i racconti erotici di desiderya

Una passeggiata al parco

Autore: Erotic_mind
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Era domenica pomeriggio, all'ultimo sole leggero di novembre. Avevo voglia di una boccata d'aria, dopo aver passato tutto il pomeriggio in casa guardando un po' di televisione e chattando su alcuni siti erotici. Un po' annoiato dai soliti scambi di messaggi in fin fine inconcludenti, decisi di staccare e di fare un giro al parco centrale della città.

Presi la macchina e in una decina di minuti arrivai al parco sempione. Parcheggiai a pochi passi da uno dei vialetti di accesso, e mi incamminai nel parco. Dopo qualche centinaio di metri, mi sedetti e mi misi a guardare intorno.

La coppia che si teneva per mano, due signori anziani che camminavano discutendo probabilmente di sport o di politica, un gruppo di ragazze in bici e una ragazza bionda, che passeggiando passa proprio davanti alla mia panchina.

Alta circa un metro e settanta, forse qualcosa di più. Capelli castano chiari ricci e folti a cadere fin sotto le scapole, un maglioncino di lana fine, vaporoso, con una discreta scollatura su una seconda di seno ravvivata da un push-up che ben faceva il suo lavoro. Gonna corta nera e un paio di autoreggenti a rete che impreziosivano le lunghe gambe dritte e ben tornite. Non potei fare a meno di osservare la sua piccola sfilata sotto i miei occhi, girando la testa da una parte all'altra a seguire la sua camminata flessuosa e provocante. Ebbi l'impressione che quando passò davanti a me, rallentò appositamente il passo per farsi osservare meglio. L'aveva visto benissimo che la stavo guardando, ci eravamo incrociati gli sguardi per un secondo e notai che anche lei mi aveva squadrato in quel breve attimo d'incontro. Fu solo un secondo, ma percepii una carica erotica fortissima. Come se in quel momento avessimo fatto l'amore. Ovviamente fu questione di un attimo e subito dopo al voltare del suo sguardo rientrammo nella situazione reale... Io a continuare a godermi la sua camminata, lei ad agitare il culo in modo palesemente provocatorio. Un culo tra l'altro niente male. Ben affusolato sui fianchi, a scendere a mandolino col disegno delle chiappe ben evidenziato sulla gonna stretta e corta indossata con consapevole maliziosità.

Voleva essere guardata, e sono sicuro che le piaceva l'idea di suscitare eccitazione in me che la stavo gustando come un vino prelibato. Proseguì la camminata per qualche passo, e poi si sedette sulla panchina a pochi metri di fronte alla mia. Una volta seduta gettò un'altro sguardo veloce verso di me. Voleva essere sicura che la guardassi. Ed effettivamente non poteva essere altrimenti. Le sorrisi, e lei ricambiò. Tirò fuori un libro dalla borsetta e si mise comoda, per così dire, leggendo. Sapeva bene che la stavo guardando. Mentre lei leggeva, il mio sguardo seguiva tutta la lunghezza delle sue gambe accavallate, fino alla gonna leggermente arricciata in quella parte della coscia dove gli autoreggenti finivano di abbracciare la gamba. Pochi centimetri più in mezzo, immaginavo la sua intimintà... ero giusto assorto in questa fantasia, quando ecco che abbassa il libro dagli occhi, appoggiandolo in grembo, e mi guarda. Io continuo a guardarla. Negli occhi, sulla scollatura e insistentemente sulla scosciatura maliziosa... Lei scavalla le gambe con lentenzza e attenzione e mette le gambe vicine con le coscie l'una contro l'altra. Io torno a guradarla negli occhi, e poi ancora scendo con lo sguardo squadrandola con attenzione e voluttuosità. Credo che sia eccitata quanto me, dal fatto che la sto osservando così provocatoriamente. E' palese che le sto accarezzando il seno e le coscie con gli occhi...

Lei apre leggermente e lentamente le gambe. Il mio sguardo si fissa sulla penombra sotto la sua gonna, come se il resto del mondo in quel momento non esistesse più. Le apre sempre di più, e la sua intimità che prima era solo descritta dalla mia fantasia, si palesa fra i controni incerti dell'ombra sotto la gonna. Percepisco, ma non vedo. Intuisco ma non ho conferme. Il pene si gonfia nelle mutande, e anche lei... come me... non può vedere ma percepisce. Percepisce la libidine che cresce dentro di me. Mi guarda. Mi alzo mi siedo affianco a lei. Non ci siamo detti neppure una parola. La bacio sulle sue labbra morbide e invitanti. Lei spalanca la bocca come se volesse accogliere qualcosa di ben più grosso della mia lingua... è vorace. Le succhio il labbro inferiore e ricambio la disponibilità dimostrata infilandole la lingua con vigore, rudemente. Con passione ed eccitazione. La sento fremere fra le mie mani che le sorreggono la nuca e la schiena appena sotto le scapole. Lascia scorrere una mano lungo i miei jeans fino a risalire sul rigonfiamento. Lo massaggia leggermente eccitandosi nel sentirlo già ben duro.

