i racconti erotici di desiderya

Trav orgy


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Sono passate due settimana dal primo incontro col marito bisex ed il giovane guardone in campagna, e stavolta mi aspetta qualcosa di più. Abbiamo appuntamento stanotte all’ una, il posto è lo stesso, ma l’ ora è più tarda. E’ indispensabile dato che andrò travestito da troia. Lo so è estremamente rischioso, ma tutto ciò mi eccita tantissimo. Già è un miracolo che non mi sego durante i preparativi. Indosso un vestitino nero, che mi copre appena il culo. Dello stesso colore autoreggenti e slip che a fatica mi trattengono l’ uccello. Metto un paio di scarpe luccicanti color argento con tacchi a spillo di 10 cm, la parrucca riccia che mi arriva fino alle spalle, un bel po’ di mascara e rossetto rosso fuoco, come le unghie, smaltate in precedenza. Mi guardo allo specchio, metto due arancia nelle coppe del reggiseno. Sembro una segretaria troia, volgare e siliconata, aggiungo una colonna e mi avvio alla porta. Do’ uno sguardo fuori prima d’ uscire. Faccio un respiro per incoraggiarmi. Via libera. Mi avvio all’ ascensore cercando di fare il meno rumore possibile, entro, schiaccio il pulsante e mi sembra ci metta un’ eternità per arrivare nel garage. Lì sotto, solo il ticchettio dei miei tacchi, il cuore mi batte all’ impazzata…e se qualcuno dei miei vicini mi beccasse ora? Salgo in macchina ed esco. Ci metto dieci minuti ad arrivare sul posto…ma ce un’ altra auto parcheggiata. Quasi all’ istante mi squilla il cellulare e sobbalzo, uno dei miei due maschi mi spiega che il posto era già occupato, mi stanno aspettando più avanti, nella stradina che divide due vigneti. Non è lontano, parcheggio e mi avvio, ma stasera sembra che non ci sia pace. Sento un’ auto avvicinarsi alle mie spalle. Ai lati ho solo due fitte siepi, impossibile entrarci dentro. E con questi tacchi non impensabile provare a correre. Sono nel panico totale, vedo una quercia e mi ci butto dietro, quasi slogandomi una caviglia. 30 secondi dopo vedo passare la macchina. E’ quella che ho visto prima, evidentemente la coppietta ha finito. Telefono ad uno dei miei amici, gli dico di tornare al solito posto. Giro e faccio lo stesso. Quando arrivo lo trovo finalmente libero. Respiro la fresca aria notturna e aspetto. Che serata! Arrivano i miei due maschi, sulla stessa auto, mi guardano e quasi non mi riconoscono. In effetti, sembro una puttana che deve prendere servizio. Scendono, stavolta si sono attrezzati. Hanno un telo arrotolato, corda, lampada da campeggio, borsa frigorifero e una ciotola per cani…Ci avviamo alla casa diroccata, quattro mura senza tetto e stendono il telo. Si spogliano completamente entrambi e iniziano a toccarmi. Sento il mio uccello gocciolare, quando una mano s’ intrufola nello slip, che scivola sino ai piedi, rivelando il mio pisellino in tutta la sua erezione. Il marito mi dà piccoli colpi sulla mazza mentre limono col giovane, arrapato come non mai. Mi sega con durezza, io non resisto e sborro come un fiume in piena, il guardone se ne accorge e si inginocchia per leccare. Continuo a venirgli in bocca, mi sembra all’ infinito e siamo solo all’ inizio, penso. Ridiamo della mia eccitazione, poi passiamo al programma della serata. Gli avevo promesso infatti che avrei fatto volentieri la schiava accontentandoli in tutto. Per questo mi avevano chiesto di travestirmi. Ma adesso si va oltre. Il quarantenne mi ordina di spompinarli contemporaneamente. Ce la metto tutta, ma due cazzi in bocca non riesco a tenerli. Rischio di vomitare per un paio di volte, ma i due stanno godendo da matti. Poi mi legano le mani dietro la schiena, per reazione il cazzo mi ridiventa duro. E salta fuori la ciotola per cani. Il quarantenne ci mette un po’ a riempirla di piscio e stavolta ne fa molta anche il giovane. Mi dicono di leccarla ed io ubbidisco. Mi affondano la