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Tiziana e sergio: il custode

Autore: Anepa2007
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Tiziana e Sergio il custode





Rimanemmo sino a tardi sulle rive del ruscello, i tre rumeni invece erano andati via subito.

“ che maleducati, non hanno neanche salutato” dissi a mia moglie.

Tiziana si toccò la figa e mi rispose: “ mi hanno lasciato i loro spermatozoi qua dentro come ricordo”.

“ nessun rimpianto per questa esperienza” le domandai.

“no, è stata intrigante” rispose.

Le spiegai che l’avevo seguita insieme al guardone ed avevamo assistito a tutto.

Mi chiese cosa mi fosse piaciuto, le risposi che mi aveva impressionato la foga con cui Milcea l’aveva scopata e il fatto che lei gli avesse ripulito con la lingua il cazzo dopo che le aveva sborrato in figa.

In quel momento sulla riva opposta apparve il guardone.

Tiziana mi mormorò: “ insaziabile, ha ancora voglia di guardare”.

Ridendo le risposi: “Credo che voglia solo salutarci, si è fatto una sega, mentre ti guardava”.

Con la mano feci il gesto di avvicinarsi al guardone.

Attraversò il ruscello e si sedette vicino a noi.

Feci le presentazioni ed offrimmo da bere all’uomo.

Ci parlò di lui confessandoci le sue abitudini o meglio dire le sue perversioni.

In materia di trasgressioni sessuali era informatissimo, incuriosì Tiziana che gli porse molte domande.

Ci spiegò che se volevamo poteva introdurci nel mondo della trasgressione.

Accettammo la sua offerta, ci scambiammo i numeri dei telefonini per contattarci.

Attilio ci salutò e andò via.

Ci rivestimmo e andammo a prendere l’auto per tornare a casa.

Il giorno dopo rincasai alle 18, Tiziana era in cucina intenta a preparare la cena.

La baciai e le chiesi com’era andata la giornata.

Rispose che aveva incontrato un’amica, mi spiegò che nella mattinata aveva telefonato a Luca per combinare l’incontro.

Le domandai, quando l’avrebbe visto.

Mi rispose che Luca era in vacanza e che sarebbe tornato tra due settimane.

Dopo cena, mentre bevevamo il cafè ripensai a quello che ci aveva raccontato Attilio.

Ne parlai con Tiziana, eravamo molto attratti entrambi da alcune trasgressioni descritteci dal guardone.

In particolare ci intrigavano le sale cinematografiche a luce rosse, Attilio ci aveva parlato di donne scopate nei servizi igienici o sulle scale o dietro ai tendoni.

Tiziana era rimasta colpita dall’aver saputo che molte donne cercassero incontri con africani, soprattutto nordafricani.

Tutto questo ci provocò un’intesa eccitazione.

Guardai mia moglie negli occhi e le chiesi: “ ti piacerebbe provare un’uscita trasgressiva questa notte?”.

“ dove andiamo?” mi rispose.

“ possiamo provare al cinema o nei parcheggi che ci ha spiegato Attilio” replicai.

“ ok mi preparo” mi disse Tiziana.

Andò in bagno a lavarsi, dopo pochi minuti tornò in salotto dicendomi: “ come mi vesto?”.

Andai con lei in camera e la aiutai a scegliere cosa indossare.

Optammo per una minigonna di jeans ed una camicia bianca di cotone.

Il fatto strano era che la camicia era lunga quanto la gonna.

Come intimo scegliemmo un minuscolo perizoma, le dissi di non mettere reggiseno e di truccarsi pesantemente.

Quando eravamo pronti per uscire mi domandò: “ come sto?”.

“ molto bene, tutto perfetto solo devi sbottonare di più la camicia”le risposi.

“ ho paura che si vedono le tette” replicò lei.

Allungai la mano ed aprii due bottoni dicendole: “ tranquilla i vicini sono tutti in vacanza e non ti vede nessuno”.

Scendemmo in strada dirigendoci verso il garage.

La serranda era abbassata, suonai il campanello.

Dopo alcuni minuti la serranda si alzò ed apparve il custode notturno.

Come vide Tiziana rimase a bocca aperta riuscendo a proferire soltanto buonasera.

Salimmo sull’auto, misi in moto e dissi a mia moglie: “ l’hai pietrificato”.

