i racconti erotici di desiderya

Trio fantastico: l'esibizionismo mancato di mia m

Autore: Gabbianofelice
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Innanzitutto ringrazio tutti coloro che mi hanno inviato dei messaggi di approvazione per ciò che ho scritto e ringrazio anche coloro che hanno fatto delle critiche costruttive, mentre per coloro che mi hanno solo criticato solo per il gusto di contestare e basta, non so proprio cosa farci e, per costoro, se il racconto della nostra vita di coppia vi disturba, evitate di leggerlo. Forse questi miei racconti sembrano lontani dalla realtà in quanto io ho l’abitudine di raccontare per filo e per segno ogni cosa, ma non ci posso far nulla, a me piace farlo così. Lo so anch’io che il comportamento di mia moglie potrebbe apparire alquanto strano e poco veritiero, ma il fatto è che mia moglie è proprio così. Diciamo che ormai abbiamo raggiunto un’intesa sessuale ottimale e che lei fa tutto sotto la mia supervisione, nel senso che ogni cosa le piace fare, chiede sempre il mio parere. Il fatto che io lavori all’estero e che sto a casa una settimana al mese, non mi impedisce di vivere l’amore libero con mia moglie. Quando sto a casa ne facciamo di tutti i colori. Quando usciamo fuori, lei mi fa morire per l’eccitazione. Naturalmente mi avverte sempre in anticipo. Come quando siamo andati al mercato. Lei aveva indossato un paio di pantaloni molto aderenti (sembravano dei collant) di colore verde chiaro, ma aveva fatto il modo da lasciarsi la lampo abbassata e non indossando le mutandine, tutto il suo pelo era in vista, facendo capolino attraverso la patta che lei, sapientemente aveva lasciato bene allargata. Gli sguardi della gente si perdevano tra le cosce di mia moglie e lei col pelo fuori, si rendeva orgogliosa. Naturalmente dopo quei momenti di eccitazione, seguiva una bella scopatona con immenso reciproco godimento. Sabato sera ho detto a mia moglie che avevo intenzione di portarla a cena fuori, quindi le chiesi di vestirsi in modo sexy. Dopo circa un’oretta mi spinta davanti con una mantellina addosso che le arrivava a metà gamba. Le chiedo se quello era vestirsi sexy e lei per tutta risposta apre la mantellina comparendo in tutto il suo splendore. Indossava una guépiére in pizzo nero con le coppe dei seni tirate in dentro in modo che le sue tette fossero in vista, le calze nere a rete sottile sorrette dal reggicalze incorporato nella guépiére, un paio di minuscole mutandine in tessuto sottile trasparente, un paio di scarpe con tacchi a spillo. Io le feci notare che non saremmo potuti entrare in nessun posto se almeno non avesse indossato una gonna e un top, ma lei insisté nel volere uscire in quel modo. Uscimmo da Bologna dirigendoci in un localino posto sulla strada che porta ad Altedo, che avevo prenotato in anticipo. Sapevo che quel posto era abbastanza fine ed i prezzi erano abbastanza alti. Il cameriere ci portò al nostro tavolo, dentro c’erano già delle altre persone. Non so perché, ma mia moglie rimase con la mantellina addosso, quasi come fosse ad un tratto intimorita da qualcuno o da qualcosa. Il cameriere fece per prenderle la mantellina ma lei disse di no. Cenammo quasi senza parlare. Mi venne il dubbio che le fosse venuta una crisi di identità. A metà cena dovetti comunque ricredermi; infatti cominciò ad aprirsi la mantellina lasciando intravedere le tette al cameriere. E mentre questi la guardava, io dissi a mia moglie di fargli un regalo. Intendevo che lei aprisse di più la mantellina in modo da mostrargli completamente il seno, ed invece mia moglie infila le mani sotto e si sfila le mutandine mettendole sul tavolo, poi si rivolge al cameriere dicendogli che erano per lui. Con mia grande sorpresa il cameriere lascia le mutandine sul tavolo e va via. Vediamo gli occhi delle altre persone puntati su di noi e mia moglie, forse per sfida, si alza in piedi e si toglie la mantellina appoggiandola ripiegata sulla seggiola. E’ stata quei dieci o quindici secondi a farsi ammirare diciamo quasi nuda, con tette, culo, figa e cosce in mostra dai presenti. Sentii un sommesso mormorio, ma non capii se si trattasse di approvazione o meno. So solo che dopo pochi secondi si presentarono al nostro tavolo il gestore del locale ed il cameriere, i quali ci invitarono gentilmente di lasciare immediatamente il locale. Diventai subito rosso per la vergogna. Una figura di merda così grande non l’avevo mai fatta. Non ci fecero nemmeno pagare, ma avrei preferito pagare il doppio pur di non fare quella figuraccia. Rimanemmo entrambi in silenzio io e mia moglie. Salimmo in macchina e vidi che le scendevano due lacrime. Nella mia testa giravano le idee come se si trattasse di una trottola. Poi lei disse: “appena entrati, era come se avessi avuto un presentimento. Non volevo togliermi la mantella come se me lo sentissi che sarebbe andata a finir male”. Io non parlai e dentro di me sentii come la fine di tutti quei sogni erotici. Tornammo a casa mestamente con la coda tra le gambe. Mentre stavamo per entrare nel cortile di casa, sento una voce che