i racconti erotici di desiderya

Quei due sulla spiaggia 1997

Autore: Paolapino
Giudizio:
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Commenti: 1
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“Ma quando è successo , in vacanza?”
“Si Anna, il mese scorso”
“Ma ci sei stata, dico hai fatto…rapporti intendo”
“Ma no, dai lo sai. Quello no, però, certo ci siamo andati molto vicino”
“Dimmi tutto”
“Prova ad immaginare: erano quasi le venti, le piccole onde si infrangevano a ritmo regolare come un cuore a riposo. Il sole stava calando lentamente in mare dando il via ad uno di quei tramonti che in Versilia sono straordinari con le nuvole che prendevano già sfumature di tutti i colori . A pancia in sotto sull’asciugamano blu prendevo gli ultimi raggi di sole con Pino accanto, in un angolo riservato della spiaggetta, una caletta nascosta oltre una piccola fila di scogli che la divide dalla spiaggia più grande, romantica e tenera. Una brezza tiepida mi carezzava piacevolmente la schiena e riusciva anche a soffiarmi un piccolo brivido tra le gambe che avevo leggermente dischiuse . Non avevo il reggiseno,come sai quando vado in spiaggia, ma la cosa non era certo fuori luogo sia perché non c’era proprio più nessuno, sia perché ero stesa a pancia in sotto e potevo così godermi tranquillamente quella carezzevole sensazione di fresco dopo una giornata di calura intensa. Voltandomi verso Pino che era steso di schiena accanto a me, non potei fare a meno di guardare verso giù il suo costume piuttosto piccolo ed elastico che disegnava il profilo del membro, se non turgido, già consistente. Non male Pino per i suoi 44 anni. Appena un po’ di pancia (quando altri ne hanno molta di più) e sempre molto attivo e fantasioso”.
“Ah Paola, non lo dire a me: sai che tuo marito mi stuzzica e ti invidio ”
“Ah Ah, chi lo sa Anna se prima o poi… a forza di vedere foto. Va beh torniamo in Versilia. Provavo una specie di tenerezza affettuosa e per questo allungai la mano per una strizzatina malandrina e affettuosa sul suo costume mentre lui aveva gli occhi chiusi e quindi, non aspettandoselo, fece un balzo ridendo. Gli mollai un bacio sulle labbra e tornai a stendermi nella stessa posizione di prima. Una straordinaria vacanza piena di bei momenti , di sesso e di fantasie. Nottate roventi e per fortuna l’aria condizionata dell’albergo… ci ha aiutato. Mentre pensavo alle nostre fantasie, con quella incredibile capacità di intuire che ha Pino, senti la sua mano cercare di farsi spazio tra l’asciugamano e la coscia e agevolai il suo movimento. Piano piano la mano riuscì a giungere al bordo interno del costume iniziando un massaggio leggero leggero, esattamente al centro, sopra il costume con il dito indice, lentissimo, esercitando una lieve pressione piacevole alla quale mi abbandonai quasi subito per godere liberamente del tocco. Pino roteava il dito, cercava (sempre sopra il costume) il clito, poi faceva pressione quasi spingendo un po’ la stoffa tra le mie grandi labbra che già si andavano inumidendosi e schiudendosi. Una sensazione molto eccitante. Pino proseguiva sempre più sicuro avvertendo il mio piacere . Le sue dita allora hanno scansato il bordo del costume per incunearsi sotto e giungere al bottoncino con il polpastrello e poi viaggiare tastando la mia sempre maggiore umidità. Ormai medio ed indice andavano e venivano sotto il costume penetrando ogni tanto leggermente facendomi capire dal tocco provocante che ormai la sua intenzione si era via trasformata .Ora intendeva farmi un ditalino e non era la prima volta che accadeva in spiaggia. Mi sistemai meglio per alzare un po’ il bacino e fare più spazio alla sua mano tra le mie gambe, guardai un attimo schiudendo gli occhi verso il suo costume e ora il suo cazzo faceva quasi capolino dall’elastico. Mi sistemai pronta a godere, richiusi gli occhi, allungai anche io la mano poggiandola sul suo costume e lo lasciai proseguire. La carezza si faceva sempre più decisa e profonda ma non mi aspettavo lo sviluppo improvviso che ci fu. Pino si tirò su e io feci per fare altrettanto ma lui mi disse di stare giù a occhi chiusi e di aprirli solo quando l’avrebbe detto lui. Sono abituata ai suoi giochi strani e quindi lo lasciai fare. Sono sempre molto piacevoli. Ha fantasia. Lui si tirò ancora più su piegandosi verso il mio sedere, togliendo la mano di sotto per iniziare una carezza piacevole sotto il costume sulle natiche. Il vento entrava nello slip così spostato e il piacere aumentava. Lui carezzò i glutei, li stringeva, alzava il bordo dello slip e poi d’un tratto in modo sorprendente iniziò a tirarlo giù . Va bene che era una spiaggetta isolata ma forse esagerava. Provai ad oppormi con dolcezza ma lui decisissimo mi disse di stare ferma ed ubbidire. Feci ponte per farmi sfilare lo slip. Nuda, completamente nuda, a pancia in sotto gli occhi chiusi , Mi allargò con dolce fermezza le gambe e riprese il lavoro di carezze non trascurando neanche dietro. Toccava, dischiudeva. Ovunque e poi con l’altra mano (ormai le usava tutte e due) passava in mezzo al solco tenendo con due dita divaricate la zona che poi sfiorava con l’altra mano”.
“Mamma mia Paola, mi stai a far venire una voglia! Me lo presti?”
