i racconti erotici di desiderya

Un appuntamento trasgressivo con un uomo

Autore: Al2016
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Nelle fasi del passaggio dall’adolescenza alla gioventù non ho mai considerato gli uomini come possibili partner sessuali, né tanto meno ho mai considerato di poter fare sesso con qualche ragazzo.

Nella età adulta, più per desiderio di conoscere ma anche per una certa motivazione di ordine sessuale, avendo del tempo libero a disposizione e non avendo nessuna relazione con una donna, sono stato attratto dal mondo gay. Per curiosare sono entrato in un famoso sito di incontri.

Immagino che il mio processo di pensiero sia stato: "Sono abbastanza carino, forse posso semplicemente farmi fare un pompino e far sparire questo arrapamento che ho".

Ero ancora abbastanza giovane ed avevo bisogno di far sfogare il mio cazzo e la mia mente.

Devo ammettere che l'attenzione che ho ricevuto dai ragazzi che ho contattato e conosciuto online è stata una bellissima sorpresa e una pregevole sensazione.

A molti di loro piaceva davvero il mio uccello, le sue dimensioni e la circonferenza.

Ovviamente non pensavo che il mio sesso fosse qualcosa di entusiasmante, lo ammetto, in fondo non era eccezionalmente lungo anche se abbastanza grosso.

Molti altri avevano un approccio più dolce e socievole. Molto coinvolgente ed interessante.

Navigare nel sito è stato piacevole e, pertanto, ci sono rimasto per un po’ di tempo.

Continuavo a diventare sempre più incuriosito dalle proposte di incontri che qualche ragazzo mi offriva, l’idea di provare questa nuova esperienza, diversa da quelle fatte fino a quel momento, incominciava a farsi strada nella mia mente.

Alla fine, dopo qualche tempo, ho ceduto alla mia inquietudine e ho deciso di accettare l’invito di un ragazzo ad incontrarci dal vivo. Online si faceva chiamare Marco.

Quell’invito a conoscerci ha fatto scattare qualcosa in me, nella mia mente si è formata l’idea che fare sesso con un uomo potesse essere molto interessante, in fondo siamo tutti un po’ attratti dalle situazioni ambigue.

Mi ricordo ancora perfettamente come si è svolto e cosa è successo in quell’incontro con Marco.

Ci siamo dati appuntamento per fare conoscenza e valutare il nostro feeling davanti un bar del centro della città, molto frequentato quindi molto anonimo.

Marco, un ragazzo dalla carnagione molto chiara, alto circa un metro e ottantacinque, molto magro, dall’aspetto normale. Sicuramente non frequentava una palestre, il suo fisico era tonico ma non palestrato.

Non faceva trasparire minimamente il suo interesse sessuale per gli uomini. Portava i capelli lunghi ed aveva gli occhi di un verde scuro molto intenso. Era, come si dice in genere, “un bell’uomo”.

Dopo aver parlato forse per un'ora delle nostre esperienze di vita e del nostro lavoro, ho capito che potevamo passare ad un livello superiore di conoscenza, a qualcosa di più “intimo”.

Lui era della stessa mia idea, un buon feeling era nato tra di noi.

Quindi gli chiesi: “Se sei d’accordo, possiamo continuare la nostra conversazione in un luogo più tranquillo, casa mia non è molto distante da qui. Possiamo raggiungerla a piedi in pochi minuti.”

Lui rispose con un sì entusiastico, ed aggiunse: “Mi piacerebbe molto, ho voglia di approfondire la nostra conoscenza.”

Pertanto, siamo usciti dal Bar e ci siamo avviati. Mentre andavamo verso casa abbiamo continuato a parlare amabilmente delle nostre amicizie e dei nostri desideri.

Io ero estremamente nervoso ma ormai non potevo tirarmi indietro, stava arrivando il momento di trasgredire.

Entrati in casa mi sono assicurato che tutto fosse ok, che lui si sentisse a proprio agio.

