i racconti erotici di desiderya

Un pompino celestiale


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Era di maggio quell'anno, ero militare e dovevo partire per il libano, pertanto il reggimento fu mandato a Capo Teulada in Sardegna, per addestramento, ci portarono a Civitavecchia in Lazio, da dove prendemmo il Traghetto per Cagliari. non ricordo l'ora della partenza, ma sicuramente il tramonto, per essere l'indomani mattina a Cagliari, dove ci attendevano i bus per il trasferimento a Capo Teulada.

Era una normale attraversata, non ero mai stato in Sardegna, viaggiavamo in un traghetto privato, noi militari con zaino in spalla pieno di la qualunque cosa ci potesse essere utile per un periodo di tre mesi di addestramento intenso; alloggiavo insieme a 3 commilitoni in cabina, alle 22:00 era stabilita dal comandante la ritirata in cabina per tutti.

Io ero troppo su di giri, stavo andando per la prima volta in Sardegna, non avevo proprio voglia di andare in cabina a dormire, così girai per i ponti della nave.

Nel ponte della turistica dove ci stanno i sedili, per chi era senza prenotazione, incontrai una bella ragazza sarda, magra e slanciata, dal colore della pelle bruno, vestita con una camicetta bianca, che lasciava trasparire sotto un reggiseno anch'esso bianco intonato, con un paio di jeans attillati, si accompagnava ad una bambina (sua figlia mi disse).

Parlammo molto di noi, raccontandoci dove stavamo e cosa facevamo, la bambina ad un certo punto si addormentò di sasso in un sedile. Fu allora che lei divenne più audace, nello sfiorarci più volte, ci ritrovammo abbracciati a baciarci (lei aveva un sapore selvatico indefinibile, che mi lasciava sgomento ma voglioso di capire di che sapeva, pertanto cercavo sempre le sue labbra e la sua bocca per assaporarla meglio con la lingua, ancora oggi, a distanza di tempo, non ho trovato un sapore eguale che mi dia in'indizio per capire di cosa sapesse).

Non c'era molta gente nella classe economy, giust'appunto qualcuno, dall'altra parte del ponte, distante; noi, al fine di allontanarci dalla bambina, ci mettemmo qualche fila di sedili dietro, così da potere andare oltre, senza il rischio che, svegliandosi, la bambina potesse avere uno schock nel vedere la madre con un'altro uomo.

Ci baciammo intensamente, io le accarezzavo i seni, baciando le sue turgide aureole invitanti che lasciavano trasparire la voglia di sesso che aveva, e, ogni tanto, dando uno scorcio ai movimenti circostanti, assicurandomi che nessuno ci guardasse, mi abbassavo verso il suo petto per succhiare i suoi dolci capezzoli.

Sino a lì, l'iniziativa era partita da me, con il suo consenso e permissione, pensavo pertanto di essere io a condurre il gioco, non sapevo cosa mi attendesse.

Nella concitazione, non appena le partì la mano verso la patta dei miei pantaloni, mi sentii un concentrato di calore assalirmi sino alle orecchie e, ancora più su sino la punta dei capelli; mi abbassò la zip, e, sorpresa, già fuori dalle mutande c'era lui, il picio drizzato in piedi ad attenderla, che la implorava di liberarlo dalla morsa dell'elastico degli slip. Lei non se lo fece dire due volte (anzi non se lo fece dire neanche una), liberandolo dalle oppressioni, lo afferrò con una mano segandolo lungamente, ciò senza mai smettere di baciarci, trafiggendoci le bocche con la lingua.

Non so quanto durò quella sega, ma mi piacque, per tutto quel tempo, con mio stupore ero resistito a non venire, avevo voglia di scoparla, e glielo dissi: "ho una cabina che condivido con due miei commilitoni, dimmi di si, che li butto fuori dalla cabina per fare tutte le porcate che vogliamo... ti prego, abbi pietà del mio uccello che ha voglia di te..." e lei: tesoro, non possiamo, non posso lasciare sola mia figlia..." (cazzo era una giusta riflessione la sua), ..però concluse..., ti farò toccare il cielo ugualmente... e sorrideva, non capii sulle prime.

Si abbassò verso il mio ventre e si prese il pisello in bocca, in un lungo pompino con succhiotto di tanto in tanto, un sublime pompino che durò per tutta la durata della traversata del Mar Tirreno, era quasi l'alba, tra poco saremmo arrivati a Cagliari, ed io ero ancora lì a contenermi per non venire, con la sua bocca che andava su e giù per il mio uccello.

Un pompino così, lungo tutta una notte, non me lo sarei mai sognato e, sorprendentemente non venni nella bocca di lei (anche se la sentivo avida di crema da inghiottire), non so come sia potuto accadere, non chiedetemelo neppure come mai, ma non venni per tutto quel che quella sconosciuta mi aveva fatto, ha dell'incredibile anche la sua durata con la bocca, anche lei mise a dura prova i suoi muscoli facciali, senza mai staccarsi dal pezzo, come se fosse entrata in simbiosi.

Ormai si era fatto giorno, la luce penetrava le ampie vetrate centrali del ponte della nave, la bambina avrebbe potuto svegliarsi, la gente, anche la più tonta avrebbe capito cosa stesse a fare lei avvinta sul mio bacino, per cui ci ricomponemmo, ci demmo una sistemata e ci lasciammo, con la promessa di salutarci prima di scendere. Così avvenne che, dopo essermi dato una sciacquata in cabina, ed attraccata la nave al molo, mi recai sul ponte dell'uscita laterale, dove lei scendette con in mano la figlia, mi fece un ampio cenno con la mano e un largo sorriso, io la salutai ringraziando (mentalmente) per avermi fatto toccare il cielo con un dito: ciao gioia, ciao, e ogn'uno andò per la sua strada.

Dio, che emozione, non avevo mai provato tanto intensamente un pompino così, ancora oggi quando ci ripenso mi assale la stessa eccitazione.... non so però, se è stato un bene per me, non ho più trovato nessuna capace di tanto, di emozionarmi allo stesso modo; e dire che in tante ci hanno provato, senza riuscire però nell'intento di farmi dimenticare quel pompino celestiale.

Chi lo sa se quella donna è una che frequenta desy, chi lo sa che leggendo questo racconto ricordi come me quella emozione e non decida di farsi avanti.... l'accoglierei a braccia aperte.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Santana1 Invia un messaggio
Postato in data: 10/04/2014 16:14:20
Giudizio personale:
Ma ai un cazzo di legno, cosa dici un uomo che sta tutta la notte a farsi fare un pompino la devi smettere di dire coglionate.....

Autore: ManzoMaturo Invia un messaggio
Postato in data: 20/04/2013 14:28:26
Giudizio personale:
A me è accaduta una cosa simile con un americana ( le americane sono pompinare esperte) sul volo San Francisco - Londra

Autore: Vulcanica Napoletana Invia un messaggio
Postato in data: 17/04/2013 13:37:29
Giudizio personale:
..beh, se ti fosse capitato in aereo, sarebbe stato "celestiale" cmq ..in mezzo all'azzurro del cielo... ma..sarebbe durato sicuramente meno eh.. :o)

Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 17/04/2013 11:51:08
Giudizio personale:
....e a braghe calate..aggiungerei in finale di racconto!


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