i racconti erotici di desiderya

Una giornata da ricordare

Autore: LupoCattivo42
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…..C’era un’aria strana in ufficio…era pieno luglio e faceva veramente caldo; quel giorno lei venne con i capelli sciolti e un vestito un po’ scollato che lasciava scoperte le gambe da poco sopra il ginocchio in giù; tra noi non c’era un buon sangue lavorativo ma avevamo una cosa in comune: la passione per gli ammiccamenti, gli sguardi rubati e le provocazioni; ci stuzzicavamo a vicenda in ufficio sfiorandoci ogni tanto e lasciandoci ammutoliti uno con l’altro in quello stanzino dove di faccia non ci si passava e si metteva di fianco strusciando il suo sedere sulla patta dei miei pantaloni; gioco al quale alla fine io partecipavo indurendo i miei fianchi facendole sentire il “contenuto”; tutto questo accadeva alla luce del sole di fronte ai colleghi all’anziana segretaria e a volte anche davanti al datore di lavoro.

Erano stati lunghi giorni di lavoro e non era un’espertissima di computer quando quel giorno mi chiese un aiuto…la raggiunsi nella stanza del capo che era assorto a leggere e lei stava in quella rientranza della stanza dove c’era il computer con alla nostra sinistra il datore di lavoro; mi misi di fianco a lei mentre mi diceva che non riusciva a far partire ‘sto “coso”; io risposi che era veramente impedita e di tutta risposta ricevetti un calcetto niente male; provocandola le dissi che aveva un buon profumo e lei maliziosa come sempre mi rispose

-è la mia crema e io adoro sentirla scivolare sulla mia pelle- rimasi imperturbabile anche quando risposi:

-ah si?! Ti basta questo per sentirti meglio?-; lei mi disse che ero veramente stronzo mentre ogni tanto controllavamo se il capo ci guardasse visto che era solo a quattro metri di distanza; quando non capivi cercavo di prendere il mouse ma lei rimaneva inchiodata con la mano e io non potevo far altro che poggiare la mia sopra la sua ma maledettamente mi piaceva giocare e con le dita strusciavo tra le sue in un gioco eccitante e provocante come due sessi che si incontravano tra di loro; tutto ciò mentre ogni tanto ci scambiavamo gli sguardi e ci sorridevamo; il nostro capo all’improvviso ci chiese:

- oggi è veramente un giorno duro, è un gran casino- e io risposi

- eh si ha ragione, oggi è più duro di tutti gli altri giorni- facendola quasi sbottare in una risata; mentre tenevamo le nostre mani sovrapposte cercando di far funzionare il pc con il conseguente macello sul video che poteva accadere lei si tirò indietro poco con la sedia e vidi di nuovo le sue gambe a metà coscia mentre per non farsi sentire mi disse:

-adoro da morire strusciarmi le gambe con la crema per il corpo dopo averla messa- e io

- mmmm sarebbe interessante da provare- ma lasciai cadere la cosa lì…l’unica cosa che però mi piaceva è essere attaccato al suo corpo anche solo sentire la stoffa del suo vestito;

a un certo punto non so perché mi piegai sulle ginocchia poiché il sinistro mi faceva un po’ male e mi ritrovai vicino alle sue gambe e non so che mi prese mi girai verso di lei e diedi una vera e propria leccata sulla coscia; la sua reazione non si fece attendere ma non fu negativa anzi con la mano senza farsi vedere dal capo me la lascio inchiodata alla sua coscia dicendo:

- allora è vero che ho un buon sapore?-

Mi rialzai e continuammo in questo gioco fino a che mi stufai dicendogli e anche ad alta voce:

