i racconti erotici di desiderya |
Prima volta in lingerie |
Ho iniziato piuttosto tardi a vivere la sessualità in base a ciò che mi piace piuttosto che in ossequio a regole sociali ristrette. Diversi anni fa, già quarantenne, ho avuto una relazione con un uomo, conosciuto tramite un sito di annunci gay, che è durata diversi mesi. Io piacevo a lui e lui piaceva a me, quindi ci frequentavamo con una certa regolarità. A dire il vero lui mi chiamava quando aveva voglia di svuotarsi, ma io ero ben felice di accontentarlo. Fortunatamente non abitavamo lontani quindi, a seconda della disponibilità lasciatagli dal suo impegnativo lavoro, lui poteva dedicare ai nostri incontri un tempo limitato - "faresti un salto veloce da me?" - seppur di tanto in tanto passavo la notte a casa sua. "Fai un salto da me" era il suo modo per chiedermi di andare a fargli un pompino, farmi spruzzare il viso per bene - cosa che lui adorava - e poi dovevo sgombrare.
Una sera mi chiede se mi andava di conoscere un suo amico, che avrebbe voluto che io mi travestissi da troia. Beh, lo ammetto, a me vestirmi da troia è sempre piaciuto, però tendevo a tenere nascosta questa propensione, avendo appurato che la maggior parte degli uomini attivi contattati via web tende a scartare un profilo da femminella: "voglio dominare un uomo maschile, non una femmina mancata", ti dicono. Insomma accetto. Vado a casa del mio amico la sera dell'appuntamento, ho portato con me tutto il necessario, tranne le scarpe. Scarpe da donna della mia taglia è difficile procurarsele in tempi brevi. Il mio amico ha preparato la tavola con tre posti. "Scaldami un pochino prima che arrivi Riccardo" mi fa sbottonandosi i pantaloni. Mi inginocchio, mi attacco ai suoi slip, armeggio un pochino fino ad estrarre quella verga che conosco già tanto bene. é già duro.... "Non vorrai mica venire subito..." gli sorrido scappellandogli il membro. "Succhia e zitta". Sempre sbrigarivo. Adoro la sensazione della sua cappella gonfia che mi invade la bocca. La insalivo con l'intenzione di prodigargli i ricamini di lingua sul filetto che lui adora, invece il mio maschio mi prende la testa e mi scopa la bocca senza delicatezza. Lo lascio sfogare un po', capisco che non voglia venire subito e appena estrae l'arnese turgido dalle mie labbra glielo meno dolcemente insalivandogli le palle e massaggiandole con le labbra. "Forza preparati che tra un po' Riccardo arriva." Sono emozionata. Da sola in casa mia mi sono spesso travestita per eccitarmi, ma non lo avevo mai fatto in presenza di qualcuno. Ho pure un senso di vergogna e pudore, perchè, a parte il culo che è liscio, sodo e glabro, non ho forme molto femminili, e il timore di apparire ridicola o grottesca rimane. Seduto sul divano indosso le calze a rete con reggicalze. Armeggio per sistemare quei dannati bottoncini a pressione. Mutandine di pizzo nere trasparenti che stentano a contenere i genitali. Sopra una mezza sottoveste nera di pizzo, una camicetta femminile, una gonna corta. Mi manca una parrucca ed il trucco, ma l'inesperienza mi suggerisce di non osare troppo. Il mio maschio mi viene vicino, mi sculaccia affettuosamente e mi dice che va benissimo così. Quando Riccardo arriva io rimango in camera da letto, il mio maschio lo fa entrare ed accomodare. Mi chiamano, ed io, rossa di emozione e di timore di non piacere, arrivo con lo sguardo basso. Riccardo è un cinquantenne alto e piazzato. Non bello ma dall'aria decisa. "Ecco la tua femminuccia, finalmente la conosco" fa al mio maschio. "Fatti vedere..." rivolgendosi a me. Mi si avvicina squadrandomi, io non riesco a fissarlo in viso, sono a disagio. "Tu