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Weekend d'agosto - parte 1


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Quando decidemmo di passare il weekend al mare con una coppia di amici, non immaginavamo mai l'esperienza che ci saremmo inventati. Con Anna eravamo sposati da pochi mesi ed i nostri amici, chi prima di noi chi dopo, stavano a turno cedendo alle lusinghe della vita matrimoniale.





Marco e Sara, dei nostri vecchi amici del Nord, lo avevano fatto da poche settimane e dopo la luna di miele avevano deciso di venirci a trovare. La proposta, subito accettata, fu di spostarci tutti nella nostra casa al mare per passare l'ultimo fine settimana di Agosto insieme a rievocare l'appena perduta “libertà” e godere degli ultimi splendidi giorni d'estate.



Come concordato, il Venerdì andammo a riceverli.





VENERDI' MATTINA. ORE 10:30





Quando c'è amicizia sincera, non sono le lunghe mancanze di contatto o la distanza che affievoliscono l'affetto e così già dal primo saluto appena sbarcati all'aeroporto e durante il tragitto che ci portava alla casa al mare, avevamo ripreso la piena confidenza dei tempi passati.





Sara era in splendida forma, anzi non la ricordavo così carina: capelli biondi sulle spalle, fianchi ben marcati sotto un vitino delizioso e, ma questi li ricordavo bene, due splendidi seni. Anzi non riuscii ad evitare di ricordare che con Marco scherzavo dicendo che “Violano la gravità...” perché nonostante le dimensioni erano sempre diritti e col capezzolo all'insù!



Marco, dal canto suo, non aveva mai nascosto attrazione per mia moglie e dal modo come l'aveva abbracciata e stretta per salutarla, si capiva che questa passione persisteva. Confermò che gli piacevano i suoi capelli lunghi, ma mentre lo diceva sbirciava dentro la scollatura approfittando del fatto che Anna d'estate non porta mai il reggiseno. Ma ad un ritrovato amico tutto è concesso!







Giusto il tempo di disfare le valige, che eravamo già in riva al mare in costume.



La spiaggia era splendida. Qualche ombrellone, una coppia poco distante e due ragazze in topless a venti metri da noi. Lo sguardo mio e di Marco, nascosto dagli occhiali scuri, di tanto in tanto era attirato dalle tipe poco distanti, soprattutto quando le nostre si allontanarono per fare una nuotata.



E' sbalorditivo come una donna si accorga sempre di tutto e così Sara e Anna, che sicuramente avevano notato l'oggetto della nostra attenzione, dopo essersi dette qualcosa vennero a stendersi sulle tovaglie vicino a noi. Senza farsi alcun cenno e quasi all'unisono, si slacciarono il loro reggiseno e se lo lasciarono cadere dietro la testa. Noi mariti fingemmo imbarazzo, mostrando qualche rimostranza, senza però ottenere altro risultato che far rimanere quel reggiseno per tutta la mattinata solo e abbandonato sulla tovaglia. In realtà nessuno dei due voleva che quel “poker “di tette fosse rimesso nel mazzo e godemmo per ore a seguirle andare e venire dal mare, con quei seni liberi e pannosi sull'abbronzatura, offrendoci di spalmarle noi stessi con la crema solare...



Almeno, le stronze, erano riuscite a farci dimenticare da quel momento in poi le vicine concorrenti!





Saliti a casa per il pranzo e per tutto il giorno, quelle tette non ne vollero sapere di far rientro nei loro reggiseni, tanto che io e Marco iniziavamo a sentire sempre più forte il martellamento dell'eccitazione.



I capezzoli di Sara erano come lo sguardo di un ritratto di Vincent van Gogh: da qualunque angolazione mi mettesi, mi fissavano!



Anche Marco non era da meno a giudicare dalle battute che faceva, ma ne io ne lui andammo oltre.



La cena fu ben annaffiata da ottimo vino e subito dopo tutti e quattro, un po' brilli, ci ritrovammo sotto le stelle a parlare di sesso, confessandoci i nostri desideri perversi e il tentativo comune di aver cercato altre coppie su siti internet.



Anna sentenziò: “ ...sì ma è un po' difficile trovare coppie giuste. L'ideale sarebbe se fossero persone conosciute o amici con cui già esiste confidenza. Ma come si fa a sapere chi dei tuoi amici ha gli stessi desideri, sembrano tutti così seri e bigotti....”. A queste parole seguì un lungo silenzio.



