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Incontro con coppia con lui cuck 2

Autore: Hard_Dream
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Commenti: 1
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Erano in giro per Palermo, mi hanno fatto uno squillo, e ci siamo incontrati. Il bar era pieno di gente, lei vestita elegantissima, tacchi a spillo, calze nere, pelliccia di volpe, sotto un corpino aderentissimo; si è seduta accanto a me, lui di fronte, abbiamo parlato del più e del meno, lei era friulana, occhi chiari, fisico snello, voce suadente. Gli avventori entrando l’avevano di fronte, e vedevano la fascia nera delle calze, guardavano noi maschi, e probabilmente non capivano, ma sicuramente pensavano che eravamo fortunati. Dopo un po’ ci siamo alzati, erano le 22.00, e siamo andati un po’ in giro in auto, lui alla guida, lei accanto ed io dietro, abbiamo incontrato lungo il foro italico un gruppo di lucciole, vestite in maniera discinta, per mostrarsi, lei aveva tolto la pelliccia, e non era da meno, mi mostrava adesso tutto il suo corpo nella sua incommensurabile bellezza, ero eccitato, duro, con il cazzo che non riusciva più a stare dentro i pantaloni, lui continuava a guidare, quasi indifferente, aspettando che io giocassi con lei, e l’ho fatto, ho cominciato a carezzarle i seni da dietro, prima quello destro, poi le ho sfiorato con la sinistra l’attaccatura delle autoreggenti con la coscia, lui guardava con la coda dell’occhio, e percepivo che era eccitato nel vedere la sua donna carezzata da un altro. Ogni tanto le sfioravo il capezzolo, e lei reclinava la testa indietro, uscendo la punta della lingua dalla bocca, era eccitata, e si vedeva, ma io avevo scelto di procedere lentamente, molto lentamente, per eccitarli entrambi. Dicevo a lui di guardare avanti, di non distrarsi, mentre io badavo a lei…le ho infilato una mano dentro le cosce, gliele ho divaricate, lentamente, risalendo dalla parte interna, poi lateralmente sono arrivato al monte di venere, sfiorandole avvedutamente l’inguine, ma solo sfiorato…lei era andata completamente in trance, allargava le cosce sperando che le toccassi la figa, calda, sicuramente fradicia di liquido seminale, turgida; gliela sfioravo, ma non facevo nessuna pressione, ci giocavo, la eccitavo, lei inarcava la schiena, avvicinando la sua figa alla mia mano, poi, passando una mano tra i sedili, ha cercato di toccarmi il cazzo, che io nel frattempo avevo tirato fuori, era gocciolante e turgido, lo sentivo prepotentemente fuori dalla patta, voglioso di fotterla. Lo ha preso in mano, soddisfatta di sentirlo duro per lei, per la voglia che avevo di lei. Ad un tratto è passata dietro, scosciando e facendosi vedere per intero, mi è saltata letteralmente addosso, io seduto in mezzo, lei con la bocca sul mio cazzo, per un pompino veramente desiderato, ed il marito che aveva orientato lo specchietto retrovisore in direzione del mio cazzo. Gli chiedevo se gli piaceva vedere la moglie che mi spompinava, e lui riusciva solo a gemere, a farfugliare dei suoni gutturali, si capiva che non aspettava altro che io la scopassi, e ad un certo punto, le ho divaricato le cosce, l’ho leccata tutta, sul collo, sulle braccia, la figa, fradicia, bagnata, larga, pronta per essere fottuta; non aspettava altro che le infilassi il cazzo dentro, e questo ho fatto, dandole colpi violenti e alternativamente delicati, penetrandola fino ai coglioni, che le sbattevano sulla figa per i colpi violenti. L’ho pompata in questa posizione per ¾ d’ora, era tutta inzuppata, gridava, godeva come una troia, diceva al marito che finalmente aveva trovato un trombatore che la faceva godere come una maiala, gli diceva che era un cornuto, un cervo, una mammoletta, e che il suo cazzo rispetto al mio era un pischeletto, lui gemeva ed acconsentiva, dicendole che me la potevo fottere fin quando lei fosse rimasta qui, in Sicilia, a Palermo. Ci eravamo immessi sullo scorrimento Palermo Sciacca, ad un certo punto, quando lui ha trovato una uscita, l’ha imboccata, e si è immesso in un passo carrabile da cui si accedeva ad una villetta, siamo scesi dalla macchina, il sedile posteriore era tutto bagnato dei nostri umori, eravamo sudati, ed io sempre con il cazzo teso; l’ho messa in piedi, a cosce larghe, lui disteso sotto di noi a cercare di intravedere il cazzo che gli sfondava la moglie, godeva nel sentirla gemere, e lei gemeva per il godimento, e veniva come una troia; l’ho pompata per un bel po’, ed ogni tanto sentivo la mano di lui che me lo toccava, per sentirlo, duro, che la sfondava . Quando lei è venuta, nuovamente, e mi ha chiesto di sborrarla, io che non aspettavo altro, dopo averle chiesto permesso, sono venuto a fiotti dentro di lei, inondandola di sperma, caldo ed abbondante, mentre lui, sempre sotto di noi, non aspettava altro che la figa cominciasse a gocciolarle, per potere godere dell’odore e della sborra, mia e della moglie, che gli colasse addosso, per poterla leccare. Lo ha fatto scrupolosamente, e mi ha invitato ad andare a trovarli a casa, cosa che ho fatto, e che narrerò prossimamente.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Poppyechico Invia un messaggio
Postato in data: 15/08/2013 12:30:30
Giudizio personale:
mana il pathos erotico....


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