i racconti erotici di desiderya

Tiziana e sergio avventura in campagna

Autore: Anepa2007
Giudizio:
Letture: 6080
Commenti: 2
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Tiziana e Sergio i pecorai





I giorni seguenti all’avventura di Tiziana con Pino trascorsero tranquilli, di sera navigavamo in internet su siti porno.

Dopo la visione di foto porno e la lettura di racconti erotici, finivamo con lo scopare fantasticando nuove avventure.

Il venerdì mattina, mentre ero in ufficio, mi telefonò il titolare di una ditta che stava lavorando in una casetta di cui io avevo elaborato il piano di ristrutturazione.

Voleva avere chiarimenti su alcuni particolari, cercai di spiegarglieli per telefono, ma lui non capì.

Decisi di recarmi nel pomeriggio sul posto per verificare con lui tutti dettagli.

Telefonai a mia moglie, appena le dissi che andavo in campagna a controllare i lavori nella casa del signor Rinaldi mi chiese se potesse venire anche lei.

Le risposi di si, che sarei passato a prenderla alle undici e trenta e che avremmo pranzato in qualche trattoria strada facendo.

Puntuale arrivai sotto casa, Tiziana arrivò sorridente indossando un mini abito rosso….

“ bellissima” le dissi baciandola.

“ ti piace? l’ho comprato dai cinesi al mercato” esclamò indicando il vestito.

“ carino, molto trasparente” risposi.

“ è vero lascia trasparire, andrebbe indossato senza reggiseno” replicò.

Imboccai l’autostrada, dopo un paio di chilometri Tiziana m’indicò un area di sosta e mi disse: “ fermati che ti faccio vedere come sto senza reggiseno”.

Mi fermai, la piazzola era deserta, mia moglie sfilò l’indumento intimo, si ricompose e mi chiese: “ meglio adesso?”.

La osservai attentamente, la stoffa era molto leggera, i capezzoli sembravano volerla bucare…

“ scendi e cammina” le dissi.

Tiziana aprì la portiera, scese e fece alcuni passi.

Era spettacolare….

Risalì e ripartimmo.

Usciti dall’autostrada, presi la strada provinciale che portava al paesino dove si trovava la casa in ristrutturazione.

Un cartello stradale indicava che mancavano 12 chilometri alla nostra meta, erano quasi le tredici, decisi di fermarmi al primo ristorante.

Non conoscevo bene la zona, chiesi a Tiziana se si ricordava qualche posto dove poter mangiare.

Mi rispose che anche lei non conosceva questi luoghi.

Dopo un paio di curve vedemmo la pubblicità di un ristorante, naturalmente era chiuso……

Poco più avanti vidi un’auto ferma, a bordo c’era un cacciatore.

Frenai, mi avvicinai e gli chiesi se potesse indicarci un ristorante.

Ci spiegò che al prossimo incrocio c’era una strada secondaria che portava su un monte, prima della vetta c’era una locanda dove si mangiava bene. Aggiunse che non potevamo sbagliare e di fare attenzione ad una vecchia casa adibita ad ovile, la locanda era proprio di fronte.

Lo ringraziammo e partimmo.

Le indicazioni era perfette, imboccammo questa piccola e stretta strada, si inoltrava in un fitto bosco, all’improvviso si aprì una radura e vedemmo la locanda.

L’aspetto era esterno non era dei migliori, ma data l’ora decidemmo di provare a mangiare.

All’interno c’erano due uomini seduti ad un tavolo, ci venne incontro un oste.

Chiesi se potevamo fermarci a mangiare, mi rispose di si indicando il tavolo vicino ai due.

L’oste ci spiegò che c’era poca scelta dei piatti in quanto in settimana preparava su ordinazione.

Ordinammo tagliatelle con il sugo di funghi, insalata e formaggi.

Mentre mangiavamo il primo notai che i due uomini seduti al tavolo vicino, non toglievano gli occhi di dosso a mia moglie.

Senza farmi accorgere dai vicini, cercai di far notare la cosa a Tiziana, vedendo che lei non capiva, presi un foglio e le scrissi un messaggio…..

Lei lo lesse e sorridendo mi rispose: “ me ne sono accorta”.

Nel frattempo arrivò l’oste con il vassoio dei formaggi, lo posò sul tavolo e disse: “ provateli sono buonissimi, li producono loro” indicando i due seduti al tavolo vicino.

Dopo averli assaggiati mi rivolsi ai due facendo i complimenti per il sapore dei formaggi.

Scambiammo alcune parole con i due, ci invitarono a passare da loro per assaggiare la ricotta fresca.

Chiesi a Tiziana se volesse assaggiarla per poterla eventualmente comprare, mi rispose di si.

Guardai l’orologio erano le quattordici e trenta, l’impresario ci stava aspettando.

Dissi ai due che saremmo passati al ritorno e andammo via.

Mentre guidavo dissi a mia moglie: “ li hai sconvolti i due pastori”.

