i racconti erotici di desiderya

Roberta al centro dell’attenzione

Autore: ILPUNTOG
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Venerdì riceviamo una telefonata d’invito a cena da Agata e Silvio, i nostri complici erotici.

Spesso, scherzando, definiamo la nostra amicizia come un’associazione per delinquere a scopo erotico. In effetti, è grazie a Agata che Roberta, la mia compagna, ha abbandonato ogni titubanza concedendosi ai piaceri delle attenzioni di più uomini.

Oltre a noi era invitata anche un’altra coppia d’amici ma si era presentato solo Paolo poiché la sua fidanzata, Roberta, rientrando dall’estero, aveva perso la coincidenza con l’aereo a Roma, quindi l’ora del suo arrivo qui a Torino era ormai diventata una questione di pura statistica.



La cena si è svolta senza note di rilievo tranne il cibo poiché Agata è un’ottima cuoca anche se ha il vizio di rivoluzionare le ricette che ogni tanto le passo.

Seduti sul loro divano ci stiamo gustando un buon bicchiere di Calvados quando Agata chiede a Roberta se non deve andare in bagno. Alla sua risposta affermativa le due donne ci lasciano alle nostre discussioni.

Restano via molto, immagino che abbiano le loro cose da dirsi, quindi rivolgo nuovamente la mia attenzione ai due amici e mi dimentico di loro.



Quando ritornano, Roberta sì attrespola su di uno sgabello tipo bar che è posto quasi al centro della stanza mentre Agata prende il suo precedente posto al mio fianco. Nel farlo si strofina contro di me invadendo le mie narici con il suo profumo che personalmente trovo molto caldo e sensuale.

La sua vicinanza solletica la mia fantasia, non riesco a non pensare alle sue labbra sul mio membro e alle sensazioni che mi avevano regalato. A fatica cerco di mascherare le mie sensazioni e quando riprendo un minimo di controllo, tale da poter ascoltare quello che si dice, sento la voce di Agata affermare:



- Mi spiace per Roberta, questa sera era stata combinata per sei… pari… ma possiamo sempre inventarci qualcosa!

Ad esempio un’idea si sta prendendo forma nel mio cervellino malato. Sai la rabbia di Roberta, quando le racconteremo di questa sera, al pensiero di cosa si è persa!-



L’espressione di Roberta mi lascia intuire che lei sa qualcosa più di me, lo vedo dalla luce che ha negli occhi, uno sguardo che non lascia dubbi: sa che sta per far sesso !



Agata si alza dal divano, esce dalla stanza e subito ritorna con una sciarpa di seta blu. La arrotola fa le sue mani, gioca con essa, poi si avvicina a Roberta e dopo un’occhiata d’intesa le benda gli occhi.

Le sciarpe sono due, l’altra se la passa attorno al collo.

Nessuno di noi conosce le sue intenzioni, ci scambiamo fugaci occhiate interrogative che restano senza risposta.

Intanto le mani di Agata iniziano a sbottonare il vestito di lino leggero che indossa Roberta. Lentamente il suo reggiseno compare tra l’apertura del vestito. Roberta lascia fare, con mio gran rammarico, non posso vedere i suoi occhi ma la bocca ha un’espressione d’estrema concentrazione.

L’abito le è calato sino in vita senza nessuna reazione da parte sua. A questo punto Agata prende per mano Paolo e lo accompagna alle spalle di Roberta. Lui prima le accarezza le spalle, scende lungo le braccia sino in vita e la cinge, poi le sue mani passano sul bacino e lentamente salgono verso il seno. La bacia sul collo mentre stringe le coppe con forza, solo ora Roberta da segni di vita socchiudendo la bocca ed emettendo un sospiro. Gli slaccia il reggiseno e lo sfila via con dolcezza, afferra nuovamente le mammelle traendola a se, questo è quello che aspettava Agata che con parole d’invito le fa alzare il sedere in modo da spogliarla completamente.

Non l’avevo notato a casa ma vedo che Roberta indossa uno splendido reggicalze in tinta con il reggiseno e i ridottissimi slip. Anzi sono sicuro che non è uscita così da casa. Si sia cambiata quando è andata in bagno, mi domandai da quanto tempo usciva di casa con un cambio di biancheria sexy nella borsetta, pronta ad ogni evenienza. Questo pensiero mi eccitava e, al tempo stesso, turbava.