Credo che tutti e quattro pensammo la stessa cosa: NOI eravamo già degli amici!



Solo Marco ruppe gli indugi: “Beh....Perché non proviamo visto che ci conosciamo, che ne dite?”



Altra pausa in silenzio. Il muro che confinava l'inibizione iniziava a vacillare e stava per crollare. “Ok” dissi io “Però inventiamoci un gioco...”



Sara e Anna si sgomitavano ridendo e prendendomi in giro. Anna anzi si sedette sulle gambe di Marco ed infilando la sua mano sotto la maglietta continuò:” Vuoi che me lo faccio qui davanti a te? Sara tu fai un pompino a mio marito...”



“Ma và” fece Marco pizzicandole una tetta per dispetto “Troppo banale...vada per il gioco”



“Ascoltate” ripresi io “nei prossimi 2 giorni a turno una coppia verrà esclusa e dovrà mettersi a disposizione dell'altra, accettarne le scelte e le disposizioni, mentre quella che comanda decide quello che desidera fare o non fare....”



“Carino” fece Sara “Così magari insegno a Marco a lavare i piatti...”



“Non scherzare” la interruppi “E' una cosa seria. Ci state o no?”



Le ragazze iniziavano a gustare l'idea ed anche Marco sembrava molto interessato alla proposta.



“Ma le condizioni?” chiese.



“Nessuna. Due decidono. Due no. E questo a turno per due giorni!”



“Ma gli altri possono fare tutto quello che vogliono?” chiese Anna



“Sì, tutto, senza limiti. Allora? Lo facciamo?”







Ricevetti il loro consenso e confermammo le condizioni. Si sarebbe tirato a sorte per stabilire i due che comandavano l'indomani. Preparammo quattro foglietti con i nomi, ripiegandoli e ponendoli in due bicchieri..



“Allora estraiamo per domani. Sara scegli la donna.”



Sara prelevò il foglietti piegato, lo aprì e annunciò: “ANNA, domani comandi tu!”



Marco estrasse dal bicchiere degli uomini: “Allora..... MARCO!. Domani comandiamo Io e Anna!”



“Bene – conclusi - allora dopodomani saremo io e Sara”.







Scambiata la buonanotte andammo a dormire. Non nascondo che rimasi a lungo sveglio a pensare al nostro gioco, a cosa ci aspettava, cosa avremmo fatto e come avremmo reagito.



Anna, probabilmente anche lei molto agitata, di tanto in tanto frugava con la mano sotto i miei slip e trovandolo duro lo massaggiava un po' per dispetto e poi aggiungeva: “Inutile: non ti tocco. Devi essere pronto per domani”. Alla fine, sfiancato, mi abbandonai fra le braccia di Morfeo.







SABATO MATTINA. ORE 8:30







”Buongiorno. Marco vuole che gli portiamo il caffè a letto e... vuole che mandi Anna da lui”



Era Sara che ci era venuta a svegliare.



Anna, che indossava una maglietta senza le mutandine, fece per avviarsi verso l'altra stanza.



“Mettiti qualcosa..” accennai. Ma lei: “E perchè? Così va benissimo...” sollevandola fino alla vita.



Non dissi niente, mentre guardavo quel culetto che si allontanava.



Forse stavamo davvero entrando tutti nei ruoli!







Con Sara preparammo il caffè ed entrati nella stanza li trovammo stesi sul letto. Marco indossava solo un paio di slip, mentre la maglietta di Anna era già sparita chissà dove.



Non l'avevo mai apprezzata così, mi sembrava bellissima con i capelli sul cuscino, due tette morbide con i capezzoli turgidi ed il pelo del pube tracciava un perfetto triangolo sull'inguine per l'accurata depilazione



“Che hai da guardare? - mi riprese Marco - Lascia il caffè e preparaci la colazione. Sara tu resta qui con noi”



Tornai in cucina ed una volta pronta la colazione andai a chiamarli.



Entrando, stavo per dire “E' pronto!” che mi si parò uno spettacolo inatteso ma stupendamente eccitante: Marco a quattro piedi sul letto si stava baciando con Sara. Da dietro mia moglie aveva la sua lingua fra le sue natiche, andando su e giù dall'ano fino alla cappella, con due accurate soste sulle palle.



Conoscevo benissimo quel trattamento e sapevo che Marco, che già oscillava le anche deliziato da quel servizio, non avrebbe resisto a lungo.



