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Terzo seguito a "ecco come fu.."


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Terzo seguito a “Ecco come fu…”

I giorni a seguire furono una specie d’inferno: una parte di me si rifiutava di accettare il fatto di essere bisessuale, l’altra invece ripercorreva, momento per momento, tutte le sensazioni provate in quei due giorni passati con Nino e Leo desiderando riprovarli. Erano riusciti a mettermi una specie di fuoco addosso, soprattutto perché avevano stimolato il mio ego che necessitava di sentirsi amato e desiderato. Bramavo di risentire le loro carezze, le loro mani che mi accarezzavano e… i loro cazzi che mi possedevano. Colmo dei colmi, cosa che nelle mie fantasie avevo sempre allontanato quasi con repulsione, ora desideravo succhiare quei magnifici cazzi e sentirli godere tra le mie labbra, arrivando persino ad inghiottire il loro sperma come fosse panna. Fu così che, straziato da queste lotte intestine, dopo cinque giorni mi ripresentai al bar, da Nino, che immediatamente mi portò nello scantinato per baciarmi in bocca, come sapeva fare lui, e dirmi che ero stato cattivo a lasciarlo tutti quei giorni senza mie notizie. Davanti ad una dichiarazione del genere mi sentii sciogliere e, dal quel furbacchione che era, Nino seppe di avermi in pugno, di aver toccato un nervo scoperto, e mi fece promettere che già all'indomani sarei andato da lui: avrebbe fatto in modo di non essere al bar, pur non essendo giornata di chiusura, facendosi sostituire dal fratello. Il giorno dopo ancora, giornata invece di chiusura, avrebbe potuto stare ancora con me. Così dicendo mi fece capire quanto mi desiderava.

All'indomani andai da lui ma mentre pensavo che avrei trovato anche Leo, non fu così. Nino mi accolse da solo, dicendomi che non aveva avvisato Leo, che lo avrebbe invitato per l’indomani ma, oggi, mi voleva tutto per se e…mi abbracciò, baciandomi il collo, leccandomelo, dandomi succhiotti per poi finire a baciarmi in bocca, con tutta la lingua dentro, duellando con la mia per finire a succhiarmela come fosse un cazzo. … ed io ero senza forze, completamente in balia del suo desiderio, completamente disarticolato, finché non mi portò in camera ed iniziò a spogliarmi, togliendosi l’accappatoio che indossava al momento del mio arrivo. Ed il suo cazzo svettava, turgido, splendido, tra di noi. Non potei fare a meno di prenderlo in mano ed iniziare a fargli una lenta sega. Nel far ciò sembrava che quel cazzo aumentasse ancora di grandezza, sicuramente determinato dal fatto che mi stava desiderando in maniera bestiale. Nino, tenendomi per le chiappe, continuava a slinguarmi in bocca, succhiando la mia lingua e dandomi delle sensazioni ancor più forti. Poi, dopo un po’, mi abbassò la testa portandomi ad imboccare il suo cazzo e fargli un pompino. Dopo un po’, sempre con l’uccello di Nino in bocca, ci distendemmo, posizionandoci in un 69 ed anche lui iniziò a spompinarmi. Era inesauribile, ce l’aveva sempre duro ma alla fine, riuscii a farlo godere: mi riempì la bocca con una calda crema che inghiottii ingordamente. Io, nel frattempo, avevo già goduto due volte: una prima quando eravamo ancora in piedi a baciarci.

Ci prendemmo una pausa. Nino continuava a fissarmi negli occhi, per tenermi in suo potere, quasi ipnotizzandomi mentre continuava ad accarezzare tutto il mio corpo ma, pian piano, avvicinandosi sempre di più al mio culo che, una volta aperte le chiappe, con un dito inumidito iniziò a massaggiarmi intorno al buco, cercando con il movimento rotatorio di allargarlo pian piano, sino a che, quasi in automatico risucchiò dentro di se prima un dito, poi un secondo che, poco alla volta, allargò così da dilatarmi il buco finché non sentì che era completamente rilassato.

A quel punto mi mise a pancia sotto, mi infilò un cuscino sotto alla pancia in modo da farmi tenere il culo un po’ sollevato e, disteso dietro di me, iniziò a leccarmi la rosellina, massaggiandola con la lingua sinché non riuscì ad infilarmela dentro. E mi portò ad avere un altro orgasmo. …e lo imploravo di non smettere, nonostante mi facesse impazzire, sinché mi portò al punto di chiedergli di incularmi, che non ne potevo più di desiderare di sentirmi riempito, di sentirmi posseduto, di essere… “la sua femmina”. Lui non aspettava altro: si rialzò, prese un po’ di crema che mi spalmò per bene dentro e fuori il culo, spalmandosene anche un po’ sul cazzo, e senza por tempo in mezzo si posizionò tra le mie chiappe, prima facendomelo solo sentire puntato, e poi mi puntò il suo uccello al centro del mio pozzo della lussuria. Sentii la cappella appoggiarsi all'ano ed iniziare a spingere lentamente fino a vincerne la resistenza e penetrarmi nel retto, poi quando sentì le contrazioni del mio sfintere colmo di desiderio, iniziò a spingere, lentamente, lentissimamente. Restò alcuni istanti immobile e subito dopo mi sfilò dal culo la punta del cazzo, per poi infilarmela ancora, sempre lentamente, ma questa volta qualche centimetro più a fondo. Iniziai ad ansimare e a mugolare, mentre lui ripeteva ancora e ancora l’operazione, ogni volta affondandomi sempre più nel culo il suo grosso arnese.