“Stava diventando un piacere sconvolgente perché ero bagnata ed oltre alle sue carezze quella del vento era sempre più piacevole. Il massaggio andava avanti da diversi minuti e mi stavo preparando a concentrarmi per un orgasmo quando Pino lo interruppe chiedendomi di voltarmi sulla schiena ma sempre ad occhi chiusi. Nel fare la manovra, però, confesso che per cercare di vedere…il suo uccello a che punto fosse, gli occhi li ho aperti e per poco non mi ha preso un colpo. A non più di un paio di metri da noi, in direzione dei miei piedi, quindi tra noi e il mare , su un asciugamano erano due ragazzi, sotto i trenta sicuramente, stesi a pancia in sotto, appoggiati sui gomiti che non perdevano uno solo dei nostri movimenti. Tentai di coprirmi subito stringendo le gambe e cercando il costume ma Pino con forza, sorridendo, mi spinse con la schiena giù ribadendo..” Chiudi gli occhi e lasciami fare” aggiungendo che conosceva la mia fantasia che proprio la notte prima gli avevo confessato e che mi avrebbe fatto godere come una troietta. E così dicendo tornò con decisione ad aprire le mie gambe schiudendole in modo quasi eccessivo davanti agli sguardi di quei due ragazzi. Avrei anche voluto ribellarmi ma lui in quella posizione aveva ripreso il massaggio lì e non ce la feci ad oppormi. Stesa occhi chiusi immaginavo il desiderio dei ragazzi che da non più di due metri da quella posizione potevano vedere tutto, anche perché mio marito non risparmiava nulla. Ogni tanto correggeva la posizione della gambe divaricandole, allargava le labbra della fica. Stavo godendo in modo incredibile ma volevo vedere. Mi tirai su appoggiandomi dietro con i gomiti e piegando un po’ le gambe. I due ragazzi ormai erano a un metro e mezzo. Uno seduto aveva il cazzo fuori del costume e si stava masturbando (un cazzo strano, storto in giù) e l’altro aveva la mano dentro il costume. Mi misi a guardare tutti e tre mentre pino continuava a masturbarmi e a bloccare con lo sguardo uno dei due, il più intraprendente, che voleva avvicinarsi ulteriormente. Anche mio marito con l’altra mano si segava”.
“Paola se continui così vengo qui al bar. Che situazione!”
“ Pensa Anna, una mano di Pino nella mia passerina a toccare e mostrare, e l’altra a segarsi e quei due ad un metro da me che guardavano. Il più carino, quello che aveva la mano nel costume si mise in ginocchio abbassandosi lo slip e tirando fuori un considerevole cazzone. Pino continuava a masturbarmi e io godevo e stavo per venire. Mio marito però mi impose di aspettare. Lasciò la mia passera, si alzò, venne a inginocchiarsi vicino a me offrendo il suo uccello alla mia bocca. “Fai vedere come bevi” mi disse secco. Sapevo che stava per venire e infatti feci appena in tempo a prenderlo in bocca. Lo schizzo addirittura iniziò mentre stavo con le labbra appena sulla cappella, io sempre appoggiata sui gomiti. Mi riempì la bocca in un istante ed era talmente tanta che faticavo ad ingoiare ed infatti un rivolo colò fuori causando una vistosa reazione da parte di quello che si stava masturbando in ginocchio che iniziò a farlo furiosamente. Pino lo guardò sorridendo e gli disse “Vieni qua e sborra sul suo seno” ordinò prendendo il mio seno sinistro e sollevandolo come per offrirglielo. Non l’avevo mai fatto ma lui sapeva essere una mia fantasia. Non reagii quando il ragazzo si alzò si avvicinò quasi di corsa continuando a masturbarsi avvicinò il suo cazzone strofinandolo al mio capezzolo durissimo. Si segava e guardava fisso tra le gambe e Pino a quel punto ha avuto pietà di lui e gli ha fatto di si con il capo. Così mentre si segava il ragazzo mi ha messo la mano tra le gambe in modo un po’ ruvido, violento, entrando subito dentro con due dita quasi in contemporanea al suo fiotto. Un primo schizzo lunghissimo finito quasi tutto sul mio asciugamano, poi gli altri, 5, 6 densi bianchi tutti diretti da lui sul capezzolo con qualche schizzo giunto anche alla mia guancia. Stavo li immobile a sentire colare quel liquido caldo quando l’altro dal cazzo storto arrivò scansando brutalmente il suo amico e mentre io ormai stavo venendo senza ritegno nella mano del primo con singhiozzi sul mio seno e anche sul viso sono arrivati altri schizzi . Seni, pancia, spalle, capelli, bocca .ero tutta piena di sperma che quattro mani, quelle dei due ragazzi, spalmavano e massaggiavano ovunque. Ormai godevo torcendomi del contatto ma quando uno dei due, non so chi, ha varcato con le dita la porta più stretta del mio piacere il gioco sui interruppe bruscamente. Sentii Pino ordinare…"basta andate ora basta, su". E dopo un attimo di esitazione le mani abbandonarmi. I ragazzi si allontanarono quasi di corsa come se avessero rubato qualcosa. Io sfinita dagli orgasmi lasciai che il vento asciugasse il loro sperma addosso mentre Pino con l’asciugamano mi ripuliva con dolcezza il viso e i seni. Sfinita ma con un’esperienza incredibile e folle da rivivere con Pino per notti e notti…


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Mysterx Invia un messaggio
Postato in data: 30/01/2011 23:51:48
Giudizio personale:
tua moglie è una donna preziosa io ho una imbecille sessuofobica


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