i racconti erotici di desiderya

L'iniziazione di veronica


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Eravamo alla vigilia delle feste di Natale e grazie ad un impegno di lavoro fuori città avevo incontrato la mia amica Veronica che non vedevo da diverso tempo. Quel giorno, approfittando del un viaggio in auto, ci eravamo raccontate un po’ di cose che ci erano successe negli ultimi mesi. Notai subito che Veronica era impaziente di raccontarmi qualcosa di molto intimo che la stava coinvolgendo in maniera forte rendendola diversa da come io l’avevo sempre conosciuta.

Fu così che iniziò a parlarmi di Rolando, conosciuto un paio di anni prima nel nostro stesso ambiente di lavoro e con il quale avevo iniziato una passionale storia che le aveva fatto conoscere una sessualità diversa e giocosa di cui lei, fino ad allora, era stata totalmente inconsapevole.

Rolando, più giovane di Lei di alcuni anni, era sposato con una donna forte ma fredda e poco disponibile ad esplorare una sessualità diversa e soprattutto ad assecondare le pulsioni e le fantasie del suo uomo; Veronica invece era da sempre troppo concentrata sulla carriera e poco sui piaceri della vita tanto da scegliere un marito, conosciuto quando era ancora giovanissima, che con il suo fare posato e regolare gli garantiva tranquillità in una vita che lei viveva in perenne movimento. Un incontro quello tra Veronica e Rolando che invece è riuscito a far tirare fuori a Veronica la propria esuberanza senza più avere quei timori che l’avevano accompagnata nella vita, regalando a Rolando la piacevolezza di quella complicità così tanto sognata. Tutto ciò aveva contribuito ulteriormente a far capire a Veronica che era ormai giunto per lei il momento di dedicarsi a se stessa come donna, godendo di tutti quegli elementi della femminilità che fino ad allora si era negata

Fra le tante cose che mi raccontò e che oggi anche io trovavo normali vista la mia crescita sessuale avvenuta dal momento in cui ho incontrato Marco, quella che maggiormente catturò la mia attenzione fu il suo confessarmi il desiderio di regalare a Rolando, per il suo compleanno ormai imminente, un'altra donna con cui giocare insieme a lei. Iniziai allora a parlarle della mia personale esperienza e le confessai che anche io avevo giocato con un'altra donna e che la cosa mi era piaciuta moltissimo. Si creò tra di noi un atmosfera di gioia e ilarità, ma anche di forte interesse e curiosità, che ci accompagnò per l’intera mattina rimanendo inalterata anche quando Marco ci raggiunse per il pranzo.

Veronica era così euforica che non appena feci accenno a Marco di quello che ci eravamo “confessate” durante il viaggio della mattina, lei iniziò a fare un sacco di domande dimostrando anche a Marco la voglia di partecipargli la sua gioia. Erano due anni che aspettavo l’occasione per presentare Veronica a Marco ed adesso, dopo soli pochi istanti che si erano conosciuti, camminavamo tutti e tre sottobraccio raccontandoci le nostre esperienze intime, ma soprattutto trasgressive, come se ci conoscessimo da sempre.

Veronica si sentiva proprio a suo agio, certamente confortata dal fatto che si trattava del mio compagno, ed io riuscivo a vedere il ghigno di intrigante piacere che ricopriva il volto di Marco. Fu per queste emozioni che con fare complice ad un certo punto del pranzo, rivolgendomi a Marco lanciai la mia provocazione: “potremmo regalare noi a Veronica la possibilità di fare questa esperienza”. Naturalmente Marco ci mise un attimo a capire che la mia affermazione si riferiva al coinvolgimento nel gioco della nostra amica Angelica, con la quale sarebbe stato anche possibile costruire per l’occasione un gioco piacevole e intrigante per tutti, ma soprattutto protettivo per Veronica.

