i racconti erotici di desiderya

Un giorno d'estate in riva la mare...

Autore: Dannatnik
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Ahh, che caldo. Mi avvio verso casa, il sole sta scendendo velocemente ma l’afa e le onde di calore si fanno ancora sentire.



La giornata è iniziata pesantemente, ma andare in spiaggia è stata una giusta scelta.



I piedi stanno affondando fra i piccoli sassolini e il mare mi sta bagnando gli zoccoli.



C’è ancora tanta gente pur scendendo la notte.



Camminando, passo davanti ad una ragazza. Tiene le gambe rapprese tra le mani e fa scorgere sbarazzina la sua dote. Nascosto dietro ai miei occhiali, ho dato un’occhiata molto veloce e furtiva. L’occhiata fu rapida, ma ho fotografato fin nei minimi dettagli quello spettacolo.



Di rado en plain air, scorgo di queste immagini, e questa mi colpì particolarmente. La forma era perfetta, ricordava una susina. Mi piacciono le forme tonde ed armoniose. Le labbra esterne erano molto carnose, l’apertura si intravedeva appena, era un sottile filo nero. Sembrava, che una goccia di sudore o di essenza femminile fosse scesa dal clitoride verso il basso, lasciando una scia luccicante dietro di sé, fermandosi sulla base. Era quasi nuda, solo qualche filo biondo qua e là si scorgeva.



La ragazza mi guardò, ma ero sicuro che non mi potesse vedere protetto dai miei occhiali.



Questa fu la ciliegina sulla torta, quel giorno...







Già dal primo pomeriggio sono sdraiato ad arrossire sotto al sole. Quale migliore maniera di riposare la mente.



Un paio di ombre mi fanno aprire le palpebre.



Una famigliola, marito, moglie, figlioletta e probabilmente la sorella dell’uomo o della donna. Già stavo pensando che il mio tranquillo cantuccio si sarebbe trasformato in un circo.



Non ci volle tanto a scoprire che erano dei naturisti. La spiaggia è libera e di non facilissimo accesso, ma non è esplicitamente nudista; tanto che io continuavo a prendere il sole col mio costume.



Ad una seconda occhiata osservai che le mamma e la donna non erano per niente simili, non credo fossero in stretta parentela, anche se la donna giocava molto affettuosamente con la bimba.



La mammina aveva un bel fisico e un viso solare, non sembrava per niente sciupata dal parto, lo dico perchè la bambina non sembrava avere più di uno o due anni.



L’altra ragazza aveva un viso con tratti molto forti, una mascella pronunciata ed una fronte molto spaziosa, oserei dire che avesse dei tratti un po’ mascolini. Entrambe avevano dei bei seni, la mammina, più pieni, rigogliosi e rotondi mentre l’altra ragazza aveva dei seni a forma di pera, più piccoli. La cosa che mi colpì di più di lei era il suo fondo schiena.



Era a dir poco perfetto. Rotondo, sodo, ancora pallido, uscito appena dall’inverno non ha avuto il tempo di prender colore. Era impressionante.



Giocando con la bambina la ragazza si piegò diverse volte in avanti, dandomi le spalle. I glutei erano in tensione, ma non perdevano la loro rotondità. Il sedere era piccolino e quando si abbassava, si vedeva distintamente la fessura tra i due glutei che si allargava e faceva intravedere il buchetto dell’ano e subito sotto, la sua susina. Questa volta però più che una susina sembrava un torsolo di pesca, le labbra interne ed esterne si confondevano, erano filiformi e il clitoride era pronunciato. La ragazza pur essendo a pochi metri da me e mostrandomi tutto il suo pudore fin nei minimi dettagli, faceva come se non ci fossi, o meglio come se fosse da sola in spiaggia.



Tornai al mio beato riposo, ma non resistetti tanto, il calore era insopportabile, un bagno nel mare fresco era d’obbligo.



La spiaggia pur essendo un posto conosciuto da pochi, si riempiva velocemente.



Mi allontano a nuoto dal mio posticino. Un po’ di stile libero, un po’ a rana e dorso, poi il morto a galla.



Mi piace tanto fare il morto a galla, facendomi trasportare e cullare dalle onde, lasciandomi andare completamente, sguinzagliando la mia fantasia.



