvicinano ai nostri didietro, lei alla schiava e lui a me, mi sento penetrare e schiacciare ancora di piu’ contro la schiava. Lui ha un cazzo durissimo, cerco di resistere, ci agitiamo anche se legati, sento i gemiti della schiava, sento il bagnato di una sua lacrima che mi scende sul petto, vorrei abbracciarla, baciarla asciugarle quelle lacrime, innamorato all’istante di una mentre vengo inculato insieme a lei, neanche la piu’ fervida immaginazione poteva arrivarci.

Comunque finisce, lui viene dentro di me, mia moglie viene anche lei, lo strapon la ha sempre eccitata tantissimo, e’ fatta.

Il master ci scioglie “Vestitevi, poi verrete a sistemare noi”. Siamo nudi io e la schiava, cerchiamo di non guardarci negli occhi, vado verso il bagno, devo lavarmi dietro, le poggio una mano sulla spalla, lei si sottrae, “posso lavarti?” le dico, lei si sottrae anche di piu’, si infila i vestiti. Mi vesto anche io. Stiamo per tornare dai nostri padroni, la fermo. “Come ti trovo?” Mi dice veloce un indirizzo e-mail.

Andiamo da loro. Incredibile si sono vestiti da soli.

Mia moglie mi guarda “Vieni andiamo” si bacia un’ultima volta con il Master.

“Ci rivediamo?” gli dice sorridendo

“Chissa’, forse si” risponde lui,

“ma loro no assolutamente” dice guardando me e la sua schiava

“non voglio pasticci, la mia slave ha a che fare solo con me, chiaro? Altrimenti te ne pentirai, ti assicuro, anzi voglio che ti impegni per iscritto”.

“Si signore” rispondo.

Il master mi passa un foglio di carta, c’e ‘un impegno a non rivedere la schiava se non autorizzato dal master altrimenti saro’ pronto ad accettare qualsiasi punizione corporale lui voglia infliggermi, purche' approvata anche da mia moglie. Quest’ultima clausola mi tranquillizza, firmo. Mia moglie approva con la testa, incredibilmente nonostante quello che fa e mi fa fare e’ gelosissima, forse anche lei teme che riveda la schiava.

Andiamo via. Ritorniamo nella vita normale, lavoro insieme, figli. Io pero’ ogni tanto ci penso, e come non potrei pensarci, sento sul mio petto i seni della schiava che fremono quando lei prende il colpo, e poi quella lacrima, vorrei leccarla asciugarla. Basta, e’ fatta, sono innamorato perso. Comunque resisto, resisto a non chiamarla, non tanto per timore delle punizioni del suo master, diciamo per timore di sentirmi ridicolo, perche’ ti amo?, perche’ siamo stati inculati insieme, come fai a dirglielo. Resisto due giorni, tre giorni, poi non resisto piu’, le scrivo. Tanto se non vuole non risponde, penso. E invece risponde, si vediamoci, appuntamento, bar tutto ok. Impazzisco di gioia, allora si, allora e’ innamorata anche lei. Mando un messaggio, lei risponde a tono, si, proviamo le stesse cose. Vado all’appuntamento, sono certo che andra’ tutto bene, sara’ fantastico. Lei mi guarda, sorridente, allegra, spensierata direi, nulla dell’atmosfera dei nostri messaggi, pieni di sottintesi. “Bene”, dico “allora?”. “Allora oltre che schiavo sei proprio stupido” fa lei ridendo

“Ma che carini, guardali” sento una voce dietro di me mi volto e vedo il master e mia moglie che ridono, lui con una mano sulla sua spalla. Anche la schiava comincia a ridere “Davvero pensavi che potessi innamorarmi di te?, di uno come te?”

Non so che fare, non so che dire

“Ricordi cosa avevo detto? Ricordi cosa hai firmato” fa il Master

“Si ricordo” tanto per me ora nulla ha piu’ alcuna importanza la delusione e’ piu’ forte della paura, non so cosa mi fara’ sopportare, per quanto terribile non staro’ mai male come ora

“Ma eravate tutti d’accordo?” mi viene finalmente il sospetto.

“Certo” risponde mia moglie “Volevamo avere un tuo impegno che ci consentisse qualunque cosa, vedrai come ne approfitteremo!”

Si, penso proprio che sara’ terribile.



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