i racconti erotici di desiderya

Sono una trav troia e sono felice di esserlo

Autore: Bettyslut
Giudizio:
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“ Sono una Trav Troia e sono Felice di esserlo”


Il progetto iniziale era quello di recarmi vicino ad Occhiobello in un club Prive’ dove una sorellina trav aveva organizzato una serata trans trav.
Durante il viaggio sulla transpolesana da VR verso Rovigo ho passato alcune piazzole per le soste dei veicoli e poiché ero ancora vestita da Uomo e la cosa non mi piaceva ho voluto sfruttare l’opportunità del furgoncino chiuso che stavo usando per fermarmi ad una di queste piazzole e di cambiarmi montando dietro nella parte chiusa.
Così mi sono fermata in una piazzola, che era più un piazzale in ghiaia dove non vi era nessuno andando fin sotto gli alberi così da essere al riparo dalla strada.
Senza nessun indugio, anzi con una gran voglia di travestirmi sono montata dietro e con il telecomando mi sono chiusa dentro.
Grazie alla di luce cortesia interna ho aperto il borsone contenente le mie meraviglie è ho iniziato ha scegliere le cosine intime da mettermi, questo momento dura a lungo e me lo gusto appieno perché prima voglio vedere tutto l’intimo le calze e i vestiti e poi decido cosa mettermi.
L’occasione era speciale e quindi volevo mettermi tutta in tiro per essere il più femminile e voluttuosa possibile.
Ho iniziato infilandomi un paio di autoreggenti color visone, assaporando il contatto e lo sfregamento con la pelle, poi sopra i collant neri tutto nudo con l’apertura al cavallo, questo abbinamento è particolarmente eccitante perché il doppio strato di lycra produce un massaggio naturale sulla mia pelle che mi eccita da impazzire, inoltre con il foro di apertura che pratico nei collant mi garantisco sia l’accessibilità alla penetrazione anale sia la libertà del mio pene.
Anche se la temperatura era fresca, la mia eccitazione mentale incominciava a crescere facendomi desiderare sempre più di trasformarmi in una languida femmina in calore.
Poi mi sono infilata il mio Body con coppe preformate nelle quali ho inserito le mie protesi per il seno di silicone, mi fanno una terza abbondante in sintonia con la mia mole.
La parte più voluttuosa è quella di agganciarmi corsetto vittoriano in pelle che con i sui lacci mi permette, tirando a più riprese, di ridurre la pancia e enfatizzando fianchi e culo, obbligandomi tra l’atro a sculettare quando cammino, cosa che adoro.
Poi ho completato il tutto con la mia maglietta nera trasparente con il collo a lupetto e il vestitino viola lungo con uno spacco vertiginoso sulla coscia sinistra.
Finita la vestizione mi sono dedicata con precisione al trucco, mettermi l’ombretto, l’ eliner, il rimmel, il rossetto di cui adoro il sapore e la sensazione di labbra vellutate mi fanno entrare completamente nel mio sentirmi donna, che vuole godere appieno la sua femminilità, essere ammirata e desiderata.
Infine mi sono infilata gli stivali con tacco 9 che mi arrivano fino al polpaccio e sistematami la parrucca castana alla tina Turner mi sono apprestata a scendere per riprendere la guida e il viaggio verso la mia meta di piacere.
Poiché il retro del furgoncino è basso devo rimanere in ginocchio, perciò non mi sono abbassata il vestito tenendolo arrotolato sui fianchi per permettermi di aprire le gambe agevolmente e con questa miise ho aperto le porte posteriori e sono scesa con decisione felice di potermi rimettere in posizione eretta sui tacchi alti.
A dire il vero durante la mia vestizione avevo sentito il rumore di un camion che si fermava nella piazzola ma non mi pareva vicino alla mia macchina e anzi ero convinta che fosse anche ripartito.
