i racconti erotici di desiderya

Il piacere quotidiano

Autore: Muyhermosa
Giudizio:
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Mi sono svegliata un giorno, annoiata, rigirandomi nel letto... ho acceso il portatile, 24 messaggi non letti.

Uno dopo l'altro, ho iniziato a scorgere il mittente... nick strani, bizzarri... oppure originali.

Con alcuni di loro c'era stato uno scambio di mail, qualche battuta al telefono... Quel giorno però volevo trasgredire con qualcuno mai visto prima. Che non avrei visto mai più dopo esserci stata.

longtime@... Non ne ricordo neanche il nome, ma faceva il giornalista e anche lui viveva a Roma.

Giugno torrido di quest'anno.

L'ho tenuto sulla corda per qualche giorno... prima dell'appuntamento, sotto casa mia.

Una mattina infuocata, quasi all'alba.

Essendo sposato, non sarebbe stato possibile incontrarci la sera.

A me poco importava che fosse sposato o meno: volevo solo divagarmi... divertirmi per qualche ora, poi tornare a casa mia.



Tutti gli uomini, quando mi incontrano la prima volta, prima si perdono nel décolleté, poi, visibilmente imbarazzati, spostano lo sguardo sul viso e mi aprono la portiera.

Il giornalista non fece eccezione.

Durante il tragitto verso un appartamento a Ciampino, che un amico ruffiano gli aveva ceduto per la mattinata, mi raccontò della differenza che esisteva, per lui, tra amore e sesso.

.

Feci la vaga... chiedendo della sua vita, di quante volte avesse tradito sua moglie.

.

Adulatore, pensai...

Il tragitto non fu lungo, parcheggiò in sosta rigorosamente vietata... fece strada per un centinaio di metri fino ad un portone enorme che imboccammo, seguimmo un viale interno e su per le scale... No, prendiamo l'ascensore, mi fa lui.

Prendemmo l'ascensore.



Bella casa. L'ingresso, ampio ed austero per l'arredamento, dava su un salone enorme, dominato da un salotto bianco, da tendaggi e tappeti pesanti... per la casa, incorniciate foto di bimbe, una coppia felice... sicuramente sposata... infine, la camera da letto.

Mi spoglio perchè in fondo questo voleva lui.

E in fondo anch'io.

Ero lì per quello.

Indossavo una gonna bianca, di lino... è stato un attimo sfilarla... e via anche il top elasticizzato sui fianchi che, generosamente, scivolato sulle spalle, metteva in risalto il mio florido decollété.

Via anche il reggiseno (ho una cura e una passione maniacale pr la lingerie... sempre raffinata e ricercatissima); intanto, ho avvertito la sua presenza alle spalle... le sue mani sui seni nudi, a coprirne i capezzoli, portandomi indietro con la schiena, finché ho sentito il corpo aderire al suo completamente... l'erezione pronunciata premeva già contro l'interno di una coscia... ma il calore della sua mano si spostava verso il basso, insinuandosi sotto l'orlo degli slip con una carezza dapprima lieve, poi insinuando due dita... Mi strappò un gemito soffocato.



I baci si fecero presto famelici, i respiri ansanti... Mi sono ritrovata sul letto, le gambe dischiuse mentre finiva di liberarmi dall'ultimo ostacolo che si frapponeva tra lui e il piacere... E' stato allora che ho sentito la sua lingua scivolarmi dentro, calda ed umida... ho chiuso gli occhi e ho assaporato il divenire di quel piacere sublime... credo sia durato un'eternità, interrompendosi proprio quando stavo per godere.

Quando si è riversato sul cuscino, lo sguardo rivolto verso il soffitto, le gambe ben aperte, mi ha attirata a sé intimandomi di baciarlo... e di non smettere, non smettere...

L'ho fatto strusciandomi contro di lui... scivolandogli addosso, come se dovessi cavalcarlo, ma immobile... Ho avvertito la pressione del suo pene enorme, duro e bagnato contro di me... ho sorriso pensando che sarebbe stato un attimo farlo venire... ma lui non voleva questo.

