i racconti erotici di desiderya

Una sera con giulia


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Il martedì in palestra incontrai Giulia, non si era fatta sentire per tutta la domenica e lunedì, mi diede un bacio sulla guancia come fanno normalmente le amiche, ma non so perché un brivido percorse la mia schiena.

Finito lo spinning mentre andavamo verso la doccia Giulia mi disse che l’indomani sera ci sarebbe stata una bella serata in una discoteca gestita da suoi amici, e mi invitò ad andare con lei, accettai ma subito dopo stavo per pentirmi, la parte di me eterosessuale mi ricordava quello che era successo la il sabato sera, ma la mia parte viziosa mi ricordava prima di tutto che la cosa mi era piaciuta, e secondo cosa che Giulia era bisex, non lesbica, e che il cazzo piaceva molto anche a lei.

Mercoledì sera andai a prendere Giulia a casa con la mia macchina, eravamo splendide, lei in mini un pò più scollata di me, ma d’altronde con le sue tette se lo po-teva permettere, purtroppo la scollatura al culo non l’hanno ancora inventata, io inve-ce con dei jeans molto aderenti ed una maglia corta che mostrava il mio ventre piatto.

Il borsalino è una discoteca del centro di Torino arrivammo che alla porta c’era ressa e l’ingresso non era consentito a tutti ma solo a quelli con l’invito, Giulia evi-dentemente l’invito lo aveva tra le cosce e ci fecero entrare immediatamente.

L’ambiente non era male, la discoteca piccolina frequentata da gente di età compresa tra i 30 e i 40, quindi non c’era lo bolgia di bimbetti e la musica era piace-vole.

Dopo aver fatto un giro di perlustrazione ed aver preso posto su un divanetto in un angolo iniziammo a ballare, Giulia ballava molto bene, si muoveva con grande sensualità e riscuoteva enorme successo tra gli uomini, e devo dire anche tra alcune donne.

Due uomini bellocci si avvicinarono e dato che conoscevano Giulia praticamen-te attaccarono bottone, Giulia dopo un pò mi disse che con uno dei due c’era andata a letto e che non si era comportato male e finimmo sui divani a chiacchierare del più e del meno.

Passò ancora una mezz’oretta quando uno dei due propose di finire la serata a bere qualcosa a casa sua, l’invito era chiarissimo, basto un rapido sguardo d’intesa tra me e Giulia ed accettammo.

In macchina io seduta d’avanti con uno dei due ragazzi, Giulia invece dietro con l’altro dei due durante la strada mi girai per chiedere una cosa a Giulia e vidi che lei era già avvinghiata con il ragazzo che le sedeva accanto, e le mani di lui erano sotto la maglia di Giulia mentre una mano di Giulia era infilata dentro la cerniera dei pantaloni di lui.

Contemporaneamente a questa mia visione, il conducente del veicolo che mi stava affianco, allungo una mano sulle mie cosce, scorrendo le su e giù per tastare il mio comportamento, io lo lasciai fare, e anzi mi girai un po’ verso di lui per facilitar-gli il compito.

Arrivammo sotto casa che, entrammo direttamente nel garage e da li mediante un ascensore interno al pianerottolo di casa.

L’appartamento di Marco era bello grande, un enorme soggiorno ci accolse la luce già regolata perché non fosse troppo abbagliante dava un ulteriore senso di calo-re all’ambiente.

Appena entrati il padrone di casa molto elegantemente ci fece accomodare sul divano e ci offrì da bere, Paolo il suo amico, che sembrava molto di casa, lo aiutava, finimmo tutti e quattro a sorseggiare un drink sul divano, io e Claudia sedute in cen-tro ed i ragazzi ai nostri lati.

Fu Paolo, che era accanto a me, a rompere il ghiaccio chiacchieravamo inizio ad accarezzarmi sulla coscia, e nel giro di qualche attimo le sue mani erano entrate da sotto dentro la mia camicetta e mi accarezzavano il bordo del seno, Marco anche lui con Claudia aveva già la mani a contatto con la pelle, ma a lui il compito era molto più semplice dato che lei era molto più svestita di me.

Ad un certo punto Paolo inizio a baciarmi sul collo, mentre la sua mano sbotto-nava la mia camicetta, invece Claudia direttamente era andata a cavalcioni di Marco mentre le mani di lui da sotto la maglia le fiocinavano il le tette.

