i racconti erotici di desiderya

Una giornata di pesca...

Autore: Fabrizio77
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Una domenica di Agosto, sveglia alle 4:30 per una fantastica giornata di pesca al fiume. Svegliato preparato e partito. Mancavano ormai pochi chilometri per arrivare al solito posto dove andavo a pesca, quando mi venne l’idea di cambiare posto, provarne uno nuovo, così svoltai qualche traversa prima della solita. Non conoscevo ne la strada, ne il posto, quindi procedevo con cautela, le strade che costeggiano i fiumi possono nascondere sempre qualche sorpresa inaspettata, comunque continuo alla ricerca di un posto adatto.



Avevo percorso un paio di chilometri, lungo quella strada piuttosto insidiosa, senza trovare un posto per fermarmi, la strada andando avanti si faceva sempre più brutta, ero quasi tentato a tornare indietro, pensavo al proverbio che dice “chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova”, nel mio caso era proprio azzeccato.



Quando in lontana mi sembrava vedere un largo, per arrivare fin lì la strada era davvero molto brutta, ad un certo punto al centro della strada c’era una buca di dimensioni enormi, mi guardai intorno e sul lato opposto al fiume c’erano i segni di passaggio di altre vetture, così decisi di passare lì anche io. Percorro qualche metro sul quel passaggio e le ruote già cominciavano a slittare, proseguo a stento, mancavano una decina di metri per tornare sulla strada quando la macchina s’ impantana nel fango. Non potevo ne andare avanti ne tornare indietro, ero bloccato lì.



C’era un campo di granturco, probabilmente durante la notte avevano irrigato il campo e il terreno imbevuto di acqua aveva formato un profondo strato di fango. Decisi di arrivare in quel posto a piedi, mancavano pochi metri e di lasciare la macchina lì, nell’attesa che qualche contadino passasse di li con un trattore o qualche pazzo che si divertiva con una jeep in quelle strade. Aspettare comunque il pomeriggio, pescando, forse il sole avrebbe asciugato un po’ il terreno dandomi la possibilità di uscire.



Raggiunto il posto resto incantato dal suo splendore, un largo molto ampio privo di alberi e cespugli al centro, dando la possibilità di effettuare bei lanci lunghi, sui entrambi i lati alberi che facevano ombra, anche il letto del fiume in quel punto era piuttosto pulito, libero da alberi caduti, rami, avevo trovato a caro prezzo un buon posto, restava solo la speranza di qualche bella cattura e la possibilità di uscire di lì.



Preparo le canne e le lancio, nel frattempo sistemo una copertina sull’erba sotto gli alberi, un sorso di caffè, mi sdraio e leggo una rivista, di tanto in tanto, recupero le canne, controllo le condizioni dell’esca e rilancio in acqua. Che pace un silenzio meraviglioso, si sentiva solo il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, una splendida giornata di puro relax dopo una settimana molto caotica.

Erano le 8:00 circa, ancora nessun pesce aveva abboccato, quando all’improvviso il campanello di una canna comincia a suonare, ecco il primo pesce, una bella ferrata e il pesce è all’amo. Dopo pochi minuti di combattimento lo porto a riva e con il guatino lo tiro fuori, una bella carpetta di 3 kg (so il peso dei pesci che pesco perché ho sempre la bilancia con me), faccio attenzione a slamarla senza causargli danni e la metto nella nassa. La pesca era cominciata proprio bene.



La pesca continuava, erano le 17:00 aveva pescato un'altra carpa più piccola, pesci gatto 7 o forse 8, 3 carassi, avevo mangiato pranzo al sacco ovviamente, ed ero intenzionato a restare ancora un paio d’ore, poi a casa. Intanto fino a quell’ora non era passata un anima e la cosa cominciava a preoccuparmi. Le 19:00 non avevo pescato più nulla, ero deciso a chiudere e sistemare tutto quando all’improvviso di nuovo il campanello che suona. Come al solito, bella ferrata, ma questa volta la preda era ostinata molto. Dopo quasi 45 minuti di combattimento riesco a tirarla fuori, una carpa di quasi 7 kg, bellissima, ero al settimo cielo, come al solito la slamo con cura, poi visto l’orario, quasi le 20:00 decido che era ora di andar via e provare ad uscire di lì con la macchina. Prendo tutti i pesci che avevo pescato, scatto foto ad ognuno di loro, qualcuna in più al carpone e li rimetto in acqua (pesca sportiva, mi piace pescare, a fine giornata rimetto i pesci in acqua).



