i racconti erotici di desiderya |
Preambolo d'orgia |
Appena tornato da Catania (racconto “Da un collega ad un altro… con moglie”) ho telefonato al mio iniziatore (racconto "Iniziato da un collega"). Sulle prime ho malamente cercato di fare l’incazzato, per la mancata riservatezza su quanto era avvenuto tra noi. Un bluff subito scoperto. Da Catania era già stato informato per filo e per segno su quanto avvenuto, in uno con le parole di elogio e ringraziamento da me spese con la coppia, ora comune amica, proprio sul suo non esser stato discreto.
Ha comunque voluto stare la gioco, anzi ha voluto gestirlo. Alla mia poco credibile rimostranza, risponde infatti con un’ironica accettazione di colpa, accompagnata dalla disponibilità a subire una giusta punizione per questo. Giusta punizione che mi invita ad infliggergli andando a casa sua. Combiniamo per la sera seguente. Vado da lui pronto a giocare al rabbioso punitore. Non avevo con me alcun attrezzo punitivo, ma avevo già visto in un suo cassetto, le volte precedenti, una serie di gingilli, che ben avrebbero trovato spazio nell’armadio del divin marchese. Mai però usati, nonostante i ripetuti inviti a farlo del mio collega. E’ un genere di gioco erotico che non mi attrae per nulla, ma questa volta sarebbe stato diverso, li avrei usati. E non importa se l’usare frustini piuttosto che manette addirittura mi diseccita, li avrei in ogni caso usati per soddisfare la voglia del mio collega di sentirli su di se. Un godimento suo, a scapito del mio, che volevo donargli, per ringraziarlo del grande regalo erotico che mia aveva fatto trovare pronto e servito a Catania. Suono il campanello sulla strada e mi apre. Quando giungo sul pianerottolo trovo la porta socchiusa. Entro e richiudo la porta. Sento delle voci in salotto e, annunciando la mia presenza, vi entro. Mi è chiaro, a questo punto, che il collega aveva organizzato un gioco per me nuovo. Un serata diversa da quella di cattivo punitore che avevo immaginato. Sul divano trovo seduto il mio collega ed un suo sconosciuto amico, entrambi nudi. Inginocchiato sul pavimento davanti a loro, un altrettanto a me sconosciuto suo amico, anche lui nudo ed intento a giochicchiare con i cazzi dei due. Una leccatina all’uno ed una succhiatina all’altro… Due cazzi però molli, due cazzi che ciondolano sulle cosce. Cosa strana. Non ho mai visto il cazzo del mio collega molle in queste occasioni; abitualmente è già un po’ indurito quanto si spoglia, non parliamo poi di come subito si erge appena lo tocco… Ed anche lo sconosciuto succhiatore era eguale a loro; il cazzo molle che gli sbatteva tra le gambe. Resto qualche secondo interdetto a guardare la scena. Poi vengo invitato a sedermi sulla poltrona contrapposta al divano. Mi siedo e continuo a guardare. Vedo lo sconosciuto succhiare i due cazzi, leccare i testicoli dell’uno e dell’altro. Vedo le sue mani pizzicare i capezzoli dei due e vedo i due limonare tra loro. Mi fan sentire un fantasma. Mi sento uno spettatore che guarda un film porno in televisione, invece quella viva carne è a meno di un metro da me. Passano un paio di minuti e la scena continua. I due sul divano continuano a limonarsi, mentre si accarezzano i corpi. Quello in ginocchio continua a giocare di bocca su di loro. La scena è fortemente eccitante e l’atmosfera che aleggia nella camera è pregna di erotismo. Ho il cazzo duro. Mi slaccio i pantaloni e lo libero; è l’unico cazzo duro in quel salotto. Inizio a masturbarmi come un guardone. Non oso intervenire nel trio, anche se la voglia di farlo sale sempre più. Vistomi con il cazzo in mano, lo sconosciuto inginocchiato si stacca dai due e viene da me. Inizia a spompinarmi, mentre con le mani mi sfila pantaloni e slip. Mi tolgo la maglietta. Sono al fine completamente nudo come gli altri tre. Due sul divano che si accarezzano e continuano a limonare. Io seduto in poltrona con uno sconosciuto che mi delizia di un pompino. Sento la sua bocca aspirarmi il glande. La sua lingua gingillare con l’orifizio penico. Le sue mani accarezzarmi i