Agata, ora, prende Silvio e lo accompagna davanti a Roberta poi si pone di lato in modo da non impedirmi la visuale. Lui accarezza, con ambedue le mani, le gambe di Roberta sopra le calze, sale sino agli elastici del reggicalze e li tira leggermente per poi lasciarli facendoli schioccare sulla pelle.

Lei inizia ad eccitarsi e apre leggermente le gambe. Lui cerca di slacciare gli elastici per sfilarle gli slip ma Agata lo ferma dicendogli: - guarda bene!-

Sono incuriosito e osservo meglio, noto che le mutandine di Roberta hanno due fermagli ai lati, come quelli delle spogliarelliste. Mi domando: - ma dove avrà preso quella biancheria -. Sospetto che sotto ci sia lo zampino di Agata.

Silvio, capita la situazione, libera prima un lato degli slip intrufolando la sua mano nell’apertura. Le sue dita giocano con la bionda peluria della mia donna mentre le mani di Paolo stuzzicano il seno alternano lievi strizzatine ai capezzoli a baci sul collo o sulla schiena. A lei piace questa situazione e lentamente si sta abbandonando al tra le braccia dell’uomo che sta dietro di lei.

Con un ultimo gesto le mutandine le sono sfilate via attraverso gli elastici del reggicalze, ora è pronta, le parti del suo corpo che lei vuole concedere e da cui vuole trarre piacere sono denudate e oscenamente offerte ai due uomini.

Sempre bendata non può vedere Agata che si porta alle sue spalle e dopo aver allontanato Paolo si sostituisce a lui. Osservare le mani di una donna che accarezzano Roberta mi provoca delle sensazioni sino ad ora sconosciute. Con decisione, Agata, afferra le sue mani e le porta dietro la schiena e con la seconda sciarpa le lega mentre le sussurra delle frasi tranquillizzanti. Quindi la abbandona all’attenzione dei due uomini e viene davanti a me. Il suo vestito è chiuso sulla schiena, mentre se lo slaccia il suo seno sembra volerlo strappare. Pochi bottoni, una zip e il vestito cade ai suoi piedi. Sotto porta la stessa biancheria di Roberta, escluso il reggiseno, con una voce che mi fa vibrare il basso ventre mi dice: - toglimi le mutandine! - non è una richiesta…è un ordine.

Si fa spazio in mezzo alle mie gambe e spinge in avanti il ventre. Raddrizzo la schiena e appoggio le labbra alla sua pancia, proprio sotto il reggicalze mentre le slaccio le chiusure laterali degli slip. Li sfilo facendoli scorrere in avanti, avendo cura di farlo molto lentamente. Durante quest’operazione i suoi occhi sono chiusi e sospira quando …………. gli s’infilano fra le labbra della vagina. Lei lascia una striscia umida sugli slip che scorrono e il profumo della sua femminilità invade i miei sensi facendomi dimenticare tutto quello che accade intorno a me. Purtroppo l’estasi dura solo un attimo, Agata mi riporta alla realtà montandomi addosso, a cavallo delle mie gambe e armeggiando con impazienza sulla chiusura dei miei pantaloni.

Un gridolino di stupore richiama il mio sguardo su Roberta. I due amici, che nel frattempo si erano spogliati, stanno appoggiando, uno per lato, i loro membri alla sua bocca. Con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, può solo sentirne la pressione sulle labbra e apprezzarne l’odore.

Aprendo la bocca gli invita, loro si fanno più vicini e lei inizia a dispensare leccate e baci ai due lati mentre le loro mani fanno a gara per esplorare il suo corpo.

Agata è riuscita nel suo intento e ora brandisce il mio membro. Avvicina il pube premendolo contro di me, appoggia il viso al mio e finalmente sento le sue labbra che aspirano la mia lingua. I peli della sua vagina scorrono tutta la lunghezza del mio membro, sento la labbra che si aprono e una traccia umida lasciata sul pene crea in me delle piacevoli sensazioni.

