i racconti erotici di desiderya

Una moglie da marciapiede

Autore: Spettro82
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Nadia era nervosa ed eccitata in macchina, assieme a suo marito Massimo

c'erano Fausto, un suo collega con cui spesso usciva a giocare a

poker e sua moglie Chiara,l'irreprensibile maestrina della scuola

elementare dove studiavano i loro figli.

Le due coppie avevano fatto una scommessa, la moglie del perdente,

sarebbe stata lasciata sulla statale, per l'intera mattinata, a farsi

scopare tra i container.Quei ripari di fortuna rendevano la zona

industriale un

luogo ideale dove alcune donne di colore si prostituivano.

Il ricavato della mattinata sarebbe andato ai vincitori, ma la cosa che

rendeva il tutto più morboso ed eccitante era il rischio di essere

riconosciute.

Sia lei, stimata e conosciuta professionista, che Chiara,angelo custode

dei pargoli

di quasi tutte le famiglie del paese, rischiavano di finire sulle bocche

di chiunque le conoscesse, e questo alzava la posta e l'eccitazione in

modo esponenziale.

Massimo fermo' la macchina a una ventina di metri dai container,

nascosta tra le piante, in modo che i tre si potessero godere

comodamente la scena di Nadia che sarebbe stata fatta chinare, pronta a

farsi fottere degli sconosciuti, dopo essere stata pagata come una

qualunque

puttana da strada.

Mi ero messa un tubino in maglia nera, con sotto le calze, mi avevano

sconsigliato tutti di mettere l'intimo per agevolare i clienti, che mi

avrebbero scopata liberi di farsi i loro comodi solo alzandomi la parte

inferiore del vestito.

i mie seni sodi e generosi erano inguainati nel vestitino, la cui

generosa scollatura lasciava intravvedere il reggiseno che li esponeva

in tutta la loro volgare esuberanza, mai in vita mia mi sarei sognata

di andare in studio in quelle condizioni, ma ero li per fare la

puttana, e l'abbigliamento era fondamentale per mettere in mostra il

mio corpo, come fosse la merce sul banco di un rozzo pescivendolo.

La vidi scendere dalla macchina, su quei tacchi vertiginosi che le

slanciavano ancora di più le gambe e lo splendido culo.

Mi soffermai a riflettere, sorridendo tra me, sul fatto che per

gratificarla, nemmeno un mese prima avevo regalato a quella splendida

femmina un bracciale da Tiffany che mi era costato ottomila euro, ed

ora chiunque se la sarebbe potuta sbattere buttandole trenta euro tra

le cosce.

La vidi farsi abbordare da un ometto insignificante con un utilitaria

scura.

Nadia gli fece segno di seguirla dietro i container, da dove potevamo

vederla bene tutti e tre, prese i soldi, si alzò il vestito fino al

l'ombelico e scese sul cazzo dell'uomo, gli passo' la lingua sull'

asta in tutta la sua lunghezza, poi prese dalla borsetta il

profilattico.

Dopo averglielo infilato si giro' e si mise a cosce spalancate con le

mani appoggiate alla parete di metallo.

La vidi chinarsi con studiata lentezza mentre il cazzo le

spariva nel ventre, si era messa di traverso per permetterci di godere

appieno della scena.

L'uomo la scopava con una foga selvaggia, come se volesse liberarsi al

più presto del caldo carico che gli riempiva i testicoli.

Dietro di me Fausto aveva smesso di ridacchiare e fare battute di

cattivo gusto, ed ora Chiara stava armeggiando per sfilargli il cazzo

dai pantaloni. Mentre Nadia si faceva pistonare dallo sconosciuto,

Chiara aveva iniziato a scendere e salire con la bocca ,intanto che il

marito si godeva lo scabroso spettacolo di quella madre di famiglia che

gemeva appoggiata ad un freddo container con un cazzo piantato tra le

gambe.