faccia nel piscio, la rialzo, la parrucca ed il naso gocciolano. Il giovane tira fuori un bicchiere di vetro dalla borsa frigorifero e lo immerge nella ciotola. Me lo fare bere. Lo svuoto tutto d’un fiato e mi viene da tossire. Lo riempie di nuovo e ne bevo un altro bicchiere bollente. Mi fanno sedere per terra ed il marito inizia a incularmi. Il viso mi sbatte sul telo dato che non posso reggermi con le mani, allora il guardone me lo alza portandoselo tra se sue gambe. Inizio a spompinarlo e in un paio di minuti viene. Non posso allontanarmi dal suo cazzo, perciò devo ingoiare tutta quella sborra salata, altrimenti soffocherei. Intanto il marito continua a sbattermi da dietro, tira fuori l’ arnese e mi esce un pezzo di merda. Poi, rilassandosi il buco, ne esce molta altra. E’ dura. Mi fanno girare e mi costringono a leccarla. Non basta. Mi slegano e mi dicono di metterla nella ciotola. Eseguo l’ ordine, ne segue un altro: metterla in bocca. Esito. Allora il marito ne prende una manata, se la spalma sul cazzo e me lo schiaffa in bocca. Mi lascio andare e glielo ripulisco, poi mi getto sulla ciotola e la assaporo. Sento il guardone alzarmi il vestito dietro, m infila due dita dentro e me le fa leccare. Fa lo stesso con un vibratore, che esce sporco di merda e sangue. Poi attacca a incularmi a pecora. Il marito si avvicina e dice che vuole ficcarmi pure il suo. Ci prova più volte, ma non entra. Mi irrigidisco e il buco si chiude, invece che aprirsi. Mi brucia tra le chiappe, ma andiamo avanti. Provano a infilarmi il dildo mentre il ragazzo mi sbatte ed, essendo duro, entra. Lo spingono tutto dentro. Sto godendo come una vacca ed il marito inizia a inculare il guardone, a un tratto si blocca, esce, si avvicina, mi mette il cazzo in bocca e sborra senza freno. Mi cola sul mento e sul vestito, il reggiseno mi stringe da matti, allora lui mette la mano nella merda e me la fa leccare. Il giovane lo tira fuori, lo infila tra le autoreggenti e la mia gamba e sborra. Anch’ io voglio venire di nuovo ed il marito mi accontenta segandomi con rabbia fino a che vengo. La lingua del giovane mi offre un gran sollievo e mi ripulisce la cappella, poi ci fermiamo distrutti. Ho il culo in fiamme, una calza sfilata, puzzo di piscio e merda ed ho lo stesso sapore in bocca. Mi danno dell’ acqua con cui mi ripulisco alla meglio, mi spoglio. In effetti il reggiseno, gonfiato dalle arance, mi aveva quasi bloccato la circolazione, metto tutto in una busta, mi levo i tacchi a spillo e rimaniamo tutti e tre nudi. Mi sciacquo la bocca con del colluttorio e beviamo dell’ aranciata, siamo stanchissimi. Chiacchieriamo, poi ci rivestiamo, il guardone mi ringrazia e limoniamo ancora, il marito va via, ma noi lo seguiamo poco dopo. Altra pomiciata alla sua macchina. La prossima volta dice che sarà lui a provare merda e piscio. Mi complimento per la sua decisione. Almeno per me è stato rischioso, ma stanotte difficilmente la dimenticherò.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Pippotto67 Invia un messaggio
Postato in data: 23/01/2015 17:27:01
Giudizio personale:
Semplicemente ........schifoso, questa non è tradgressione ........siete malati!!!

Autore: Danatrav Invia un messaggio
Postato in data: 03/10/2011 22:08:25
Giudizio personale:
un po troppo antigenica

Autore: Coppiasettimocielo Invia un messaggio
Postato in data: 03/10/2011 15:14:33
Giudizio personale:
..questo non è sesso e solo depravazione da vomitare...

Autore: Santero Invia un messaggio
Postato in data: 27/07/2011 07:57:10
Giudizio personale:
se è vero

Autore: Mozart Invia un messaggio
Postato in data: 20/11/2008 20:07:35
Giudizio personale:
che schifo

Autore: Galdio Invia un messaggio
Postato in data: 30/08/2007 17:56:38
Giudizio personale:
Ben scritto anche nei minimi particolari... MAGARI a sapere il luogo dell\'incontro!!!

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