Tutto pronto mi dirigo verso la macchina, carico tutto dentro, adesso era solo da sperare che riuscivo ad andar via di lì. Metto in moto ingrano la marcia, ma niente da fare, di lì non sarei mai uscito, nonostante il sole forte, la terra era troppo piena d’acqua non c’era modo di uscire se non con una jeep o trattore. Il posto era molto isolato, quindi avevo escluso l’idea di fare un giro a piedi alla ricerca di una persona in grado di aiutarmi, l’unica cosa era chiamare mio cognato, farlo venire con la jeep e tirarmi fuori da lì.



Chiamato mio cognato, aspettando che arrivasse, decisi di fare una passeggiata nei dintorni senza allontanarmi troppo, lui avrebbe impiagati circa 30-40 minuti per raggiungermi, quindi avevo tempo a sufficienza per fare un giro. Presa la macchina fotografica, m’incamminai alla ricerca di qualche cosa da fotografare, un animale, in quel posto è pieno di gallinelle d’acqua, anatre, aironi, a volte si possono vedere anche dei falchi volteggiare in aria alla ricerca di una preda. Avevo percorso 400 forse 500 metri, quando sulla sponda opposta del fiume vedo qualcosa muoversi.



Cerco di avvicinarmi più possibile alla riva del fiume cercando di non fare rumore, mi faccio largo tra l’erba e i cespugli, per arrivare vicino alla riva, in modo tale da poter vedere con la macchina fotografica che cosa era quell’animale dall’ altra parte. Finalmente raggiungo la riva, mi piego restando nascosto dietro la vegetazione piuttosto fitta, prendo la macchina fotografia e con lo zoom cerco di vedere e capire cosa fosse. Guardavo intorno all’area interessata ma non vedevo niente, forse era scappato via, nel mentre che stavo per rialzarmi, poco più in là vedo muovere ancora.



Non capivo dalla sagoma cosa fosse, ma dai colori ero certo che non si trattava di un animale, con la macchinetta fotografica cerco di fare uno zoom per capire meglio. Infatti non era un animale ma un uomo in piedi che parlava con una donna seduta su di una coperta credo, le parole non potevo capirle ovviamente ma si vedeva chiaramente che parlavano. Ora ecco arrivare un terza persona, un'altra donna, capelli lunghi, bionda, indossava un costume, ero stato li per ore e non mi ero assolutamente accorto della loro presenza.



Non avendo nulla da fare, se non aspettare mio cognato che venisse in mio soccorso, restai a guardare un altro po’, certo che aveva proprio un bel corpo la donna in costume, si gira e si piega, che spettacolo indossava un perizoma quasi inesistente dietro, un filo nel vero senso della parola.

Ora si è tolta il pezzo sopra, caspita che seno, non esageratamente grande ma bello pieno e tirato su, adesso anche l’altra donna si toglie la maglietta, anche lei con il seno all’aria, non indossava il reggiseno, un seno più modesto, più piccolo ma bello a vedersi.



Certo visto l’orario, non si stavano spogliando per prendere il sole. Anche perhè nel posto in cui si trovano il sole non c’era più. Rimasi a guardare fin dove volevano arrivare con lo spogliarello e cosa volevano fare, anche se immaginavo cosa volessero fare, in quel posto a quell’ora, mezzi nudi.