L’ho invitato a sedersi sul divano ed abbiamo continuato a parlare affabilmente.

Io ero un po’ in tensione perché mi preoccupavo per il mio nervosismo, immaginavo che potesse impedire al mio cazzo di diventare duro.

Gli ho offerto da bere, mentre parlavamo e sorseggiavamo una birra fredda, il mio cuore batteva all’impazzata, ero veramente agitato per la situazione.

Lui se ne accorse e, per stemperare la tensione, incominciò a parlare di sé, di come, prima dell’incontro, avesse fantasticato su di me.

Marco, con voce calma, disse: “Fino ad ora, tutto quello che avevo ipotizzato si è concretizzato nella realtà, ora spero che tutto il resto dei miei sogni su di te si possano avverare. Credo, se accadranno, che non te ne pentirai.”

Quindi mi chiese: “Se sei d’accordo, possiamo spostarci nella stanza da letto, li potrò mettere in pratica quello che ho in mente e, spero, di esaudire anche i tuoi desideri.”

Senza proferire una parola mi alzai, gli indicai la stanza e, facendo strada, ci avviammo.

Quando fummo dentro lui si sedette sul letto scrutandomi con uno sguardo eccitato.

Ho pensato: "A questo punto non posso più scappare, ora è il momento".

Quindi, dopo aver slacciato e tolto le scarpe, mi abbassai lentamente i pantaloni e restai solo con i boxer.

Il mio cazzo era ancora semiduro, prima che me ne accorgessi lui, con una mano, a iniziato ad accarezzarlo abbassando l’indumento intimo.

Ho provato a rilassarmi, preoccupato che il mio nervosismo impedisse al mio cazzo di stare sull'attenti.

Mentre tentavo di rilassarmi chiudendo anche gli occhi e facendo un respiro profondo, sentivo le mani di Marco palpeggiare la mia verga e le mie palle con delicatezza.

Stimolazione che ha avuto l’effetto voluto, il mio cazzo si è indurito e, quindi, si è sviluppata una erezione notevole.

La sua mano lavorava su di esso in modo impagabile, lo scappellava e poi stimolava le mia palle massaggiandole e stringendole con la mano.

Una volta completamente eretto, Marco ha iniziato a leccarlo e a succhiarlo.

Ho sentito qualcosa di meraviglioso e caldo avvolgermi lentamente il cazzo.

La mia risposta immediata fu dei gridolini di piacere: “Bellissimo, mi fai morire, la tua bocca è caldissima, la tua lingua è divina.”

Il mio cazzo era duro come una roccia.

Sentivo la sua lingua girare intorno alla cappella con un vortice di sensazioni bellissime che non riesco a descrivere a parole.

Quindi allungai la mano e la appoggiai sulla parte posteriore della sua testa desiderando entrare completamente dentro di lui.

Spinsi leggermente e lui colse il suggerimento e ingoiò ogni centimetro del mio cazzo.

Sentivo il suo naso appoggiarsi appena sotto l’ombelico.

Ero completamente in paradiso.

La sua bocca sembrava velluto, così morbida e calda mentre faceva il suo lavoro muovendosi su e giù sul mio cazzo.

Le sensazioni che provavo mi fornivano l’idea che, in fondo, un pompino fatto da un uomo non era così diverso da quello di una donna.

È stato fantastico e ho capito che aveva senso quello che avevo cercato.

All'improvviso mi è venuto in mente che non avevamo mai parlato se accettava la mia sborra in bocca o se l'avrei dovuto tirata fuori la verga prima dell’orgasmo. Sentendo avvicinare sempre di più l’apice del piacere, gemendo, gli dissi: “Ooohhh. Siiii mi fai impazzire. Sei veramente bravo, sto per venire, vuoi che lo tiri fuori dalla tua bocca”.

Queste sono le uniche parole che sono riuscito a dire.

