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Serata bsx in agriturismo


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All’inizio dell’anno avevo messo sul sito un mio annuncio. Quindi era partita l’attesa.

Le risposte da parte di coppie sono sempre state un dono raro e ormai me ne ero fatto quasi una ragione, o meglio cercavo le ragioni e, soprattutto, cercavo di darmi delle risposte. Un annuncio su migliaia chi ti dice che venga preso in considerazione. Dove era sbagliato? Nelle foto? Nella foto di presentazione? In quello che avevo scritto?

E intanto scorrevo gli annunci …guardavo e…aspettavo novità in casella.

Tutto così fino ad una risposta di inizio luglio. Finalmente una coppia.

Il solito singolo sotto mentite spoglie - mi sono detto. Ho atteso a rispondere un paio di giornate. Poi mi sono deciso. “…grazie della risposta…sono….ecco come contattarmi” e poi ..invio.

Passano tre giorni…quattro e la convinzione della falsa coppia si fa sempre più strada.

Ma ecco la risposta. Questo è il nostro numero ..sentiamoci.

Ci siamo dati appuntamento a fine pomeriggio nel parking di un noto discount di mobili e arredi alla periferia est di Milano.

Arrivo, posteggio e …attendo di vedere la loro auto arrivare. Eccoli. Fanno un giro e poi parcheggiano di lato a me. Uno sguardo di lei, quello di lui e poi scendiamo.

Lei – Patrizia - è mora, capelli corti, non magrissima, ma molto tonica. Lui è brizzolato, nello sguardo simpatico.

Ci presentiamo e in piedi, a portiere aperte, partono le solite domande: da tanto hai l’annuncio…altre esperienze…sei veramente di ….Intanto lei si avvicina a me. Indossa un vestitino a fiori leggero, corto e le vedo bene le tette abbronzate. Allungo la mano e le tocco il culo.

“A me piace molto guardare due maschietti che giocano” mi dice e mi prende la mia mano che già le accarezzava il culo e la porta sulla patta di lui. La tiene li e sento il pacco di Carlo…non male..

Lei mi guarda eccitata. “Dai saliamo – dice lui - qui iniziano a passare in tanti”.

Una volta in macchina, forse per il cambio di scena, la complicità un po’ se ne va. “Noi non ospitiamo sai, hai letto nella nostra riposta - dice Patrizia - ci piace giocare..diciamo così fuori casa”.

Nemmeno io posso ospitare però - dico io.

“Certo lo abbiamo letto, ma pensavamo di trovarci un fine settimana di questi in un agriturismo.

Ne conosciamo uno bello e discreto in Liguria, che ne dici prenotiamo insieme, due camere e poi così giochiamo senza il patema del chi ospita”.

Ci accordiamo così, con il proposito di uno scambio di mail per luogo, la data e via.

Arriviamo in agriturismo il venerdì pomeriggio. Caldo in macchina, traffico..tutti abbiamo il desiderio di una doccia e di rilassarci un po’. Ceniamo in agriturismo e il pesto ed un fantastico bianco frizzante, non solo sciolgono la conversazione, ma rendono tutti e tre impazienti per il dopo cena, anche perché Patrizia si era lasciata volentieri toccare le coscie abbronzate, sia da me che da Carlo.

Ci alziamo da tavola.

“Ti aspettiamo” mi dice Patrizia alzandosi.

Busso. Mi apre lei. Sta dietro la porta, con un tanga nero. Mi tira dentro.

“Finalmente, ti aspettavamo”. Mi fa sedere sulla poltroncina in camera e anche lui si avvicina in piedi. Mi slaccia i pantaloni e inizio a spogliarmi.

Anche Carlo è nudo e a pochi centimetri dal mio viso ho il suo cazzo, già quasi duro. Lei mi spinge sulla nuca verso di lui.

“Dai pompa, prendilo in bocca”. Inizio a leccare il cazzo di Carlo e lei segue il mio gioco, ogni tanto spingendomi e facendomelo sentire tutto in bocca.

Poi Patrizia si sposta sul letto. Si sdraia, si sfila il tanga e inizia a sditalinarsi a gambe aperte, guardandoci.

“Dai vieni qui, lecca anche me – mi dice – toccandosi la figa e, alzando le gambe, si passa la mano allargandosi il culo.

Cazzo non ne posso più!!

Ormai la temperatura dell’incontro è altissima. La lecco e le lecco con la lingua il buco del culo. Carlo nel frattempo mi tocca il cazzo. Temo di sborare subito.

Forse sia Patrizia che Carlo lo capiscono e Patrizia si gira a pecorina. “Dai scopa, dammi il cazzo in figa”.

Mi infilo alla velocità della luce il preservativo e sono dentro di lei. Carlo mi spinge il culo ritmando la mia chiavata, poi si sposta e sento che mi fa colare dell’olio solare sul culo, poi sento il suo cazzo che mi pompa.

Da quel momento in poi, nessuno di noi tre si controlla più. “..siii….dai….prendilo….scopala….” diciamo di tutto e godiamo, non so chi prima o chi dopo, ma la chiavata è stata magnifica.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Onil Invia un messaggio
Postato in data: 11/11/2009 11:26:15
Giudizio personale:
SPENDIDO......................................

Autore: Oka69 Invia un messaggio
Postato in data: 14/10/2009 20:41:19
Giudizio personale:
il sogno comune....


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