i racconti erotici di desiderya

Sexy valentina


Giudizio: -
Letture: 1303
Commenti: 0
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Il negozio, quel mattino di agosto, era completamente vuoto. Seduto dietro il bancone navigavo senza meta nella rete telematica. Il proprietario si era preso una lunga vacanza ed io ero padrone di fare tutto ciò che volevo. Aprivo la mattina presto e chiudevo la sera tardi. Non era il massimo spendere il mese intero chiuso in un negozio di elettrodomestici, ma in fondo erano soldi facili. Coincidenza del destino, alla radio i Dire Straits suonavano: Money for nothing! Era noioso, ma sempre meglio che stare chiusi in fabbrica a farsi il mazzo! Dall’inizio del mese avevo visto solo una decina di clienti che entravano soltanto per curiosare. Ma grazie a Dio c’era internet. La mia salvezza! Da buon ventenne la maggior parte dei siti visitati mostravano tette, culi e belle fighe con stalloni superdotati che le penetravano in ogni antro. Ma dopo tre giorni di full immersion anche quello cominciava ad avere una certa monotonia. Immobile davanti al monitor fissavo la pagina iniziale di Yahoo e cercavo di trovare una parola interessante da digitare per la ricerca. Ed ecco lo spunto di cui avevo bisogno arrivare dalla radio. Il Dj stava chiacchierando con una ragazza che raccontava di come lei e il suo ragazzo facessero sesso con altre coppie. Erano scambisti. Molto interessante, pensai! Digitai la parola scambisti e cominciai la ricerca. Wow, quanti siti! Quello fù il mio primo pensiero, ma in fondo perché stupirmi. Non ero certo un ingenuo e sapevo benissimo che il mondo del sesso non aveva confini. Ancor meno in internet dove il sesso aveva trovato il terreno fertile per dare sfogo a tutte le sue perversioni. Cominciai a spulciarli, ad uno ad uno. Ce n’erano di tutti i gusti. Chi cercava una coppia, chi cercava una singola, chi un trans, chi un bisex. Le orge, il sadomaso, i feticisti. Rimasi stupito da come la maggior parte delle persone inseriva foto dei propri organi genitali come se fossero sul banco di un macellaio. Primi piani di cazzi, di fighe aperte, di culi sfondati, tette schizzate di sborra. Per quanto i miei ormoni fossero sempre al lavoro e il mio cazzo perennemente in tiro, quelle foto non mi stimolavano poi così tanto. E poi che monotonia! Dopo una ventina di primi piani di figa cominciavo ad essere davvero stufo. Ma le cose cambiarono quando spulciando gli annunci di ragazze singole trovai quello di Valentina. Wow, questa sì che era un gran pezzo di gnocca!! Non era solo bella, era Sexy! Mentre facevo scorrere le sue immagini sul monitor la parola Sexy prendeva sempre più vigore. Dio, quanto era sensuale. Con destrezza e disinvoltura metteva in mostra tutte le sue qualità in posizioni provocanti. Uno splendido culo rotondo, il seno prosperoso, le cosce sode mettevano in risalto la sinuosità delle forme. La carnagione scura e i capelli lisci e neri come la pece facevano pensare al fuoco che arde nelle donne di origine latina. La pelle cosparsa di olio, gli stivali alti fin sopra il ginocchio con tacchi a spillo. Non c’era nulla in quelle foto che si avvicinasse anche solo minimamente alla parola “volgare”. Si vedeva in fondo molto meno in confronto alle foto dei macellai, ma nonostante questo era molto più stimolante. Il corpo di Valentina, la sua capacità di provocare in me un desiderio irrefrenabile mi stava facendo sballare. Senza neanche accorgermene avevo portato la mano sul cazzo che era diventato di marmo. Ero talmente eccitato che pulsava. Facevo passare ripetutamente le sue foto, ancora e ancora, analizzando ogni centimetro del suo corpo caldo e invitante. Per un attimo cercai di riprendere il controllo, ma dopo uno sguardo fugace all’esterno del negozio per controllare che non arrivasse nessuno, mi rituffai nel mio momento di estasi. Come era inevitabile cominciai a fantasticare di lei. Pensavo a come per caso sarebbe entrata nel negozio in cerca di qualche aggeggio per la cucina. Vedendola entrare avrei sgranato gli occhi, colpito da quella carica erotica che sprigionava ogni suo singolo movimento. Un saluto e avrebbe cominciato a gironzolare per il negozio. La immaginavo con una minigonna da mozzafiato, i suoi provocanti stivali alti con tacchi a spillo e una maglietta attillata che mettevano in risalto i seni sodi e voluminosi. Non indossava il reggiseno e per quanto mi sforzassi non riuscivo a distogliere lo sguardo dai capezzoli duri e appuntiti e sulle labbra carnose sulle quali sognavo di poter passare la mia lingua umida. Nel girarsi i suoi occhi profondi incrociarono i miei in un attimo che mi era sembrato eterno. Seguivo ogni suo movimento con i miei denti che mordevano il labbro inferiore, quasi fino a farlo sanguinare. A un certo punto, giratasi di schiena, si chinò per guardare qualcosa da vicino. Dio, che culo divino. E quelle cosce. Stavo scoppiando dalla voglia di trascinarla nel retro del locale per strapparle i vestiti di dosso e per scoparla con violenza. Si rialzò in piedi e si girò verso di me. Io cercai di riprendere un po’ di contegno e di non far trasparire la mia eccitazione, ma lei sembrava sapere benissimo a cosa stavo pensando. Si avvicinò al bancone con un sorriso malizioso e gli occhi che mi fissavano senza esitazione, senza alcun segno di insicurezza. Io ero immobilizzato!

