i racconti erotici di desiderya

Violentato alle grotte

Autore: Robbysexmodena
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All'epoca avrò avuto al massimo quattordici anni, vivevo in un quartiere periferico, abitavo in uno di quei palazzoni dormitorio, l'ultimo dei palazzoni che confinava con una sterminata area incolta. Al centro di questa area c'erano delle grotte, e bande di ragazzini, una per ogni strada del quartiere, si battevano a fior di fiondate per la conquista di queste grotte. Era una questione di onore. Queste grotte passavano di mano in mano, anche diverse volte al giorno. Quel pomeriggio me lo ricordo bene, avevamo preparato un colpo di mano per la riconquista delle grotte, ma io avevo studiato tutto il pomeriggio.

Proprio studiato no, ero andato a casa di Silvio con l'intenzione di farlo, ma come al solito è finita in modo diverso, il pomeriggio l'abbiamo passato a fare sesso, cioè l'ho passato con il suo cazzo dentro il culo. Quando ho potuto raggiungere il gruppo era tutto finito, ma io non lo sapevo. Mi sono recato alle grotte sicuro di trovarli. Per arrivarci bisognava fare una discesa ripida in mezzo a tanta vegetazione, quando sono arrivato in fondo, ad aspettarmi c'era la banda dell'Amaro, un nostro acerrimo nemico. Mi hanno circondato, erano in quattro.

“Guarda chi c'è!? Ragazzi è uno di quei coglioni del Bar Vito!”

“Quale Bar Vito, non lo conosco, passavo di qui!”

Ho cercato di mentire, dicendo che ero venuto da poco ad abitare e che non conoscevo nessuno, ma uno di loro mi conosceva, frequentava la mia stessa scuola e sapeva dove abitavo. Mi hanno spinto dentro la grotta, dove c'era il capo della banda. Avevo sentito diverse storie su di loro e speravo non fossero vere. Mi hanno portato dal capo, un bullo che girava sempre in moto, era famoso perché rubava stereo dalle macchine. Ero molto intimorito e preoccupato, non vedevo l'ora di uscirne con il minimo danno.

“Marco, guarda chi abbiamo trovato, è uno del Bar di Vito!”

“Non gli è bastata la batosta di oggi, tornano pure!”

Ho provato di nuovo a raccontare che ero nuovo, e che quelli del Bar Vito non li conoscevo, ma quello stronzo che veniva a scuola con me mi ha smerdato.

“Lo conosco io sto stronzo!”

“Vabbè, che ci facciamo con questo stronzetto?”

“Mandiamolo a casa nudo!”

“Daje, sì, che forte!”

Ho cercato di scappare e di salire la scarpata, sono scivolato e loro mi sono saltati addosso, mi hanno bloccato portato di nuovo nella grotta.

“Stronzo, che pensavi di fare? Adesso so cazzi tuoi!”

All'interno della grotta, un tempo doveva servire da stalla visto che alle pareti c'erano fissati degli anelli di ferro, c'era di tutto, vecchi elettrodomestici, gomme, macchine sicuramente rubate. Avevo visto anche un vecchio pulmino wolkvagen, dentro c'era stata messa una brandina ed un materasso. Sono stato legato agli anelli di ferro, faccia alla parete.

Erano rimasti in tre, il capo ed altri due, gli altri erano andati via. Si stava facendo buio.

“Oh raga, che ci facciamo con questo?”

“Bruciamogli i vestiti e mandiamolo nudo a casa!”

“Sì, dai!”

“Inculiamocelo!”

“Sì, bell'idea!

Mi sono venuti addosso e mi hanno tolto i pantaloni, ho cercato di reagire, ma erano troppi.

“Che cazzo fate stronzi!”

Avevo solo la maglietta addosso, loro si erano abbassati i pantaloni ed avevano cominciato a farsi una sega. Il capo è venuto dietro di me.

“Adesso ti facciamo il culo. Dillo, a quei froci dei tuo amichetti, che cosa succede se li prendiamo!”

Ho provato a strillare, ma il posto era isolato e poi eravamo dentro la grotta, nessuno poteva sentire. Il capo mi ha messo una mano sulla bocca e mi ha dato un pugno sui fianchi che mi ha tolto il fiato.

“Sta zitto stronzo!”

Era meglio fare il bravo, in fondo non era la prima volta che venivo inculato, ma questa volta era diverso, molto diverso. Si sarebbe saputo in giro ed io avrei fatto la figura del frocio. Il capo mi ha preso i fianchi e mi ha fatto chinare, ero quasi in ginocchio, ho sentito il suo cazzo appoggiarsi al mio culo e spingere. Per fortuna non ero passato da casa a lavarmi, avevo il culo ancora pieno di lubrificante. L'ho sentito entrare di spinta, mi ha fatto male. Ho cercato di respingerlo ma lui ha continuato ad incularmi, dopo un po' il male è passato. Lo sentivo scivolare dentro e non mi dispiaceva.

“Ti piace il mio cazzo, vero? Senti come scivola! Siete tutti froci voi del Bar, tutti froci!”

Avevo gli occhi chiusi, quella situazione mi stava eccitando, quando ho riaperto gli occhi, avevo il cazzo degli altri due davanti al viso.

“Succhiacelo!”

Il capo mi inculava, ma non riusciva a tenerlo dentro.

