i racconti erotici di desiderya

La donna ad ore 2

Autore: Umpadumpa
Giudizio:
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Commenti: 1
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Incontrai di nuovo Anna per strada, col marito e la coppia di suoi amici.

Mi salutò come niente fosse successo, dandomi del "lei" come al solito; ricambiai il saluto, dentro di me sorrisi: però, si sa comportare! E mi sentii gonfiare i jeans al ricordo della mattinata trascorsa (passata da qualche giorno, ormai).



Stamattina sono uscito presto, ho sbrigato le mie cose, poi son tornato a casa, verso le 11.

Strano, quella è l'auto di Anna, ma oggi non è il suo giorno.

Mi sarò sbagliato, è un'auto identica, peccato che non conosco la targa.

Metto la chiave nella serratura di casa, apro: altra stranezza, non ci sono mandate.

Entro e....si, c'è lei!



"mi scusi, ma domani non posso venire e mi sono anticipata di un giorno, ma se deve lavorare vado via."



"ma no, faccia pure, il salotto è gia pulito?"



"Si"



"allora leggo il giornale finchè non ha finito, così mi rilasso un pò!"



La guardo di sottecchi: pantaloni larghi blu, camicetta bianca appena trasparente, sotto si intravede un reggiseno bianco.



Vado in salotto, in effetti un open space, mi siedo sul divano e apro il giornale; la sento che gira per casa, ora viene verso l'ingresso che in effetti comunica con l'ingresso che ha uno specchio.

Lei è proprio lì davanti che lo spolvera, la guardo, sperando se ne accorga; in effetti alza lo sguardo e mi sorride attraverso lo specchio, poi va via. Comincio a sentire un formicolio al basso ventre.



Continua ad andare su e giu, ripassa davanti allo specchio: accidenti, attraverso la camicetta bianca vedo....due capezzoli eretti!

Si è tolto il reggiseno e le sue tette, belle grandi, fanno quasi esplodere la camicetta!



"Le preparo un caffè?"

"Certo, grazie"



La sento in cucina e dopo un pò mi porta una tazza di caffè.

" e lei non lo prende? Mi faccia ompagnia"

Va in cucina e torna con un'altra tazza di caffè.

Lainvito a sedersi accanto a me, sorseggiamo il caffè, le guardo le tette, la camicetta è sbottonata in modo tale da farmi vedere il solco.

I capezzoli sono eretti. Mi guarda con quegli occhi acquosi.

Finisco il caffè. Allungo la mano e comincio ad accarezzarle i seni da sopra la camicia; socchiude gli occhi, infilo la mano e comincio a tormentarle un capezzolo, con l'altra finisco di sbottonare e gliela tolgo. Mi chino a succhiarla; la sua mano si muove, mi tira giu la zip e fa uscire il mio cazzo, gia duro da un pò.

Mi masturba lentamente, poi si china a baciarlo, scende da divano e comincia a spompinarlo: è un'artista!

Veloci colpi di lingua sul glande, che poi mordicchia, prende tutta l'asta in bocca e la fa scivolare lentamente verso la gola, poi risale, lecca la cappellal e mi fa una sega con lentezza, scende verso le palle, le succhia, le lecca e la sega continua.

La faccio alzare, le tolgo i pantaloni e gli slip: fantastica, non l'avevo mai vista nuda!

La faccio avvicinare, infilo la testa tra le sue cosce e la lecco, dappetutto; mi bagno un diro nella sua figa e le circondo il culo con le mani. Continuo a leccarla, col dito bagnato le cerco il buco del culo, ci gioco e poi entro, lentamente, solo un poco, muovendolo.

"Dio, che bello", sussurra, "continua"

Ceto che continuo! Adesso il dito è tutto dentro e lei si muove per sentirlo meglio. La guardo in viso: ha gli occhi chiusi, sorride, mugola, faccia da troia.

Ho il cazzo durissimo, le prendo una mano e la guido ad una sega, sono ancora vestito, solo il cazzo e le palle fuori.

Lo sente, duro!

Apre gli occhi, lo guarda, si stacca, mi spinge contro il divano, apre le cosce e viene su di me, lo guida nella sua figa, comincia a cavalcarmi.

"sono una troia, vero Dai, dimmelo che sono una troia!"

"Si, una troiona, la migliore!"

"Perchè, ne hai avuto altre?"

"Certo! Pensi di essere l'unica che mi scopo solo per scopare? Ma tu sei la migliore! Una gran troiona e una gran pompinara!"

E col dito le ho cercato il culo.

"Dai, dai, porcone! Hai mai rotto un culo col cazzo?"

"Si, certo!"

"Porco, porco, porco!" E aumenta il ritmo!

"Vengo, porco, vengooooo!"

"Devo anche io!"

"Riempimi, dai, non temere, è sicuro! Dai, porco, vieniiiiiiiiiiiiii!"

Non sono riuscito a trattenermi, ho sborrato a lungo nella sua figa.

Si è alzata, poi, seduta accanto a me, ha finito il suo caffè ormai freddo. Poi si è chinata, mi ha pulito il cazzo con la bocca "buono, il tuo sapore".

E' andata di la, ho sentito lo scroscio dell'acqua.

Dopo un pò è tornata, vestita di tutto punto.

"Ha bisogno di altro? Allora io vado, buongiorno, dottore!"



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Umpadumpa Invia un messaggio
Postato in data: 25/09/2006 16:49:42
Giudizio personale:
sembra vero!


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