Quando sono scesa assaporando l’aria fresca che lambiva le mie gambe inguainate nei collant con una dolce carezza chiudendo la porta posteriore, mi sono girata guardandomi le cosce per sistemarmi bene il collant e gli slip prima di abbassarmi il vestito e con grande sorpresa ho visto di fronte a me ad una ventina di metri due uomini che stando a fianco del loro camion parlavano tra di loro.
Mi si è gelato il sangue nelle vene e il cuore è schizzato a mille, ambe due si sono girati e mi hanno guardato con sguardo perplesso, forse non avevano ancora capito chi fossi veramente, non avevo rifinito il trucco nei minimi dettagli ed ero anche un poco scompigliata, ma col buio non lo potevano notare, poi avevo già indossato anche la parrucca e quindi potevano benissimo pensare che ero una donna o una ancora meglio una donna che si era fatta scopare nel furgoncino.
Il tempo si era fermato sono rimasta alcuni secondi immobile senza muovere un muscolo nella speranza che si girassero continuando i loro discorsi, invece uno dei due si è subito mosso verso di mè, allora io presa dal panico mi sono girata cercando di abbassare il vestito e di andare verso la guida, ma un lembo dello spacco del vestito era rimasto sotto gli slip così un intera coscia e parte del culo sono rimasti scoperti e in bella vista mentre camminavo sculettando .
Arrivata davanti alla portiera con le chiavi in mano nel salire sono praticamente caduta sul sedile e per non sbattere la faccia sul volante ho lasciato cadere le chiavi che sono andate ad infilarsi sotto al sedile verso la portiera, era meglio se cadevano direttamente per terra sarei riuscita subito a riprenderle, così invece sarei dovuta ridiscendere e guardare sotto il sedile per vedere dove fossero finite.
Ormai ero in preda al panico più totale il tipo era ormai arrivato, impossibile accendere il furgone e partire, potevo solo chiudermi dentro e così ho fatto.
Il tipo si avvicinò alla portiera e dopo avermi squadrata per benino mentre io guardavo fisso davanti a me con le mani sul volante mi disse “Scusi……Scusi……serve aiuto?”
La voce era gentile e priva di accenti particolari, allora girai lo sguardo verso di lui e guardandolo risposi “No grazie!”ma la mia gola era completamente secca e quindi il tono della mia voce nonostante i miei sforzi non era per nulla melodioso.
Forse lui aveva capito già da un pezzo che ero una trav perché sorrise amabilmente e disse “ perché non scendi, mi piacerebbe vederti in tutto il tuo splendore” rimasi colpita per la disarmante gentilezza e determinazione di quella richiesta e risposi ” Voglio prima finire di truccarmi completamente, abbi pazienza due minuti” risposi al sorriso amiccando.
“Ok bella, quando hai finito mi trovi qui dietro, ti aspetto” e così dicendo si è allontanato.
Adesso avevo due possibilità aprire la portiera scendere cercare la chiave sotto il sedile e poi salire e partire fuggendo di gran carriera, oppure e la cosa mi stava creando un certo formicolio al basso ventre, finire di truccarmi nel migliore dei modi sistemarmi i capelli darmi una spruzzatina di profumo Kashmire e fare il mio debutto nella piazzola.
Non so per quale motivo, ma il suo tono e il suo modo di fare mi avevano rassicurato circa le sue intenzioni e quindi lasciai che le mie voglie libidinose decidessero per me prendendo la trousse con tutti i miei trucchi per finire l’opera.
Mentre mi truccavo controllavo ogni tanto attraverso lo specchietto retrovisore dove fosse e lo vedevo che parlava tranquillamente con il suo collega, così mi rilassai ancora di più concentrandomi completamente sul trucco fino a che fui soddisfatta del risultato.