“ poverini sono qui magari senza mogli” rispose sorridendo.

In pochi minuti arrivammo, la casa di Rinaldi si trovava a circa 500 metri dal paese.

“ bella casa” esclamò Tiziana.

“ certo, vedrai quando sarà pronta” replicai.

Nel cortile c’erano due auto, un fuori strada ed una vecchia Ford Escort.

Parcheggiai e chiesi a Tiziana: “ aspetti qua o entri anche tu?”.

“ no vengo a vedere l’interno” rispose.

La voce dell’impresario che ci salutava ci distolse dai nostri discorsi.

Il signor Patrucco era un uomo di circa 50 o 60 anni, basso pelato, ci venne incontro mi strinse la mano chiedendomi: “ questa bella ragazza è la sua segretaria?”.

“ no è mia moglie” replicai.

“ complimenti è una magnifica donna” aggiunse.

Guardai Tiziana, forse l’abbigliamento non era molto consono all’ambiente, ma oramai non c’era nulla da fare….. il signor Patrucco stava godendosi le grazie di mai moglie esposte generosamente….

Entrammo nella casa, presi i disegni e feci notare all’impresario cosa dovesse modificare.

Lo vedevo assente, interessato più a mia moglie che alle mie parole, gli scrissi alcuni appunti per evitare errori.

Salimmo al piano superiore, c’erano tre muratori intenti a rasare una parete.

L’impresario ci portò in una stanza accanto e ci disse: “ usciamo sul terrazzo”.

Con fare subdolo mi disse a voce bassa: “stia tranquillo geometra, anche se non sono italiani, sono operai bravissimi”.

“ da dove vengono?” chiesi.

“dall’Albania” mi rispose.

“ sono in regola?” domandai.

“ ancora no, ripeto stia tranquillo lavorano bene” aggiunse.

“speriamo” replicai.

“ venga su in mansarda, le faccio vedere come hanno lavorato” mi disse.

Decisi che era il caso di controllare e risposi: “ ok vediamo”.

Patrucco ci indicò una scala a chiocciola dicendo: “ di qua”.

Tiziana salì per prima capii subito perché l’impresario che la seguiva si fermò lasciando che lei salisse…… il vestito era troppo corto…le natiche di mia moglie erano in bella mostra…..

Una volta arrivati in mansarda notai che il lavoro era stato eseguito bene, volendo fare il pignolo feci notare al Patrucco alcune minime imperfezioni.

Sempre con il suo fare viscido mi disse: “ vedrà si sistemerà tutto a puntino, mi faccia il favore di non dire niente al proprietario, vedrà che so essere riconoscente con gli amici”.

Chiusi il discorso dicendogli di stare tranquillo e di far riprendere alcuni punti.

Scesi al piano di sotto, salutammo i muratori ed uscimmo dalla casa.

L’impresario voleva a tutti i costi portarci in paese per offrici un caffé, gentilmente reclinammo l’invito e riprendemmo la strada del ritorno.

“ che personaggio inquietante il signor Patrucco” mi disse Tiziana..

“ si molto particolare, ma molto furbo” replicai.

“ ogni tanto quando tu eri voltato si toccava il cazzo” aggiunse mia moglie.

“ se ti avessi vista sulla scala a chiocciola…” rilanciai.

“ cosa vorresti dire?” mi domandò.

“ ti si vedeva il culo” le risposi.

“ mi guardava?” mi chiese.

“ certo, si è fermato per vederti meglio” le risposi.

“ potevi avvisarmi” aggiunse.

“ perché mai, la situazione era intrigante” risposi.

“ porco, ti ecciti a vedere che mi guardano” replicò.

“ certo mi ha eccitato molto vedere quel laido che ti guardava il culo” le sussurrai.

“ oggi mi sono venute due nuove fantasie” aggiunsi.

“ dai dimmele” mi implorò Tiziana.

“aspetta che ci fermiamo” risposi.

Dopo alcune curve vidi uno spiazzo e fermai l’auto.

“allora?” mi interrogò mia moglie.

“curiosa” replicai.

“ dai, per favore” mi supplicò.

“ te le spiego solo se poi le viviamo realmente” dissi.

“ stronzo e se non mi piacciono?” mi rispose.

“ prendere o lasciare” dissi.

“e va bene, accetto” replicò Tiziana.

“ la prima è che vorrei offrirti ai muratori albanesi” spiegai.

“ si potrebbe fare” rispose mia moglie.

“ aspetta, fammi finire” aggiunsi.

“ dai, continua” mi incalzò Tiziana.

“ vorrei organizzare una serata a casa nostra con loro e con Patrucco” continuai.

“ che tipo di serata?” mi chiese Tiziana.

“ particolare, molto particolare….. dovresti fare sesso con tutti nel nostro letto matrimoniale…”.

“ sei un maiale pervertito” mormorò mia moglie.