testicoli, spingendosi sino al buco del culo. Ora mi sta facendo un leggero ditalino con una mano, mentre l’altra gioca con un capezzolo. La bocca sempre sul cazzo. Il mio sguardo passa da lui ai due sul divano. Vedo che adesso sono entrambi seduti intenti a solo guardare me. Sono eccitatissimo. Devo immediatamente far cessare il pompino. Sento che manca poco al venire. Chiedo allo sconosciuto succhiatore di smettere. Senza lasciare il cazzo, mi risponde che vuole bermi, vuole sentire la mia sborra in gola, sul palato, sulle labbra. Ed allora così sia. Peccato. Avrei voluto far durare ben di più il gioco, avrei voluto succhiare un cazzo anch’io. Invece no. Le mie mani e la mia bocca son rimaste inattive, sin da subito quello sconosciuto mi ha preso il cazzo in bocca e l’ha succhiato. Ed ora sto venendo. Mi succhia il cazzo in modo divino. Nessuna mano sul cazzo, solo due labbra che lo artigliano e scorrono su e giù, con la lingua che gira velocissima sulla cappella. Sento lo sperma salire. Faccio appena in tempo ad annunciare la sborrata e subito il cazzo spruzza. Godo alla grande. La sua bocca sempre una ventosa. Neppure una goccia di sperma è fuoriuscita dalle sue labbra. L’ha bevuta tutta. Non contento, continua a suggermi, a darmi colpetti di lingua sul glande mentre lo strumento si ammorbidisce. Lo sento smosciare nella sua bocca e, ripresomi dall’orgasmo e tornato in me, vedo i due sulla poltrona seduti, composti l’uno a fianco dell’altro. Neppure quel guardare in diretta un così meraviglioso pompino li ha eccitati; i loro cazzi continuano a essere molli. Lo sconosciuto che mi ha appena regalato il piacere si alza e va in bagno. Torna quasi subito. Ora si possono fare le presentazioni. Un bel modo di ricevere gli ospiti. Paolo e Carlo, due amici di vecchia data del mio collega. Una coppia nella vita, una coppia aperta nel gioco erotico. Vengo a sapere che i tre, mentre mi aspettavano, si erano da poco regalati un bell’orgasmo. Ecco l’arcano motivo dei cazzi molli. Il compito di pareggiarmi a loro era stato dato a Paolo, a parer del mio collega, il miglior succhiatore d’uccelli al mondo. Un farmi venire subito quindi preordinato. Scopro poi che quei veloci orgasmi non sono finalizzati a se stessi, ma preordinati al massimo piacere. Questo è solo il titolo d’apertura del film. Un film da ora girarsi sul lettone tutti insieme. Un film con Carlo ed io nel ruolo di protagonisti maschili e il mio collega e Paolo in quello di succubi attrici femminili. Un film che, come anticipatomi da Carlo, avrebbe avuto un andamento lento, un protratto giocare con i corpi, reso possibile proprio da quell’aver già tutti appagato l’iniziale eccitazione. Un gioco fatto più di ricercata gestualità che di eccitata bramosia. Un giocare su cazzi molli da far eccitare nuovamente. Da far indurire lentamente. Questa è la serata che il mio collega mi ha preparato. Fare sesso con tre uomini contemporaneamente. Sin’ora non avevo ancora provato un’orgia soli uomini; un altro gioco quindi nuovo per me. Una sfida poi il venire due volte consecutive, una sfida, vista l’età, non così semplice. Per ora mi fermo qui. La serata, che in questo momento inizia, sarà oggetto di un successivo racconto. Anticipo solo che per tutti e quattro, nonostante la comune non certo più giovane età, non ci fu alcun problema a godere un secondo orgasmo. Un orgasmo goduto dopo aver ricevuto e regalato ogni forma di piacere. Un orgasmo di puro erotismo e non figlio di famelica eccitazione. Un orgasmo lungo e pregante. Un orgasmo ben più appagante di quello iniziale. Quando ci lasciammo, eran probabilmente più provate le lingue che i cazzi e sicuramente provati erano i culi di Paolo e del mio collega, dove ci siam dilettati a turno io e Carlo. Una volta si diceva: per godere bene, prima di andare a puttane bisogna farsi una sega. Posso tranquillamente dire che, per vivere a fondo l’erotismo, il venire subito, proseguendo poi il gioco, è certamente un’arte da coltivare. Come dire: “quando il gioco si fa interessante, entrino in campo i cazzi molli”. |