Angelica è una frizzante ragazza di 35 anni che abbiamo conosciuto alcuni mesi fa su internet. Una persona molto dolce dall’atteggiamento aggressivo. Mi è piaciuta dal primo istante per il suo fare diretto e senza veli, per la sua esuberanza, molto vicina alla mia, ma soprattutto per il suo dichiarato piacere nel mettersi a disposizione del mio godimento, fatto questo che mi eccita infinitamente soprattutto in presenza di un linguaggio particolare: quando mi si rivolge chiamandomi Padrona o mia Signora mi giunge una fitta all’inguine che scatena tutta la mia animalesca passionalità, facendomi sentire forte il desiderio della sua appartenenza a me. In verità il gioco con lei, mi permette di scoprirmi, di capirmi, di esprimere piaceri e pulsioni che non sapevo di avere. Unica nota negativa è che spesso sparisce, risucchiata dai propri impegni ma soprattutto dalla propria pigrizia, interrompendo il piacere del nostro rapporto e spingendomi spesso a chiedermi se abbiamo davvero trovato la compagna ideale per i nostri giochi.

Questo insieme di pensieri avevano stimolato la nostra fantasia tanto che appena rientrati a casa decidemmo di inviare un sms ad Angelica nel quale la informavamo del nostro desiderio di organizzare una cena con una nostra amica e chiedevamo la sua disponibilità a farci da cameriera funzionale. Angelica capì immediatamente cosa intendevamo e si dimostrò felice e molto eccitata. Iniziò infatti a chiamarci più volte sempre più incuriosita dalla cosa e addirittura fornendoci le date in cui si sarebbe potuto organizzare il tutto. Dall’altra parte, anche Veronica si dimostrò piacevolmente stupita allorché gli comunicai che il regalo era pronto e mancava solo di decidere la data. Era ormai Natale e sia noi, che Veronica ed Angelica eravamo ingessati negli impegni familiari che ci impedivano qualsiasi tipo di programma. Passarono quindi le feste ed una sera invitammo a cena a casa nostra Veronica, volutamente all’oscuro del programma che avevamo preparato.

Veronica suonò alla porta esattamente alle 20. Aprì Marco e la fece entrare, mentre io volutamente mi attardavo in bagno. Quando li raggiunsi notai subito che Veronica era vestita così come le avevo chiesto. Portava una gonna nera attillata e sapevo che sotto aveva le calze autoreggenti e le mutandine di pizzo nero che ricoprivano e custodivano la sua intimità accuratamente resa liscia dai miei consigli. La salutai e la feci accomodare in salotto. Lei accavallò generosamente le gambe e prese fiato.

"Uffa!" — sbottò. — "Che giornata!"

"Adesso la giornata lasciala fuori e rilassati." — le dissi sorridendo dolcemente. E lei lasciò andare la testa indietro.

Marco nel frattempo si era spostato in cucina intento a continuare i preparativi della cena e mentre io e Veronica chiacchieravamo del più e del meno, entrò Angelica. Era una sorpresa per Veronica che non se lo aspettava proprio ed eravamo curiosi di raccogliere le sue reazioni.

"Le Signore desiderano?"

Angelica era completamente nuda, a parte la crestina sui capelli, il grembiulino bianco da cameriera e le scarpette con il tacco a spillo dello stesso colore. Veronica era rimasta a bocca aperta, visibilmente imbarazzata ma allo stesso tempo incuriosita.

"Sì, grazie. Io desidero già" — mi rivolsi maliziosamente alla mia ospite. — "Anche tu desideri?"

"Sì…"- disse guardando la bella cameriera. — "Direi proprio di sì."

"Va bene un vino?" — chiede Angelica.

"Io sì." — rispose Veronica.

"Anche noi." — replicammo io e Marco che nel frattempo ci aveva raggiunto e si era seduto tra di noi.

Angelica si girò mostrando il suo bellissimo sedere rotondo e sparì in cucina movendosi con eleganza.

"Chi è?" — domandò subito Veronica avvicinandosi il più possibile a me.

"E’ Angelica, l’amica ti cui ti abbiamo parlato. L’abbiamo fatta venire a prepararci la cena e a servircela."

"E basta?"

"Possiamo fare con lei quello che vogliamo." — la tranquillizzai.

"Davvero? — tornò a sedersi comodamente attendendo l’aperitivo.

Angelica tornò con un vassoio.

"Grazie Angelica." — disse Veronica mentre io guardavo il culo a Angelica che si piegava in avanti per servire all’altra il calice di vino.

Poi si girò verso di me e fece la stessa mossa, dando a Veronica il piacere di poterle scrutare le natiche e ciò che le natiche proteggevano. Io e Marco ci scambiammo un’occhiata d’intesa alla quale si unì immediatamente Veronica e poi lasciammo che Angelica se ne andasse.