Devo dire che Nino, una volta che riusciva a portarmi ai livelli di libidine e di desiderio che lui voleva, diventava quasi sadico, me lo faceva agognare facendomi arrivare al punto di gridare “Inculami, …per favore.. inculami.” A quel punto me lo affondava in un sol colpo fermandosi non appena arrivato in fondo, quando le sue palle sbattevano sulle mie chiappe, anzi, proprio sul mio buco. L’ultima spinta fu, infatti, la più decisa, quella con cui mi piantò nel culo il suo cazzone fino alla radice, strappandomi un rantolo di godimento. ….E lì si fermò, per più di qualche minuto, tenendomi fermo per i fianchi. Poi, una volta capito che mi ero ben abituato alla sua intrusione e che il mio sfintere iniziava a contrarsi come per fargli un pompino anale, incominciava a fare un lento su e giù che faceva durare a lungo, tenendo sotto controllo il suo orgasmo (alla sua età bisognava risparmiare i colpi ma allungare i tempi di orgasmo) sinché, dopo una mezzora di questa tortura iniziava ad affondare i colpi alternando colpi morbidi a colpi forti, cominciando a sussurrarmi “Sei la mia troia, ora ti apro tutta, ti godo”. All'improvviso sentii che Nino sfilava rapidamente il cazzo dal mio culo, che rimase spalancato essendosi ormai adattato alle dimensioni notevoli del godurioso ospite. Un attimo dopo me lo ripiantò tutto nel culo con un’unica spinta, veloce e profonda, per poi estrarlo ancora, e ancora ripiantarmelo durissimo fra le chiappe. Ruotai le spalle afferrandomi un gluteo e tenendolo allargato, mentre lo guardavo in estasi sfilare ancora il suo uccello dall'accogliente nido. Rimase a guardare il mio buco che era ormai oscenamente sfondato davanti a lui. “Ragazzi che meraviglia…” sussurrò. “Ti piace?” mugolai io “E allora cosa aspetti? Prendilo… Dammelo ancora…” Mi afferrò saldamente i glutei e li spalancò ancora di più davanti a sé, facendomi sentire che il buco del mio culo era ormai davvero capace di accogliere il suo enorme cazzo con facilità degna di una troia navigata. Tenendomi allargate le chiappe e muovendo il bacino fece sì che la cappella infuocata si appoggiasse ancora al mio ano, e con un colpo secco me lo piantò ancora una volta a fondo nel retto, ricominciando subito dopo a fottermi come un vero stallone in calore. “Prendi troietta!” rantolava mentre mi sfondava, “Prendilo tutto! Te lo apro per bene questo culetto da troia!”. E io come una troia mugolavo di piacere ad ogni affondo del suo cazzo, continuando ad incitarlo a sbattermi come una vera troia deve essere sbattuta. “Dai, dai… Così…!” lo spronavo, “Inculami… sfondami… riempimi!” “…Ahhhh … siii….. vengoooo .. vengooooo“- urlò - portando anche me a godere nello stesso momento, sentendomi riempire da quella che non era una sborrata, ma una cascata di sborra. Pazzesco, ero tutto un fremito, non capivo più niente, borbottavo parole incoerenti allungando le mani dietro di me per trattenerlo dentro. Lo sentivo pulsare, mentre finiva di scaricare quel torrente che mi aveva riversato dentro e, ciononostante, non dava alcun cenno di cedimento, non sembrava volesse ammosciarsi. Mi confesserà più tardi che aveva preso una pillola per durare di più perché aveva già deciso, il giorno prima, che voleva “farmi la festa”. Per questo non aveva invitato Leo: dovevo essere sua e solamente sua. Come se non avesse appena sborrato, tenendomi stretto a se si rigirò sino ad avere le spalle sul letto ed io disteso sopra di lui, con il suo randello sempre conficcato nel culo. A quel punto mi disse: “Ora, facendo attenzione a non farlo uscire, mettiti seduto sopra di me ed inizia ad incularti da solo. Fammi vedere quanto sei troia”. Mi sistemai meglio appoggiando le mani all’indietro e spostando leggermente i piedi in avanti per potermi meglio sostenere e poter cavalcare agevolmente. Iniziai a muovermi su e giù su quel cazzo poderoso, dapprima lentamente, due o tre volte, per riprendere confidenza con il grosso ospite, ancora una volta meravigliato che il mio culo lo accogliesse con tanta naturalezza, poi man mano più velocemente, incitato dal Nino con un “Brava… hai un culo fantastico,… sembra fatto apposta per il mio cazzo!” Accelerai ancora sino a che, con un urlo non mi abbandonai completamente affondando ancor di più il suo cazzo e schizzando una poderosa sborrata. Non riuscendo più a stare eretto, mi riversai su un fianco e, finalmente, quella bestia uscì dalle mie viscere.

Ero uno straccio, senza forze, scosso da brividi di piacere che Nino, da buon sadico, acuiva strizzandomi i capezzoli che avevo oltremodo sensibili. Un po’ alla volta rientrai in me, ripresi coscienza ed a quel punto Nino andò a prendere due whisky per ridarci un po’ di tono. Poi ci rinfrescammo e ci rivestimmo e dandoci appuntamento per il giorno dopo, dicendomi che ci sarebbe stato anche Leo ma di non parlarne del fatto che ci eravamo visti, ci salutammo e tornai a casa, con la testa ancora tra le nuvole.

(continua)



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Bobo45sex Invia un messaggio
Postato in data: 13/05/2017 01:27:54
Giudizio personale:
sei semplicemente fantastico...


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