Stacca la bocca dalla mia, mi guarda con occhi lucidi dicendomi: - ti voglio dentro! -, questa volta non è un ordine ma ha il tono di una implorazione. Lei si solleva leggermente. Con una mano le divarico le grandi labbra mentre lei si guida il mio pene dentro. Lo lascia entrare lentamente, sento che si apre senza difficoltà anche se lei sta inclinando il pube in modo da avere la massima percezione di quello che si sta facendo spazio nel suo ventre. Nell’ultimo tratto assume una inclinazione favorevole allargando ulteriormente le gambe e scende di colpo lasciando andare un grido di piacere, o meglio di soddisfazione, che attira l’attenzione degli altri tre. Distrae addirittura Roberta che interrompe il suo doppio pompino per chiedere:



Cosa state facendo voi due?-

Ho il tuo uomo dentro! – risponde la voce rotta di Agata.

Oh!… Vorrei proprio vedervi – replica Roberta.

Immagina, fai lavorare la tua fantasia!… se ne hai il tempo. –



Detto questo amplifica il movimento delle anche, scorrendo tutta la lunghezza del mio membro. Inclinata verso di me con la schiena curva all’indietro quando sale sbatte il seno sulla mia faccia. Ha un paio di tette fantastiche, più grandi di quelle di Roberta ma altrettanto sode. Mi perdo nello studio accurato dei suoi capezzoli, e quando si avvicinano cerco di baciarli, succhiarli o mordicchiarli. Stiamo giocando. Giocando con il sesso, in realtà non siamo ancora alla ricerca del piacere estremo, sappiamo tutti e due che la serata è appena iniziata. Lei s’inventa, costantemente, dei nuovi giri con il bacino e le anche. Lo prende tutto dentro e strige ritmicamente i muscoli, poi sale tenendo in se per un soffio solo il glande e resta ferma, anticipa i miei tentativi di spingerlo dentro mentre mi sorride. Scende e si apre completamente, sento l’interno della sua vagina, che anche se ferma, mi stuzzica grazie alle sue contrazioni. Lei avvicina il viso, naso contro naso, le nostre lingue s’incontrano nell’aria, i suoi occhi mi fissano intensi. M’ipnotizzano. Con le mani appoggiate ai suoi fianchi ho la chiara percezione del suo corpo. Il suo respiro aumenta di velocità e d’intensità. Anche il suo pube si muove salendo e scendendo al ritmo delle contrazioni e del respiro. I suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi ritrovo a pensare:



-NO…i sentimenti non valgono in questo gioco…Maledetta stai giocando sporco. –



Accetto le sfida e reggo il suo sguardo, la fisso negli occhi senza accorgermi che le sto stringendo con forza le natiche. Sento le sue morbide contrazioni interne farsi sempre più frequenti, i suoi occhi sono lucidi e dolci, troppo dolci; la pelle tra le mie mani diviene sempre più calda sino a quando le sue labbra si aprono in un rantolo di piacere, gli occhi si chiudono e l’orgasmo le trasfigura il volto.

Le contrazioni involontarie del pube di Agata sono quasi terminate, quando, a beneficio degli altri, lascia uscire qualche gridolino di piacere.

Il gioco degli sguardi di prima mi è servito a controllare egregiamente le mie reazioni, mi trovo ancora lontano dall’orgasmo. Lei, tenendomi dentro, mi chiede:



Vuoi venire adesso?!-

Dopo – le rispondo – ma dentro di te! –

Mi avrai … di nuovo … Grazie! – risponde lei intercalando con un bacio poco passionale e un po’ troppo sentimentale - Grazie! - ripete ancora mentre una lacrima le segna la guancia nonostante il sorriso che le illumina il volto.

Il nostro rapporto, per quanto intenso, non è durato molto. Quando Agata si è sollevata da me vedo che Roberta ha la bocca piena del membro di Paolo mentre Silvio, in ginocchio davanti alle sue gambe spalancate le sta leccando avidamente la vagina. So che a lei piace essere bendata, in determinate occasioni, ma rimpiango il fatto di non poter osservare completamente l’espressione del suo volto.

Agata si unisce ai due e dopo aver studiato bene la situazione inizia a disegnare con le dita dei ghirigori attorno al seno di Roberta. La presenza di un nuovo tocco la fa fremere mentre emette dei suoni strozzati a causa del pene che le riempie completamente la gola.