“Ciao bello, avrei bisogno del tuo aiuto”. Io ero impacciatissimo e balbettando le risposi: “Mi dica Signora, cercherò di esserle d’aiuto”. Lei mi guardò con un sorriso dolce e divertito: “Come signora, vorresti dirmi che ti sembro vecchia?”. "No, certo che no, anzi…..”. Era compiaciuta dal mio “anzi” perché la portava proprio dove lei voleva. Mi chiese: “Anzi cosa?”. Io ero completamente rosso in viso e non sapevo cosa rispondere. Non mi ero mai trovato in una situazione simile. Era chiaro che mi stesse provocando. Ma dove voleva arrivare? “Sei una ragazza bellissima, tutto qui”. Dissi, mentre sudavo freddo. “Grazie, sei gentile e sei anche molto carino”. Avevo un sorriso da ebete stampato in faccia e le guance rosse come due pomodori. Lo sapevo e mi sentivo estremamente in imbarazzo. Ed ecco il colpo di grazia. Lei abbassò lo sguardo e mi fissò il rigonfiamento nei jeans. Il mio cazzo era ancora in tiro e lei fece passare la lingua sulle labbra. Io non sapevo più cosa fare, ma lei invece lo sapeva benissimo. Senza la minima incertezza si guardò intorno. Non c’era nessuno. Anche la strada era deserta. Poi diede un’occhiata alla porta dell’ufficio che era semi aperta. E mi disse: “Sei solo vero?”. Tutto quello che riuscii a dire fu “Sì!” Ero paralizzato. Lei venne dietro il bancone, mi prese per mano e senza dire una parola mi accompagnò nell’ufficio. Dietro alla scrivania c’era una sedia in pelle, di quelle enormi e comodissime. Con decisione mi fece sedere e dopo essersi alzata la minigonna fino alla vita si mise a cavalcioni sopra di me. Io ero eccitatissimo, anzi decisamente troppo eccitato. Avevo bisogno di calmarmi e di riprendere il controllo. Lei mi prese la mano e la infilò dentro le mutande. Era completamente bagnata. Con le dita cominciai a masturbarle il clitoride e solo allora lei cominciò a perdere la propria compostezza. Continuava a tenermi il polso e guidava la velocità della mia mano, mentre gemeva di piacere, la testa leggermente piegata all’indietro e gli occhi chiusi. Poi spinse la mia mano più giù ed io la assecondai infilandole due dita dentro alla figa. Mentre queste entravano lei emise un sussulto di piacere e ad ogni colpo delle mie dita il suo corpo fremeva. Mi lasciò il polso e afferratomi la nuca avvicinò il mio viso al suo e mi spinse la lingua in bocca. Era avida. La sua lingua cercava la mia con vigore e forza. Ed io ricambiavo con desiderio la sua ricerca. Io godevo, godevo. Ero eccitato da impazzire. Non potevo, non riuscivo a pensare a niente. Sentivo solo il mio desiderio che cresceva e il mio cazzo che a quel punto era dolorante e soffriva stretto nei jeans. Poi cominciò a spogliarmi. Mi tolse la maglietta e poi si tolse la sua ed io potei vedere quegli splendidi capezzoli. Mi precipitai su di loro succhiandoli voracemente prima l’uno e poi l’altro, mentre con le mani le stringevo il culo. La sentivo godere e contorcersi dal piacere. A un certo punto lei mi prese dolcemente la testa e la scostò dal suo petto. Ancora ansimante mi guardò negli occhi e mi disse: “Adesso voglio il tuo cazzo!” Alzatasi, si tolse le mutande di pizzo. Mi slacciò i pantaloni e in un unico gesto mi tolse i jeans e i boxer. Si inginocchiò davanti a me e allargatomi le gambe me lo prese in bocca. Dio, che bello!!. La sua lingua leccava dolcemente il glande, mentre le labbra carnose avvolgevano il mio cazzo e lo succhiavano con foga. Su e giù, su e giù. Io la guardavo incredulo, zitto e schiavo di una situazione che non sapevo gestire. E godevo, godevo