"Visto che culo che ha!" — esclamò provocatoriamente Marco non appena soli ma ben attento dal farsi sentire da Angelica. La nostra amica ogni tanto gradisce avere rapporti di gioco con Michela e questa sembrava l’occasione giusta anche per dare corpo alle tue curiosità.

Veronica strabuzzò un po’ gli occhi per il turbamento, poi si riprese.

"Ha accettato subito?"

"Sì, ovviamente." — risposi io “Angelica è molto attenta al mio piacere e soprattutto sa che non la coinvolgerei mai in qualcosa di non piacevole e imbarazzante ”

"E’… E’ una schiava completamente sottomessa a te, dunque…"

"Sì e no." — ammisi dopo una lunga sorsata di vino. — "L’ho scelta e mi piace proprio per questo. E’ una persona splendida che risponde molto bene alle mie aspettative anche se, così come per me, entrambe non abbiamo un ruolo netto ma ci complementiamo serenamente e poi ………. ha una lingua che è un piacere”

Veronica si versò in bocca gran parte del suo vino.

"Fantastico." — si limitò a dire.

"Vuoi un consiglio?"

"Sfilati le tue mutandine e dammele."

Lei si alzò e, facendo attenzione a non mostrarci troppo, riuscì a raggiungere il bordo dell’indumento intimo e a sfilarselo in un attimo. Me lo porse.

"Grazie." — mi limitai a dire.

Non avevo neanche fatto sparire le mutandine che Angelica tornò in salotto.

"Il Signore mi manda a dirvi che la cena è pronta"

"Direi che possiamo metterci a tavola. Tu Veronica, hai fame?"

"Sì Michela, e devo confessarti che mi è venuta proprio molta fame"

Io e Veronica ci sedemmo alle estremità della tavola da pranzo una di fronte all’altra, mentre Marco prese posto sull’altro lato della tavola tra di noi. Avremmo così potuto vedere per tutta la cena le nudità di Angelica che faceva spola tra di noi. Infatti, mentre davamo fondo ai nostri piatti e chiacchieravamo deliziosamente, continuavamo a guardare le sue rotondità.

Finito di consumare il primo piatto, improvvisamente Marco chiamò Angelica.

"Sì, Signore?"

"Direi che prima di passare al secondo potresti dare alle Signore un assaggio. Non credi?"

"Certo Signore."

"Incomincia dalla nostra ospite."

"Naturalmente, signore."

Si portò a metà della tavola, si inginocchiò e si piegò per potersi infilare sotto la tavola. Veronica mi guardò per domandarmi che cosa stava succedendo. In realtà le sue mutandine me le ero fatte dare fin dall’inizio per una precisa ragione.

Osservai con attenzione le reazioni di Veronica mentre Angelica di sotto la tavola e senza farsi vedere le si faceva vicina, le alzava il vestito, le allargava le cosce, vi infilava il viso, le raggiungeva il sesso con la bocca ed iniziava a lavorarla di labbra e lingua. Movimenti che conoscevo molto bene. Dapprincipio, pur sempre più eccitata Veronica si agitava sulla sedia per ciò che le stava accadendo, ma quando capì che Angelica voleva solo farle sesso orale, si rilassò e socchiuse gli occhi come se io non ci fossi.

Il rapporto stava accadendo ormai solo tra loro due ed io e Marco eravamo semplici ma privilegiati spettatori. Veronica si lasciò andare sempre più in una posizione tale da consentire all’altra di raggiungerla in pieno e di poterla esplorare con la lingua. Eravamo stati precisi con Angelica: doveva farla venire, e nel minor tempo possibile.

Francamente non so che cose le fece più di quello che solitamente fa a me, certo è però che Veronica venne in pochissimo tempo. Angelica continuò ancora per un po’ a giocare di lingua, poi si placò e passò a me. Mi sollevò la gonna ed iniziò a far scorrere la lingua in modo da portare anche me all’orgasmo. In realtà io non volevo venire, ma la lasciai giocare così anche per dare a Veronica la conferma che mi sentissi anch’io privilegiata come lei. Tuttavia preferii non venire e lo feci capire alla mia ancella mettendole le dita tra le labbra. Lei capì perché si portò pian piano a succhiare le mie dita, per poi allontanarsi da me. Infine sgusciò di sotto la tavola facendoci notare quanto brillassero di gioia i suoi occhi. Sparì in cucina, per tornare dopo un po’ con la seconda portata.