Una vena di corrente fredda mi passa sotto la schiena, decido che è ora di tornare. Nuotavo in acqua bassa, li l’acqua non era così fredda come al largo.



Da sola soletta, intravedo tra due coppie, una ragazza. Si sta spalmando della crema solare. La ragazza pur avendo un po’ di peso in eccesso, aveva un viso tondeggiante e molto carino. Beh, il peso in eccesso era tanto, ma mi attraeva e sapevo benissimo perchè.



Aveva un seno molto abbondante, a dir poco scandaloso e non pendeva neppure tanto, sarà perchè la ragazza era ancora giovane.



Nuotando avanti, ripenso alla ragazza e mi chiedo come sarebbe un rapporto intimo con lei. Sentire tutta la sua massa su di me, che mi avvolge e che mi soffoca con i suoi seni prosperosi, sentire tutto il suo peso che preme sul mio basso ventre con forza, mentre nel suo ansimare i seni saltano e si muovono a destra e sinistra. Sì, è proprio un’esperienza che mi manca.



Esco dal mare e affretto ad asciugarmi.



Era già pomeriggio tardi, e nel frattempo che ero stato in mare un’altra coppietta è arrivata e si è messa proprio vicino a me, come se da altre parti non ci fosse posto.



Dando un’occhiata attorno, mi rendo conto che effettivamente non c’era più posto. Ma quando è arrivata tutta questa gente?



L’uomo era di mezza età, l’aria da so tutto io, brizzolato.



La ragazza era molto più giovane, un bel corpo, ma la cosa più bella era il viso.



Aveva degli occhi castani e capelli scuri, la pelle era anch’essa scura e liscia. Le labbra erano carnose, rosse, morbide. Un nasino francese e una frangetta che le cadeva sul viso.



Il sole stava tramontando e io avevo il costume fradicio.



Visto che la spiaggia libera è diventata quasi totalmente nudista, decido di togliermi il costume e di prendermi ancora quel poco sole che rimaneva.



Mi sdraiai su un lato, perchè non posso stare per troppo tempo sulla schiena. L’ultima arrivata era proprio di fronte a me, anch’essa girata su un fianco.



Era in topless.



I seni erano molto piccoli, tipo coppa da champagne, di una rotondità perfetta e molto sodi. Le ciliegine erano molto dure, poverina, avrà avuto freddo pure lei.



Continuo ad osservarla protetto dai miei occhiali e mi perdo nei suoi profondi occhi.



Stava scrutando il mare, il bosco sopra il dirupo, la spiaggia, che pian piano andava a svuotarsi, me.



Il suo sguardo si fermò su di me.



Ero più che sicuro, non poteva vedere che la stavo guardando!



Il suo uomo stava sonnecchiando girato dall’altra parte.



Lei appoggia la mano sulla coscia e inizia ad accarezzarla. Sembrava che avesse un prurito, poi le carezze circolari diventavano più leggere, più ampie, più lente.



Continuavo a guardare la sua mano leggera, che accarezzava la pelle vellutata.



La mano scende sull’altra gamba, molto lentamente, si accarezza l’interno della coscia e con piccoli movimenti leggeri inizia a salire.



Ha una piccola indecisione sul suo intimo, si sofferma un attimo, facendo due toccatine veloci e poi continua a salire.



Fa dei giri attorno all’ombelico, con gli occhi sta guardando cosa sta facendo la sua mano. I movimenti sono naturali, quasi annoiati, ma con una dolcezza infinita. La mano sale, sale. Fa due giri attorno al seno destro e poi prende con due dita la ciliegina e con un movimento di occhi velocissimo si gira verso di me.



Maledissi il momento in cui decisi di togliermi il costume. Il mio muscolo era in piena erezione, nel pieno delle sue forze. Lei mi guardò in viso, poi il suo sguardo scese in basso e vedendo il risultato della sua opera premeditata, accennò un sorriso. Era bellissima quando sorrideva, aveva dei denti bianchissimi che contrastavano la sua pelle scura.



Io sorrisi portandomi una mano a coprire gli attributi e lei sorridendo si girò dall’altra parte mostrandomi la schiena.



In questa occasione i miei fidati occhiali non sono riusciti a proteggermi, il richiamo della natura è troppo forte.





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