La mia camicetta era già stata tutta aperta, le mani di Paolo mi strizzavano le tet-te da sotto il reggiseno, ed io già avevo infilato le mani dentro i pantaloni di Paolo sentendo tra le dita che aveva un gran cazzo.

Dato che Claudia e Marco erano impegnati per i loro fatti, decisi anche io di darmi da fare, estrassi il cazzo di Paolo e dopo averlo smanettato un po’ lo presi in bocca.

Nel giro di pochi minuti la mini di Claudia era volata via,così come la maglia, Paolo invece combatteva con i mie jeans, fu Claudia che scherzando mi guardò e mi disse la prossima volta che usciamo insieme vestiti più comoda.

Si, l’idea dei jeans stretti era stata magnifica dato che il mio intento era quello di mettere in evidenza il mio culo, ma al momento di sfilarli, se lo si voleva fare mentre si era avvinghiati era un casino.

Decisi di alzarmi e sfilarli, nel farlo mi abbassai e Paolo che era vicino a me alla vista del mio culo mentre ero abbassata per sfilare i jeans dalle caviglie mise le mani sulle mie natiche, sentii chiaramente i pollici che allargavano le chiappe e quindi la una lingua birichina inizio a muoversi raggiungendo il buchino.

Rotolammo per terra sul tappeto, riuscii a sfilare i jeans spingendo con la punta dei piedi mentre Paolo ingorillito dalla vista del mio culo mi accarezzava ovunque.

Paolo mi carico di peso e mi mise con la schiena sul divano e le gambe verso di lui, quindi si tuffo tra le mie cosce e senza neanche togliermi il perizoma iniziò a lec-carmi la figa.

Fece un verso di piacevole stupore quando spostando gli slip si accorse che ave-vo la figa depilata, questo aggiunse maggior vigore alla sua azione e praticamente i-nizio a scavarmi la figa con la lingua.

Dopo questo primo avvio istintivo, la sua azione diventò più studiata, la lingua iniziò a battere sul clitoride e un paio di dita si aggiunsero a cercare di farmi aumen-tare il piacere, anche i denti iniziarono a farsi sentire.

Sotto quell’azione iniziai a colare ed a gemere ad un certo punto mi girai e vidi che invece Claudia era in mezzo alle gambe di Marco e gli stava praticando qualcosa che era una via di mezzo tra un pompino ed una spagnola.

Fu dopo qualche istante che Paolo capendo che ero pronta da inginocchio che era si avvicinò a me portò le mie gambe sulle sue spalle e mi infilò il cazzo nella pas-sera in un colpo solo.

Iniziai a gemere, lui da quella posizione mi sbatteva con foga, sicuramente era un ragazzo che faceva molta palestra, perché i colpi che dava erano molto forti e pia-cevoli.

Io dal canto mio mi godevo di quel magnifico uccello nel pancino e gemevo ap-prezzando quello che lui mi faceva, quando si accorse che stavo per venire quasi si fermò e mi blocco l’orgasmo sul nascere, questa cosa mi fece indispettire ma ebbi appena il tempo di dirgli “ma che fai” che lui ricominciò a pistonarmi e mi riportò in pochissimo vicino all’orgasmo, anche in questo caso appena si rese conto che stavo per venire, cambio ritmo facendo sfuggire il mio orgasmo, a questo punto gli dissi “dai smettila di giocare stronzo” e lui per tutta risposta mi disse zitta, decido io quan-do farti venire.

Quindi ricominciò a scoparmi con foga riportandomi vicino all’orgasmo, era chiaro che riusciva a capire con chiarezza quali fossero le mie sensazioni, infatti que-sta volta appena si rese conto che stavo per venire aumento la foga e la forza con cui mi sbatteva, il risultato fu che quando raggiunsi l’orgasmo non riuscii dal trattenermi dall’urlare dal piacere.

Si quell’odioso gioco era riuscita a farmi perdere il controllo, era chiaro che ci sapeva fare, e che era un gran vizioso, appena mi rilassai dopo l’orgasmo, decise di farmi cambiare posizione, mi fece inginocchiare sul bracciolo del divano con il culo verso l’esterno e le braccia appoggiate sui cuscini.

Essendo i cuscini più bassi del bracciolo dove ero appoggiata con le ginocchia, ero sbilanciata in avanti e la posizione mi costringeva ad inarcare la schiena così che le mie natiche fossero molto aperte, molto più di quando lo possono essere quando mi mettevo alla pecorina.