Rimisi in ordine tutto il mio armamentario mi spruzzai il profumo e scesi dalla macchina, con lentezza enfatizzando i movimenti, cercando di dargli il tempo di vedere tutto quanto era possibile al limite della decenza, camminando mettendo un piede dietro l’altro in modo d a sculettare sui tacchi, loro mi guardavano, avevano occhi solo per mè e questo mi vece ancora di più inlanguidire e eccitare tanto più che l’aria era ancora più fresca e si infilava tra le cosce inguainate nelle calze attraverso lo spacco del vestito facendomi provare dei brividi che mi percorrevano tutto il corpo.
“ Ohhhh eccoti qui, sei proprio carina, sai truccarti proprio bene e hai un ottimo profumo” questi complimenti mi fecero un gran piacere, il tipo ci sapeva fare, era Galante ma non volgare, forse aveva capito come doveva prendermi e vedendo che io sorridevo divertita mi chiese “ Posso accarezzarti le gambe, voglio sentire quanto sono setose e morbide” e vedendo il mio cenno di consenso mi cinse la vita appoggiando la sua mano sulla coscia infilandosi leggermente nello spacco, stavo tremando dall’eccitazione e dalla paura, lui se ne accorse e infilò il suo ginocchio tra le mie cosce senza premura o violenza ma con lenta determinazione mentre con l’altra mano mi scostava i capelli lunghi dal collo per avvicinarsi al mio orecchio e prima di parlare iniziò a massaggiarmi il culo e le cosce con pressione progressiva mano a mano che si avvicinava al bordo degli slip.
Il tono basso e caldo della sua voce incominciò a penetrarmi nel cervello come un tarlo che divora il suo legno preferito.
“ Forse questa sera stavi andando ad un appuntamento galante, di sicuro si accorgeranno della tua mancanza e devo farmi perdonare da tè per questo” pausa nella quale assaporai una vigorosa palpata a due mani sulle chiappe “cosa posso darti? Ti piacerebbe sentire quanto piaci al mio pacco? Perché non provi a tastarlo e accarezzarlo?
Oddio mi stava ordinando senza violenza ma con assoluta autorità di toccargli il pacco, cosa sta accadendo? Mi sta trattando come una cagna in calore che non vede l’ora di mettersi a succhiare un gran bel cazzo duro e anche se ho una gran paura è proprio ciò che voglio.
Così il fatto che non mi stesse obbligando fisicamente ma solo in modo celebrale fece cadere i miei freni inibitori e presi ad accarezzargli il pacco sentendolo già bello duro e vibrante.
Lui rincarò la dose dicendo “ Lo senti quanto lo eccita una femmina come tè, vuoi tirarlo fuori, ti piacerebbe succhiarlo per benino?” io ero in brodo di giuggiole e con voce estremamente languida risposi “ Siii voglio leccartelo e prenderlo tutto in bocca” e così mi parve estremamente naturale inginocchiarmi, aprirgli i pantaloni abbassargli un poco gli slip lierare il suo scettro duro e prendendolo a due mani.
A quel punto lo guardai fisso negli occhi e inizia a dargli le prime leccatine sulla cappella per poi abbassare lo sguardo e infilarmelo tutto in gola pompandolo con passione come una cagna in calore.
Lui inizio a mugolare accarezzandomi i capelli e dicendo che lo sapeva di aver incontrato una vera Troia affamata di cazzo e che me lo avrebbe dato fino allo sfinimento.
Questo turpiloquio osceno rivolto a me mi eccitava da morire e lui lo aveva capito benissimo perché adesso incominciò a darmi della Puttana della Troia e Vacca fino a che ebbe la sua fantasia andò ancora più avanti e incominciò a chiedermi mentre io continuavo il gran lavoro di bocca: “ ti piace farti sbattere da più maschi? Oppure ti piace di più battere il marciapiede? Dai rispondi Troia!!!”