Agata invita, silenziosamente, Silvio ad alzarsi, prende il suo membro e lo avvicina alla vagina dilatata di Roberta, lo appoggia alle labbra e lo strofina contro di esse delicatamente in modo da guidarlo. Roberta abbandona il pene di Paolo, che omai sta quasi per riempirle la faccia, e si abbandona all’indietro fra le sue braccia.

Quello sgabello su cui è seduta non deve essere molto comodo, soprattutto con le mani legate, ma lei riesce ad offrire la sua femminilità all’uomo che ha davanti.

Agata dilata con due dita la vagina di Roberta e, mentre guarda nella mia direzione, vi spinge dentro il pene di suo marito. Un vero urlo di piacere sottolinea l’avvenimento.

Lei non può muoversi e accetta passivamente il piacere di quella situazione con Silvio che la penetra, Paolo che la regge per le spalle chinato in avanti a succhiarle i capezzoli e le mani di Agata che stimolano la sua vagina al ritmo dei colpi del marito.

Silvio prende le sue gambe sotto le ginocchia e le solleva, divaricandole ancora di più. Esce completamente da lei e rientra spingendolo fino in fondo, sino a schiacciare le dita di Agata. Il tutto molto lentamente. L’azione combinata dei tre, tutte quelle mani su di lei, portano Roberta prossima all’orgasmo. Non è una posizione comoda per venire, lo sa lei, lo sa Agata e lo sanno i due uomini, me è proprio questo che li eccita. La loro attenzione è completamente rivolta al corpo di Roberta, le loro azioni sono calibrate per darle il massimo piacere. In breve lei viene, urlando come raramente si concede di fare. Spinge il pube verso Silvio e la schiena inarcata verso Paolo, si solleva quasi dallo sgabello aiutata dalle mani di Agata che le cingono la vita. Salta, si muove, cerca di prenderlo ancora più in fondo nonostante Silvio sia completamente dentro di lei. Il suo ventre trema e il seno ondeggia rimarcando i suoi movimenti e il respiro affannato.

Lentamente si tranquillizza, torna ad appoggiare il sedere, quello che si vede del suo viso al di sotto della benda è reso irriconoscibile dal piacere. Silvio resta dentro di lei mentre le mani di tutti e tre massaggiano il suo corpo. Quando il respiro è tornato normale, Agata le sussurra che non ha ancora finito di godere per quella sera. La fa alzare, noto che è instabile sulle gambe, la guida con dolcezza verso di me sul divano. Mi fa un cenno e capisco che vuole che mi metta sul tappeto. Scivolo giù appoggiando la schiena al sedile del divano.

Agata guida Roberta, sempre bendata e con la mani legate dietro, su di me e la fa scendere a cavallo delle mie gambe. Il sentire le gambe di un uomo fra le sue la fa nuovamente ansimare, striscia in avanti fino a sentire un pene che le preme contro la vagina. Lei non sa chi ha sotto ma non se ne preoccupa, strofina il pube sollevandolo nel tentativo di prenderlo nuovamente dentro. I suoi tentativi sono molto piacevoli e resto lì a godermeli. Agata si mette dietro di lei, in ginocchio, la afferra per le anche sollevandola un poco, la sua mano scivola sotto la vagina di Roberta e prende il mio membro guidandolo dentro Roberta. Lei come lo sente allineato e imboccato con un abile mossa del pube lo lascia affondare nel suo ventre sino ad incontrare l’indice e il pollice di Agata che ancora mi cingono il pene. La sento bagnatissima e dilatata, si sistema e attacca un movimento simile a quello che Agata aveva usato con me prima, ma con delle varianti personali tutte sue. Cerco di non toccarla, non voglio che riconosca le mie mani, così come cerco di assecondare la sua cavalcata con delle spinte diverse dal solito, voglio lasciarle il dubbio sull’identità dell'uomo che ha sotto di lei. Le mani di Agata mi stringono dolcemente i testicoli e quando, Roberta, sale lei le solletica la vagina.

