i racconti erotici di desiderya |
Un cambiamento inarrestabile. 1° parte |
Mi chiamo Mario, ho cinquanta anni e sono in pensione. Sono stato un istruttore del Battaglione San Marco. Far parte di questo corpo è stata una esperienza bellissima, che mi ha portato a girare il mondo, vivere tante avventure, e godere con tante donne diverse. Non sono mai stato sposato, per il semplice motivo che non volevo vivere, come i miei colleghi che lo erano, sempre in ansia ad ogni missione, e le loro mogli sempre tristi ad ogni saluto, con il pensiero di non rivederli. Io mi sono solo limitato a trovarmi una puttana con cui sfogare il mio piacere e poi via sotto un’altra. Usufruendo di una legge speciale, ho potuto terminare la mia carriera e ritirarmi a vita privata. Per farlo ho voluto cercare una casa in un piccolo paese vicino al mare. Un posto tranquillo, dove d’inverno vi era poca gente, e che l’estate non si riempisse di turismo più di tanto. La scelta me l’ha consigliata un collega che mia ha parlato di una piccola località, carina e tranquilla, appena poco lontano dal capoluogo dove lui era nato. Sono andato in questo posto, e ho acquistato un grazioso appartamento in un condominio dove d’inverno sono l’unico inquilino. Essere solo mi fa estremamente piacere, poi è ubicato vicino a tutto. Sotto al piano terra ho la banca, il super mercato, e dall’altro lato della strada un bar aperto anche d’inverno. La farmacia e l’ufficio postale a due passi, completano quello che mi serve per vivere in pace. Lo scorso mese, quasi alla fine dell’inverno sul mio stesso pianerottolo ci si è trasferita una giovane coppia. Lei, dipendente del super mercato sottostante, e lui, impiegato nella banca adiacente. Hanno preso casa qui per essere più vicini al lavoro, ma come ho scoperto poi, per convivere in maniera da potersi allontanare, lui da una madre vedova estremamente invadente e iperprotettiva, e lei da una famiglia bigotta e molto rigida, che non vede di buon occhio la loro convivenza senza matrimonio. Appena giunti si sono rivolti a me in quanto unico residente. Da subito è emerso che lei, Maria venticinque anni, una bella ragazza, alta quasi uno e settanta, mora occhi scuri, seno una terza piena, e gambe ben tornite sormontate da un bel culetto tondo era di una timidezza unica, mentre lui Luca, ventisette anni, un ragazzo alto, fisico asciutto, occhi e capelli scuri, se ben esperto nel suo lavoro era impacciato e assolutamente incapace di organizzarsi per quello che concerne le più elementari cose di tutti i giorni. Dopo una settimana eravamo già amici intimi. Gli ho insegnato tutto per potere organizzare la loro permanenza nel paese. Vai lì per allacciare questa utenza, vai là per questo, prendi appuntamento per quello e in breve erano sistemati. Fin da subito mi sono reso conto che lui aveva voglia di sfogarsi con me, di parlami delle sue idee, aspettative e desideri. La sera, appena finito di lavorare alle diciassette, viene a prendersi un aperitivo a casa mia aspettando lei, che ancora lavorava, fino alle diciannove e trenta. Da subito abbiamo parlato delle cose più disparate, tempo, politica, pallone, pesca e ovvio, di donne. Io da buon porcone ho capito subito che in lui vi era il forte desiderio di disinibire un poco compagna, ma ho fatto in maniera che fosse lui a portare il discorso su di lei. Mi ha raccontato della loro difficoltà ad avere un soddisfacente rapporto sessuale, per il motivo che lei si sentiva insicura per la paura di restare incinta, cosa che per i suoi genitori, sarebbe stato una cosa assolutamente inconcepibile. Per tanto tempo aveva lottato con lei per farla aprire un poco nel sesso, ma sempre con scarsi risultati, poco sesso orale, inesistente l’anale, e una scopate veloce appena al massimo due volte alla settimana. Sentire tutto questo mi ha rammentato una situazione analoga che ho vissuto fino a tre anni prima con un giovane tenente sposato che era assegnato al comando della mia compagnia. Lui aveva una moglie di una bellezza sconvolgente, ma lui nemmeno se ne rendeva conto. Dopo essere diventato amico intimo con lui, prima mi sono limitato a dare dei consigli, fin quando ho preso io in mano la situazione facendola diventare la mia puttana personale, con lui che in privato ci guardava scopare e poi da bravo cornuto sottomesso puliva la mia sborra direttamente dalla fica sfondata della moglie. Mi rendo conto che se gioco bene le mie carte avrò Maria ai miei desideri e Luca a servirmi come preferisco, si, mi trovo due diamanti grezzi da trasformare in lucenti pietre preziose.