Continuammo la nostra cena arricchita del piacere delle attenzioni di Angelica la quale, dopo averci servito la seconda portata, fu invitata da Marco a sedersi al nostro tavolo non prima però di essersi cimentata in un dolcissimo bacio con me che così facendo la ringraziavo per il bellissimo regalo fatto alla mia amica e trovandola spudoratamente bagnata al passaggio delle mie dita tra le sue cosce. Marco nel frattempo si era portato in cucina a preparare il caffè ed io chiacchieravo con Veronica godendomi la sua emozione per la sorpresa che gli avevamo preparato. La serata stava scorrendo proprio serena. Quell’atto così improvviso e allo stesso tempo molto intimo era riuscito a creare tra tutte e tre noi donne, una forte complicità ed anche una piacevolissima voglia di raccontarci.

Veronica infatti iniziò a raccontare ad Angelica tutte quelle cose che aveva confessato a noi durante il nostro precedente incontro, rendendo così anche Angelica partecipe del desiderio di regalare a Rolando un'altra donna. Fu a quel punto che Angelica, senza che la cosa mi potesse minimamente stupire, rivolgendosi maliziosamente a Veronica gli disse:

“Perché non chiami Rolando e gli racconti ciò che stiamo facendo?”

Veronica rimase colpita dal suggerimento di Angelica e pur incredula del trovare Rolando libero dal controllo della moglie, non esitò ad inviargli un sms con scritto: “ho voglia di sentirti e di raccontarti una cosa che ti renderà ancora più orgoglioso di me”

Passarono alcuni minuti e arrivò la risposta di Rolando: “mi libero e ti chiamo subito … sono curioso”

Non avevamo ancora finito di leggere il messaggio che il telefonino di Veronica iniziò a squillare. Lei sorrise alla vista del numero di Rolando e rispose con voce molto emozionata. Iniziò a raccontargli che era a cena a casa nostra, della sorpresa che aveva trovato, e del giochino di Angelica, sottolineando maliziosamente il piacere dell’avere una cameriera brava e disponibile come Angelica. Mentre Veronica si godeva quel momento, Angelica si abbassò con eleganza e si infilò nuovamente sotto la tavola. Stavolta Veronica non si sorprese ed anzi riuscì tranquillamente anche se incuriosita dal fare di Angelica, a continuare nella sua telefonata, iniziando però a descrivere a Rolando cosa stava accadendo. Dopo qualche minuto, tuttavia, non riuscì più a controllare il piacere che Angelica le stava nuovamente provocando con la lingua nel sesso. Interruppe il dialogo con Rolando per gemere e mugolare di piacere.

"Mmuhhhh!" — aveva gli occhi fuori dalla orbite e il suo urlo sottolineava tutto il piacere che stava provando.

Depose il telefonino sul tavolo e si lasciò scivolare sulla sedia abbassandosi con il corpo sotto la tavola, quasi che Angelica l’avesse afferrata con i denti per farla sparire sotto. Io osservavo la scena con soddisfatto interesse, avvicinando il telefonino a Veronica in modo tale che dall’altra parte Rolando potesse godere dei piaceri della sua donna e immaginare la scena. Lei venne comunque presto, contrariamente alla propria volontà.

Stavolta Angelica non passò da me e sgusciò di sotto la tavola con discrezione, soddisfatta del proprio lavoro. Si sistemò il grembiulino e si portò in cucina per permettere a Veronica di parlare serenamente ed intimamente con Rolando. Anche io e Marco ci alzammo e lasciammo Veronica da sola.

Passarono alcuni minuti durante i quali sia io che Angelica ci dedicammo a mettere a posto un po’ la cucina mentre Marco aveva ormai finito di preparare il caffè ed anche il dessert. Quando avemmo la certezza che Veronica aveva concluso la sua chiacchierata con Rolando ritornammo in sala. Angelica ci seguì poco dopo con in mano il vassoio con i caffè, li posò sulla tavola, ritornò in cucina per poi riapparire con il carrello dei dolci.

"I signori desiderano prendere il dessert qui o in salotto?" — domandò, come le avevo suggerito.

"Andiamo in salotto." — le ordinai alzandomi.