pronuncia il mio nome. Era un mio vecchio compagno di scuola che non vedevo da tempo. Anch’egli era in machina con la moglie. Ci salutiamo, parliamo un pochino, poi lui ci invita a casa sua a bere qualcosa. Mia moglie non era dell’umore giusto e così decliniamo l’invito, anche perché sotto la mantella mia moglie era quasi nuda, anche se aveva indossato nuovamente le mutandine e rimesso a posto il seno dentro le coppe della guépiére. Ma una vocina dentro di me mi spingeva ad accettare. Come se nel caso avessi rifiutato l’invito, avrei perso l’ultima occasione per continuare quel gioco passionale che facevamo io e mia moglie. Guardai mia moglie trovandole lo sguardo spento. Mi fece una gran pena vedendole gli occhi lucidi per le lacrime. Non sapevo che fare, ma vedendo l’insistenza del mio amico e soprattutto di sua moglie, presi sotto braccio mia moglie, dopo aver posteggiato l’auto, e salimmo sull’auto di Adelmo e sua moglie. Mia moglie continuava ad essere un cadavere ambulante ed io cercavo di solleticarla toccandola nei suoi punti più sensibili. Ma non c’era verso di farla sorridere. Dentro di me avevo maledetto mille volte quel gioco intrapreso e soprattutto il momento in cui avevo prenotato in quel ristorante di bacchettoni benpensanti. Eravamo seduti in sala quando Adelmo mi chiese di seguirlo per farmi vedere un vino che teneva in frigo per le buone occasioni. A parte il fatto che il vino non va tenuto in frigo bensì in cantina, feci notare ad Adelmo, non mi sembrava il caso di festeggiare, al che Adelmo mi chiede spiegazioni soprattutto sullo stato di mia moglie. In poche parole lo metto al corrente di tutto, ma in forma generale, senza spiegargli i particolari, e cioè che a noi ci piaceva giocare forte e che mia moglie amava esibirsi in pubblico per poi far l’amore anche in macchina o per strada, e soprattutto come era andata quella serata. Adelmo rimase fisso a guardarmi, quasi come se volesse rimproverarmi. Provavo ancora vergogna, volevo sprofondare sulla sedia, non essere nato, che mi fosse successo un incidente sul lavoro, di essere morto. Ad un certo punto Adelmo mi riporta in sala chiamando sua moglie Sara. Mia moglie stava ancora con la mantella addosso. Mi siedo accanto a lei e le dico che avevo raccontato ad Adelmo ciò che ci era successo. Mia moglie mi guardava ma non diceva nulla, come se avesse perso quello smalto che la distingueva. Non mi sembrava più la mia bella puttanona, sembrava invece una bambina indifesa bisognosa d’affetto. Provai una pena immensa e non sentendole dire nulla, pensai che non si sarebbe più ripresa, cadendo così nella depressione. Ma erano tutte mie supposizioni e forse ero io che stavo cadendo nella depressione. Non so cosa accadde né quale sia stato il santo che ci abbia aiutato, se santo lo si possa chiamare, fatto sta che un minuto dopo accadde una cosa che ci diede la scossa. Sara fa ingresso in sala con un vassoio e quattro bicchieri, seguita da Adelmo con la bottiglia di vino in mano. Ma non era il vassoio o il vino a darci la scossa, bensì l’abbigliamento di Sara e Adelmo. Sara indossava una maglietta bianca ed un tanga sotto e basta, mentre Adelmo aveva una maglietta come la moglie ed un paio di boxer colorati. Rimanemmo stupiti ma nello stesso tempo cominciò a instaurarsi dentro di me un senso di allegria, come se qualcuno da dentro mi stesse solleticando. Guardai mia moglie e anche lei aveva sgranato gli occhi specialmente su Sara la quale si girava su se stessa mostrandoci il culo nudo. Vidi mia moglie prendere a sorridere ed io non so se ho ringraziato qualcuno dentro di me, ma mi sembrava di fare una cosa blasfema. Adelmo versò il vino nei bicchieri. Era fresco e frizzantino e scendeva giù che era un piacere. Dopo il secondo bicchiere Sara tolse la mantella dalle spalle di mia moglie, che non oppose resistenza, andandola ad appendere all’ingresso. Adelmo guardava mia moglie che, rispetto alla sua, era molto più procace e provocante. Sara era di taglia minuta, sembrava una bambolina. Vedo il sorriso illuminare nuovamente il viso di mia moglie e mi viene un pensiero stupido in testa “stasera si tromba” che cerco immediatamente di scacciare, ma non ci riesco. Mi metto a ridere come un deficiente senza nessun motivo apparente, almeno per gli altri, ed il bello era che gli Altri ridevano appresso me senza sapere il motivo. Ad un tratto Adelmo comincia a palpare il culo a sua moglie la quale ridendo le infila una mano nello spacco dei suoi boxer. Mia moglie rideva stiracchiata sul divano e non c’era verso di controllarsi. Si rideva a crepapelle senza motivo, tanto che me la stavo facendo addosso. Chiedo di indicarmi il bagno. Sara mi accompagna, poi torna in sala. Quando li raggiungo non sento più le risate, ma vedo che mia moglie si era ripresa per bene. Era seduta sul divano ed Adelmo le era di fronte col cazzo fuori e lei glielo succhiava. Sara era seduta sulla poltrona e appena mi vede mi corre incontro e mi bacia in bocca. Rimando imbambolato, soprattutto per il loro comportamento che non sapevo fosse così libertino come e