“Sei sicuro che questo sia tutto il problema?” Gli chiedo con lui che mi guarda incuriosito. “Basta un semplice esame del sangue e una visita al consultorio per farsi assegnare la pillola. Lei sarà tranquilla, tu le puoi venire dentro senza problemi, i suoi non lo sapranno, avrete una vita tranquilla.” Vedo nei suoi occhi una luce di piacere al pensiero che questa sia la soluzione, ma obbietta che Maria è timida, e che non sanno dove rivolgersi. “In fondo alla via, dove c’è la piazza della chiesa, vi è il Presidio Sanitario, dove è parcheggiata quella ambulanza di emergenza, vi sono ambulatori fra cui sicuramente vi è un consultorio femminile. Inoltre se non sbaglio voi non avete un medico di base, quindi per prima cosa te ne fai assegnare uno, poi lui ti fa la richiesta per l’esame del sangue, e il gioco è fatto.” Lui mi guarda sempre più scettico. “Scherzi, Maria è molto timida non accetterà mai che uno sconosciuto la visiti, e se torniamo nella nostra città il medico che abbiamo lì, lo riferirà subito ai suoi genitori.” Mi rendo conto che lo sto portando dove volevo io. “Io ne conosco uno, quello che è il mio medico, si chiama Bruno, è una persona molto discreta e affidabile, cortese e riservatissimo, gli potrei parlare, a titolo puramente informale e riservato, e chiedere se voi potete essere assegnati a lui come medico, ha tante specializzazioni e se non sbaglio anche in ginecologia, potrebbe essere lui, dopo un conoscenza, a visitare Maria, sarebbe molto discreto e riservato. Se poi lei, non se la sente, non se ne farà nulla, avrete almeno il medico di base, se uno di voi si ammala come fate a fare il certificato per le vostre aziende, vi serve assolutamente.” Conosco Bruno da quando sono venuto qui per via di una villeggiante residente nel palazzo che aveva una figlia con delle mestruazioni devastanti, ci siamo intesi subito e insieme abbiamo scopato la madre, una vera troia che impazziva con due cazzi dentro il corpo. Da allora siamo amici e ogni tanto ci divertiamo con quello che capita. È molto dotato, sicuramente più di me in circonferenza, è veramente grosso, mentre io ho più dotazione in lunghezza supera i venti, inoltre ama come me sottomettere giovani troiette inesperte. Luca mi guarda, è convinto ma non sa come impostare la cosa con Maria. “Semplice, gli racconti di un collega che ha mandato un certificato di malattia e ti sei reso conto che vi serve un medico, il resto viene di conseguenza.” Lo vedo soddisfatto. Da quando si sono trasferiti, è diventata consuetudine cenare il sabato insieme, poi che lei lavora tutto il giorno, e a volte a casa mia o a casa loro. Due sere dopo loro vengono da me per cena. Lei indossa un casto abito scuro che arriva appena sopra il ginocchio, non fa freddo, quindi non indossa calze, ma una paio di scarpe con un accenno di tacco, lui semplici pantaloni e maglietta. Quando entra le faccio dei complimenti, lei arrossisce fino alla punta dei capelli, lui interviene. “Ma dai cara, siamo con Mario, è diventato uno di famiglia! Se ti fa un complimento è sincero, non arrossire, sei veramente bella.” Mentre sto sul terrazzo a controllare il barbecue, lui mi sorride, e sornione attacca la storiella. Lei si rende conto che ha ragione, poi mi guarda un po’ titubante per quanto concerne il resto. “Mia cara, saresti più libera, i tuoi non lo saprebbero e potreste fare sesso liberamente.” Arrossisce e guarda lui stupita del fatto che me ne ha parlato. “Scusami se sono invadente, ma se credi che non debba entrare nell’argomento lasciamo subito perdere. Oppure, potremmo, domani mattina, fare colazione con lui qui sotto al bar, dove tutte le domenica si ferma quando va in bici, sarebbe una breve presentazione, potreste valutare il soggetto e se lo trovato di vostro gradimento proseguire, altrimenti pazienza.” Colta nel vivo lei reagisce guardandomi in faccia. Le leggo negli occhi una luce nuova che mi fa ben sperare. Dopo cena chi mettiamo comodi dentro casa perchè fuori ha rinfrescato. Metto un disco in vinile che ho acquistato ad un mercatino dell’usato. Subito le note del sax di Fausto Papetti si diffondono nell’aria e lei sorride divertita. “Adoro questa musica, era l’unica cosa che ascoltavano i miei genitori, anzi qualche volta ci ballavano stretti quando erano convinti