i racconti erotici di desiderya

Ti amo, bastardo!

Autore: Muyhermosa
Giudizio:
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Commenti: 1
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Lo sai che sei un intrigante bastardo, lo sai perfettamente senza che te lo dica io. Perché mi conosci talmente bene che sai già che con quel tuo sms di stamattina mi hai immediatamente fatta entrare nella dimensione dell’eccitamento che solo tu sai di poter smorzare. Sintetico come sempre: oggi siamo fuori. E’ la frase con la quale lui mi comunica che oggi avremo qualche ora tutta per noi. Non voglio sapere quanto tempo abbiamo a disposizione e quando. Mi basta sapere che ci sarà. Solo quello. Mi sono vestita con cura, perché mi ammiri con quel tuo sguardo caldo quando varcherò la porta. Ho messo l’intimo che piace a te, quello talmente impalpabile che potrei anche non indossarlo. Mi osservi mentre mi sfilo il cappotto, tendendo la camicia sul seno con fare malizioso e facendo finta di non vederti. Vedi i miei capezzoli che il freddo mette in rilievo al di sotto di essa, a perforare il velo del reggiseno. Guardi i miei polpacci fasciati delle calze leggere e ti chiedi se ho le auto-reggenti o il collant che tu tanto detesti perché non ti consente un tocco veloce. Hai bandito i calzoni dall’abbigliamento delle tue dipendenti, anche se in realtà lo volevi bandire solo dal mio, per sbirciarmi quando sono seduta di fronte a te con le cosce leggermente aperte e spiare la mia intimità dove tanto piace tuffarti con la lingua. Mi chiami con un cenno, mi inviti a prendere un caffè con te. Bastardo, lo so che vuoi fare…. Mi infili velocemente una mano sotto la gonna, verifichi che non abbia i collant, lo fai entrare un attimo dentro la mia fica che si è già bagnata, e ti succhi il dito, come se fosse la cosa più naturale del mondo; torni col tuo sguardo serioso e soddisfatto alla tua scrivania, lasciandomi un attimo con le gambe vacillanti ed imploranti di un contatto più lungo e diverso. Mi mandi una mail, mi comunichi che siamo fuori a pranzo con dei clienti, e mi ordini di sbarazzarmi degli slip. Cosa che io eseguo con poche contorsioni sulla sedia e faccio finire quel mucchio di tulle dentro la borsa. Usciamo e l’aria che sale sotto la gonna a soffiarmi la fica nuda mi eccita da morire e mi fa bagnare come una porca. Tu capisci i miei pensieri perché mi sorridi mentre mi cingi educatamente le reni per farmi passare la porta del ristorante. Mi fai sedere di fronte a te, per goderti la visuale del mio seno che tanto ami stropicciare forte. Al tuo ed al mio fianco stanno i clienti. Mi annoio mentre cerco di seguire la conversazione, sforzo la mia attenzione nel tradurre l’inglese con il quale dialogano. Sento qualche cosa salirmi le gambe: è il tuo piede. Sei un bastardo, ti sei tolto le calze, speriamo che nessuno se ne accorga, a novembre senza calze non è da persone normali…. Sali lentamente e guardi divertito la mia reazione, intuendo che già ho divaricato le cosce per agevolarti la cosa. Sono bagnata a quel contatto e vorrei scavalcare il tavolo e salirti di colpo su quel cazzo che immagino già pronto per me o a farlo diventare pronto in pochi secondi con le mie mani e la mia bocca. Mi hai poggiato il piede alla fica, lo muovi piano, su e giù, lentamente, mentre il rossore mi colora il viso e il mio petto inizia ad alzarsi più velocemente e mentre divarico ancora di più le gambe e scivolo il culo sulla sedia imbottita. Che fai ora? Bastardo, mi stai titillando il clitoride con l’alluce, lo stai muovendo con piccoli cerchi concentrici per poi alternarlo con lievi pressioni… L’orgasmo mi sta salendo, sento che sto per venire e non so come farò a contenermi per non insospettire i nostri ospiti. Mi chiedo come fai a restare così impassibile e continuare a parlare mentre mi stai facendo godere, stronzo che non sei altro, smettila…. No….. continua ti prego…. Ecco, sto godendo e te ne accorgi, mentre soffoco il mio urlo dentro al tovagliolo. Gli inglesi sono spaventati dal colore violaceo che ho assunto, pensano che mi sia andato di traverso qualche cosa e si alzano per aiutarmi. Se sapessero, invece, che un alluce sotto il tavolo mi ha fatto godere come una porca, che farebbero? Ti darebbero una mano, Lorenzo? Mi vendicherò presto, di questo scherzo, te lo stanno dicendo i miei occhi che sorridono e ti guardano adorante di queste sensazioni che mi regali all’improvviso senza che ti chieda. Ti amo, bastardo.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Mcurris Invia un messaggio
Postato in data: 28/05/2007 12:25:11
Giudizio personale:
Giusta tensione............ed eccitante.......................Mc


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