Non mi feci pregare:
“ Sono una Troia voglio sentire un bel cazzone che mi dilati oscenamente il culo, che mi allarghi le chiappe facendole sporgere come quelle di una vacca in calore, voglio farmi sbattere da più maschi a ripetizione in modo che mi riempiano la bocca di sperma e mi sfondino il culo a dovere facendomi guaire come una cagna mentre mi insultano oscenamente sempre più allupati dalla mia troiaggine. “
“ Lo so ti piacerebbe davvero!! Sei una troia, ti sei vestita come una puttana scommetto che ti faresti sbattere da chiunque ma adesso ti scopo a dovere io e dopo ti faccio inculare anche da lui e ancora di più e soffrirai di piacere incapace di sfogarti completamente e liberarti dai tuoi desideri perversi”.
Presi il preservativo che mi ero messa nel lato interno della manica del guanto nero lo aprii e glielo infilai con la bocca aspirando come un ossessa e una volta fatto mi tirai su arrotolai il vestito sui fianchi mi calai velocemente gli slip e mi misi a 90° gradi appoggiandomi al parafango del suo camion dicendoli” Ti prego inculami ficcamelo dentro e sbattimi”lui appoggio la cappella sulla Rosellina ma poi senti che si staccava e prima che potessi lamentarmi aveva appoggiato la sua lingua sul culo iniziando a leccarmi la Rosellina anale.
Mi sentivo impazzire di desiderio non resistevo più lo volevo e lui resosi conto della mia fame finalmente ci mise il cazzo, prima facendo entrare piano la cappella mentre io contraevo e spingevo l’ano, poi introducendolo con una pressione costante iniziando a sfondarmi il culo.
Poi una volta entrata per bene la cappella affondò con tutta l’asta fino in fondo lasciandomi senza fiato, ma visto che mi dimenavo lentamente roteando il culo per farmi penetrare più a fondo lui incominciò a stantufarmi come un compressore alternando il ritmo prima lento e poi 4 o 5 colpi veloci che mi squassavo come un fuscello lasciandomi sfuggire dei gridolini da checca libidinosa.
“Troia Vacca Rotta in Culo ti piace eeehh !! ci godi a sentirtelo tutto in culo, dai che ti sbatto con vigore fino a fartelo sentire in gola”, io intanto continuavo a mugolare di piacere con qualche gridolino ogni qualvolta mi dava una sonora sculacciata, orgogliosa e felice di dire “siiiii sbattimi, ancora di più, inculami ti prego, dimmi che sono una vacca una troia, siiiiii” e lui di rimando “ Sei proprio una gran Troia rotta in culo, ti sfondo a dovere con il mio cazzo, voglio riempirti il culo a dovere” e intanto assestava dei violenti colpi che mi obbligavano a tenermi forte al parafango per poter respingere con il mio culo i suoi affondi.
Sentivo la punta del suo uccello piantata fino in fondo e le sue palle che mi sbattevano sulle chiappe, mentre il mio uccello penzolando e dondolando semi duro incominciava a gocciolare.
Questa condizione fisica mi conduce ad uno stato di massima eccitazione mentale, mi sento ancora più femmina e quindi ancora più vogliosa di essere usata come oggetto di piacere, inculata, insultata e le mie perversioni e desideri più languidi esplodono dentro di me portandomi a desiderare ad ogni costo di succhiare più cazzi contemporaneamente, di farmi sborrare in viso e in bocca di ingoiare fiumi di sperma mentre mi sfondano il culo a colpi di cazzo.
Mi stava tenendo ben fissa per i fianchi mentre continuava a darmi violenti colpi di reni riempiendomi il culo con il suo cazzo strapazzandomi come un fuscello.
Così guardai il suo amico che si stava toccando il pacco guardando la scena e gli dissi” dai vieni qui che voglio succhiartelo”,” ti prego dammelo!”
L’amico non si è fatto pregare si è aperto la patta lo ha estratto dagli slip, era ancora mezzo moscio e senza tanti complimenti mettendomi una mano sulla nuca me lo ha ficcato tutto in bocca.