“ con quella faccia da porco che si ritrova, non credo che si scandalizzi per due gambe” replicò.

Aspettai che la luce interna dell’auto si spegnesse, aprii la camicia facendo in modo che un capezzolo spuntasse.

Partii, quando arrivai dall’uscita mi fermai per ringraziare e salutare il custode.

Lo guardai bene, poteva aver una quarantina d’anni o forse piu’, era robusto con due enormi mani.

Quando fummo fuori, mia moglie mi disse: “ speriamo che non racconti ai titolari cosa ha visto”.

“ tranquilla non dirà nulla, in fondo ha visto solo un capezzolo”.

“ è sempre nel bar della piazza del mercato a parlare” replicò Tiziana.

“ e tu come fai a saperlo?” le domandai.

“ il mese scorso, quando passavo per andare al mercato mi ha chiamata per offrirmi un cafè” mi spiegò.

“ hai accettato?” le domandai.

“ si, solo una volta, poi le altre volte ho rifiutato” mi rispose.

“perché?” domandai.

“ è un tipo inquietante” rispose mia moglie.

“ non saprei, certo è volgare, ma tutto sommato è educato” aggiunsi.

“ educato si, ma quando eravamo al bar mi spogliava con gli occhi ed ha fatto apprezzamenti pesanti su di me” replicò.

“ tipo?” le domandai.

“ mi ha detto che ho un bel culo” mi rispose.

“ ha detto la verità” aggiunsi.

Arrivammo dal cinema, parcheggiai ed entrammo.

Seguendo le istruzioni d’Attilio salimmo in galleria.

Nella sala c’era una coppia seduta nell’ultima fila, attorno c’erano tre uomini.

Dopo una decina di minuti, la coppia si alzò e si recò nei bagni, i tre la seguirono.

Tutto si stava svolgendo come aveva detto Attilio.

Eravamo rimasti soli nella sala, n’approfittai per toccare Tiziana.

“ togli il perizoma” le dissi.

Tiziana si guardò attorno e poi si alzò e lo sfilò.

Le infilai un dito nella figa dicendole: “ pensa a quella donna nei gabinetti”.

“ starà godendo, sta prendendo tre cazzi” mi rispose.

In quel momento dai servizi uscì uno dei tre uomini e si avviò verso l’uscita.

Dopo un quarto d’ora uscì anche la coppia seguita da uno dei due uomini.

Dopo alcuni minuti uscì anche il terzo, a differenza degli altri non andò via, ma si fermò appoggiato al muro poco lontano da noi.

Ripresi a palpare Tiziana, l’uomo rimaneva al suo posto e non si avvicinava.

“ andiamo nei gabinetti” dissi a mia moglie.

Scendemmo una scaletta e ci trovammo nell’antibagno.

Dopo alcuni minuti l’uomo scese anche lui.

Vedendo che rimaneva in disparte, cominciai di nuovo a toccare Tiziana.

Le aprii completamente la camicia mettendo a nudo le tette, sganciai la gonna facendola scivolare ai suoi piedi.

Mi rivolsi all’uomo chiedendogli: “ ti piace?”.

“ si” rispose.

“ puoi scoparla” aggiunsi”.

“ io guardo solo, scopate voi” rispose.

“ non si fa nulla, puoi andartene” dissi all’uomo.

“ va bene” rispose e andò via.

Tiziana prese la minigonna per indossarla, la fermai dicendole: “ resta così”.

Nella sala non c’era più nessuno, uscimmo anche noi.

L’atmosfera era intrigante, mia moglie indossava solo camicia, peccato che la strada era deserta e nessuno poteva vederla.

Ero rimasto deluso da quello che era o meglio non era successo nel cinema, chiesi a mia moglie se voleva fare due passi sul lungomare, mi rispose di si.

Mi fermai alla fine del corso, parcheggiai e mentre stavamo per scendere Tiziana mi chiese: “ è meglio che metta la gonna?”.

“ no sei bella così, poi qui non ci conosce nessuno” le risposi.

Il corso era deserto, n’approfittai dicendole: “Vai avanti da sola sino a quella panchina e poi torna verso di me”.

L’ammirai in tutto il suo splendore, era giovane, bella e soprattutto indossava solo una camicia.

“come sono andata?” mi chiese.

“ bene, molto bene, però si può migliorare” le risposi.

“come?” mi domandò.

