i racconti erotici di desiderya

Regalo di nozze


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Era il tardo pomeriggio del mio ultimo giorno da scapolo.
Stavo camminando per strada e guardavo le vetrine quando mi sentii chiamare.
"Non ci credo! Tu! Da quanto tempo!"
Era una mia amica, con la quale ci eravamo persi di vista da qualche anno.
Bionda, corporatura esile ma con un seno pronunciato che faceva capolino dalla camicetta ed un culo da favola inguainato in una minigonna jeans.
"Che mi racconti di bello?", mi chiese.
"Mah, domani mi sposo...", le dissi con un mezzo sorriso.
"Davvero? Non ci posso credere!", fece lei, sgranando quegli occhi verdi nei quali mi ero perso tante volte.
"Ebbene si, ho deciso di capitolare anche io..."
"Allora bisogna festeggiare!", mi interruppe. "Aperitivo?"
Annuii...
L'inizio della serata trascorse tra qualche drink, qualche stuzzichino e tantissime cose di cui parlare, ricordi da disseppellire dalle nebbie del tempo, nomi e luoghi dimenticati...
"Accidenti com'è tardi!", disse guardando l'orologio.
"Ti accompagno?", le chiesi.
"Ma... sei a piedi o sbaglio?"
"È vero, che scemo..."
"Ti accompagno io", mi disse.
Salimmo nella sua auto. Mentre guidava, la sua mano indugiò un istante di più sul cambio e poi si spostò sfiorandomi la coscia.
Pensai che l'avesse fatto inavvertitamente, ma guardandola, vidi che stava sorridendo.
Giungemmo sotto casa mia. Improvvisamente non avevo più voglia di andarmene e lei se ne accorse.
"Mi prepareresti un caffè? Mi sa che ho bevuto un drink di troppo!", disse lei senza troppa convinzione.
"Certamente", le dissi strizzandole l'occhio, "non posso rischiare che ti venga un colpo di sonno mentre torni a casa!"
Entrammo in ascensore. Abito all'ottavo piano, ma già al secondo piano eravamo avvinghiati in un bacio profondo.
Le nostre lingue si intrecciarono, stuzzicandosi a vicenda mentre le nostre mani cercavano di liberarci dai vestiti.
Entrammo a casa mia seminudi. La condussi in camera da letto e lei si mise a pecorina sul letto, inarcando la schiena.
Il mio sguardo corse sulle sue gambe tornite e in men che non si dica, stavo già armeggiando con la cerniera della sua minigonna.
In un colpo solo volarono via anche le sue mutandine ed io affondai il mio viso nella sua intimità.
Mi inebriai del suo profumo, assaporai il dolce miele che sgorgava da lei, mentre il suo respiro si faceva affannoso e la sua voce, inizialmente roca si trasformava in mugolii di piacere.
Mentre la mia lingua stuzzicava il suo clitoride e giocava con le labbra della sua passerina, mi slacciai i pantaloni, tirai giù i boxer e prima che lei potesse accorgersene, la penetrai, scivolando facilmente dentro la sua fighetta umida.
Il respiro le si fermò un attimo, ma dopo il primo colpo si abbandonò totalmente al piacere.
Le sue mani artigliavano il copriletto, mentre lei sembrava incapace di muoversi sotto le mie spinte e rimaneva totalmente offerta a me, con la testa abbandonata sul letto ed il suo culo sollevato verso di me che la impalavo senza sosta.
Dopo un po' la feci girare di schiena, mi misi le sue gambe sulle spalle e continuai a scoparla alternando focose galoppate e movimenti lenti e profondi.
Ad un certo punto, il suo orgasmo esplose. Lei si inarcò all'indietro dimenandosi mentre le ondate di piacere la squassavano da capo a piedi. Io accelerai e tirandolo fuori all'ultimo momento, spruzzai la mia sborra su di lei che ancora fremeva per l'orgasmo appena passato.
Mi distesi ansimante e felice accanto a lei, ma lei era di nuovo vogliosa di sesso. Senza dirmi nulla iniziò a spompinarmi, facendomi tornare duro in pochissimo tempo.
"Adesso tocca a me condurre il gioco" mi disse e salì sopra di me. Iniziò a cavalcarmi furiosamente, muovendo le anche e strusciandosi sopra di me. Le sue mani mi graffiarono il torace, la sua bocca mi straziò i lobi delle orecchie mentre raggiungeva l'orgasmo ancora ed ancora. Infine, venni anche io, stavolta dentro di lei, e lei si abbandonò su di me ansimante.
Mi addormentai profondamente.
Fui svegliato dalla sveglia del cellulare che suonava. Ero solo. Se n'era andata ed io sapevo che questa volta non l'avrei più rivista.
Aveva lasciato un bigliettino sul comodino. "Spero che il mio regalo di nozze ti sia piaciuto!"
Ah, già!... Il mio matrimonio!!!


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Accompagnatore Barese Invia un messaggio
Postato in data: 24/01/2012 21:40:00
Giudizio personale:
BELLO

Autore: Sandman71 Invia un messaggio
Postato in data: 22/12/2011 18:45:43
Giudizio personale:
Questi sono regali da farsi e non solo per i matrimoni!!!!


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