Ho subito cercato il ritmo giusto per gustarmi appieno l’inculata e il pompino, assaporando la sensazione di sentirmi la bocca piena con la lingua che saetta sul cazzo ormai diventato durissimo e il riempimento datomi dal pompaggio anale alternando delle contrazioni anali al gesto a due mani di allargarmi le chiappe per farmelo ficcare ancora più a fondo.
Intanto con gli occhi mezzi socchiusi mi rimbombano nella testa gli insulti e le sculacciate che ancora di più mi fanno eccitare e precipitare nel desiderio perverso di farmi sbattere a ripetizione e mi sento felice di “essere Troia”.
Poi dopo 15 minuti di pompaggio estenuante ma molto godurioso il mio inculatore ha estratto il cazzo si è tolto il guanto e girandomi come un fuscello me lo ha ficcato in gola.
Prendendomi la nuca a due mani mi ha costretta a pompargli il cazzo fino a quando ha incominciato a grugnire e rantolare e vibrando come una corda di violino spingendomelo fino in fondo ha iniziato a fiottarmi in gola il suo denso sperma.
Adoro sentire lo sperma in bocca specialmente se sono sborrate copiose fatte con tre o quattro schizzi violenti e copiosi seguiti dalle ultime gocce che aspiro io con estrema troiaggine.
Mi piace tenermi lo sperma in bocca qualche secondo apprezzandone la densità, la collosità e il sapore.
Aprire lascivamente la bocca per far vedere quanto nettare mi ha dato e in questa posa mi fa impazzire l’idea di essere fotografata o ripresa con la bocca piena di sperma e quando, come in questo caso, sono particolarmente infoiata e troia, ingoiare a più riprese lo sperma e gustarmelo con estrema voluttà.
L’amico intanto se lo stava menando e vedendomi così troia si è ulteriormente eccitato e appena ha detto sto per Venire mi sono avventata con la mia bocca sul suo cazzo per farmi riempire anche da lui.
Dopo il primo schizzo che si è stampato sul palato sono rimasta ferma a bocca aperta lasciandomi schizzare anche sulle labbra e sul viso il resto del suo nettare.
Era ormai stravolto nel suo orgasmo liberatorio e io inizia a ripulirmi il viso con il dito portandomi alla bocca le gocce di sperma recuperate.
Leccandomi con estrema malizia le dite ho poi preso un ultima goccia di sperma che avevo sul viso e piegandomi a 90° gradi me la sono spalmato sul buco del culo.
Questo gesto a fatto esclamare all’amico”Ma guarda questa quanto è Troia!” e così dicendo mi ha dato un sonoro ceffone sul culo faccendoni guaire come una checca.
Quando sono molto eccitata adoro fare gesti, movenze e voce effeminata, da vera Checca, in quei momenti vorrei essere una donna con la fica vera per farmi prendere a sandwich e riempire di cazzi in tutti i buchi, uno in culo uno in figa e uno in bocca per poi farmi riempire di sperma naturalmente.
La festa sembrava finita i miei due stalloni si erano ampiamente svuotati e erano anche molto soddisfatti della mia prestazione, almeno a sentire gli apprezzamenti che si scambiavano tra di loro.
A me però tirava ancora il culo da impazzire e desideravo più che mai che succhiassero il mio cazzetto e per fortuna il tipo galante se ne rese conto e mi chiese: “ne vuoi ancora vero?” “O sii ho voglia di farmi inculare e succhiare contemporaneamente” risposi.
“Allora vieni che ti cerchiamo qualche cazzo extra che abbia voglia di incularti per bene“ e così dicendo mi prese per mano trascinandomi, perché io ero impaurita e facevo una certa resistenza, verso il ciglio della strada.
Mi prese inoltre alla sprovvista perché una volta arrivati sulla strada si piazzo dietro di me e cingendomi la vita con una mano, con l’altra mi sollevo il vestito in corrispondenza dello spacco mettendo in bella mostra tutta la coscia inguainata dal collant nero fino all’inguine.