Sbottonai la camicia lasciando solo abbottonati due bottoni all’altezza della pancia.

“adesso sei perfetta” le risposi.

Le feci rifare il percorso di prima e l’ammirai.

Era sublime, il vento che soffiava dal mare le apriva i lembi inferiori della camicia lasciando intravedere la figa.

“andiamo” le dissi e ci dirigemmo verso l’altra parte del corso.

Dopo pochi passi intravedemmo due persone che venivano incontro a noi.

Tiziana portò le mani in basso per impedire alla camicia di aprirsi.

“ togli le mani, sono due ragazzini, lascia che guardino” le dissi.

Tiziana obbedì, i ragazzi ci incrociarono, dai loro sguardi capii che erano riusciti a vedere la figa di mia moglie.

Appena furono lontani le dissi: “ troppo giovani per coinvolgerli di più”.

Percorremmo ancora un tratto del corso, adesso eravamo poco distanti da una bancarella.

Attorno non c’erano clienti, solo i due venditori.

Tiziana mi disse: “ forse è meglio tornare indietro”.

“ no, aspettami qui, arrivo sino da loro e torno” le spiegai.

Mi avvicinai alla bancarella tanto per capire che fossero i due, erano due nord africani, tornai da mia moglie e le dissi: “ sono marocchini, andiamo a vedere cosa vendono”.

Curiosammo, per una decina di minuti, tra la merce della bancarella.

I due si accorsero subito dell’abbigliamento di mia moglie, provarono a venderci alcune cose, rispondemmo di no e ci allontanammo un poco.

Ci fermammo su una panchina e dissi a Tiziana: “ abbiamo due possibilità, una è che tu vada con i due africani, l’altra è che tu vada a posteggiare in garage da sola”.

“ perché da sola?” mi chiese.

“ prova ad immaginare di entrare in garage vestita come sei adesso, credo che il custode sia un tipo sveglio capirà subito cosa cerchi” le risposi.

“ tu cosa preferisci che faccia?” mi domandò.

“ sono due situazioni intriganti entrambe, forse di più quella del garage” risposi.

Le misi una mano sulle cosce e aggiunsi: “ non fosse così tardi potresti farti prima i marocchini e poi il custode”.

“ siamo sicuri che poi il custode non racconti in giro tutto?” mi domandò.

“ come faccio a risponderti, in ogni modo la cosa non mi preoccupa, in fondo non si tratta di un delitto” le risposi.

“ quanti anni ha il custode?” mi domandò ancora mia moglie.

“ quaranta, quarantacinque” risposi.

“potrebbe essere mio padre” replicò lei.

“ questo aspetto della faccenda non mi da fastidio, anzi mi eccita” le risposi.

“ fagli capire che se sta zitto potrà scoparti altre volte” aggiunsi.

“ questa è una buona idea” mi rispose.

“ andiamo in garage” le dissi.

All’una e mezza arrivammo vicino a casa, fermai l’auto scesi e lascia la guida a mia moglie.

La vide partire fermarsi davanti alla serranda, scendere e suonare.

La serranda si aprì, mia moglie risalì ed entrò.

Il custode aspettò che lei parcheggiasse fermo all’ingresso. Vidi Tiziana avvicinarsi a lui, li vidi parlare per alcuni minuti, poi entrarono entrambi.

Rimasi in attesa per cinque minuti, quando vidi che la serranda scendeva e mia moglie non usciva tornai a casa.

Mi sdraiai in salotto e accesi la televisione.

Ogni tanto controllavo l’orologio, erano le tre e Tiziana non era ancora tornata.

Dopo mezzora la sentii entrare.

Mi precipitai da lei chiedendole: “ tutto bene?”.

“si, nessun problema” rispose.

“ti ha scopata?” le chiesi.

“ me l’ha messo prima in figa, poi in culo” mi rispose.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Jekils Invia un messaggio
Postato in data: 24/09/2011 14:06:17
Giudizio personale:
ottimo racconto...!!!!!!

Autore: Federica1 Invia un messaggio
Postato in data: 15/12/2009 07:47:21
Giudizio personale:
Scrittura asciutta e intrigante.

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 30/11/2009 17:53:56
Giudizio personale:
Racconto molto eccitante, ma manca qualcosa, rispetto agli altri. Cerca di descrivere meglio l\'amplesso.


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