Paolo e Silvio si presentano nuovamente ai lati del suo viso con il pene eretto e speranzoso delle sue labbra. Lei, che mi sta cavalcando con la schiena eretta, è all’altezza giusta. La pressione dei due sulle sue guance la distrae dal suo precedente impegno, rompe il ritmo e i suoi movimenti diventano irregolari. Iniziavano a piacermi la sue mosse ma la vista della sua bocca alle prese con i falli dei due e molto più eccitante. Prima si dedica a Silvio, credo che abbia riconosciuto colui che la presa prima dall’odore della sua vagina rimasto sul pene, lo ingoia di colpo, succhiandolo a guance incavate. Lo scorre in tutta la sua lunghezza seguendone il glande con la lingua. Tre, quattro volte, poi volta il viso verso l’altro e prima lo lecca quindi apre la bocca e lo ingoia, si sforza di ingoiarlo tutto, gli occhi di Paolo ruotano verso l’alto mentre con una mano le tiene la testa ferma in quella posizione e muove il bacino per scoparle la bocca. Quando la lascia; Silvio appoggia il suo membro alle labbra vicino a quello di Paolo, allora la lingua di Roberta può stimolare tutti e due con dei rapidi scatti nelle due direzioni.

Nel frattempo non interrompe la sua cavalcata ma, anzi, il mio pene che entra in lei la stimola a dispensare leccate e succhiate sempre più appassionate in quel doppio pompino.

Paolo, però, non è soddisfatto. I suoi occhi cadono su Agata intenta a massaggiarmi i testicoli e a stringermi con due dita il pene dentro Roberta, si porta dietro di lei e con un lieve tocco sulla schiena richiama la sua attenzione.

Roberta, quando si accorge che uno dei due si è allontanato, s’imbroncia per un attimo poi dedica tutta la sua bocca all’altro.

Sento che Agata scivola di lato, mantenendo sempre la presa sul mio membro, si mette a carponi dal lato di Roberta opposto a quello di Silvio. Posso vedere il suo viso contornato dagli splendidi capelli neri e i suoi occhi tremendamente espressivi, ma quello che attira il mio sguardo è il seno, che quella posizione esalta. Paolo si china dietro di lei e le infila una mano in mezzo alle cosce. Lei non si fa pregare, apre le gambe e solleva il sedere come una gatta. Apre la bocca e geme quando lui le entra dentro, china la testa per osservare la sua penetrazione e i capelli ricadono in avanti. Quando rivolge il suo sguardo a me il viso e coperto dai capelli ma riesco a cogliere la sua espressione di piacere. I suoi occhi sono puntati su di me. Paolo la monta con foga e il suo seno balla al ritmo dei colpi, ansima, geme ma non molla la mano dal mio membro.

Volgo lo sguardo alternativamente a Roberta sopra di me che succhia Silvio e a Agata di fronte a me montata da Paolo. E’ uno spettacolo troppo eccitante e sento che sto per perdere il controllo.

Roberta si accorge che l’uomo che sta succhiando e pronto a venire, fra una succhiata e l’altra riesce a dire:



Riempimi… anche da sotto…ti prego!-



Quando i primi getti di sperma le invadono la gola, Roberta, intensifica la sua cavalcata. Afferro una mammella di Agata e spingo in alto il bacino mentre sento l’orgasmo arrivare.

Le mosse di Roberta le fanno sfuggire a tratti il membro di Silvio dalla bocca e molte gocce di seme le stanno imperlando il seno. A questa vista esplodo. Sentendomi pulsare dentro di se, Roberta, si apre ad accoglierlo sino in fondo limitandosi a contrarre fortemente i muscoli pubici. Il mio orgasmo genera il suo e lei nuovamente si abbandona la piacere crollando su di me.

Anche Agata sta per venire quando Paolo esce bruscamente da lei e la fa girare sulla schiena, si mette quindi a cavallo su di lei appoggiando il pene al seno.

Lei è troppo avanti e viene mentre lo sta succhiando, dimenando il pube in cerca di soddisfazione. Ci pensa Silvio che affonda prontamente due o tre dita nella vagina di sua moglie.

Paolo riempie il viso e parte del seno di Agata urlando, poi appoggia il suo pene nel mezzo del seno e lascia che le ultime gocce colino sulla gola di lei.