Continuo a baciarla sferzandola con la lingua e appoggiandole una mano sul fianco del seno.

Poi mi distacco repentinamente. La guardo. Ha la bocca ancora leggermente socchiusa, mi guarda affamata e desiderosa di continuare quel che stavamo facendo. Leggo quasi sorpresa nei suoi occhi, per quel bacio così intenso e turbante. Credo che come me, in questo momento sia come leggermente ubriaca. Inebriati l'uno dell'altra. Mi alzo, la prendo per mano e la porto verso la macchina.

"Vieni, andiamo via".

"Dove?" mi risponde lei.

"In un posto che ti ecciterà ancora di più"

Saliamo in macchina, e inizio a guidare verso un grande parcheggio di mia conoscenza. Ormai il sole è calato del tutto e dove non ci sono lampioni la luce è sempre più fioca.

Guido per altri dieci minuti. Intanto lei si infila una mano fra le coscie e vedo che ci da dentro... io la guardo... "hai proprio voglia eh?"

- "Sì, mi hai fatto bagnare parecchio, ma dove hai imparato a baciare in quel modo?"

"E' la donna... Dipende da quanto sei donna. E' anche merito tuo e della tua femminilità se ti ho baciato così bene. Mi ispiri e mi ecciti. Il solo guardare il tuo modo di muoverti mi dà carica erotica..."

Vedo che la sua mano si massaggia lì in mezzo con delicatezza, quasi a tenerla calda. Io dal canto mio sento l'uccello spingere fra i jeans come se li volesse strappare.

Finalmente arriviamo in questo parcheggio di periferia, ampio e scarsamente illuminato.

Ci sono parecchie macchine che girano al suo interno. Poche parcheggiate e almeno una decina che girano in tondo incrociandosi a ripetizione. E' un parcheggio di scambisti e lo conoscevo perchè qualche tempo prima ci ero andato da single alla ricerca di una coppia interessata a coinvolgere un terzo.

"A proposito, io mi chiamo Stefano"

- "Monica..." disse con voce distratta mentre guardava fuori dal finestrino il gran via vai di macchine.

- "Mmmmmm...." - mugolò Monica, "vedo che conosci posti interessanti !"

Accosto la macchina, spengo il motore e lascio accese le luci di posizione.

Reclino i sedili velocemente e lo spazio diventa notevole. Mentre reclino il sedile di Monica, mi guarda con gli occhi pieni di voglia. Il cazzo mi diventa duro come un sasso, e ora mi fa quasi male nei pantaloni. Le prendo la testa e l'avvicino alla cintura. Monica capisce e mi slaccia i pantaloni. La mia voglia traborda dai boxer, ritta e lucida... la cappella rosa e gonfia arriva appena sotto l'ombelico. E' un bel cazzo grosso, pensa Monica e lo capisco da come lo guarda e lo accarezza. "Ho voglia di cazzo !" mi dice....

"Allora assaggialo !" Le prendo delicatamente la testa fra le mani e accompagno i suoi movimenti sul mio uccello caldo e turgido. Sento la sua lingua scorrere lungo lo scroto e fin su, sulla cappella... che poi viene avvolta fra le labbra succhiata con delicatezza e passione.

E' reclinata su di me, e la gonna ora è completamente sollevata sopra al culo. Allungo la mano accarezzandole le ultime vertebre fino all'osso sacro e scendendo ancora verso l'ano mentre lei mi spompina ancora delicatamente. Ora il mio dito scorre lungo la linea fra le chiappe fino a cercare il buchetto del culo. Indugio con le dita intorno al suo ano, e sento crescere in lei l'eccitazione. Mugula ogni tanto, mentre me lo lecca. E io insisto con le dita sul suo buco del culo. Glie lo massaggio e le strofino sempre più insistentemente lo sfintere. Poi affondo il dito nel culo. Sento la sua mano stringere con forza il pene, quasi a volersi aggrappare. Un suono gutturale proviene dalla sua gola. Ora inizia a spompinarmi con voracità... si ficca il palo tutto fino in gola, quasi fino a soffocarsi leggermente... lo vuole sentire tutto dentro... l'ultimo pezzo proprio non riesce a prenderlo in bocca. Ma insiste infilandoselo sempre più in gola. Inizio ad ansimare e a sudare anche io. Inizio ad agitare il dito nel culo e noto che più lo agito e più lei me lo succhia duro.