“ se vuoi ti dico la seconda” le domandai.

“si” rispose.

“ adesso andiamo a comprare il formaggio dai pastori e lo paghiamo con la tua figa” le spiegai.

“ non so quei due mi sembrano due sempliciotti” replicò lei.

“ mai fidarsi delle apparenze” risposi.

Misi in moto e partimmo.

Dopo pochi minuti eravamo di fronte alla vecchia casa dei pastori.

Fermai l’auto davanti ad essa, scesi per primo seguito da mia moglie.

Sentii i due parlare all’interno per attirare la loro attenzione gridai: “ disturbo?”.

Uno di loro uscì e rispose: “ entrate”.

L’interno della casa anche se pieno di disordine si presentava meglio dell’esterno.

I due si presentarono, uno si chiamava Gavino ed era sardo, l’altro Antonio era abruzzese.

Gavino prese una bottiglia di liquore al mirto e ne versò quattro bicchieri colmi.

Antonio spostò alcuni maglioni e ci invitò a sederci su un vecchio divano.

Sempre lui prese dal frigo una forma di ricotta, ne tagliò un pezzetto e lo diede da assaggiare a Tiziana.

Lei la trovò squisita, a mia volta assaggiai del pecorino, anche questo era molto buono.

I due avevano voglia di parlare e il discorso scivolò sui loro animali.

Ci portarono a vedere le pecore, i maiali e le capre.

Gavino mi chiese: “ abbiamo anche due asini, venite a vederli”.

Girammo attorno alla casa, c’era un recinto all’interno pascolavano due asini.

Ritornammo in casa, nel mio cervello stava nascendo la terza fantasia…….

Mi intrigava molto fotografare mia moglie vicino agli animali…

“scusate, posso chiedervi un favore?” domandai ai due.

“ dica” rispose Gavino.

“ mi piacerebbe fare alcune foto a mia moglie con i vostri animali”spiegai.

“ fate pure, nessun problema” rispose Antonio.

“ se mai vi facciamo pagare l’affitto” aggiunse ridendo Gavino.

Andai in auto presi la fotocamera digitale, portai Tiziana vicino al recinto delle pecore, scattai alcune foto, poi la portai dai maiali.

In pochi minuti avevo scattato decine di foto, mi girai verso Gavino che mi sembrava il più sveglio e gli dissi: “ non vorrei mettervi in imbarazzo, vorrei chiedervi il permesso di fare foto particolari a mia moglie”.

L’uomo fingendo di non capire, mi rispose: “ che foto volete fare?”.

“ foto erotiche” spiegai.

Vidi nello sguardo dell’uomo una sottile libidine, era più sveglio di quanto non lasciasse capire, rimase in silenzio poi mi disse: “ fate quello che volete, noi torniamo in casa”.

“ nessun problema potete restare, facciamo presto” replicai.

Mi avvicinai a Tiziana e le spiegai cosa dovesse fare.

Da esperta modella porno assunse varie pose, fece scivolare il vestito mostrando prima un seno e poi l’altro.

Si avvicinò ad un maiale e lo accarezzò.

Tornammo dalle pecore, mia moglie si inginocchiò vicino ad una di esse: “mettiti alla pecorina” le suggerii.

Tiziana lo fece, i due ci seguivano passo dopo passo, sicuramente l’esibizione di mia moglie li eccitava.

Ci spostammo verso il recinto degli asini: “ togli il vestito” dissi a lei.

Lo tolse: “ anche il tanga” le ordinai.

Lo sfilò e lo appoggiò con il vestito su una staccionata.

Si avvicinò agli asini, la fotografai……

Mi avvicinai a Gavino e gli domandai: “ ti piace mia moglie?”.

“si” rispose.

“ portatatela in casa e ingroppatela alla pecorina” aggiunsi.

La prese per mano, fece un gesto ad Antonio ed entrarono in casa.

Rimasi fuori ad aspettare, dopo circa un’ora il primo ad uscire fu Antonio.

Si appoggiò alla casa e pisciò. Lo lasciai finire poi mi avvicinai: “ ti è piaciuta?” domandai.

“ si, l’abbiamo scopata, adesso fa un pompino a Gavino” rispose.

Dopo dieci minuti Gavino uscì, Antonio tornò dentro dicendomi” me lo faccio succhiare anch’io”.

Tiziana uscì dopo quindici minuti, Gavino nel frattempo aveva preparato una ricotta e mezza forma di pecorino me le porse dicendo: “ questi ve li regaliamo”.

Li salutammo e andammo via.

“ che tirchi” mormorò Tiziana, aggiungendo: “ due scopate e due pompini, mi hanno valutata poco”……………………………



giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Federica1 Invia un messaggio
Postato in data: 15/12/2009 12:31:10
Giudizio personale:
bel racconto

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 09/12/2009 13:02:32
Giudizio personale:
Il racconto è molto eccitante e travolgente.


Webcam Dal Vivo!