i racconti erotici di desiderya |
Viaggio |
Stamane complice una defaillance dell'adsl ho perso un racconto..
Mi piace viaggiare in treno, anche se ora meno, vista la scarsa igiene; mi piace guardare di sottecchi gli uomini e se attirano la mia attenzione li faccio interpreti di storie immaginarie, più o meno erotiche. In genere mi fisso sul genere manager con trolley al seguito, alto brizzolato e con occhi chiari. E così, anche oggi sono sul solito intercity, nel vagone sparsi qui e là ci sono gruppetti di universitari vestiti casual o simil trasandato; sono seduta nel posto lasciato libero nel corridoio e ho una magnifica visuale del vagone, lui arriva: vestito impeccabile, camicia e cravatta in tinta, mani curate dalle dita lunghe e un viso dall'espressione distaccata e un po' schifata. Si siede due file avanti a me, praticamente di fronte; dalla tasca esterna del trolley ne toglie un tablet e ci gioca una decina di minuti, poi lo ripone e con uno sbadiglio torna a frugare nella tasca: stavolta è un giornale che spiega elegantemente. Lo legge quasi tutto, il cicalino annuncia l'imminente arrivo in città e lui si alza ripiega il giornale, sbircia l'orologio e toglie di tasca il palmare: due messaggi, un leggero sorriso gli increspa i lineamenti. In albergo si spoglia e fa una lunga doccia, infila l'accappatoio giusto in tempo per rispondere all'apparecchio: è lei. Lei l'ha trovata su internet, bionda, annoiata del proprio tran tran e un po' perversa. Basta un leggero tocco e lei entra, si abbracciano e si baciano lungamente, non occorrtono molti preliminari: lui è nudo e ammanettato al letto lei ha addosso solo un corsetto in velluto rosso e guanti neri. Glielo prende in mano e dolcemente ci gioca, poi lo fa affondare in bocca. Un mugolio prolungato, ha una bocca dolce e calda come una fica, la lingua gli titilla piano il glande, lo stringe, lo stuzzica con un pop rumoroso lo fa uscire e se guarda. Ben proporzionato, completamente libero il glande svetta, lei sorride, si passa la lingua sulle labbra e prende a percorrere l'asta fino alle palle depilate, si diverte a risucchiarle e a massaggiarle con la bocca e le mani. Gli sistema i cuscini dietro la schiena, in modo che possa vederla, poi dalla borsa toglie un barattolino: è miele. Lo fa scendere sul glande finchè ne è scintillante e poi rincorre con la lingua le gocce sull'asta, finchè non le rimane proprio quel pezzetto di pelle lucida e tesa. Tira fuori la lingua mentre lui si contorce dal piacere, e accortasi in tempo dell'avvicinarsi dell'orgasmo gli impugna decisa la base dell'asta, rimane lì immobile per qualche secondo e poi gli bacia il filetto teso, lo morde con le labbra e di nuovo lo fa affondare in bocca, poi fuori e dardeggia la lingua un po' scabra. Il piacere si riavvicina veloce, lei lo frusta a linguate sul glande, apre delicatamente con la punta della lingua il buchino e se sorbisce quel che ne rimane del miele, sorridendo lo guarda e poi lo inghiotte di nuovo. Gli schizzi arrivano insieme ad un gemito roco di piacere di lui con il corpo inarcato, sono schizzi perlescenti sulle labbra e sulla lingua. Appena il cazzo comincia ad ammosciarsi lo slega, e poi in un batter di ciglia sparisce, seguita solo dal discreto click della porta |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Rotterdam19 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 19/05/2011 16:00:52 | |
Giudizio personale: | E che dire....da uno scrivere così morbido e capace sarebbe piacevole lasciarsi intrigare da affondi di perversa creatività ...oltre che di gola!! | |
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