Il mio culo in quella posizione doveva essere uno spettacolo unico, infatti mi a-spettavo che Paolo mi inculasse, invece si posizionò per bene, mi prese per i fianchi e mi infilò il cazzo nuovamente nella figa, solo che in quella posizione me lo faceva sentire molto più in fondo.

Mentre mi spostavo per cambiare posizione avevo girato lo sguardo verso Giulia che a spegni moccolo si gustava anche lei la sua razione di cazzo, era buffo vederle le tette rimbalzare.

Inizio quindi a muoversi lentamente, facendomi gustare il cazzo fino alla radice, poi decise di mostrarmi quanta foga aveva e inizio a sbattermi con dei colpi che mi procuravano un piacevolissimo fastidio, raggiunsi un primo orgasmo quasi immedia-tamente temendo che lui ricominciasse il gioco di prima, invece lui continuo a sbat-termi con la stessa foga senza darmi respiro o un attimo di pausa.

Al primo orgasmo ne seguì un secondo ed un terzo, fu solo allora che senti che estrasse il cazzo dalla mia figa pensando che volesse cambiare posizione alzai gli oc-chi e vidi che Giulia era su una poltrona a cosce aperte e si faceva un ditalino guar-dando me che venivo scopata, ma dove era finito Marco.

Il tempo di chiedermi dove fosse finito Marco che senti un cazzo duro bussare alla porta della mia passera, la quale ancora aperta lo fece entrare accogliendolo per intero, ecco dove era finito, alle mie spalle pronto a godersi lui ora la mia fica.

Intanto che Marco mi scopava vidi che Paolo eccitato dalla visione di Claudia sulla poltrona a cosce aperte che si masturbava le si avvicinò dal fianco e le mise il cazzo in bocca, Claudia dimostrando una voracità che non mi aspettavo inizio a muo-vere la testa avanti ed indietro gustandosi oltre al cazzo anche i miei umori di cui il cazzo di Paolo era intriso.

Intanto Marco vedendo che ero distratta da quella visione accelerò i colpi per cui smisi di guardare loro e appoggiando il viso alle mie braccia mi sono goduta il cazzo di Marco.

Nonostante avessi già goduto forse per la posizione, o per la foga di Marco o per la situazione raggiunsi un orgasmo in poco tempo che mi fece emettere un gemito di piacere. Marco sembrava non aspettare altro, sfilò il cazzo e lo appoggio al buchino del culetto, anche a me la cosa non dispiacque, e senti Marco mentre infilava il cazzo tra le natiche commentare, è da quando ti ho visto ballare che ti volevo inculare.

Certo che in quella posizione farmi il culo era proprio un invito irrinunciabile, messa alla pecorina con la testa più bassa delle ginocchia così da aumentare l’apertura delle natiche, il buchino sarà stato in bella vista mostrando inevitabilmente che era pronto ad accogliere il cazzo.

L’introduzione del cazzo nel mio culo fu lenta ed inesorabile, appena entrato Marco mi afferro saldamente per i fianchi ed iniziò a muoversi, sentì Paolo che scherzando gli diceva “brutto stronzo mi hai fregato, la volevo inculare io per primo”, Marco intanto muoveva il cazzo avanti ed indietro spingendo con il bacino nella parte finale facendomi sentire una specie di colpo molto piacevole.

Io intanto eccitata come ero non tardai a venire, la posizione mi faceva sentire sconcia, e questa cosa mi eccitava terribilmente, inoltre Marco era uno che con il caz-zo ci sapeva fare, capiva che ritmo tenere e come giocare per accelerare o rallentare i mie orgasmi.

Stanca di quella posizione mi girai e fini con la schiena sul bracciolo, le gambe verso l’esterno e la testa sul divano, marco quindi cambiato il paesaggio mi afferrò per l’interno delle ginocchia mi portò le cosce verso il petto e quindi riprese ad incu-larmi.

Io adesso avendo le mani libere decisi che volevo fare proprio la troia, quindi aprii le cosce mostrando la fica, ed iniziai a masturbarmi non limitandomi a giocare con il clitoride ma cercando di infilare in fica quante più dita potevo.

