i racconti erotici di desiderya

Tra fantasia e realtà - terza parte :-(-


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La serata scorre veloce, fra discreti piatti e buon vino, fra risate e allusioni.
È veramente piacevole, ma cerco di allontanare qualsiasi fantasia. “tutte le volte che penso che possa accadere, non succede, e via, sarò scaramantico”.
Guardo l’ora e l’impreco parte da solo:
- cazzo sono un quarto a mezzanotte
- che, ti si ritrasforma la carrozza?
- no, è che stanotte mi dovrei avviare verso p.ala, in teoria…
- in teoria?
- ho pensato a voce alta.
- cioè?
“cazzo, in teoria, voce alta, e che devo fare, ti dico che non sò dove andare a dormire? Faccio lo sfacciato?”
- cioè, in teoria stasera dovrei essere a p.ala, in pratica o dormo con te, o dormo in un’area di servizio, di fatto vado a cappella”.
Mi guarda con aria interrogativa portandosi il bicchiere alla bocca. Vedo i suoi occhi interrogativi che mi fissano…
- senti, mi sa che dobbiamo andare, anche perché se nò ci fanno lavare per terra e pulire i piatti…
Mi alzo di scatto, prendo il foglio della prenotazione e mi dirigo alla cassa.
Il cameriere appena mi ha visto alzarmi si è diretto quasi di corsa alla cassa.. non oso immaginare cosa stà pensando.
Pago e mi giro per tornare verso il tavolo.
Lei è già vestita e pronta per andare.
La guardo e azzardo un sorriso.
Mi vesto e usciamo..
Appena fuori una ventata gelida ci accoglie..
- boia che freddo…
- si, stasera è veramente freddo..
Ci avviciniamo quasi correndo alla macchina, montiamo al volo e gli chiedo:
- dove ti porto?
- dove ci siamo incontrati, io sono venuta a piedi.
In cinque minuti siamo nella solita piazza. “non pensare, non pensare”
- allora che fai, vai via?
- noooo, cheeee.. dormo da te un paio d’ore… - sorrido-
E qui viene messa a dura prova la mia capacità di reazione.
- no davvero, sei venuto qui solo per andare a cena, per me, puoi partire anche domani presto, si vede che non sei un maniaco…
-gesticolando e facendo gesti spastici con le mani e le braccia… - ddapferrò?? ddapferrò???
E ridendo ancora: - ma.. io non vorrei davvero darti disturbo.
- nessun disturbo, se ti accontenti di un divano..
“solo il divano????”
- sicura?
- dai, parcheggia.
Parcheggio e scendo dalla macchina, prendo la borsa e la chiudo.
Camminando a fianco a lei, mi vengono in mente le figure erotiche e le fantasie più inverosimili, e quindi:
- ma non c’è nessuno in casa?
- no, solo mio marito…
Mi blocco come un pezzo di ghiaccio..
-eh?
- ma daiiii, scemo, no, non c’è nessuno, vivo sola davvero…
Dopo aver aperto il portone, saliamo le scale, lei davanti e io dietro. Le scale sono una benedizione per chi avrà la possibilità di possedere, una maledizione per chi và al buio. Il corpo si muove al ritmo costante degli scalini, facendo vedere la rotondità del culo che si muove come un metronomo.. tac tac tac tac…
Ne sono incantato..
Entrando dentro l’appartamento posto al primo piano una vampata di calore mi assale…
- sarà l’effetto che fuori che un freddo boia… ma qui si schianta…..
- no, no, qui il centralizzato è sempre al massimo, pensa che io giro sempre mezza nuda…
“ecco”.. d’istinto mi faccio il segno della croce…
- ma che fai?
- no, niente, se passo stanotte mi sa che mi farò prete…
- hahahhahah, stupido…..
Entriamo nel soggiorno, e mostrandomi il divano mi dice se può fare al caso mio…
- non avrei sperato di meglio per stanotte. “bugiardo”