- devo provare quello che mi hai detto prima- la frase era vaga e il capo non si distolse dal giornale e io con le mani prepotentemente le divaricai le gambe ma lei non mise troppa resistenza le scappo solo un “oh!”….mentre armeggiavo con il mouse con la mano sinistra “armeggiavo” tra le sue gambe morbide carezzando l’interno coscia e sopra; mi piaceva la sua pelle e piano piano notavo che la resistenza scemava e continuavo a salire con la mano fino a constatare con gli occhi che il bordo del mignolo era arrivato al pizzo bianco del suo intimo femminile; vedevo che ogni tanto si poneva il viso tra le mani per distrarsi poiché la cosa era dannatamente eccitante essendo presente anche il capo; mentre continuavo a lavorare (!?) con l’indice e il medio le sollevai il pizzo e potei constatare che la sua eccitazione era alta, sentivo la peluria e le labbra sottostanti completamente in preda a un’onda di eccitazione; mi inumidii ben bene le dita e facendo finta di essermi schiacciato le dita le portai in bocca succhiando il suo nettare prelibato e la cosa la fece eccitare ancora di più; per fortuna la scrivania era protetta da una protezione in legno per cui nessuno da davanti poteva vedere niente; riportai la mia mano in mezzo alle sue gambe e stavolta le mie dita cominciarono a seguire il percorso del tuo sesso andando anche a sollecitare con fermezza e a volte con decisione il suo clitoride sempre più teso; lei respirava in maniera decisa, frequente in preda all’eccitazione del proibito e del mio “lavoro”; il capo non si accorgeva poiché eravamo bravissimi e lei stava godendo visibilmente proteggendo la visione del suo viso dal capo grazie allo schermo del pc; era veramente bagnata quando dissi: - per la miseria si dev’essere staccato il filo dello schermo- …lei rimase ferma e immobile stupita e capendo bene le mie intenzioni cercò di ostacolarmi ma io mi imposi andando sotto la scrivania protetto sempre dall’arredamento e il mio capo non poteva vedermi; mi trovai davanti alle sue cosce e muovendo comunque i fili mi avvicinai cominciando a leccarle le dita dei piedi mentre lei era costretta a rispondere alle mie domande fingendo di aggiustare il pc; il mio capo disse:- ma c’è tensione sui fili?- e io –si qui c’è molta tensione, moltissima ora provo a stringere i cavi con i denti- detto questo presi i polpacci della mia “complice” e la tirai verso me….le sollevai ancora di più la gonna e con le dita le scansai i lembi del suo intimo e facendo scorrere il suo sedere verso me inzuppai la mia lingua infilandola tutta nel suo sesso facendola sobbalzare…il capo le disse – stai bene?- e lei …-sto benissimo, mai stata meglio-; la mia lingua sembrava un vortice e la asciugavo di tutta la sua eccitazione mentre lei cominciava ad ansimare chiese il permesso al nostro capo di accendere la radio ottenendone il consenso in modo tale che potesse godere meglio di quel momento; e così cominciò ad ansimare con più forza nascosta dallo schermo poteva anche lasciare la bocca aperta e godere tranquillamente mentre il capo leggeva il giornale….io la leccavo freneticamente ponendole la possibilità di venire quando volesse; e fu proprio nel momento che cominciai a farle un vero e proprio pompino al clitoride che lei subì un orgasmo violento e irrefrenabile lasciandomi a bere del suo sfogo; il suo gridolino fu appena avvertito dal capo che le ribadì di stare attenta a non farsi male con i fili; io mi ritirai su dalla scrivania era ora di pranzo e il nostro capo andò a casa a mangiare mentre noi rimanemmo in ufficio ma purtroppo anche una nostra collega rimase in ufficio ma in una stanza lì vicino; mangiammo un boccone e la mia complice entrò nella stanza della segretaria anche quest’ultima assentatasi per mangiare, io la vidi affacciarsi alla finestra, una finestra stretta in cui poteva affacciarsi una sola persona; lei si sporse lasciandoi il suo sedere in bella vista e io vado matto per le curve del fondoschiena; mi accertai che l’altra collega fosse nell’altra stanza e andai anch’io dalla mia “godente” e con una scusa le chiesi:

- che stai guardando?- e lei –niente mi stavo distraendo un pochino-…

io ero fuori di me e avevo tra le gambe un arsenale di guerra quando all’improvviso con la mano le profanai di nuovo il suo intimo andando a frugare tra le sue voglie sentendo di nuovo che era bagnata; lei rimase affacciata e io non potei far altro che ricominciare ad eccitarla quando stufo le sollevai la gonna del vestito e con una decisione inaudita le strappai completamente il suo tanga lasciandola con le natiche scoperte; mi sbottonai i pantaloni e liberai l’animale che cercava la sua preda…sembrava fiutare l’odore del sesso di lei tant’è che quasi la punta si avvicinò alla porta del piacere e la penetrai piano piano ma sembrava fosse oliata per come entrò senza ostacoli; lei rimase affacciata e io cominciai a muovermi dolcemente penetrandola e uscendo fino alla punta per farle risentire ogni volta il piacere dell’ingresso; la cosa più eccitante era che oltretutto la gente che passava di sotto poteva accorgersi del movimento del suo busto che riceveva da sotto gli ingressi del mio sesso; la cosa peggiorò nel momento poi che cominciai a tenere un ritmo assurdo; i miei colpi erano fortissimi e ogni volta lei gemeva rischiando di farsi sentire e la sua testa ormai ballonzolava avanti e indietro facendo chiaramente notare che qualcuno la stesse scopando; ogni colpo era sempre peggio poiché lei godeva proprio come una forsennata finchè non gemetti il suo orgasmo facendola sentire in maniera esagerata stavolta tant’è che riportò la testa dentro…..ma a quel punto approfittai del suo godimento per prenderle e portare la sua bocca sul mio sesso eretto e con i tuoi capelli stretti dalla mia mano accolse con la bocca tutta la mia voglia cominciando a farmi uscire di testa grazie all’abilità delle sue labbra e della sua lingua; mi fece un pompino indimenticabile e quando stavo per raggiungere l’orgasmo la distanziai leggermente tanto da metterglielo in mano facendola continuare e sparando il mio seme sulle labbra e nella bocca che avidamente alla conclusione del mio godimento risucchiò tutto il mio seme; …fu stupendo, fu veramente stupendo…..



qualsiasi vera femmina e sottolineo il termine gradisse darmi dei commenti sarebbero veramente graditi

….sopratutto se conditi da…calde proposte…vi aspetto

morocchineri@hotmail.it



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