i racconti erotici di desiderya

Scopata al lavoro

Autore: Milena_travesta
Giudizio:
Letture: 828
Commenti: 2
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Tra il lavoro e mia moglie che mi contava anche i minuti, il tempo per me era sempre di meno, mentre i contatti nei vari siti erano sempre di più.

Così decisi di fare un azzardo, incontrarmi con Marco al lavoro.

Il mio lavoro si svolge prevalentemente in ufficio, ma fortunatamente avevo la disponibilità di una stanza adibita a laboratorio, dove in quel periodo andavo spesso.

Lo proposi a Marco, dicendogli che si sarebbe dovuto accontentare, non sarei potuta essere al massimo dello splendore, in quanto ci saremo dovuti incontrare fuori ed entrare insieme per evitare che qualcuno gli facesse domande.

Lui accettò ed una mattina, chiusa in laboratorio, indossai alcune cosette sexy e mi rivestii con i soliti pantaloni, camicia e giubbotto.

Non aspettai molto che arrivò il suo sms “sono qui, dove sei?”, gli avevo spiegato il punto dove ci saremo visti; in un minuto ero da lui.

Un breve e veloce saluto ed entrammo.

Marco era un bell’uomo sui 45 anni, brizzolato ed un filo di pancetta; appena chiusa la porta, in un attimo mi spogliai e indossai parrucca e sandali.

Lui iniziò subito a palparmi il culo, mentre io massaggiavo il suo uccello da sopra i jeans; sentendolo già eccitato non esitai ad aprirgli i pantaloni ed abbassargli i boxer… il suo cazzo svettò in tutto il suo splendore, non lungo, ma largo con una bella cappella rosa.

Dopo un breve massaggio, mi inginocchiai ed iniziai un lento pompino; si era appoggiato al bancone da lavoro inarcando leggermente la schiena all’indietro e spingendo il cazzo in avanti.

Lo gustai solo per qualche minuto, perché lui mi fece rialzare dicendomi che voleva incularmi ed io non me lo feci ripetere, mi misi in ginocchio su una sedia, lui si posizionò dietro di me appoggiando la cappella al mio buco e inizio a spingere dolcemente.

Lo sentii entrare lentamente senza fermarsi, se non quando era già tutto dentro e con un gemito inizio a scoparmi, dapprima lentamente, poi, tenendomi stretta per i fianchi, con più foga… “ che culo che hai… si sei proprio una gran troia… ti piace farti sbattere?...” diceva mentre il suo cazzo entrava e usciva con forza.

Ero in un lago di umori, gemendo come una cagna con quel maschio che mi stava sbattendo… era meraviglioso… avevo trovato il modo di sfruttare il poco tempo che avevo per farmi montare… ed ero li, tra gli strumenti, vestita da troia con un maschio che mi sbatteva il suo cazzo nel mio culo insultandomi e sculacciandomi.

Ad un certo punto mi disse “prendilo in bocca che sto per venire”, mi girai velocemente e feci appena a tempo a prenderlo in bocca che con un gemito mi inondò di sborra riempendomi la bocca… succhiai le ultime gocce, poi guardandolo negli occhi inghiotti tutto il suo seme.

“mi piaci, sei una brava zoccola, ci rivediamo presto” ci rivestimmo e lo riaccompagnai fuori con ancora il suo sapore in bocca.

E non fu l’unico….



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Schizzo883 Invia un messaggio
Postato in data: 03/01/2023 22:31:02
Giudizio personale:
Interessante

Autore: Profondo_largo Invia un messaggio
Postato in data: 24/04/2014 23:46:56
Giudizio personale:
breve ma eccitante....


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