Mi fa vedere il bagno e mi congeda.
- buonanotte
- buonanotte…… “porca di quella vacca stronza”
Vado in bagno, e poi mi preparo per la notte. Fa un caldo pazzesco così rimango in mutande e maglietta.
Mi siedo sul divano e accendo la televisione. Volume quasi inesistente e comincio a fare zapping. Dentro di me una grande agitazione ormonale.
Mi soffermo su una pubblicità di telefoni erotici dove la solita donna gioca con la cornetta del telefono che se la passa da tutte le parti. La reazione è quasi immediata. Me lo sento gonfiare nelle mutande e tendendo l’orecchio la sento che cammina fra la camera e il bagno. “ma te guarda, con una fica così che mi invita a casa e io a guardare una pubblicità… magari se ci fosse un porno” comincio a accarezzarlo dalle mutande e la pulsazione aumenta sempre di più. ho voglia di donna, ma non ho voglia di fare l’assatanato.
Mi distendo con la schiena appoggiata al divano, le gambe divaricate gli occhi socchiusi mentre le immagini continuano a scorrere sulla tele, e la mano che gioca con il cazzo che ormai è diventato una verga di ferro…
- se hai bisogno di altro basta dirlo eh.
La voce arriva all’improvviso, mi giro trasalendo verso di lei.
La guardo.
È sulla porta fra l’ingresso e il soggiorno illuminata da una luce soffusa che arriva dalla sua camera.
Ha un baby doll trasparente nero che gli arriva a metà coscia che fa intravedere un intimo nero, con reggiseno a balconcino, mutande di pizzo, reggicalze con autoreggenti e coprimano di pizzo che gli arrivano fino ai gomiti e sotto un paio di scarpe nere con un tacco altissimo. Proprio da vera porca “così ti volevo”.
Mi alzo in piedi verso di lei, rimanendo fermo,e le mani che scorrono prima sul cazzo e poi all’elastico delle mutande che tiro giù.
- secondo te, ho bisogno di qualcosa?
Lo stringo forte e, con un movimento lento scorro il prepuzio verso le palle liberando una cappella rossa e pulsante.
Rimane immobile sulla porta, ma lo sguardo è rapito sul mio membro.
Sono attimi che durano un’eterno. Sento le vene del collo che pulsano, e la mia voracità di donna si fa sempre più incontenibile.
Con passo felpato, muovendo le anche da vera modella, si avvicina a me. Mi guarda e con un dito, dopo averlo leccato, me lo fa percorrere dalla bocca, giu, in mezzo al petto, giù, sul pube, giù fino alle palle che prende in una delicata stretta. Io ho abbandonato il cazzo e le braccia le ho stese lungo i fianchi.
Lei si inginocchia davanti a me, rimanendo discosta con lo sguardi fisso sul cazzo. Con una maestria sconosciuta lo accarezza sapientemente reggendo le palle con una mano e accarezzando l’asta con l’altra. Il pollice rivolto verso l’alto, percorre il frenulo e il glande. Io continuo a guardarla mentre si lecca le dita e continua il gioco.
Con una mano sul petto mi spinge sul divano. Rimango a gambe aperte con lei in mezzo e da qui vedo lo scorcio un perizoma che gli apre il culo in due frutti perfetti.
Continua a giocare con il mio cazzo come se ci fosse solo lei e lui. Io sono solo un mezzo a cui è agganciato una protuberanza.
Ho il cazzo completamente bagnato senza che lei lo abbia preso in bocca.
Le sue mani ora scorrono lungo i miei fianchi salendo fino alle spalle, tornano indietro e si appoggiano alle mie cosce. Spingendosi si alza e scavalcando le mie gambe sale sul divano. Io faccio per prenderla ma lei mi blocca le braccia.
- FERMO – mi dice “fermo un cazzo”
Con i piedi sulla seduta del divano, le ginocchia alla spalliera e le mie braccia fra la spalliera e le sue gambe sono letteralmente immobilizzato.
Vedo scorrere le sue mani verso il perizoma che scosta liberando la sua fica.
Prende il cazzo e rimanendo sospesa su di esso, comincia a sfregare la cappella sulle labbra. La sento bagnatissima e eccitata.
Continua con questo movimento sempre più ampio fino a arrivare in mezzo alle natiche. È completamente bagnata e umida. Sento i suoi umori che con il movimento sono arrivati fino al buco del culo. È un lago. Guardo le sue labbra rosse che si sono gonfiate a dismisura.
Improvvisamente, durante questo suo gioco, si fa letteralmente cascare sul cazzo che entra direttamente fino in fondo alla fica
Tirando indietro la testa le esce un un gemito di piacere. “cazzo in una botta sola se l’è ingoiato tutto, ma io sto schiantando”