Si volevo fare la troia, comportarmi e sentirmi troia, Marco parve capire questo mio stato ed inizio proprio a darmi della troia, dicendomi “non ti basta il mio cazzo, troia, ne vuoi un altro”, continuando dicendo “lo so che ti piace il cazzo nel culo”.

Godevo moltissimo in quella situazione, sapevo dentro di me che la serata era solo all’inizio e mi sentivo eccitatissima degli sviluppi che poteva assumere

Intanto sentivo che Marco aveva deciso di godere, vedevo che era concentrato sul suo ritmo che i colpi che dava erano sempre più decisi, iniziai quindi a incitarlo invitandolo riempirmi il culo di sborra, l’orgasmo di Marco non tardò ad arrivare senti chiaramente lo sperma invadermi le viscere, lui mi afferrò ancora più decisa-mente le cosce e i piazzo un ultimo colpo di anche.

Ero estasiata dalla situazione volevo godere e fare tutto quello che mi passava per la testa, fu così che mentre lui si lasciava andare all’indietro sul tappeto io mi av-ventai sul suo cazzo con la bocca andando a gustare il sapore misto dato dallo sperma ancora presente e dai mie umori anali.

In passato prima di mettere in bocca un cazzo che era passato dal mio culo avrei preteso che si fosse lavato e prima di metterlo in bocca lo avrei annusato invece li ero eccitata nel fare qualcosa che logicamente ritenevo sbagliata.

Mentre succhiavo il cazzo barzotto di marco sentendo con piacere che riprende-va subito vigore mi misi alla pecorina inarcando la schiena così che le chiappe si al-largassero il più possibile per mostrare apposta il buco del culo a Paolo il quale stava allegramente scopando Claudia.

Dopo qualche istante sentii Claudia dire a Paolo guarda che invito esplicito ti sta facendo quella troietta, riferendosi a me, il risultato che Paolo si piazzò quindi alle mie spalle mi afferrò per i fianchi e senza indugiare mi infilò il cazzo nel culo.

Era quello che volevo, non tanto il fatto che mi stesse inculando, ma quanto il fatto di essermi finalmente liberata di tutti i mie problemi e vivere il sesso liberamen-te come da sempre avevo desiderato e che non ero riuscita a vivere.

Appena il tempo di godermi i primi colpi di cazzo che Paolo stava dando al mio culo che senti la testa Claudia infilarsi tra le mie gambe raggiungendo con la sua lin-gua la mia fica.

Ebbi subito un sussulto di piacere, un orgasmo intenso scosse il mo corpo, avevo un cazzo in bocca, uno in culo e una linguetta birichina mi lappava la fica.

Il cazzo di Marco, tra lo spettacolo a cui assisteva e il mio pompino prese vigore e tornò duro e pronto a scopare, fu così che rivolgendosi a Paolo disse dai diamole quello che vuole, mettiamola in mezzo, riempiamola per bene.

Fu così che mi tirò a se sfilatomi dal cazzo di Paolo, mi misi quindi a smorza candela su cazzo di Marco che mi riempi la fica, Paolo non tardò a riprendersi il po-sto che aveva lasciato e mi riempi il buco del culo.

Claudia in tutto questo restò a bocca asciutta fu così che con tono ironico mi dis-se, brutta troietta egoista ti sei presa i cazzi tutta per te, rispose Paolo dicendole dai non ti lamette che qui in mezzo ci sei stata già molte volte, intanto Claudia si era av-ventata su di me baciandomi le tette e sulla bocca.

I due ragazzi sapevano muoversi, intanto erano ben in sintonia ed i due cazzi mi sbattevano facendomi godere, avevo orgasmi continui e ripetuti che mi scuotevano, io facevo di tutto per fare la troia per incitarli e farmi sbattere il più possibile.

Intanto sentivo che stava crescendo dentro di me un orgasmo di quelli speciali, di quelli che ti fanno mancare il fiato, questa cosa fu capita dai due ragazzi, che ini-ziarono a pistonarmi più decisamente per farmi godere il più possibile, l'orgasmo arrivo violento, mi misi a urlare come una pazza, i colpi di cazzo non si fermarono nemmeno durante le mie urla, anzi qualche manata ben assestata sul culo aggiunse piacere a quello già presente, caddi spossata a terra semi svevuta, giulia si avvento con la bocca sui cazzi dei ragazzi e li svuotò in breve tempo, e la serata si concluse li.



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