“Cosi è scomodo, portiamolo di là!”

Mi hanno slegato e portato nel pulmino, mi hanno sbattuto sul materasso. Mi hanno legato di nuovo. Uno dei tre si è seduto sul mio petto e mi ha messo il cazzo davanti la bocca. La tenevo chiusa e quello mi ha dato uno schiaffo.

“Succhia stronzetto e non mordere, se lo fai ti spacco i denti!”

L'ho aperta ed ho cominciato a succhiargli il cazzo. Facevo fatica a tenerlo dentro quanto era grosso. Era una strana sensazione, mi piaceva averlo in bocca, finora avevo succhiato solo il cazzo di Silvio. Questo era decisamente diverso, più grosso e più duro, ma ho fatto finta che fosse quello di Silvio ed ho cominciato a succhiarlo come facevo con lui.

Il capo mi ha allargato le gambe, aiutato dall'altro tipo, ha infilato un dito ed ha cominciato a spingerlo dentro. Avevo la testa bloccata ed un cazzo che arrivava in gola, mi sentivo strozzare ma lui continuava a scoparmi in bocca. Le dita nel mio culo erano aumentate, le sentivo che me lo allargavano. Ho sentito la cappella del capo spingere, l'ho sentito entrare e scivolare meravigliosamente. Avevo il cazzo del capo nel culo, spingeva come un ossesso e lo sentivo tutto, scivolava e mi piaceva, era grosso, duro.

Giocavo con la cappella, la succhiavo, lo facevo arrivare in gola, era evidente che mi piaceva, avevo gettato la maschera.

“Senti come succhia il frocetto, allora ti piace il cazzo eh?”

Mi teneva ferma la testa, io succhiavo. Il cazzo del capo spingeva sempre più forte.

“Hai un culo stupendo.”

Il terzo ci guardava e si segava, aveva un cazzo enorme. Stavo pensando a quel cazzo quando la bocca mi si è riempita di sborra.

“Succhia, bevi tutto!”

Avevo la testa bloccata, ha mandato tutto giù e mentre succhiavo tutto anche il capo ha sborrato, l'ha tirato fuori, l'ho sentito scivolare via ed ha sborrato sulla mia pancia. Avevo il cazzo durissimo.

“Ragazzi, è proprio frocio, gli piace!”

“Adesso lo inculo io, però no così, giriamolo!”

Mi hanno slegato e fatto girare, ero alla pecorina, mi hanno legato di nuovo alla sponda della brandina. Quello con il cazzo enorme è venuto dietro di me. Con una mano mi teneva il fianco, con l'altra ha appoggiato la cappella al culo ed ha spinto. Ha fatto fatica ad entrare, l'ho sentito tutto mentre entrava, millimetro per millimetro. Non è stato violento, anzi, spingeva piano ma solo fino a quando non è entrato tutto, poi ha cominciato ad incularmi violentemente.

Faceva un po' male, ma in certi momenti il piacere era intenso. Il dolore era sopportabile, superato dal piacere. Loro potevano dire quello che volevano, che ero frocio, che mi era piaciuto, ma io potevo dire che mi avevano costretto. Questo pensiero mi rassicurava e mi sono lasciato andare, tanto valeva approfittarne.

Mi piaceva sentirlo scivolare dentro, volevo sapere fino a che punto era dentro di me, non era solo grosso ma anche lungo, spingeva, mi sono toccato il culo con le mani, ho sentito le sue palle. Era tutto dentro di me, tutto e scivolava! Il capo l'aveva nuovamente duro, si è avvicinato e me l'ha messo davanti la bocca.

“Fammi vedere cosa sai fare!”

“E' bravo capo, succhia benissimo!”

“Fammi vedere.”

Gli ho preso il cazzo in mano e l'ho scappellato fino in fondo. Era bello, cappella più piccola del resto del cazzo, l'ho fatta sparire subito in bocca ed ho cominciato a succhiarla. Chi mi inculava era instancabile, spingeva, lo sentivo tutto, scivolava. Scivolava anche la cappella del capo, la succhiavo, la mia bocca era una ventosa. Mi piaceva succhiarlo, mi piaceva essere inculato, mi piaceva essere lì con un cazzo nel culo ed uno in bocca, mi piaceva essere la loro troia.

Non mi sono accorto di avere la bocca piena di sborra, ero concentrato sul cazzo che mi scivolava nel culo. Il cazzo del capo spingeva, arrivava in gola e sborrava. Io succhiavo tutto, mi piaceva il sapore della sua sborra. Ero troppo eccitato. Il terzo si segava ma stava per venire, gli ho preso il cazzo in mano, ero legato ma con la mano ci arrivavo, ho fatto appena in tempo a prenderlo in bocca che ha sborrato. Ho mandato tutto giù

“Succhia tutto, così, bravo!”

Mi scoppiava, ho cominciato a segarmi, era durissimo, anche quello che mi scivolava dentro era durissimo, spingeva sempre più forte, era bello. Ho sborrato!

L'ho sentito scivolare fuori e sborrarmi sulla schiena. Non ci siamo detti niente, mi hanno slegato, mi sono rivestito e sono andato a casa. Si era fatto tardi





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ninetta69 Invia un messaggio
Postato in data: 26/03/2016 01:02:50
Giudizio personale:
Se fosse vero,cose così non accadono ma sarebbe bellissimo


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