Veronica si alzò a fatica, si sistemò alla meglio e mi seguì in salotto. Ora però Angelica, anziché servirci il dolce, si accasciò ai miei piedi poggiando il capo sulle mie ginocchia e abbracciandosi alle mie gambe.

Prendemmo il caffè e il dolce e continuammo a chiacchierare mentre Angelica sempre accucciata ai miei piedi si godeva il premio delle mie carezze e probabilmente si gustava tutta la sua eccitazione per aver gustato, prima di noi, il dolce nettare dell’intimità femminile di Veronica e mia. Non credo ci possa essere dolce più gradito ad Angelica.

Marco nel frattempo era andato in camera da letto ed io sapevo bene che aveva acceso candele e incenso e messo la borsa dei nostri giochini a portata di mano. Fece ritorno nel salotto e rivolgendosi a tutte noi disse:

“perché ora non andiamo tutti in camera da letto a premiare Angelica per i suoi servigi?”

"Sì dai, vieni a letto"- dissi io a Veronica. Poi mi rivolsi ad Angelica. — "tu vai avanti e affidati a Marco"

Dopo un po’ anche io e Veronica li raggiungemmo in camera da letto, dove trovammo Angelica distesa sul letto completamente nuda e con una benda che gli copriva gli occhi. Marco nel frattempo si era comodamente seduto in poltrona, come se attendesse l’inizio del suo film preferito. Iniziai a spogliarmi e rimasi in autoreggenti, invitando Veronica ad imitarmi. Si spogliò in breve e rimase in attesa che io la guidassi. Per lei era la prima volta e tutto sommato si sentiva ancora un po’ impacciata. Mi inginocchiai sul letto al lato di Angelica cominciando ad accarezzargli i seni e stessa cosa suggerii a Veronica che prese posto sull’altro fianco e iniziò timidamente a prendere confidenza con il corpo di Angelica. Marco a quel punto mi allungò un cubetto di ghiaccio con il quale iniziai a giocare intorno ai capezzoli di Angelica e sul suo ventre che intanto cominciava a vibrare dal piacere. Guardai Marco che mi fece un cenno di approvazione e mi invitò ad allargare le gambe di Angelica, cosa che feci immediatamente esponendola alla vista di Veronica.

Notai in lei un fremito di piacere nel vedere le labbra di Angelica rosee e lisce ma anche il pube rigonfiato dal piacere. A quel punto presi le mani di Veronica e fissandola negli occhi la guidai a mettersi a cavalcioni sul viso di Angelica rimanendo leggermente sollevata e lasciando così Angelica immersa nel piacere dell’attesa. Appena Veronica si sistemò, invitai Marco a porgermi il mio giochino preferito, quello in cristallo, che adagiai sul letto accanto al corpo di Angelica. Scivolai giù lungo le sue gambe sfiorandogli delicatamente l’interno delle cosce fino a raggiungere con la mia bocca i suoi piedi che iniziai a massaggiare e a leccare con gusto e passione, infilando la punta della lingua tra le dita, alzando lo sguardo per vedere l’espressione del viso della mia amica Veronica che nel frattempo si era posata sul viso di Angelica e si beava del piacere della sua lingua.. Il piacere che ricevevo era sublime, mi ritornavano tutte le sensazioni che Angelica provava nel leccare e succhiare Veronica e tutto il piacere di Veronica nell’assistere ai miei giochi. Decisi allora che era il momento che anche io mi gustassi l’intimità di Angelica e risalendo lungo le gambe puntai dritta tra le sue cosce iniziando ad affondare il muso tra i suoi umori, leccando e succhiando con piacere fino a farle inarcare il ventre spingendola così a intensificare i suoi movimenti di lingua su Veronica che nel frattempo iniziava a muovere il suo ventre strusciandolo sul viso di Angelica.

Era un triangolo perfetto e per un attimo avrei voluto essere al posto di Marco che certamente aveva una visione privilegiata. Mi girai verso di lui cercandolo, avevo una voglia tremenda di prendere il suo membro tutto in bocca e di iniziare a bagnarlo e succhiarlo fino a farlo urlare dal piacere, ma sapevo anche che eravamo lì per Veronica e che il nostro piacere poteva attendere. Mi sollevai dalla mia posizione, presi il giochino di cristallo e lo infilai nella fessura di Angelica. Iniziai a muoverlo con le mani e poi portai il mio pube a contatto con il suo iniziando a strusciarmi e muovermi come se la stessi scopando. In quella posizione mi ritrovai viso a viso con Veronica e con la sua eccitazione. In un attimo sparirono tutte le mie remore circa l’amicizia con lei, le afferrai i seni e avvicinando la mia bocca alla sua affondai la mia lingua nella sua bocca in un bacio appassionato che andò avanti per un bel po’ di tempo avvolto dai nostri mugolii di piacere.