Mi ritrovai fradicia tra le cosce, non per quell' ometto insignificante

che mi si muoveva dietro, ma per la paradossale e perversa situazione

che si era creata, Massimo era in macchina con gli altri, lo potevo

guardare negli occhi mentre dopo essermi venduta per due soldi venivo

trattata come una cagna.

sentivo la corrente d'aria fresca farmi venire la pelle d'oca mentre il

mio corpo assecondava quell'accoppiamento volgare e meccanico.Intanto

che sentivo il membro muovermisi tra le cosce mi gustavo lo squallido

paesaggio cosparso di profilattici usati ed immondizia dove mi stavo

vendendo per una manciata di euro.

Il tizio si accorse che ero fradicia, mi bastò dirgli due porcate di

circostanza per sentirmelo scaricare attraverso il profilattico tutta

l'eccitazione che aveva in corpo.

Tornai verso la strada, avanzando con passo incerto sui tacchi, mi

stavo abbassando il vestito, quando vidi un ragazzo dall' accento slavo

avvicinarsi su di una bicicletta scassata.

Ci accordammo sul prezzo della mia carne e lo invitai a seguirmi.

Arrivata dietro il solito cassone mi scosciai, poi mi abbassai per

tirargli fuori il

cazzo, facendo ben attenzione che dalla macchina, fossero ben visibile

sia

le mie gambe volgarmente spalancate, sia il fallo dello slavo.

Appena lo ebbi in mano venni aggredita da un odore di piscio e maschio

mal lavato , la cosa mi fece sentire ancora più sporca e perversa,me lo

infilai in bocca saggiandone il sapore forte e lo straordinario

diametro, mi cresceva tra le labbra, e quando lo incappucciai nel

profilattico mi resi conto che non avevo mai preso un cazzo di quelle

dimensioni.

Sentivo Nadia urlare come una bestia al macello, la vedevo mentre

l'uomo la squartava da dietro strizzandole le splendide tette.

Dietro di me vidi Chiara col viso pieno di sborra, Fausto eccitato

dalle urla di mia moglie le era esploso sulla faccia e la ragazza stava

tentando di ripulirsi meglio che poteva.

Lo slavo aveva fatto girare Nadia, ormai nuda e la stava impalando di

forza appoggiata con la schiena alla parete, i lineamenti del suo viso

tradivano un orgasmo goduto senza freni, e quando le scarico' in corpo,

mi accorsi che anche i miei pantaloni stavano per esplodee.

Avevo spruzzato una quantità enorme di sborra in gola a Chiara, ma non

riuscivo a togliere gli occhi da Nadia.

Ero rapito dalla

visione di quella splendida bocca, che avevo visto il giorno prima

baciare amorevolmente i suoi bimbi davanti alla scuola, intenta a

ripulire il cazzo sporco di umori dello slavo,la scena mi fece tornare

subito

di marmo.

Ebbi un idea perversa , la sussurrai all'orecchio di Chiara

che annui sorridendomi.

Non avevo mai visto Nadia nuda, la splendida mora mi aveva sempre

eccitato, così simile ad una nota giornalista sportiva di una rete

satellitare a

pagamento, era

l'antitesi del corpo quasi adolescenziale della mia biondina.

Vidi Fausto scendere dalla macchina e dirigersi verso di me con in mano

il portafoglio.Avevo ancora l' affanno per l'orgasmo animalesco che mi

avevano procurato le possenti bordate dello slavo, ma capii subito cosa

voleva fare il porco.Mi butto' cinquanta euro per terra, tra i

profilattici usati e la polvere dello sterrato,non gli diedi la

soddisfazione di dire nulla, mi misi a carponi e li raccolsi.Lui si era

già slacciato i pantaloni e sorrideva compiaciuto,lo presi in bocca e

sentii che Chiara lo aveva già svuotato, e ripulito alla meglio, il

sapore amaro dell'asta dell'uomo mi riempiva la bocca, fece cenno di

girarmi e io mi voltai alzandomi malferma sui tacchi.Fu allora che vidi

uscire da un fuoristrada nero cinque uomini di colore, erano muscolosi

e vestiti in modo appariscente, con grosse catene d'oro al collo,

indossate su canottiere attillate che mettevano in evidenza i loro

possenti pettorali e le spalle larghe.Con i cappellini da baseball e i

pantaloni portati bassi sembravano la parodia di una banda di rapper

americani,ma appena tre di loro si avvicinarono alla macchina vidi le

pistole e capimmo

tutti che non era uno scherzo, avevamo fatto incazzare i protettori

delle ragazze che lavoravano in quella zona.Fausto con i pantaloni

mezzi calati si sforzava di spiegare con ampi gesti accondiscendenti

che era tutto un gioco, uno equivoco che non si sarebbe più

ripetuto.