forse più del nostro. E’ vero che ai tempi della scuola con Adelmo di parlava sempre di fighe, ma non mi sarei aspettato che anche lui avesse realizzato ciò che immaginava di fare. In poche parole ci spogliamo tutti e mia moglie viene infilzata nella figa da Adelmo. Come al solito io prendo mia moglie nel culo e Sara si mette con la sua figa davanti il viso di mia moglie chiedendole di leccargliela. Vedo mia moglie affondare la lingua dentro la figa di Sara. Godiamo tutti da matti. Poi invertiamo le parti ed io scopo Sara mentre Adelmo glielo infila nel culo. E’ la volta di mia moglie porgere la sua figa a Sara per farsela leccale. Alla fine, quando siamo stravaccati sul divano e sulle poltrone, chiedo a mia moglie cosa si prova a leccare la figa di una donna e lei mi risponde che è come per un uomo succhiare il cazzo di un altro uomo. Dico che non lo posso sapere in quanto non ho mai avuto l’onore di prendere un cazzo in bocca. Con mia grande sorpresa Adelmo mi dice che qualora avessi voluto provare, lui era a mia disposizione. Ci mettiamo a ridere, anzi rido solo io. Gli altri sono quasi seri. Vedo mia moglie che imbocca nuovamente il cazzo di Adelmo e poi, una volta fattolo indurire, mi invita a provarlo. Io rimando sbigottito nel constatare che era proprio mia moglie a chiedermi quella cosa. Vedendomi tentennare (in effetti non avevo alcuna intenzione di avere un cazzo in bocca) mia moglie mi dice che è stata sempre una sua passione vedermi spompinare qualcuno. Ero contrario a quella cosa, quindi mia moglie afferra Sara e la bacia in bocca con tanto di lingua. Sapevo che lei fosse una grande puttanona e vederla alle prese con un’altra donna non mi dava alcuna emozione ulteriore. Ad un certo punto mia moglie mi viene accanto e mi spinge verso il cazzo teso di Adelmo. Il fatto era che io non opponevo alcuna resistenza. Mi lasciavo guidare da lei e vedevo il cazzo di Adelmo lentamente avvicinarvi al mio viso. Apro meccanicamente la bocca e me lo faccio entrare dentro. Inizio a spompinarlo facendo su e giù con la mia bocca sull’asta di Adelmo il quale sembra gradire la cosa. Se devo dire quali fossero le sensazioni da me provate a livello fisico, devo dire che erano tali e quali quando si mangia una banana. Sentivo quell’affare dentro ma non ne sentivo il sapore. Ma se devo dire ciò che ho provato a livello psicologico, devo dire che è stata una cosa fantastica. Avere il cazzo di un uomo in bocca equivaleva ad avere il suo scettro, ad essere alle sue dipendenze, a fare tutto ciò che egli volesse. Non mi ero mai sentito così. Volevo che Adelmo mi sborrasse in bocca, quindi accelerai il ritmo, ma avendo egli sborrato due volte, era lento adesso a venire, quindi la proposta di mia moglie trovò tutti d’accordo. Adelmo si mise in ginocchio sul divano mentre io ero sdraiato sotto di lui, in questo modo era lui a scoparmi in bocca. Sara si era impossessata del mio cazzo e mi spompinava ed io provavo più piacere. Mia moglie si era impossessata della bocca di Adelmo incollando le sue labbra a quelle di lui e affondando la lingua nella sua bocca. Stavo raggiungendo il piacere ma non volevo raggiungerlo prima che Adelmo non mi avesse sborrato in bocca. Per fortuna egli lo fece qualche attimo prima di me. Mi inondò la bocca di sperma ed io inondai quella di sua moglie. Passammo una serata meravigliosa, completamente diversa da come era iniziata. Per fortuna mia moglie era ritornata la puttanona che sapevo fosse ed io avevo imparato un’arte nuova, quella di fare i pompini. Come al suo solito mia moglie mi diede in mano la sua roba mentre ci accingevamo a tornare a casa. Scese le scale tutta nuda fino alla macchina di Adelmo incurante del freschetto che già cominciava a farsi sentire seppure eravamo a metà settembre. Arrivammo sotto casa nostra e mia moglie non accennò ad indossare almeno la mantella. Salì le scale tutta nuda. Andammo a letto sfiniti ma soddisfattissimi. Prima di addormentarci dissi a mia moglie che adesso aveva un concorrente in più. Lei pensò che fosse Sara ed invece il le dissi che ero io, almeno in fatto di pompini. Quando tornai al lavoro accadde una cosa bellissima, almeno per me, anche se in un primo tempo non ne avevo il coraggio. Mentre eravamo nella nostra baracca io e Paolo, gli raccontai ogni cosa ed egli non voleva credere che l’avessi fatto sul serio. A quel punto gli dissi di chiamare mia moglie per telefono e di farselo confermare da lei. Mentre Paolo chiamava al cellulare mia moglie, io mi davo da fare col suo cazzo. Lo spompinavo con piacere quando lui mi passò mia moglie la quale mi disse che si stava facendo scopare da Adelmo mentre Sara era rimasta a casa sua in quanto aveva il ciclo mestruale. Pensai che io e mia moglie siamo proprio una bella coppia, lei puttana ed io pompinaro. Saluti a tutti e alla faccia di chi è scettico.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Apertissimi2 Invia un messaggio
Postato in data: 24/08/2019 14:40:03
Giudizio personale:
Vero o meno è molto eccitante, noi lo facciamo sempre come avete fatto con la coppia vostra amica

