i racconti erotici di desiderya

Scoperta in ufficio


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Sono da circa quattro anni che mi travesto, ma lo faccio solo in privato e solo con persone che dopo aver conosciuto, o cercato di conoscere bene in chatt e che mi hanno trasmesso riservatezza, decido di incontrare. Sono una amante dei pompini, mi piace molto farli e non resisto davanti un uccelllo; non mi importa nè l'età nè l'aspetto fisico, mi interessa solo un bel cazzo duro da succhiare e che mi riempia la bocca. Sono alta 1.80, magra, fisico tonico, occhi verdi, con un culetto sodo, che sino ad ora non ho mai donato.
Sono impiegata in un'ufficio commerciale, nessuno è a conoscenza della mia doppia vita, che tengo bene nascosta dai colleghi di ufficio e soprattutto dal mio capo, maschio all'antica. Poichè mi travesto solo di nascosto e faccio raramente incontri, per il poco tempo a disposizione ed i vari impegni lavorativi/familiari, spesso mi piace indossare sotto i normali indumenti, perizoma, corpetti, autoreggenti, che adoro sentirli sulla mia pelle durante la giornata e mentre sono al lavoro. Le mie avventure o disavventure, cominciarono quando un giorno in ufficio, un mio collega che chiamerò "il Porko" (nomignolo con cui oramai lo chiamo) vide spuntare dal jeans un bel perizoma di colore rosso, causa la mia disattenzione nel piegarmi a prendere del materiale. "..Quindi sei una troietta.." mi disse con tono compiaciuto, mentre io facendo l'ignara gli risposi di cosa parlasse. "Il Porko" è un uomo che tutti noi colleghi di ufficio consideriamo un viscido, poichè persona cattiva e maligna, sempre a giudicare e parlare male degli altri ed è conosciuto come un eterno arrapato; è singol, non di bell'aspetto, alto circa 1.75, molto grasso e non è una persona molto curata, ma sul lavoro e con il capo, ha una grande influenza. Questo per dirvi che non è mai rientrato nelle mie fantasie erotiche, al contrario di altri colleghi giovani, che mi farei volentieri, nonostante sono una che non si sofferma all'aspetto fisico. Neanche il tempo di ritornare alla scrivania che me lo ritrovo davanti a me con il cazzo in mano, un cazzo che mi sembrava piccolo, ma molto spesso.."lo vuoi troia ????....lo sapevo che eri una troietta ... hai la faccia di una puttanella..." . Subito mi alzavo di scatto allontanandolo dicendogli che non si doveva permettere mai più. Il Porko sembreva aver capito e si allontanava nel suo ufficio. Riprendevo l'attività lavorativa, ma nella mente mi balenavano un sacco di domande e paure sugli sviluppi di questa situazione e le conseguenze che potrebbe portare. Starà zitto e mi lascerà in pace???? la mia paura è soprattutto per il lavoro, paura di perdere il lavore se arrivasse all'orecchiio del capo una notizia del mio essere. Comunque continuo a lavorare al p.c., quando controllando la posta elettronica leggo una email del Porko .... "se non vuoi che il capo sappia del tuo vizietto vieni alle 11:30 in bagno". Panico, sono nel panico, non so cosa fare e cosa pensare. Manca mezz'ora alle 11:30, una mezz'ora interminabile ma alla fine mi faccio coraggio e vado. E' lì che mi aspetta, e mi dice di entrare in uno dei bagni; lui entra insieme a me e chiude di scatto la porta a chiave. In questo momento sono soffocata dalla paura, lui con tono deciso e minacciono "..se ci tieni al tuo lavoro d'ora in poi dovrai essere mia e fare tutto quello che ti dirò... dovrai ubbidirmi e soddisfarmi..." neanche finito di pronunciare queste parole che si buttava su di me iniziando a lecccarmi il collo e stringendomi forte con le sue grandi mani. Rimasi impotente e paralizzata difronte a lui, che continuava a leccarmi, toccarmi e palparmi ovunque, ed infilandomi una mano nel jeans con forza mi strappo il perizoma tirandolo fuori e se lo mise in bocca. Poi mi disse di spogliarmi, e ci misi un po' a realizzare e capire cosa mi dicesse, ero proprio imbambolata, fin quanto lo ripetè con tono stizzito. Mi denudai, rimanendo solo con un toppino marrone e le autoreggenti nere. Alla vista impazzì, dicendomi che lo facevo arrapare di brutto ed inizio a struscairmi il suo cazzo sul culo. Dopo mi prese per la testa .."...ora succhiamelo troia...fammi godere ... fammi sentire quanto ti piace succhiare i cazzi"...mi inginocchiai e glielo tirai fuori dalle mutande. Non era un cazzo lungo, anzi tutt'alto, molto corto sui 12 cm, ma credetemi mai visto un cazzo tanto spesso; non so definirlo in centimetri, ma a malapena riuscivo a tenerlo in bocca, sforzandomi di aprirla tutta; aveva un odore forte di piscio, si vede che non è abituato a lavarlo molto. Dopo aver provato a tenerlo in bocca il più possibile, inevitabilmente non ce la facevo più a tenere la bocca dilatata al massimo, ed iniziai a leccarglielo come un gelato, leccando soprattutto l'enorme cappella, giocandoci con la lingua e riempiendola di saliva, anche per non sentire l'odore del piscio. Giochetto che aveva gradito molto, poichè lo sentivo mugugnare di piacere, fino a quando mi tirò per i capelli e mi spinse la testa per riprenderlo in bocca; lo presi in bocca e spinse la testa sempre di più, mi entrò tutto e mi sentii soffocare, non respiravo, ma non riuscivo ad allontamarmi poichè mi teneva stretto al suo ventre, fino a quando mi venne in bocca, era copiosa e densa, sicuramente era tanto che non sborrava, ed a quel punto come per istinto mi lasciò i capelli e potei divincolarmi subito con la bocca piena di sperma che gocciolava. Fu poca quella che sputai nel cesso perchè la maggior parte mi entrò direttamente in gola. Il Porko era soddisfatto .." sei proprio brava ... si vede che sei nata per fare pompini ... ci divertiremo tanto insieme..ora puliscilo per bene". Senza dire una parola presi a ripulirgli il cazzo leccandolo piano piano con la lingua fino all'uscita dell'ultima goccia di sperma. Si ricompose e mi disse "..d'ora in poi sarai Jessika .. la mia Jessika.. farai tutto quello che voglio ...o sarai una disoccupata".