Quello che sembrava essere il capo, un enorme senegalese dai

capelli rasta, lo ascoltava con aria superba,poi in un italiano

stentato,gli disse di stare tranquillo, ma che per far si che certe

cazzata non si ripetessero era necessario che imparassimo la lezione.Si

fece dare tutti i soldi che avevo guadagnato, poi fu il turno dei

cellulari, i portafogli e i gioielli degli altri tre.Chiara era venuta

a "puttane" ingioiellata come una madonna in processione e quel cretino

di Fausto per l'occasione si era messo il Rolex d'oro.

Mentre gli davo tutto il mio oro maledicevo quel cretino di mio marito,

ci aveva cacciati in un guaio assurdo, ero furibonda, e quando il tizio

che mi stava derubando mi fece cenno di togliermi le mutande immaginai

cosa

mi aspettava.Nadia aveva già capito tutto, e stava chiedendo in

francese al rasta dove doveva mettersi e chi sarebbe stato il primo a

scoparla.

Provai a protestare, ma per tutta risposta mi ritrovai la canna della

pistola puntata tra gli occhi.

Di fianco a me mio marito era impietrito dal terrore, io non persi la

calma, tirai fuori la lingua e mentre mi sbottonavo la camicetta, la

passai lentamente sulla canna dell'arma, fino ad iniziare un sensuale

pompino, muovendo la mia bocca in modo che la canna mi entrasse ed

uscisse bagnata di saliva.

Il nero scoppio' in una rumorosa risata, la cosa fece scendere

la tensione di tutti.

Mi fece cenno con l'arma di scendere, e scivolando in ginocchio di

fianco a Fausto, mi infilai il suo grosso bastone d'ebano in fondo alla

gola.

La rabbia si mescolava all'eccitazione, mia moglie e Chiara erano nude,

sdraiate sul cofano della macchina con figa e culo a completa

disposizione della banda di malviventi.

Nadia urlava senza ritegno mentre il capo le piantava con foga il cazzo

in corpo, vedere quella grossa nerchia nera sparire nella pelle chiara

di mia moglie creava un contrasto morboso ed eccitante.

Chiara stava scaldando di bocca uno dei senegalesi, mentre l'altro la

aveva appena innaffiata con una quantità di nettare impressionante.

Lo potevo vedere colargli lungo le cosce mentre un altro della banda si

posizionava dietro di lei per iniziare a scoparla.

Quello scemo di Fausto era di fianco a lei e le teneva dolcemente la

mano, tentando di farle forza e scusandosi in continuazione, lei per

tutto ringraziamento lo contraccambiava godendo come una bestia in

calore e snocciolando una minuziosa telecronaca di come il cazzo le

stesse sfondando le viscere.

Nadia era a pochi passi , vedevo i capezzoli del suo grosso seno

dritti verso di me , come dita che mi accusavano, sorrideva, le braccia

muscolose del rasta la tenevano per i fianchi, sentiva tutta la forza

di quel corpo muscoloso che la violava con autorità selvaggia.

Mi disse che era fradicia, e dal rumore che gli addominali del nero

facevano ad ogni affondo, sbattendo sul suo splendido culo,capivo che

era vero.

Li vidi venire assieme dopo un paio di colpi che sembrarono alzarla da

terra, il nero le sborro' in corpo, poi si ritirò passandola ad un

amico e lei si girò maliziosamente perché potessi vedere la sborrata

che le colava dalla figa.

Ero partita di testa, gli occhi intensi di quella splendida montagna di

muscoli, uniti all'odore dolciastro della sua pelle mi aveva

letteralmente fatto impazzire.Ormai ero schiava di quel fantastico

stallone d'ebano , per un istante mentre la sua carne sfondava la mia,

mi sentii come se fossi la sua donna, urlai e gli lavai quel enorme

bastone nero con uno degli orgasmi più fradici ed intensi della mia

vita.