Lui, per tutta risposta, aumentava la velocità e, maneggiando più intensamente le mie palle, lo spinse più in profondità dentro la sua bocca.

Stavo perdendo il controllo. Ero in paradiso.

Ho iniziato a sentire delle vigorose contrazioni e il mio orgasmo fu così forte che ho dovuto appoggiarmi al letto per evitare che le mie gambe si piegassero.

Ho avuto uno degli orgasmi più intensi che ricordi, probabilmente, per via della situazione che al momento mi sembrava molto strana.

Era stato un pompino tra i più goderecci che abbia mai avuto.

Dopo aver ingoiato il mio sperma, lui ha ripulito tutta la cappella leccandola, sensazione splendida e piacevolissima.

Quando si è allontanato da me ho iniziato a tirarmi su il boxer, Marco si alzò, e ci sedemmo sul letto.

Io ero completamente appagato e Marco, dall’espressione del suo volto, faceva trasparire tutta la sua soddisfazione.

Come un fidanzatino alla prima esperienza, gli chiesi: “Ti è piaciuto? A me tantissimo, mi hai fatto provare sensazioni bellissime e molto intense.”

Lui risposte: “Certamente che mi è piaciuto, era quello che volevo. Ma non pensare minimamente che sia finito qui, ora viene il mio turno. Voglio godere anch’io!”

Rimasi interdetto, cosa intendeva con “ora viene il mio turno, voglio godere anch’io?”

Quindi gli chiesi: “Spiegami, cosa pensi possa succedere ora?”

Marco, per tutta risposta, si alzò sul letto dicendo: “Ora te lo faccio vedere.”

Iniziò, con movimenti lenti, a togliersi la camicia, quindi, si sfilò i pantaloni e, in ultimo, lo slip rimanendo completamente nudo.

Aveva un fisico, anche se non palestrato, molto armonioso.

Quello che mi ha colpito di più era l’enorme cazzo che gli pendeva d’avanti, molto carnoso e dalla circonferenza impressionate. Doveva essere lungo più di 22 centimetri.

Rimasi colpito dai suoi movimenti molto eleganti e sensuali.

Lui si avvicinò chinandosi e riprendendo in bocca il mio cazzo semi duro.

Le sue labbra scivolavano sul glande, con le mani mi stuzzicava le palle e il buco del culo.

Un pensiero strano mi è passato per la mente rispetto i suoi propositi, quindi gli chiesi: “Quali sono le tue intenzioni … per caso mi vuoi fare il culo o vuoi che ti succhi il cazzo? Io non l’ho mai fatto e non penso al momento di essere pronto a farlo.”

Marco, per tutta risposta: “No … no, non è quella la mia intenzione. Giocavo con il buco del culo per stimolarti una erezione possente e da quello che vedo ci sono riuscito. Le mie intenzioni sono altre ora le vedrai.”

Ero di nuovo così eccitato guardandolo mentre Marco faceva lentamente scorrere le dita dentro e fuori e su e giù per il mio didietro.

Poi, ogni volta che si appoggiava con le labbra sulla cappella e si infilava dentro la verga sembrava dire: “Sì paziente, ora ti faccio vedere cosa ti aspetta.”

Dopo avermi stuzzicato per diversi minuti, alla fine ha spinto il mio cazzo dentro in profondità fino alla gola, l’intera asta era scomparsa dentro, continuando a stuzzicarla con la lingua.

Ho scopato lentamente la sua bocca potendo vedere la lussuria sul suo viso e l'anticipazione di tutto quello che avrebbe fatto dopo per farmi impazzire dal piacere.

Lui mi guardò, sorrise e lo tirò fuori completamente, poi, girandosi e inginocchiandosi sul letto, posizionò il culo di fronte a me. In ultimo, tirandosi indietro, lo appoggiò sul mio cazzo.

Ero molto perplesso ma, allo stesso tempo, molto eccitato.

Il cazzo era così duro che mi faceva quasi male.