Sono eccitato a tal punto che le tiro fuori il dito e le sollevo la testa verso la mia faccia.

Le ficco la mano in mezzo alle coscie iniziando a masturbarle la vagina con la stessa mano che poco prima le dava piacere nel culo. Lei mi guarda con la bocca aperta e la lingua fuori come se lo volesse ancora...

Io però non le do il cazzo, ora no. Le porto la mano con cui la stavo masturbando ferocemente verso la sua bocca. E' bagnata di sudore e di piacere e le faccio leccare voluttuosamente il dito. Poi la bacio in bocca lasciando il dito fra le nostre lingue.

Inizio a masturbarmi guardandola negli occhi, lei allora si scosta di poco e allarga le gambe verso di me, iniziando a sgrillettarsi ricambiando lo sguardo intenso di godimento.

Ci masturbiamo guardando a vicenda l'eccitazione che suscitiamo nell'altro, ancora per qualche istante... poi le scosto la mano inizio a leccarle furiosamente il clitoride. Monica non si trattiene e inizia a mugulare, "lo voglio nel culo, mettimelo nel culo...!"

"Sei una vera vacca, cazzo ! quanto sei troia, quanto sei troia...!" Lei si gira a pancia sotto, abbracciando il sedile dell'auto. Io la copro da dietro e senza indugio glie lo appoggio sullo sfintere. Spingo leggermente e la sento mugolare. Bagno il cazzo con la saliva e spingo ancora... la cappella affonda nell'ano con qualche resistenza. Sento il suo culo stringermelo come una morsa. Lei sente il cazzo affamato di lei che la stantuffa dietro.

"Aahhh, aahhhh, aahhhh...." mugola lei

"Senti il cazzo come ti vuole!, senti come ti fa godere...!! prendilo, prendilo tutto!!"

- "Si, si, si"... il tono di voce di monica si fa sempre più gutturale

Io le prendo i seni fra le mani mentre ormai mi appoggio a lei solo tramite il pube e l'uccello e inizio a massaggiarle i capezzoli, baciandola sul collo da dietro.

Il mio cazzo sente le contrazioni della sua fica attraverso il buco del culo, o almeno così penso. Lo prende in culo con vero piacere, e gode persino fin nella fica questa gran porcella.

Intanto dal lunotto posteriore vediamo entrambi che un bel maschio a petto nudo ci sta guardando... Gli faccio cenno di venire e lui si avvicina alla portiera posteriore. La apre, si toglie anche i pantaloni e le mutande e si butta nell'orgia a tre.

Ha dei bei pettorali ben definiti, è alto sull'uno e ottanta e decisamente ha un bel fisico. E anche un cazzo di tutto rispetto.

Monica sta ancora godendo del mio cazzo nel culo, quando il nuovo arrivato le ficca in bocca il suo uccellone. Monica ora danza sotto il mio corpo al ritmo dei nostri due cazzi che la riempiono di piacere. Le piace sentirsi al centro dell'attenzione, è una vera maiala e sa come godere appieno di una bella serata di sesso.

Mugola sempre con maggior vigore. Io e il ragazzo ci guardiamo e spingiamo ancora più forte. Monica sta letteralmente impazzendo dall'eccitazione e dal piacere.

Si dimena come una puttana e spinge con il culo per sentirlo sempre più a fondo.

Ad un certo punto ha un orgasmo... che sale e sale e si fa più intenso... riesce quasi a gridare dal piacere nonostante abbia un cazzo in bocca che glie la riempie quasi del tutto.

L'amico sta venendo, e sentirla venire a sua volta lo eccita ancora di più... Monica sente il mio cazzo spingere nel culo come un vibratore impazzito, e il cazzo che ha in bocca la stantuffa fino in gola facendola sentire porca e desiderata. Gode e gode tanto. Anche io sento che l'orgasmo non è lontano ormai. L'amico le viene in bocca e lei si lecca le labbra durante gli ultimi strascichi del suo orgasmo. Ma Monica ne vuole ancora. "Stefano", mi dice... "Fai qualcosa anche con lui, vi voglio vedere che fate sesso per me..."

Io sono etero e devo dire che non faccio sesso con gli uomini... ma quella volta ero così eccitato che ogni inibizione sessuale stava svanendo. Lui era appena venuto, però, quindi tirai fuori l'uccello dal culo di Monica e mi sollevai da lei mettendomi in mezzo ai due sedili anteriori. Quasi in ginocchio. Monica si abbracciò a me palpandomi le natiche e lasciando scorrere la sua mano sui miei pettorali. Il ragazzo capì e credo senza neppure troppa riluttanza si piegò sul mio uccello prendendomelo in bocca. Era la prima volta che un uomo mi spompinava, e Monica lo aveva capito. Si abbracciò a me ancora più forte, godendosi la scena e guardando questo tizio che mi leccava l'uccello e se lo prendeva fra le labbra. Monica mi guardò e disse: "è la prima volta vero?"