Mi girai e sentii un rantolo sordo uscire dalla bocca di Chiara.

L'enorme malvivente dietro di lei le aveva appena spruzzato in culo,

mentre Fausto continuava a professarle con dolci vezzeggiativi tutto

il suo amore.

Il nero, col cazzo ancora fradicio di caldo miele, se lo scrollò

addosso al uomo imbrattandolo con i suoi umori, ancora mescolati a

quelli della moglie, il tutto mentre Chiara lo tranquillizzava con un

sorriso malizioso, dicendogli che andava tutto benone.

Dopodiché la dolce maestrina, con aria remissiva, rassicurato il

marito e tenendosi la figa ben aperta con entrambe le mani, si volto' e

chiese agli energumeni che la fissavano con occhi vogliosi, chi fosse

il prossimo che doveva venirgli dentro.

Quando ebbero finito con noi, avevamo la figa ed il culo che colavano

una densa melassa, composta dai nostri umori e dalle copiose sborrate

dei senegalesi.

Chiara sembrava quasi essersi pisciata addosso da come la avevano

ridotta.

Avevamo goduto come due pazze mentre i corpi muscolosi di quei

bruti ci sfondavano entrambe i canali davanti ai nostri mariti

impotenti.

Vidi Fausto e Massimo inginocchiarsi dietro di noi, che stavamo a cosce

spalancate a pochi centimetri dai loro volti.

Per un attimo pensai ad una macabra esecuzione e l'eccitazione lasciò

il posto alla paura, poi udii la voce profonda del capo che li

esortava a ripulirci,usando la bocca.

Sentii le labbra di Massimo tra le cosce, la sua lingua calda cercava

disperatamente di darmi piacere, mentre sentivo che ad ogni leccata mi

ripuliva dalla densa zuppa formata dal mio orgasmo e dalla sborra di

quello che ormai era diventato il mio protettore.

La situazione era talmente scabrosa che gli venni sulle labbra un altra

volta, aggiungendo altro nettare all'impatto che mi lordava le cosce,

mentre con la cosa dell' occhio potevo vedere Faisto, come un cagnolino

ubbidiente, ripulire Chiara che si era sbrodolata fino sulle scarpe.

Quando risalimmo in macchina per dirigerci a casa, dove ci saremmo

finalmente potuti dare una ripulita, nessuno aveva il coraggio di

parlare per primo, fu Chiara a rompere il ghiaccio "io non mi sono mai

divertita tanto"disse.

La guardammo allibiti , poi le dissi "anche io ho goduto come una

pazza, ma devi promettermi che con quelle labbra domani a scuola non

bacerai i miei bambini".

Scoppiammo a ridere tutti e quattro, avevamo fretta di arrivare a casa

per fare una doccia calda.

Ai nostri mariti quello che avevano visto aveva lasciato i testicoli

gonfi da impazzire, e per quanto riguardava me , prima di ritornare ad

essere la irreprensibile professionista e la madre modello, avevo

ancora una incredibile voglia di cazzi.

Vi ringrazio per i vostri commenti, e i consigli positivi o negativi che vorrete regalarmi.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Boccaglio3 Invia un messaggio
Postato in data: 22/06/2014 11:09:27
Giudizio personale:
intrigante e perverso..............complimenti..

Autore: Vito E Tina Invia un messaggio
Postato in data: 11/06/2014 10:16:02
Giudizio personale:
mmmmmmmmmmmmmmmmmm

Autore: Trevisoman Invia un messaggio
Postato in data: 21/05/2014 15:35:15
Giudizio personale:
super

Autore: Spettro82 Invia un messaggio
Postato in data: 20/05/2014 10:52:09
Giudizio personale:
Santana se tu prima di sparare scemenze a caso ti fossi preso la briga di controllare il nome dell'autore sul sito avresti visto che sono sempre io

Autore: Santana1 Invia un messaggio
Postato in data: 20/05/2014 08:04:52
Giudizio personale:
Scarso perchè copiato da un altro sito sii originale.......

Autore: MaskioComasko Invia un messaggio
Postato in data: 19/05/2014 16:57:19
Giudizio personale:
Se la storia è vera deve essere stata una serata da mattatoio!

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