i racconti erotici di desiderya

Venerdì (ii parte)


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Il rientro è meno imbarazzante. Sarà il freddo, sarà l'acqua, sarà l'imbarazzo per la frase della pasticcera, comunque sia l'uccello si è ammorbidito. Si cammina anche meglio con l'uccello molle.

Mi affretto perchè la Padrona aspetta, e non sta bene farla aspettare troppo.

Mi accoglie con il solito sorriso sarcastico "ci voleva tutto questo tempo?"

Poso i pasticcini e subito mi spoglio nuovamente. So che mi vuole sempre nudo anche se lei è vestita.

I pasticcini (visti così non hanno un gran bell'aspetto) vengono posati sul tavolo.

La Padrona si accomoda, languida, sul divano e mi "sistema" in ginocchio davanti a Lei. Fortunatamente mi concede l'uso di un cuscino.

Vuole un pasticcino, e tocca a me portarglielo alla bocca. Scelgo il cannoncino. Lei mangia tranquilla, a me non tocca nulla per ora, se non un boccone già parzialmente masticato. Sublime.

Poi la Padrona decide che è giunta l'ora di legare lo schiavo. Mi fa mettere le mani dietro la schiena e si accinge a legarmi con la cintura dell'impermeabile. Le segnalo che mi sono portato anche una cravatta di seta rossa, e subito ne approfitta. Le piace la seta.

La Padrona è sempre vestita, anche se mancando di perizoma ho sempre la Sua fica in primo piano. Finalmente posso leccarLa un po'. La nasconde con la mia cintura che si era messa collo. Si masturba con la mia cintura, la introduce tra le labbra, e me la fa leccare. E' come essere in paradiso. Ieri l'avevo indosso quella cintura, e solo a guardarla...........

"Speravo" di prendere qualche frustatina, ma sarà per la prossima volta. Non conta tanto ciò che voglio io.

Supplico di poterla leccare ancora, ma al più mi "tocca" accontentarmi dei piedi e delle scarpine, che hanno un bellissimo tacco nero, lucido. Fantastico da leccare e succhiare prostrato davanti alla Padrona.

Improvvisamente una richiesta: "voglio un altro pasticcino".

Obietto umilmente che ho le mani legate....... ma non serve. Mi viene detto che può bastare la bocca (in fondo, i cagnolini non hanno le mani). Mi volto per prenderne uno (la Padrona li ha collocati sulla sedia di fianco a noi, evidentemente proprio per quel motivo). Penso al cannoncino, il più comodo da afferrare, ma la Padrona sembra leggermi nel pensiero. "Scegli quello che vuoi, ma non certo il cannoncino".

Perfida.

Quale scegliere? uno alla frutta? uno al cioccolato?

Si comincia dalla frutta: una bella fragolona. Gliela faccio assaggiare, ma me la restituisce in bocca e la utilizzo per strofinarLe un po' il clitoride. Voglio leccare la fica, ho bisogno di farlo. Ma la fragola me lo impedisce. Allora strofino più forte per consumarla e poi la mangio. Verrò rimproverato per questo, ma almeno ho la lingua libera per leccare!

Poi tocca ai mirtilli. Li vuole uno ad uno, e viene servita a dovere.

Sono in ginocchio già da un po'. La posizione non è esattamente comoda. Ma non mi lamento. Servirebbe?

Giunge il tempo del pasticcino con la sfoglia di cioccolato. Eh, più facile a dirsi che a farsi!

Mi volto per afferralo con le labbra, ma la sfoglia si rompe. La porgo comunque alla Padrona che ne mastica un po' e me la restituisce in bocca e mi porge un piede. Che fare? Semplice: spalmare il cioccolato sul piedino e leccare leccare leccare........... (la Padrona troverà del cioccolato tra le dita al momento del bagnetto serale. Non ho pulito bene e forse verrò punito per questo, ma forse la Padrona se ne sarà dimenticata.....)

La Padrona è stufa di farsi leccare i piedi. Vuole godere. Mi porge la fica (grondante nettare) e lecco avidamente. Succhio, lecco, mi soffermo sul clito e torno e leccare. L'orgasmo sale. Lecco e lecco e l'orgasmo esplode come solo la Padrona sa farlo esplodere.

Godo nel sentirla godere. E' mio compito farla godere e sono appagato quando ci riesco.

Sono stanco. Le mani legate dietro la schiena mi costringono a reggere il peso del busto con la forze delle reni. Ma soffro in silenzio. La Padrona sembra accorgersene, e mi slega facendomi sedere sulla sedia.

Peccato che la macchina fotografica avesse le pile scariche. Sarebbero venute delle bellissime foto da usare per masturbarmi quando la Padrone non c'è. Sarà per la prossima volta: mi farò più furbo.

Ho dovuto (e potuto) masturbarmi poco. Alla Padrona piace il suono del campanello mentre mi faccio le seghe, ma ora vuol farlo suonare Lei.

Si siede a cavalcioni su di me e si introduce l'uccello (durissimo) tra le gambe. Se lo gode, si massaggia la fica dentro e fuori. Su e giù. Per agevolarla appoggio i piedi sul divano e su un'altra sedia. Lei seguita a scoparmi. Piano. Più forte. Poi ancora piano. A fondo o più superficialmente. Sembra Le piaccia, e piace a che a me.

Talvolta mi massaggia o stuzzica o tortura i capezzoli. Sa che mi piace. Lo fa per me (ma credo ci goda anche Lei).

Mi scopa a lungo, come sempre.

Sono eccitatissimo, ed in queste situazioni la mia fantasia corre. Sto facendo un pensiero molto, molto spinto. Un pensiero inconfessabile e sinceramente da non confessare. Ma l'eccitazione e la devozione per la Padrona mi spingono a spifferare tutto.

Sto pensando alla Padrona che si fa scopare da un suo amico, esattamente nella posizione in cui siamo, mentre io vengo "destinato" a leccarla da dietro. Subito dopo averlo detto mi accorgo che non avrei dovuto fare quella confessione. E' una fantasia così spinta che più spinta non si può. Una fantasia oltre la decenza. Oddio, per la verità ho pensato anche di peggio, ma per fortuna, almeno quello, me lo sono tenuto per me.

Lei si gira, appoggiandosi al divano e la penetro da dietro (sempre in fica, però). Qualche colpo, e poi via: si va sul lettone, ove mi piacerebbe che Lei si sedesse sulla mia faccia strofinandosi la fica sulla lingua e aggrappandosi ai capezzoli mentre mi masturbo.

Invece torna a cavalcarmi. Come una bellissima amazzone.

Mi porta almeno altre due volte alle soglie dell'orgasmo e si ferma. Sempre più perfida (ma come fa a sapere quando sto per godere?)

La terza volta non ce la faccio più. Lei si toglie, ma io allungo la mano e agevolo l'orgasmo smanettando avidamente.

Lo sperma esce copioso. Un orgasmo stupendo. Un altro regalo della mia Padrona.

E' il tempo delle coccole, che ci scambiamo ora teneramente. Bacini, carezze. Sussurri.

Il tempo corre ed io me ne accorgo. Alla Padrona non piace quando io guardo l'orologio. Ma si deve fare.

Si ricorda del regalino che ha trovato nel sacchetto degli accessori. Lo vuole. Lo scarta lentamente, una lentezza esasperante. Ma Lei è fatta così.

Lo apre, lo vede. E' un oggettino di Svaroswky. Sorride, ride. Si diverte. Sembra Le piaccia. Sono felice.

Di solito le Padrone non vengono in treno. Ma la mia Padrona è una Padrona davvero molto Speciale.



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