"Sì, ti piace guardarci? ti piace sapere che lo stiamo facendo per te...? "

Monica non rispose ma iniziò a masturbarsi lievemente il monte di venere.

La eccitava l'idea di aver chiesto e ottenuto, solo per lei, che due ragazzi altrimenti etero facessero uno spettacolo sessuale dedicato a lei. Non la eccitava esattamente il fatto che un ragazzo stesse spompinando un altro uomo. Non era eccitata dal rapporto omosessuale in sè. Era eccitata dal fatto che stessimo facendo qualcosa di inusuale, mai fatto prima, solo per lei. Solo per il suo godimento. Dopo qualche minuto di pompino, spostai il ragazzo dal mio uccello e gli dissi che poteva rimanere, ma visto che era venuto poteva solo guardare, ora.

Lui annuì e restò a guardarci in silenzio.

Abbracciai Monica, quindi, e premetti il mio petto contro il suo seno, contro i suoi capezzoli eccitati e sensibili. La baciai nuovamente con la stessa passione con cui la baciai al parco e lei nuovamente si abbandonò in uno stato di estasi che la bagnava fra le coscie. Spinsi il mio pube contro il suo, premendo il membro duro e venoso contro il suo monte di venere.

La sollevai leggermente e le infilai l'uccello ormai dilatato e gonfio oltre il suo limite nella sua fica bagnata e calda.

Lei sentì scivolare la mia carne dentro di lei, percepì la cappella insinuarsi fra le grandi labbra e poi fin dentro la vulva. Fino in fondo. Fino ai coglioni.

Spalancò gli occhi come se fosse la prima volta che prendeva il cazzo, e mi sorrise compiaciuta... Iniziai a spingere e a muovere il bacino in senso circolare per farle sentire il cazzo in ogni parte della figa. Volevo che lo sentisse tutto, oltre quello che poteva immaginarsi e che difficilmente altri uomini le avrebbero fatto provare.

Monica mugolava dal piacere e mi chiedeva di non fermarmi..."Fammi godere, cazzo ! fammi godere come una puttana...!" io davo colpi sempre più ritmati e potenti. Lei gridava sempre più forte.

"Vieni qui, vieni qui" disse all'altro che intanto si stava riprendendo e iniziava a masturbarsi guardandoci. Lui si avvicinò e lei iniziò a masturbarlo con la mano, furiosamente. Gli sbatteva l'uccello in modo impressionante, quasi come se lo stesse frustando. Lui gemeva un po' da piacere e un po' dal dolore... forse. Però gli piaceva e stava al gioco. Io continuavo a spingere il cazzo fin dove potevo, e avevo iniziato a schiaffeggiarle con gentilezza i seni. Quando iniziai ad occuparmi dei seni in quel modo Monica si bagnò a tal punto che sentii colare il suo liquido fin sotto le mie palle, in modo copioso e quasi continuo... era incredibile quanto fosse eccitata e vogliosa di cazzo quella donna !

Ormai non ne potevo più neppure io, e sentivo il cazzo esplodere dentro di lei. Dovevo venire e dovevo inondarla... Sentii che anche lei era nuovamente vicina all'orgasmo e dissi al nostro amico di masturbarla fra le grandi labbra mentre io la stantuffavo. Monica godette a tal punto da graffiarmi la schiena con una mano, e stringendo il cazzo dell'altro così forte da farlo gemere.

Io tirai fuori il mio cazzo appena in tempo per sborrarle addosso e inondarla... il nostro amico restò col cazzo mezzo duro senza venire una seconda volta, ma credo che fini il lavoro da solo sulla sua macchina poco dopo.

Io e Monica restammo in estasi per qualche minuto sdraiati in macchina, quando restammo soli.

Eravamo nudi uno affianco all'altro. Eravamo venuti entrambi, lei due volte, facendo cose che non avremmo immaginato di finire a fare. Ma che ci piacquero non poco. Lei ruppe il silenzio girandosi verso di me e disse: "certo che sei un vero maiale, non ti fermi davanti a nulla quando si tratta di sesso eh?". Io risposi: "Sei così donna... Sei così donna che persino quando un maschio mi succhia il cazzo, su tua richiesta, in realtà sto facendo l'amore con te."

Monica sorrise e socchiuse gli occhi, assaporandosi il momento.

Io mi girai verso di lei per gustare la splendida donna con cui vissi una delle esperienze sessuali più coinvolgenti della mia vita.


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Autore: Bisexlussuriosi Invia un messaggio
Postato in data: 03/05/2014 11:51:54
Giudizio personale:
Fantasie represse


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