i racconti erotici di desiderya |
Voglia di cazzo - il seguito - |
Alla fine ho optato per una mini cortissima di jeans presa in una bancarella cinese al mercato e una camicetta bianca, per un look un po' lolita. Mi son guardata allo specchio, prima, avevo messo un paio di pantaloni e una t-shirt, ma non potevo gettar via così quello che c'era sotto: dovevo confezionarmi al meglio.
E davanti allo specchio mi son detta "certo eli che sei proprio conciata da Troia!"... e la cosa mi stava facendo ribollire il sangue nelle vene. Contavo i minuti passare, un colpo di rossetto e un po' di profumo, ma non troppo, altrimenti va a finire che per il gusto amaro non mi bacia il collo. Era in ritardo, ho pensato che mi avesse chiamata con una scusa per non venire, però gli avrei detto poi cosa si sarebbe perso, però dopo venti minuti, eccolo. Suona il campanello. Lo faccio salire "secondo piano": lui mi chiede se fossi sola in casa, ma decido di non rispondere e apro la porta dell'appartamento lasciandola socchiusa. Timidamente entra, ma non mi vede. Le tapparelle erano quasi completamente abbassate, avevo studiato tutto nei minimi particolari e avrà subito pensato che evidentemente ero sola in casa. Così si toglie la giacca e la posa sul divano del salotto e mi chiama, inizia a cercarmi per la casa. Io lo sentivo camminare cercando di non rompere nulla nella penombra, io, che avevo studiato un percorso che facevo spesso da piccola per sorprendere i miei genitori, come per magia mi accomodo sul divano, dove aveva appoggiato la giacca, mi scopro le gambe, praticamente già completamente scoperte, per far notare maggiormente le caleze e mi piazzo appoggiata su un bracciolo, inclinata da un lato divertita, con la mia camicetta aperta al punto giusto per mostrare il decoltè: una scena estremamente eccitate. Passa poco, si gira e mi vede. Rimane a bocca aperta. Aveva già capito cosa stava accadendo e lo capisco dal gonfiore tra le sue gambre... Si avvicina, ma non dice una parola, fa tutto da solo, non mi guarda nemmeno. Si sbottona i jeans, libera il suo meraviglioso pene in erezione e mi prende per la nuca portandomi ad adorare quel totem di carne. Avevo voglia di cazzo: eccolo! Era il mio momento. Facevo veramente fatica a tenerlo tra le labbra, la sua circonferenza era imponente e iniziavo a bagnarmi immaginandomi come sarebbe stato da lì a poco, sentirlo dentro di me. Lui mi chiede di non fermarmi e mi strappa la camicia di dosso: sento saltare qualche bottone. Veder la casa conciata in quel modo gli avrà fatto pensare che non sarebbe arrivato nessuno per un bel po', quindi gli ha dato la libertà di muoversi in tutta sicurezza. Prende un soprammobile che ho sul tavolino che con non poca immaginazione può essere paragonato ad un grande fallo in legno e me lo appoggia tra le gambe, mi sposta il perizoma e inizia a farlo scivolare: non ci avevo mai pensato prima. E' un oggetto straordinario! Mi sta fecendo impazzire. In poco tempo eravamo nudi sul tappeto: immersi nella nostra passione. Siamo pronti al rapporto completo: io sono prontissima. Siam guià venuti entrambi. Lui nelle mie mani, io grazie al soprammobile in ebano. Mi penetra con forza: è più grande della statuetta, incredibile! Mi ha distrutta prima davanti, poi prendendomi da dietro e infine ha deciso di venirmi in faccia, anche se la cosa non mi andava molto, ma ormai, le azioni non erano più sotto controllo. Mi ha riempita di sperma dappertutto. E' stato un pomeriggio meraviglioso. |
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Autore: | Svizzero61 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 03/02/2007 12:26:23 | |
Giudizio personale: | OTTIMO | |
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