Mi ricomposi, sciaquai bene la bocca, che mi faceva malissimo per lo sforzo nel tenere in bocca il suo cazzone e ritornai in ufficio, a testa bassa senza riuscire a guardare negli occhi nessuno, ignari dell'accaduto. Mi sentii stuprata e sapevo che non potendomi ribellare il peggio doveva ancora arrivare.

Da quel giorno l'ufficio per me è diventato un inferno, il Proko non perde occasione per venirmi vicino a strusciarsi, deridermi e costringermi a falo godere. In ufficio mi porta anche dei regali, ma più che miei sono per lui; intimo e completini sexy, corpetti, autoreggenti, chemise, che più gli piacciono e lo faccio eccitare, ordinandomi di andarli a provare in bagno per poi venire a vedere come mi stanno. Potete immaginare da soli che vistimeli indossare, si eccita senza controllo e mi salta addasso ogni volta. In un'ultima di queste, mi regalò una chemise di seta bordeaux, perizoma in pizzo nero, autoreggenti a rete rosse, e dopo pochi minuti era talmente eccitato che mi ha sborrato subito in faccia e dopo avermela spalmata bene sul viso con le sue manone grandi, mi fece leccare le dita ripulendole dallo sperma. Poi con violenza mi spinse con la testa sul cesso tenendomi ferma con un piede e mi pisciò in faccia.. "ecco, pulisciti ora... lavati ... è bella calda" mi disse. Non credevo a quello che mi stava accadendo, rimasi immobile per paura della sua reazione violenta nel caso mi sottraessi, spesso mi aveva malmenato nel mio dissuadere, era la prima volta che qualcuno mi pisciava i faccia, era la mia prima esperienza di pissing, anche se contro la mia volontà; quel piscio caldo che mi spruzzava in faccia ed aveva un odore nauseante Ero confusa in quello che mi accadeva, lì con la testa sul cesso mentre il Porko mi pisciava in faccia, mista all'incredulità, lo spavento ed anche un po' all'eccitazione. Si l'eccitazione, perchè con il tempo ho capito di essere si una troietta, ma inconsciamente credo che di essere una cagna, perchè mentre accadeva tutto questo ho provato un'eiaculazione accidentale che mi riempiva il perizoma. Il Porko accortosi del mio orgasmo, mi sfilava il perizoma e me lo infilava in bocca costringendomi a leccare il mio sperma. "Ti ho lavata per bene....così avrai il mio odore addosso per tutto la giornata ... troietta mia".. mi disse. Io mi ricomposi alla meglio e per quello che potevo, mi lavai nel piccolo lavandino, ritornando in ufficio come se nulla fosse. Durante la giornata fui anche derisa dagli altri colleghi, che sentivano il forte odore su di me e mi schernivano .."ma che profumo uso ???? ....de toilette ??? .... sa di piscio ...", tutto sotto gli occhi conpiaciuti del mio aguzzino Porko.


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