i racconti erotici di desiderya |
Sentirsi troia ii parte |
Ero lì legato…in attesa.
Mi avevano ammanettato altre volte, ma questa volta era diverso, sentivo altre voci, c’erano altre persone e la cosa mi inquietava. Non potevo muovermi, ero a pancia in giu, ammanettato alla testiera del letto, le gambe aperte ed anch’esse legate, il mio culo esposto. Ero nudo se si esclude delle calze autoreggenti nere, sentivo tra le gambe il cazzo gonfio, e avevo anche un po freddo. Mi avevano ammanettato dopo che mi avevano chiavato violentemente, a turno, li avevo soddisfatti con il culo, ma li avevo fatto venire con la bocca, sentivo ancora il sapore dello sperma sulla lingua. Non avevo paura, era da tanto che li conoscevo ed avevo la massima fiducia in loro, mi avevano fatto percorrere la strada della bisessualità e ne ero contento. Ero curioso, forse un po inquieto ma sicuramente non impaurito. Ero dentro quella casa da piu di dieci ore e in quelle ore ero stato il loro giocattolo, mi avevano chiavato in culo ed in bocca, avevano martoriato i miei capezzoli, giocato con la cera, mi avevano usato come bagno per il loro piscio, ed erano venuti parecchie volte sul mio corpo. Sentivo lo sperma addosso, nei punti in cui si era rappreso sentivo la peluria tirare, non mi avevano ancora fatto godere, e sentivo il mio cazzo turgido dall’eccitazione. Improvvisamente sentii la porta aprirsi, fu un attimo si richiuse immediatamente, in quell’attimo avvertii distintamente tre voci estranee, erano di la e sapevo che presto sarebbero entrati. Sentii avvicinare roberto, lo sentii dietro di me, non potevo girarmi ma avvertivo la sua presenza nella stanza, sentii le sue mani sulla schiena che mi accarezzavano dolcemente. Poi sentii la sua voce roca nell’orecchio, scandiva le parole piano piano, indistintamente lo sentii sussurrare “”li dovrai soddisfare tutti, solo cosi potrai dire che sei una vera cagna””. Sapeva la mia ritrosia a fare sesso con gli sconosciuti, capi che era per questo che mi aveva legato. mi continuo a dire parole dolci, me li sussurrava all’orecchio le sue dita iniziarono ad allargare il buchino. Sentivo le sue dita entrare nel mio culo, era bravo, mi stava allargando piano piano, mi stava preparando ad accogliere ben altro. Quando decise che poteva bastare si stacco da me e apri la porta, senti questa volta nitidamente che diceva “la troia e’ pronta”. Entrarono insieme a giovanni erano piu di quelli che credevo. Iniziarono ad uno ad uno come in una catena di montaggio, prima in bocca e poi dietro, senza soluzione di continuità, facevano indurire il loro uccello e me lo sbattevano dietro. Ognuno di loro aveva una tecnica diversa, c’e’ chi mi chiavo con forza, facendomi urlare, c’e’ chi mi cavalcava piano, facendomi sentire cm dopo cm il cazzo che entrava dentro di me. C’e’ chi mi venne dietro, qualcuno sulla schiena, due in bocca. Non so quanto durò, non riuscii a contare con esattezza quanti furono, so solo che alla fine ero esausto. Uscirono tutti dalla stanza, e restammo solamente noi tre. Mi slegarono ed iniziarono a massaggiarmi, furono stupendi, dedicarono al mio corpo la massima attenzione, ogni cm della mia pelle ebbe riservato un attenzione massima. Alla fine decisero che potevo venire, piano piano entrambi iniziarono a leccare il mio cazzo come fosse un gelato. Venni quasi immediatamente ero troppo eccitato. Mi abbracciarono entrambi, piano piano nell’orecchio senti sussurrare “che troia, ne hai fatti godere cinque, sei proprio una vera porca” Mi abbracciarono e mi addormentai esausto, cullato dalle braccia di quegli uomini che ormai mi avevano fatto diventare donna. |