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Venere d'argento


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Questa storia nasce per caso... con un fugace gioco di sguardi!

Era Giugno di tre anni fa e la persona più bella della mia vita mi aveva chiuso definitivamente ogni speranza di poter essere felice insieme a lei.

Decisi così di uscire con amici per cercare di distrarmi dalla quotidianità degli eventi e da quel triste epilogo.

Entrammo in un bar e subito notai che al bancone stava sorseggiando un cocktail una splendida donna,bionda, sulla trentina, bellissima con il suo vestito fatto di pailettes argentate, aderente alle sue forme, che strizzava i suoi seni enormi in maniera assolutamente non volgare.. era una Venere d'argento!

Ad un tratto il suo sguardo cadde sul gruppetto dei miei amici che stavano entrando nel locale e poi si fermò su di me.

Ero completamente bloccato.. non riuscivo a sostenere quello sguardo magnetico e provocante!

Quando staccò lo sguardo e ritornò a bere il suo drink non ero ancora in grado di camminare, perchè le mie gambe tremavano come foglie.

Mi feci coraggio e raggiunsi gli amici al divanetto e iniziammo a parlare delle solite cose.. le partite, i motori e le donne!

Tuttavia miei pensieri erano tutti paralizzati da quella splendida creatura...

Quando fu ora di uscire e di salutarmi con gli amici la ritrovai fuori che mi chiese se potevo accenderle una sigaretta che teneva tra le sue labbra, in un modo talmente sensuale che me lo fece drizzare in un istante!

Colse subito il mio totale imbarazzo e sembrava divertita da questa cosa.. mi disse di stare tranquillo e mi chiese se avevo la ragazza.

"Purtroppo no" - risposi intimorito e con il ricordo di quelle parole che poco tempo prima mi avevano lacerato il cuore.

"Meglio così!Puoi fare molte esperienze..." - rispose lei.

Mi chiese di accompagnarla alla macchina e accettai, ma avevo l'impressione che stesse giocando con me.

Arrivati alla sua macchina, una fuoriserie sportiva, aprì la porta e si sedette per finire in comodità la sigaretta.

Accavallò le gambe e, inconsapevolmente, il mio sguardo cadde proprio tra di esse.

Notò subito dove erano indirizzati i miei occhi e mi chiese che costa stavo facendo.

"Nulla nulla.. stavo.. le chiedo scusa.. non volevo.. ma.." - balbettai in modo sconnesso.

Sembrava sempre più divertita e ad un certo punto, dopo avermi squadrato dalla testa ai piedi, il suo sguardo si soffermò in mezzo alle mie gambe.

"Così siamo pari!...sembra molto piccolo però il tuo pene...quanti anni hai?" - disse.

"21" - risposi intimidito all'inverosimile.

"Sali in macchina!" - mi ordinò con voce secca e ferma.

Non so per quale motivo, perchè lo feci ma salii sulla macchina di quella sconosciuta di cui non sapevo nemmeno il nome.

Mi portò in un parcheggio buio e deserto.

"Ora voglio che tu esca dalla macchina, ti denudi per me e mi doni tutti i tuoi vestiti!" - ordinò la Venere.

"Ma non posso.." - esclamai.

Mi diede uno schiaffo in viso ed iniziò a strapparmi la camicia e tutti gli altri vestiti, contro la mia volontà, finchè rimasi nudo come un verme.

Mi fece scendere dalla macchina con violenza e rimasi nudo in mezzo al parcheggio fino a quando mi puntò i fari della macchina dritti su di me.

Ero imbarazzato all'ennesima potenza... ma la cosa mi eccitava e il mio pene diventava a poco a poco sempre più turgido.

"Finalmente!Era ora!" - gridò lei.

Sin inginocchiò ai miei piedi e mi prese l'uccello tra le mani.. lo stringeva mentre mi guardava negli occhi.. e senza rendermi conto me lo trovai immerso nella sua saliva, che spingeva contro le sue labbra.

Si alzò dopo nemmeno 30 secondi e fece inginocchiare me, questa volta, ai suoi piedi.

Svettava su dei tacchi altissimi e le sue gambe erano splendide! Mi mise una benda sugli occhi e mi disse di attendere qualche secondo..

Sentivo l'odore del sesso a pochi centimetri dal mio viso.

"Ora lecca!" - mi sussurrò in un'orecchio.

Avanzai piano piano verso l'interno delle sue cosce, con una mano sentivo il perizoma abbassato... a quel punto mi prese la testa e mi avvicinò con irruenza facendomi entrare in bocca il suo sesso.

"So che ti piacerà" - disse mentre mi levò la benda.

Mi ritrovai con la bocca spalancata e un pene enorme che spingeva vigorosamente.. non sapevo come fermare quella situazione nè come levarmici! Ma forse, sotto sotto, non era quello che io desideravo..

Inizia a prendere l'asta del suo pene con la mia mano e a muoverla lentamente su e giù.. a poco a poco sentivo che il suo membro si ingrossava sempre più.

"Sono quasi pronta puttanella." - mi disse facendomi fermare da quel gesto in cui mai avrei pensato di fare.

Mi chiese di mettermi a 90 gradi sul cofano della sua macchina e dopo qualche gemito da parte mia, il suo bellissimo cazzone depilato stava spingendo contro il mio sfintere, dilatandolo e abusandone come solo lei seppe fare fino a quel momento.

Per una decina di minuti le nerbate che sentivo mi fecero implorare di farla fermare, ma ciò che era inizialmente dolore si stava tramutando in una situazione di piacere inebriante, eterno...

Raggiunse l'orgasmo mentre era all'interno del mio ano e quando rimosse il suo cazzo, lentamente, sentivo che ero tutto infiammato laggiù.

"Ora pulisci il mio cazzo puttanella!" - sussurrò al mio orecchio.

Mi ritrovai a farle un pompino.. per la seconda volta in quella serata e avevo ora la bocca sporca del suo seme!

Oggi ricordo ancora quel momento, quell'esperienza fugace che ho avuto il piacere di vivere con spensieratezza innata, che mi fece dimenticare, anche se per poco, la ragazza della mia vita.. ero diventato la troia di una trans! Il suo sapore vive ancora in me...









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Gabrielcz Invia un messaggio
Postato in data: 21/08/2011 17:00:12
Giudizio personale:
bellissimo molto ecciante


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