Autore: Utgio Invia un messaggio
Postato in data: 17/06/2011 17:34:42
Giudizio personale:
ho letto tutti i tuoi racconti, non saprei dire se li sento veri o no, certo devi ammettere che ci sono molte situazioni alquanto inverosimile, certo se sono veri siete veramente una coppia da conoscere e frequentare, mi piacerebbe diventare vostro amico anche solo virtuale, e mi piacerebbe vedere qualche vostra foto, in particolare quella della puttanona come la chiami tu.
il mio indirizzo è bostik962@live.it
ciao a presto

Autore: Gabbiano55 Invia un messaggio
Postato in data: 12/12/2006 04:40:54
Giudizio personale:
piacevole e fantasioso

Autore: Carpe Diem Invia un messaggio
Postato in data: 26/10/2006 16:33:44
Giudizio personale:
Questo è vero sesso, complimenti

Autore: Dani_nico59 Invia un messaggio
Postato in data: 26/10/2006 13:15:13
Giudizio personale:
racconto molto bello, ricco di situazioni e particolari.
Bravi e complimenti, per come vivete il sesso, in maniera splendida !

Autore: Target55 Invia un messaggio
Postato in data: 25/10/2006 12:36:21
Giudizio personale:
Molto, molto, molto coivolgente :)

Autore: SEXXX90 Invia un messaggio
Postato in data: 24/10/2006 17:10:11
Giudizio personale:
ottimo racconto.....e tua moglie gran troia!!!!
complimenti.

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