i racconti erotici di desiderya

Alle volte basta il regalo giusto...

Autore: Infermierina_Trav
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Circa un paio di settimane fa si fa vivo quel mio famoso amico...insomma, quell'amico che finiva sempre per farsi fare un pompino ogni volta che ci vedevamo . Per delle cose che non sto' qui a raccontare e, sopratutto, per il virus non ci siamo visti per qualche tempo...alche' si fa sentire dicendomi che siamo in Dicembre e sarebbe una buona occasione per farci gli auguri. Io acconsento e ci siamo visti per un caffè, un paio di chiacchiere e poi ci siamo salutati, come fanno gli amici normali. Pochi giorni fa mi richiama, dicendomi se avevo piacere di andare a prendere il caffe' con lui visto che era dalle mie parti, cosa alla quale acconsentii...e una volta usciti, prima dei saluti mi da un pacchetto, dicendommi che era un piccolo pensiero per le festivita' in arrivo . Lo ringrazio e ci salutiamo . Una volta a casa apro il pacchetto, pensando "sembra una grande busta ed e' soffice al tatto..insomma tolgo la carta e mi viene un sussulto, quasi un tremore e mille pensieri . Era si una busta...con delle calze grigio perla con punta e tallone rinforzato. Lui ha sempre saputo della mia passione per le calze vintage e alle volte mi ha regalato anche dei collant , forse come premio per i lunghi e succosi pompini...ma regalare delle calze cosi', di quel colore...ha un unico messaggio. O perlomeno, lo e' per me. Il giorno dopo gli mando un messaggio chiedendogli di passare da me, perche' anche io avevo un presente da consegnargli...arriva l'orario dell'appuntamento e gli mando un nuovo messaggio scusandomi che ero in ritardo e chiedendogli se poteva salire , perche' dovevo assolutamente finire una cosa sul pc . Nel messaggio lo avvertivo che avrei lasciato socchiusa la porta in modo che potesse tranquillamente entrare . Dopo 5 minuti o giu' di li' sentii chiudere la porta e mi sentii chiamare..ma questa volta il sussulto l'ebbe lui. Mi ero preparata con un reggicalze alto in vita, bianco, con 6 bretelline le quali tenevano su' le bellissime calze velatissime grigio perla che mi aveva regalato. Mi sono messa un tanga trasparente cosi' come il reggiseno trasparente

e gli immancabili seni in silicone. Sandali col tacco e cinturino alla caviglia, parrucca rossa riccia e un bel rossetto. Quando mi vide rimase in silenzio eanche io non dissi nulla. Mi avvicinai ,gli sbottonai i pantaloni e, inginocchiandomi e col fare da gatta in calore cominciai a palpargli il cazzo dicendogli : sei un porco...e' questo che vuoi..cominciava a gemere e glielo tirai fuori sempre palpandolo languidamente e, massaggiandogli le palle, cominciai a mettermi la cappella sulla bocca. Mi bagnavo le labbra e le strusciavo sulla cappella, alle volte gliela ciucciavo un pochino solo la punta e poi nuovamente di labbra, aggiungendo anche qualche leccata . Il cazzo gli si induri' e cominciai a leccarglielo per tutta la lunghezza, soffermandomi a strusciare le labbra sulla punta facendogli capire che ero una troia infoiata bramosa di ciucciargli il cazzo ! Cominciai a fargli forse il piu' bel, languido, succoso pompino di sempre...smettendo per attimi per dirgli mi piace succhiarti il cazzo...mi piace quando mi vieni in bocca...mi fai sentire troia e femmina. Ormai ci sapevo fare e ero io a guidare le danze...quindi alle volte accelleravo e altre volte smettevo di succhiare per leccarglielo per tutta la lunghezza, giocando con la cappella un po' come si faceva con i chupa chupa. Alla fine non resistetti e lo pompai con foga ...e lui schizzo' la sborra come pochissime volte lo avevo sentito fare . Continuai a ciucciarglielo per alcuni minuti, strizzandolo e massaggiandogli le palle in modo da gustarmi ogni singola goccia rimasta. Gli chiesi di rimanere, che saremmo usciti per il caffe' ma che, ovviamente, non potevo uscire cosi vestita. Andai in bagno, mi risciacquai la bocca e la faccia , tolsi calze mutandine e reggicalze ma misi un

paio di collant tutto nudo e ripassai il rossetto . Quando uscii lui mi vide e mi disse : scusa ma non ti dovevi preparare per uscire ? E io, candidamente, camminando verso di lui gli risposi : ho cambiato idea...invece del

caffe' ho voglia del gelato. Beh, fu un pomeriggio intenso..


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