i racconti erotici di desiderya

La droga: donne e sesso


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Cambia lo sfondo
Nel 2000 ero un quarantenne. Usavo la rete curiosando: esploravo… navigavo.. leggevo.. mi intrufolavo ovunque. Poi cominciò ad inghiottirmi.. ma mai a togliermi la differenza tra virtualità e realtà ai pensieri ed ai gesti. Come se vivessi in due dimensioni ... come se il reale diventasse altro al semplice clik di un mouse. Tutto cio’ mi instillò la certezza che nulla poteva accadermi se non uscivo allo scoperto…ma restavo al sicuro dietro ad uno schermo. Poi scoprìi le chat. Per ore viaggiavo dall’una all’altra.. con lo stesso nick ..la stessa fotografia parziale… Fu lì che scoprìi di avere una grande capacità dialettica che la rete amplificava. E esplose una esagerata passione per le donne… quasi un desiderio irrefrenabile di novità… di conquista… di mettermi alla prova. Le chat erano un terreno ideale: studentesse…impiegate al lavoro.. casalinghe trascurate… mogli in cerca di altri brividi… professioniste… infermiere…dottoresse… psicologhe.. dai Ministeri..dalla Rai, dalle Assicurazioni, dagli Ospedali. Dai 20 ai 50 anni…sposate… fidanzate da anni o da pochi mesi… single alla vigilia della laurea. Per me non c’era differenza. Sapevo come tentarle e farle sentire comprese e desiderate… le ascoltavo e cominciavo a scopare lentamente la loro mente. Mi ero creata la figura di uomo come un porto sicuro.. un confidente discreto e intelligente… un uomo passionale cui poter confidare tutto ... qualsiasi desiderio.. pensiero proibito... Ero l’uomo perfetto.. single…con un lavoro autonomo… brizzolato e sempre disponibile.. con una casa…molto tempo libero… sensibile e comprensivo. Non ero ossessivo..non chiedevo mai loro nulla… non promettevo pero’ niente..se non la mia voglia di loro. Voglia a metà tra passione e trasgressione…senza uno straccio di sentimento. Non chiedevo contatti mail… né di MSN…né numeri di telefono. Non chiedevo neanche foto.. e a quelle che le avevano.. non chiedevo foto osè. Niente. Misuravo soltanto le loro “voglie” e le facevo crescere. Quando la complicità diventava profonda ... lasciavo loro.… il mio numero di cell per qualche sms… Mi chiamavano quasi subito. E nel giro di una settimana…l’incontro era quasi matematico. La scelta era così vasta che in tre anni non incontrai una donna che avesse più di 35 anni. Riuscivo a fare magìe che però avevano bisogno di altre magìe subito dopo per non perderne il sapore. La distanza geografica non aveva alcuna differenza. Milano, Torino, Bologna Roma o Napoli o Bari, Venezia, Ancona ... tutte inseguivano il brivido, tutte facevano salti mortali stordite dal desiderio di passioni travolgenti. Alcune prendevano il treno o un aereo e venivano da me…altre aspettavano che passassi da loro…

Non potrei mai dirvi esattamente il numero di donne che ho avuto in quei tre anni (che io chiamo “confusi”) di permanenza virtuale… neanche se lo volessi. Così come… se non ci fosse qualche vecchia foto… non ricorderei molti dei loro volti. D’altronde incontrare due donne nello stesso giorno in un hotel a Roma.. una per il pranzo ed il pomeriggio ed una per la cena e la notte (dopo aver dato una sostanziosa mancia alla cameriera del piano perché rimettesse a posto la camera) e poi il giorno dopo correre a Latina per una terza donna con cui passare la notte.. alla fine confondeva gli attimi ... e le rendeva tutte uguali ... quasi che il viso fosse lo stesso. Ero un drogato del sesso e a nulla valeva il fatto che non promettevo altro che sesso: le donne sembravano incredibilmente cercare proprio storie cosi’..senza importanza. E facevano il “passaparola” come si fa fra gli uomini. Ricordo che a Milano, impegnato in uno stand alla Fiera, incontrai una ragazza conosciuta in chat nella pausa pranzo. E candidamente mi disse “Vai a letto con una mia amica (e mi diede il nome) perché non vieni a letto anche con me? non sono abbastanza bella?”. Ecco anche quella era “normalità” nei miei tre anni “confusi”. Ogni storia durava pochissimo..qualche settimana..qualche mese.. poi la mia passione svaniva…sorprendemente quasi contemporaneante a quella di lei. Se implodeva la passione di uno dei due..implodeva anche l’altra nello stesso momento. Un mistero che mai ho potuto comprendere.

Il momento in cui ci salutavamo… non era una linea ben definita: da oggi niente più. No si continuava con sms o telefonate…con messaggi nella chat e a volte anche..a distanza di tempo.. qualche incontro ulteriore. E subito dopo che finiva una storia.. ero di nuovo davanti allo schermo:

- “ come hai passato il we?” chiedeva una lei…

“sono andato in montagna…da solo.. a leggere e camminare. Dovevo provare a ritrovare me stesso… che a volte credo di aver perso di vista”

- “sono queste le cose che mi piacciono di più.. Un bel we.. non inutile come quelli che passo io. Mi dici come ti chiami??".

Era necessario come una droga..iniziare immediatamente a fare una nuova conquista.

Poi mi innamorai improvvisamente. E come d’incanto… mi svegliai. Capìi di aver vissuto inutilmente per tutto quel tempo: non avevo costruito nulla, neanche una semplice amicizia. Quell’amore…che durò due anni… mi disintossicò del tutto. Non sono mai più tornato davvero in una chat… e quindi non saprei neanche dire che effetto potrebbe produrre. Ma credo che non influirebbe affatto: svegliarsi significa vivere la virtualità come la realtà…pur capendone la differenza.

Ho conquistato e mi sono fatto conquistare da altre donne in rete… Ma pochissime e con tranquillità…senza correre.. senza ansia… senza sceglierne tra tante disponibili (perché non mi sento più io disponibile ad ogni costo) senza che fossero necessarie per aumentare la mia autostima. Semplicemente perché mi piacevano..mi affascinavano. Un bel passo in avanti.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Lumilumi Invia un messaggio
Postato in data: 17/03/2009 13:37:53
Giudizio personale:
Caro Paolo, ho letto con attenzione quello che hai scritto e ti posso confermare che ho vissuto la stessa situazione: per me, i tuoi 3 anni, sono stati quasi 5. Per il resto, tutto uguale. Probabilmente, ne sono sicuro, abbiamo avuto a che fare pure con le solite fanciulle. Anni un po\' frenetici..... Al contrario tuo, non ero single e lo dichiaravo spudoratamente. E per quel che mi riguarda, il fatto di non esserlo, era qualcosa che le persone che incontravo apprezzavano. Poi, io che mi vantavo del contrario, che non sarebbe successo, beh.... mi sono innamorato davvero. Innamorato dell\'unica donna che ho incontrato, sicuro che non me l\'avrebbe data. Ma decisi di capire chi era, davvero, proprio per quello. L.


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