che io non li spiavo. “ Senza aspettare nulla tendo le braccia verso di lei invitandola a ballare. Lei si gira verso di lui che le fa un cenno di assenso col capo. All’inizio evito di stringerla a me anche se la vorrei toccare tutta, ma voglio che sia lei a lasciarsi andare. Lui ha appoggiato la testa alla spalliera del divano e se ne stà ad occhi chiusi seguendo la musica, io avvicino la mia bocca al suo collo e le sussurro di rilassarsi e godere del momento. Lei mi guarda con occhi languidi e si appoggia a me. Sento il suo respiro sulla mia spalla, sono più alto e la sovrasto, mentre avverto una bella erezione che sta esplodendo nei pantaloni con lei che quando la percepisce mi guarda e non si sposta, anzi preme di più il suo corpo contro il mio specie quando io sono di spalle a lui che nemmeno ci guarda. Lentamente sento che lei piano, piano, si struscia sul mio pacco che ora è al massimo dell’erezione. Avverto i suoi capezzoli premere contro le stoffa che li separa del mio petto, scivolo con una mano verso il suo splendido culetto e lo premo contro di me, lei chiude gli occhi e mi da un lieve gemito appena sussurrato alla mia orecchia destra. ….huhuhhummmmm……… Mi giro e vedo lui assente che continua a seguire la musica. Mi faccio più audace e spingo la mano dal culo a scendere più in basso. Insinuo in dito fra le gambe da dietro, lei spinge con più vigore in suo ventre contro il mio cazzo, i suoi occhi sono lucidi e brillano di piacere. Comprendo che la musica sta per finire, smetto di toccare da dietro, quindi abbasso la mia mano sinistra e afferro il suo polso destro portando la sua mano sopra il mio pacco. Per un attimo oppone resistenza, ma è solo un attimo. Le sua dita afferrano con forza tutto ciò che riescono a sentire, e lo stupore del suo viso mi conferma che quello che stringe è di suo gradimento. Resta con la mano sul mio, cazzo anche quando la musica finisce, poi di colpo si risveglia da uno stato di trance, che anche se breve, deve essere stato intenso. Ci lasciamo, lei rossa in viso va verso di lui, io vado in cucina per prendere del dolce, e li osservo ridere dalla vetrata che ci separa. Riparte una nuova canzone e lei lo invita a ballare. Quando lui si alza noto che ha il cazzo duro pure lui. Non è grosso come il mio, ma indice, che a mio avviso, ha solo finto di tenere gli occhi chiusi. Bene! Era quello che volevo avere, la certezza che lui è pronto a ricevere delle sontuose corna! Sara mio dovere accontentarlo. Finita la musica offro il dolce. Scherzano, mentre dal vinile parte una nuova canzone. Lei mi guarda, e lui con la scusa del dolce da mangiare la invita a ballare ancora con me. Appena incominciamo lei si incolla di nuovo a me stretta e subito percepisce la mia erezione che appena un pò scemata riprende subito vigore. Lui si alza in piedi, ci volta le spalle, si mette a guardare tutta la grande collezione di vinili che ho, lei mi guarda con occhi carichi di desiderio. Lentamente la sua mano torna a stringere il mio cazzo attraverso la stoffa. Duro e forte, lo percepisce e lo saggia, in tutta la sua grandezza senza riuscire stringerlo del tutto, mi guarda vogliosa, mi abbasso e le sussurro all’orecchio tutto il mio desiderio. “…ti vorrei leccare tutta… Lascerei la tua lingua scorrere lungo il mio cazzo per poi infilartelo in gola fino in fondo… Quando te lo pianterei dentro ti sentiresti aprire come non hai mai provato…” Lei si stringe sempre più forte a me e ad un tratto ha una ondata di piacere che la fa tremare tutto nonostante abbiamo smesso di muoverci nel ballo. …………huuummmm…ssiiiii… È solo un sospiro trattenuto a forza. Per un lungo momento siamo immobili, poi lei si stacca e mi guarda con occhi sconvolti, si è resa conto di ciò che ha provato con me. Rossa in viso va verso di lui. “Se domani dobbiamo vedere questo medico sarà bene andare a letto.” Si avvia verso la porta con lui che la segue. Sulla soglia lui si gira, e mi sorride compiaciuto. Poco dopo usciti, sento bussare, è lei che mi chiede se ha lasciato il cellulare a casa mia. Entra e appena dentro mi spinge contro il muro. Mi bacia con impeto e passione, sento la sua lingua entrare di prepotenza nella mia bocca. La succhio, le stringo i seni impastandoli. Geme, la mia mano scende fra le sue gambe. Scosto le mutandine la sento bagnata. Ssiiiiii….ssmiiii hai fatto impazzirere tutta la seraaa..umuhhuhmm…. Infilo due dita dentro e lei trema scossa dal piacere. Sssiii……..mi ffaii…venirreee…ancorraaa…. La sento stringere con la mano in mio cazzo durissimo. Le estrae e lo stringe in mano. ….accidenti..