Eravamo tutti in preda ad una eccitazione sublime, ad una affinità elettiva che mi portò immediatamente a chiedere a Veronica di prendere il mio posto e di gustarsi anche lei il piacere dell’intimità di una donna. Volevo staccarmi un po’ da loro, lasciarle giocare insieme per prendermi il piacere del mio uomo che certamente stava esplodendo nei suoi pantaloni. Scesi dal letto e mi inginocchiai ai piedi di Marco, aprii la zip, estrassi il suo membro e cominciai a leccarlo su e giù con fare frenetico, affondando la sua cappella tra le mie labbra e succhiando rumorosamente. All’improvviso Marco mi fermò, afferrò la mia mano e mi passò lo strap on chiedendomi di indossarlo. Io esitai ma alla vista del culetto di Angelica che nel frattempo aveva cambiato posizione stava sopra a Veronica in un perfetto 69, lo indossai, presi il lubrificante me lo misi su una mano e cominciai a esplorarle il buchetto. Marco nel frattempo si era messo al lato del letto e con le mani teneva larghe le natiche di Angelica, con il doppio risultato che rendeva più accessibile a me il buchetto di Angelica e allargava anche la sua intimità favorendo il gioco di lingua che Veronica le stava regalando. Presi nuovamente un po’ di lubrificante, lo poggiai sulla punta dello strap on, mi sistemai comodamente dietro ad Angelica e con delicatezza ma anche con fermezza affondai dentro di lei, iniziando a muovermi lentamente.

Veronica nella posizione in cui si trovava aveva potuto gustarsi il tutto e cominciò a muovere il suo bacino in maniera tale che Angelica fosse costretta ad assecondare i miei movimenti ed io, per contro, iniziai a sbattere il bacino verso l’alto per prenderla con decisione da sotto. Iniziavo a sentire che Angelica provava una sensazione di piacere che andava al di là di ogni immaginazione. Mi fermai bruscamente, mi spogliai dello strap on, mi distesi tra Angelica e Veronica come ad invitarle a dedicarsi a me. Il pensiero che mi passava nella testa era che entrambe giocassero su di me con il fallo di gomma a due estremità. Volevo averne una davanti e un'altra dietro, mosse dal ritmo delle loro mani, mentre Marco mi stava accanto e mi sussurrava parole nell’orecchio.

Così fu e il piacere che provavo era intenso, mi sentivo riempita e adorata, avevo il ventre che pulsava e gli orgasmi incontrollati anche perché Angelica, maialina com’è, non si era accontentata di penetrarmi ma mi stimolava con la lingua sul clitoride facendomi impazzire.

Poi mi venne l’idea. Cosa sarebbe il sesso, l’erotismo, l’amore… senza un minimo di poesia, di creatività? Io ero tutto questo. Chiesi a Marco di assistermi mentre preparavamo Angelica a ricevere il regalo a cui più ambiva. Marco sorrise e con estrema delicatezza mi passo il tubetto di lubrificante, indossò un guanto in lattice e cominciò a far scivolare le sue dita dentro l’ano di Angelica affinché io potessi trovarlo già pronto a ricevere tutta la mia mano che si sarebbe chiusa dentro di lei in un pugno con il quale l’avrei portata all’orgasmo percependo fino in fondo il senso del suo abbandono.

All’improvviso mi sentii esausta, troppe emozioni, troppo forti. Mi sentivo tremare tutta. Esausta mi alzai e mi lasciai cadere sul divano. Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno profondo durante il quale feci con ogni probabilità sogni ……. Comunque rifocillanti!

E’ stupendo avere una amica come Angelica, così simile a me e con cui poter condividere momenti così delicati, intimi e per pochi!!



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 27/03/2008 13:09:43
Giudizio personale:
..... mi hai fatto eccitare e godere, sono riuscito a finire il racconto stremato e ......... svuotato del mio seme. Ottimo.


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