permetti, vero?" fa al mio maschio. "Figurati è tutta tua...". Riccardo si avvicina, mi poggia le mani sui fianchi. "Allora F. mi dice che sei una troietta affamata di cazzo, vero?" Non rispondo, socchiudo gli occhi mentre le mani dell'uomo mi afferrano le natiche. Riccardo affonda il viso nel mio collo e si mette a leccarlo, le sue mani risalgono la mia gonna e si insinuano tra le mie chiappe. Non apprezzo l'assalto troppo veloce e diretto, però sono confortata dall'idea che a questo porco gli piaccio parecchio. Mi sarebbe piaciuto ritrovarmi sul divano , in penombra, con musica soft, tra loro due che piano piano mi accarezzano le gambe con frasi sempre più allusive. Invece niente, Riccardo è partito in quarta. Mi prende il viso e mi bacia in bocca. Faccio fatica a non ribellarmi ma non voglio deludere il mio maschio. La lingua di Riccardo mi invade la bocca in maniera oscena. Non sono abituata a questa cosa, con il mio maschio non ci baciamo mai, solo a volte io gli dò bacini sul viso quanto mi sento in vena di tenerezza. Non posso fare nulla, mi rassegno ed intreccio la mia lingua con quella di Riccardo, mentre le sue dita simili ad artigli già rovistano nel mio buco del culo. Mi sta trattando peggio di una troia da strada. Riccardo mi porta in camera da letto, mi sfila gonna e camicetta, resto in lingerie sul letto. Mi afferra i genitali depilati, me li strizza - delicatamente per fortuna. "Che ci fai con questi, puttanella, girati e fammi vedere il culo". Riccardo si spoglia... nudo è meno tonico di quanto appariva vestito, la pancia un po' gli pende... è molto peloso e ha un cazzo di dimensioni generose. Sono sdraiata sul letto, mi sale sopra il viso e mi appoggia le palle pelosissime sulla bocca. Gliele lecco ed insalivo, poi gli devo prendere il membro in bocca. E' grosso, odoroso. Lo succhio come posso, sto in una posizione scomoda, ma la cosa comincia a piacermi. Lui me lo spinge in gola, devo lottare con i conati. Cambio di scena, Riccardo mi gira senza complimenti, mi separa le chiappe con le mani, le sue dita mi slargano il buco del culo.... "Hai un culetto che è una favola, liscio e bello come piace a me." In un attimo indossa un preservativo, mi afferra per i fianchi, centra l'ano con una manovra esperta, spinge nel punto giusto e me lo sbatte dentro con violenza. E' doloroso anche per me che sono abituata con cazzi di gomma anche voluminosi. Ma i cazzi di gomma li manovro io, la nerchia di Riccardo che mi apre senza preparazione è invece tutta un'altra faccenda. Lo conosco da 5 o 6 minuti e sto già a pecorina sotto di lui cercando di sopportare un pompaggio furioso, senza misericordia. Il mio maschio ci ha seguiti in camera e sta appoggiato all'armadio godendosi la scena e masturbandosi lentamente. Riccardo spinge troppo, mi fa male, ed intanto mi insulta dandomi della cagnetta, della vacca. Non riesco a godere, più io tendo a sottrarmi alle sue spinte, più lui mi riprende per i fianchi immergendomi nel culo il grosso membro fino alle palle strappandomi grida da troietta... sono 10 minuti impegnativi ma alla fine è lui a cedere. Comincia a muggire letteralmente svuotandosi a più riprese nel mio culetto dolorante. Le spinte calano, sento un gran calore nel culetto e inizio a godere intensamente. Vorrei che me lo tenesse dentro a lungo ora che il ritmo è calato. Mi dà ancora un po di spinte davvero piacevoli, poi lentamente estrae dal mio culetto il preservativo gonfio di latte caldo. "Cazzo, ci voleva, ci voleva proprio....". Ci ricomponiamo. Ora sono pronta a servire la cena ai miei due maschi. Spero che i prossimi round della serata siano più soft.... |