La donna che era seduta si alza in piedi, va verso l’altra donna che era già in piedi e le tocca il seno, poi lo lecca, alza la testa e la bacia sulla bocca. Intanto vedo l’uomo che comincia a spogliarsi, via la maglia, via i pantaloni, resta con gli slip e si dirige verso le donne. Ora erano tutti e tre in piedi, molto vicini l’un l’altro, anche se l’immagine della macchinetta era buono, non riuscivo a capire cosa facessero, vedevo i loro corpi intrecciati tra loro, scambi di baci e di toccate, intanto approfitto per fare anche qualche scatto, visto che c’ero.



Ora l’uomo si sposta da una parte, la donna che prima era seduta, sfilava via anche i pantaloncini e le mutandine, mentre l’altra aveva ancora indosso il perizoma, si baciano ancora le due donne, ora si china in avanti, davanti all’altra, con la testa all’altezza della figa, nel frattempo l’uomo è completamente nudo con una bella mazza dritta si dirige verso le donne. Si posiziona dietro la donna che piega, una leggera flessione delle gambe e gli infila la mazza in figa. Erano in una posizione nel quale riuscivo a vedere bene l’uomo che scopava la donna, vedendo bene il cazzo che scivola dentro, ma non riuscivo a capire bene cosa faceva all’altra donna, dalla posizione in cui era con la testa e dal movimento della testa stessa, non sembrava che gli stesse leccando la figa.



Intanto l’uomo la pompava con violenza, alzando la testa verso l’alto come segno di piacere, per poi abbassarla nuovamente a sbirciare le due donne. Che spettacolo era la prima volta che mi capitava di assistere ad una scena simile e non nascondo un grande eccitamento da parte mia, intanto continuavo a fare scatti e godermi la scena.



L’uomo adesso sfila via il cazzo, si dirige verso l’altra donna, gli si posiziona dietro, le si piega in avanti e lo mette dentro all’altra, mentre le donne si baciano entrambe piegate in avanti. Nel vedere quella scena mi stava venendo una voglia di farmi una sega, ma non potevo altrimenti non riuscivo a vedere nulla, poiché lo zoom della macchinetta era al massimo dovevo tenerla per forza con entrambe le mano, per cercare di farla muovere il meno possibile. Intanto i tre continuavano a scopare, lui sempre dietro a pomparla mentre si baciavano le donne.



L’uomo si tolse da dietro la donna, invitò l’altra a mettersi alla pecorina sulla coperta, mentre l’altra donna si posizionava dietro di lei, non era una donna la biondina con il bel seno, ma un trans con una mazza di notevoli dimensioni anche, ecco perché non capivo i movimenti della testa, non stava leccando una figa ma spompinando un cazzone prima. Affonda la mazza nella figa della donna, l’uomo si posizionò dietro di lei e gli infilò il cazzo al culo, stavano facendo un trenino, avevano un ritmo perfetto i movimenti di entrambi erano perfettamente sincronizzati.



Aumentavano pian piano il loro ritmo, forti e decise affondate, poi ad un tratto si fermarono, l’uomo alzò la testa verso il cielo, con la schiena inarcata rimase fermo qualche istante, poi si alzò e si mise seduto vicino a loro. Gli era venuto dentro al trans, che lo aveva ricevuto tutto. Ora la donna prende in bocca il cazzone del trans e lo spompina, anche lei alza la testa al cielo e vedo un paio di schizzi uscire con violenza, che finiscono dritti sul viso della donna e altri ancori più deboli. La donna lecca il cazzo del trans, lo ripulisce per bene poi si sdraiano tutti e tre sulla coperta.



Sono sincero come già detto era la prima volta che mi capitava di assistere ad una scena di sesso, osservare persone che facevano sesso, restando nascosto nell’ombra e in silenzio, l’eccitazione era al culmine, poi quando tutto finì, tornai alla macchina, dopo qualche minuto arrivò mi cognato, tirata fuori la macchina, andai via pensando ancora a quel che avevo visto con una certa invidia per l’uomo che aveva deliziato di entrambe.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Roddik1 Invia un messaggio
Postato in data: 06/04/2011 17:02:12
Giudizio personale:
poca roba


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