Si rialza inarcando il bacino fino a farlo quasi uscire tutto, mantenendo la cappella fra le labbrae giù, un’altra volta in fondo. “ se lo rifà un’altra volta, la riempio”
Si rialza ancora, ma questa volta lo fa uscire. Duro com’è, come una molla mi sbatte sul pube.. lei lo prende in mano e lo accarezza tutto, smalmando i suoi umori da tutte le parti. È come un biscotto glassato.
Lo riprende in mano e ricomincia il gioco passando la cappella in mezzo alla fica fino al buchetto.
Ha gli occhi socchiusi, la lingua che si passa continuamente fra le labbra, estasiata e eccitata come uno squalo che ha sentito il sapore del sangue… vedo la sua mano che passa davanti alla bocca e la lingua umida che passa fra le dita, poi, portandosi dietro il braccio la sento che si trastulla sul buchetto, poi prende in mano il cazzo e lo sposta in mezzo alle chiappe..
Sento che sfrega la cappellae le sue anche si muovono a far posto. La sento aprirsi e la cappella che è abboccata in quel piccolo forellino che piano piano si stà allargando. Con movimenti rotatori se lo stà accomodando nel culo…
Un gridolino di dolore mi annuncia che la cappella è entrata.
Non ce la faccio più…
Le mie braccia entrano sotto le sue cosce e come se niente fosse la sollevo facendo uscire la cappella dal culo,. Con le sue cosce fra le mie braccia, e le mie mani sulla sua schena, la sollevo, la giro e la butto sul divano…
Le mie mani si spostano sotto le ginocchia e le spingo verso di lei, sollevando il sedere fino a far comparire il culetto dove il buchetto stà ancora pulsando per il piacere nn avuto.
Ora sono sopra di lei, ora sono io a dominare.
Afferro l’asta e la appunto sul buchetto umido e spingo. La cappella sparisce quasi subito e lei comincia a ansimare.
Spingo ancora e glielo pianto tutto dentro. ancora un grido, ancora la lingua che sembra impazzita. Le sue mani si sono spostate sulle ginocchia, tirandole indietro e aprendomi la strada ancora + facilmente.
Con una mano mi reggo alla spalliera e l’altra la avvicino alla fica..
Con il polpastrello comincio a accarezzare il clitoride e a ogni colpo lo spindo provocandogli dei gridolini continui.
- sbattimi.. sbattimi più forte spaccamelo……
- tutto tuo tesoro…
Colpi profondi, la sento godere ad ogni mio colpo ma non mi basta.
Esco dal buchetto e lo infilo nella fica… ancora in fondo, esco e lo rimetto nel culetto.
Ogni colto arriva fino in fondo
Culo, fica, culo, fica. La voglio tutta.
La signora gradisce, si dimena, sento le sue unghie che mi graffiano, che vorrebbero aggrapparsi a me in un ultimo sussulto di piacere.
Sto per godere, esco fuori e la scavalco prtandomi all’altezza delle sue meravigliose tette. Le capisce e mi afferra il cazzo con tutte e due le mani cominciando a stringerlo e a menarmelo.
- sto…. Sto…… sto per godere.
Sento la sua bocca che avvolge il mio cazzo, io le prendo la testa e la spingo verso di me, e il mio fluido fino a ora compresso, esplode come una fontana… la sento ingoiare, una, due, tre, quattro volte.. la sento succhiare per riprendere aria e giù.. fino all’ultima goccia…
Mi stacco e la mia schiena cade dall’altra parte del divano. Mi ha letteralmente svuotato……
Chiudo gli occhi mentre ancora i brividi dell’orgasmo mi percorrono ancora tutto…….
Riapro gli occhi e lo sguardo mi casca sull’orologio a parete: le 4,15 “cazzo”.
Mi rialzo e la vedo… ha gli occhi chiusi, una mano sulla fica e una sulla fronte. La guardo e gli faccio una carezza sul viso. Apre gli occhi e mi guarda accennando un sorriso…
- è tardi, gli dico, forse è meglio che vada
- non ti ho fatto dormire nemmeno un po’…
- behhh se vogliamo che farlo anche domani… rido…. Dai vado…..nn preoccuparti..
Sono uscito che erano le 5.00, ci siamo fatti un caffè, ci siamo salutati e sono uscito. Non mi volto verso la finestra, monto in macchina, accendo il motore e parto. Speriamo che oggi non ci sia vento.. potrei collassare…
Dopo un’ora mi fermo in autogrill a prendere un altro caffè. Sono completamente devastato ma.. gli mando un messaggio: ho ancora voglia di te….
Oggi sarà una lunga giornata…


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 23/12/2010 15:39:14
Giudizio personale:
Luuungo e tiepido come un caffè annacquato !!! Non basta metterci fica e culo per renderlo eccitante, come non basta scriverlo correttamente per renderlo interessante. Magari mi sbaglio


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