.

Sostenni il suo sguardo concupiscente, lui impaziente, ansimante... emise un rantolo eccitato quando la mia mano scese a massaggiare il suo membro turgido, seguendo movimenti regolari, avanti e indietro, su e giù... delicatamente, poi con gesti febbrili, rapidi... per rallentare nuovamente... avvertivo lo sperma appiccicoso grondarmi fra le dita... mi ha fermata quando stava per avere un orgasmo.

Solo in quel momento sono scesa lungo il suo corpo e ho dischiuso le labbra... assaggiandolo con la punta della lingua; l'ho visto contorcersi e ansimare forte... più forte... l'ho preso tutto nella bocca, stuzzicando con la lingua il glande, soffermandomi sull'asta protesa e lucida, ora puntata contro la mia gola... Accelerai i movimenti, facendolo uscire e rientrare infinite volte, volevo che capisse che non era uno dei tanti passaggi prima di arrivare al rapporto sessuale completo... volevo che capisse che avevo scelto quel modo per farlo venire...

Proprio quando il messaggio giunse a destinazione, mi vidi bloccare, sollevare di peso e inchiodare al materasso, la faccia contro il cuscino... Mi fu dentro in un attimo, selvaggiamente... Iniziammo a godere. Gemere e godere ripetutamente... Mi possedette per un tempo incalcolabile, e lo fece furiosamente... mentre mi penetrava da dietro, con due dita mi esplorava la vagina, andava oltre i peli del pube... mi masturbava... Il cuscino soffocò l'orgasmo che esplose inatteso.



Mi girò tirandomi verso di sé per le gambe... si assicurò che fossero ben aperte, quindi vi fece scivolare il suo enorme membro intriso dei miei umori... e ricominciò a muoversi piano... piano... piano... poi sempre più forte, come un'onda decisa a non lasciar tracce di vita dietro di sé... nell'istante in cui il mio sguardo si poso' sulla nostra immagine riflessa nello specchio del comò, vidi due animali insaziabili che si possedevano come se dopo quel piacere non dovere rimanere null'altro per cui continuare a vivere.

Mi disse: , con un gemito che gli morì in gola. E l'istante successivo lo sentii riempirmi e colarmi fra le cosce... rimase immobile dieci, venti, trenta secondi... l'erezione era sempre lì, come se dovesse ancora venire...

Come impazzito mi fece scendere dal letto, mi appoggio all'armadio, lasciando che mi appoggiassi e tenessi ben aperte le gambe... e mi fu ancora dentro, con impeto e con veemenza, sconquassandomi di piacere... Gridava, gemeva... nietreggiò fino al letto e mi prese sopra da sé, penetrandomi fin nei più intimi recessi del mio essere donna.

Lo sentii dentro completamente, fermo e duro, conficcato dentro di me mentre ancora sborrava...

Gridai... sentivo il sangue fermarsi violentemente all'altezza delle tempie e queste ultime battere fino a dolermi...

Continuai quella danza... muovendomi avanti e indietro fintanto che lo sentii riempirmi, imponente, caldo e pulsante, affondare ancora cinque, sei sette volte...



Avevo avuto la mia dose di piacere quotidiano.



Non ci vedemmo mai più. Rifiutai tutte le sue chiamate al cellulare e non risposi mai ai suoi messaggi.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Tonyko64 Invia un messaggio
Postato in data: 14/05/2007 00:31:45
Giudizio personale:
racconto bellissimo, ritmo travolgente ed eccitante.
è sempre fantastico \"sentire\" la versione femminile.
complimenti continua cosi!
tony

Autore: Tonyko64 Invia un messaggio
Postato in data: 14/05/2007 00:30:54
Giudizio personale:
racconto bellissimo, ritmo travolgente ed eccitante.
è sempre fantastico \"sentire\" la versione femminile.
complimenti continua cosi!
tony


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