Non era la prima volta che penetravo un culo, lo avevo fatto tante volte con una mia ragazza che amava essere inculata.

Ma con un uomo era la prima volta.

Marco lanciò un urlo di incitamento: “Dai fottimi, lo voglio tutto dentro il tuo cazzo. Scopami il culo e poi vienimi dentro, lo voglio tutto lì il tuo seme.”

Io cominciai a spingere il mio cazzo nel buco, era stretto e poco lubrificato; quindi, lo massaggiai con la punta del mio pene per un po’ per passargli qualche goccia di pre-sperma.

Poi, con una pressione più forte, spinsi per aprirgli il buco.

Con mia sorpresa fu facile e accolse in mio cazzo dentro con un caldo invito.

Marco gemette ed io iniziai a scoparlo prima molto lentamente e non in profondità, poi con più velocità e forza.

Continuai così per molti minuti, con una mano lo tiravo dai lunghi capelli e con l’altra lo tenevo dai fianchi.

Al tatto aveva una pelle vellutata e bella da toccare. L’ho preso, con le due mai dai fianchi e lo tiravo a me.

Poi ho cominciato a rallentare e a spingere la mia verga in profondità dentro di lui.

Marco apprezzava questa mia mossa, e disse: “Si, si …. Siiii! Continua così mi fai morire. Dai mettilo tutto dentro, ti sento … ti sento … ti voglio … riempimi il culo di sperma!!!”

Una volta che ho ripreso un po' di velocità nello scopare il suo culo, e con la profondità di penetrazione che avevo intrapreso, Marco ansimava e si contorceva dalla goduria.

Ho notato che per accompagnare il mio movimento e per eccitarsi di più si masturbava il cazzo con intensità crescente. Il suo pene era ormai duro e dall’aspetto massiccio.

Ho continuato a scoparlo fino a quando lui ha raggiunto l’orgasmo, con un fremito poderoso ha urlato la sua soddisfazione ed ha schizzato il suo sperma sulle lenzuola del letto.

Una volta che Marco ha raggiunto l’orgasmo, mi sono sdraiato e gli ho chiesto di mettersi a cavalcioni.

Lui l’ha fatto e poi ha diretto il mio cazzo verso il suo buco del culo.

Ha iniziato a cavalcarmi con una forza ed intensità eccezionale.

Stavo impazzendo dal piacere e il mio secondo orgasmo si avvicinava sempre di più.

Io lo incitavo: “Dai, infilalo tutto, sto godendo da matti, fammi venire ora … prenditi tutto il mio sperma!”

Le mie membra hanno iniziato a vibrare, la mia verga stava fremendo e non poteva più trattenersi; quindi, arrivò violento il primo spruzzo e poi un altro, e via così, il mio seme inondava le sue viscere.

Raggiunto l’orgasmo, siamo rimasti distesi sul letto per alcuni minuti, uno accanto all’altro, senza dire una parola.

Eravamo completamente soddisfatti ed esausti.

Dopo qualche tempo, lui si alzò dal letto dicendomi: “Sono stato meravigliosamente bene con te. Ho goduto ogni singolo momento passato insieme. Spero che sia lo stesso per te.”

Io risposi: “Assolutamente sì, sono totalmente soddisfatto del nostro incontro, non potevo chiedere di più.”

Marco, piano piano, si rivestì, lo accompagnai all’ingresso, ci salutammo e andò via.

Quella fu l'unica volta che lo incontrai, non ci vedemmo più di presenza.

Però, quell’incontro, ha creato una breccia nella mia mente che mi ha portato spesso a ripensare a quanto è successo tra me e Marco.

Mi ha condotto ad avere una visione totalmente diversa nei rapporti con il mio medesimo sesso.

Forma mentis differente da quella in precedenza avuta che in futuro mi ha portato a creare rapporti di amicizia particolari con altri uomini.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Franco56 Invia un messaggio
Postato in data: 29/03/2024 11:46:46
Giudizio personale:
Eccitante!


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