e Lei lo sapeva. Mentre me lo succhiava mi guardava dritto negli occhi per godere lo spettacolo delle mie espressioni di piacere. Poi di colpo si fermò. Si alzò in piedi, si girò di schiena e mentre con una mano mi teneva il cazzo in piedi con l’altra si allargava le labbra della figa. Dopo aver roteato dolcemente il mio glande sulle sue labbra lo fece penetrare. Con violenza! Con foga! Mi stava montando come un’invasata e godeva come una pazza. Ad ogni colpo gridava: “Ahhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhh” Sempre più veloce, sempre più violentemente: “Ahhhhh, sììììì, ancoraaaaaa, ancoraaaaa!!” Io stringevo i denti e cercavo di trattenermi dal venire. Per me era davvero troppo. Non sarei durato a lungo. Con le mani sui suoi fianchi cercai di rallentare la sua corsa ed allora lei capì. Si inarcò all’indietro stendendosi con la schiena su di me. Mi prese una mano e se la mise sul seno, poi prese l’altra e la portò al clitoride. Mentre le stringevo i seni ed i capezzoli lei riprese a guidarmi nel masturbarle il clitoride. Poi lasciò che io facessi da solo il mio dovere e lei allungò una mano fino ai miei testicoli e me li strinse con foga, ma senza farmi male. Poi girò la testa di lato e tirata fuori la lingua mi invitò a farla incontrare con la mia. I nostri gemiti di godimento si fondevano in un'unica sinfonia di mugolii e sussulti: "Mmmmm, mmmm, Ahhhh, Ahhhhh!!". Lei, intenzionalmente, non mi stava più montando e questo mi dava la possibilità di lasciarmi andare senza preoccuparmi di non venire. Così passarono parecchi minuti di paradisiaca esplorazione di tutto il suo corpo. La toccavo, la accarezzavo dappertutto. La pelle era morbida e liscia, i muscoli sodi e tonici. Era davvero stupenda ed era maledettamente brava. Mi stava facendo impazzire!! Naturalmente fu di nuovo lei a cambiare il gioco. Con sicurezza si alzò sfilandomi il cazzo e buttate a terra tutte le cartacce si sdraiò sulla scrivania. Poi allargò le gambe e mi disse: “Scopami!!” Era un’ordine a cui non si poteva certo disubbidire. Avevo recuperato le forze e il controllo e stavolta l’avrei davvero scopata. Sarei stato io a penetrarla e a guidare i giochi. Accarezzondele le cosce aprii per bene le sue gambe ed ammirai quel dono magnifico che le donne hanno il privilegio di possedere. Poi mi avvicinai a lei. Le accostai il glande alla figa. Cominciai a spingerlo dentro pian piano. Ero pronto per dare un colpo deciso penetrandola con forza, mentre con le mani le stringevo le cosce quando:

"Dlin, Dlon!!”

Alzai lo sguardo e vidi un cliente entrare. Ero seduto dietro al bancone. Sul monitor del computer scorrevano le foto di una bellissima ragazza in pose provocanti e sensuali. Sentii che i boxer erano leggermente bagnati. Chiusi il sito sul computer e cercai di riprendere un minimo di contegno. Il cliente diede un’occhiata veloce ad un paio di scaffali e poi se ne andò. Appena uscito feci un grosso sospiro e un sorrisetto mi si dipinse sul volto. “Porcaccia eva, stavo sognando ad occhi aperti! E che sogno! Se quella ragazza riesce a farmi questo solo con la fantasia chissà cosa potrebbe fare nella realtà!? Il tempo era volato ed era arrivato il momento di chiudere e di tornare a casa. Mentre camminavo per la strada non riuscivo a smettere di pensare a quella ragazza. Valentina! Mi aveva rapito! Dovevo scriverle! Sì, se c’era anche una piccolissima possibilità di conoscerla dovevo provare!



giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI



Webcam Dal Vivo!