Appena la situazione riprende una parvenza di normalità, sussurro a Agata: - Mi avevi promesso di farmi venire dentro di te!-



E’ vero – confessa lei – manterrò la promessa… ma adesso… un attimo di respiro!-



Ci sistemiamo chi sul divano chi sulle poltrone, sleghiamo e sbendiamo Roberta, in modo che vedendoci adesso sparpagliati per il salotto non possa capire chi si è dedicato a lei nelle varie fasi della serata. I suoi occhi finalmente liberi mostrano una soddisfazione profonda e una eccitazione ancora non sopita. Si avvicina a me e dopo un bacio leggero sulle labbra mi racconta quanto le è piaciuto e ringrazia Agata per quell’idea che ha avuto.

Lentamente ci rivestiamo. Rimaniamo ancora un poco a parlare di quello che abbiamo vissuto, Paolo mi dice che non vede l’ora di far conoscere a me e a Roberta la sua fidanzata e la cosa, chissà perché, mi eccita.

Quando viene l’ora di salutarci Agata mi chiede di accompagnarla in cucina con scusa.

Rimasti soli noto una luce ormai nota nei suoi occhi, senza dire una parola s’inginocchia davanti a me e mi slaccia i calzoni. Lo prende in bocca mentre è ancora rilassato e lo fa crescere fra le sue labbra, sottolineando con grugniti di approvazione la rinnovata erezione. Quando è soddisfatta della consistenza si alza dicendomi:



Avevo promesso di farmi riempire da te… e adesso sono intenzionata a mantenere la promessa-



Solleva il vestito in vita, sotto indossa solo le calze e il reggicalze, si siede sul tavolo a gambe aperte e dischiude le braccia a mo’ d’invito. Mi guarda maliziosa mentre mi avvicino, i suoi occhi sono per me una calamita di una forza irresistibile.

Lo infilo dentro di lei immediatamente. Si avvinghia a me con le gambe e le braccia, con voce rotta dall’emozione mi dice:



Baciami -.



Le lingue lottano fra loro nelle nostre bocche unite per le labbra, inizio a muovermi prima lento e lungo. La stimolo con due dita, le do dei colpi sempre più violenti che lei apprezza. Sappiamo di non avere molto tempo, gli altri aspettano. Stacca la bocca dalla mia per respirare meglio ma trattiene la mia testa. Mi fissa, respira con la bocca socchiusa, a tratti chiude gli occhi e il suo volto si trasforma. Sto godendo e anche lei. Spalanca gli occhi, li tiene fissi sui miei e m’implora:



-Riempimi!…Riempimi adessooo.-



Lei viene e io subito dietro di lei, dentro di lei. Per tutto il tempo di quel breve, ma intenso, orgasmo i suoi occhi non si sono staccati dai miei.

Ci ricomponiamo.



Ho mantenuto la premessa!- afferma Agata.

Si. Ora sono io in debito con te…sai mi piace come vieni!- ribatto.

Dovrò darti qualche altra occasione di osservarmi, allora.- mi consola lei.



Torniamo dagli altri, che se hanno sospettato qualcosa non lo danno a vedere. Pochi convenevoli e ci salutiamo dopo che Paolo ha promesso di raccontare tutto e nei particolari a Roberta, in modo da farla pentire della sua, involontaria, assenza.

Sulla strada del ritorno Roberta, non è molto loquace, capisco che sta rivivendo la serata e non voglio interrompere i suoi pensieri. So che l’indomani non farà altro che raccontarmi le sue sensazioni e tutto quello che ha provato.

Stranamente non mi chiede chi l’ha penetrata, chi lei ha succhiato o chi l’ha toccata. O non le interessa saperlo, ma non credo, o sta imparando a giocare come Agata.

Già! Agata ed i suoi occhi. Quello sguardo ancora rimaneva in me con il significato intrinseco che temevo di comprendere.

Vedremo!



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 14/05/2008 17:23:19
Giudizio personale:
Dopo un racconto così intenso ........ ti meriti il massimo; ben scritto, eccitantissimo, non riuscivo ad andare avanti ...... tanta era la mia eccitazione ........ solo brevi pause mi hanno permesso di ......... godere insieme a te ed Agata; grazie.


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