Ed infatti dopo non molto lo senti gemere ed Anna, capendo che aveva poco tempo, si girò di scatto con il viso sotto il suo membro dicendo: “Scopami in bocca ora” avvolgendo il glande fra le sue labbra. Pochi colpi sempre più scomposti e il suo lamento per capire che le stava sborrando in bocca.



Anna mi indirizzo lo sguardo per qualche secondo, tenendolo fisso da sfida e poi ingoiò tutto.



“Ora scopami tu – disse rivolta a me allargandosi le grandi labbra con le mani – ma guai se vieni!”







Io, completamente perso e col cazzo già in tiro per lo spettacolo, l'avevo appena appoggiato, che scivolò dentro quell'antro caldo e umido per quanto era fradicia di umori. Mentre iniziavo ad andare su e giù, lei con la mano tirò la mia testa verso la sua bocca invitandomi a baciarla. Solo quando la mia lingua fu dentro la sua bocca che mi rammendai di cosa aveva appena contenuto, sentendo il sapore e l'odore di fresco dello sperma di Marco. Questo aumentò a dismisura la mia eccitazione ed aumentai il ritmo e la profondità dei colpi.



Facevo fatica a trattenermi, ma fortunatamente il piacere provocato dallo sbattere delle mie palle fra le sue cosce, accelerò il suo godimento tanto che, quando ormai pensavo di non farcela più, la vidi dimenarsi, poggiare i talloni sui miei reni, stringermi con le gambe sui fianchi e raggiungere l'orgasmo.



Poco prima che mi chiedesse, come ormai sapevo, di fermarmi e di tirarlo fuori, sentivo che la fica le stava letteralmente scolando e non potei fare a meno di scendere con la lingua per gustare quel nettare fruttato.



Mi distolse il gemito di Sara. Loro infatti avevano continuato a baciarsi, mentre Marco con il dito le stava titillando la clitoride. Di lì a poco anche lei raggiunse l'orgasmo, dimenandosi sul letto ed emettendo un urlo soffocato sul cuscino.







Appesa si riprese, Marco, indicando me, ordinò a Sara:”Ora fagli una sega”.



Non aspettavo altro, lo sentivo così duro che mi pareva che esplodesse e glielo porsi.



Sarà l'aveva appena preso in mano che Anna suggerì: “ No, lasciamolo stare così per oggi”



“Ok – rispose Marco – hai ragione, lasciamolo così...”



La giornata andò avanti con me e Sara costretti a restare nudi per casa, a preparare da mangiare, lavare i piatti ed osservare passivi le schermaglie di Marco e mia moglie che si accarezzavamo le parti intime e baciavano davanti a noi senza pudore. Per fare pipì poi si chiudevano in bagno insieme rimanendoci anche per 10 minuti.



Dopo cena, eravamo tutti e quattro esausti e Marco, volendosi gustare gli ultimi momenti della SUA giornata, mi mandò a letto.



Sentivo dalla stanza accanto che ridacchiavano, poi lunghi silenzi, poi altre risatine.



“Che bastardo – pensai – domani gliela faccio vedere io...”



Accarezzai, consolandolo, il mio unico fedele compagno, rimasto invece duro e vigile, ancora per un po'. Desideravo ardentemente di venire, ma mi tratteni.



“Domani, resisti....” pensai. Poi fra mille altri pensieri, mi addormentai.







DOMENICA. ORE 9:00



continua?





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Dianapiualex Invia un messaggio
Postato in data: 05/05/2009 21:45:45
Giudizio personale:
non vediamo l\'ora di leggere la seconda parte...complimenti

Autore: Cpluicuckold Invia un messaggio
Postato in data: 06/10/2007 09:35:34
Giudizio personale:
complimenti.bel racconto.la fantasia e\' il tuo forte.ho una piccola casa editrice di libri di fantascienza.Vorresti lavorare x me?

Autore: Enzo_s Invia un messaggio
Postato in data: 09/08/2007 16:37:47
Giudizio personale:
molto bello, complimenti; mi piacerebbe vivere una situazione simile

Autore: Carloalberto00 Invia un messaggio
Postato in data: 09/08/2007 16:19:11
Giudizio personale:
bel racconto.... eccitante ed invidiabile!

Autore: Lucafrancesco Invia un messaggio
Postato in data: 09/08/2007 13:39:22
Giudizio personale:
potrei farti una domanda?sono storie di vita vissuta,o fantasie?


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