Per fortuna mi ero rimessa gli slip così almeno le macchine che passavano illuminavano con i fari anche il bordo di pizzo nero degli slip.
Anche questa volta dopo una prima ritrosia e resistenza cedetti sotto le sue braccia forti e parole risolute ” Dai adesso mostrati e comportati come una vera Puttana, vedrai quanti cazzi ti prendi”.
Non so cosa mi abbia eccitato di più, il fatto di camminare ancheggiando sulla strada come una puttana di professione oppure il potenziale fattore di essere pagata da un eventuale cliente per fare la troia con lui.
Fatto sta che quando lui mi ha lasciato non mi sono allontanata, anzi o infilato il lembo del vestito sotto gli slip in modo che lo spacco rimanesse visibilmente aperto sulla mia coscia e ho iniziato a camminare a piccoli passi cercando di mostrare il mio lato migliore ogni qual volta passava una macchina.
Intanto i due miei cavalieri che mi avevano montato a dovere poco prima mi incitavano “dai Puttana facci vedere quanto sei brava” e mentre sorridevo in loro direzione per schernirmi una macchina iniziò a rallentare fermandosi affianco a me.
La situazione era estremamente eccitante e mi ritrovai a pensare che se il tipo non mi fosse piaciuto avrei tranquillamente sparato una cifra elevata facendolo scappare mentre se era di mio gradimento………
Cavolo era in due, brizzolati ma curati, sembravano a posto e a vedermi così scosciata anche allupati, quello alla guida si sporse verso di me e disse: “ Allora cosa ci proponi?” con voce effeminata risposi “ Amore 30 di bocca 40 di culo col guanto” mi sorpresi della mia determinazione e padronanza del listino prezzi, ma ancor di più mi sorpresi nel continuare: “ 100 di bocca a tutti e due, senza guanto!”
Cazzo cosa avevo detto, sono pazza! I due rimasero di sasso e dopo due secondi il tipo vicino allo sportello disse” Andata monta che ho proprio voglia di sborrarti in bocca” e così dicendo apri lo sportello smonto reclinò il sedile e mi fece il gesto di montare.
Per un attimo mi voltai a guardare i miei cavalieri, il galante mi fece un gesto con il pollice alzato, io gli sorrisi e montai allargando oscenamente le cosce per entrare dietro.
Mi senti aiutare e spingere da una mano calda che palpo vigorosamente il mio culo e quando mi sedetti dietro lui mi fece capire che sarebbe montato dietro affianco a me.
La cosa era molto eccitante perché mi piaceva la sua decisione e intraprendenza.
La porta si richiuse e partimmo, i tipi si presentarono e quello alla guida mi chiese subito se ero una trans, gli spiegai che no purtroppo ero solo una fetisch trav, intanto il mio vicino incominciava ad accarezzarmi e toccarmi, facendosi via via più ardito tra le mie cosce fino al mio clitoride e inizia a pastrugnarlo dolcemente.
Ma questa è un altro splendido capitolo della mia vita da trav che continua nel prossimo racconto.
Aspetto commenti e soprattutto inviti per ripetere e migliorare l’esperienza, un languido bacio a tutti,
Bettyslut@live.it



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Golia6 Invia un messaggio
Postato in data: 23/02/2012 15:03:45
Giudizio personale:
Molto bello e molto descrittivo certo se passavo io iun quella piazzola di sosta ti avrei invitata a casa mia così potevamo giocare tranquilli e tù mi facevi il tuo prezzo che cmq avrei accettato senza problemi le trav mi fanno impazzire tanto che mi piacerebbe convivere con una di loro x condividere le loro esperienze e i loro piaceri sessuali in un trio stupendo io la trav e il cliente
bacio Maurizio

Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 04/02/2011 16:48:24
Giudizio personale:
Felicità, è un bicchiere di vino...fare un pompino..è la felicità!! :-)


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