i racconti erotici di desiderya

Racconto erotico (traduzione fra parentesi)

Autore: Alto Volume
Giudizio:
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Commenti: 2
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E' forte in me il desiderio di raccontare cosa mi è capitato.

(non c'ho un cazzo da fare e scrivo cosa mi piacerebbe fare).



Sono un bell'uomo di 27 anni,alto,prestante e con un cazzo da 20 cm.

(sono 50enne basso e cicciotello,quasi calvo, mi sono misurato l'uccello 1000 volte e,facendo la media, arrivo a 13,8 cm).



Ero in spiaggia quando vedo una gran figona in topless che mi chiede di farle accendere la sigaretta; ci capiamo al volo e decidiamo di andare a scopare dentro la sua cabina climatizzata.

(ero in fabbrica alla pressa quando la Gina, con la tuta un pò sbottonata, mi ha chiesto bestemmiando la chiave del 13; siccome non sono stato svelto a passargliela mi ha dato una pacca nei maroni).



Appena entrati nella cabina climatizzata,dalla parete si apre uno sportellino ed esce una bottiglia di champagne freddo dalla quale beviamo avidamente versandolo poi sui nostri corpi già nudi e frementi.

(con un gran male ai maroni, ho preso la Gina per il collo e ne ho aprofittato per infilarle una mano dentro la tuta, in mezzo alle tette; lei mi ha rifilato una pacca sulla nuca con la chiave del 13)



Nella cabina climatizzata i nostri corpi bollenti iniziano l'antica danza dell'amore; il mio cazzo duro entra nella sua figa depilata ed entrambi contraiamo i muscoli per cercare maggior piacere l'uno dall'altra.

(ora il male ai maroni è superato da quello alla nuca ma non smetto di palpare a piene mani le tette flaccidotte e molto sudate della Gina; i nostri corpi coinvolti nella lotta di classe finiscono sotto la spianatrice

fra i trucioli di ferro che impietosamente si conficcano nelle nostre schiene. Non mollo le tette della Gina; lei mi sgagna un braccio).



Nella cabina l'aria è arroventata dai nostri corpi; esplosioni di puro godimento scuotono le nostre membra e le nostre anime elevate a congiungersi anche spiritualmente. Si frammentano e frammischiano i nostri liquidi corporei codiavundo lo scivolio inesorabile della penetrazione. Stiamo per esplodere........

(il capoturno ci ha presi su da terra tutti ammaccati, ci porta nell'infermeria e lì ci dice di arrangiarci a medicarci da soli chè non ha tempo da perdere. La Gina si sente tanto infermiera e comincia a medicarsi lei mentre io mi lamento del suo egoismo......)



Nella cabina c'è un'atmosfera lunare, l'aria è irrespirabile e decidiamo di alzare al massimo il climatizzatore. Lo facciamo restando allacciati come cani ed ogni passo è sublime goduria. L'aria fredda ci riporta indietro nell'arrampicata all'orgasmo.Ma è solo questione di tempo.....

(La Gina, impietosita, mi fa sfilare la tuta per togliermi i trucioli dalla schiena. Poi anche lei si toglie la tuta e tocca a me medicarle la schiena. Vacca boia! La Gina c'ha un pelo sotto le ascelle e nella gaglioffa da fare invidia ad un cane spinone. Vuoi vedere che adesso ci metto la mano sulla patacca? Al massimo becco uno sganassone.....)



Nella cabina l'aria è polare. I suoi seni ballonzolano al ritmo dei miei affondi, i suoi capezzoli granitici sono obelischi erti sui dolci declivi disegnati dalle sue tette. La sua figa depilata pare bocca socchiusa ad ingoiare e cibarsi del mio cazzo dolorosamente indurito. Gocce simili a saliva scendono dalla bocca/figa ingordamente aperta ora.....

(Ustia! Và che la Gina mi lascia la mano sulla sua patagnaccona! Orca che pelosa, adesso ci infilo due dita sotto le mutande e lei mi lascia fare! La Gina si inginocchia davanti a me e mi sfodera l'uccello e se lo ciuccia se fosse lo stecco del gelato. Urca,adesso la ciulo! Vabbè, sa un pò di sudore acido, ma anche io non so mica da arbre magique.....)



Nella fredda cabina i nostri corpi sono travolti da brividi. Forse abbiamo esagerato con lo champagne freddo e col clima. I primi brontolii di pancia li ignoriamo entrambi. I seguenti minacciosi scoppietti all'interno delle nostre viscere prima ci fanno sorridere, poi ci costringono ad allontanarci l'uno dall'altra con la classica frase "scusa è un attimo, ma poi passa...."

(Ho steso la Gina dietro la cassa che fa da lettino medico; lei ha allargate le gambette corte e tozze che ha e ha tirato fuori le tette dal reggiseno; fiappe come sono e stesa com'è lei, le sono scivolate sotto le braccia, ma non fa niente, c'ha una spacca di figa da impazzire; spero solo di trovare l'entrata in mezzo a tutto quel pelo.....)



Nella cabina l'aria si è fatta greve; i nostri corpi esposti all'enorme sbalzo termico non possono più garantire l'efficienza delle tenute. Inevitabili fughe d'aere costringono prima lei, poi me, a repentina ritirata in luogo atto ed appartato. La liberazione dei nostri ventri dolenti è inappagabilmente migliore di tutti gli orgasmi provati.

(Bestia, la Gina è bravissima a chiavare. In quattro mosse mi ha fatto sborrare e ha fatto in tempo anche a buttarmi fuori con un colpo di figa, così non abbiamo corso il rischio di far nascere un altro povero cane proletario come noi. Certo chiavare in fabbrica con 'sta bruta bestia de la Gina, puzzolenti di sudore e olio non è il massimo.

Chissà come sarà chiavare quella gran figona della moglie del padrone al mare dentro una cabina climatizzata......)


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Alter Ego Invia un messaggio
Postato in data: 26/09/2007 17:42:07
Giudizio personale:
molto bravo.. riesci ad interpretare perfettamente la provincia italiana!! se non lo stai già facendo ti consiglierei di scrivere dei libri.. sarebbe un successo!!

Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 13/08/2007 16:34:59
Giudizio personale:
Ha ha ha ..... veramente divertente, piacevole ed originale. e scritto pure bene.
Complimenti.


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