è enorme!!!! Il doppio di quello di Luca…. La costringo ad abbassarsi. Si inginocchia e lo infila in bocca. Si sente la totale inesperienza, ma ci mette tanto impegno. Le tengo la testa ferma, e la scopo velocemente in bocca. Mi succhia con forza, decido che le sborro in bocca. Mi blocco di colpo, e le erutto in gola una sontuosa sborrata. ….sssiiii…bevviiii..e non perderene una goccciiiiaaaa!!!! Sborroooo.. Lei ha un attimo di esitazione. Vedo le guance gonfiarsi per l’ingente sborrata che le sto riversando dentro. ..ingoia!!! tutto e non lasciare nulla!!! Con un tono deciso e duro le dò un ordine perentorio e indiscutibile. Resta immobile per un attimo poi incomincia a ingoiare tutta la semenza che le sparo in bocca. Lo succhia avida. Lo lecca con passione e devozione fino a pulirlo alla perfezione. Quando si rialza la guardo. Ha gli occhi luci per lo sforzo e per il piacere, mi bacia ancora e io la stringo a me. “Con lui, lo fai questo?” - gli chiedo serio. Lei scuote il capo in senso negativo. “Bene!! Da oggi, lo farai solo a me. Sarà un privilegio, solo mio. Se lo vorrò potrò concederlo ad altri solo io. Giuralo!” Lei me lo giura se ne torna in casa sua. Il mattino seguente prima delle nove parlo con il mio amico Bruno. Gli illustro brevemente la situazione e ricevo da lui la totale disponibilità. Scendo e lo aspetto al bar. Poco dopo arriva. Ci mettiamo a parlare in disparte. Lo informo che ho intenzione di trasformare questa giovane ragazza in una troietta che dovrà soddisfare tutte i nostri desideri, e se sarà necessario, sapendo che ad entrambi non ci fa difetto, sfondare il culo di un giovane maschio, ci prenderemo anche al verginità di lui. Li vediamo arrivare, e il mio amico si complimenta per il gradevole aspetto di entrambi. Bastano poche parole di presentazione e loro si ritrovano subito a loro agio con Bruno che fissa per l’indomani mattina una visita presso il suo studio, e poi che Luca lavora mi offro di accompagnare lei che non conosce dove sia ubicato. Bruno prende la bici e ci saluta dandoci appuntamento per l’indomani. Io gli propongo, poi che è un calda giornata, di andare fino al promontorio dove c’è il faro, e nei pressi c’è un ristorante gestito da pescatori dove si mangia del pesce favoloso. Accettano e quando salgono sulla mia vettura Luca insiste, con la scusa che non vuole sentire la cintura di sicurezza addosso, perchè lei salga davanti. Maria indossa una gonna leggera e larga, un po’ più corta delle solite, arriva a metà coscia e, non indossa calze, ma dei piccoli sandali a zeppa che le inarcano il culetto rendendolo, ancora più invitante. Lui si siede dietro di lei, e appena partiti lei accavalla le gambe facendo in modo che la gonna salga fino a mostrare le mutandine di pizzo nero molto traforate. Mi eccito e lei lo vede ridendo compiaciuta. Lui da dietro non vede quello che succede davanti. Lei lentamente porta le mani sotto la gonna e con una lentezza esasperante si sfila l’intimo mostrando un triangolino di peli ben curati e molto eccitanti. Lascia cadere le mutandine e le spinge con un piede sotto il sedile mentre mi guarda complice. Se lui voleva disinibire la donna, io mi convinco che è già iniziato un processo di trasformazione irreversibile che la porterà verso la più totale troiaggine. . |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | LILLY83 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 26/04/2019 22:23:18 | |
Giudizio personale: | un percorso che promette tante emozioni.bravo mi piace continua. | |
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Autore: | Baxi18 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 26/04/2019 16:07:55 | |
Giudizio personale: | che racconto avvincente! bello, aspetto di leggere il seguito. | |
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Autore: | Monello23 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 24/04/2019 11:26:49 | |
Giudizio personale: | Ma daiiiiiii | |
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