i racconti erotici di desiderya

A mio marito piace il cetriolo 3

Autore: Cplat38
Giudizio:
Letture: 0
Commenti: 0
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Valerio è stato il mio uomo per un anno e mezzo, dai miei 22 anni fino ai 24. Belloccio e mascalzone, eternamente bugiardo, inaffidabile. Ma pieno di energia e voglia di vivere. Mi scopava da Dio. Un libertino impenitente, mi aveva anche proposto di fare cose con lui ed un suo amico, ma a suo tempo non accettai. Ero pazza di lui ma eternamente insoddisfatta dalla sua infedeltà che non si curava di nascondere. All'ennesimo corno con una mia amica non gliel'ho fatta più e ho deciso che per la mia salute mentale era imperativo mollarlo.

Adesso, dopo 14 anni, può tornarmi utile. Ho il suo numero, lui ogni morte di papa mi chiama e invariabilmente ci prova . Ho sempre rifiutato per amore di Emanuele, ma mi fa sbellicare dal ridere e gli voglio veramente bene.

Lo chiamo, gli chiedo un incontro, so di potermi fidare di lui.

Ci vediamo un pomeriggio in un caffè. Gli spiego la situazione. Dopo mezzora ci stiamo sganasciando dalle risate alle battute che lui tira fuori sulla faccenda.

E' lui stesso ad anticiparmi e proporsi per contattare Emanuele in veste di gay attivo.

Era proprio quello che volevo da lui, trasecolo letteralmente.

"Così ci rendiamo proprio conto della situazione" mi fa.

Mi riaccompagna alla macchina.

"Vedrai che ci sarà da divertirsi", mi fa con il suo atteggiamento beffardo e sornione.

Mi fa sciogliere e se ne accorge.

Mi acchiappa con forza e mi infila mezzo metro di lingua in bocca.

Ne avevo una voglia pazza, ci facciamo una limonata selvaggia di un paio di minuti. Poi si stacca e se ne va con un cenno di saluto.

Torno a casa, e non mi sento in colpa nemmeno un pochetto.

Anzi, dalle condizioni di grondante umidità della mia fica direi che ho una voglia irrefrenabile di farmi scopare da Valerio.

Emanuele non c'è. Mi metto a letto e mi sditalino pensando a Valerio. Vengo cinque volte di seguito ricordandomi di come, tanti anni fa, sapeva usare meravigliosamente il cazzo.

Il giorno dopo mi chiama.

"E' fatta, domattina all'ora di pranzo mi vedo con tuo marito. Ci prendiamo un caffè."

"Oddio, ma è proprio vero? Ma cosa farai, come affronterai la situazione?" ribatto.

Valerio non è gay.... Emanuele nemmeno però dovrebbe esserlo. Non ci capisco più un tubo in questo cazzo di mondo.

Lui ribatte con voce quasi fredda:

"Se per riaverti devo passare per tuo marito non ho problemi."

Non so che cavolo rispondere. So solo che appena chiusa la telefonata devi farmi altri due ditalini.

Il giorno dopo.

"Che fai oggi, amore?" gli chiedo scompigliandogli affettuosamente i capelli.

"Giornata impegnativa, ho da fare un po' di giri fuori azienda"

"Peccato, speravo di raggiungerti in pausa pranzo per mangiare insieme". Sono un po' stronza, lo ammetto.

"Proprio non posso, mi spiace"-

Arriva l'ora di pranzo. Non riesco a concentrarmi su nulla.

Penso a Valerio che incontra Emanuele. Mi si ritorcono tutte le budella, non so nemmeno io perchè.

Che situazione paradossale.

Sera.

Sto a casa, Emanuele gioca alla Play.

Mi apparto quando Valerio per Whatsapp mi chiede se può chiamare.

Esco in terrazzo.

"Tuo marito è frocio perso, Eleonora".

"Come sarebbe a dire?".

"Mi ha fatto un pompino in macchina".

Valerio è sempre diretto, non gira attorno alle cose. Sento le gambe cedermi un pochetto. Devo sedermi.

"Gli ho sburrato in bocca. Gli ho detto di togliersi, nulla da fare, ha bevuto tutto".



giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI



Webcam Dal Vivo!